Pagine

martedì 19 novembre 2013

Due parole con Nevica su Quattropuntozero

Nevica su Quattropuntozero in palude per la seconda volta. La prima volta era stata nel luglio di tre anni fa, e si parlava dell’esordio del progetto musicale di Gianluca Lo Presti, produttore della scena delle indie italiche più forte e decisa (Simona Gretchen e Tying Tiffany, solo per fare due nomi a me cari). Questa sera si discuterà/dibatterà della sua nuova uscita, ufficialmente fuori il 21 novembre (potete sentirle in streaming gratuito qui ancora per qualche giorno), I diari miserabili di Samuel Geremia Hoogan. Un titolo che rappresenta bene il suo contenuto, come del resto la copertina: un tuffo nel cuore nero di un uomo, le sue difficoltà, infelicità, tristezze sotto forma di nove pezzi di intensa elettronica pop.
A dare man forte in alcuni pezzi a Gianluca, una squadra di grandi nomi: dai tamburi di Bruno Dorella (Bachi da pietra, Ovo, Ronin), alla chitarre/voce di Umberto Palazzo, dalle chitarre di Giuseppe Lo Bue (Caron Dimonio), al violoncello di FrancescoFrescoCellini (tra l'altro, archi in Hai paura del buio by Afterhours), e poi il fido Lorenzo Montanà sint/elettronica/basso, con il quale opera da anni al Lotostudio di Ravenna per progetti musicali in gran parte legati alla Disco Dada Records; anche questo disco, diari miserabili di Samuel Geremia Hoogan, esce con la loro label. Ne ho una gran voglia di parlarne… direi che è giunta l’ora. Pronti?  

88 commenti:

  1. eccomi ciao a tutti speriamo di farcela con la linea!

    RispondiElimina
  2. ecco! stavo terminando l'iscrizione al blog mi vedete?

    RispondiElimina
  3. Cercherò di essere fedele alla linea allora....

    RispondiElimina
  4. Sì, ti vedo, e sento ... il cd è già partito.

    RispondiElimina
  5. Parto allora con le domande ...che dici?

    RispondiElimina
  6. perfettooo devo solo abituarmi a fare il refresh altrimenti aspetto a vuoto che si facci avivo qualcuno :-)

    RispondiElimina
  7. Brutta sensazione, dicevo, aspettare a vuoto che si facci vivo qualcuno ... la maledizione del blogger :)

    RispondiElimina
  8. no eccomi! sono pronto a rispondere tranquilli...se vedete qualche pausa è solo xchè sto cercando di riconnettermi ma per ora tutto ok

    RispondiElimina
  9. Come è nato I DIARI MISERABILI DI SAMUEL GEREMIA HOOGAN?

    RispondiElimina
  10. R: E’ sostanzialmente un “concept album” che ruota attorno alla figura di questo personaggio “maledetto”
    alla ricerca di se stesso e della verita’….tutto nasce da un momento difficile della sua vita privata che lo porta ad un disfacimento totale dell’IO ….diciamo che il disco racconta in un certo senso le tappe della sua “ricostruzione”.
    Tutto sommato Geremia è un “eroe buono” anzi un antieroe dei nostri tempi privo di qualsiasi luogo comune lo accomuni agli eroi o falsi eroi di oggi…..nonostante la catastrofe lui cerca di reagire sempre con positività.
    Questo non significa che soffra anzi,ma cerca di superare questo dolore mettendo in pratica una ricerca di se stesso che porta al risultato di farlo diventare una nuova persona più adatta a vivere nel complicato mondo di oggi e meno fragile di prima ma non per questo meno sensibile…

    RispondiElimina
  11. 2-Perché questo titolo molto esplicito quanto doloroso?

    RispondiElimina
  12. Un bel personaggio coraggioso questo Geremia.

