Tra poco per la prima
volta su questi schermi gli Atelier, gruppo siciliano di esperienze e caratura
internazionali. Porteranno in palude il loro primo disco, uscito ufficialmente
ieri, un album unico nel panorama italico, con un titolo che è tutto un
programma, State of Grace. Sì, stato di grazia, quello nel quale si trovano
loro, a ben sentire gli undici pezzi dell’album (provate ad ascoltarli qui)
dato alle stampe per l’etichetta Art. Undici pezzi dove il pop-rock si fonde
con il blues o il jazz, senza per questo diventare un disco dispersivo, anzi.
State of Grace è un disco compatto e senza tempo, come lascia intuire l’unica
sua cover, A whiter shade of pale… sì, proprio quella, fatta in modo personale,
con sax e piano jazz.
Gli Atelier sono giunti a
questo lavoro dopo innumerevoli esperienze in Italia e all’estero, suonando
accanto a nomi importanti. Si sono ritrovati, dopo molto girovagare, nella loro
Sicilia, ed è nato questo nuovo progetto musicale. Un progetto che vola alto
dal punto di vista musicale, ma anche nell’impegno e consapevolezza della
Storia europea, con brani di ecologia per il corpo, la mente e la nostra terra
(si ascolti ad esempio Last corner), o il sentito omaggio, anzi, meglio, struggente
inno a Rosa Luxemburg (emblematicamente e semplicemente intitolato Rosa the
Red), personaggio storico che su questo blog non ha certo bisogno di
presentazioni. Gli Atelier gli ho invece presentati. Ora possiamo passare
all’intervista. Pronti?
PERCONOSCERLI MEGLIO
La prima volta, che emozione!
RispondiEliminaVero? Eh?
Ciao a tutti!
Già, è così Elle ... per me è sempre così ;)
RispondiEliminaBenvenuta a te in palude... vediamo se arriva anche il gruppo.
RispondiEliminaCiao Alligatore, Gli Atelier sono qui !
RispondiEliminaBenvenuti in palude a voi Atelier...
RispondiEliminaVi riconosco dalla voce ;)
RispondiEliminaVoce inconfondibile veramente (sto già ascoltando il cd).
RispondiEliminaSì Alli, ed è divertente creare tante nuove prime volte ;)
RispondiEliminaEccoli!
Eccoli ... li sento!
RispondiElimina...anche per mail.
RispondiEliminaGrazie Alli, ci fa piacere che ti piaccia il nostro Album !
RispondiEliminaA me fa piacere avervi qui ...che ne dite, ne parliamo?
RispondiEliminaParliamo di State of Grace...
RispondiEliminaSi, Certamente !
RispondiElimina1. Come è nato? Come è nato State of Grace?
RispondiEliminaDa una lunga collaborazione tra Fabio Moschella ( autore dei brani ) e Antonio Randazzo ( autore degli arrangiamenti ). Ma Stae of Grace e gli Atelier nascono nel 2012 quando entrano: Andrea Bovelacci ( basso e armonizzazioni ) Luigi Lutri ( batteria ) e Salvo Rizzuto ( voce ). Da una collezione di 34 brani inediti vengono scelti i 10 brani dell'album con l'aggiunta di una cover dei Procol Harum ( A wither shade of pale ). All'album hanno partecipato anche Dario Serra ( chitarre ) e Luca Biggio ( sax, clarinetto )
RispondiEliminaIncontri magici, come la votra musica, senza tempo ...già i Procul Harum (gli ho visto pure live). Adoro quel pezzo...
RispondiEliminaPerché questo titolo? …una dichiarazione sul proprio stato? Mentale, fisico …
RispondiEliminaState of Grace... stato di grazie
RispondiEliminaAvete presente quando ascoltate un cd per cento volte di seguito senza stancarvi?... Emozionante, intenso, creativo... questo è Atelier!
RispondiEliminaE gli altri 24 brani dove sono finiti?
