Arrivano per la prima
volta in palude i Syndone. È un caso che passino oggi, venerdì santo, non c’è
nulla di sacro, se non la loro musica, un prog-rock autentico, di gusto e
collaborazioni internazionali. Il nuovo disco della band torinese, Odyssèas, dato alle stampe per la label
Fading Records, collana progressive della AltRock, conta delle ospitate di
autentico culto, a partire dal batterista tedesco Marco Minnemann, praticamente
presente in tutto il cd, per arrivare a John Hackett, flautista magico, noto in
particolare per le sue collaborazioni con il più noto fratello Steve Hackett.
Due ciliegine su di una torta già molto ricca.
Odyssèas,
quinto disco dei Syndone, gruppo storico del prog-rock italico sui palchi fin
da fine anni ’80, è un vero e proprio concept-album, un concept sulla dimensione mitica del viaggio
(sarà una delle domande dell’intervista, ovvio). Chi capisce le cose della
vita, sa bene che il viaggio è più importante della meta, ascoltando Odyssèas
lo capirà ancora meglio. La copertina, perfettamente in linea con l’album, è la
riproduzione di A Oriente (1979), tela di Lorenzo Alessandri, uno dei padri del
surrealismo fantastico (approfondiremo anche questo). Me la giro e rigiro tra le
mani, mentre già ascolto compiaciuto Odyssèas. Parliamone. Pronti?
eccoci
RispondiEliminaCiao Ricky, benvenuto in palude.
RispondiEliminagrazie. un saluto a tutti
RispondiEliminama ad ogni commento devo loggarmi?
RispondiEliminaEccomi!
RispondiEliminaNon credo, devi entrare nei commenti, ma una volta loggato sei a posto, o no?
RispondiEliminaCiao Nik, benvenuto in palude...
RispondiEliminama no. cmq fa lo stesso
RispondiEliminaCiao a tutti, ci sono anche io.
RispondiEliminaBe, mi sembra che ci siano due Syndone su tre... o ci siete tutti?
RispondiEliminaCiao Elle ...
RispondiEliminaciao elle
RispondiEliminacome mai palude?
RispondiEliminaCi sono immerso ;)
RispondiEliminaDa buon alligatore ;)
RispondiEliminasiamo solo Nik e Rik
RispondiEliminaE allora parto con le domande... il disco lo sto ascoltando da un po'...
RispondiEliminaE vi chiedo subito come è nato.
RispondiEliminaCome è nato Odyssèas?
RispondiEliminaL’idea era di sviluppare un tema che affrontasse il viaggio non tanto come scoperta ma proprio come stile di vita: ognuno di noi vive per ricercare qualcosa o qualcuno, o almeno pensiamo che sia così… un uomo che cerca è a mio avviso una persona interessante perché si pone delle domande e quindi si mette in gioco. Quale romanzo meglio dell’ Odissea poteva evocare questa pulsione? Non è detto che un viaggio debba essere un vero e proprio spostamento fisico in un luogo o lo scoprire una nuova terra o una nuova formula matematica… potrebbe anche solo essere un modo nuovo di vedere e concepire la realtà come una continua esperienza per la propria maturazione personale.
RispondiEliminaper quel che mi riguarda, è arrivato dopo ben altri due album coi Syndone, in un crescendo di idee e proposte dell'iperproduttivo nik
RispondiEliminaCondivido pienamente, da viaggiatore del web capisco...
RispondiEliminae sottoscrivo la risposta di nik
RispondiElimina... e poi è vero Ricky, in questi anni voi Sydone non state mai fermi
RispondiEliminaPerché questo titolo? …così pregno, per la cultura europea vera, e non solo quella.
RispondiEliminaCome puoi immaginare dietro a questo lavoro c'è un continuo impegno fatto di prove, scrittura confronti. Del resto se hai la malattia della scrittura, musicale in questo caso, non te ne puoi liberare se non producendo. è il nostro Pharmakon
RispondiEliminaAnche io condivido, da viaggiatrice con la fantasia.
