Gradito ritorno quello dei
Julie’s Haircut, che più di tre anni fa presentarono qui Our Secret Ceremony, e
tornano in palude per parlare del nuovo Ashram Equinox, in uscita ufficiale
venerdì 11 ottobre. Un album del quale si vocifera già molto (lo potete
ascoltare in streaming gratuito sul sito di XL, cliccate qui), per
l’originalità della scelta di fare un disco esclusivamente strumentale: un
continuum di suoni, a tratti esplicitamente rock, a tratti jazz, di elettronica
minimale, etnica, etica, epica, pathos … tutto decisamente psichedelico,
inconfondibile marchio di fabbrica della band emiliana. Ascoltandolo, come sto
facendo ora, sembra proprio di fare un viaggio, sì proprio uno di quei viaggi…
Sesta uscita per i Julie’s Haircut questa volta targata Woodworm e Santeria, due label mito per la vera
musica indipendente italiana, Ashram Equinox gioca molto sul concetto del
doppio, sugli opposti (che si toccano), fin dal titolo. Mistico e sensuale,
orientale e occidentale, casto e sessuale, non si serve delle parole, ma solo
dei suoni, perché descrivere concetti così le parole sono inadeguate. Solo
strumenti musicali, o la voce umana usata come uno strumento, per creare una
vera e propria opera rock, da ascoltare con la mente e il corpo, una delle
uscite più importanti dell’anno. E allora parliamone, chiapperi! Pronti?
PERCONOSCERLI MEGLIO
Io ci sono
RispondiEliminaCiao, io ci sono.
RispondiElimina... io sto già volando con la vostra musica.
RispondiEliminaCiao Julie's ... bentornati in palude.
RispondiElimina:-D
RispondiEliminaCiao alligatore
RispondiEliminaGrazie
RispondiEliminaSto già volandodicevo con Ashram anzi, dentro ...
RispondiElimina... sembra un disco in 3 D ;)
RispondiEliminaDecisamente sì... piacevole, onirico. Un buon trip.
RispondiEliminaHo provato il log con Google ma mi mette "unknown", torno al nickname.
RispondiEliminaHo visto, ho visto ... va bene così allora ...manca la faccia del cane, ma fa lo stesso ;)
RispondiEliminaCiao ci sono anch'io
RispondiEliminaEh si, non so come farla uscire ;-)
RispondiEliminaCiao Luca, benvenuto in palude ... c'è quasi tutta la band questa sera... grandi!
RispondiEliminaAllora, che dite? ... parliamo di questo viaggio, dei quali siete gli artefici? parliamo di Ashram Equinox?
RispondiEliminaCi sono anche io. Le premesse mi piacciono, il continuum strumentale mi piace :)
RispondiEliminaCiao Elle, ti piacerà ...
RispondiEliminaParliamone, intanto ho trovato (forse) la faccia (da cane).
RispondiEliminagrande scarfo
RispondiEliminaAh, ah, ah, fantastica, una faccia rinnovata (nella continuità).
RispondiEliminaCiao Elle. Anch'io voglio la faccia.
RispondiEliminaNon riesco a governare il geek che è in me.
RispondiEliminaCome è nato Ashram Equinox?
RispondiElimina... così, a bruciapelo.
RispondiEliminaCiao Elle
RispondiEliminaCome è nato Ashram Equinox? ... chi lo vuole rivelare?
RispondiEliminaTutti vorremmo una faccia
RispondiEliminaE' nato bicefalo come i feti dei Musei Civici dove lo abbiamo presentato
RispondiEliminaUn disco bicefalo ...non c'è dubbio.
RispondiEliminaE' stata una gestazione lunga, più di nove mesi
RispondiElimina... e il termine "rivelazione" ben si adatta, o no?
RispondiEliminaLe prime registrazioni - la versione embrionale di "Ashram" - risalgono all'agosto 2011. Anzi forse l'idea che poi è sfociata in "Tarazed" è addirittura dell'estate 2010, o ricordo male Luca?
RispondiEliminaQuindi una gestazione lunga ... anche in questo non un disco normale.
RispondiEliminaDavvero avete presentato il disco nei musei?? I musei di medicina, coi feti?
RispondiEliminaQuindi una gestazione sicuramente più lunga di quella dell'elefante asiatico, che mi risulta essere il mammifero con la gestazione più lunga con 645 giorni.
RispondiEliminaSi Elle, un luogo affascinante e inquietante al tempo stesso.
