Deadburger, anzi,
Deadburger Factory questa sera per la prima volta in palude. Lo storico gruppo
toscano sarà presto qui per presentare non un semplice album, ma un blocco di
tre dischi (si presenta proprio come un blocchetto compatto, con i tre cd più
un ghiotto libretto e un poster spaziale), nati come colonne sonore per il
teatro. Nonostante questo il lavoro è godibile da solo, in quanto il materiale
è stato rielaborato per essere semplicemente ascoltato. C’è un intreccio di arti
da far paura, non solo musica e teatro, ma anche fumetto, letteratura,
politica, sesso, gioia, rivoluzione e travolgenti passioni …difficili descriverle,
molto più semplice sorbirle. Un oggettino di culto a partire dal progetto
grafico ad opera di Paolo Bacilieri, fumettista versatile ed originale (vi
ricordate Sweet Salgari?), che ha disegnato le copertine, da mettere una
accanto all’altra per creare l’immagine del poster. Gulp!
Una confezione ricca,
tanto ricca da sfiorare l’incoscienza commerciale. Il primo cd del pacco è Puro
Nylon, ed è firmato in tre (Alessandro Casini,
Vittorio Nistri e Tony Vivona), dove partiture cameristiche si alternano
ad algida elettronica, Satie con Samuel Beckett
e Giorgio Saviane. Il secondo cd, Microonde (di Nistri) e Vibroplettri (di
Casini) è sperimentalismo puro, tra composizioni nate grazie ad un forno a microonde
le prime, e un uso originale di dildos, anelli per la stimolazione sessuale
maschile, e rotori per lecca lecca come plettri vibranti le seconde (William
Burroghs, ispiratore del testo teatrale per il quale era previsto l’uso, ne
sarebbe stato entusiasta). Il terzo, che ha dato il titolo all’intero pacco, La
fisica delle nuvole, è firmato Deadburger, ed è acidissimo rock con una formazione
che passa da cinque ad otto elementi (ma allungabile fino ad otto). Post Atomic
Cafè il titolo della pièce, ispirata da Kurt Vonnegut, con citazioni, tra gli
altri, di Nanni Balestrini, Douglas Coupland, Michel Houellebecq,
Neil Gaiman e ancora Satie. Troppa roba? … meglio parlarne con i diretti
responsabili. Pronti?
PERCONOSCERLI MEGLIO
Primo!
RispondiEliminaGrande Alberto
RispondiEliminaBenvenuto in palude...
RispondiEliminaNon so quanto potrò essere utile. Vi dico che sto con portatile che non è il mio e quindi lo utilizzo con grande impaccio. Poi ho due cani che mi leccano e uno schermo gigante con il concerto di Celentano a tutto volume a 10 centimetri dell'orecchio destro. In più ho appena finito di mangiato 3 piatti di riso e una bisteccona al pepe verde e ho anche bevuto un litro di cannonau.
RispondiEliminaGrazie mille, bentrovato!
RispondiEliminaCi sono anch'io
RispondiEliminaEccomi!!!
RispondiEliminaAh, ah, ah ... prosit!
RispondiEliminaIo spero di essere arrivata terza, in ogni caso.. troppa roba ghiotta!
RispondiEliminaCiao a tutti.
L'anonimo sono sempre io!
RispondiEliminaCiao Alligatore
RispondiEliminaCiao Vittorio e ciao Alessandro, benvenuti in palude a voi...
RispondiEliminaCiao Elle, ciao Simone... quanta bella gente, qui mi perdo ...
RispondiEliminaCiao a tutti. Vi amo!
RispondiEliminaBene, inizio con il botto e ammmore!
RispondiEliminaUn saluto ai miei fratelli Burghi
RispondiElimina...e visto che ci siete tutti, vado con le domande, visto che uno dei cd è già partito ... nel senso che suona nel mio lettore.
RispondiEliminaBuonasera a tutti! Sono nuova qui in palude, ma qualcuno mi pare di (ri)conoscerlo, fra un bicchiere di buon rosso e un alligatore... Deadburger-s come state?
RispondiEliminaBuona sera Ire' !!!tutto
EliminaOk
EliminaVado con le domande? ... siete pronti?
