Arrivano in palude questa
sera, per la prima volta, i Threelakes and the Flatland Eagles con questo album
d’esordio uscito da qualche giorno: War Tales. Racconti di guerra, sì, un
titolo molto esplicito, con il quale si fa riferimento alle guerre vere,
lontane nel tempo e nello spazio, come ai piccoli conflitti quotidiani.
Ispirato dai racconti di un nonno che scappò dai nazisti con la fisarmonica in
spalla è Storia di tutti noi (ma anche attualità bruciante). Così, il folk
intimo e acustico di Luca Righi, ha incontrato il rock dei the Flatland Eagles
(Andrea Sologni, Raffale Marchetti, Lorenzo Cattalani, Marco Chiussi, Paolo
Polacchini, nomi cult dell’underground italico), ed è nato questo gioiellino di
cd, dato alle stampe per la bella indie-label Upupa Produzioni.
Prodotto, registrato,
mixato da Andrea Sologni (Gazebo Penguins) all’Igloo Audio Factory,
masterizzato all’Alpha Dept (ancora quello) da Andrea Suriani, War Tales
sembra un disco di grandi classici folk-rock già al primo ascolto. Titoli che restano
come Wild Water, The Lonesome death of Mr Hank Williams, D-day. Canzoni che profumano di speranza, ma anche
disperazione, follia e redenzione. Un disco importante, lanciato con questa
frase molto esplicita: War Tales racconta
le mille sfumature di chi le guerre le fa e di chi le subisce. War Tales
racconta delle luce e del buio. Dove puoi nasconderti ma dove poi rischi di non
trovarti più. Parliamone. Pronti?
PERCONOSCERLI MEGLIO
heilà a tutti gli abitanti della palude!
RispondiEliminaBenvenuti in palude...
RispondiElimina... o dovrei dire benvenuto Luca? ;)
RispondiEliminaBeh direi di si, ho usato un nome istituzionale ma son poi sempre io...
RispondiEliminaLuca Righi
E allora benvenuto a te, grazie di essere qui a parlare del vostro nuovo disco.
RispondiEliminaDi niente figurati! Grazie a voi per lo spazio. Te dici ben venuti nella palude ma qui a Mantova stasera c'è un umido che fa spavento.
RispondiElimina... non siamo molto distanti, giornata umida anche qui, maledizione. Siamo nella palude padana ;)
RispondiEliminaNon ci resta che parlare del tuo disco, di parlare di War Tales, pronto?
RispondiEliminaOh beh, almeno non ci secchiamo. Devo stare attentoa quel che dico perchè è una intervista al volo nero su bianco. Mi scuso con il mostro della laguna se l'ho offeso...
RispondiEliminaPronto! Da dove vuoi partire?
RispondiEliminaPartiamo dall'inzio ...
RispondiEliminaCome è nato War Tales?
RispondiEliminaAllora all'inizio c'è stato Andrea Sologni che ha deciso che una cosa bella da fare era produrmi un disco all'Igloo Audio Factory. Era autunno 2011 e faceva un freddo becco anche lì.
RispondiEliminaA dicembre gli ho detto:" sai che c'è vecchio mio? un po' di canzoni le ho, facciamolo!". Da lì è partita una bella collaborazione che in quasi due anni ha portato a War Tales.
RispondiEliminaMi sembra superfluo sottilineare il lavoro maniacale che è stato fatto dietro il disco ma cambiando noi cambiava piano piano anche lui fino ad avere la forma attuale.
RispondiEliminaE poi in studio c'erano anche due grandi personaggi come Marco Chiussi e Raffaele Marchetti a dare una mano e a mettere idee sul piatto.
RispondiEliminaBel modo di raccontare come è nato ...
RispondiEliminaNato per tappe, con molti corridori in squadra ...
RispondiEliminaCi son stati momenti in cui ci siamo divertiti, altri in cui abbiamo litigato forte ed altri in cui eravamo tristi e non si sapeva dove stavamo andando. Però credo che fosse più una reazione data dall'impegno nel progetto che altro. Insomma War Tales si può dire che è uno degli amori più complicati della mia vita.
RispondiEliminaFantastico ... si sente ascoltandolo.
RispondiEliminaPerché questo titolo? …la guerra è sempre attuale, purtroppo.
