Un titolo-ossimoro quello del nuovo film di Sorrentino, da me adorato
per il capolavoro Il Divo, amato a metà per This must be the place
(ottima la parte europea, deludente l'altra), qui disprezzato per La
grande bellezza, film ridondante e volgare quanto la realtà che vuole
raccontare, la Roma cafonal dei salotti senza tempo vicini al Colosseo. La grande bellezza. Ma dove?!
Un monologo ininterrotto, pieno di frasi ad effetto, interpretato da
Toni Servillo, scrittore di un solo romanzo cult in gioventù, poi
divenuto il cantore della Roma notturna. Attorniato da artisti falliti,
donne della buona società (si dice così), intellettuali alla moda, alti
prelati, sante e poeti, sembra essere l'unico a brillare per gusto e
viva intelligenza, ma delude sempre di più, diventando insostenibile
nelle due ore e passa della pellicola. Sorrentino mescola grandi attori con altri più cialtroni, e alla fine
non si riesce a trovarne la differenza. Manca solo un cameo di Lino
Banfi, ma c'è quello di Antonello Venditti. Meno male.
Carlo Verdone con improbabili baffi, cerca di fare l'attore e non la
maschera, ma il suo essere troppo misurato stona, accanto a Servillo
sparisce. Carlo Buccirosso gigioneggia manco fosse in un film dei
Vanzina, Giorgio Pasotti zoppica e lo riconosco solo andando a cercarlo
nel web. Alle attrici va meglio, con le sicure Iaia Forte (mamma come è
invecchiata), Isabella Ferrari (perché un ruolo così breve?), Pamela
Villoresi (decisamente a suo agio nelle feste nei salotti). Grandissimo
come sempre Dario Cantarelli, il pazzo esaltato in tanti film di Nanni
Moretti, qui è l'assistente della santa, che arriva verso la fine del
film, forse la parte più gradevole e riuscita dello stesso.
Nudi in gran quantità, in particolar modo femminili, quasi tutti
gratuiti, a parte quello di di Sabrina Ferilli, spogliarellista
quarantenne (sì, nel film mi pare abbiano detto quarantenne), qui
perfetta, direi nella ruolo della sua vita (peccato che ad un certo
punto sparisca senza capire il perché). Quello di Luca Marinelli
(protagonista di Tutti i santi giorni), è invece più giustificato dalla
pazzia del protagonista. Ma non è questo il problema del film,
intendiamoci. Il problema del film è il vuoto nel quale cade mentre
cerca di narrarlo, nella realtà fantastica che vuole essere reale,
scopiazzando Fellini, senza rendersi conto che siamo nel 2013; la realtà
ci ha resi tutti borghesemente volgari e plebei, tra la tv e il web che
ha accorciato ancora di più le distanze. Matteo Garrone l'aveva capito
(il suo Reality sì è un capolavoro), e lo stesso Woody Allen con la
Roma da cartolina di To Rome With Love era riuscito ad entrare meglio
nell'atmosfera grottesca della città eterna. Sorrentino, per me,
fallisce miseramente. Sono solo l'unico a pensarla così?
Se lo vedrò ti farò sapere. Intanto mi complimento per la recensione di (come sempre) ottimo livello... :)
RispondiEliminaGrazie Zio, attendo quando lo vedrai ... io l'ho visto ieri e man mano che lo vedevo mi infasti-diva. All'inizio dici, mah, forse questi grandi attori lo salvano (a partire da Servillo), ma poi il film mangia loro.
RispondiEliminaAccidenti!
RispondiEliminaBella rece che stupisce e incuriosisce. Grazie
Grazie Berica, mi piace stupire e incuriosire ... è la mia mission ;)
RispondiEliminaNon mi aspettavo una recensione così negativa! Non l'ho ancora visto, ma il 90% del pubblico quando esce dalla sala esclama "Bellissimo!" (lavoro in un cinema, te l'ho già detto?)
RispondiEliminaDa martedì ad oggi c'è chi addirittura l'ha visto una seconda volta. In genere mi fido molto del pubblico e ho curiosità di vederlo, ma quello che hai scritto mi ha spiazzata!