RispondiEliminaIo continuo a sentire Celentano sparato a 1000, però il disco lo so a memoria, sono preparatissimo.
RispondiEliminaCiao Irene, benvenuta in palude ...
RispondiEliminaAlberto, sai a memoria il disco di Celentano? Quale? ;)
RispondiEliminaCon così tanta gente non si noterà se la mia connessione è lenta da far pauura!
RispondiEliminaA sì? ;)
RispondiEliminaho qualche problema di connessione ma dovrei esserci
RispondiEliminaMi riferivo al disco dei Deadburger, però conosco a momoria anche quasi tutti i dischi di Celentano :-D
RispondiEliminaAllora sei rock, e non lento...
RispondiEliminaDai, lancio la prima domanda, vediamo chi la piglia ...
RispondiEliminaCome è nato La fisica delle nuvole? ... inteso come tutto il pacco.
RispondiEliminaNel corso della nostra attività, ci è capitato più volte di collaborare con compagnie teatrali e performer. Ogni volta abbiamo cercato di inventare una diversa ambientazione sonora: siamo passati da un esperimento di “musica da camera psichedelica” a composizioni per solo forno a microonde o per sola chitarra suonata con vibratori. Per lo spettacolo più recente abbiamo messo su una piccola orchestra acustico/psichedelica di otto elementi.
RispondiElimina...a un certo punto ci è venuto in mente di raccogliere in un unico cofanetto una selezione delle composizioni che abbiamo scritto per il teatro. Le abbiamo usate come spunti di partenza per nuove sperimentazioni (tutti i brani sono stati registrati ex novo per il box, e i “semi” iniziali sono stati sviluppati ed “espansi”) , ma rispettando le ambientazioni sonore originali.
RispondiEliminaI diversi mondi sonori hanno dato origine a dischi diversi. Questo non è un album triplo: sono proprio tre album indipendenti l’uno dagli altri, ciascuno con il suo titolo, la sua bella copertina digipak, e il suo suono. Però proposti contemporaneamente, all’interno di un unico cofanetto.
RispondiElimina(ciao Irene!!)
RispondiEliminaPerché i linguaggi sonori cambiano, ma “il cuore della musica”, il nucleo di emozioni e pensieri che cerchiamo di esprimere, rimane lo stesso. E’ un modo per ribadire che il contenuto conta più del contenitore.
RispondiEliminaPer lo meno nella musica, il medium NON è il messaggio!
RispondiElimina(Ciao a tutti!)
RispondiEliminaUn vero e proprio intrecciarsi delle arti nel tempo e nello spazio ... ritornare musica,quello che è stato teatro, diventare fumetto e molto altro ...
RispondiEliminaCiao Irene! Che tempo fa a Berlino?
RispondiEliminaAnche Irene è a Berlino?
RispondiElimina;)
RispondiEliminaAlligatore, prima di rispondere al tuo ultimo commento direi di fare qualche presentazione... Irene è il "flauto magico" del terzo album del box... Simone è il cantante e trombettista. Io sono il tastierista e elettronicista e Alessandro il chitarrista e vibroplettrista
RispondiEliminaPer fortuna l'uragano è passato! E la neve per ora ancora non attecchisce.
RispondiEliminae Alberto è The Man From Snowdonia himself!
RispondiEliminaAvete suonato un forno a microonde? Non ho capito..
RispondiElimina...ho recitato , ho cantato , ho suonato la tromba , ho lavorato sodo in questo disco !!! Manca poco ci muoio !!
RispondiEliminaIrene, è andata a vivere a Berlino, ma... prima o poi la raggiungeremo per qualche concerto!!
RispondiEliminaBene, hai fatto bene a fare le presentazioni Vittorio ...
RispondiEliminaSe avete domande sui piatti tipici siciliani non esitate, eh...
RispondiEliminaO magari voi andrete a suonare a Berlino, così Elle viene a sentirvi ;)
RispondiEliminaAlligatore, parlavi di "intrecciarsi di arti"... è così, nel box non c'è solo musica.
RispondiEliminaRicordo... degli speciali involtini di melanzana e mozzarella mangiati sul monte Erice...
