Sembra averne molte di tempeste la ragazza sulla copertina, soprattutto in
testa. Giusto sia così, anzi, perfetta rappresentazione di questo nuovo disco
dei rinati Kaufman, Le tempeste che abbiamo, uscito da qualche settimana per
Irma Records. Ne parleremo tra poco con la band bresciana, per capire meglio a
cosa si riferiscono, ma molti titoli dell’album sono inequivocabili. Musica
diretta e senza fronzoli, dieci canzoni cantate in italiano, tra il pop e il
rock, giovane cantautorato a rappresentare un ritorno in pista della scena bresciana … ma si era mai
levata di scena?
Presentato ufficialmente alla mitica Latteria Molloy il 10 di ottobre, Le tempeste che abbiamo è stato prodotto artisticamente da Alessandro Raina (presente in un sacco di progetti del vero indie italico), che ha collaborato anche alla stesura dei pezzi assieme al leader della band Lorenzo Lombardi, cantando/suonando in molti di essi. Registrato da Marco Franzoni presso il Blufemme Stereotec di Montirone (Bs), mixato da Marco Caldera presso il Red Carpet Studio di Brescia, masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà Mastering di Tredozio (FC), conta su un bel po’ di collaborazioni. E anche in questo sta la sua forza. O no? Parliamone … pronti?
PER CONOSCERLI MEGLIO
Presentato ufficialmente alla mitica Latteria Molloy il 10 di ottobre, Le tempeste che abbiamo è stato prodotto artisticamente da Alessandro Raina (presente in un sacco di progetti del vero indie italico), che ha collaborato anche alla stesura dei pezzi assieme al leader della band Lorenzo Lombardi, cantando/suonando in molti di essi. Registrato da Marco Franzoni presso il Blufemme Stereotec di Montirone (Bs), mixato da Marco Caldera presso il Red Carpet Studio di Brescia, masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà Mastering di Tredozio (FC), conta su un bel po’ di collaborazioni. E anche in questo sta la sua forza. O no? Parliamone … pronti?
Eccomi
RispondiEliminaCiao a tutti, ci sono anche io!
RispondiEliminaSpero che la tempesta sia solo nel disco e non anche nella connessione!!
Ciao Lorenzo, benvenuto in palude...
RispondiEliminaAh, ah, ah, ciao Elle... speriamo sia così.
RispondiEliminaSono in ambasce con la tecnologia mi sa...ogni volta devo dimostrare di non essere un robot...
RispondiEliminaC'è ancora il capthca?
RispondiEliminaC'è anche per te Elle?... o solo quelli non loggati?
RispondiEliminaPer me c'è...ma temo di non essere loggato
RispondiEliminaIo non l'ho incontrato!
RispondiEliminaLorenzo loggati!
RispondiEliminaAiuto, come si fa?
Dovrei forse loggarmi?
RispondiEliminaCredo l'abbia messo blogspot e non si possa togliere... se non riesci a loggarti ad un blog, o altra pagina, dobbiamo farla così... purtroppo è un'impostazione fissa...
RispondiEliminaSì, se riesci a loggarti a qualcosa, è meglio...
RispondiEliminaC'è l'ho fatta
RispondiEliminaAdesso ci siamo, buonasera a voi
RispondiEliminaEvviva!
RispondiEliminaPerfetto... allora partiamo!
RispondiEliminaSono pronto
RispondiEliminaCome è nato Le tempeste che abbiamo?
RispondiEliminaÉ nato da un'urgenza direi; raccontare un disagio esistenziale in parte accettato, come passaggio essenziale della vita adulta; io ho scritto un po' di canzoni...poi Alessandro Raina è entrato in contatto con noi...ci abbiamo lavorato e poi siamo entrati in studio...
RispondiEliminaQuindi una temesta interna... che si è poi ingigantita incontrando altri, a partire da Raina...
RispondiEliminaIl disagio della vita adulta, una cosa di cui non si ha il coraggio di parlare nemmeno con gli amici..
RispondiEliminaUna frase che mi è sempre frullata in testa, insegnata da artisti con più esperienza di me è che non è obbligatorio fare un disco...si deve fare solo se è necessario...se hai qualcosa di urgente da dire...e un modo per cerotti aspetti originale di dirlo e un suono...
RispondiEliminaPerché questo titolo? … non è il titolo di nessun pezzo.