RispondiElimina... per questo, è anche orientaleggiante ;)
RispondiEliminaIn pratica per un paio d'anni abbiamo lavorato su tante cose, molte sono state buttate, altre accantonate, e 4 pezzi sono finiti nell'ep The Wildlife Variations del 2012. Un paio di tracce in lavorazione dal materiale 'scartato' sono diventate in seguito le prime due tracce del nuovo disco, "Ashram" e "Taraze", in una forma molto diversa dall'originale.
RispondiEliminaNon sono in grado di datare le registrazioni con precisione, ma sicuramente suoni che provengono dal 2010 ci sono finiti dentro, ah ah
RispondiEliminaPoi dall'autunno dell'anno scorso abbiamo ripreso a lavorare con una certa regolarità in sala prove e in studio, e in pratica tra ottobre 2012 e la primavera di quest'anno sono nati gli altri sei pezzi del disco, che insieme ai due più vecchi sono andati a formare la "suite".
RispondiEliminaAbbiamo presentato il disco ai Musei Civici di Reggio Emilia. Sono musei naturalistici, di stampo ottocentesco. Contengono animali impagliati, insetti, scheletri... e anche una stanzina degli orrori con reperti medici di ogni tipo.
RispondiEliminaFantastico ... chissà se a Berlino c'è un museo così. Elle ci scrive da Berlino.
RispondiEliminaMi hanno detto che ci sono anche dei genitali sotto formalina, ma non li ho visti personalmente.
RispondiEliminaMeglio, mi fa orrore solo a pensarci...
RispondiEliminaIo vorrei vedere quello di Rasputin, vi ricordate in che museo è?
RispondiEliminaEcco, io ho problemi col sito di XL (come sempre), Ashram nella compilation però l'ho trovata e mi piace molto!!
RispondiEliminaCredo proprio di sì - il museo intitolato a Humboldt direi: http://it.wikipedia.org/wiki/Museum_f%C3%BCr_Naturkunde
RispondiEliminaEh si, il plug-in Silverlight è una pugnetta assurda, nemmeno a me va.
RispondiEliminaScarfo intendi i genitali di Rasputin?
RispondiEliminaSì sì, Alli, c'è alla Charitè, il più antico ospedale di Berlino, mi hanno detto che è su più piani, e moolto inquietante (io non ci son mai stata).
RispondiEliminaHumboldt!
RispondiEliminaPerché questo titolo? …mistico, sensuale, in apparente contrapposizione.
RispondiElimina@Nic: Yes, proprio quelli
RispondiElimina@Elle: Puoi sentirlo integralmente anche su Spotify, giusto Luca?
Contrapposizione in che senso?
RispondiEliminaAndrea Pomini nella sua recensione ha avanzato una teoria perfetta per il titolo. Nicola, ci avevi pensato? (adesso faccio le domande io)
RispondiEliminaSpotify: https://play.spotify.com/album/74pvIPqDyValsxzOzyHxgo
RispondiEliminaNel senso che c'è qualcosa di mistico, di spirituale, cone Ashram e qualcosa di terreno, più fisico (ma anche no) come Equinox ...
RispondiEliminaOra cerco la rece di Pomini ...
RispondiEliminaIo non l'ho ancora letta la recensione di Andrea, cos'ha detto?
RispondiEliminaIn realtà no, il disco di Alice non lo conosco e (ahimé) neppure "Equinox" di Coltrane. Ma magari sono influenze che agiscono a livello inconscio.
RispondiEliminaBe', l'equinozio è comunque un evento cosmico. E l'eremo è qualcosa di spirituale, ma anche di molto chiuso, raccolto, intimo.
RispondiEliminaPer cui la doppia valenza, se c'è, è addirittura all'interno degli stessi termini.
E' nata prima la musica o il testo?
RispondiEliminaC'è un disco di Alice (quella di per Elisa) che si chiama Ashram?
RispondiEliminaNella recensione Pomini ha ricordato che "Huntington Ashram Monastery" è un disco di Alice Coltrane e "Equinox" uno standard di John Coltrane.
RispondiEliminaAndrea cita il brano "Huntington Ashram Monastery" di Alice Coltrane e il brano "Equinox" di suo padre John. Affascinante. Nemmeno io conoscevo quel pezzo di Alice, mentre sono un grandissimo fan del brano del padre, contenuto in Coltrane's sound, se non sbaglio
RispondiEliminaCazzo, sarebbe stato più figo se fosse stato di Alice (quella di per elisa).