RispondiEliminaOltre al disco 3 , io adoro il disco 2 MICROONDE & VIBROPLETTRI
RispondiEliminaPerché questo titolo? … è il titolo di uno dei tre cd della confezione, quello più rappresentativo? Quello più vostro?
RispondiEliminaè che la musica non è mai stata per noi una "evasione" dalla realtà, ma una parte della realtà, e quindi... npuò benissimo intrecciarsi con altri aspettid ella realtà. Immagini, letetratura, politica...
RispondiEliminaRiguardo al titolo...
RispondiEliminainevitabilmente, abbiamo un legame affettivo particolare con il terzo album, che vede i Deadburger all’opera come band e non come singoli membri (sebbene la distinzione non sia affatto netta: il primo album non è accreditato alla band, ma tutti i membri vi appaiono lo stesso).
Certo, non si evade tanto per evadere ... anzi,non si evade, punto.
RispondiEliminaMa, aspetti sentimentali a parte… nel box nessuno dei tre album è “più rappresentativo” degli altri. Sono stati tutti e tre realizzati con la medesima cura e passione, e tutti e tre hanno la stessa importanza nell’economia complessiva del progetto.
RispondiEliminaSì sì io al concerto ci vengo, ma prima voglio sentire del disco! ;)
RispondiEliminaLa realizzazione per cui il terzo album ha dato il titolo a tutto il box è che… “LA FISICA DELLE NUVOLE” ci sembra un titolo bellissimo.
RispondiEliminaAnche Puro Nylon non sarebbe stato male ;)
RispondiEliminapoi, la “fisica delle nuvole” esiste davvero.
RispondiEliminaE’ una branca della fisica atmosferica, e studia i processi con cui le nubi si formano, crescono, e poi precipitano.
Elle, per sentire i dischi basta andare sul Bandcamp di SNOWDONIA... ci sono tutti e tre :)
RispondiElimina100%
RispondiElimina...ma se anche non esistesse, questa branca della scienza, un nome del genere bisognerebbe inventarlo.
RispondiEliminaIo trovo bellissimo l’accosto di un termine scientifico e di un qualcosa, come le nuvole, che da sempre affascina poeti e innamorati, pittori e sognatori.
Se ci pensi bene, la parola “FISICA” evoca la tecnica, mentre la parola “NUVOLE” evoca l’emozione.
RispondiElimina“La Fisica Delle Nuvole” è un’espressione che mette insieme mondi apparentemente antitetici.
RispondiEliminaLa lucidità razionale e i moti irragionevolissimi del cuore.
La pesantezza del metallo dei laboratori e la leggerezza di acqua che vola.
Sì, è un titolo che ìngloba l'umano, il poetico, con il tecnico, il tecnologico ...
RispondiEliminaIl pensiero e l’istinto.
RispondiEliminaLo sguardo oggettivo e quello soggettivo.
E’ tutto quello che vorrebbero essere i Deadburger!
Una cosa da Uomo Nuovo ...
RispondiEliminaYeahhh!
RispondiEliminaGrazie Vittorio!
RispondiEliminaAnche se per oggi lo metterò tra i preferiti e basta, perché ho una connessione che rema contro lo streaming musicale :(
(residui di uragano?)
era un titolo che riassumeva un pò la nostra storia. Abbiamo sempre provato a mettere insieme ricerca e emozione
RispondiEliminaSturm und Drang.
RispondiEliminaNon c'entra niente ma volevo dire che, come solido reazionario, sono fierissimo di aver pubblicato un lavoro del genere. Il lavoro più fuori dal tempo del più anacronistico dei gruppi italiani. Un cofanetto in un'epoca nella quale il supporto fisico non se lo fila più nessuno, pubblicato da un gruppo che fa della cura maniacale dei dettagli e della composizione la propria cifra stilistica. Proprio oggi, appunto, che la sciatteria e il dilettantismo sono valori fondanti dell'estetica. Pensiamo ai Cani. Canzoni abbozzate, cantate male, non prodotte, sciatteria ricercata maniacalmente. I Deadburger sono come i fantasmi a Roma dell'immortale capolavoro di Pietrangeli.