Ah, ah, ah, grande Ciccola, mi piace quello che hai detto, volevo sapere un parere "tecnico" e tu me l'hai dato alla perfezione. Che sia il classico film che si ama o si odia? Forse, è così, forse ho un cervello che automaticamente va contro-corrente... devo dirti che devo ancora leggere una recensione al film, quindi non so se sia piaciuto o meno ai critici. Bello, bello, mi piace pure spiazzare ;)
RispondiEliminaSincerità diretta e sprezzante nella rece. Mi piace quello che hai scritto e come l'hai scritto, nella sua negatività. Ho in programma di vederlo, quindi a breve ti do' il mio parere...
RispondiEliminaGrazie dell'ottima recensione. Ne avevo già sentito parlare male, e mi dispiace assai. Ora tu me ne dai conferma. Pazienza, vorrà dire che mi riguarderò il bellissimo "Le conseguenze dell'amore".
RispondiElimina@Sole
RispondiEliminaGuardalo e dimmi, credo il confronto tra noi blogger sia importante, anche se ci può essere disaccordo: diretto, sprezzante, senza veli.
@Silvia
Sai che Le conseguenze dell'amore devo ancora vederlo? Lo vorrei fare, dicono che sia il suo migliore alcuni.
Lo vado a vedere la prossima settimana.
RispondiEliminaEro convinta che sarebbe stato illuminante e magnifico, ora, dopo la tua recensione, andrò più prevenuta.
Ti saprò dire.
Mi piacciono sempre le voci fuori dal coro.
Grazie Mariella, vai a vederlo (io prima di andare non avevo letto nulla, e mi aspettavo un capolavoro), poi mi dirai, ci conto.
RispondiEliminaFuori dal coro, lo sono sempre stato, come una cosa naturale, genetica direi ...
Non l'ho ancor visto caro Alli...
RispondiEliminaPeccato però ,fidandomi di te..parto già col piede sinistro e pensare che dentro ci sono attori che mi piacciono non poco, compreso il regista...
Vedremo!
Baci speciali!
ancora non sono riuscito a vederlo..prossimamente.
RispondiElimina@Nella
RispondiEliminaSì, ci sono buoni attori e pure il regista è bravo, ma questo, a volte, non fa un buon film. Dimmi se vai a vederlo, anche col piede sinistro può essere una bella partenza ...
@Cirano
Prossimamente al cinema ;)
Ma che sciocchezze.
RispondiEliminaAlly mannaggia ci vado oggi. M'hai messo un magone 'cidenti a te ahahah ;)***
RispondiEliminaIn realtà sei già la terza persona che sento descrivere questo film in modo negativo. C'è chi lo ha definito "assolutamente noioso e a tratti snervante", chi "insensato, lento e senza né capo e né coda "..
RispondiEliminaUnico apprezzamento per l'interprete maschile..mi hanno detto che era perfettamente nel ruolo.
Io ho solo seguito l'intervista a Sorrentino fatta da Fazio, e ho visto il trailer del film..che ti devo dire ?? Non mi ispira...e francamente non credo di andare al cinema a vederlo..aspetto di beccarlo su sky...
Bacio e buona domenica !
Già mi ero accorto che il film è un po' troppo pompato dalla pubblicità..ora ho letto la recensione e non solo la tua...mah ...aspetto su sky va
RispondiEliminaciao
Me ne avevano già parlato male qualche giorno fa degli amici, ora leggo la tua recensione che lo stronca, mi andrò a vedere "Il Boom" di Vittorio De Sica al Cinema Massimo :)
RispondiElimina@Anonima
RispondiEliminaCara Lei: c'è qualche suo parente nel film? Io ho mosso delle critiche, credo fondate, tipo che è vuoto e vanesio come la realtà che racconta, credo anche che sia furbetto, teso a prendere il facile applauso che va di moda oggi (tutti uguali, tutti puttanieri, che schifo, che magnaccioni ...), e il monolgo di Toni Servillo (uno dei più grandi attori) alla fine stufi. Se Lei lo ha visto, mi dica, cosa Le è piaciuto. Chi mi scrive: "ma che sciocchezze." non ha argomenti.
@YellowCab
RispondiEliminaAh, ah, ah, vallo a vedere (io non mi sono pentito, lo rifarei ... ma non una seconda volta). Magone? No, si ride pure (nel finale, la parte con la santa è molto bella, ironica e onirica, quasi monicelliana).