RispondiEliminaColtrane's Sound ce l'ho, ora lo cerco.
RispondiEliminaah, che poi quello di Alice è un album, non un pezzo? Va recuperato.
RispondiEliminaTesi molto affascinante, bravo Pomini.
RispondiElimina"Equinox" io ce l'ho anche fatta da Paharaoh Sanders, in un album degli anni 80. L'album è terribile, ma quel pezzo spacca
RispondiEliminaPiù che contrapposizione, Alligatore, noi la vediamo nei termini junghiani di "congiunzione degli opposti" - quindi magari "giustapposizione" è un concetto più appropriato.
RispondiEliminaIn quello di storia naturale che dice Nicola ci sono i dinosauri, è amatissimo dai bambini; quello che dico io (qui) è vietato ai minori di sedici perché è molto crudo.. diciamo così.
RispondiEliminaOra provo 'sto Spotify, grazie Luca!
... è sicuramente un disco a più strati, con più letture, e il fisico e lo spirituale, si trovano in entrambi i termini, quindi anche un titolo a più strati.
RispondiEliminaGià, junghiano ...
RispondiEliminaComunque vedi lo Zeitgeist??
RispondiEliminaLa sincronicità!
Adesso che me lo dite "Coltrane's Sound" ce l'ho pure io, gran disco. Occhio ceh stiamo per entrare nella fase nerd dei Julie's: Alice è la moglie di Coltrane, non la figlia.
RispondiEliminaIo mi sono persa: chi è che fa le domande adesso?
RispondiElimina(Spotify non accetta il mio nome..)
Ragazzi mi è partita The Tarot (l'originale) su Itunes, che trip.
RispondiEliminaCerte mogli... come Betty Davis.
RispondiEliminadiomama la figlia la madre il padre saorry
RispondiEliminaGrandissima Betty
RispondiEliminaQui non vorrei si toransse a Freud, e al complesso di Edipo ;)
RispondiEliminaSe questo vostro cd fosse un concept-album su cosa sarebbe? … meglio togliere il fosse.
RispondiEliminaTutti facciamo domande e nessuno risponde
RispondiEliminaComunque tornando al titolo: a noi piace spesso trovare motivazioni dietro le nostre scelte "estetiche", ma in realtà quasi sempre nascono come intuizioni. E preferiamo pensare che ognuno sia libero di interpretarle come vuole.
RispondiEliminaOppure rispondete tutti, ma a domande non fatte ;)
RispondiEliminaIo sono riuscita finalmente a giustappormi con la vostra musica!
Non è un concept album, se per concept album si intende la strutturazione meditata di un concetto predefinito.
RispondiEliminaPerò i pezzi sono legati, anche se in contrapposizione ...
RispondiEliminaDiciamo che noi il concetto lo scopriamo man mano durante la lavorazione del disco, e il "senso" lo troviamo epifanicamente.
RispondiEliminaMmm... non so se concept è il termine giusto. Non che non li ami, eh... Ma nel caso di Ashram non essendoci testi forse concept non è la parola più adatta. Quando l'abbiamo registrato non c'era una idea che facesse da collante, se non quella di realizzare un disco strumentale dove le tracce fossero collegate tra di loro. Poi a posteriori un senso ce l'abbiamo trovato.
RispondiEliminaUn modo decisamente zen ...
RispondiEliminaNon c'è un'idea pregressa di realizzare esattamente quel percorso sonoro che compone il disco. Il percorso prende forma man mano che le parti vengono composte e registrate, diciamo che è un'animale che in qualche modo si autoalimenta mentre noi lo stiamo ad accudire.
RispondiEliminaAd esempio Pasquale De Sensi, che ha curato la grafica del disco, ascoltando i brani in lavorazione li ha decsritti come un "viaggio nell'interiorià", mi sembra una definizione azzeccata.
RispondiElimina... e questo succede anche nell'ascolto. Sembra un disco diverso ad ogni ascolto. Un animale che si autoalimenta anche nell'ascolto.
RispondiEliminaQuindi sì, mi trovo in sintonia con De Sensi...
RispondiElimina"Sembra un disco diverso ad ogni ascolto" - grazie!
RispondiEliminaScarfo cosa stai guardando? Pechino Express?
RispondiEliminaQualcuno però ha citato i genitali di Rasputin, in che modo hanno contribuito alla stesura dei brani?