RispondiEliminaOdyssèas in greco significa Ulisse: è il racconto che segna lo stacco tra il romanzo epico (come l’Iliade) e quello moderno; dove entra in gioco la capacità di scelta e raziocinio del personaggio (appunto Ulisse) che diventa simbolo del libero arbitrio, e vettore dell’esaltazione di un umanesimo che tornerà alla ribalta solo dopo il medioevo riportando la figura dell’uomo al centro dell’universo.
RispondiEliminascusatemi, rispondo in ritardo perchè mi devo loggare ogni volta
RispondiEliminaidem
RispondiEliminaaggiungo, è la metafora del percorso che ogni uomo assetato di conoscenza deve prima o poi attraversare
RispondiEliminaNessun problema, è il bello della diretta...
RispondiEliminaCondivido anche questo, da viaggiatore del web, e della fantasia (come ha ricordato bene Elle). Viaggiare con la testa, insomma, le parole e i suoni...
RispondiEliminaCome è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
RispondiEliminaLa musica precede quasi sempre il piano narrativo. In genere abbiamo delle idee in forma di cellula o di riff che sviluppiamo su carta o su computer (con Finale o Sibelius) per arrivare a una forma di brano strutturato e completo nelle parti obbligate simulate. Dopodiché c’è la fase della strumentazione e orchestrazione (se la song necessita di parti orchestrali ovviamente); questa fase è molto importante perché è in questa fase che letteralmente si dà il suono al progetto. Essendo Syndone una band di rock progressivo utilizziamo solo strumentazione vintage tipica di questo genere. Una volta stabilite queste cose si passa all’estrazione delle parti e alla registrazione degli strumenti veri partendo dalla batteria, poi basso, pianoforte, vibrafono, tastiere ecc., fino ad arrivare ai solisti ed agli arrangiamenti più importanti. A questo punto si mette la voce. I testi delle canzoni, che sono stati ideati e scritti contemporaneamente al periodo di registrazione della musica, vengono adattati e cantati da Riccardo. Finiti i cantati si fa un lavoro di cesello sui “pesi” delle parti redistribuiti sull’intero cd per analizzare se ci sono possibili cadute di tensione qua e là all’interno dell’opera. Fatto questo si mixa e poi si masterizza. L’ideazione della parte grafica non è da meno: una volta che abbiamo chiaro il “tema” dell’opera si cerca una copertina che calzi a pennello. Tutto, comunque, inizia dalla musica.
RispondiEliminanella speranza di vacare anche con il corpo e la propria propensione alla scoperta nella realtà
RispondiEliminaCerto Ricky, ma le realta virtuali sono sempre meno virtuali di quel che si pensava...
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda la parte più affascinante rimane sempre la fase di scrittura: cioè il momento in cui il pezzo si delinea e prende forma. Devo però ricordare che per Odysséas c’è stata una bella emozione nel momento in cui abbiamo aperto i files di batteria che ci ha mandato Marco Minnemann ed abbiamo sentito quello che aveva suonato sulle nostre basi! Incredibile è dir poco.
RispondiEliminaQui ce ne sarebbero da raccontare, ma fanno parte della mia vita privata. Cmq vi garantisco che è stata per me una scrittura che mi ha coinvolto nel corpo e nello "spirito"
RispondiEliminaGià, l'ospite tedesco... più che un ospite, il 4^ Syndone, si può quasi dire.
RispondiEliminaInsomma ti tieni tutto per te Ricky...
RispondiEliminaanche quando sento Rik che canta i testi (sempre a me sconosciuti fino all'ultimo istante) è una bella emozione!
RispondiEliminaElle sta viaggiando con la fantasia?…
RispondiEliminaVero, ha una voce incredibile, non immagino come possa essere live...
RispondiEliminaChe lavorone, dalla musica ai testi alla batteria (tedesca?)!
RispondiEliminaDiciamo che la scrittura dell'album ha coinciso con alcune vicende personali molto intense, e forse qua e la, nei testi, qualche cosa puoi intuire Alligatore. a te l'interpretazione.