RispondiEliminaSi, proprio uno Stato di Grazia, ma anche il titolo del primo Singolo che presto speriamo potrete ascoltare su etere !.
RispondiEliminaE per rispondere alla tua domanda principale, Sia quando nascono i brani che quando si lavora in sala o in studio si crea uno stato d'animo bellissimo che somiglia ad uno " State of Grace " che ci porta fuori dal quotidiano e ci proietta in una dimensione piena di emozioni. Ed è insieme una dimensione creativa ma anche densa di fisicità. La musica è l'uno e l'altro ha bisogno di studio, tecnica ma anche di idee, sacrifici e sudore.
RispondiEliminaSpero, che si ascolti ...sempre di più.
RispondiEliminagli altri 24 brani costituiscono il nostro ulteriore bagaglio musicale e presto speriamo di editarli
RispondiEliminaCerto, magari provandoli live... sentendo le reazioni del pubblico.
RispondiElimina"Stato di grazia" è anche l'effetto che procura ascoltandolo..
RispondiEliminaAh bene!
RispondiElimina(per gli altri 24 brani)
Abbiamo già' iniziato con i Ns Shows Live, presto saremo al Nord
RispondiEliminaGrazie Elle, un applauso da Atelier siamo tutti qui !!
RispondiEliminaScelti i brani abbiamo cominciato a registrare voce e piano nello studio Arsonica di Siracusa, poi via via il resto ( basso, batteria, tastiere, chitarre, fiati ). Per il secondo step siamo passati al Music Now di catania dove l'album è stato mixato da Salvone Adorno che è stato prezioso anche sotto il profilo della produzione. Il master è stato fatto al Nautilus di Milano da Antonio Baglio, fra i migliori in Europa. Una parte dei testi era nata con i brani ed una parte è stata definita prima e durante le registrazioni.
RispondiEliminaIn giro per l'Italia, cercando il meglio dei professionisti del settore insomma...
RispondiEliminaSi certo, abbiamo contattato tramite la Nostra Agenzia di Booking (la Pentagram Arts di Firenze)
RispondiEliminatutti gli eventi estivi in giro per l'Italia, speriamo di essere apprezzati anche dagli addetti ai lavori !
e rispondendo alla tua domanda, e' stata un' esperienza bellissima sia dal punto di vista musicale che umano. Ci si dimentica di tutto e si vive una dimensione quasi irreale. Abbiamo lavorato con grande spirito di collaborazione, spesso la domenica. Aprendo la porta dello studio di registrazione arrivavano le urla dello stadio del Catania, ci si perdeva fra arancini e cassate siciliane, si litigando su una nota o su un accordo facendo un lavoro artigianale, di sartoria, di Atelier appunto. In studio abbiamo sperimentato nuovi suoni come ad esempio gli effetti della chitarra swell di Juliet, o la Weissnborn di Rosa The Red, abbiamo usato suoni campionati di basso che ricordano molto le sonorità di Charlie Haden, usato synth con i vecchi suoni di mellotron dei Genesis o i fiati che George Martin usava per i Beatles.
RispondiEliminaBello questo mischiare la musica con il cibo e i grandi classici ...bella atmosfera, resa poi anche sul disco.
RispondiEliminaMi piace l'immagine del lavoro di sartoria :)
RispondiEliminastare in periferia serve, ti fa vivere le cose essenziali, la naturalità. Qui il cibo è cultura
RispondiEliminaState of Grace non è un concept-album. All'inizio volevamo chiamarlo "Eleven songs" perché in realtà è una collezione di brani. Il concept ci piacerebbe fosse il nostro suono. I giudizi che ci fanno più piacere sono quelli sull'originalità del suono Atelier, al fatto di non somigliare a qualcuno in particolare anche se, come è ovvio, State of Grace è pieno di riferimenti a cominciare dalla cover di A Whiter Shade of Pale che tuttavia un purista non riconoscerebbe mai.
