giovedì 31 gennaio 2013

Due parole con i Mimes of Wine

I Mimes of Wine per la prima volta in palude, ed è un vero piacere, perché per me il loro album è uno dei migliori usciti nel 2012. Dato alle stampe lo scorso novembre per la Urtovox, label dal gran fiuto, Memories for the unseen l’ascolto spesso, per le sue atmosfere magiche, molto adatte alle nebbie di questi giorni… ma anche al sole, visto le sua natura sfaccettata, ricca di momenti introspettivi, con molti di cambi di marcia. La voce di Laura Loriga, mai monotona, mai uguale, incanta e crea storie, comportandosi, a volte, come un altro strumento musicale (domani, venerdì 1 febbraio, aprirà in solo il concerto di Thony al Covo di Bologna, sarà una gran serata, fortunato chi ci sarà).
Album decisamente internazionale, poco italiano Memories for the unseen, mostra l’esperienza americana della cantautrice bolognese, e piacerà a chi ama gente come Nick Cave, PJ Harvey, per fare due esempi a me cari. Registrato dal Mariposa Enzo Cimino alla Casa del Vento, prodotto artisticamente, suonato ed arrangiato dagli stessi Mimi, fa sentire quello che la misteriosa copertina e il bel titolo promettono. Memorie per l’invisibile, memorie invisibili … questa sera cercheremo di fermarle per fissarle nella mente, rispecchiandoci come nella copertina. Pronti?

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mercoledì 30 gennaio 2013

Vota bene, non fare l'Arnold

Sono ancora in corso le votazioni per le categorie Musica Alternativa e Italian Trash, nel bel concorso indetto dagli amici del blog dell'Orablù. Io ho già scelto i miei 9 preferiti, e invito a fare altrettanto chi passa di qui. C'è una bella selezione, mi piacerebbe vedere tra i primi tre qualcuno passato in palude, rivoluzionando le gerarchie. Mi viene in mente quella puntata di Happy Days, con il primo Arnold della serie (Pat Morita), che rifiutava Bob Dylan, perché non era ancora nessuno ... io non l'avrei mai fatto.
  QUI PER VOTARE E RIVOLUZIONARE

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lunedì 28 gennaio 2013

Due parole con Massimo Bubola



Con la voce rotta dall’emozione annuncio l’arrivo in palude di Massimo Bubola. Sono veramente emozionato (come lo si può essere davanti ad uno schermo del pc), perché era da un pezzo che desideravo averlo sul blog, perché è uno dei grandi cantautori di sempre, perché ha fatto un nuovo disco forte, decisamente rock, con tematiche che fanno pensare e interesseranno molto chi di solito passa di qui. In Alto i Cuori, prodotto come di consueto dalla sua Eccher Music, è un album ben piantato nella nostra realtà, tra tiranni che cadono e rivoluzioni fatte (e da fare), contrapposizioni tra cose vere e cose false (Analogico e digitale, un titolo ben rappresentativo), sparatorie, tasse, amori, angeli…
Un mondo complesso, pieno di suoni e parole, tipiche della tradizione dei cantautori di casa nostra, quello presente nell’album con questa semplice e diretta copertina con tanti cuori colorati. Una copertina che, nonostante tutto, vuole rappresentare un segno di speranza, in questo mondo buio, ben descritto nelle undici canzoni di In alto i cuori. La title-track, messa proprio alla fine dell’album, è l’altro segno di speranza, con l’hammond, l’assolo di chitarra: in alto i cuori quando il sole splende/ed il buio copre la città/In alto i cuori quando senti più freddo/e non c’è niente che ti scalderà …
La voglio sentire dal vivo, come tutto l’album. Ne avrò l’occasione il 9 febbraio, quando ci sarà la prima nazionale in uno dei più bei teatri della nostra città, da poco restaurato. E ora live sul blog; come dire “analogico/digitale”. Pronti?

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domenica 27 gennaio 2013

Django Unchained - un capolavoro



Il titolo del post è molto esplicito, potrei anche non scrivere altro. Sono tornato al cine dopo più di un mese di astinenza, avevo proprio bisogno di un film così grande, strabordante, per me il miglior Tarantino di sempre.
Prima di vederlo avevo letto solo la trama dell’originale di Sergio Corbucci, trovandola perfetta per la testa (un gran bel testone) del cineasta de Le Iene, e mentre lo guardavo questa mia convinzione cresceva: le sue pellicole precedenti fatte solo per esercitarsi a fare Django Unchained
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giovedì 24 gennaio 2013

... votate, votate, votate!