    RispondiElimina
  13. R: In parte ho risposto nella domanda di prima ma il titolo è cosi solenne anche per una forma di rispetto
    per il difficile percorso umano del protagonista.
    Mi sembrava poi un titolo molto epico e anche musicale…
    si il percorso è doloroso ma alla fine anche se l'ambientazione dell'album è scura...cè un messaggio di ottimismo...perchè alla fine Geremia supera i propri ostacoli e in un certo senso...vince la su apartita...non privo di cicatrici ovviamente

    RispondiElimina
  14. Come è stata la genesi del cd dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
    ... tortuosa come quella di Geremia? :)

    RispondiElimina
  15. Sì, che è un bel personaggio Elle :)

    RispondiElimina
  16. R: Stavolta per questo album è stata molto tortuosa…le cose da dire erano molte e all’inizio mi venivano fuori confuse…probabilmente non ero ancora pronto per iniziare a scrivere questo disco ma sentivo comunque una forte urgenza di comunicare….ho preso tante strade diverse,buttando via materiale e rifacendo un sacco di cose…ho passato davvero un brutto periodo personale.Non avevo più energia ne idee.
    Poi anche grazie all’aiuto di Lorenzo Montanà mio socio Discodada e coproduttore del progetto,abbiamo trovato la strada giusta…da qui tutte le energie represse fino al momento sono state buttate fuori come un magma violento e straordinariamente perfetto nell’incastro tra parole e musica…insomma un blocco iniziale e
    poi un finale ancora più sorprendente..come in una partita importante di calcio sei sotto di 4 reti e riesci a vincere nel finale…ecco Geremia non poteva essere una passeggiata nel farlo…assolutamente no!

    RispondiElimina
  17. che fosse tale me lo aspettavo non era questo il problema piuttosto capire che per sbloccare la situazione per uscire dalla crisi non si potevano programmare delle tempistiche....ogni crisi umana ha i suoi tempi a seconda delle persone...figuriamoci quelli discografici non erano prevedibili...magari questo disco sarebbe potuto uscire anche fra 1 anno...meglio cosi cmq :-)

    RispondiElimina
  18. Quasi come una terapia ... già, meglio dunque.

    RispondiElimina
  19. Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?

    RispondiElimina
  20. poi appunto piano piano le cose si sono sitemate ma da sole...gradualmente...alcuni episodi:

    R: Mi ricordo una sera che arrivarono in studio Lorenzo e Simona (Gretchen) lessero alcune bozze dei testi nuovi dopo mesi che passavo a buttare via cose e mi dissero: wow finalmente ci siamo! Mi fido molto di loro…
    Fu come vedere la luce in fondo al tunnel finalmente avevo preso la strada giusta dopodichè il disco è stato terminato in un baleno.

    un’altra volta facevo ascoltare ad una mia amica che sta in Spagna via skype i primi abbozzi di un pezzo e mi disse: molto Radiohead…non sapevo se fosse un complimento o meno…alla fine poi il brano cambiò radicalmente…si trattava della Tossicità della felicità…oppure bello fu vedere nascere gli archi di Borderline uno sopra l’altro a diventare un’orchestra obliqua,dissonante e disturbata…o quando Umberto (Palazzo) mi inviò il provino della Tossicità della felicità con le sue chiatrre sopra….dissi: che figata!

    RispondiElimina
  21. Alli mi hai tolto le parole di bocca!
    (quelle sul tortuoso)

    RispondiElimina
  22. credo che fare questo disco sia stata assolutamente una terapia...per me la musica lo è sempre stata o meglio su di me ha sempre funzionato...diciamo che Geremia è il racconto di un percorso di auto-guarigione ma che potrebbe appartenere a chiunque...bisogna solo una volta toccato il fondo..avere la voglia di risalire

    RispondiElimina
  23. Se c'è la voglia, è poi più facile trovare la spinta ...

    RispondiElimina
  24. Voglia e coraggio. Perché a volte, non se ne può più e ci si convince che al fondo ci si può anche abituare (rassegnare), pur di non dover lottare ancora e ancora.

    RispondiElimina
  25. 5-Se questo tuo cd fosse un concept album su cosa sarebbe?....forse è meglio togliere il se…

    RispondiElimina
  26. Elle sono d'accordissimo! in questo Geremia è un antieroe...lui va contro tutti gli schemi sociali di oggi...lui accetta la solitudine e di farsi divorare dai suoi demoni per affrontare il suo peggior nemico: se stesso...ma una volta compiuto il percorso..ha conosciuto meglio se stesso e non ha più paura di niente...sembra facile a dirso a parole :D

    RispondiElimina
  27. Anche qui abbiamo già affrontato la cosa qualche domanda sopra.

