domenica 30 giugno 2013

A nuoto al concerto di Petrina

Sono salito a nuoto al concerto di Petrina, l'avevo promesso alla ragazza, per pareggiare le fatiche dell'intervista sul blog di qualche mese fa. Quale occasione migliore della sua esibizione al Garda Jazz Festival di Riva del Garda? Jazz? Ma lei fa jazz? In realtà, chi la conosce, sa bene che lei fa di tutto, ma anche in un festival jazz non ha per nulla sfigurato, anzi. Davanti al numeroso pubblico, stipato dentro a La Rocca, un museo all'interno di una struttura fortificata in riva al lago (quelle con ponticello e l'acqua da tutte le parti, dove nei cartoon sguazzano gli alligatori), ha presentato quasi tutto il suo nuovo disco, aprendo e chiudendo con due pezzi di "musica colta", i suoi amati Morton Feldman in apertura e John Cage in coda.
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sabato 29 giugno 2013

Ciao figlia delle stelle

Tutta la materia di cui siamo fatti noi l’hanno costruita le stelle, tutti gli elementi dall’idrogeno all’uranio sono sati fatti nelle reazioni nucleari che avvengono nelle supernove, cioè queste stelle molto più grosse del Sole che alla fine della loro vita esplodono e sparpagliano nello spazio il risultano di tutte le reazioni nucleari avvenute al loro interno. Per cui noi siamo veramente figli delle stelle.
Margherita Hack

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giovedì 27 giugno 2013

Due parole con gli Altare Tohtemico



Per la prima volta in palude gli Altare Thotemico, band bolognese giunta al secondo album, sempre con la label  MaRaCash Records, specialista in progressive-music, questa settimana molto presente su questi schermi. In realtà, gli Altare Thotemico, con il loro disco, Sogno Errando, escono dal prog in senso stretto, per accogliere contaminazioni, in particolare jazz, grazie anche all’arrivo di nuovi nomi. Alla base, costituita da Gianni Venturi (voce e sperimentazioni vocali), Valerio Venturi (basso), Leonardo Caligiuri (pianoforte), si sono aggiunti Emiliano Vernizzi (sax tenore e sax soprano), Max Govoni (batteria e perciussioni), Gabriele “Legolas” Toscani (violino).
Un gran bel gruppo, sicuro e capace di sperimentare lungo i sette brani, per la durata di ben sessantacinque minuti. In effetti, c’è molto in questo disco, sia in termini di musica sia in termini di parole. Gianni Venturi, non si risparmia e non risparmia nessuno (anche la società dei social network, che molto ci riguarda da vicino), toccando molte tematiche. Ascolto dopo ascolto, Sogno Errando, si rivela come un bello scavo profondo nella nostra pische, nata in seguito a lunghe conversazioni, in particolare tra Venturi e Caligiuri, dopo aver nutrito l’immaginario tra film, libri,  bevute e dischi ovviamente. Una conversazione che continueremo qui. Pronti?  

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mercoledì 26 giugno 2013

In bici al concerto di Dagger Moth

Fortunato Depero Ciclisti
Sono salito anche questa volta in bici, per ascoltare live Dagger Moth, il progetto solista di Sara Ardizzoni. Salito a Rovereto, città di Fortunato Depero, che di sicuro avrebbe apprezzato le mie foto stranianti, in verità programmaticamente brutte, fatte con uno strumento creato per telefonare (dovrò farne un libro anche di queste: musica lo-fi foto lo-fi, pure troppo). L'avevo promesso alla ragazza, durante la blog-intervista, che se si fosse avvicinata alla palude, mi sarei affacciato. Così è stato: in bici al concerto di Dagger Moth.
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lunedì 24 giugno 2013

Due parole con i King Suffy Generator



King Suffy Generator questa sera in palude per la prima volta, a portarci la loro visione del mondo. Sì, perché la musica progressive-rock, sempre troppo poco apprezzata alle nostre latitudini, spesso riesce a volare alta, in suoni, pensieri e azioni. È il caso di questo loro nuovo cd, il terzo della progressione dell’originale band toscana: The Fifth State, profonda riflessione strumentale sulle amebe che siamo diventati. Se il Quarto Stato aveva l’uomo protagonista, che avanzava compatto come in quel meraviglioso celebre dipinto di
Pellizza da Volpedo, il Quinto Stato ha l’uomo schiacciato e indifeso, non più motore del cambiamento, ma vittima.
Questa la tesi alla base dell’album dei King Suffy Generator , di recente dato alle stampe per I dischi del Minollo, tesi molto vicina a quel che si scrive e dice qui in palude da sempre. Liberamente ispirato alle opere del pittore e scultore Giorgio da Valeggia, è solo musica, ma una musica che parla forte. Psichedelia e hard-rock, momenti di rara intensità, a volte arrabbiati e bui, a volte densi e pieni di lucente speranza, che sembra vedersi in certi attacchi di chitarra. Sì, ascoltando The Fifth State io ho visto la luce. Provate ad ascoltarli anche voi, forse ci riuscirete. Pronti?  