RispondiEliminaIl fatto è che secondo me nella nostra musica non c'è UNA melodia, UN tema portante, un cantabile. C'è un'armonia di voci che si incrociano in contrappunto e generano un "ambiente sonoro". Io sono convinto che l'ascoltatore possa sentire una melodia piuttosto che un'altra a seconda del suo punto di attenzione. E questo ovviamente può cambiare ad ogni ascolto.
RispondiEliminaAvvolge e accompagna, un disco per la solitudine voluta.
RispondiEliminaNon ci crederete mai con chi discutevo oggi di questo aspetto ahaha
RispondiEliminaDei genitali di Rasputin nella vostra musica?
RispondiEliminaDirei che alto e basso convive in questo disco ... e si potrebbe continuare all'infinito.
RispondiEliminaNo, i genitali di Rasputin li ho tirati fuori io prima perchè anche quelli sono in un museo ma purtroppo non a reggio Emilia).
RispondiEliminaI genitali di Rasputin sono un'importante esempio del dualismo di cui sopra.
RispondiEliminaNo, Pechino purtroppo stasera non c'è. Sto guardando l'illusionista Dynamo a Rio de Janeiro.
RispondiEliminaAnonimo: sono la fonte di ispirazione principale del disco :-). Per la cronaca, sono esposti in un museo di San Pietroburgo...
RispondiEliminaE comunque a rasputin sarebbe piaciuto questo disco. L'avrebbe usato sicuramente.
RispondiEliminaScarfo sei sempre il numero uno.
RispondiElimina"Avvolge e accompagna", diceva Elle, e mi sembra una buona definizione... e anche quello che diceva Luca, sui diversi punti di attenzione (essendo un disco a più strati, ribadisco io), mi trova concorde.
RispondiEliminaA proposito, si parlava prima della copertina. Direi molto in linea con il cd, come del resto da sempre ci avete abituati. Opera del trentenne Pasquale De Sensi, appunto, che oltre alla copertina ha disegnato anche per il booklet. Come è nata questa collaborazione? Sono opere nate appositamente per Ashram Equinox?
RispondiEliminaL'illusionista Dynamo!
RispondiEliminaAvvolge e accompagna non è male, bella definizione Elle.
RispondiEliminaEsattamente un anno fa ho visto, per caso, una mostra di Pasquale. Le sue opere mi hanno colpito subito, le ho fatte vedere al gruppo e abbiamo provato a contattarlo chiedendogli se voleva "donarci" un suo lavoro per la copertina. Ha fatto molto di più: ne ha creati diversi nuovi mentre il disco veniva registrato, quindi in sostanza lavorando insieme a noi.
RispondiEliminaIn effetti c'è molta sintonia ...
RispondiEliminaC’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di Ashram Equinox? … che vi piace di più fare live? Oppure, per questo disco, soprattutto per questo disco, non ha senso dividere in pezzi?
RispondiEliminaAh ah, l'Illusionista Dynamo :D
RispondiEliminaAh ah, l'Illusionista Dynamo :D
RispondiEliminaSicuramente ognuno, come sempre, avrà le sue preferenze. In questa fase comunque lo intendiamo più che altro come una sorta di traccia unica, ed è così che lo proporremo dal vivo.
RispondiEliminaIo trovo che Ashram sia il pezzo ideale per aprire il live, ed 'è anche uno dei miei preferiti da suonare.
RispondiEliminaA me fa questo effetto..
RispondiEliminaNon a caso apre il cd ... è tra i miei preferiti Ashram, assieme a Taarna ... però è un'operazione ardua, scindere il cd in pezzi. Da chirurghi (o macellai)
RispondiElimina"Ashram" è stato il più complesso da portare a termine... forse nella storia dei Julie's.
RispondiEliminaSi è il prologo del racconto :-)
RispondiEliminaRiguardo ad Ashram io sono più che altro orgoglioso che siamo riusciti a portarla a casa e in una forma che mi soddisfa appieno. E' stato un pezzo dalla gestazione lunghissima, e in qualche modo forse è un microcosmo all'interno del cosmo del disco, anche lui con un suo fluire e attraversare diversi momenti.
RispondiEliminaSi sente questo, si sente che è uno dei pezzi più stratificati ...
RispondiEliminaIl cd esce con due label indipendenti nel vero senso della parola, quali Woodworm e Santeria. Perché questa scelta di uscire con queste due? Come è nata l’idea?
