Bella l'idea di dedicare al segretario più amato del PCI Enrico
Berlinguer, una storia a fumetti. Bello perché il fumetto è un mezzo
immediato, fruibile anche dai più giovani, di lettura immediata, e
la figura del segretario comunista va certamente fatta conoscere ai
più. Meritoria quindi, solo l'idea della BeccoGiallo di dare alle
stampe questo libro, Arrivederci, Berlinguer, scritto da Elettra
Stamboulis e disegnato da Gianluca Costantini (la stessa coppia che
aveva realizzato A cena con Gramsci, per la medesima casa editrice).
Solo un caso che ne parli oggi, con le primarie del suo
ex partito al centro dell'attenzione, partito il quale l'ha dimenticato, lasciando cadere molte sue
intuizioni, dalla questione morale all'eurocomunismo, oggi più che
mai necessario.
La Stamboulis ha voluto dare un taglio personale a questa storia,
partendo dal suo privato. La mia prima manifestazione senza
genitori, apre il libro, e sotto uno schizzo di militanti in bianco
e nero (e bandiere rosse), c'è una giovane a colori seppia, alla sua
prima manifestazione senza genitori: i funerali di Berlinguer.
Quanta gente, quanta commozione in quel giugno di quasi trent'anni
fa.Tutte le altre cento pagine sono disegnate così, mischiando il
lato personale a quello della biografia dell'uomo politico ... e il
risultato è perfetto.
Perfetto anche sul lato grafico, con l'utilizzo di varie tecniche: dalla foto virata al seppia o resa mobile con l'inserimento del fumetto, a disegni veri e propri, con vivi colori, ad altri solo abbozzati, in bianco e nero (in particolare quelli ambientati durante la giovinezza di Berlinguer), oppure la bambina disegnata in bianco e nero all'inizio di ogni capitolo, sopra le righe di un quaderno di scuola lasciato sul retro bianco, come se lo potessimo usare per scrivere nostri appunti, della nostra biografia accanto a quella sua.
Di Berlinguer si parte raccontando della morte, al comizio di
Padova. Pertini al suo fianco all'ospedale, poi i funerali, di
massa, di popolo (bello il parallelo con il famoso dipinto di
Guttuso, I funerali di Togliatti). Quindi i saluti di amici vicini, anche se critici a volte:
dalla storica redazione de il manifesto con in testa Luigi Pintor
(sardo come lui), ad un Benigni giullare (Berlinguer ti voglio
bene), Natalia Ginzburg... la questione morale e la diversità
comunista (...ma siamo uguali agli altri, ma siamo diversi, recita
Moretti in piscina), il rapporto con il PSI di Craxi e la rottura (e
il filo-socialista Napolitano s'incazza), la P2, tangentopoli, non
dico prevista, ma quasi (discorso complesso), gli anni '80 con
ricordi privati dell'autrice (da Goldrake alle tv commerciali, ad
una società dove la tv diventava preponderante, e si iniziava a
parlare del computer), poi si ritorna al giovane Berlinguer, che
guida una rivolta per il pane durante il fascismo...
Nella parte
finale si toccano altri argomenti forti, come l'elezione a
segretario del PCI nel 1972, il rapporto difficile con i giovani del
'68 e degli anni Settanta (e qui c'è una parte molto divertente, in
bianco e nero, con disegni da bambina, con la protagonista a
raccontare cosa dicevano i grandi, i suoi genitori, di Berlinguer
... qui concordo totalmente con lei Era bello essere bambini negli
anni 70...
L'unica cosa brutta era portare la salopette... quando scappava la
pipì/pupù era una gran rottura). Importante il rapporto con Moro, e
il gravitare dei comunisti nell'area di governo, osteggiati dagli
americani, traditi dal PSI. I licenziamenti FIAT all'inizio degli
anni '80. Tra le ultime immagini, una molto significativa, quella di
Campovolo, Reggio Emilia, la storica foto al comizio conclusivo
della festa del PCI, una folla sterminata con bandiere rosse e un uomo
sul palco: Enrico
Berlinguer.