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sabato 22 giugno 2013

Dove eravamo rimasti?

Dopo i primi giri in bici quest'anno è stato un disastro: pioggia, freddo, malanni ...ora spero di essermi lasciato tutto alle spalle, finalmente il sole, finalmente l'estate. Ma i segni di questa primavera piovosa ci sono tutti. Basta vedere le foto scattate in palude qualche giorno fa, con la valle a me cara e vicina, piena, gonfia d'acqua come non l'avevo mai vista in vita mia. L'adoro questa piccola oasi ... un giorno ci girerò il remake di Arrapaho ;)
Buona estate. 
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giovedì 20 giugno 2013

Due parole con i Family Portrait

Per la prima volta in palude i Family Portrait, band simpatica e lunare come la copertina del loro esordio presto in distribuzione. Un disco tutto da scoprire quindi, questo Lontano, che mi ha conquistato al primo ascolto. Infatti, ho chiesto subito alla band maceratese di passare una serata qui e loro hanno accettato con entusiasmo. I Family Portrait si sono formati nel 2008 con un’idea ben precisa nella testa: unire l’elettronica con strumenti acustici della tradizione classica. Il massimo della modernità con il massimo della tradizione. Con piccoli passi e determinazione sono riusciti a seguire questa ispirazione, il disco che sto già ascoltando ne è conferma piena.
Inizialmente i Family Portraiterano una voce attorniata da un miscuglio di sonorità acustiche e sonorità elettroniche, con l’innesto bello di un trio d’archi. Dal 2012 si sono trovati in tre a sperimentare e giocare con questo progetto: Riccardo Minnucci (chitarra elettrica, chitarra classica), Tommaso Lambertucci (tastiere, synth, programmazioni), Emma Lambertucci (voce). Dopo un ep nel 2011 e molti concerti, Lontano è il loro vero e proprio esordio. Un tuffo intimo tra vicino e lontano, un’esplorazione dentro e fuori di noi, il riassunto musicale perfetto di questi loro primi cinque anni di musica. Parliamone. Pronti?  
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mercoledì 19 giugno 2013

Le più ricercate del mese

la grande bellezza 64
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monologo finale la grande bellezza 30
blog alligatore 16
la grande bellezza monologo finale 15
la grande bellezza frasi 12
franco nero nudo 10
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l'alligatore blog 6
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lunedì 17 giugno 2013

Due parole con i Tunatones



Finalmente il caldo della bella stagione, finalmente l’anticlone si è fermato e splende il sole in palude. Quale momento migliore per ospitare su questi schermi i Tunatones? Il gruppo veneto ritorna qui ad un solo anno dal loro primo passaggio, per presentare il nuovo disco Vulcano - A New Exotic Rockabilly Adventure! Ancora una volta la Prosdocimi Records a produrre, ancora l’entusiasmo e la voglia di mischiare i generi; infatti, dopo una bella serie di pezzi rockabilly, i tonni chiudono l’album con una Heavy Medley con potente sezione fiati per omaggiare tre nomi cult del mondo metal (cosa?... chi?... sarà una delle domande, non vi preoccupate).
Questo seconda loro uscita ha una compattezza di suono e una forza (i tonni mostrano i muscoli, lo scherzoso motto per il lancio del cd), che conquistano le menti e le gambe di chi ascolta. Sono cresciuti ancora i Tunatones, un’evoluzione naturale senza dimenticare le belle usanze del primo loro album: suono analogico come di consueto al Prosdocimi Recording Studio, fondamentale l’impatto live, e il mastering di Ronan Chris Murphy, produttore di culto presso il Veneto West, Los Angeles. Insomma, un vero e proprio Vulcano di musica naturale. Facciamoci sommergere. Pronti?  
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sabato 15 giugno 2013

