Questa sera ho il piacere di ospitare
in palude Manfredi Lamartina e il suo progetto musicale Novanta.
Potrei dire per la prima volta, ma non sarebbe completamente
giusto. Manfredi lo conosco da molti anni, a cominciare da
giovane musicante con i mai dimenticati Moque, poi anche come
blogger (già, è uno di noi), con il suo blog impegnato Rock,
politica e pessimismo (ci siamo sco/incontrati per molti anni,
lui è passato di qui un sacco di volte quando il suo blog era
attivo). Insomma, siamo dei vecchi amici di Musica e Rete, ma
proprio per questo sarò cattivissimo, farò le pulci alla sua
recente uscita discografica, Crescendo, autoprodotta in quasi
totale autarchia.
Crescendo è un disco di nove pezzi
strumentali, a parte un paio, che vedono la presenza di suoi
amici quali Herself (Gioele Valenti, spesso su questi schermi,
chissà che non passi per un saluto), e Nazarin (Salvo Ladduca,
anche cantane dei Marlowe, magari arriva pure lui). Nove pezzi
per niente facili, capaci di farsi prendere con calma e
determinazione. Ecco, calma e determinazione, sono le
caratteristiche principali di Novanta (esplicito riferimento a
quel decennio, con tante novità, cose buone e cose cattive),
progetto che procede per spinte morali. Manfredi è un
palermitano che vive a Milano (mi pare abbia vissuto pure a
Roma), ed ha una sensibilità particolare per unire al rock
l'impegno civile vero. Prova ulteriore è lo struggente pezzo
messo in chiusura, Pierpaolo Faggiano, dedicato ad un
giornalista sucida, vittima del precariato dei nostri giorni.
Insomma, un disco utile, oltre che bello. Parliamone. Pronti?
Eccoci!
RispondiEliminaMi aspetto tanta cattiveria, eh!
RispondiEliminaAh, aha, benvenuto in palude Manfredi ...
RispondiEliminaSì, sì, sarò cattivissimo ;)
RispondiEliminagrazie :-)
RispondiEliminaè sempre un bel posto, la palude
RispondiEliminaBello averti qua, attendendevo questo momento da molto ... e il nostro amico And se ne è andato in vacanza due settimane propio in questi giorno ... ma con lui sarò cattivissimo veramente.
RispondiEliminae guarda che ti seguo sempre, eh! Sono ben nascosto, tra i cespugli della palude, ma ci sono :-)
RispondiEliminaEh, sì, speravo di trovarlo, peccato
RispondiEliminaLo credo bene, lo chiamano il mal di palude...
RispondiElimina... ma sono fiducioso, che arrivi qualche altro amico vecchio o nuovo.
RispondiEliminaE poi And, tornerà a commentare quando tornerà dalle vacanze ... ha detto di aver staccato tutto.
RispondiEliminaNe sono certo :-)
RispondiEliminaUn abbraccio a And, grande scrittore, peraltro
RispondiEliminaPure io, e intato che attendiamo, faccio partire il cd e vado con le domande ... che dici?
RispondiEliminaMi piacerebbe fare qualcosa con lui, un giorno, magari un libro con colonna sonora inclusa :-)
RispondiEliminavai!
RispondiEliminaGià, gran scrittore il vecchio And...
RispondiEliminaPartito ...
RispondiEliminaE allora ti chiedo, come è nato. Come è nato Crescendo? ... crescendo.
RispondiElimina“Crescendo” è nato effettivamente... crescendo! Sono sempre stato molto lento in fase di composizione e questo disco in effetti ha avuto una gestazione lunga, da marzo a dicembre 2012. Nove mesi. Una gravidanza, insomma.
RispondiEliminaBella questa metafora ... e bello fare le cose con calma, senza pressioni.
