Misère de la Philosophie tra poco graditi ospiti in palude. È per loro
la prima volta, sono all’esordio con Ka-Meh, migliore posto per parlarne non
potevano trovare. Un post-rock cantato in italiano, psichedelico e beat (quanto
basta per non infastidire), con delle liriche ispirate a Marx, Bertold Brecht e
Walter Benjamin. Del resto il nome, ispirato dal barbone come me di Treviri
(Miseria della filosofia è uno dei suoi testi più tosti e radicali), non lascia
dubbi, e pure il logo industrialista, se è per questo. Ma voglio che gli
ascoltate a palla, in streaming gratuito qui, prima di emettere giudizi
affrettati. A me sono piaciuti al primo colpo, senza sapere di che parlavano
(sorbendoli senza aver letto nulla di loro).
Ka-Meh, uscito da qualche
giorno per Garage Records, è un album tiratissimo, con dieci pezzi dove senti
le chitarre (tre) costruire muri di suono, una bella voce da classico
cantautore rock, l’organetto, un ritmo incalzante. I testi, molto belli, si
possono leggere nel libretto interno, essenziale e rigoroso (sarebbe piaciuto a
Brecht), perché ci si perde nel bel connubio con la musica coinvolgente. Sì, un
disco che prende bene (questa sera sarà dura ascoltare/intervistare/prendere
appunti), quello dei livornesi di Piombino Misère de la Philosophie. L’ho
già fatto partire un paio di volte. Parliamone. Pronti?
PERCONOSCERLI MEGLIO
here we are
RispondiEliminaBenvenuti in palude Miére de la Philosophie ...
RispondiEliminaSto già ascoltandovi... in cuffia ;)
RispondiEliminabene!
RispondiEliminaInterferenze ... è il pezzo che ascolto ora ;)
RispondiEliminaTerzo ascolto da oggi pomeriggio ...interrotto solo dalla cena e dalla telefonata (lunga) di un amico.
RispondiEliminaIl singolo che ha anticipato il disco...
RispondiEliminaun bel pezzo garage (a mio parere, ovviamente)
Sì, bello... ora sono passato al terzo Eresia ... ma ai pezzi ci arriviamo dopo. Partiamo dal disco...
RispondiEliminaIl disco.. ti piace?
RispondiEliminaIch bin da!
RispondiElimina(anche io so le lingue..)
Ciao a tutti!
(no, discutevo giusto oggi sull'uso inappropriato dell'inglese)
Sì, mi prende, mi prende molto Ka-Meh ... come dicevo è impossibile scindere testo da musica.
RispondiEliminaMa dimmi tu: come è nato?
RispondiEliminaCiao a tutti!
RispondiEliminaHo sentito il disco, mi è piaciuto molto...
volevo chiedere dove e quando possiamo vedervi dal vivo.
Grazie
Ciao Elle ... direi entrata in scena perfetta, Brecht apprezzerebbe ;)
RispondiEliminaCia anonimo, bella domanda anche al tua...
RispondiEliminaMi fa molto piacere....
RispondiEliminaSì... quello che abbiamo cercato di fare è di trovare la giusta cornice musicale per i testi... per ciò che volevamo dire, insomma.
molto spesso la voce è immersa (quasi si confonde) nelle frequenze musicali
Concordo ...
RispondiEliminaCavoli, parlavate già delle canzoni, pensavo di essere in super ritardo!
RispondiEliminaInvece era solo una breve anticipazione.
Anche io partita col disco ;)
Già, qui siamo partiti in corsa Elle :)
RispondiElimina@ Anonimo
RispondiEliminaCiao
mi fa piacere che il disco ti sia piaciuto.
dal vivo stiamo cercando un po' di date (ma non è semplice)...
per ora abbiamo queste due: 21 febbraio al Sonar a Colle Val d'Elsa e 11 Aprile al Cage a Livorno in occasione dell'emergenza festival
ciao Elle
RispondiEliminaOk! Non mancheremo! ;-)
RispondiEliminabene!
