La sedia della felicità è l'ultimo film di Mazzacurati, l'ultimo
veramente. Il regista padovano non ne farà più, essendo morto ad
inizio anno di questo triste 2014, triste per la
scomparsa di molti artisti geniali (qui un mio post). La sedia della della felicità è
una farsaccia romantica, una commedia molto divertente e
strampalata, al pari del suo precedente La Passione. A differenza di
questa, ambientata in Toscana, ritorna a
girare nel suo Veneto, dalla campagna alla montagna, la laguna, i
centri commerciali, le ville, i fiumi, le espressioni dialettali ... un ritorno alle origini,
in questo un ritorno alle prime pellicole.
Mazzacurati sul set con Mastandrea |
La sedia della felicità è anche un road-movie italiano,
all'inseguimento di questa sedia del titolo. In realtà sono otto,
otto sedie comprate ad un asta da diversi compratori. In una di
queste c'è un tesoro nascosto, refurtiva della mala locale, della
quale una giovane estetista ha saputo in punto di morte da una sua
cliente, mentre le rifaceva le unghie in carcere (l'estetista è
Isabella Ragonese, in uno dei suoi migliori ruoli, mentre la matrona
malavitosa veneta, è una Katia Ricciarelli impeccabile). Alla
ricerca del tesoretto assieme all'estetista, anche un tatuatore
simpatico e un po' casinista (è Valerio Mastandrea, finalmente
liberato dalla pesantezza di certe sue ultime interpretazioni), e
pure un prete barbuto, a volte alleato dei due, a volte no, per
tentare di fregarli (è Giuseppe Battiston, per me il migliore attore
della sua generazione; anche in ruoli secondari, prende il
sopravvento).
Da queste prime note, capirete quanto sia un film di attori, come
spesso è accaduto nel cinema di Mazzacurati. Nella brevità di un'ora e mezza,
ne ho contati ben dodici, compresi i già citati. Attori quasi tutti
già passati nel cinema del cineasta scomparso, quasi come volessero esserci
in questo ultimo film per salutarlo. A pensarci bene, mancano solo Marco Messeri, Diego Abatantuono e Guzzanti.
Da Raul Cremona, mago ad un
convegno in un hotel (rocambolesca il furto della sedia usata per
fare un suo numero), a Marco Mazzocca, venditore di fiori indiano al
cimitero di Verona (sempre strani personaggi divertenti per lui). E
poi Albanese, surreale, che si sdoppia in due gemelli del terziario
avanzato che giocano a ping-pong nella loro azienda, Milena Vukotic,
esperta di sedute spiritiche, Roberto Citran, venditore di pesce e
collezionista di strane sedie, Silvio Orlando e Fabrizio Bentivoglio,
venditori di quadri su di una tv locale.
Il ruolo più divertente è
però quello di un Natalino Balasso ritornato al cinema (si dedica molto al teatro ultimamente): è un
venditore di macchinari per centri estetici, che non riuscendo a
farsi pagare dall'estetista, passa a prendersi pezzi di macchinari
venduti. Volgarotto e prepotente, troverà qualcuno più prepotente di
lui.
Momenti d'antologia come l'inseguimento sulle Alpi da parte del
prete, dietro a loro con ogni mezzo necessario: in piedi dietro ad
un'ape Piaggio o sopra ad una moto da trial lungo pendii molto
pericolosi (ci sarà pure un orso, come si vede dalla perfetta
locandina della pellicola). Buffo e surreale il finale, con un
idillo in montagna tra l'estetista con il fratello scemo di un
pittore, prima della fuga definitiva e un sguardo al cielo. L'ultima
sequenza di un film di Mazzacurati... davvero commovente.
La sedia della felicità indica inevitabilmente la strada che avrebbe
intrapreso il regista Veneto. Un cinema divertente, un po' meno
malinconico e più commedia all'italiana di stampo monicelliano.
Forse il suo essersi stabilito in Toscana e il penultimo film La
Passione, ambientato in quella regione, gli avevano dato queste
nuove indicazioni. Surreale, ma molto attaccato alla realtà e al
territorio, come tutto il suo cinema. Un cinema originale, ci
mancherà molto.
Vado proprio fra un paio d'ore e ancor di più dopo aver letto il tuo post penso che ci sia da divertirsi!
RispondiEliminaVai, vai, vola al cinema (io l'ho visto appena uscito)... poi mi dirai.
RispondiEliminaDa divertirsi, ma con un po' di tristezza.
RispondiEliminaSì Silvia, l'ho voluto vedere appena uscito, da solo, per paura di perderlo... a fine film, non ho pianto, ma un po' di pelle d'oca sui titoli di coda (non per il film, perché è il suo ultimo).
RispondiEliminaLo voglio vedere anche io!!
RispondiElimina(non mi ricordo più cosa avevo detto una volta di Battiston... comunque questo prete sembra quello di Robin Hood.. o era don Abbondio?)
Ok, trovato: avevo detto che è ripetitivo (nei suoi ruoli), ma dovrei dire "era" ;) Invece la Ragonese ha una faccia nuova, nel senso che non mi pare di averla mai vista..
RispondiEliminaSpero tu riesca a vederlo presto, e a dirmi poi che ne pensi... Robin Hodd, Robin Hodd, ah, ah, è vero.
RispondiElimina... è dei grandi essere ripetitivi: fare sempre lo stesso film (come dicevano di Fellini).
RispondiEliminaBella rece; concordo sui personaggi umani e sulla meravigliosa lista di camei di tanti bravi attori italiani.