RispondiEliminaSì, essendo un progetto casalingo i tempi sono molto pantofolai :-)
RispondiEliminaPerché questo titolo? …
RispondiEliminaIl titolo ha un doppio (o triplo) significato. “Crescendo” mi piace perché racchiude un immaginario ben definito ma anche molto labile. Da un lato mette in mostra la caratteristica principale di gran parte delle canzoni, ovvero il crescendo strumentale. Dall’altro suggerisce un percorso di crescita personale e, forse, musicale. In più può essere letto sia in italiano che in inglese, il che non è male, credo :-)
RispondiEliminaBe', titolo appropriato ...e poi è stato "un crescendo" mentre lo facevi ...
RispondiEliminaUn crescendo letterale :-) Sembrava non volere smettere più, di crescere :-)
RispondiElimina.. e allora raccontaci questo crescendo: come è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
RispondiEliminaciao :) pur io stregata dalla palude...
RispondiEliminaCiao Sole! La palude è uno splendido posto!
RispondiEliminaah, ah, ah, ciao Sole, ecco un'amica nuova Manfredi, che forse non c'era quando tu bloggavi forte ;)
RispondiEliminaOcchio, Alligatore, che qui la risposta sarà lunga :-)
RispondiEliminaPrima o poi tornerò a bloggare, giuro!
RispondiEliminaParola di Manfredi, allora c'è da crederci ... vai con la rispostona.
RispondiEliminaHai tutto il tempo che vuoi ...
RispondiEliminaEssendo un tipo piuttosto insicuro, per ogni pezzo posso impiegare settimane o mesi prima di esserne vagamente soddisfatto. I miei brani nascono sempre a tarda notte, con una chitarra in mano e lo schermo di un computer acceso. So che sembra una cosa molto romantica, ma la verità è che non posso comporre durante il resto della giornata :-)
RispondiEliminaIn ogni caso, strimpello per ore cambiando spesso accordatura e idee. È un momento molto divertente e anche molto buffo perché spesso penso di aver composto la canzone più bella di sempre, andando a dormire con la folle convinzione di essere John Lennon ;-) Il problema è che al risveglio mi fa schifo il 99 per cento delle idee che avevo registrato solo poche ore prima :-) Se però la bozza sopravvive a quella che io chiamo “la prova del giorno dopo”, inizia la seconda fase: manipolo i suoni della chitarra, aggiungo tastiere suonate sul tablet e stravolgo gli arrangiamenti.
“When you doubt yourself”, per esempio, originariamente era un brano dance dal bpm sostenuto e solo in seguito è diventato un lento elefante post rock.
Ciao ragazzi, qui Herself
RispondiEliminaInsomma, ora puoi capire perché ci ho impiegato nove mesi :-)
RispondiEliminaCiao Gioele! Grande eroe di questo disco!
RispondiEliminaCiao Gioele, grande entrata in scena...
RispondiEliminaantieroe, direi :)
RispondiEliminaChe dici Gioele, come sei entrato in questo disco?
RispondiEliminaIn punta di piedi, spero
RispondiEliminaDa anti-eroe...
RispondiEliminaè entrato su mia pressante richiesta :-)
RispondiEliminaE' un disco così delicato e ben congegnato, che un passo felpato, mi pareva si addicesse
RispondiElimina... e allora a Manfredi chiedo: qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di questo tuo nuovo disco? ... vediamo se confermi, se c'eri e non dormivi ;)
RispondiEliminaL'ho fatto con moltissimo piacere, e per la stima e per una qual certa condivisione di suoni e concetti
RispondiEliminaanche qui, risposta lunghetta :-)
RispondiEliminaHai tutto il tempo, che qui si dilata in palude ...