RispondiEliminaCome è nato Ka-Meh?
RispondiEliminaKa-Meh è nato dopo un anno di sodo lavoro in sala prove... Alcuni pezzi ce li portavamo dietro da un paio d'anni, altri li abbiamo messi su in pochi mesi...
RispondiEliminaSolitamente io (Sebastiano) lavoro su testi, melodie ecc. a casa. poi in sala prove montiamo tutto il resto partendo dalla base ritmica o da un riff.
Alla fine così abbiamo confezionato i dieci pezzi che compongono il disco.
Più semplice a dirsi che a farsi ;)
Ci posso credere ... è venuto in modo naturale.
RispondiEliminaSalve a tutti! (o tutt*, come va di moda di questi tempi).
RispondiEliminaSarei curioso di sapere a cosa fa riferimento il titolo dell'album.
Bravo, ottima domanda, benvenuto a te Alkahest.
RispondiEliminaCome mai questo titolo?
RispondiEliminanaturale... possiamo dire così, ma (oggi più che mai) fare un disco non è un parto spontaneo.
RispondiEliminaciao Alkahest...
RispondiEliminaIl titolo viene da lontano... ;)
RispondiEliminaE’ un riferimento all’opera di Bertolt Brecht Me-Ti. Il libro delle svolte, composta negli anni ’30 e ispirata allo stile aforistico cinese-confuciano. In quest’opera Brecht riscrive alla “maniera cinese” molti nomi della storia politica e filosofica del marximo. Ka-Meh è la maniera in cui è “tradotto” il nome Karl Marx. Quindi, Ka-Meh sta per Karl Marx. Oltre al richiamo al nostro “nume ispiratore”, di questo titolo ci piace anche la sua capacità di suonare orientale e di svelare così la provenienza di quel “sottosuolo” che fa da cornice ad alcuni testi (Bobok ad esempio) e ad alcune musiche (molti assoli di chitarra evocano esplicitamente atmosfere orientali).
No Alkahest, manteniamo la tradizione del "tutti", altrimenti inizio una discussione anche sull'uso inappropriato dell'asterisco che si fa al giorno d'oggi!
RispondiElimina(no, non la inizio, giuro)
Bella questa cosa: uno pensa ad una cosa mistica e trascendetale, ed invece è Karl Marx ;)
RispondiEliminaAh, ah, ah, Elle, ci faremo su un bel post a sto punto ;)*
RispondiElimina;)* ... questo era un bacio.
RispondiEliminagià...
RispondiEliminal'altro giorno parlavo con un mio amico che mi diceva: "Ka-Meh... bel titolo strano. suona un po' arabo"
E io: "No.. sta per Karl Marx!" :)
giusto. sono d'accordo.
RispondiEliminaniente asterischi.
Un mantra da ripetere insieme, dirò a chi me lo chiede ;)
RispondiEliminaIntendevo Ka-Meh, non gli asterischi :)
RispondiEliminaAlli, il bacio va bene, ma solo perché sei tu ;)
RispondiElimina"Bobok" vuol dire sottosuolo?
sì...
RispondiEliminacome, dicevo, il titolo poi suona inevitabilmente come qualcosa di orientale. ed è giusto, così.
è un mantra che andrebbe ripetuto più spesso.
altro che meditazione trascendentale ;)
;)***
RispondiEliminaGrande questa intervista...
RispondiEliminaCome è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
RispondiEliminaSplendida voce e bel gruppo. Bravi i compagni filosofi.
RispondiEliminaPer quel che riguarda Bobok...
RispondiEliminail titolo (che suona orientale anche questo) è tratto da un bellissimo racconto di dostoevskij ed è una parola russa che significa nonsense...
Il protagonista del racconto è una sorta dell'uomo del sottosuolo e sente continuamente questo sussurrio nell'orecchio "bobok...bobok".
Il testo è direttamente ispirato al contenuto del racconto
Grazie Sade...
RispondiEliminaCiao Sade, benvenuto/a in palude ...