RispondiEliminaElle ci ascolta e interviene (forse si sta preparando le canzoni preferite).
RispondiEliminaImmagino, Ricky, immagino...
RispondiEliminadel restoil bello dell'arte, o meglio di un'opera, ha tante interpretazioni quanti sono i suoi fruitori
RispondiEliminaGiusto anche questo Ricky...
RispondiEliminaL'alligatore che intrepretazione ha di Odysseas?
RispondiEliminaElle, sì tedesca, il batterista è tedesco, Marco Minnemann...
RispondiEliminaCiao a tutti??? confermo che la voce di Rik è strepitosa nei live... Come tutti i Syndone ...
RispondiEliminaQuel che c'è di magico nei live è l'insieme della band, il suo suono, la sua energia. provare per credere.
RispondiEliminarimpiangete i live degli anni 70?....vi aspettiamo
Mia intrepretazione di Odysseasu: un disco che ci voleva oggi, un omaggio alla cultura europea vera, uno scavo interiore, prendendo a prestito questo immengo mito. Un album di vero prog-rock, in linea con quella musica che ha il coraggio di volare alto, di fare dei concept...
RispondiEliminaA proposito, se questo vostro cd fosse un concept-album, su cosa sarebbe?
RispondiEliminaTolgo il"se fosse"... ciao Laura.
RispondiElimina.... Dal vivo ti arriva una carica di energia strepitosa...
RispondiEliminaProvato! Come nell'ultimo concerto all'hiroshima del 9 aprile!!!
il suono è veramente "grosso"… ho dato un'occhiata ai footages dell'hiroshima e sono veramente belli anche solo dalla camera del totale si può capire...
RispondiEliminama è un concept… :-)
RispondiEliminaLaura Lussiana, benvenuta, tu sei molto vicina a questo cd, per avervi,in qualche modo, partecipato attivamente....
RispondiElimina.. già, è un vero concept ;)
RispondiEliminaSono contento ci sia un riferimento anche alla cultura europea. nella nostra musica ci sono molti elementi che fanno tesoro dell'esperienza occidentale.
RispondiEliminasempre più spesso sento progetti musicali che perdono le radici. e non ci sarebbe niente di male se gli stessi lanciassero degli input alternativi. ma non sempre accade.
per quel che mi riguarda l'esperienza della vocalità mediterranea, il canto tradizionale, il cantautorato, l'opera, sono cose da superare, ma dopo averle metabolizzate.
Grazie Alliga, you dig it!
RispondiEliminaPiù che attivamente!!!!
RispondiEliminaSai una cosa alligatore, dopo qualche anno di militanza nei Syndone posso affermare che questa è una band che non ha paura... di quel che conosce, di quel che non ancora afferra
RispondiEliminaBene Laura, tra poco ne parliamo...
RispondiEliminaUna continua ricerca Ricky...
C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di “Odyssèas”? … che vi piace di più fare live?
RispondiElimina... anche di Elle, anche di Laura, e pure io dirò le mie.
RispondiEliminaPer me i pezzi più belli di Odysséas sono Invocazione, Penelope, Il Tempo, Eros e Daimones. da suonare invece trovo più divertenti Circe e Poseidon
RispondiEliminaper me il brano live in cui godo maggiormente è Malo in adversity! invece di Odysseas beh, c'è l'imbarazzo della scelta. Focus è il primo brano cantato in scaletta e mi da una botta di energia, posso slegare la vocalità rock con cui sono nato in tutta libertà.
RispondiEliminaLe mie: Penelope, Ade, Daimones, Poseidon...
RispondiEliminaVediamo se Elle e anche Laura, hanno i loro pezzi preferiti ...
RispondiEliminaIl miei preferiti sono: Ade, Vento avverso e Daimones
RispondiEliminaPosso farti una domanda alligatore?
RispondiElimina5 progetti musicali italiani da salvare e 5 da buttare
senza limite di genere
io tra poco vi devo lasciare, scusatemi, ma il lavoro mi attende.