Non so ancora per chi votare, se farlo, che nomi mettere. Mi sono iscritto, sono in regalo con tutto, però ho sempre avuto difficoltà. Non mi riferisco, come forse avrete intuito, alle elezioni politiche, per quelle ho già deciso come e chi votare (vota Antonio, vota Antonio, come diceva Totò), ma mi riferisco a questa fantastica iniziativa di alcuni amici blogger raccolti nel blog l'Orablù (che è anche un locale, in quel di Bollate). Sì, tratta di un controfestival, canzoni da votare, perché Sanremo è la solita solfa. Purtroppo non sono mai stato capace di fare classifiche, di dire questo è primo e questo ultimo, detesto le classificazioni, vivo in un perenne caos. Entro sabato 26 gennaio, dovrò mettere ordine: tre canzoni per categoria (Musica alternativa, Italian Trash, Italian Best e una canzone uscita nell'ultimo anno per l'Ospite straniero). Potete ancora iscrivervi anche voi e...  votate, votate, votate!

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martedì 22 gennaio 2013

Due parole con i Blue Willa



Un inizio di anno con i controfiocchi il 2013 in palude. Questa sera arrivano i Blue Willa, mai presenti su questi schermi con questo nome, ma già passati come Baby Blue un paio di volte. Un cambiamento di nome, e anche di stile, sotto alcuni aspetti. Il disco della maturità, uno dei dischi più attesi dell’anno (e non a caso, il Mucchio Selvaggio ha dedicato loro copertina e intervistona sul numero in edicola); disco omonimo prodotto da soli, con accanto La Famosa Etichetta Trovarobato, label bolognese che ultimamente non sbaglia un colpo. Produzione artistica di Carla Bozulich, edizioni AbuzzSupreme, con le quali sono nati, copertina di Cuore di Cane, ancora una volta lei. Questi i nudi dati storico-statistici, ma che disco è?
Un disco sul quale scommette la più grande rivista di rock italica, ricordando, nell’editoriale di Daniela Federico, le prime pagine dedicate a giovani Litfiba, Diaframma, Subsonica, quando ancora non erano conosciuti alle masse. Ma i Blue Willa sono i Blue Willa, un concentrato acido di punk-rock e travolgenti passioni, delle canzoni nuove, tirate in modo rigoroso, citazioni filmiche, una voce di donna sempre più sicura, sempre in prima linea (anche nei dischi di amici passati in palude), una musica che pensa localmente ma agisce nella mente… ed è quindi internazionale. Non state capendo? Allora seguiteci, nella blog-intervista che va ad incominciare. Qui si fa la Storia. Pronti?   
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domenica 20 gennaio 2013

Riscoperte: Hangover di Eva Zambon



Ho scoperto questo romanzo quasi per caso, scrivendo sul mio blog della scomparsa di uno scrittore (era Ray Bradbury) e incontrando nei commenti a quel post il compagno dell’autrice (l’amico And). Il caso ha voluto avessero entrambi lo stesso editore, DeriveApprodi, uno degli editori più vivi e innovativi d’Italia, con un catalogo sempre più bello. Anche Eva Zambon è viva, la scrittrice vicentina, ora emigrata nel Canton Ticino, è l’autrice di questa opera prima, fino ad ora l’unica, datata 2002. Mi chiedo perché solo un libro, spero nel frattempo abbia messo altro materiale in legnaia, e in futuro escano altre sue opere.

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venerdì 18 gennaio 2013

Due parole con La notte dei lunghi coltelli



Sarà una notte dei lunghi coltelli quella che si annuncia questi schermi… che notte! Sì, con la voce rotta dall’emozione annuncio l’arrivo in palude di questo nuovo soggetto musicale, atteso da molti, annunciato come qualcosa che spacca e riapre i giochi: è qui con noi Karim Qqru degli Zen Circus a presentare il suo nuovo progetto solista. Solista per modo di dire, perché in Morte a credito hanno lavorato, oltre a lui, anche Izio Orsini e Ale Demonoid Lera, e un sacco di ospiti cult, quali Nick Manzan, Diego Pani, Emanuele Braca, Aimone Romizi, nomi già sentiti da queste latitudini. Insomma, un progetto forte, non solo nei titoli e riferimenti, ma anche nel gruppo.
In uscita il 22 gennaio con la Black Candy Records, label fiorentina che ho sempre seguito ad occhi chiusi, per l’estrema semplicità nel fare le cose belle, Morte a credito è un disco duro, adatto ai tempi duri (John Belushi insegna). Un percorso in nove tappe dentro il lato oscuro della Storia (e delle storie) degli uomini. Un rock denso, hardcore ed elettronico, punk e sperimentale. Nove pezzi dove il gusto per la parola si sente, come l’autore citato in modo esplicito nel titolo, quel Louis Ferdinand Céline sempre maledettamente attuale. E allora porte aperte a La notte dei lunghi coltelli. Pronti?     