Finalmente Sole in palude


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giovedì 13 giugno 2013

Due parole con i Vandemars



La palude si tinge di rosso questa sera, perché tra poco torneranno in diretta sul blog i Vandemars, l’Avanguardia di Marte. Il gruppo toscano, viene direttamente dal pianeta rosso per presentare il nuovo disco Back to Mars, registrato live, contenente alcuni remix del più che promettente esordio Blaze e ottimo nuovo materiale già all’ascolto. La formazione, da quella primavera di due anni fa, è cambiata, è arrivato un nuovo batterista e ora sono un quartetto: Silvia Serrotti (voce), Stefano Romani (chitarre), Franceco Pititto (basso), Cristiano Bottai (batteria). I quattro sono in posa sulla copertina, con uno sguardo profondo che guarda lontano, come la loro musica.  
Back to Mars, dato alle stampe di recente con la label/collettivo culturale Cave Canem D.I.Y. è un concentrato acido di passioni e idee, momenti di gioia pura e tormento. Rock in definitiva, con titoli emblematici quali My Cage (conquista al primo ascolto), Come Out (ti stende), Tic Tac (psico-rock autentico), Naked and Pure (promette ciò che suggerisce). Dieci pezzi dal sapore intellettuale, dieci canzoni immediate, però capaci di restare nella mente dell’ascoltatore anche dopo aver spento il lettore cd. E poi la citazione dell’amato Saramago, segno di buon gusto e apertura mentale. Anche per questo sono contento siano qui questa sera. Pronti?    

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mercoledì 12 giugno 2013

Buon compleanno REFERENDUM

Due anni fa una vittoria incredibile, schiacciante, di popolo, perché non ne potevamo più di una politica ancella dell'economia malata, serva dei poteri forti, che non faceva altro che svuotare le nostre tasche facendosi scudo della burocrazia europea e delle sue assurde leggi di bilancio.  Un periodo bello intenso politicamente, con manifestazioni ogni sabato, nuovi sindaci non espressione dei partiti, ma della società civile vera, di una sinistra autentica, dal basso senza retorica. 
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lunedì 10 giugno 2013

Due parole con El Santo

Siori e siore venghino, arriva questa sera in palude El Santo, l'uomo mascherato che lotta contro il male. Una vera prima assoluta su questi schermi. In realtà non è proprio lui, ma un progetto musicale ricco di sfumature e grande presenza scenica, nato da tre ex componenti de La Stasi (Giorgio Scorza, Daniele Mantegazza, Lorenzo Borroni). Arriva con molte aspettative, per un disco in uscita ufficiale proprio oggi, dal suggestivo titolo di cinema malato e surreale Il topo che stava nel mio muro (come sapete, io intervisto con il mio gatto accanto, e anche lui ha molte aspettative). Un disco coraggiosamente autoprodotto in assoluta libertà, con il supporto di ABuzzSupreme, e la produzione artistica di Pasquale Defina, vero e proprio membro aggiunto della band.
El Santo, uomo mascherato molto popolare in Messico, qui in Italia suona e canta dell’ottimo alternative-rock, sarcastico e bruciante, che prende in contropiede al primo ascolto per l’invidiabile capacità di non essere mai banale. Registrato direttamente live in soli due giorni alle Officine Meccaniche di Mauro Pagani, offre spunti nuovi ad ogni passaggio sul mio lettore cd e sembra sempre in diretta. Una freschezza data anche dalla partecipazione del meglio della scena underground italica (andatevi a leggere la sfilza di ospiti), e dalla voglia matta di live di El Santo. Ci sarà da divertirsi. Pronti?  
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sabato 8 giugno 2013

Il Pertini di Paz o un disegno di Sparagna? ... altro?

Ghiotta opportunità per chi si abbona entro il 30 giugno a IL NUOVO MALE e/o FRIGIDAIRE (in questo momento in stanby, ma spero presto pronto a ripartire). In regalo a chi rinnova o si abbona per la prima volta, disegni originali di Vincenzo Sparagna e Gianni Cossu, storici e introvabili albi originali, dal Pertini di Paz, al Ramarro 1 di Palumbo, e poi cose di Mattioli, Tamburini, Scozzari ... insomma cose che valgono di più di 30 euro, se vogliamo parlare di vil schifosissimo denaro, cose da intenditori, se vogliamo parlare di gioiosa Arte ... io rinnovo subito, sono solo indeciso su cosa prendere.  
QUI TUTTO L'ELENCO