RispondiEliminaPlurilinguistico, questo album..
RispondiEliminaCome è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
RispondiEliminaLa genesi:
RispondiEliminain principio fu il logos...davvero. in principio furono proprio le nostre intenzioni verbali a mettere su il gruppo e a decidere l'universo dei riferimenti musicali e dei testi.
poi è arrivata la composizione e l'arrangiamento. alcuni pezzi sono ovviamente stati scartati proprio in ragione del fatto che poco rispecchiavano quella che seconda noi doveva essere la più intima anima del gruppo, il suo immaginario che poggia su una solida base concettuale, come ho accennato prima.
infine è arrivato il lavoro più duro: le registrazioni, il mix e il mastering, lavori che richiedono la massima precisione e concetrazioni. tutte le parti del processo produttivo le abbiamo seguite da vicino: dalla materia prima (le canzoni crude, scelte con grande accuratezza) fino al prodotto finito.
... prodotto artigianale.
RispondiEliminaTanto per continuare il discorso, nel mio piccolo ho pensato immediatamente alle Lettere Persiane.
RispondiEliminaUna domanda ora sorge spontanea: credi/credete nel ruolo della musica come veicolo di messaggi politici ? Più in generale, si può ancora "produrre" cultura con la musica ?
pluringuistico. giusto.
RispondiEliminaNome della band in francese, titolo in cinese, riferimenti alla letteratura russa e alla filosofia tedesca...
non ci facciamo mancare niente (o il meno possibile...)
RispondiEliminaAllora, io ho contato un Sebastiano e tre chitarre: siete in quattro?
RispondiEliminaAlkahest... cavolo domanda difficilissima.
RispondiEliminaCinque....
RispondiEliminaSono in 5 Elle, lo leggo sul libretto, ma il nucleo originario (mi dicono le note bio), era di 3.
RispondiEliminaLettere persiane... uno dei testi più innovativi della storia della letteratura e dell'Illuminismo.
RispondiEliminaLa domanda sulla produzione di cultura apre un campo sterminato. è veramente difficile dare una risposta. per orientarsi mi limito a buttare giù due punti fondamentali per impostare nella maniera più corretta la questione, e magari risolverla:
1) la musica non va mai pensata come un processo trascendente le condizioni sociali, economiche e culturali del mondo in cui un tale "artista" vive.
2) la musica è, comunque, merce. questo significa che si porta dietro le "caratteristiche" di tutte le altre merci (il feticismo nella musica è lampante).
3) la musica è prodotto di un'industria culturale e, anche se non lo è nel processo creativo, dal momento in cui esiste come merce viene ingerita e digerita dal mercato musicale (etichettata, comprata, recensita, scambiata, feticizzata, ideologicizzata, ecc.)
Risposta migliore sarebbe stata difficile da trovare, almeno così, su due piedi e tastiera ... sottoscrivo.
RispondiElimina@ Elle.
RispondiEliminasiamo in cinque.
Io chitarra e voce, alessandro- chitarra, tommaso-basso, andrea-batteria e luca-organi e cori.
Nel cd poi ci siamo avvalsi del metodo della sovra-incisione e quindi Luca ha molte volte suonato una terza o una quarta chitarra in alcune canzoni
La musica come materiale da reinterpretare...
RispondiEliminaGrazie alligatore.
RispondiEliminaovviamente se ne potrebbe parlare e scrivere per ore. in questo contesto non è semplice... :)
Ciao a tutti!! Vi interrompo per farvi una domanda (forse) semplice: Ka-Meh me lo sono ascoltato tutto (più di una volta)... un disco che ci consigli?
RispondiEliminaE dal vivo come si fa con la quarta chitarra?!
RispondiEliminaForse useranno della basi Elle ... ciao Layla.
RispondiEliminaAh, ok.
RispondiEliminaL'ho buttata lì Elle, vediamo se è così? ;)
RispondiEliminadurante la registrazione di cose ne sono successe talmente tante che le cose si accavallano...