RispondiEliminaAnche a me piace molto Ashram, i primi due minuti soprattutto. Ma anche Equinox. Ma anche TUTTI.
RispondiElimina"Anche a me piace molto Ashram, i primi due minuti soprattutto." Sul serio?
RispondiEliminaWoodworm aveva già co-prodotto il nostro precedente EP "The Wildlife Variations", hanno ascoltato quello che stavamo facendo e gli è piaciuto, quindi abbiamo proceduto, dal momento che si è poi concretizzata una collaborazione con Santeria e con Rough Trade per una distribuzione all'estero.
RispondiEliminaI primi minuti sono i più onirici direi...
RispondiEliminaMi riferivo ad Ashram ovviamente...
RispondiEliminaCome e dove avete presentato/presenterete l’album? ....
RispondiEliminaSo che avete fatto dei video voi (uno per ogni pezzo), montando vario materiale... non so se sono proiettati anche durante i live.
Certo, ci stupisce (favorevolmente) che quella sia la parte preferita dell'ascoltatrice Elle :)
RispondiEliminaRecupera la versione che si intitola "Asioli" contenuta nella compilation inglese "Strange Fish vol. 2". Lì la parte iniziale è molto più estesa.
Sì Nicola (scusate sono lenta stasera).
RispondiEliminaNella prima versione quell'intro ne durava circa cinque...
RispondiEliminaI nostri concerti si trovano qui: http://www.julieshaircut.com/?page=tours
RispondiEliminaCerto, seguiremo l'evolversi del live sui vostri spazi web, per venire a vedervi live ... anche in qualche altro museo ;)
RispondiEliminaManca Berlino! Dai, il museo dei bicefali vi aspetta!!
RispondiEliminaGli otto video dei pezzi saranno pubblicati su Youtube a partire dal 10 ottobre, a cadenza regolare, fino a novembre (se non ricordo male)
RispondiEliminaMagari potresti darci una mano tu, Elle!
RispondiEliminaScarfo, io vado a farmi un panino, prendi le redini.
RispondiEliminaIntanto che Luca si fa un panino, pensateci ... qualcosa di non detto.
RispondiEliminaAndate a vedere l'Obludarium se passa dalle vostre parti!
RispondiEliminaTornando ai video: quando la situazione logistica ce lo permetterà, alcune proiezioni accompagneranno il live, ma non è una situazione che si potrà sempre verificare.
RispondiEliminaElle è da un po' che abbiamo in mente una data a Berlino, siamo aperti a suggerimenti e idee sulle location.
RispondiEliminaL'Obludarium?
RispondiEliminaIn the gloom the fold gathers the light about it.
RispondiEliminaCitazione errata... ecco quella giusta
RispondiEliminaSono ancora solo una semplice ascoltatrice.. al massimo riesco a ricordarmi il nome di due locali in cui sono andata per dei concerti ;)
RispondiEliminaIn the gloom the gold gathers the light about it.
RispondiEliminahttps://www.google.it/search?q=obludarium&es_sm=119&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=kSFTUpqYF8TnswaepIHADw&ved=0CDMQsAQ&biw=1438&bih=779&dpr=1
RispondiEliminaTrovate un sacco di immagini ... finale dilatato/dilatante.
RispondiEliminaAltro da aggiungere Julie's?
RispondiEliminaNon saprei Alligatore, abbiamo detto molto...
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=W0bidd0Uhvk
RispondiEliminaGià, abbiamo detto molto ... non ci resta che ascoltare ...
RispondiEliminaAnyone can run to excesses / It is easy to shoot past the mark / It is hard to stand firm in the middle.
RispondiEliminaAh, ah, ah See you later alligator grazie del video Luca ;)
RispondiEliminaQui, tra video, citazioni colte, rimandi alti e bassi, mi sto perdendo ... serata a più strati in palude, come Ashram Equinox.
RispondiEliminaGrazie Julie's Haircut... grazie Elle, e anonimi vari.
RispondiEliminaGrazie per la compagnia musicale, buonanotte!
RispondiEliminaGrazie a voi ciao
RispondiEliminaGrazie a voi! Ciao!
RispondiEliminaBuonanotte e buonafortuna ai Julie's Haircut.
RispondiEliminaGrazie ragazzi, buonanotte!
RispondiEliminaSuperchicca questa!
RispondiEliminaGrande Ally.
;)))))))))))))))))))
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