RispondiEliminaIo e Gioele Valenti ci siamo conosciuti durante le selezioni siciliane di Arezzo Wave, credo nel 2003. Enbrambi eravamo in gara: lui come Herself, io con una band stoner chiamata Fish Odor Test. Lui vinse quelle selezioni perché già allora era un artista superiore. Per anni ho sognato una collaborazione con lui ma non avevo mai avuto il coraggio di chiederglielo, almeno fino a qualche mese fa :-)
RispondiEliminaDopo aver completato la parte strumentale di “Get your fire”, titolo poi scelto da Gioele, ho pensato immediatamente a Herself: la sua voce mi sembrava adatta sia alla linea malinconica di basso che al riff di chitarra, così drammatico e sbarazzino allo stesso tempo. Gioele ha portato il pezzo a un altro (e alto) livello.
Quindi l'episodio che più mi è rimasto impresso è quando ho ascoltato per la prima volta “Get Your Fire” e “Friburgo” con le voci di Herself e Nazarin. Non erano più le *mie* canzoni, erano canzoni diverse. E senz’altro migliori. È stato un grande onore
RispondiEliminaah, io leggo, ascolto, continuate, che mi piace questo Crescendo ;)
RispondiEliminaGrazie mille, Sole!
RispondiEliminaBe', direi bello quello che dici, sia il ricordo di Arezzo Wave, che il ricordo di questi pezzi, con le loro voci ...
RispondiEliminaBrava Sole, è proprio un crescendo ;)
RispondiEliminaBè, arrossisco:)
RispondiEliminaL'amico Manfredi è fin troppo buono... ho ricordi ovattati di quel periodo, cavoli, dieci anni fa!
Non è vero che mi ha pressato:), mi ha gentilmente invitato ad esser presente nel suo nuovo lavoro - e sulla scorta dell'ottima impressione che mi fece il precedente, ho accettato felice di farlo, eccome!
Bene, bene, io 10 anni fa cominciavo a sparlare di musica sul sito di Smemo ...l'Alligatore è nato nel giugno del 2003 ... ma bando ai ricordi, guardiamo avanti.
RispondiEliminaSe “Crescendo” fosse un concept-album su cosa sarebbe?
RispondiEliminaAmmazza, dieci anni fa... fa una certa impressione dirlo!
RispondiEliminaAh, ah, ah ... come scalare una montagna ;)
RispondiElimina... e io soffro le vertigini ;)
RispondiEliminaL’intero progetto Novanta è un concept. Volevo creare una sorta di omaggio alla musica degli anni Novanta, quella che va dai Red House Painters ai Mogwai passando per i My Bloody Valentine e gli Smashing Pumpkins. C’è poi un significato più sotterraneo e intimista che riguarda la condizione di chi, negli anni Novanta, si aspettava un Duemila a tinte differenti.
RispondiEliminaSono contento che hai citato “Pierpaolo Faggiano”, che è un pezzo fondamentale per questo disco. Nei miei brani c’è dunque molta indignazione e molto disorientamento. Ecco, definirei “Crescendo” un album sull’indignazione e sul disorientamento. E sull’amore.
c'è chi scala e soffre di vertigini, si può fare!?!!!
RispondiEliminaE la metafora de "la paura fa novanta"?
RispondiEliminaPrendere parte al disorientamento, ma con vitalistica spinta?
RispondiEliminaAh, ah, ah, bella ... paura di volare Herself
RispondiEliminaSole, tu se forse l'unica che lo fa ;)
"La paura fa Novanta" sottolinea proprio quell'aspetto: un senso di paura e frustrazione per certe dinamiche sociali che stanno andando in frantumi. Novanta è il numero della paura, in fondo
RispondiEliminaio sono una temeraria ;)
RispondiEliminaSì, bene che chi ha paura, scala lo stesso, è un bell'azzardo, ma serve ad andare avanti... una bella metafora da farci un disco ;)
RispondiEliminaSole, illuminaci con il tuo coraggio :-)
RispondiEliminaHo materiale per il prossimo disco, allora!
RispondiEliminaCerto, potrebbe essere ottimo ...
