Mi limito a copia e incollare un comunicato della casa editrice Hop! Di
solito non lo faccio mai, preferendo scrivere di testa mia dopo aver
ascoltato e/o letto e/o visto qualcosa. Qui invece, vuoi perché mi trovo
in un periodo caotico, vuoi perché è scritto bene, vuoi perché legato
alla Giornata internazionale per il diritto all'aborto, della quale
poco ho sentito parlare (è il 28 settembre) ... copio e incollo. Poi, una volta
letto, probabilmente scriverò un mio pezzo...
Il graphic novel di Leela Corman:
quando le donne non avevano scelta
quando le donne non avevano scelta
New York, 1909.
Una donna muore in strada per essersi procurata da sola un aborto.
La piccola Fanya ne rimane profondamente turbata.
Fanya ed Esther sono sorelle gemelle e vivono nel quartiere ebraico del Lower
East Side con la madre, proprietaria di un negozio di sottovesti e bustini, e con
il padre, immigrato russo, uomo buono, nullafacente e succube della moglie.
Con l'ingresso in scena di Bronia, ostetrica e abortista clandestina, la vita delle
due sorelle prende un nuovo corso.
Fanya inizia a frequentare Bronia per imparare a leggere e ne condivide la
battaglia in difesa del diritto delle donne - che diritto ancora non è - di
rinunciare alla maternità. Una scelta che la porterà all'avversione per il
matrimonio e a una orgogliosa solitudine.
Esther, invece, più attenta alla femminilità, appassionata di danza e burlesque,
diventa prima servetta di una maîtresse tra le più note di New York, poi
ballerina e prostituta, quindi famosa attrice, amata da tanti e innamorata di
nessuno. I destini delle due gemelle, prima profondamente legate, divergono
per poi ricongiungersi nel drammatico finale.
Sullo sfondo la New York degli ebrei immigrati, la storia di un popolo in eterna
diaspora rappresentata dall'autrice con una precisione di dettagli unica - frutto
di appassionate ricerche - e rafforzata dalla scelta di mantenere alcune
espressioni yiddish nel testo.
Una donna muore in strada per essersi procurata da sola un aborto.
La piccola Fanya ne rimane profondamente turbata.
Fanya ed Esther sono sorelle gemelle e vivono nel quartiere ebraico del Lower
East Side con la madre, proprietaria di un negozio di sottovesti e bustini, e con
il padre, immigrato russo, uomo buono, nullafacente e succube della moglie.
Con l'ingresso in scena di Bronia, ostetrica e abortista clandestina, la vita delle
due sorelle prende un nuovo corso.
Fanya inizia a frequentare Bronia per imparare a leggere e ne condivide la
battaglia in difesa del diritto delle donne - che diritto ancora non è - di
rinunciare alla maternità. Una scelta che la porterà all'avversione per il
matrimonio e a una orgogliosa solitudine.
Esther, invece, più attenta alla femminilità, appassionata di danza e burlesque,
diventa prima servetta di una maîtresse tra le più note di New York, poi
ballerina e prostituta, quindi famosa attrice, amata da tanti e innamorata di
nessuno. I destini delle due gemelle, prima profondamente legate, divergono
per poi ricongiungersi nel drammatico finale.
Sullo sfondo la New York degli ebrei immigrati, la storia di un popolo in eterna
diaspora rappresentata dall'autrice con una precisione di dettagli unica - frutto
di appassionate ricerche - e rafforzata dalla scelta di mantenere alcune
espressioni yiddish nel testo.
E soprattutto la storia delle donne dentro la storia di due donne, due caratteri
forti e decisi che abbozzano i primi tentativi di opposizione alle convenzioni e
rifuggono, in modi completamente diversi, un destino scritto che le vorrebbe
mogli e madri. Un percorso difficile di emancipazione, di miseria e di
sconvolgente umanità che simbolicamente abbraccia e accarezza ogni donna,
senza condanna né pietà, senza pregiudizi né moralismi.
Leela Corman descrive con un disegno straordinario sentimenti e situazioni,
contesto e dettagli, costruendo la storia di Esther e Fanya con una sapienza
scenica e un ritmo narrativo perfetti.
L'epopea di un popolo nella Goldene Medine, la terra dell'oro - l'America - la
storia esemplare di una famiglia, la grandezza della piccola lotta intima di due
donne, il margine che diventa centralità.
Tutto questo può essere contenuto in una sola parola: Sotto.
forti e decisi che abbozzano i primi tentativi di opposizione alle convenzioni e
rifuggono, in modi completamente diversi, un destino scritto che le vorrebbe
mogli e madri. Un percorso difficile di emancipazione, di miseria e di
sconvolgente umanità che simbolicamente abbraccia e accarezza ogni donna,
senza condanna né pietà, senza pregiudizi né moralismi.
Leela Corman descrive con un disegno straordinario sentimenti e situazioni,
contesto e dettagli, costruendo la storia di Esther e Fanya con una sapienza
scenica e un ritmo narrativo perfetti.