@M4ry
Allora io sottoscriverei snervante, Servillo è un grande attore, ma qui dopo due ore e passa sei stufo di sentirlo sproloquiare da tuttologo (sì, è quello che interpreta, ma alla fine il troppo stroppia). Brave anche quasi tutte le attrici, meno gli altri attori. Ti dico, che il trailer mi era piaciuto, e pensavo di andare a vedere un gran film, pensando "finalmente Sorrentino è tornato in Italia" ... e invece...
Bacio e buona domenica (finalmente con il sole).
@ReAnto
Pompato? Sì, poi il fatto che sia l'unico film italico a Cannes spinge tutti i mass-media ad esaltarlo (tv in primis), pensando che il festival sia un campionato di calcio, cosa che ho sempre detestato. Ora provo a leggere qualche altra rece, per vedere se qualcuno la pensa come me.
@m
Wow, Il Boom di Vittorio De Sica al cine. Corri, anzi vola ...
@ Alli : In questo periodo fuggo a gambe levate da tutto ciò che è "snervante"...qui il sole c'è e non c'è..il vento, in compenso, non manca mai :)
RispondiEliminaAllora non volare al cinema ... il sole manca da troppo tempo qua in palude, il vento no. Spero rimanga quello di oggi di sole.
RispondiEliminaHo odiato il film di Woody Allen su Roma: banale, supponente e pieno di stereotipi. Roma è un'altra cosa, è una città multietnica, eppure provinciale, che vive sulle periferie con fatica e anche con dolore e non la città degli alberghi di lusso e degli scorci da cartolina. Allen ha addirittura ritratto le donne di Roma con la cipolla di capelli grigi, manco fossimo negli anni '50. Ma l'ha vista Roma? Credo di no. Anche Sorrentino credo che di Roma conosca ben poco, sì i salotti per bene, certo, le notti a-fare-l'alba, ma Roma è altro, cavolo, e nessuno sembra accorgersene, neanche Verdone, diventato grottesco e scollato da questa città come i suoi personaggi.
RispondiEliminaLa tua recensione è molto appassionata e lucida. Bravo.
Non avendolo visto non posso giudicare, però al di là, la tua recensione è puntuale ed efficace nel delineare lucidamente le tue impressioni. Bravo. miaoooùùùù
RispondiElimina@Linda
RispondiEliminaGrazie, concordo in grandissima parte con quello che hai scritto, pur conoscendo Roma poco (ci sono stato a 4-5 manifestazioni politiche, mai da turista/visitatore), e credo che se Allen aveva la giustificazione di essere un statunitense in gita (giustificazione che vale quello che vale ... poteva informarsi), Sorrentino non ha manco questa, e per me ha fatto pure peggio. Non a caso, Cannes, dove vedono la fuffa da lontano, l'hanno ignorato. Splendida impeccabile giuria ...
@Felinità
Lo so che non vai al cine e preferisci guardare i film in tv, aspetto che lo vedi lì allora ... e grazie per il puntuale ed efficace ... lucidamente miaaoooo ;)
Molto interessante la tua recensione, mi ha quasi dissuaso dall'andare a vederlo!
RispondiEliminanon sono del tuo stesso parere...
RispondiEliminaa me ha fatto molto riflettere, mi è piaciuto il paragone con Fellini e la sua "Dolce Vita", mi è piaciuta la finezza del coatto di certe situazioni, e la dannazione della consapevolezza.
mi è davvero piaciuto moltissimo.
a me è piaciuto, ma se devo scegliere fra "Reality" e "La grande bellezza" preferisco il film di Garrone.
RispondiEliminaMi hai incuriosito. Da una recensione letta mi ero fatto l'idea che fosse un bel film, certo una via di mezzo tra "La dolce vita" e "La terrazza" attualizzati...
RispondiElimina@redcats
RispondiEliminaNo, non voglio dissuadere nessuno, vai pure a vederlo e dimmi poi che ne pensi ... è meglio discutere.
@Patalice
Parere discorde, ben motivato ... sul paragone con La dolce vita la differenza è che Fellini conosceva veramente Roma, e nei confronti dei suoi personaggi aveva una certa simpatia, pietà, poesia, qui c'è solo disprezzo e bassa ironia, e poi, fare La dolce vita ora?