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mercoledì 16 gennaio 2013

Come Guernica su di un francobollo

Non lo faccio da più di un mese, cosa per me rara. Manco d'estate, con i quasi tutti i cinema chiusi, riesco a stare lontano così a lungo dalla sala cinematografica. Per una serie di cose, è andata così, e allora ho provato a vedere qualche film in tv, per attenuare i problemi d'astinenza. Ho trovato pure Apocalypse Now, un film immenso, visto al cine più di dieci anni fa,  quello restaurato con dei pezzi in più. La versione circolata su Rai4 è quella originale (del resto il titolo dell'altra è Apocalypse Now Redux), e mi ha deluso enormemente. Un film così, sul  piccolo schermo, perde tutta la sua grandezza; rimane solo Dennis Hopper che gigioneggia con la macchina fotografica in mano e Marlon Brando che filosofeggia: «Hanno addestrato i nostri bombardieri a gettare tonnellate di napalm sui civili ma se i nostri ragazzi scrivono "cazzo" sulle bombe allora s'indignano».
Vedere Apocalypse Now in televisione, è come ridurre il Guernica di Picasso su di un francobollo. Non lo farò più.

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lunedì 14 gennaio 2013

Due parole con gli Holiday in Arabia



Holiday in Arabia per la prima volta su questi schermi, e in palude si balla da subito. Si balla contro il grigiore dell’inverno, contro il grigiore delle politiche economiche, contro chi vuole farci credere che i giochi siano fatti. E allora Open Ending per chi ama i finali aperti, musica elettronica con un’anima, nove pezzi gioiosamente sintetici dati alle stampe per Baffo Music, label parigina di gusto sopraffino. Sì, per il loro disco d’esordio sono andati fino in Francia, Sebastiano Confetta e Marco Ghidelli, mente e corpo del progetto musicale, e hanno fatto un gran bene.
La mia coda non sta mai ferma un attimo quando Open Ending gira nel lettore. Nove tracce composte e prodotte dai due in nove mesi (come un bambino), assieme a Emanuele Battisti. Contributi vocali di Pietro Paletti dei The R’s (spesso graditi ospiti in palude), e Riccardo Bocci dei Nokeys, più il campionamento di una frase importate e rivelatrice di Milano calibro 9, stracult di Fernando Di Leo, per un pezzo intitolato emblematicamente Petrolio. Insomma, come capirete, c’è molto entusiasmo per questo cd. E allora pronti?  

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sabato 12 gennaio 2013

Scopri il refuso, vinci tre pins

Ho scritto un pezzo per SMEMORANDA relativo a questo libro edito da BeccoGiallo, Paolo Borsellino - L'agenda rossa, ma mi sono accorto di un mio refuso, grosso come una casa. Al primo che lo indovina, in premio tre pins dell'Alligatore.
PER LEGGERE LA RECE CLICCA QUI

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giovedì 10 gennaio 2013

Due parole con i Quarzomadera



Quarzomadera in palude con un nuovo album, uscito da qualche settimana: L’Impatto, titolo programmatico decisamente d’impatto. Sono cresciuti bene questi due ragazzi (Davide Sar, voce/chitarre/tastiere, e Tony Centorrino, batteria/percussioni), dall’ultimo nostro incontro in palude di tre anni fa. Dai primi ascolti mi sembra che abbiano acquisito una maggiore forza rock, dinamicità e anche una piacevole capacità comunicativa. Li sento più diretti, L’Impatto, dopo le prime due buone prove, può essere definito il disco della loro maturità artistica.  
Prodotti sempre da Videoradio, i Quarzomadera hanno aggiunto un nuovo componete, quale la brava corista Simona Pozzi, che ha donato loro una maggiore vivacità scenica, consolidandoli come un trio molto originale. Le dieci canzoni dell’album sono decisamente rock, con testi che passano dal personale all’impegnato, cantati in italiano con la stessa intensità e convinzione. È musica alternativa e ribelle, che guarda a molti nomi, senza prenderne ad esempio solo uno. Questo è il bello … Pronti?

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mercoledì 9 gennaio 2013

IMU trappola della povertà ... lo dice l'Europa

In Francia, in modo timido e pasticciato, hanno tentato una patrimoniale, che tassava al 75% i patrimoni oltre il milione di euro di guadagni, e l'attore Gérard Depardieu è fuggito prima in Belgio e poi in Russia, sputtanando così una bella vita di cinema (poi la legge è stata pure bocciata dai conservatori del Consiglio costituzionale per un cavillo). In Italia, Monti ha introdotto l'IMU, una tassa sulla casa, indistintamente su tutte le case, impoverendo ancora di più il ceto medio-basso, mantenendo in fascia protetta gli immobili del Vaticano. La questione fiscale, liberata da stupide rivendicazioni localistiche, rivela la falsità dietro i giochi del potere, che mira solo a creare sensi di colpa nel suddito medio, tassandolo vergognosamente, e dimenticandosi che le tasse devono essere progressive: in sostanza, chi ha di più paghi di più. Non è stato così con l'IMU, ora lo dice anche l'Europa. Vediamo se Monti, che ha sempre giustificato le sue scelte con le richieste dell'Europa, l'ascolterà questa volta.
QUI UN INTERESSANTE ARTICOLO SULL'IMU BOCCIATA DALL'EUROPA