RispondiEliminaDietro, davanti, in parte ...
RispondiEliminaPerchè è il filo conduttore che lega tutte le canzoni del disco. Noi nella guerra bene o male ci siamo nati, ci cresciamo e probabilmente in una qualche sorta di guerra andremo a morire. Il fatto che in più di un pezzo affronti il tema della morte è riflesso diretto della paura che nutro nei suoi confronti. Se ci pensi bene forse morire è l'unica cosa che fai da solo nella vita.
RispondiEliminaEcco, forse combattiamo per non essere soli.
RispondiEliminaPerò devi anche contare che è lunedì. I pensieri tristi vengono sempre di lunedì.
RispondiEliminaSì, Hemingwey diceva che ci sono due cose che si fanno da soli: morire e andare in bagno ... e lui se ne intendeva di guerre.
RispondiEliminaSe mi facevi la stessa domanda prima di un concerto magari ti rispondevo in maniera diversa. Se era un concerto di lunedì una metà via.
RispondiEliminahahahah. eh si.
RispondiEliminaciao, ci sono
RispondiEliminaCiao Zino, benvenuto in palude ...
RispondiEliminaBella domanda. Non c'è stato un progetto dal punto 0. È stata più una camminata dove piano piano raccoglievo fiori attorno al sentiero fino a quando non sono arrivato al risultato voluto. Di fatti tutti i pezzi che ho scritto son finiti sul disco a parte uno, non ci son stati grossi scarti. Il tema della guerra è iniziato a venire fuori un anno fa, quando mi son reso conto che tutto il materiale parlava di quello.
RispondiEliminaCiao Zino!
RispondiEliminaCiao Alligatore, ciao Luca!
RispondiElimina... e tu, che ne dici del disco Zino?
RispondiEliminaQualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di War Tales?
RispondiEliminaio sono molto di parte, sono un Flatland Eagles...posso dire che sono soddisfatto a livelli che non si possono scrivere o raccontare di come suona War Tales, anzi di come parla e racconta, a volte sussurra a volte alza la voce... vale anche se sono di parte come commento?
RispondiEliminaIl più bello secondo me riguarda il riff di tromba nel finale di d-day. È un fatto da nerd ma molto carino secondo me. Emanuele Reverberi (trombettista e violinista dei Giardini di Mirò, ha collaborato a war tales registrando tutte le trombe e gli archi) quel giorno aveva un tasto incriccato. Allora ha deciso di fare il riff pitchato di modo che poi in missaggio lo si mettesse in tonalià. Preciso. Un fenomeno. Ci son rimasto di stucco per quel che ha fatto. Da un problema tecnico ha tirato fuori una delle più belle atmosfere del disco...
RispondiEliminaBeh poi in generale è bellissimo il clima all'igloo audio factory. Si mangia bene, si beve bene, si ride e si scherza. Ma poi al lavoro! Precisione svizzera i regaz di laggiù.
RispondiEliminaCerto che vale anche se sei un Flatland Eagles ... voglio opinioni anche da quella parte del progetto.
RispondiEliminaSto ascoltando ora D-day, un gioiellino di misura e atmosfere in salire ... deve ancora arrivare la tromba.
RispondiEliminaWait for it...
RispondiElimina... eccola, chiapperi, che bellezza.
RispondiEliminaEh manu spacca.
RispondiEliminama anche la batteria di zino :D
RispondiEliminaGIà ;)
RispondiEliminaSe questo vostro cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? …
RispondiEliminaA proposito d'atmosfere, nel disco si respira un'aria talvolta sofferta. Volevo sapere se c'è qualche traccia che sia specchio di un episodio personale. Mi ha colpito molto l'introspettività di The day my father cried. Grazie
RispondiEliminaCiao Carmine, hai ragione ... e bella domanda.
RispondiEliminaCiao Carmine! Eh beh c'hai preso. La prendo larga. Mio padre è una di quelle persone un po' burbere, sempre attente a non svelare troppo i sentimenti e sempre impegnato nel lavoro e nella vita concreta di tutti i giorni. Quando ero all'università mi capitò l'occasione di ricevere una borsa erasmus e di passare un anno a madrid. Il 31 gennaio 2006 mio padre mi accompagnò all'aeroporto marconi di bologna e si commosse molto. Da qui the day my father cried. Il saluto, l'addio.