@Ismaele
La seconda che hai detto ;)
@Adriano
Direi che è un film che divide: o lo ami o lo detesti... io, lo (hai capito).
A me è piaciuto. Direi tutto tranne la Ferilli che non ho capito perchè c'era. E comunque eccessivamente dialettale. Dai,neanche a Centocelle quel romanesco lì.. E gli aironi, sì, avrei risparmiato pure quelli, gli aironi.
RispondiEliminaChe cosa mi è piaciuto? Mi è piaciuta Roma, mi è piaciuta la descrizione di quel mondo, che non so se è così o no, ma forse sì e comunque potrebbe. E Servillo è bravo, ha un sorriso stanco e amaro e delle belle gambe che si vedono poco ma si capisce. Mi son goduta il film, i palazzi, quella Roma bellissima. E l'atmosfera decadente un po' marcia come tutto il decadente. E la terrazza sul Colosseo che solo quella valeva la pena per rosicare un po' e dire che bello.
Ally io e le proiezioni cinematografiche non andiamo tanto d'accordo, magari (vista tua recensione) me lo tengo per quei giorni in cui "voglio farmi del male" :-)
RispondiEliminaOra ora sono persa a guardare un'immagine in un prato di papaveri... ;-)
Buongiornoo!!!!
RispondiElimina:DDD
uh, volevo andarlo a vedere con P.A. tra qualche giorno... ti diro' cosa ne penso. cmq recupera Le conseguenze dell'amore, è un film bellissimo! baci
RispondiElimina@Elenamaria
RispondiEliminaAbbiamo concezioni etico-estetiche diverse, quella Roma decadente è facile da mostrare per ricevere l'applauso, credo che Servillo sia grande, ma qui è troppo compiaciuto, troppo facile ...il romanesco della Ferilli è per rendere vero il personaggio, così come è, gli aironi e la parte con la santa, sono l'unica parte del film che salverei. Ma è bello avere due visioni completamente diverse come le nostre.
@Chaill
Sì, sì, meglio tenersela per allora ... ah, i papaveri, poppies in inglese. Sempre molto poetici ;)
@Federica
Bentornata in palude ;)
@Formichina
Attendo la tua visione con P.A. (P.A. pubblica amministrazione?), e grazie per il consiglio su Le conseguenze dell'amore perché mi dai l'occasione di correggermi: quello l'ho già visto e apprezzato quasi quanto Il Divo. Di Sorrentino mi mancano solo L'uomo in più e L'amico di famiglia.
Devo dire, sì, che mi hai stupita, perché era in lista di attesa per la prima serata da coccolare al cinema... e adesso? Bacio.
RispondiEliminaNo Eva, vai a vederlo senza esistazione, ci tengo al tuo parere, che so esperto anche in materia di cinema. Bacio.
RispondiEliminaQuindi ci sono andata.
RispondiEliminaMi ha lasciata vuota, ma non per questo lo disprezzo. Credo fosse questo l'intento: disgustare.
Eppure, ci sono dei punti di estrema bellezza, che ti vogliono far dimenticare le schifezze di una vita buttata letteralmente a puttane.
Servillo mi è piaciuto: rassegnato e falso. Quanta falsità!
Verdone, mi ha deluso come interpretazione (e io lo adoro ...), ma i baffi iniziali (non quelli lunghi alla fine), mi stuzzicano ;)
Ferilli, cè stà! anche se come dici te, ma dove e perchè sparita?
Il resto: grande baraonda.
Infine: Chiesa, grande giudizio alla ricchezza, che mi ha colpito con questi primi piani nel crocefisso del cardinale e della suora...però, che palle, suore ovunque!!! Colonna sonora: bella, molto rasserenante.
Tra sbadigli e risatine per tutte queste "frasi fatte", mi ha colpito la Roma silenziosa, senza traffico, luminosa sempre e le radici.
Riassumendo, non lo condanno, ma non mi sono divertita. Però non mi pento, è comunque un film che offre degli spunti di riflessione.