Daimones è la più apprezzata, quella che chiude l'album...
RispondiEliminaciao Rik buon concerto
RispondiEliminaDomanda difficile Ricky...vai a suonare... grande che sei stato qui fino ad ora.
RispondiEliminaBuon concerto allora...
RispondiEliminaIl cd è uscito con la Fading records, con il fattivo contributo promozionale della Synpress 44 … quanto importanti per la realizzazione di “Odyssèas”? Altre persone, gruppi, a voi vicini in questo disco?
RispondiEliminaIo ho sentito solo Vento avverso e trovato un video del pezzo che Marco Minneman ha suonato per voi con la sua batteria magica.
RispondiEliminaUn saluto a tutti e grazie per lo spazio concesso! non Mollare alligatore!!!!
RispondiEliminaun abbraccio a nik e laura
Grazie ancora Ricky...
RispondiEliminaTi farò sentire il cd prima o poi Elle, perché merita...
RispondiEliminaFading records (diretta da marcello Marinone) è un’etichetta che unisce sotto di sé una realtà progressive molto varia e di alta qualità. Per noi è un’onore farne parte. Synpress44, il nostro ufficio stampa diretto da Donato Zoppo e da Francesca Grispello (che tra l’altro saluto) è sempre stato fondamentale per noi. Sin dall’uscita di Melapesante nel 2010 questo ufficio stampa ha fatto un incredibile lavoro di promozione per Syndone sia in Italia sia all’estero. E’ grazie a loro se siamo riusciti a farci conoscere così bene nel panorama prog internazionale. Vorrei anche menzionare il “Puntorec Studios” di Torino, dove abbiamo mixato Odysséas, ed in particolarmodo vorrei ricordare l’apporto indispensabile del nostro engineer Fabrizio Argiolas che ha dato il suono definitivo al progetto con l’incredibile banco analogico Neve.
RispondiEliminaElle, a breve metteremo sul tubo tutto il concerto di Torino. in cui ci saranno pezzi anche da Melapesante e Bella/Bestia
credo per fine giugno sarà tutto in rete
RispondiEliminaBella gente, molto impegnata nel prog-rock, e non solo...
RispondiEliminaBene, così avremo da vedere, oltre che da sentire...
RispondiEliminaLa bella è bestia l'ho trovato su Spotify. Aspetto il concerto di Torino.
RispondiEliminaGrazie Alli :)
La copertina è un capolavoro, con questi strani esseri con il becco e la veste rossa, in riva ad un mare (o un lago…). Chi l’ha realizzata e come è stata scelta? … è nata per il cd, oppure era un’opera pre-esistente?
RispondiEliminaciao Rik!!! In gamba... Cosa sarà mai che ha così tanto influenzato i testi!!! Ormai siamo curiosi di sapere!!!!!
RispondiEliminaDomanda alla quale ho già risposto nell'intro, è opera ben nota, ma sembra nata appositamente per la vostra musica ;)
RispondiEliminaLa copertina è un olio del pittore surrealista piemontese Lorenzo Alessandri, morto nel 2005, il titolo è “A Oriente”. I personaggi che vedete con il saio e il becco si chiamano “Bedu”, nome inventato dal pittore stesso; essi rappresentano quelle persone che hanno perso l’immaginazione e la fantasia quindi non possono più volare con la mente e con lo spirito: secondo Alessandri essi sono delle specie di potenziali morti che camminano e sono rappresentati come degli uccelli antropomorfi privi d’ali, legati alla terra (e quindi all’oggettività) senza più via di scampo.
RispondiElimina... e magari, qualcosa ci saprà dire anche Laura.
RispondiEliminasi in effetti quei tre personaggi potremmo essere noi tre syndone… però devo dirti che dopo aver visionato i quadri di Alessandri ci siamo resi conto che l'80% delle sue tele poteva essere una copertina per un disco prog.
RispondiEliminaDopo andrò a cercarmi altre sue opere ...