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giovedì 6 giugno 2013

Due parole con i Lovespoon



Gran ritorno in palude questa sera, quello dei Lovespoon, con un disco, lo dico subito senza problemi, da ascoltare e riascoltare. Così faccio da alcuni giorni, anche se l’uscita ufficiale sarà lunedì prossimo, il 10 giugno. Carious Soul è un album bello fin dall’inizio, con il suo rock contaminato di molte cose su questi schermi sempre ben accolte: dal country-folk alla psichedelia, dal pop all’elettronica. Dodici perle intense, in sintonia con l’alternative-rock degli ultimi anni, senza perdere di vista la tradizione sporca e ribelle della musica del diavolo (e non dimenticando un pizzico di ironia). Carious Soul è proprio così.
Dato alle stampe per la Hey Man! Records, il secondo disco della band di Ravenna è stato scritto e arrangiato completamente da loro, registrato all’Acaro’s Studio di Modena da Claudio Luppi (Pip Carter Lighter Maker), mixato e masterizzato all’Outsideninside Studio di Montebelluna da Matt Bordin (The Mojomatics), impachettato per essere ascoltato in tutta Italia, isole comprese. La particolare copertina molto suggestiva (se l’aprire troverete la continuazione di quel volto malinconico), lascia in parte immaginare le atmosfere dei pezzi in essa contenuta. È bello rigirarsela tra le mani mente si ascoltano. Anche ora faccio così. Pronti?  
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mercoledì 5 giugno 2013

Dieci anni da Alligatore

Dieci anni sono tanti, fanno una certa impressione, sembra impossibile siano passati. Era il giugno del 2003 quando cominciai a scrivere sul sito di Smemoranda recensioni musicali (qualche volta anche di libri, in particolare fumetti, rare volte anche cinema, film particolari, magari legati alla musica, ogni tanto un live); per farlo mi chiesero di inventarmi un nome. Davanti alla mia libreria cercai qualche imbeccata, trovai molti libri di Massimo Carlotto, il papà dell'Alligatore, investigatore privato molto particolare. Un gran scrittore, che consiglio a tutti sempre (anche i romanzi dove non compare l'Alligatore). Così mandai la mia prima rece firmata L'Alligatore (a Dove sei tu, di Cristina Donà), qualcuno disegnò il mio logo e da allora una rece ogni settimana, o quasi. Poi qualche intervista per mail,  via via tante altre fino a finire a quelle sul blog, tutte ad una scenda underground che ho visto crescere con me. Poi la collaborazione anche con Frigidaire. Saranno ormai migliaia di pezzi, mi piacerebbe raccogliere tutto in un libro, per vedere l'effetto che fa. Forse orribile. Intanto mi godo la festa e continuo a sproloquiare su rock e dintorni ...

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lunedì 3 giugno 2013

Due parole con Novanta

Questa sera ho il piacere di ospitare in palude Manfredi Lamartina e il suo progetto musicale Novanta. Potrei dire per la prima volta, ma non sarebbe completamente giusto. Manfredi lo conosco da molti anni, a cominciare da giovane musicante con i mai dimenticati Moque, poi anche come blogger (già, è uno di noi), con il suo blog impegnato Rock, politica e pessimismo (ci siamo sco/incontrati per molti anni, lui è passato di qui un sacco di volte quando il suo blog era attivo). Insomma, siamo dei vecchi amici di Musica e Rete, ma proprio per questo sarò cattivissimo, farò le pulci alla sua recente uscita discografica, Crescendo, autoprodotta in quasi totale autarchia.
Crescendo è un disco di nove pezzi strumentali, a parte un paio, che vedono la presenza di suoi amici quali Herself (Gioele Valenti, spesso su questi schermi, chissà che non passi per un saluto), e Nazarin (Salvo Ladduca, anche cantane dei Marlowe, magari arriva pure lui). Nove pezzi per niente facili, capaci di farsi prendere con calma e determinazione. Ecco, calma e determinazione, sono le caratteristiche principali di Novanta (esplicito riferimento a quel decennio, con tante novità, cose buone e cose cattive), progetto che procede per spinte morali. Manfredi è un palermitano che vive a Milano (mi pare abbia vissuto pure a Roma), ed ha una sensibilità particolare per unire al rock l'impegno civile vero. Prova ulteriore è lo struggente pezzo messo in chiusura, Pierpaolo Faggiano, dedicato ad un giornalista sucida, vittima del precariato dei nostri giorni. Insomma, un disco utile, oltre che bello. Parliamone. Pronti?  

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sabato 1 giugno 2013

Grazie al ginocchio ho letto Zardi

Circa due settimane fa mi sono infortunato ad un ginocchio. Ogni tanto devo farmi male a qualcosa, per fermarmi e trovare il tempo per leggere: una caviglia, la schiena, il ginocchio... Sembra quasi che il mio corpo lo richieda. E allora ho colto l'occasione  per leggere i due libri finora pubblicati da Paolo Zardi.
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