    Riassumendo diciamo che è la storia di un percorso individuale di autoguarigione…non solo di Geremia-Nevica
    Ma di chiunque decida di farlo….il più è avere la forza di cominciare ma il più delle volte quando tocchi il fondo la forza vien da sola…se intorno troviamo il 99% della gente che “dorme” che sta in apnea pensando che sia più comodo…è perché non ha toccato il fondo…in questo disco Geremia tocca il fondo…s’infanga immancabilmente ma ce la fa….quindi alla fine vince alla fine anche se non sembra cè un messaggio di ottimismo..eccome.

    RispondiElimina
  28. Già, sembra facile ... magari lo fosse (vorrebbe dire che non avrebbe toccato il fondo, allora).

    RispondiElimina
  29. C’è qualche pezzo che preferisci del quale vai più fiero…che ti piace di più fare nei live?

    RispondiElimina
  30. cè una piccola storyboard dalla quale parte tutta la scrittura dell'album:
    Samuel Geremia Hoogan vive in Scozia ad Edimburgo e fa l'intagliatore di statuette di legno,una profesisone modesta ma che lui porta avanti con un discreto successo....si separa dalla sua famiglia,e decide su suggerimento di un caro amico (Julien) di trasferirsi a Bologna per ricominciare da zero. Doloroso anche xchè Lascia due bambine piccole e si trova completamente solo in una città che non conosce....ecco...parte tutto da qui...

    RispondiElimina
  31. Già, conoscere sé stessi è la chiave.

    RispondiElimina
  32. se mi permettete posto il racconto anche su questo blog per aiutare meglio i lettori acomprendere l'ascolto dell'album...lo scritto si chiama WOODBREAKING che è un'arte inventata dal personaggio di tagliare il legno in un vcerto particolar modo dal quale si evince sempre la stessa mano o personalità...

    RispondiElimina
  33. scusa Diego....avevo interrotto il flusso delle tu domande ora ritorno subito :D

    RispondiElimina
  34. scusa Diego....avevo interrotto il flusso delle tu domande ora ritorno subito :D

    RispondiElimina
  35. WOODBREAKING
    (La genesi di S.Geremia Hoogan)

    “Erano le 11 e 11 minuti quando il carrello scese e l'aereo atterrò.
    Anche questa volta quel numero continuava a perseguitarlo
    a ripresentarsi nella sua vita senza che lui riuscisse mai a capirne il perchè.

    Erika,Daniel e Zaira erano tutti e tre deceduti lo stesso giorno undici,di mesi e anni diversi,
    E lui questo non l'aveva ancora capito.
    Non importa.

    Neppure il fatto di essere atterrato in pieno agosto sotto un sole di quasi 40 gradi all'aeroporto di Bologna e non sapere bene che futuro lo aspettasse in quella città,l'aveva capito.

    Dopotutto era arrivato lì per buttarsi alle spalle il passato.
    Sapeva che sarebbe stato difficile.
    Lì viveva Julien un vecchio amico del college di quando si frequentavano poco più che adolescenti nei sobborghi di Edimburgo.
    Stava lì da tanti anni e cercava di far fortuna con la musica suonando un pò in giro per i vari locali.
    Era una persona solare e accogliente era lui che lo aveva incoraggiato a trasferirsi lì.

    Geremia invece no,lui non suonava affatto....l'aveva vista giusta lui aveva preso in eredità dal padre la vecchia bottega di statuette di legno e faceva l'intagliatore.
    Si proprio l'intagliatore di statuette di legno.
    Al suo paese,la Scozia,era abbastanza conosciuto.
    Ormai era tanti anni che intagliava statuette e non sapeva far altro di meglio.
    Aveva anche vinto dei Premi in due o tre occasioni,ma niente di che.

    Il suo sogno sarebbe stato ben altro di poter diventare famoso in tutto il mondo e fare mostre a Parigi,Tokio,New York amato e osannato da tutti per aver inventato quello stile unico del "woodbreaking" ovvero tagliando il legno con una lama da lui inventata che lascia un segno particolare e che rende riconoscibile come fatta dalla stessa mano qualsiasi tipo di figura si volesse poi realizzare.....

    Invece si trovava lì,in una terra sconosciuta a 40 anni e passa suonati,un matrimonio fallito alle spalle
    e due bellissime bambine che però da quel giorno non avrebbe ma più visto come prima.