In questo libro ci sono molte cose della storia d'Italia del secolo
breve,
una Storia che a me appassiona sempre, la sento mia, la sento
formativa per quello che sono diventato. Alcune parti possono essere
criticabili, ma non ne esce un santino, c'è il privato dell'autrice, e
il politico di un uomo. Arrivederci, Berlinguer. Un augurio...
Grazie mille per questa segnalazione..questo potrebbe essere il regalo di Natale perfetto per mia mamma, e magari, potrei prenderne uno anche per me..
RispondiEliminaUn abbraccio e buona giornata :*
Lo compro certamente! Grazie, All. Sai che sto leggendo anche Paolo Zardi? Va beh, c'entra poco con Berlinguer :-)
RispondiEliminaNo, volevo sottolineare... "la diversità comunista"... già... dillo a Renzi di quanto siamo uguali, lui che aspira a ricoprire quel ruolo che fu di Berlinguer, appunto. Cosa dici, glielo regaliamo?
Sempre interessanti e originali le tue proposte su racconti e fumetti.Si, mi piacerebbe leggerlo. L'editore Becco Giallo è una vera garanzia.
RispondiEliminaSpero di trovarlo dove vado.Mi hai dato l'idea per un regalo al Primario della Clinica di Patologici.
RispondiEliminaGrazie!
Che tristezza pensare a Berlinguer e poi vedere l'attuale dirigenza della sinistra.....
RispondiEliminaSuo ex partito?
RispondiEliminaFatico a credere che si sarebbe potuto riconoscere in quello che il PCI è diventato, un partito in cui quelli che parlano e contano sono democristiani (vedi Renzi, Franceschini, Bindi e Letta per es.)
E non scordiamoci che c'è stata anche la Binetti....
Sembra bello, anche se un po' troppo pieno di cose che non so e non capirei - anche se le parti personali dell'autrice mi fanno pensare ad una "introduzione per ignoranti". Mi piace molto la scelta di usare varie tecniche per rappresentare vari momenti. Mi incuriosisce di più però quello su Gramsci, lui mi sembra più alla mia portata, ne avevi parlato?
RispondiElimina@M4ry
RispondiEliminaCredo sia un gran bel regalo, per chi lo conosceva e l'ha amato, nonostante gli errori (era un uomo), e anche per chi non ne sa nulla. BeccoGiallo ha poi altri libri interessanti...
@Bibliomatilda
Bene per la lettura di Paolo Zardi, che, in comune con questo libro ha alcune cose importanti... è un ottimo libro...per quanto riguarda Renzi, è completamente altra cosa (un neodemocristiano).
@MrHyde
Grazie, concordo BeccoGiallo è una vera garanzia...
@GIOCHER
Perché, il Primario è berlingueriano? ...prego.
@LYS
Dipende cosa intendi per sinistra (il Pd, per esempio non è sinistra). Poi è vero, non esiste un partito di massa di sinistra, come era il PCI, con tutti i suoi limiti ed errori...
@Vera
Infatti, PD vuol dire Partito Democristiano ...
@Elle
Sì, del libro su Gramsci ne avevo parlato, scrivendo una piccola nota che trovi qui
A me è piaciuto di più questo, per la presenza della Storia più concretamente dell'altro (più astratto). E poi, come dici tu, è molto interessante l'uso di tecniche diverse in questo libro.
Walligator...perche' un ex tesserato ha necessita' di riflettere sul periodo,volente o nolente... ;)
RispondiEliminaAllora rifletterà bene, veramente bene... meglio della psicanalisi.
RispondiEliminaNon amo particolarmente l'utilizzo di tecniche miste all'interno della stessa opera (se disegnate dallo stesso autore) ma l'argomento pare molto interessante da far meritare al volume una lettura. Grazie, a priori l'avrei scartato!
RispondiEliminami sa che faccio contente varie persone, segnalando l'ora questa cosa... grazie!
RispondiElimina@Hol
RispondiEliminaCredo che buona parte del suo fascino, sia dovuto a questo mescolamento di tecniche ...magari non sono in sintonia al 100% con l'autrice, ma la tecnica usata affascina.
@Formichina
Saranno contente, almeno qualcuno che si ricorda di Berlinguer, un comunista italiano...