RispondiEliminaCertamente, una versione originale (è una delle mie canzoni preferite della storia della musica), mi fa battere il cuore quando la sento...
RispondiEliminaLa sto ascoltando ora, fra l'altro...
RispondiElimina... e allora parliamo di canzoni, di quelle dell'album.
RispondiEliminanasce dall'aria della quarta corda di Bach, è un brano stupendo ma solo nella versione originale, non ci sono piaciute le innumerevoli covers, noi l'abbiamo stravolta
RispondiEliminaC’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di “State of Grace”? … che vi piace di più fare live?
RispondiEliminaLa title track " State of Grace " è forse la sintesi dell'album, ha un avvio lirico per poi finire dentro un groove potente, dal vivo è molto coinvolgente. Tattoo è il brano che al primo ascolto piace di più e diverte, il riff del clarinetto ti rimane in testa, ha un mood demodè un po' come Emmy Loose che tende allo swing ed ha momenti strumentali jazzistici. I finali di Juliet e Last Corner hanno un sax potente che funziona benissimo dal vivo.
RispondiEliminaIo l'ho riconosciuta, quindi non sono purista ;)
RispondiEliminaInvece gli altri riferimenti non li colgo, quindi per me siete originali.
Le mie, oltre alla title-track e alla cover di A Whiter Shade of Pale, Rosa the Red (non solo per la dedica), Tattoo, Juliet, Last Corner.
RispondiEliminaGrazie Elle, dal vivo aggiungiamo un solo al sax che rende il finale molto più' intenso, speriamo che tu possa ascoltarlo Live presto :)
RispondiEliminaHo detto quasi tutte quelle dette da voi, ma giuro l'avevo scritto prima ;)
RispondiEliminaAnche le nostre, Ismael e Love sono brani più' intimi, notturni, riflessivi….
RispondiEliminaIo confermo quello che avete detto prima: si ascolta a ripetizione senza rendersene conto e provoca uno stato di grazia. Ma le mie preferite sono tre: Tattoo, Rosa the Red e Emmy Loose.
RispondiEliminaSì, spero di ascoltare un sax intenso dal vivo!
RispondiEliminaLo speriamo tutti Elle ;)
RispondiEliminaRosa The Red racconta del rapporto tra politica e privato dei desideri di una donna che ha dedicato tutta la sua vita alla rivoluzione avendo perso la dimensione dei rapporti più' profondi.
RispondiElimina'strong desire to be a mother, to be a sister, to be children…'
Interessante, un argomento universale, raccontando un personaggio storico interssantissimo nel suo intimo, quindi...
RispondiEliminasi dal mito ai bisogni essenziali
RispondiEliminaIl cd è uscito con Art, label della vostra città, se non sbaglio. Ci volete parlare di questa etichetta e di quanto sia importante per voi. Altre persone/gruppi importanti per State of Grace?
RispondiEliminaArt è la nostra etichetta, L'album è stato dunque autoprodotto con un budget abbastanza basso. Non sappiamo se State of Grace possa interessare le majors per cui ci teniamo tutti i diritti dei brani e la totale autonomia creativa. L'album fisico ( con i testi ) è distribuito da Audioglobe ed è anche su tutti i cataloghi digitali. L'album è piaciuto molto a Franco Mussida ( PFM ), a Erlend Øye ( Kings of Convenience ) e Jeremiah Samuel ( produttore del Movie X-Men ) sono tre personaggi diversissimi tra loro, con riferimenti musicali completamente distanti. Questo per noi è molto importante perché non ci racchiude in categorie rigide.
RispondiEliminaSicuramente, concordo, non è una musica etichettabile facilmente in categorie la vostra ... e varca certi confini, come dimostrano questi illustri che l'apprezzano ... e mi ci metto pure io ;)
RispondiEliminaCopertina molto semplice: su di un bel panna, un piano e una piantina verde, più il richiamo alla mitica cover di A Whiter Shade Of Pale presente nel disco. Chi è l’autore del progetto grafico, e come si sposa con la vostra musica?
