Questo concerto mi è parso un sogno, tipo quello nel film dei
fratelli Coen, A proposito di Davis. Un po' per l'atmosfera ovattata
data da pioggia e vento durante il viaggio, un po' per il luogo dove
si è svolto, il Teatro Laboratorio all'Arsenale, un teatrino con le
sedie rosse, dove si fa teatro d'avanguardia (avremmo detto negli
anni '70), e dove invece ieri sera si è fatto del blues, sì del gran
blues, quello di Daniele Tenca & The Blues For The Working
Class. Ospite spesso in palude per l'intervista, finalmente ci siamo
incontrati dal vivo, e abbracciati a fine esibizione. Uno spettacolo
nel vero senso del termine, due ore dove la band sul palco non si è
per nulla risparmiata, divertendosi/divertendo, con pezzi propri,
tratti da tutti i loro dischi, in particolare il recente Wake Up
Nation, più classici rivisitati in modo originale. Ma andiamo
con ordine.
Ad aprire le danze, una band locale, quella di un altro Daniele,
Daniele Rizzetto e il suo New Jersey Acoustic Trio. Un bel gruppo,
dalle doti tecniche eccellenti, capace di presentare loro pezzi in
italiano, come alcuni classici senza sfigurare... e a fine concerto
Daniele Tenca gli ha voluti di nuovo sul palco per la jam finale.
Già, Daniele Tenca & The Blues For The Working Class, sta
suonando in giro da anni in un sacco di posti. Vi consiglio di dare
uno sguardo al suo Tour qui, perché potrebbe passarvi a tiro, e dal
vivo è imperdibile. Un vero bluesman con tempi perfetti, una
simpatia innata unita a schietta freschezza. Magrolino, salta e si
muove sul palco, scherzando con l'eccellente band, un gruppo di onesti lavoratori delle note blu. Una band che suona come un unico uomo.
Jeans scuri e chiodo, che poi si toglie per rimanere
in camicia fino a fine concerto, una serie di chitarre da far
impressione e vai con il blues. Ma il suo non è semplice blues, come saprete, è blues
contaminato/contaminante, attualizzato. Non perde di vista i
maestri Daniele, le chitarre stanno alla base, le tematiche sociali anche,
ma si possono trovare pezzi di confine: "semplificando direi
passare da Dylan, J.J. Cale per dire, a Jack White e Black Keys",
come mi aveva detto nell'ultima intervista delle tre fatte finora,
per presentare Wake Up Nation.
Wake Up Nation, un'esortazione alla nazione a svegliarsi, con
storie attuali, di degrado, profittatori della situazione, puttane e
papponi, un modo per prendere coscienza della crisi e delle sue responsabilità, consapevoli
della sua natura sistemica. E a questo proposito cita i Creedence
Clearwater Revival reinterpretando in modo personalissimo la famosa
Bad Moon Rising (Una cattiva luna sta sorgendo), pezzo
imprescindibile per ogni ascoltatore della musica del diavolo che si
rispetti (una volta avevo la cassettina in auto, e l'ho tenuta per
mesi nel mangianastri). Uno dei momenti cult
del concerto, anche perché inaspettata. Altra cover (ma questa era più
prevedibile), The Ghost Of Tom Joad, dell'amato Springsteen. in una versione impeccabile.
Pezzi che si fondono alla perfezione con quelli dell'ultimo magnifico disco, uscito da più di un anno con la Route 61 di
Ermanno Labianca, e ancora maledettamente attuale. Per questo, Wake Up Nation
lo continua a portare in giro in teatri come ieri sera a Verona. Un
pubblico attento, anche se non numerosissimo (forse spaventato
dall'acqua), ha potuto gustarsi tutto questo dall'inizio alla fine
con pari intensità. Io ho fatto un sacco di foto (come vedete, sono
migliorato tecnicamente); metto le più riuscite per condividere con
voi il lato visivo dello spettacolo. Per quello sonoro dovete
cercare un concerto di Daniele Tenca & The Blues For
The Working Class (per chi non conosce l'inglese, il blues per la
classe lavoratrice, ma anche per quella disoccupata o
super-sfruttata, facce della stessa medaglia).
MOMENTI DELLO SHOW
Ma io lo conosco! ihih infatti il nome non mi giungeva nuovo ;)
RispondiEliminaBelle foto Alli, soprattutto sembra un bel posto questo Teatro Laboratorio, già dal nome, e poi ha le sedie rosse.
Ora lo sto riascoltando, mentre guardo le tue foto e leggo le tue parole, così mi sembra di esser stati lì anche io :D
Sì, lo conosci Elle, e credo che tu ci staresti stata bene al concerto, in questo teatro off, molto berlinese nello stile ;)
RispondiEliminanon conosco questo musicista ma l'atmosfera sembrava bellissima.
RispondiEliminaSì, è così And, l'atmosfera era bellissima. Ti consiglio di sentirlo.
RispondiEliminaMe lo sono segnato subitissimo, da vedere con assoluta certezza..
RispondiEliminaLa location doveva essere bellissima e questo è anche molto importante per la riuscita di un concerto..
L'atmosfera ti prende e ti porta..
Ciao adorabile amico mio++++
Grazie Nella, credo che sia vicino ai tuoi gusti musicali, sapendoti fortemente springsteeniana...
RispondiEliminaCiao adorabile amica ++++