RispondiEliminaCome è stata la genesi del box, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
RispondiEliminafin da quando abbiamo iniziato a lavorare su questo box (quasi cinque anni fa) eravamo perfettamente consapevoli che si trattava di una missione suicida
RispondiEliminaproporre un oceano di "musiche altre" in un momento in cui nessuno "ha più tempo" per sentire un disco per intero
RispondiEliminaproporre 24 brani nemmeno uno dei quali rispetta il format "strofa-ritornello"
RispondiEliminaUna cosa rivoluzionaria, altro che...
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda è stato un piacevole appuntamento negli anni, quello di andare in studio a più riprese anche lontane nel tempo per aggiungere, modificare, rivedere, smussare. Sempre con il sapiente sostegno e la guida di Vittorio.
RispondiEliminaè stato un lavoro enorme, ma non solo per le dimensioni. Ci chiedi la genesi del box... potrei risponderti: nessuna regola. Brano per brano, siamo partiti da una traccia iniziale e abbiamo sperimentato un sacco di soluzioni diverse
RispondiEliminaCazzo non riesco a scrivere !!! Ma mi vedete ???
RispondiEliminaPERSONALMENTE TUTTI E TRE I DISCHI LI SENTO MIEI , certo il terzo e' 100% deadburger Jazz psichedelica voci pazze voci recitate voci dA Cantante ! Mi PIACE MOLTO IL MECCANISMO ( del disegno stesso ) DEADBURGER !!!
Non mi caga nessuno !!!
EliminaBeh, rispondevo alla domanda precedente, scusate, sono un po' lenta. Gli aneddoti non sono il mio forte
RispondiEliminaabbiamo lasciato ai brani il tempo per "crescere", un poco per volta, come figlioli
RispondiEliminascusaci se siamo lenti a rispondere... è la prima blog-intervista. Ci chiedi episodi... ecco che arrivano...
RispondiEliminaComincio con gli episodi top. Al primo posto (per me): la faccia di mia moglie quando mi ha sorpreso alle sei di mattina in cucina, di fronte a registratore e microfono, mentre mi accanivo sul povero forno a microonde DeLonghi.
RispondiEliminaState andando benissimo,vi leggo e sento tutti, ognuno con il suo tempo ...
RispondiEliminaIl primo concerto dell’ottetto acustico-psichedelico al Teatro Lux di Pisa. Era la prima volta che suonavamo acustici, e la prima che salivamo sul palco in otto, e avevamo provato pure poco… e inspiegabilmente, venne fuori una serata fantastica. Con un attore, Davide Grassilli, che fece un'ottima interpretazione dell'imbalsamatore di Lenin!
RispondiEliminaBellissima esperienza
Eliminaepisodio top
RispondiEliminaquando a forza di percuoterlo mi si è rotto il vibratore.
Nessuno credeva che si fosse rotto suonando una chitarra...
Ma dai... dicevano... a chi la vuoi raccontare...
Il piacere di collaborare con alcuni dei nostri musicisti preferiti di sempre, come Paolo Benvegnù (grandissimo artista, e essere umano ancora migliore). O lo straordinario Enrico Gabrielli
RispondiEliminaepisodio top
RispondiEliminail momento magico in cui, in studio di registrazione, a notte – proprio prima di spengere tutto e fare festa – il gruppo tirò fuori una improvvisazione vertiginosa, in stile Sun Ra, che è diventata il brano “Starburger”...
Giulia Sarno degli UnePassante, che di solito canta in inglese… invitata a cantare sul brano conclusivo del box, si schermiva, dicendo che non sapeva se sarebbe stata in grado… e invece se ne venne fuori alla prima con una voce da colpo al cuore
RispondiEliminaLa prima rappresentazione teatrale di “Puro Nylon”, al Teatro Comunale di Barberino. Entrammo sul palco a luci spente e io feci crollare fragorosamente le mie tastiere. Roba da Franchi e Ingrassia
RispondiEliminaAhahaahah non vado a tempo !!! Arrivo dopo !!!!
RispondiEliminaGiulia, già passata qui due volte, è abituata a cose "sperimentali"... la ricordo nel suo primo disco a cantare sotto la doccia.