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lunedì 7 gennaio 2013

Due parole con i Ka mate Ka ora



Tornano in palude i Ka mate Ka ora, tornano con un album uscito da circa un mese, che ha riscaldato la palude nell’ultimo periodo. Violence, il suo forte titolo, il primo disco dei Ka mate Ka ora dato alle stampe con la loro label, la White Birch Records, già presente su questi schermi con alcune delle prime riuscitissime uscite (Walking the Cow e Werner). Pure Violence è un disco riuscito, ben calibrato, corale, con dei pezzi che restano. Canzoni che crescono una dopo l’altra, fino al vertice di The funeral march of the whales, ecologia per il corpo e la mente.
Un album curato nei minimi dettagli Violence, anche sul lato squisitamente estetico, come ormai d’abitudine di questa giovane etichetta indipendente. Cartonato con copertina in tema, realizzata dalla brava Cuore di Cane (qui il suo bel blog, con alcuni suoi disegni). I colori prevalenti sulla copertina, come nel foglietto interno con i testi e un altro disegno tosto, sono il grigio, il nero e il viola, come la malinconia dei dieci pezzi di Violence. Ascoltarlo in questi giorni, con la palude immersa nella nebbia, è il massimo. Per questo abbiamo aspettato un po’ per parlane. Il momento giusto è ora e qui. Pronti?  

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domenica 6 gennaio 2013

In arrivo nuovo album di Bubola

Si annuncia ricco di buone novità il 2013 in musica, in particolare per i cantautori di casa nostra. In uscita il 22 gennaio il nuovo atteso disco di Massimo Bubola, In alto i Cuori, che sto assaggiando in questi giorni. Le prime impressioni sono positive, sento il gusto per la parole, e la voglia di mettere i piedi nel piatto della realtà italica. Per rendervi perfettamente conto di quello che dico, vi segnalo il video, in rotazione da qualche giorno sul sito del Corriere della Sera. Il pezzo s'intitola Hanno sparato a un angelo,  e ricorda, con parole da cantautore di razza, con la voce e la chitarra, l'assassinio nella periferia romana di Zhou Zeng e della figlioletta Joy di 9 mesi. Erano i primi di gennaio dello scorso anno, forse nessuno se ne ricordava ...
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venerdì 4 gennaio 2013

Due parole con Camilla Sparksss



Si apre l’anno in palude con una blog-intervista davvero particolare: Camilla Sparksss e il nuovo progetto musicale in partenza (ma sta già facendo rumore) I'll teach you to hunt. Dalla copertina del disco (un 7’’ vinyl picture disc + digital download in 500 copie), sembra una misteriosa diva del cinema muto, tipo Viale del tramonto di Billy Wilder, ma Camilla Sparksss non è altro che l’alias di Barbara Lehnhoff, dei Peter Kernel, gruppo svizzerocanadese di autentico culto. Con questo nuovo nome compie una deviazione dal solco classico del loro punk-rock, andando verso sonorità più anni ’80, con l’elettronica e le sue giocose sperimentazioni in primo piano.
I'll teach you to hunt è il primo singolo in uscita lunedì 7 gennaio (occhio al video, girato dalla stessa Barbara, dalle suggestioni David Lynch periodo Twin Peaks), e altri 4 o 5 ne seguiranno nel corso del prossimo anno e mezzo. Un modo originale di proporsi (per gli appassionati c’è pure la chicca della versione in 15 copie con polaroid), tra antico e moderno. La musica è molto ritmica, la mia coda non riesce a stare ferma un attimo quando parte; sì ballabile, ma con un gusto per la melodia e fughe oniriche. Del resto Barbara è nata nella zona boschiva dei grandi laghi, tra orsi, castori, cervi … un paesaggio da sogno che le è rimasto dentro. Per questo è finita in palude. Pronti?
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giovedì 3 gennaio 2013

Le grandi domande del 2013

Perché si dice color carta da zucchero?

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martedì 1 gennaio 2013

Buon 2013 ... ancora vivo

Charles Hank Bukowski e Linde Lee Beighle
Dedicato in partcolare a chi, come me, è andato a letto alle 9 (credici) senza cenone, consapevole che oggi è un giorno come un altro e l'importante è essere vivi, come mi ricorda sempre il mio vecchio amico Hank, del quale riporto questi versi decisamente in tema. 
Buon 2013, siate ancora vivi ...

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