RispondiEliminaC’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero del cd? … che ti piace di più fare live? …
RispondiEliminaBeh, è una domanda difficile :-) Oltre ai due brani cantati, sono affezionato ad “Abbi cura di me”, perché ha diversi significati dietro e ha una poderosa esplosione finale di cui, tutto sommato, vado un po’ orgoglioso. Dal vivo la suono a volumi esagerati :-) Un altro pezzo cui sono affezionato è “My love, a fast emotion”, un quattro quarti ottimo per una festa da ballo frequentata da gente timida :-)
RispondiEliminaDomanda difficile, io stesso, ho difficoltà ...
RispondiEliminaforse sento le stesse vertigini che tutti sentono, ma le tramuto in qualche altra emozione ... Nel caso dell'arrampicata credo sia stupore e amore per me stessa...forza e determinazione ...
RispondiEliminae poi ci sono tante altre vertigini...mica solo quelle legate all'altezza...
Sì, i pezzi da te citati li avrei citati pure io (sto ascoltando ora l'espolsione di "Abbi cura di me" e capisco cosa intendi ...).
RispondiEliminaIo quoto “My love, a fast emotion”, davvero un bellissimo mood...
RispondiEliminaQuesto non lo sai, Gioele, ma ero indeciso se chiederti di farti cantare "get your fire" o "My love",
RispondiEliminaAh, ah, ah ... è uno scoop.
RispondiElimina:-)
RispondiEliminaMagari in futuro ne faremo una versione cantata ;-)
RispondiElimina... e sulle vertigini, direi che quoto Sole. Anche ascoltando questo disco, a tratti, si prova l'ebrezza delle vertigini.
RispondiEliminaBeh, credo che li avrei cantati entrambi:)
RispondiEliminaMy love, A fast emotion, Abbi cura di me, A door e poi particolarmente When you doubt yourself ... mi ricorda l'estate, le cicale, le serate lunghe, i tramonti...
RispondiEliminadoppio scoop!
RispondiEliminaSole, tra l'altro, è stata da poco in Sicilia...
RispondiEliminaEcco, Gio', la sopresa che non ti avevo detto Manfredi ...La Mente Persa, altra compagna di blog
RispondiEliminaMolto lieto che questi brani stimolino i tuoi pensieri, Sole! È un privilegio raro, te l'assicuro
RispondiEliminaQuesta è una splendida sorpresa! Ciao Giò! Che ricordi! Spero tutto bene! (Devo proprio tornare a bloggare...)
RispondiEliminaNon si è ancora accorto dell'entrata di Gio' ;) Manfredi,hai visto chi è arrivata?
RispondiEliminaInvece sì ;)
RispondiEliminaManca solo And, ma gli ho lasciato un post cattivissimo nel suo ultmo post ;)
RispondiEliminaContinuando... come di consueto autoproduzione, Creative Commons, con attorno alcuni fidati amici. Come sono nate queste scelte, come hai incontrato questi fidati amici: Herself, Nazarin …
RispondiEliminaIn parte hai già detto, ma approfondiamo ...
RispondiEliminaanche qui, rispostona in arrivo (magari divisa in due)
RispondiEliminaDividi pure ...a piacere ;)
RispondiEliminaLa scelta di pubblicare i brani sotto licenza Creative Commons è stata naturale. Quando suonavo con la mia vecchia band, i Moque, è stato molto complicato e frustrante gestire la parte burocratica della Siae. Novanta è un progetto povero e casalingo, avevo bisogno di snellire le pratiche :-)
RispondiEliminaL’autoproduzione è una necessità: non mi sento ancora pronto per un’uscita discografica tradizionale. Ho bisogno di sbagliare da solo prima di costringere la gente a spendere soldi per un cd. Non sono mica Brian Eno. Così, mettere i miei brani in download gratuito è principalmente un invito all’ascolto, visto che non amo lo streaming. Se poi qualcuno volesse contribuire economicamente, beh, ne sarei felice.