RispondiEliminaNon approfondisco oltre perchè secondo me poi ognuno deve prendere queste atmosfere e possibilmente farle sue...
RispondiEliminaBello, una partenza struggente ...come il brano in questione.
RispondiEliminaeh beh in effetti i temi di war tales non sono allegrissimi. per fortuna noi ci teniamo su il morale! :D
RispondiEliminaC’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri dell’intero album? … che vi piace di più fare live?
RispondiEliminapensa che quando abbiamo suonato al magnolia l'anno scorso durante la presentazione di Rose siamo scoppiati tutti a ridere al mio: "...e questo è un pezzo triste". Il bello è che anche il pubblico rideva con noi. Poi al quattro della batteria siamo entrati nell'atmosfera della canzone e ci siamo tutti un po' commossi. Ci commuoviamo sempre. Alla fine siam dei teneroni.
RispondiEliminail progetto vissuto dalla mia parte si può riassumere forse in un piccolo racconto:
RispondiEliminala prima data per i flatland è arrivata dopo solo un pomeriggio di prove all'igloo studio, era una domenica di giugno molto molto calda e abbiamo passato ore ed ore ad arrangiare alcuni dei brani che Luca stava già registrando. Ho incontrato quel giorno per la prima volta Raffaele e per la prima volta suonavo nonostante ci si conoscesse da anni con Luca e Andrea. Dopo una settimana esatta eravamo sul palco di Abbassa a suonare per una cosa bellissima come la raccolta fondi per il Lato B (sala prove di finale emilia danneggiata dal terremoto) ed è scattato qualcosa subito tra tutti noi, Marcho Chiussi al mixer e tutta la famiglia che ruota attorno allo studio Igloo...ecco è una cosa che mi piace sempre raccontare: suonare per tutti noi è qualcosa di profondamente legato all'emozione, al sentirsi parte di un progetto bello ed importante. Luca ha avuto il merito, oltre quello di scrivere gran belle canzoni, di unire tante persone attorno ad un'idea forte, attorno alla voglia di suonare e cercare la vibrazione giusta musicale ed umana.. questo vale anche per tutte le persone che sono man mano entrate nella squadra: Paolo Polacchini, Daniele...insomma tanto tempo è passato da quella prima volta, tanta strada è stata fatta ma la scintilla emotiva è ancora viva e forte e penso si senta...
Il pezzo che mi piace di più fare live è wild water. condensa in un pezzo tutto war tales. Il sussurrato delle strofe, l'esplosione del ritornello e gli arrangiamenti complessi e delicati allo stesso tempo. Quando entriamo sul ritornello tutti assieme ed andiamo avanti come una locomotiva che prende velocità ho sempre un brivido lungo la schiena...
RispondiEliminaBe', Rose è un gran pezzo, un gran bel finale di album.
RispondiEliminaConcordo con Zino, delle ottime canzoni, per delle altrettanto ottime vibrazioni, che si sentono anche su disco...
RispondiEliminaGrazie! L'idea era quella di andare via dalle orecchie dell'ascoltatore in punta di piedi ed un po' sospesi di modo che da un finale possa cominciare una nuova storia...
RispondiEliminaBe, tra le mie preferite, oltre a Rose, anche The Lonesome death of Mr Hank Williams, By my side, D-day e March.
RispondiEliminaio ogni volta che suono To Do mi emoziono tantissimo, quando parte l'assolo verso la fine di Raffaele poi rido proprio di gusto perchè sono felice...nonostante il pezzo non sia proprio allegro ahaha...
RispondiEliminaogni canzone ha il suo fascino ed ogni live prende nuove sfumature... il concerto del magnolia a marzo effettivamente è stato epico... mantova bologna- esplosione lunotto posteriore prima di partecipare ad un programma in radio-carglass-panino in bar con maglie del bologna calcio-milano-concerto-ritorno a mantova... ah e mentre guidavo la macchina di Luca di notte i regaz invece di darmi una mano si sparavano video rap a non finire dai loro congecni tecnologici ahahaha...
praticamente tutto! :D
RispondiEliminati stavamo dando una mano, stavamo ampliando la tua misera cultura di black music e ti stavamo insegnando termini nuovi tipo: "smerdalo!". A nostra discolpa è tutta colpa della grappa di Capra.