Baci ***
Concordo in buona parte, analisi perfetta, da farne un tuo post. La parte sulla chiesa, sulla religione, la parte finale insomma, mi è parsa la più divertente (più che Felllini, mi ha ricordato certe cose di Monicelli). Anche onirica, con quei fenicotteri (sono fenicotteri, non aironi come scritto sopra da Elenamaria e poi ricopiato da me). L'intento di disgustare? Mah, forse si può dire, a posteriori, forse è così. Di certo, ho trovato Servillo grande all'inizio, ma sempre più noioso, troppo saccente il suo personaggio, troppo sopra a tutto e a tutti, da risultare antipatico... senza contare le pose sempre uguali (hai visto le foto che ho messo?). Insomma, analisi splendida la tua, ma rimango della mia idea. Comunque non mi pento di averlo visto, questo no...
RispondiEliminaNon avevo voglia di andare a vederlo... adesso ne ho ancora meno.
RispondiEliminaUn abbraccio
Nooo! questa volta non sono d'acordo con te..
RispondiEliminaA me questo film è piaciuto, ma questo conta poco..
La Ferilli è stata usata alla perfezione, come corpo, nudo per vendetta (quella volta che aveva promesso lo stip ma poi...) e in tutina per ripicca...
La grande bellezza è ai lati, storpiata, la Roma delle "principesse", delle belle (falze) promesse, la Roma spirituale che sa di arrosto misto più che di incenso...
La grottesca di Serena Grandi è quasi felliniana, ma Fellini era più cattivo (avrà avuto i suoi motivi), spesso fastidioso...
Un film sulla volgarità dei tempi nostri.
La cosa più dolorosa? a inizio film, la festa, i vecchietti persi in quel ballo-bolgia: ridicoli, ma non solo...
abbiamo perso la speranza, dai giovani in ...giù, siamo un poplo di rincoglioniti.
E intanto la Costa Concordia resta lì, monumento passato di moda al nostro menefreghismi condito di illusione. Il Grande Gatsby di noialtri!
Non sono certo una critica cinematografica, ma prendetela come il parere candido di un bambino.
RispondiEliminaA me ha emozionato.
Non riuscivo a scollarmi dalla poltrona del cinema alla fine.
Ok, probabilmente alcune scene andrebbero accellerate.
Ma sarà che il Jepp dell'inizio è assurdamente nelle mie corde, sarà che ho un'innata propensione nel guardare il mondo con occhio critico e disincantato, sarà sarà, ma a me ha dato molti spunti di riflessione.
Ed una gran voglia di saltare sul primo Frecciarossa per rivivere la grande magia di Roma.
Lo definirei un film che passeggia disinvolto sul confine tra capolavoro e disastro.
@Serena
RispondiEliminaMi piace tantissimo questa tua rece, anche se non mi trovi concorde. Fellini era più cattivo, ma c'era poesia in lui, amava i suoi personaggi... Ecco, crederlo un film sulla volgarità dei nostri tempi è troppo facile, e troppo facile farlo e pensarlo. La grande bellezza è dietro, come ho voluto dire mettendo la prima foto, con il grande Servillo con la stessa espressione per tutto il film. Facile anche riprendere la Costa Concordia ... no, non ci casco, e per fortuna non ci sono cascati i giurati di Cannes. Bello comunque pensarla in modo diverso ogni tanto.
@Lalau
Belle anche le tue parole, distanti dalle mie: alla fine del film mi sono alzato perché non ne potevo più, mi sono visto gli interminabili titoli di coda in piedi (sì, pure quelli per me interminabili), ed è vero che all'inizio Jep sembra risplendere, ma piano piano si spegne. Ecco, per me non è un film critico, ma facile e populista. C'è del genio in Sorrentino (lo abbiamo visto ne Il Divo, ma non solo), qui mal gestito...dalla mia tesi non mi sposto, ma fa piacere leggere tanti altri pareri. Potremmo farne un libro, questo film non ha lasciato nessuno indifferenti, come testimoniano questi commenti,e i molti contatti al blog sull'argomento. Benvenuta in palude Lalau.
facile riprendere la Concordia ma per te, me e...quanti altri?! la massa ha già dimenticato e se ne vanno in crocera senza sensi di colpa..
RispondiEliminabe', a parte questo...
hai ragione Fellini era poetico, e nei suoi film la poesia era intrecciata alla cattiveria, al grottesco ma...
erano anche altri tempi.
Oggi la buzzurrite vince a tutti i livelli.
E questo film secondo me ce lo meritiamo.
anche L'uomo in più è molto bello....
