Sono appena tornato dai miei giri in bici culturali, 125 km in due
giorni, per andare ad Arco, per la giornata conclusiva dell'Arco
Summer Festival. C'era Pier Paolo Capovilla, il cantate de Il Teatro
degli Orrori che leggeva Pier Paolo Pasolini, La religione del mio tempo, accompagnato dall'ottimo Daniele Celona (non un semplice
sottofondo, un giovane musicante da seguire).
Una forte emozione, come sempre (ma ancora di più), nel vederlo, nel
sentirlo, con la sua voce attoriale, riprendere un testo forte di
Pasolini (perché, ha scritto qualcosa di non forte?). Per me
Capovilla è sempre stato un grande, l'ho seguito fin dagli inizi,
come One Dimensional Man, e poi con Il Teatro degli Orrori a partire
dal loro primo disco, tanti concerti... ora, anche Pasolini. Ma non
vorrei banalizzare con l'espressione grande, e dire perché lo
ritengo grande: perché ha sempre avuto una passione civile e
politica (per me la stessa cosa), non comune... non dico a nessuno,
ma a pochi. Questa voglia di schierarsi, dire le cose come stanno,
con forza liberatoria, quasi violenta, perché fortissimamente
indignata. E poi i suoi rifermenti al marxismo più eretico, a
partire da Marcuse (dici poco), dal quale prese il nome della sua
prima band, gli One Dimensional Man (uno dei miei primi concerti,
dieci anni fa, quando mi trasformai in alligatore).
Non ero risuscito a vederlo quando aveva portato questa cosa (non
riesco a chiamarlo spettacolo) nella mia città, e appena ho visto il
programma dell'Arco
Summer Festival, mi sono detto "raggiungerò in
bici la cittadina trentina", dove passa il fiume Sarca, l'affluente
della mia palude, il Garda. Non ho sbagliato, il contesto era
perfetto, l'ideale per La religione del mio tempo.
Perfetto perché nel pomeriggio, sempre all'interno del festival, si
parlava di Costituzione, con un avvocato trentino, Gianfranco de
Bertolini, che si occupa di cause del lavoro. Non lo conoscevo, ma
mi è piaciuto il suo parlare di Costituzione, la nostra carta
fondamentale, leggendo e commentando gli articoli riguardanti il
lavoro, a partire dal primo. Un incontro inserito in una bella serie
denominata Diritti Contati, organizzati da Arci e Anpi locali, per
ricordare l'Otto Settembre (quest'anno ricorre il settantennale, non
dimentichiamolo).
E così si sono ricordati gli uomini politici della Costituente, la
loro forza morale, il discorso relativo al lavoro, rimasto spesso
sulla carta, l'importanza della parola scritta... cose che Pasolini,
ne La religione del mio tempo, faceva saltar fuori, come Pier Paolo
Capovilla è riuscito ancora nel live, davanti ad un pubblico
giovane, non numerosissimo, ma attento ad ogni singola parola. Come
ha spiegato il musicista veneziano alla fine, Pasolini aveva scritto
La religione del mio tempo negli anni sessanta, per dire degli
ideali traditi della Resistenza, da dove è nata la Costituzione. Gli
anni '60, gli anni del boom economico, del benessere capitalista,
dove abbiamo iniziato a morire tutti ... faccio mia la
considerazione di P.P. Capovilla: se negli anni '60 si poteva vedere
questo, in seguito siamo andati ben oltre. Pensiamo al deserto
politico di oggi. Un invito ad andare a sentire Capovilla, e a
ricominciare noi a cercare di ridare un senso alla politica. Una
cosa molto rock!
Mi piace l'idea d'intraprendere un viaggio e in bici per assistere a "cosa" così. Si può avere moltissimo anche con poco sforzo, saperci guardare intorno, saper scegliere. Baci Ally e buone pedalate ah carezze al Goody.
RispondiEliminaCerto, concerti, cose così, ne fanno in giro, basta sapersi organizzare ... oggi facevano un bel concerto dalle mie parti, (e anche ieri sera uno), ma dovendomi riposare da quello di P.P.Capovilla (anche mentalmente), ho dovuto rinunciare. GoodyGoody dorme sul suo divano in garage ... sognerà le tue carezze ;)
RispondiEliminaMiaoooo.
Complimenti per le performances ciclistiche!
RispondiEliminacon la bici (e il bel tempo) si può andare ovunque! braO!
RispondiElimina@redcats
RispondiEliminaGrazie, come vedi, non solo ciclistiche ...
@kermitilrospo
Grssie ... sì, in effetti, con bici e bel tempo sono molto contento (e ho fatto quasi rima).
E mi piace questa rece, nel posto al mondo che preferisco, lì, dove sta per nascere il lago di Garda, tutto è magia, anche questi messaggi che trasmetti Alli! Ci vuole l'incantesimo a un bel po' di testoline!
RispondiEliminaGrazie per quello che dici... e pensare che tutto è nato andando in un ristorante vegan della zona, è stato lì che ho visto il programma della festa ;)
RispondiEliminaPasolini, un grande in molte arti,di Capovilla so molto poco,ma grazie al tuo post mi sto documentando.
RispondiEliminaCiao,fulvio
Documentati Coloratissimo, vedrai che scoprirai un altro grande Pier Paolo ...uno che fa rock in modo molto particolare, portando avanti tematiche che altri hanno dimenticato ...
RispondiEliminaUna performance su un testo così importante di Pasolini val la pena andarla a vedere.
RispondiEliminaIo magari, non essendo un bravo ciclista andrei in auto..
Ciao!
Concordo, è veramente da vedere, e che a farla sia uno dei nostri migliori rocker è ancora più importante ...
RispondiEliminaQuanto alla bici,mi considero un cicloturista: vado piano, mi fermo spesso per foto o bere, ma mi piace fare giri sempre più lunghi. Più che forza, ho resistenza ... già, Resistenza ;)
Ben vengano iniziative in difesa della nostra Costituzione!
RispondiEliminaP.S.
Complimenti per le tirate in bicicletta!
Grazie Adriano, sapevo saresti stato entusiasta sia di una (le iniziative per la nostra Costituzione), sia per l'altra (la mia tirata in bici). Un saluto resistente (in tutti i sensi).
RispondiEliminae niente, capiterà che ci si incrocerà io e te in quel del garda
RispondiEliminaPerché, c'eri anche tu? ... non mi dire di sì :(
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