“Crescendo” segue il modello Radiohead del paga quanto vuoi, anche zero euro. Ma a me basta sapere che c’è gente che ascolta i miei pezzi. E magari li apprezza. (SEGUE)
Di Herself ti ho già detto. Lavorare con lui è stato fantastico perché ha portato la sua creatività al servizio del brano. È stato incredibilmente disponibile e incredibilmente ispirato. Meglio di così...
RispondiEliminaCon Salvo Ladduca, invece, ci siamo conosciuti ai tempi dell’uscita di “Fiumidinisi” della sua band Marlowe, a mio parere un capolavoro di cantautorato rock. Salvo ha plasmato “Friburgo” a sua immagine e somiglianza, rendendolo qualcosa di nuovo, intenso e poetico che mi ha colpito molto. È riuscito inoltre a dare un contributo decisivo all’atmosfera generale dell’album. È un artista di grande sensibilità e non vedo l’ora di ascoltare il suo disco solista a nome Nazarin.
Lavorare via email non è così brutto, insomma :-)
RispondiEliminaCerto ...molto corretto e morale, in linea con il tuo pensiero. Aspettiamo tutti il disco a nome Nazarin ... quello di Giole, uscito lo scorso anno, lo ascolto ancora ora.
RispondiEliminaMagico a partire dalla copertina ...
RispondiEliminaGran disco, quello di Herself
RispondiEliminaHa proposito di copertine, copertina semplice e diretta latua, con questa chitarra appoggiata alla sedia, in un bel bianconero d’autore. Come è nata questa copertina e chi l’ha fatta? … pensata?
RispondiEliminaGrazie ragazzi!
RispondiEliminaLa copertina, come quella del precedente “Bedroom metal”, è stata realizzata da un mio caro amico, Vincenzo Ribes. Lui ha un occhio particolare per i dettagli più poetici della quotidianità. Con questo scatto credo che abbia riassunto perfettamente lo spirito dell’album: quella chitarra lasciata lì, come se fosse abbandonata, è molto malinconica. Suggerisce rassegnazione ma ha anche un fondo di speranza, con l'immagine stilizzata dei bambini che giocano. Mi sembrava perfetta.
RispondiEliminaBello questo intervento di Gio', quasi ad anticipare quello che dici sulla copertina ... preveggenza di una Mente persa ;)
RispondiEliminaAltro che Mente Persa, mente lucidissima!
RispondiEliminaBuffo anche, che nello stesso istane, o quasi, io e Manfredi siamo andati nel blog di And, a salutarlo alla nostra maniera ;)
RispondiElimina;-)
RispondiEliminaPer capire qui
RispondiEliminaQuesto è puro And ;)
RispondiEliminaGrande ...
RispondiEliminaÈ un grande davvero
RispondiEliminaRagazzi, spiacente, ora devo scappare. Saluti a tutti, e un augurio di cuore per il bel disco di Novanta!
RispondiEliminaCome e dove presenti hai presentato l’album? …
RispondiEliminaCiao Gioele, e grazie per la gradita presenza ...
RispondiEliminaCiao Herself! Grazie mille!
RispondiEliminaGrazie a voi per l'ospitalità, ciao!
RispondiEliminaSto studiando un modo per trasportare dal vivo questi brani nati in casa. Attualmente sto lavorando con alcuni musicisti a diverse formule, che vedono un’alternanza di chitarre e tablet. Siamo riusciti a trovare un giusto equilibrio tra elettronica e rock, anche se il suono è decisamente più valvolare che su disco. Sono molto meticoloso, ma appena saremo pronti cercheremo di fare qualche data.
RispondiEliminaScusa, mi erp perso a linkare l'intervista da And, così quando torna se la legge ...
RispondiEliminaSì, per quanto riguarda i concerti, direi pure che materiale ne hai ...
RispondiEliminaVai tranquillo!
RispondiEliminaE sarebbe poi bello, un concerto anche con Herself e Nazarin ...