RispondiEliminaL'artwork è di Andrea Moschella (Kalle Design). E' ispirato da un'idea di semplicità e purezza formale. E' stato sviluppato in condivisione con la band cercando di esprimere in forma grafica i contenuti dell'album. Si distacca molto dalla generalità di molte copertine attuali e anche questo ha voluto assumere un carattere distintivo, di differenziazione. Il pianoforte è lo strumento chiave della band. La pianta e i fiori richiamano la nostra sala prove che è in un vecchio fabbricato rurale della campagna siciliana.
RispondiEliminaRilassante sin dall'esterno.
RispondiEliminaSì, semplice nella sua purezza formale e anche per questo senza tempo ... quindi ottimo per rappresentare la vostra musica.
RispondiEliminaCome e dove avete presentato/presenterete l’album? …
RispondiEliminaState of Grace è stato presentato a Siracusa ad Impact Hub, a Catania al Brass Jazz Club, il 29 aprile saremo ancora a Siracusa nell'ambito della rassegna Ortigia Jazz. In previsione Sciacca, Palermo e ancora Catania in maggio e poi Torino, Brescia, Bergamo a giugno.
RispondiEliminaBene bene, vi avvicinate alla mia palude ... starò attento al web.
RispondiEliminaPer finire: una domanda che non vi ho fatto, un appello, un saluto a qualcuno, qualcosa che non abbiamo detto o qualcuno che non abbiamo ricordato, da fare assolutamente … troppe cose?
RispondiEliminati portiamo un po' di sole e ti tinniamo informato :)
RispondiEliminaCerto.. Un saluto ai grandi musicisti che abbiamo avuto l'onore di conoscere e con i quali abbiamo avuto splendidi rapporti come John Martyn, Toots Thielemans, Billy Cobham, Avion Travel, Dalla e altri più attuali come Kings of Convenience, Kakkmaddafakka, Whitest Boy Alive.
RispondiEliminaGran bei nomi ...certo portate il sole e il caldo, ne abbiamo sempre bisogno... grazie Atelier.
RispondiEliminaAppena ho letto "tinniamo" ho pensato al vino.. se portate vino voglio esserci anche io!
RispondiEliminaTinnite informata anche me ;)
Salvo (The Voice) mi ricorda tra l'altro… delle sue collaborazioni come Trevor Horn, Stephen Duffy, Steve Winwood, Massive Attack, Talk Talk and so on….
RispondiEliminaGrazie Elle, hai trasformato un errore di battuta in una 'Battuta' :)
RispondiEliminaInfatti, sapevo delle vostre frequentazioni, ma non le ho messe nell'intro perché troppe ... altri ottimi musicanti ... certo Elle, brinderemo insieme agli Atelier.
RispondiEliminaEh Si' tra l'altro porteremo anche il Vino…. Nero D'Avola, of course :)
RispondiEliminaGrande! ...anzi, prosit!
RispondiEliminaGrazie Alligatore e per i tuoi Bloggers che volessero ascoltare l'Album e seguirci su FB ecco i Links, e' stato un piacere essere tuoi ospiti e a presto
RispondiEliminaFacebook : https://www.facebook.com/pages/Atelier/362093743929729?ref=hl
Soundcloud : https://soundcloud.com/atelieruk/sets/atelier-state-of-grace
Benissmo, mi segno i link (quello di Fb mi mancava), vi ringrazio e saluto.
RispondiEliminaPensavo fosse in siciliano ;)
RispondiEliminaGrazie per la musica (e il vino).
Buonanotte a tutti!
Grazie Atelier, grazie Elle.
RispondiEliminaBuonanotte e buonafortuna agli Atelier.
RispondiEliminaGrazie Alli E Grazie Elle, speriamo di risentirci prestissimo, we shall keep you updated, Byeeee And Good Night.
RispondiElimina;))))))))))))))))))))))
RispondiElimina