RispondiEliminaTutto ... tutte le tonalità del cd.
RispondiEliminaBe', To do è uno dei pezzi più srtruggenti dell'album.
RispondiEliminaE quanto le avventure pre e post live, sembrano uscire da un romanzo dell'amico Morozzi ... sfegatato del Bologna, tra l'altro.
RispondiEliminaIl modo delicato di raccontare mi ha fatto spesso pensare a Neil Young. Volevo sapere se ci son stati uno o più artisti ad influire sulla genesi dei pezzi e sul cantato. (Giuro che è l'ultima )
RispondiEliminaciao! si può entrare a tradimento nella discussione?
RispondiEliminacome tonalià si ma come testo se ci pensi bene è the walk. Inizia con "far far away from my home, from my tears and my parents slowly die"...
RispondiEliminacerto e. buttati!!!
RispondiEliminagiusto Luca, lanciamo una chat dedicata solo a questo tema: quanto è buona e quanto aiuta la grappa di Capra? ahaha..
RispondiEliminabattute a parte, difficilmente ci si annoia quando si va in giro a suonare!
ciao luca e zino! una delle mie preferite di war tales che forse non avete ancora tirato fuori è horses slowly ride. di cosa parla?
RispondiEliminaVai puere e.
RispondiEliminaE pure Carmine, le tue domande sono gradite, non ti preoccupare.
zino guidi te a tornare a casa?
RispondiEliminaFaccio un po' di ordine nel caos, nel caso si fossero perse le domande degli amici Carmine e di e.
RispondiEliminaCarmine chiede: il modo delicato di raccontare mi ha fatto spesso pensare a Neil Young. Volevo sapere se ci son stati uno o più artisti ad influire sulla genesi dei pezzi e sul cantato.
RispondiEliminaSe vuoi guido io, nessun problema...però prima rispondi alle domande che ti fanno che mi sembrano belle assai... ed è proprio bello questo spazio alligatore
RispondiEliminae.chiede: una delle mie preferite di war tales che forse non avete ancora tirato fuori è horses slowly ride. di cosa parla?
RispondiEliminaAndate pure entrambi con le risposte ... e la grappa ;)
RispondiEliminaAllora e. Horses Slowly rides parla di confronti tra le ambizioni e la realtà. Adesso ti dico una roba: quando canto "in that day I will cry for your sins for your eyes, my child you'd never come to life" si riferisce ad un progetto di vita. da lì hai una chiave per interpretare la canzone. A me comunque piacerebbe sentire di più cosa significa Horses Slowly ride per te e di cosa parla per te. Anzi te lo chiedo: di cosa parla per te horses slowly ride?
RispondiEliminaBeh io ho due grandi punti fermi come ispirazione e sono Bob Dylan e Bruce Springsteen. Non ne ho mai fatto segreto. Mi piace il modo che hanno di affrontare le canzoni. Bob dylan riesce in pochi versi a portarti verso un'emozione profonda mentre Bruce Springsteen crea dei crescendo e dei racconti formidabili. Mi piacciono gli arrangiamenti della E street band e la poetica di bob dylan. Ecco. Neil young faccio un pelo più fatica. Adoro però David Crosby.
RispondiEliminaio ci sento aspettative, tempo che passa, notte. forse mi piace per quello, poi non sono fortissimo senza i testi davanti, dovreste metterli da qualche parte.
RispondiEliminaDiamine ma non ci sono su bandcamp? Vedo di rimediare il prima possibile!
RispondiEliminaGià, i testi, per chi non conosce l'inglese, sono fondamentali ... io la sento una canzone corale, di speranza: i cavalli galoppano piano e c'è il sole...
RispondiEliminaVedete che bello? Evviva! Son contento!
RispondiEliminasì, i testi ci vogliono. anche perchè credo che il bello di queste canzoni sia anche (e soprattutto) lì. molto spesso, quando canti in inglese, gli ascoltatori si fermano alla musica. non ti sei mai sentito in qualche modo incompreso?
RispondiEliminaIl cd è uscito con Upupa Produzioni. Come vi siete incontrati e come avete lavorato insieme?