RispondiEliminaTra i personaggi non umani, l'orso è tanto surreale da guadagnarsi un posto nella locandina.
Sì, ed erano tutti amici di Mazzacurati, credo ci sia sempre stata una bella armonia sul set ... già, anche con l'orso :)
RispondiEliminaGrazie della segnalazione, si ha bisogno di film così . miao
RispondiEliminaQuesti sono i film che dovrebbero uscire sempre al posto di ogni Amazing SpideMan.
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione.
Moz-
Bella rece Ally, avevo già in programma di andarlo a vedere.
RispondiElimina@Fel
RispondiElimina... direi di sì, c'é sempre bisogno di film così. Miaou
@MikiMoz
Dai, libera uscita per tutti ... ma sia vera e per tutti con le medesime condizioni ditributive.
@George
Grazie, é un film che rivedrei volentieri. Vai , vai tranquillo.
Come dissi in tempi non sospetti, se ricordi, a me non era affatto piaciuto, l'avevo trovato retorico e pieno di stereotipi, dalla veneta leghista e razzista alla zitella assatanata, un coacervo di banalità a un tanto al chilo.
RispondiEliminaSì, mi ricordo questo tuo parere negativo. Direi che é molto da Commedia all'italiana questo giocare, questo estremizzare i luoghi comuni... farsesco, direi. Bello che non ci siano solo pareri favorevoli ...
RispondiEliminaRetorico non mi sembra, io direi piuttosto "leggero" oltre che divertente. Riprende il filo surreale de "La lingua del santo".
RispondiEliminaconcordo
RispondiEliminaè una farsa più che una commedia; in quanto farsa è ben riuscita (ricordo che in sala ridevano tutti, soprattutto quando compariva Battiston)
@Lucien
RispondiEliminaLeggero, divertente, surreale, direi che concordo. ..
@Marco46
Sì, Battiston ha un altro ruolo indimenticabile, da ridere dall' inizio alla fine.
Allora ci andrò!
RispondiEliminaVorrei vederlo anch'io...e con una rece così convincente ho una ragione in più!
RispondiEliminaUna grave perdita per il cinema italiano. Anche dal punto di vista umano per quello che ne so. Mi è spiaciuto molto. E questo film, buon ultimo, ce lo dobbiamo godere anche come una sua eredità.
Ciao Alli
@Redcats
RispondiEliminaGrazie per la fiducia :)
@Irene
Sì, sono andato di corsa, perché non lo volevo perdere... per me, come ho scritto nel pezzo in suo ricordo, Mazzacurati era il Nuovo Cinema Italiano (da anni ormai...).
Spero di vederlo anch'io, perché sembra davvero divertente! :-)
RispondiEliminaSorrisi e malinconia... mi si addicono molto, del resto.
RispondiElimina@Biblio
RispondiEliminaAllora vola al cinema, è il film per te ...
Visto, e ti ringrazio per il consiglio... ti quoto e ti cito: farsaccia romantica, una commedia molto divertente e strampalata.
RispondiEliminaMi sa di gioiello da non farsi mancare. E poi 'sto Battiston è veramente un attore magnifico.
RispondiEliminail link che mi hai lasciato lo volevo mettere stamattina e allora preso e rilanciato. abbasso i bacchettoni.
RispondiEliminaun abbraccio
and
Sottoscrivo tutto. È piaciuto tanto anche a me, sotto tutti i punti di vista, e continuo a consigliarlo a tutti. Ora condivido proprio il tuo post su fb, così ribadisco!
RispondiEliminaE pensare che non m'ispirava molto ma, dopo questo tuo appassionato post, lo andrò a vedere sicuramente. Grazie!
RispondiEliminapare simpatico.... chissà ;)
RispondiEliminaabbraccio!
@George
RispondiEliminaGrazie per la citazione, felice ti sia piaciuto.
@Zio Scriba
Hai detto bene due volte: gioiellino da non farsi mancare e Battiston attore magnifico.
@And
Ah, ah, ah... benissimo: abbasso i bacchettoni.
@Cri
Grazie della condivisione sul FB del mio post, mi fa piacere, e fa piacere sapere che è piaciuto anche a te ...
@Jane
Grazie a te, vedrai che non te ne pentirai.
@Astrolabia
Lo è, lo è ...non fartelo sfuggire.
Ciao Alligatore! Non vedo l'ora di poterlo andare a vedere... qui ormai manca il tempo per tutto, ma DEVO vedere questo film!
RispondiEliminaBrava Serena, stacca un attimo dalla campagna elettorale, e vola al cinema :)
RispondiEliminami è piaciuto mooooltooo.... e non perchè conosco tutti i posti dove è girato (ci vivo in questo triangolo di terra, ohibò, ohimè!), ma perchè è una favola ironica del nostro tempo...cerchiamo tutti la sedia della felicità e negli intermezzi troviamo personaggi di ogni tipo, e magari tra quei personaggi ci siamo noi, o la donna di cui ci siamo invaghiti, o lo stalker che ci perseguita. Mazzacurati è stato fine ed acuto...ci mancherà!
RispondiEliminaGrande Sole, mi fa piacere, un altro parere positivo, anzi, super... un film a quanto pare molto visto e che non ha lasciato indifferenti. Ottima interpretazione la tua, ed è vero, Mazzacurati ci mancherà, anzi, ci manca (come ho detto già molte volte, sono corso al cinema appena è uscito, come fosse un film di un amico, che non volevo perdere... alla fine, mi sono commosso).
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