RispondiEliminaEh, l'intenzione c'è...
RispondiEliminaPer finire: una domanda che non ti ho fatto, un appello, un saluto a qualcuno, qualcosa che non abbiamo detto o qualcuno che non abbiamo ricordato, da fare assolutamente … troppe cose?
RispondiEliminaProssimamente uscirà una compilation (in edizione limitata) di canzoni “rainy-oriented” per la Seashell Records (https://www.facebook.com/seashellrecords), neonata etichetta palermitana-berlinese di musica “fatta a mano”. Io parteciperò con il brano “Abbi cura di me”. Consiglio di tenere d’occhio la Seashell perché è un progetto “artigianale” più unico che raro. Musica a misura d’uomo.
RispondiEliminaAnche tu Gio', bloggi poco (ma bene) ...
RispondiEliminaEh, mi sta venendo il magone, Giò! Mi mancate:-)
RispondiEliminaPalermitana-berlinese? ... ho un'amica a Berlino, che di solito passa di qua durante le intervise, ma questa sera aveva altro da fare. Iteressante questo Berlino-Palermo... c'è Wim Wenders di mezzo?
RispondiEliminaRingrazio Sole che si è unita alla famiglia Seashell su Facebook (credo) :-)
RispondiEliminaGrazie di essere passata Gio'... ciao.
RispondiEliminaciao Giò! A presto!
RispondiEliminasgammata! ahahahah!
RispondiEliminaNo, non c'è Wim di mezzo :-) però c'è un amore per la musica che non ho mai riscontrato da altre parti, tienili d'occhio, caro Alligatore, non te ne pentirai perché fanno prodotti curatissimi e unici, anche nel packaging
RispondiEliminaVedi Manfredi, amiche in palude non mancano mai, di ieri, come di oggi ...
RispondiEliminaCero, mi segno questa label, e poi vado a vedere, mi piacciono le cose ben curate...
RispondiEliminala palude è un posto bellissimo, l'ho sempre pensato, così come ho sempre pensato che queste chiacchierate live sono geniali!
RispondiEliminaInsomma, qui stiamo finendo in crescendo ;)
RispondiEliminaNon poteva essere altrimenti!
RispondiEliminaGrazie Manfredi, grazie delle tue parole e di essere stato qui questa sera...
RispondiEliminaGrazie a te per l'ospitalità e per l'atmosfera davvero gradevole. Mi sono divertito parecchio e sono stato un po' morso dalla nostalgia :-)
RispondiEliminaA risentirci presto, te lo prometto :-)
RispondiEliminaLa nostalgia è un sentimento che va coltivato ... e poi nascono spessi belle canzoni.
RispondiEliminae grazie a Sole per i commenti e per l'ascolto! Sei stata molto gentile!
RispondiEliminagrazie a tutti, grazie per Crescendo...
RispondiEliminaCerto, e tu le promesse le mantieni. Speriamo And non sia in vacanza.
RispondiEliminagrazie a te Manfredi ;)
RispondiEliminaAnd lo aspettiamo al varco! :-)
RispondiEliminaA presto, grazie a tutti per la bella serata
alla prossima!
Grazie a tutti voi: Manfredi, Sole, Herself, La Mente Persa ... e chi ci ha seguiti in silenzio e/o ci leggerà in futuro.
RispondiEliminaBuonanotte e buonafortuna a Novanta.
RispondiEliminaE hai ragione...devo ascoltare questi testi con tutta l'attenzione che meritano..ma l'impatto, è decisamente positivo ;)
RispondiEliminaBacino piovoso Alli :)
Novanta è tutto da ascoltare, vedrai che ti piacerà...
RispondiEliminaBacino asciutto, finalmente ;)
Ah, gli anni Novanta... avevo i miei 15 anni in mano! bacio
RispondiEliminaUbique Chic
Cara Eva, allora siamo quasi coetanei ;)
RispondiEliminaBacio chic mi ci fic ...