RispondiEliminaL'esperienza che di più ha segnato sono state le serate passate a registrare le voci o a missare i pezzi dalle 21 fino anche alle 3.
uscivamo dal piccolo studio con le orecchie che ci fischiavano e la testa pesante. ma contenti... almeno ogni tanto.
Layla, io consiglio di ascoltare Ka-Meh a più non posso, intervallandolo con Layla di Derek and the Dominos, per il lato beat e le chitarre, molto presenti nella musica dei Misère de la Philosophie.
RispondiEliminaCiao Layla.
RispondiEliminaintendi un disco che ci ha ispirato?
Beh.. in generale tutta la psichedelia (dai Velvet Underground ai Pink Floyd, dai Red Crayola agli spacemen3).
Nell'ultimo anno ascolti fondamentali sono stati i black angels, i BRMC, i crystal stilts, l'ultimo di Nick Cave (bellissimo!) ecc
@ Elle.
RispondiEliminaper il vivo abbiamo ri-arrangiato accuratamente gli intrecci di chitarra e di tastiera.
speriamo di farcela ;)
ah.. derek and the dominoes...
RispondiEliminaSe questo vostro cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? …
RispondiEliminabeh ultimamente ho buttato giù una sorta di scaletta ragionata/commentata...
RispondiEliminaè venuta fuori una cosa del genere:
01. Bobok - l’inizio. Il peccato. La forza.
02. Interferenze - la solitudine e la follia.
03. Eresia – il sottosuolo.
04. Maelzel - prima figura del materialista storico.
05. Nella Sua Tana – Berlino capitale del XX secolo.
06. Terrore – impressioni della Rivoluzione Francese.
07. A Voi – Antigone e la guerra civile partigiana.
08. Prendi I Soldi – critica dei nuovi miti borghesi.
09. La Notte E' Fine – critica dell’Educazione del genere umano. Seconda figura del materialista storico.
10. Ombre Corte – catarsi finale. Terza figura del materialista storico.
Lavoraccio che non finisce in studio, ma prosegue sul palco! Allora complimenti doppi.
RispondiElimina(perché secondo me ce la farete)
un concept, dunque, che parte dall'individuo che, in maniera altalenante, si estranea e rientra nel mondo in cui vive nella ricerca di una chiara coscienza...
RispondiEliminaè un percorso di crescita.
un bildungsroman del materialista dialettico ;)
Grazie Elle
RispondiEliminaC’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di Ka-Meh? … che vi piace di più fare live?
RispondiEliminaMi sento protagonista di quest'album (ma lo siamo tutti, anche senza rendercene conto). Adesso vorrei avere il libretto coi testi..
RispondiElimina..ma anche il cd con la musica ;)
RispondiEliminaVediamo se abbiamo gli stessi gusti per le canzoni anche questa volta...
RispondiEliminaNon lo so...
RispondiEliminadovrei sentire anche gli altri.
a me piace molto ombre corte (l'ultima traccia del disco), perchè, pur richiedendo molta concentrazione per essere suonata, è molto rilassante, una ballata sonica e calda.
Poi mi piace anche Bobok perchè è una potenza.. soprattutto la base ritmica e il riff di chitarra danno una spinta che non ha pari nelle altre canzoni
Per me Eresia, Nella sua tana, Prendi i soldi,, be', anche Bobok ...
RispondiEliminadal lato mio (più intimo, diciamo...), mi piace eresia. un testo a cui sono molto affezionato e che non mi viene mai a noia di cantare e suonare
RispondiEliminanella sua tana ha una coda che dal vivo è anche meglio che su disco, secondo me...
RispondiEliminaè un pezzo che non vedo l'ora di eseguire dal vivo
Le mie preferite:
RispondiEliminaBobok - la presa (stretta)
Eresia - il percorso assieme
Nella sua tana - il lungo addio (anzi: un arrivederci)
... e be', sì ... ci posso credere. Un testo bello anche da leggere da solo...