RispondiEliminaGià Elle...è proprio quello...con la scoperta, avvenuta a poco a poco che, forse, poteva diventare un racconto generazionale
RispondiEliminaGià Elle...è proprio quello...con la scoperta, avvenuta a poco a poco che, forse, poteva diventare un racconto generazionale
RispondiEliminaNon è il titolo di un pezzo ma è un verso dell'ultima canzone, Gotham. Ma a parte questo è il tema conduttore del disco, il suo senso profondo credo...ogni canzone racconta una tempesta...
RispondiElimina3. Come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
RispondiEliminaÈ stato un processo lungo: ho scritto, come dicevo, un po' di canzoni; lie ho fatte sentire ad Alessandro e da li si è iniziato a ragionare sulla direzione e sul suono. Abbiamo lavorato ai testi insieme, abbiamo riscritto insieme alcune parti e alcuni pezzi...l'idea era un pop che fosse influenzato da certi gruppi anni 80, gli Smiths sopra tutti, che fosse dilatato nei riverberi, che fosse influenzato dal dream pop e dalla shoegaze...
RispondiEliminaChe fosse elegante nel suo essere malinconico
RispondiEliminaDirei che l'intento è riuscito...
RispondiEliminaQualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
RispondiEliminaTi ringrazio molto
RispondiEliminaBe' molti direi: uno per tutti: Alessandro mi chiese cosa volevo dire con esattezza con il disco...eravamo in auto, stavamo andando a mangiare giapponese...io gli dissi che non sapevo nemmeno quale sarebbe stata la mia faccia di li a 5 anni...Alessandro si ferma, ci pensa un po'...poi dice che ha capito il senso del disco...da li abbiamo cercato di mettere quella frase nel disco ma non ci siamo riusciti....ma forse è meglio così, come per il titolo del disco....è bello pensare che le idee guida siano come ombre che si muovono parallele al disco senza farne parte in modo palese
RispondiEliminaLe linee guida sono nell'inconscio.
RispondiEliminaCerto, ci sono cose non dette, sotterranee, che sono altrettanto importanti di quelle in supercie.
RispondiEliminaPoi anche episodi più legati a contrattempi: Alessandro micheli per esempio, chitarrista e rumorista dei kaufman, ha avuto una tendini te durante il disco, ma ha suonato lo stesso ...se non è devozione alla musica questa!
RispondiEliminaSupercie, vuol dire superficie ;)
RispondiEliminaConcordo Elle...
A volte le cose sotterranee sono meglio di quelle in superficie, se non lo sai tu che sei nato l stesso giorno di Jack!
RispondiEliminaAh, ah, ah, giusto I sotterranei, romanzo sotterraneo del Jack ;)
RispondiEliminaComplimenti al chitarrista!
RispondiEliminaMi riferivo proprio a quello!
RispondiEliminaSe questo cd fosse un concept-album su cosa sarebbe?
RispondiEliminaForse l'abbiamo già detto... ma ribadiamolo :)
RispondiEliminaSarebbe su una generazione fragile, che dentro vive il passaggio all'età adulta con il suo dramma e i suoi sconvolgimenti...e che fuori ha visto guerre di conquista, primavere arabe, nascita e morte di ideologie giuste a metà,..che non ha ancora visto placare odi verso la diversità...ma anche una generazione narcisista, ansiosa di raccontare una storia diversa, fare una rivoluzione che non si ritorca su se stessa...una generazione che ha ancora un senso dell'utopia...
RispondiEliminaDirei un gran bel concept... mi piace, mi piace.
RispondiElimina... e allora parliamo delle canzoni!
RispondiEliminaGrazie infinite"
RispondiEliminaC’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di Le tempeste che abbiamo?… che vi piace di più fare live?
RispondiEliminaCerto, a te quale/i piacciono?
RispondiEliminaUau, che bel concept! Attualissimo (un tempo il passaggio era già scavato).
RispondiEliminaLe canzoni, le canzoni!
Ognuno ha i suoi preferiti, io non saprei dire con certezza, voglio dire, ciascuno ha un ruolo nell'economia del disco, è una parte del tutto, come direbbe John Donne; è una faccia delle tempeste che abbiamo
RispondiEliminaLo stesso vale per il live; abbiamo costruito un viaggio concerto in cui ogni canzone rappresenta un passo, vorremmo comunicare un'atmosfera prima di tutto, collegare una sfera sensoriale irrazionale a un racconto di parole...
RispondiEliminaPosso dire le mie?
RispondiEliminaLe mie: Alieni saltellante pop con un testo da mandare a memoria (come tutti i pezzi seguenti, del resto...), Il manifesto struggente dei giovani vampiri per i motivi di prima, solo che è più rock cantautorale, Cacciatori di zombie per il cantato e l'originale arrangiamento e poi Astronauta, ...