RispondiEliminaCome e dove avete presentato/presenterete l’album? …
RispondiEliminac'è una pagina fb dedicata
RispondiEliminaSpero di non perdere mai l'immaginazione e la fantasia, gli uccelli che perdono le ali sono terribili, Alessandri aveva pienamente ragione, sono dei potenziali morti!
RispondiEliminaSi, in effetti l'abbiamo scelta perchè per Odysseas era perfetta!
RispondiEliminaIn realtà fa parte di una serie dipinta da Alessandri intorno al 1979, dedicata alla cultura Buddista ( da cui i simboli disseminati nel quadro e la tunica rossa tipica) ovviamente con tutte le interpretazioni "surfanta" caratteristica dominante della ricerca del pittore.
Vorrei solo precisare che la sua corrente, e per sua intendo proprio creata da lui, ha radici nel surrealismo, ma si apre con una nuova connotazione, ovvero: surrealismo fantastico, da cui Surfanta...
Abbiamo fatto tre concerti (Barcellona - casa Orlandai - Milano - casa di Alex - e Torino - Hiroshima) che sono stati accolti molto bene. La nostra idea è di riuscire a fare ancora 5 o 6 date entro l'anno per promuovere il disco.
RispondiEliminaSurrealismo fantastico, dopo lo metto nell'intro, grazie Laura.
RispondiEliminaQuanto ai concerti, starò attenti al web, per venire magari a sentire live...
RispondiEliminaElle… tieni presente che nella poetica di alessandri la morte gioca un ruolo fondamentale… è quasi vista come liberazione dell'uomo
RispondiEliminaSì, è una cosa terribile Elle.
RispondiEliminaDovremo approfondire questo Alessandri, veramente interessante.
RispondiEliminaGrazie Alliga… non è facile riuscire a suonare live oggi perché la domanda dei gruppi è altissima e gli spazi per esibirsi sono pochi. Speriamo di riuscirci comunque.
RispondiEliminaApprofitto di questo blog per ringraziare ancora La Prof.ssa Concetta Leto, che in quanto curatrice delle opere di Alessandri e del Museo che aprirà a breve(speriamo), ci ha concesso con piacere di utilizzare questa immagine strepitosa, che ha dato un tocco in più alla già nutriente produzione di Odysseas!
RispondiEliminaBella notizia, quella del museo... spero apra presto, perché le opere che ho visto online ora, a partire dalla vostra cover, sono fantastiche...
RispondiEliminaPer finire: una domanda che non vi ho fatto, un appello, un saluto a qualcuno, qualcosa che non abbiamo detto o qualcuno che non abbiamo ricordato, da fare assolutamente … troppe cose?
RispondiEliminaSaltato il collegamento?...
RispondiEliminaMi avete lasciato solo in palude? ;)
RispondiEliminaOltre alla signora Concetta, che voglio salutare anch'io vorrei ringraziare i ragazzi del Puntorec Studios di torino, Donato Zoppo e Francesca Grispello della Synpress44 (nostro ufficio stampa) ed infine vorrei ringraziare Marcello Marinone (direttore della Fading Records) per aver creduto nel nostro prodotto. Grazie sentito ai ragazzi della band: Martino Malacrida (drums), Gigi Rivetti (tastiere), Marta Caldara (vibrafono) e Maurino Dell'acqua (basso) Infine grazie di cuore a te caro alligatore per la bella chiacchierata!
RispondiEliminaGrazie a te Nik ...
RispondiEliminaIl mio appello è questo: difendiamo la buona arte nel senso più totale del termine!
RispondiEliminaGrazie a tutti!
E... Ci si vede ai prossimi live!!!!
ciao e buon week-end!
RispondiEliminaE grazie anche a Ricky, a Elle, a Laura...
RispondiEliminaCerto Laura, concordiamo pienamente.
RispondiEliminaAi prossimi live!
Grazie a tutti, buonanotte!
RispondiEliminaNotte Elle ;)
RispondiEliminaBuonanotte e buonafortuna ai Syndone.
RispondiElimina;)))))))))))))))))))))))))))
RispondiElimina