RispondiEliminaInteressante !!!
Elimina!!!!!
EliminaEpisodi da scriverci un libro ...
RispondiEliminaMagari a fumetti ...
RispondiEliminaSe La fisica delle nuvole fosse un concept-album su cosa sarebbe? …
RispondiEliminamagari finiremo in una delle prossime "Canzoni in A4" di Paolo Bacilieri
RispondiEliminasiamo "elettroplasmi" nei cavi della rete, a volte troviami degli intoppi...
RispondiElimina....se fosse un concept album... sarebbe un "multi-concept". Perchè di idee guida ce n'è stata più d'una
RispondiEliminaPer esempio, una è il desiderio di decelerare...
RispondiEliminaMolto ...
RispondiEliminaBellissimi episodi..
RispondiElimina(povero vibratore, nemmeno lui tiene il ritmo a lungo..)
Altri tema: fare pulizia. Pulizia interiore.
RispondiEliminaUn'altra direzione è la ricerca di una nuova concezione di psichedelia, senza revivalismi. E potrei continuare per un pezzo. Ma la direzione più importante, secondo me...
RispondiEliminaRicordate i concept album (long playng) al tempo del vinile?
RispondiEliminaAvevano spazio in abbondanza per la grafica ed i testi rispetto ai CD di adesso.
Per questo abbiamo assemblato un vero libro di 70 pagine a completamento del lavoro musicale con tutti i nostri pensieri e fonti di ispirazione.
La Fisica delle Nuvole" non nasce come un concept album, ma ne ha tutti i requisiti!
Io sono sempre più curiosa di vederlo fisicamente questo triplo album, più libro, più disegni.. perché tre è il numero perfetto, e perché dietro un lavoro ce ne sono sempre tanti altri, non di semplice contorno..
RispondiElimina…la direzione più importante, per me, è (rubo l’espressione al Michele Serra d.o.c. di Cuore) una dichiarazione di “resistenza umana”.
RispondiEliminaIl nostro album precedente era cupo, imploso, una riflessione della merda in cui siamo immersi.
Questo box è la reazione. Come dice il testo di Vonnegut che abbiamo usato per la title track…. “cercare di togliere merda da ogni cosa”
E' un libretto meraviglioso.
RispondiEliminaNon arrendersi alla bruttura dell’esistenza.
RispondiEliminaQuesto spiega perché il terzo album del box è il lavoro più votato alla psichedelia tra tutti quelli che i Deadburger abbiano mai inciso.
La psichedelia che avevamo in mente non era di tipo escapista (“mi stono, e mi scordo per qualche ora di tutta la merda”), ma, appunto, di “resistenza umana”.
Cercare di aprire la mente… di riattivare le sinapsi addormentate, rincoglionite dall’inutilità obbligatoria… per poi affrontare l’Oceano di Merda con sguardo più licido. Con determinazione maggiore. Il contrario, direi, dell’escapismo.
Ottima reazione, togliere la merda da ogni cosa..
RispondiEliminalucido, non "licido" (sorry)
RispondiEliminalucido, non "licido" (sorry)
RispondiEliminaLucidi, lucidi...
RispondiEliminaElle, ti suggerisco di leggere il brano di Vonnegut sul "togliere merda da quasi ogni cosa". Lo trovi sempre sul Bandcamp Snowdonia, insieme alla title track
RispondiEliminaAlla fine dell'ascolto dei tre cd si è più lucidi, sì ...
RispondiEliminaLa citazione completa è:
RispondiElimina“Eccomi qua, a togliere merda da quasi ogni cosa. E: nessun dolore”.. Trovo in questa singola riga più saggezza che in ogni testo religioso o filosofico o politico nel quale mi sia mai imbattuto.
Pensa che meraviglia sarebbe un universo i cui abitanti si ponessero questi obiettivi.
... e anche dopo la lettura del libretto interno.
RispondiEliminaC’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di tutta la raccolta? … che vi piace di più fare live?