RispondiEliminaSebastiano, con tutto ciò che hai detto su queste tre sono d'accordo ;)
RispondiEliminaMi riferivo a Eresia ... e poi, Elle, direi un arrivdererci ;)
RispondiEliminagrazie. è il lato più nickcaveiano della nostra musica.
RispondiEliminaio sono un grande fan di nick cave... più degli altri mebri del gruppo. è forse anche per questo che lo sento più MIO
Non so se c'è qualcun altro, tra i presenti, che ha da dire la sua ... anche dopo, mentre andiamo avanti. Intervista densa questa sera...
RispondiEliminaConfesso che sono un nickcaviano di vecchia data pure io ...
RispondiEliminaE la copertina? Soprattutto il logo...quanto siete legati alla realtà industriale di Piombino?
RispondiEliminaAnche lì, c'è un connubio testi/musica molto forte (ma poi, ti ritrovi lo stesso a leggere i testi con gusto).
RispondiEliminaMi riferivo a Nick Cave, non a Piombino ... bella domanda Layla.
RispondiEliminaLa copertina è stata creata collaborando con un nostro amico Matteo Mozzoni.
RispondiEliminaIl logo lo avevamo già da qualche anno: improvvisamente ci accorgemmo che le iniziali del nostro nome potevano essere utilizzate per creare lo skyline di una fabbrica.
Vivere a piombino e non essere legati alla realtà industriale è molto difficile: abbiamo nonni e genitori che ci hanno lavorato, come amici che ci lavorano tuttora.
comunque il logo non è un riferimento "solo" alla fabbrica di piombino. da questo punto di vista non siamo campanilisti: siamo solidali con i lavoratori di tutto il mondo (soprattutto se uniti ;) )
Mi sembra giusto.
RispondiEliminaAnzi, necessario ...
RispondiEliminaIl cd è uscito con Garage Records. Come è nata questa collaborazione? … quanto importante? Altre collaborazioni/apporti importanti al disco?
RispondiEliminaLa collaborazione con GarageRecords è nata dopo aver mandato un nostro demo (registrato nell'estate del 2012) a varie etichette discografiche. Loro furono i primissimi a rispondere dicendosi interessati al prodotto. ci siamo incontrati a treviso (dove ha sede la Garage). ci siamo piaciuti ed è iniziata la collaborazione.
RispondiEliminaaltri apporti importanti...? non saprei... tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione del disco: da Emiliano Pasquinucci (nostro amico di vecchia data), che ha effettuato il missaggio, a Lisa Carpitelli che ha fatto alcuni cori, fino al già citato Matteo Mozzoni che ha realizzato l'artwork.
Per quel che riguarda il "suono" del disco, invece, rappresenta perfettamente l'idea che avevamo e per questo bisogna ringraziare il nostro Luca Pesare
Luca Pesarese, oragano, chitarre e cori del gruppo, e produttore artistico...
RispondiEliminaCome si raggiunge un suono che si sposi bene con i testi, con i gusti personali e che sia anche originale e distintivo? Insomma...quale è stato il percorso di crescita?
RispondiEliminaDomandona Layla (intanto vi dico che Elle ha dei problemi al pc, ma è sempre con noi tramite mail).
RispondiEliminagià...
RispondiEliminaè stato un contributo fondamentale.
l'abbiamo chiamato in un momento di impasse. non sapevamo più che fare e ci eravamo arenati nell'arrangiamento di alcune canzoni. lui ha detto che sarebbe passato in sala a prove a dare un'occhiata... poi improvvisamente si è ritrovato ad essere un membro portante del gruppo. il tutto è avvenuto in maniera molto naturale.
ci ha ridato fiducia e ha contribuito in maniera fondamentale ai nuovi arrangiamenti e, poi, alla produzione artistica del disco.
un grande, insomma...
Sì, ti riferisci a Luca Pesare (non Pesarese come ho scritto io).
RispondiEliminaEccomi! Spero che regga.. con Nick Cave il mio pc si è sentito sopraffatto ;)
RispondiEliminaRicapitolando: ci piace molto Nick Cave, ci piace la copertina essenziale ma significativa, ci piacciono le collaborazioni di successo..