RispondiEliminaMi sento sempre incompreso. L'unica volta che mi son sentito capito fino in fondo è stato quando ho suonato a berkeley per forza di cose. Quella in cui mi son sentito capito di meno è forse stato il release party di four days ep.
RispondiEliminaForse si è persa: il cd è uscito con Upupa Produzioni. Come vi siete incontrati e come avete lavorato insieme?
RispondiEliminaBeh Giorgio di Upupa è un caro amico da tanti anni. Condividiamo la (s)fortuna di vivere nella bassa e quindi ci siamo beccati subito al volo. Si è fatto avanti per stampare war tales e mi sembrava bello lavorare con un amico. Oltretutto si sta facendo un mazzo assurdo per spingere il disco anche all'estero. Ecco, se devo dire una roba che mi ha fatto propendere per Upupa è che ero sicuro che Giorgio avrebbe dato il 1000x1000 per war tales. Lo fa sempre.
RispondiElimina. Copertina decisamente in tema con il contenuto del cd. Chi è l’autore e come è stato scelto? È nata appositamente per questo cd oppure era un’opera preesistente?
RispondiEliminaho messo tutti i testi sotto la sezione lyrics: http://threelakesmusic.com/
RispondiEliminaL'autore della copertina è il mio migliore amico nonchè eccellente illustratore: Patrick Aleotti in arte Makkinoso. Eravamo in classe assieme alle elementari e da allora ne abbiamo combiante di cotte e di crude assieme. È un mio fratello acquisito via...
RispondiEliminaLa copertina è una vecchia fotografia ricalcata. stop. no comment.
RispondiEliminaBe', molta sintonia con il tuo fratello acquisito ... andremo poi tutti a leggere i testi poi, ben fatto...
RispondiEliminal'album lo abbiamo presentato sabato scorso davanti ad un mattatoio (storico locale di carpi) gremito di amici. È stata una festa bellissima! Adesso lo portiamo un po' in giro. Partiamo venerdì. Ecco un po' di date:
RispondiElimina18-10-2013 —- Albatross, Pisa - Threelakes and the Flatland Eagles
19-10-2013 —- No Cage, Prato - Threelakes and the Flatland Eagles
20-10-2013 —- Magazzino delle Idee, Orvieto - Threelakes duo
24-10-2013 —- Secret Show, Bologna - Threelakes and the Flatland Eagles
25-10-2013 —- Arci Tom, Mantova - Threelakes and the Flatland Eagles
09-11-2013 —- Patchanka, Ferrara - Threelakes and the Flatland Eagles
16-11-2013 —- Arci Acropolis, Vimercate (MB) - Threelakes and the Flatland Eagles
23-11-2013 —- Officina 34, Foligno - Threelakes duo
27-12-2013 —- Vinile, Bassano del Grappa (VC) - Threelakes and the Flatland Eagles
Non son precisissime perchè ne mancano un po'. Prima di andare a letto aggiorno.
Seguiremo l'evolversi del tour nei vostri spazi web ...
RispondiEliminaBeh io saluto e ringrazio te che mi hai dato questo spazio. Gli altri lo sanno. Ogni persona che ha investito anche solo 5 minuti della sua vita su Threelakes ha un pezzo del mio cuore.
RispondiEliminaGrazie a te Luca, e a Zino, Carmine, e. e a tutti quelli che sono passati e passaeranno ...
RispondiEliminaGrazie a voi ed una buona notte!!!
RispondiEliminaBuonanotte e buonafortuna a Threelakes and the Flatland Eagles ...
RispondiEliminaNotte a tutti. Vi aspettiamo al Sud e più precisamente a Salerno!
RispondiEliminaArriviamo Carmine!!!
RispondiEliminasarebbe bello sapere che le persone che ascolteranno il disco o verrano ad un concerto con tutta la banda o ad un solo show di Luca si emozionino quanto capita a me ogni volta che parte la musica e le parole di Luca iniziano a raccontare queste storie...ecco...forse è contorto ma si capisce.. grazie mille per lo spazio, davvero. cmq l'alligatore con le cuffie è super figo!
RispondiEliminaa Salerno super...però non guido io! ciao!
RispondiEliminaGrazie Zino ;)
RispondiElimina... e vai con il tour (gran belle date, veramente).