RispondiEliminacredo, Alligatore, che il libretto interno... in particolare, il "POOR ROBOT'S ALMANACK"... sarebbe stato in sintonia con il mondo di FRIGIDAIRE
RispondiElimina... certo, direi, lo è ;)
RispondiEliminaMagari ritorna ...
su brani cresciuti un pò per volta come figlioli... è difficile esprimere preferenze... tra figlioli non si fa! Comunque... se dovessi dire un brano che mis embra particolarmente rappresentativo, forse direi "Il Mare è scomparso"
RispondiElimina"Il mare è scomparso" ha un intreccio classicheggiante di violino e flauto ma non suona minimamente "classicheggiante"; ha una parte di fiati alla Keith Tippett Group, ma non suona "jazz"... ha una bella parte di voci (grande Simone!), ma non suona come una "canzone". E' secondo me un esempio di musica che è impossibile "file under" qualche cazzo
RispondiEliminaLo so che è politically "scorrett", i figli sono tutti belli e si vuole loro bene in eguale misura, ma io non mi stancherei mai di ascoltare (e suonare su) "La Signorina Richmond" (P.S. Con pulizia interiore mi riferivo esattamente a quel verso: "togliere merda da quasi ogni cosa e nessun dolore." In cui per altro quel "nessun dolore" mi è sempre parso una provocazione, è impossibile non provare dolore, ma si tratta di catarsi e dunque dal dolore si arriverà a uno stadio più alto, una sorta di pathei mathos, conoscenza attraverso il dolore.)
RispondiEliminaSecondo il locale dove suoneremo, abbiamo pronti due set.
RispondiEliminaUno acustico (o quasi...) ed uno "power".
La settimana scorsa ho riascoltato i 3 CD tutti di seguito.
Non li risentivo da luglio scorso.
"Ogni scarafone" è bello a mamma sua" dicono a Napoli, ma effettivamente non saprei quale secgliere.
Azzardo... "cose che si rompono"
dal vivo mi diverte particolarmente "Amber", perchè ha un andamento d atrance ipnotica che si presta molto a venire dilatato in improvvisazioni
RispondiEliminaSimone ci sei?
RispondiEliminaLa citazione è bella, ma non so se sarebbe un mondo migliore, perché in fondo: la merda è relativa. Anche se fosse l'obiettivo di ognuno, non è detto che sarebbe un obiettivo comune.
RispondiEliminatieni presente che i nostri brani sono un work in progress permanente. Ad ogni concerto cambiano veste e arrangiamenti. All'ultima prova, abbiamo messo su una bella versione di gruppo del "Dentista di Tangeri", che su cd è suonata solo da Alessandro. Abbiamo creato un nuovo arrangiamento tipo spy story in acido
RispondiEliminaDifficile dire un titolo, ma Bruciando il piccolo padre è tosta ... e Arando i campi di vetro, Strategia del topo sperimentalismo puro ...
RispondiEliminaElle, cerco di riportarti (a memoria, quindi perdonami se non è precisa l 100%) un’altra frase di Vonnegut, tratta dal suo “Cronosisma”:
RispondiElimina“Ciò che rende la vita quasi degna di essere vissuta sono i santi che incontro”. (Nota: Vonnegut non è credente, come non lo sono io, quindi usava il termine “santi” in accezione non religiosa). “Per santo, intendo una persona che si comporta decentemente in una società indecente ”.
"Il dentista di Tangeri"
RispondiEliminal'abbinamento della composizione con il titolo, mi mette i brividi ogni volta che la sunoniamo.
Brividi di terrore.
Dal vivo "Bruciando il piccolo padre" viene una fucilata. Ma stiamo mettendo su anche una versione di gruppo di "Arando i campi di vetro". Sarà più difficile riuscire a fare live "Strategia del topo" (ci vorrebbe una strumentazione complessa per usare i microonde dal vivo), ma mai dire mai :)
RispondiEliminaCopertina, disegni interni, poster, tutto è curato nei minimi dettagli. Accanto a voi, nell’aspetto grafico, un grande del disegno, quale Paolo Bacilieri (ricordo Sweet Salgari, perché ne ho scritto sul mio blog), ma di lui potremmo dire molte cose: talento incredibile, tante cose fatte. Come l’avete scelto? Come avete lavorato insieme?