    Era questa la sua tristezza,il suo costante tormento la sua amarezza...si in fondo si sentiva un fallito.
    Ci aveva provato,almeno la consolazione di averci provato ad essere normale
    a fare come fanno tutti che a un certo punto ci si sposa si fanno i figli e si mette la testa a posto.

    Ma lui la testa a posto non l'avrebbe messa mai,lo sentiva che non ce l'avrebbe fatta a fare quella vita.
    Il suo posto era in giro in mezzo alla gente,
    gente che spesso si approfittava dei suoi facili entusiasmi
    e lo raggirava senza che lui se ne rendesse neanche conto.

    Purtroppo era una persona troppo buona
    dipendeva troppo dagli altri e dalle circostanze e gli faceva male
    avere sempre bisogno di soffrire per qualcosa o qualcuno.
    Perchè questo gli toglieva anni di vita.

    Adesso basta.
    Ora si volta pagina.

    Dopotutto di cose da fare lì a Bologna ce ne sarebbero state tante.
    Con l'aiuto del suo amico aveva trovato una vecchia falegnameria che aveva bisogno di personale nuovo e,nonostante la crisi
    uno della sua esperienza non se lo sarebbero fatto di certo scappare.

    E' andata così.
    Comincia tutto da qui.
    Era l'11 luglio del 2011 quando
    Samuel Geremia Hoogan tirò un respiro profondo rimanendo a lungo in apnea coi suoi pensieri,
    sorrise educatamente alla giovane hostess e si decise a scendere la scaletta dell'aereo all’aeroporto Marconi.


    grazie amici

    RispondiElimina
  36. vi svelerò un segreto: all'inizio questo album doveva essere nell mie intenzioni un lungo racconto recitato con sottofondo musicale....poi il timore di fare una cosa troppo in stile Massimo Volume mi ha fatto rivedere tutto...è un gruppo che amo ha già un percorso originale mi sarebbe sembrato di mettermi in coda a loro e imitarli per cui alla fine da questi scritti sono nati TUTTI i testi dell'album e le canzoni vere e proprie...anche se effettivamente era un disco più da narrare che da cantare

    RispondiElimina
  37. Be', alla fine è andata bene così ...non sembra una cosa da dischi di oggi, questa storia dietro... sembra da prog-rock annti '70.

    RispondiElimina
  38. Ma è quello che dice il bambino..

    RispondiElimina
  39. Bambina... o sbaglio? Ginevra Lo Presti ...

    RispondiElimina
  40. si esatto l'idea di concept album anni 70 mi ha sempre affascinato...questo a tutti gli effetti è un concept album anche se meno diretto di come doveva essere ma come dici tu...è andata bene cosi...forse sono riuscito a riscrivere questa cosa in modo più vicino al mio stile senza perdere la forza iniziale

    RispondiElimina
  41. si recita mia figlia all'inizio di SALMO 11

    RispondiElimina
  42. Be', io vi frego tutti e dico le mie canzoni preferite dell'album:La tossicità della felicità (non solo per il titolo splendido), L'Amputazione (gran ritmo, ottimo il testo), Incolume e Gli avanzi.
    Le vostre?

    RispondiElimina
  43. WOODBREAKING all'inizio era un brano che doveva andare in apertura...poi per tutte le varie vicissitudini e riscritture...è stato inglobato negli altri :D

    RispondiElimina
  44. Sarebbe stata una delle mie preferite ;)

    RispondiElimina
  45. Diego sei il primo a citare L'AMPUTAZIONE come preferenza...difatti è il pezzo cui sono più legato

    RispondiElimina
  46. quello dove a scriverlo ci ho rimesso 10 anni di vita....a volte succede

    RispondiElimina
  47. credo che se dovessi spiegare a qualcuno lo stile "alla Nevica" farei ascoltare l'amputazione...cè tutto il mio mondo attuale

    RispondiElimina
  48. A me piacciono La vita che passa, Salmo 11 e La tossicità della felicità.

    RispondiElimina
  49. Il cd esce ancora con la tua Disco Dada label importante per l’underground più interessante degli ultimi anni.Com’è autoprodursi?E’un po’ come Autoriprodursi?

    RispondiElimina
  50. Scherzi a parte altre persone importanti attorno a questo disco?