RispondiElimina@Kyl
RispondiEliminaCiao, e scusa se ti ho saltata ... no, invece vai a vederlo, e poi dimmi.
@Serena
RispondiEliminaSì, concordo in pieno, viviamo altri tempi, e per questo mi chiedo perché fare un film così? Ha fatto invece bene Garrone, con il suo Reality ...
@Formichina
Insomma è un bell'uomo quello in più come P.A.? ;)
secondo me, e te lo dico con affetto, non hai capito niente del film.
RispondiEliminaAh, ah, ah, grazie Leeno della tua critica approfondita, te lo dico con affetto ;)
RispondiEliminaAnche a me non è piaciuto. Partenza davvero ottima (bellissima la spazialità delle scene, con un montaggio "tridimensionale" delle inquadrature), poi declina man mano che avanza. Narrazione a tratti troppo frammentata e senza meta, scene inutili, monologhi ad effetto ma troppo ricercati per essere davvero efficienti. Alla fine si intravedono sprazzi di un Jep che cambia, ma senza quell'emozionalità che ci si aspetta dopo essere stati saturati dai ritmi e dai dialoghi della vita mondana. Questo film mi ha dato l'idea di essere un insieme di ingranaggi che combaciano male, un orologio mal costruito. Dopo parecchi minuti dall'inizio della proiezione ho guardato l'orologio e con disappunto ho scoperto che ne erano passati solo 60 quando avrei pensato che fossero almeno il doppio. Un bel film non dovrebbe neanche farti pensare all'orologio...
RispondiEliminaE poi viene il finale decisamente mal riuscito: il momento catartico manca di incisività, viene mangiato via dalla mondanità (che dopo 140 minuti da il voltastomaco) e dalle inquadrature angoscianti che hanno per soggetto la Santa. Sembra che tutto sia fatto apposta per farti distogliere l'attenzione da quello che è il culmine del film.
Qualcuno è d'accordo con me?
Bella disamina Sapiens. Concordo in buona parte, un film senza ritmo, con un Jep insostenibile alla fine... devo dire di aver trovato la parte con la santa, forse la più riuscita, per l'ironia e l'aspetto onirico. Ma nel complesso sono sulla tua stessa lunghezza d'onda. E poi la prova orologio... quanti l'avranno guardato? Un segno che il film non è riuscito. Comunque è stato molto visto, e continua a suscitare commenti, anche a distanza di qualche giorno. Non ha lasciato indifferenti.
RispondiEliminaMa scherzate con questi commenti negativi? Questo film è capace di bucarti la coscienza, se riesci a cogliere le sue contrapposizioni. La chiave di tutto il film sta nel monologo finale:"Sparuti incanti di bellezza e poi lo squallore sgraziato e l’uomo miserabile. E poi BLA BLA BLA." Sapreste descrivere meglio di questo film la miserabilità dell'uomo?
RispondiEliminaCiao Linda, benvenuta in palude, dove il pensiero divergente è ben accolto. Questo è un film che non lascia indifferenti, che scatena dibattito (non ho mai avuto una così lunga lista di commenti, e i contatti sono continui). Qui, come da altre parti, si è criticato (ma non tutti, alcuni l'hanno difeso/amato) un film che a me è parso troppo furbetto. Mi piace, chi, come te, si accende di entusiasmo. Non concordo con te (è noto), ma mi piace come dici le cose.
RispondiEliminaGrazie per aver colto l'entusiasmo,succede quando uscendo da una un cinema ti siedi su una panchina e ripensi a cio' che hai visto arrivando fino a riesaminare la tua,di vita!Pazzesco!Non so se sia furbetto,non scrivo mai nulla su nulla,sono assolutamente avulsa dal contesto critico cinematografico,ne' me ne intendo,ma posso affermare con serafica certezza che tanti pareri,discordanti e non,critiche e discussioni hanno gia' fatto di questo film un successo assolutamente non scontato.Potrei fare una lunga disamina sulle motivazioni,ma lascio lo spazio a chi se ne intende più di me
RispondiEliminaConcordo sul successo del film Linda, vedo molti commenti e molte ricerche nel web ... non so se sia un successo non scontato, Sorrentino è un regista in crescita, e dopo il successo del suo capolavoro Il divo l'attesa per i suoi film è cresciuta. Furbetto perché secondo me, cerca l'applauso facile ...lo dico da uomo, più che da critico cinematografico che non sono. Grazie dei tuoi contributi ...