RispondiEliminaSpero di si !!!! Io adoro "il mare e' scomparso " e la Signorina mi diverte interpretarla anche se mi faccio un culo enorme altro che MASTER CHEF o come cazzo si scrive
RispondiEliminaBacilieri è un artista che sfugge ad ogni definizione. Uno che mantiene il proprio stile sia quando disegna albi
RispondiEliminaper ragazzi della Bonelli, sia quando si dedica a fumetti porno ultra-weird (il suo primissimo libro, “PHONX”, era la storia di una ragazza rapita che seduceva il suo carceriere… facendosi asciugare la passera col phon!).
Uno che ha pubblicato biografie a fumetti di due personaggi un tantinello diversi: Patty Pravo e… il pluriomicida
e parricida Pietro Maso (“SuperMaso attitude”).
Ma anche graphic novels di struggente malinconia, come “Sweet Salgari”, un capolavoro assoluto.
Allora cambia tutto, hai ragione, se tutti avessero questo obiettivo il mondo sarebbe migliore (un po' noioso forse).
RispondiEliminaAbbiamo pensato a lui perchè, come i Deadburger, è un Giano Bifronte: ha una faccia "tecnologica" (la cura assoluta che mette nelle proporzioni, nelle prospettive, nei dettagli... pensa ai suoi incredibili edifici)e una faccia visionaria/emozionale
RispondiEliminaPerfetto Bacilieri per voi, per questo box intergalattico ...
RispondiEliminaCome e dove avete presentato/presenterete l’album? …
RispondiEliminaIo che di fumetti non so nulla non l'avevo mai sentito nominare. Imbarazzante.
RispondiEliminaElle, interpreto il "noioso" con la famosa battuta di Oscar Wilde: "preferisco il Paradiso per il clima e l'inferno per la compagnia". Ma, battute a parte, non è detto che chi cerca di comportarsi decentemente sia noioso. A me annoiano molto di più i trilioni di scorretti, ipocriti e teste di cazzo
RispondiEliminaCRISTO !!! Non vedo l'ora di suonAre dal vivo per vedere come vengono queste tracce
RispondiEliminaLa prima presentazione dal vivo è stata a una galleria d'arte contemporanea di Firenze, lo Studio Rosai (in versione "musica da camera psichedelica"). Adesso stiamo mettendo su il nuovo set live ad alto volume. La prima data sarà a febbraio alla Centrale di Pisa
RispondiEliminaIo non vedo l'ora di portarvi/ci tutti qui a Berlino a suonare!!! (Scusate la note personale-emotiva: "mi mancate ragazzi!!!!")
RispondiEliminae ci saranno nuovi musicisti e nuovi arrangiamenti e brani che non abbiamo mai fatto prima dal vivo
RispondiEliminaSaremo tutti berlinesi ;)
RispondiEliminaIrene, siamo pronti!
RispondiEliminaDacci il via!
Irene, facci un fischio, e io ho già le valigie pronte
RispondiEliminasarei felice di suonare a Berlino anche perchè tra i miei musicisti preferiti ci sono un bel pò di tedesci (Can e Faust per primi)
RispondiEliminaLo so lo so! Ci sto lavorando!
RispondiEliminaNo, io intendo che se tutti ci comportassimo decentemente saremmo annoiati, non noiosi. Non avremmo nulla contro cui lottare.
RispondiEliminaNe parleremo a Berlino Elle ;)
RispondiEliminaElle, non ti preoccupare... non ci basterebbero duecento vite per avere un mondo in cui non ci siano più motivi di lottare...
RispondiEliminaAl concerto dei Deadburger ...
RispondiElimina(no scusate io sono lentissima, siete già andati oltre)
RispondiEliminaIn realtà quando Vittorio parla di comportarsi "decentemente" non credo proprio intenda l'essere bravi ragazzi politicamente corretti. Anzi, l'essere "teppisti" in determinati contesti fa parte del bagaglio decenza. Scusa Vittorio se mi permetto di interpretarti.
RispondiEliminase poi pensiamo che per molti il "cambiamento" (che è la prima forma di lotta) si esprime nella figura di Renzi...
RispondiEliminaeh eh è vero Vittorio..