    RispondiElimina


  51. Parliamo degli ospiti…cè Bruno Dorella (Bachi da Pietra.Ovo,Ronin) che ha suonato la batteria in qualche pezzo…cè
    Umberto Palazzo (Santo Niente)chitarra e voce finale nella Tossicità della felicità suonata peraltro in coppia assieme a Bruno, Giuseppe Lo Bue (Caron Dimonio) alle chitarre disturbate,
    Francesco “Fresco” Cellini che a suo tempo registrò gli archi in “Hai paura del buio” degli Afterhours…
    E poi Lorenzo Montanà che ha coordinato il tutto assieme a me…

    RispondiElimina
  52. In copertina uno scatto molto particolare,originale:un uomo colto in un momento di sconforto,che si prende la testa tra le mani. E’ Samuel Geremia Hoogan?
    E l’autrice della foto chi è? Come è stata scelta l’immagine per il disco?

    RispondiElimina
  53. R: Il personaggio in copertina è Nevica-Geremia difatti sono due figure nella stessa persona ma non soltanto.
    Geremia a volte nell’album ha una sua storia differente.
    La foto è stata scattata da un’amica fotografa di Bologna che si chiama Marsha Leoci che mi ha curato tutto il bookpress.
    In effetti la notano tutti,direi che è stata una scelta azzeccata averla usata come copertina,all’inizio doveva stare all’interno…ma rappresenta talmente bene lo spirito e l’immaginario del disco che alla fine è stata messa in evidenza.

    RispondiElimina
  54. Ah sì, scelta azzeccatissima, brava Marsha ...

    RispondiElimina
  55. Come e dove hai presentato/presenterai l’album? ... ceh ufficialmente deve ancora uscire.

    RispondiElimina
  56. Ho affidato agli amici di Sferacubica la promozione del disco credo che farò un po’ di interviste-live in radio
    Poi i concerti inizieranno da gennaio 2014…la data zero sarà sab 11 gennaio a Bologna…poi si vedrà..
    Non ha senso programmare adesso….a seconda di come si evolveranno le cose…spero cmq di fare molti concerti fino alla fine del 2014 dopodichè….
    credo mi prenderò una pausa....l'album successivo se ci sarà uscirà nel 2017 per i miei 50 anni...non prima....

    RispondiElimina
  57. Il giorno 11 a Bologna ... è un segno hooganiano...

    RispondiElimina
  58. Per finire una domanda che non ti ho fatto,un appello,un saluto a qualcuno,qualcosa che non abbiamo detto o qualcuno che non abbiamo ricordato,da fare assolutamente…troppe cose?

    RispondiElimina
  59. Temo di si ma anche lo streaming del singolo è stato l'11 novembre...decisione casuale xchè l'uff.stampa non sa della numerologia che si cela dietro al disco quindi prima o poi spero scoprirò questo motivo...in più come se non bastasse sono stato sposato 11 anni prima di separarmi...insomma unn numero che a volte è maledetto altre no da qui non capisco che significato dargli...

    RispondiElimina
  60. potevo intitolarlo anche SALMO 11 ma alla fine la storia di Geremia è più ampia...cosi ho optato per l'altro titolo..

    RispondiElimina
  61. Penso che il titolo, come la copertina, del resto, siano azzeccati...

    RispondiElimina
  62. Credo sia giusto ringraziare chi ha fatto tardi con noi per leggere–ascoltare le mie parole e la mia musica…quindi oltre a te anche Elle e forse qualcun altro che ci ha letti :D

    RispondiElimina
  63. Sicuramente, qualche lettore silente ... che ci è stato, o ci sarà. Grazie a te Geremia ...

    RispondiElimina
  64. Grazie, grazie Gianluca e grazie ad Elle ...

    RispondiElimina
  65. grazie a te per l'interesse e per avermi piacevolmente ospitato per la 2nda volta
    buonanotte a tutti vi terrò aggiornati!

    RispondiElimina
  66. Grazie a te di essere ripassato in palude ... la connessione ha retto.

    RispondiElimina
  67. Buonanotte e buonafortuna a Nevica su Quattropuntozero.

    RispondiElimina

AAAATenzione, il captcha (il verificaparole) è finto, non serve immetterlo. Dopo il vostro commento, cliccate direttamente su PUBBLICA COMMENTO. Se siete commentatori anonimi, mi dispiace, dovete scrivere il captcha ...