RispondiEliminahttp://diobenedicaquestospazio.blogspot.it/2013/05/la-grande-bellezza-di-paolo-sorrentino.html
RispondiEliminaLa Grande Bellezza è un autentico capolavoro moderno. Per capire il Cinema bisogna conoscerlo e per conoscerlo bisogna conoscere il grande cinema di Federico Fellini. A quest'ultimo non a caso viene fatto riferimento nelle immagini oniriche tipicamente Felliniane che riflettono un cinema pensante e poetico, come del resto,per questo film, è lecito riconoscere a Sorrentino.
RispondiEliminaEccellente Toni Servillo nel ruolo di Jep Gambardella; molto bravo Verdone, in un ruolo non facile soprattutto perché "oscurato" dal modo di essere "premièr dame" di Toni Servillo. In tal senso anche per gli altri interpreti,pensati volutamente secondo la logica di "pianeti attorno al sole".
Nel complesso: un film da non perdere.
Nel commento qui sopra: scritto da Alessia Guerriero
RispondiEliminaAlessia, apprezzo molto che ti sei firmata, e concordo, che per capire il Cinema bisogna conoscerlo, però sul rifare Fellini, oggi, ma anche ieri, bisogna essere Fellini. Sugli attori, non mi è piaciuto particolarmente Verdone, che scompare, al cospetto di un Servillo, ma lo stesso Servillo, troppo sicuro e troppo monologante, alla fine stufa, come non era mai successo prima. Comunque, ben argomentata la tua tesi, dalla quale dissento amabilmente. Grazie.
RispondiEliminaEvviva Dio che sia così! Qualcuno diceva che nel dissenso risiede la Democrazia!
EliminaQuanto a Fellini, il mio riferimento era in relazione al tuo, a inizio pagina, quasi volessi considerare antistorico ogni riferimento perché, semplicemente stiamo nel 2013, -testuali parole-.
Ebbene, il riferimento a Fellini ci sta, secondo me, relativamente all'ambientazione, questa Roma spiccatamente mondana e senza tempo, ma altresì decadente, come i giorni nostri. E qui, la cadenza tipicamente Felliniana del Cinema pensante e poetico, ravvisabile nei grandi capolavori come Otto e Mezzo, La Voce della Luna, Lo Sceicco Bianco.
Quanto a Servillo, io credo fermamente che con questo film raggiunga il massimo, dimostrando di essere un fuoriclasse, mettendo in ombra grandi interpreti tra cui Verdone,Buccirosso e Iaia Forte per citare quelli più importanti.
E senza stancare, perché è della "grande bellezza" della sapiente regia che non ci si stanca, di questo elegante modo di fare il Cinema Italiano.
Ciao, un saluto.
Alessia Guerriero
Film penoso, asfissiante,monotono...ecc.ecc..Ho visto il fil in una sala cinematografica a Dusseldorf in lingua tedesca..In sala 10.15 spettatori(un po' il caldo d'Agosto).ma ascoltando i pochi commenti tedeschi..tutti negativi. Ma quale Bellezza!!! Anche Roma con le sue bellezze passa in secondo piano!!! Come se non bastasse quanto succede in Italia..scandali, corruzzione, appalti truccati ecc..Era un'occasione per fare un film controcorrente ed esaltare Almeno le bellezze di Roma oppure creare un sogno per una societa' piu' pulita con un film piu' ottimista proiettato su qualita' interiori di uomini che credono nelle lealta' e giustizia..esempio per giovani..Invece e' quasi diventato un film di cassetta di questi tempi...esaltando il peggio di una soceta' che si tocca con mano quotidianamente.
RispondiEliminaAntonio, hai scritto quello che avrei voluto scrivere io, sottoscrivo parola per parola, mi fa molto piacere, non aggiungo altro. Torna ancora nel blog, se vuoi ...
RispondiEliminaA nessuno e' venuto il dubbio che non si parlasse di Roma e delle feste?
RispondiEliminaE' solo una scusa per parlare di come molti vivono una non-vita, in un oblio costante pur di non vedere la.miseria che c'e' attorno.