Sì, intervista ricca.
sì.. domandona!
RispondiEliminaIntanto si deve ascoltare tanta tanta musica. non per copiare (è ovvio), ma per capire "come" so costruisce una bella canzone. ovviamente la parte musicale non può essere composta (almeno nel nostro caso) senza un testo... se non c'è un testo non c'è musica.
quindi si crea musicalmente l'atmosfera migliore per quel testo, senza però sottovalutare mai la parte musicale. spesso può anche accadere che la parte musicale prenda il sopravvento e allora è necessario ritoccare il testo.
in poche parole c'è un grosso labor limae che si consuma in gran parte nella sala prove, ma molto anche a casa...
alla fine abbiamo il pezzo finito (per lo meno nella sua parte principale, prima della registrazione).
Questo processo "creativo" non è poi privo di contrasti e indecisioni, che possono riguardare anche il rapporto tra i membri del gruppo.
insomma un lavoraccio: ci vuole tanta pazienza, passione e un buon fegato!
Bentornata in palude ;)
RispondiEliminabentornata elle!
RispondiEliminaDella copertina abbiamo detto, di come e dove presenterete il disco anche (staremo attenti al web, per altre date), e allora non mi resta che farvi l'ultima domanda ... poi se qualcuno avrà altro da dire, la palude è sempre aperta...
RispondiEliminabenissimo.
RispondiEliminaallora andiamo con la domandona finale
... per finire: una domanda che non vi ho fatto, un appello, un saluto a qualcuno, qualcosa che non abbiamo detto o qualcuno che non abbiamo ricordato, da fare assolutamente … troppe cose?
RispondiEliminaDomandona e poi brindisi.
RispondiElimina@Elle (come a chiunque altro fosse interessato ai testi)
RispondiEliminaMi sono dimenticato di dirti che se vuoi leggere i testi puoi andare qui:
http://www.mescalina.it/musica/special/22/01/2014/misre-de-la-philosophie-
Ottima cosa...
RispondiEliminaAahh! Grazie, che bello :D
RispondiEliminasì. decisamente troppe cose.
RispondiEliminanon sono il tipo da appelli (non mi riescono...).
Mi limito semplicemente a salutare tutti coloro che sono intervenuti stasera e a ringraziarli, ovviamente.
grazie anche a te Alligatore per averci dato questa occasione. molto divertente, tra le altre cose...
Grazie a te Sebastiano ...
RispondiEliminaMagia, magia,
RispondiEliminaTESTI ;)
E con questo artifizio passo e chiudo. Grazie a tutti gli intervenuti, troppi per citarli tutti.
RispondiEliminaAllora un bel brindisi e buonanotte!
RispondiEliminaGrazie a voi e a presto!
Allora un bel brindisi e buonanotte!
RispondiEliminaGrazie a voi e a presto!
Buonanotte e buonafortuna ai Misère de la Philosophie.
RispondiEliminaGrazie a voi, alla musica dei MdP, alle parole di Sebastiano, alle magie di Alli ihih. Buonanotte a tutti!
RispondiEliminaProsit ...
RispondiEliminaprosit
RispondiEliminaGrazie a tutti, buona notte!!
RispondiElimina... ero al bar della palude. Grazie anche a te Layla e grazie/notte a tutti.
RispondiEliminaL'ho subito condivisi in google +..
RispondiEliminaDi primo rimbalzo mi sembrano molto bravi, cupi e sonori al punto giusto, con una copertina essenziale ma accattivante!
Ti andrebbe di collaborare con una radio (lo farai già ma un ulteriore radio con due post per mese, io non ho tempo per tante vicende....)?
Fammi sapere, bacio!
Grazie Nella, in effetti si vede che hai orecchio buono, questi sono forti, hai fatto bene a condividere... per la radio ti ringrazio, scrivimi una mail se vuoi, così ci penso bene ...
RispondiElimina