RispondiEliminaSì anche io vi aspetto tutti a Berlino!
Direi che su Renzi, possiamo metterci una bella pietra sopra ...intendo che stiamo finendo l'intevista ;)
RispondiEliminaAlberto, interpretazione perfetta. I "bravi ragazzi" di facciata sono spesso l'acme dell'indecenza
RispondiEliminaVi saluto!
RispondiEliminaGrazie Alligatore, e grazie a tutti.
Allora... ci vediamo a Berlino!
alex
Domandona finale ...
RispondiEliminaAlexander Platz intendi?
RispondiEliminanon a caso, il brano che usiamo sempre in chiusura dei nostri live (tratto da un nostro vecchio album, ma sempre attuale)dice: "Lascia un colpo in canna, Luther, per quei bravi ragazzi"
RispondiEliminaGrazie Alex ...
RispondiEliminaPerchè no...
RispondiEliminaLuther Blisset Project ...
RispondiEliminaPer finire: una domanda che non vi ho fatto, un appello, un saluto a qualcuno, qualcosa che non abbiamo detto o qualcuno che non abbiamo ricordato, da fare assolutamente … troppe cose?
RispondiEliminagrazie Alligatore, siamo stati bene nella palude
RispondiEliminaRagazzi grazie tante della bella chiacchierata! E grazie Alligatore per questa bella opportunità. A breve le date berlinesi ;-)
RispondiEliminaBerlino stiamo arrivando
RispondiEliminaDeadburger live in Berlin, vedo il titolo del vostro prossimo disco (un tripo live).
RispondiElimina...triplo :)
RispondiEliminaUn saluto all'home studio di Vittorio. Impagabile!
RispondiEliminasalutiamo tutti i Deadburger passati e futuri (siamo una formazione supervariabile, ma ci fa sempre piacere tornare a incrociare i nostri strumenti), Irene per prima. Salutiamo Elle che ringraziamo pe rla partecipazione, Alberto (e Cinzia), e te Diego epr l'ospitalità. Alla prossima!
RispondiEliminaArrivederci Alligatore !!!!
RispondiEliminaRagazzi, faccio fatica a salutarvi tutti, e allora dico grazie alla Deadburger Factory...
RispondiEliminaCiao ragazzi, grazie a voi. Ci vediamo nella palude berlinese allora ;)
RispondiEliminaBuonanotte.
Grazie a tutti, saluti, baci e abbracci. Ora mi metto in auto per tornare a casa. Se dovessi morire questa intervista diventerebbe preziosissima.
RispondiEliminaBuona notte a tutti, stacco e... vado a cena! (Microonde, arrivo)
RispondiEliminaAlberto! Guida con prudenza! :-) Ciao a tutti
RispondiEliminaBe' dai, questa intervista è già preziosa di suo ...guida piano.
RispondiEliminaNo Alberto! Meglio se per strada trovi un UFO che ti rapisce, poi torni a casa e scrivi un libro, poi diventi famoso, poi fai un film, poi...
RispondiEliminaAlberto, cerca di non schiantarti. Tu sai (non lo abbiamo detto quasi a nessuno) che il box è la prima parte di un dittico. Se ti schianti, con chi lo pubblichiamo? Ciao a tutti (sul serio), microonde arrivo
RispondiEliminaGià, e poi ti voglio in palude la prossima volta ...
RispondiEliminaBuonanotte e buonafortuna alla Deadburger Factroy.
RispondiEliminaAdoro queste interviste! Complimenti ai Deadburger!
RispondiEliminaBravissimo come sempre il Bac.
Grazie Hol, lo so, lo so ...
RispondiEliminaEcco, volevo dire anche qui, in ottemperanza alla tradizione (mia) di cercare la canzone preferita, che l'ho trovata, ora che finalmente sono riuscita ad ascoltare i tre album: è Bruciando il piccolo padre. Ma tutti e tre gli album mi piacciono :)
RispondiEliminaMa è la mia preferita, me la rubi? Be' dai, sarà la nostra canzone ;)*
RispondiEliminaMa la tua non era quella del topo?
RispondiEliminaOk, sarà nostra ;)