L'epopea di un popolo nella Goldene Medine, la terra dell'oro - l'America - la
storia esemplare di una famiglia, la grandezza della piccola lotta intima di due
donne, il margine che diventa centralità.
Tutto questo può essere contenuto in una sola parola: Sotto.
Leela Corman è nata nel 1976 a New York. È illustratrice, fumettista, ballerina
e insegnante di Danze Orientali. Vive a Gainesville (Florida) con suo marito, il
disegnatore ed insegnante Tom Hart.
Leela Corman racconta tanto la miseria sociale quanto il peso delle convenzioni,
immergendosi nella storia dell'emancipazione femminile.
Sotto sconvolge per la sua umanità. Le Monde.
immergendosi nella storia dell'emancipazione femminile.
Sotto sconvolge per la sua umanità. Le Monde.
Finalista L.A. Times Book Award, Eisner Award e Le Prix Artemisia, vincitore del
premio Millepages 2013.
Scheda tecnicapremio Millepages 2013.
Titolo: Sotto
Autore: Leela Corman
Editore: Hop!
Pagine: 208 b/n
Prezzo: 18,00 €
Uscita: 19 settembre 2014
Per fortuna col tempo la scelta ci è stata concessa.
RispondiEliminaNon credo sia stato per fortuna, ma grazie alle lotte di piazza e ai Referendum degli anni '70...
RispondiEliminabravo Ally è stato così...anche se prevedo tempi bui...
RispondiEliminain questi ultimi anni stanno cercando di abbattere diritti che sono stati acquisiti grazie alle lotte di chi ci ha preceduto... ora sta a noi difendere questi diritti
RispondiEliminaLa penso come Ernie, qui sopra^^
RispondiEliminaMoz-
Certe cose pensiamo che si siano dovute, ma c'è chi ha lottato per ottenere questi diritti. Ora sta a noi lottare per non farceli togliere o negare.
RispondiEliminaSpero di trovarlo in libreria, questo libro lo voglio leggere.
@S.
RispondiEliminaGrazie ... sui tempi bui mi astengo: sono un inguaribile ottimista, ma in questo periodo non riesco proprio ad esserlo.
@Ernest
Giustissimo, io ci sto, consapevole che la Storia non è lineare, ha periodo di avanzamento ed altri di arretramento, noi viviamo questo, e allora, proprio per questo dobbiamo andare in direzione ostinata e contraria ;)
@MikiMoz
E allora balla e difendi, tu che puoi e sai ;)
@Ciccola
Come sopra, come sopra, ed è bene che ogni intervento lo ricordi. Libro per molti motivi imperdibile ...
Infatti, Alli, per molti motivi. In genere non amo le storie "a tema", e di questo libro mi interessa soprattutto l'epoca e l'uso dello yiddish (mi sa che lo cercherò in inglese). Per una volta ai tempi bui preferisco non pensare (almeno finché sono in paradiso).
RispondiEliminaNessuna conquista è per sempre, ma che tristezza vedere ancora messe in discussione le solite cose e che stanchezza. Ero ragazzina che scrivevo nei temi in classe "se il Papa avesse l'utero l'aborto sarebbe libero gratuito e sicuro" allora non era nessuna di queste cose. E per rimanere a fatti recenti guardiamo la travagliata storia in Italia della RU486...
RispondiEliminaSono in molti che ci vorrebbero ancora o chine ed inginocchiate o sul rogo.
@Silvia
RispondiEliminaSicuramente due motivi in più per leggerlo, in originale ancora meglio... purtroppo non conosco il nome di chi l'ha tradotto, altrimenti lo avrei messo (anzi, appena lo saprò lo metterò).
@Vera
Certo, non bisogna mai abbassare la testa, ogni cedimento al moderatismo è una sconfitta di tutti. Bei temi scrivevi ...
Argomento delicato, libro in lista!
RispondiEliminaQuanto ai diritti: basta abbassare un po' la guardia e ce li tolgono, mi sa che dobbiamo abolirci le pantofole e la vestaglia..
Arriveremo alla meta senza pantofole e senza vestaglia e/o pigiama, ma ci arriveremo, ci arriveremo ;)
RispondiEliminaHai fatto bene ad usare il copia e incolla perché il risultato è più che valido, grazie per questo post, prezioso! Poi io non sapevo neanche dell'esistenza di questa giornata, ma penso che il diritto di scelta sia la base per una società civile, che ancora non siamo..
RispondiEliminaNon a conoscevo manco io questa giornata, l'ho scoperta leggendo alcune note su questo fumetto importante, da diffondere... non avendo tempo l'ho fatto così. Proprio per spingerci a più non posso verso la società civile che non siamo...
RispondiEliminaGrazie.
Grazie del suggerimento Ally, libro messo in lista.
RispondiEliminaPare che in Italia non si smetta mai di discutere conquiste che dovrebbero essere considerate da tutti come acquisite e definitive.
C'è sempre qualche prete con la faccia bonaria pronto ad inserire la retromarcia.
Queste letture creano anticorpi, sono un presidio di libertà e sono sempre benvenute!