RispondiEliminaVai Elle!
RispondiElimina... volevo dire anche Il fiore del loto...
RispondiEliminaAstronauta sarà il prossimo singolo!
RispondiEliminaA me piacciono La nostra piccola rivoluzione francese, Santa Kryptonite e Cacciatori di zombie.
RispondiEliminaBe le avete coperte quasi tutte! Così mi fate felice!
RispondiEliminaUna l'abbiamo in comune, ma il merito è dei musicisti :D
RispondiEliminaAbbiamo confermato che è un disco compatto ... tutto da sentire.
RispondiEliminaNe sono davvero felice;
RispondiEliminaL'idea adesso è portarlo in giro il più possibile, il live ha un suo senso che trascende il disco per molti aspetti..
RispondiEliminaPoi arriviamo al live ... ma restando al disco...
RispondiElimina... è uscito con Irma Records, label sofisticata, con una sua fisionomia ben definita...è stato facile incontrarli? Come è successo?
RispondiEliminaAbbiamo proposto il disco a varie etichette e poi abbiamo incontrato IRMA anche attraverso Antonia, che ora cura il nostro ufficio stampa: è stato un bel' incontro...avevamo unione di intenti e l'idea, molto poco moderna di costruire nel lungo periodo un'attenzione al progetto, io sono pazzo di Antonia!
RispondiEliminaIrma è un'etichetta storica e per noi è stato un vero privilegio...
RispondiEliminaAntonia è dentro questo ambiente da anni... l'undergound italico senza Antonia cosa sarebbe?
RispondiEliminaAntonia ha una sensibilità e un'attenzione che raramente oggi si trova nel mondo della musica...
RispondiEliminaCopertina particolarissima, con questa ragazza che la tempesta sembra averla in testa. Come è stata scelta? Chi è l'autore? Era uno scatto che già esisteva, oppure nato per il disco?
RispondiEliminaLa foto è di Viola Rolando una fotografa bravissima...abbiamo trovato questa sua foto esistente e ci è piaciuta molto, si sposava perfettamente con l'idea...ci siamo accordati con lei, lei ha sposato il progetto ed ecco fatto...
RispondiEliminaIl progetto grafico invece è di leonardo traina, mio caro amico...
RispondiEliminaMolto originale, colpisce e direi in tema con disco e titolo (anche in modo surreale e ironico).
RispondiEliminaMi riferivo alla foto, ma anche per il progetto grafico potrebbe andare...
RispondiEliminaSi l'idea era proprio quella, un richiamo analogico ed elegante al senso di tempesta...
RispondiEliminaSi il progetto grafico è elegante ed essenziale io trovo...
RispondiElimina... ecco che torniamo al discorso sui live!
RispondiEliminaCome e dove presenterete l’album? …
RispondiEliminaAbbiamo presentato il disco alla latteria molly a bs e ora è nata la collaborazione con ocarina booking e faremo concerti in giro per raccontare il disco come ti dicevo
RispondiEliminaAh importantissimo! Il disco è stato registrato da marco fra zona al blufemme stereotec di montirone e mixati da marco caldera al red carpet studio
RispondiEliminaMarco franzoni
RispondiEliminaCerto, dopo lo aggiungo nell'intro ...
RispondiEliminaPer finire: una domanda che non vi ho fatto, un appello, un saluto a qualcuno, qualcosa che non abbiamo detto o qualcuno che non abbiamo ricordato, da fare assolutamente … troppe cose?
RispondiEliminaUn saluto a tutti quelli che hanno partecipato al disco, poi ricorderei la formazione dei kaufman che chè composta da Alessandro micheli, Andrea Gaioni, Giorgio marcelli e Simone gelmini ...e alla fotografia che ci siamo fatti raccontando le tempeste che abbiamo dentro...
RispondiEliminaDirei che è tutto
RispondiEliminaGrazie Lorenzo... direi che è molto.
RispondiEliminaGrazie davvero a voi, mi ha fatto molto piacere
RispondiEliminaAnche a noi, ciao Lorenzo, ciao Elle ;)
RispondiEliminaCiao a voi, buonanotte!
RispondiEliminaCiao, grazie per la musica e buonanotte a tutti! :)
RispondiEliminaBuonanotte e buonafortuna ai Kaufman.
RispondiEliminaCmq a Genova quando c'è vento capita di avere i capelli così...
RispondiEliminaQuella faccia un po' così ... ;)
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