La Ferilli sparisce perche muore di tumore, che e' la ragione per cui spendeva soldi…
Questo e' un film sui dubbi che una persona puo' essersi posta vivendo, se non te li sei posti vedi solo tette e paesaggi…ma non e' una guida turistica…
Riecheggia la ridanciana disperazione del Libro dell'Inquietudine di Pessoa.
Me lo sono visto due volte e ogni volta non riuscivo a staccarmi dalla poltrona, come un sogno che finisce.
Il senso di vuoto che prova, le persone improbabili che incontra e ognuna con la sua verita' e la sua miseria.
Tanti relitti da cui emerge una umanita' devastata intimamente e di cui l'esterno e' solo lo specchio.
A me ha toccato corde che ad altri non ha sfiorato. Ma sinceraente credo che, al pari di This Must Be The Place, ogni anno andrebbe rivisto perche col tempo cambia…come cambiamo noi…
Fabio
Grazie Fabio per il tuo parere. Abbiamo sicuramente una visione del cinema diversa, io ho amato poco (anzi, a metà, quella europea)pure This Must Be The Place, l'inizio della decadenza di Sorrentino probabilmente (ma questa è una mia opinione). Di sicuro, La grande bellezza, a mesi dall'uscita, è un film che suscita ancora interesse e discussioni, e questo non è male. A rileggerti.
RispondiEliminaSecondo me, ma non vorrei esere arrogante(vuole anzi essere un consiglio sincero) dovresti darti tempo. Sia l'uno che l'altro film sono spirituali, sono l'equivalente nel cinema di un romanzo di formazione. I tempi sono lenti per darti il tempo di vedere il film, ma anche di riflettere sulla tua vita…
RispondiEliminaCi tenevo a farti leggere un breve pezzo del Libro dell'Inquietudine che e' per me il super condensato del film, il suo cuore…
"Appartengo a una generazione che ha ereditato la miscredenza nella fede cristiana e che ha creato in se' la miscredenza verso tutte le fedi.
I nostri padri avevano ancora l'impulso a credere, che trasferivano dal cristianesimo ad altre forme di illusione.
Alcuni erano entusiasti dell'uguaglianza sociale, altri erano innamorati solo della bellezza, altri avevano fede nella scienza e nei suoi benefici, e altri che, ancora piu cristiani, andavano a cercare in Orienti e in Occidenti altre forme religiose, con cui intrattenere la coscienza, altrimenti vuota senza di esse, del mero vivere.
Tutto cio' noi lo abbiamo perduto, siamo nati orfani di tutte queste consolazioni. Ogni civilta' segue la linea intima di una religione che la rappresenta: passare ad altre religioni significa perdere questa e, alla fine, perderle tutte.
Noi abbiamo perduto questa e anche le altre.
Cosi ognuno di noi si e' ritrovato abbandonato a se stesso, nella desolazione di sentirsi vivere.
Un'imbarcazione sembra essere un oggetto il cui fine e' navigare; il suo fine invece non e' di navigare, ma di arrivare a un porto.
Noi ci siamo ritrovati a navigare senza aver idea del porto a cui saremmo dovuti approdare. Cosi abbiamo riprodotto, in forma dolorosa, la formula avventurosa degli argonauti: navigare e' necessario, vivere non e' necessario.
Privi di illusioni, abbiamo vissuto solo del sogno, che e' l'illusoone di chi non puo' avere illusioni.
Vivendo di noi stessi, ci siamo sminuiti, perche l'uomo completo e' l'uomo che si ignora.
Senza fede non abbiamo speranza e senza speranza non abbiamo propriamente vita.
Non avendo idea del futuro non abbiamo neanche un'idea dell'oggi, perche l'oggi e' un prologo del futuro.
L'energia di lottare e' nata e morta con noi, perche siamo nati senza l'entusiasmo della lotta.
Alcuni di noi hanno ristagnato nella insulsa conquista del quotidiano, volgari e meschini, cercando il pane quotidiano e volendo ottenerlo senza il lavoro responsabile, senza la consapevolezza della fatica, senza la nobilta' della realizzazione.
Altri di noi, di miglior stirpe, si sono astenuti dalla cosa pubblica, senza volere e desiderare nulla, tentando di condurre sul calvario dell'oblio la croce del nostro mero esistere.
Sforzo impossibile per chi non ha, come il portatore della Croce, un'origine divina nella conoscenza.
Altri si sono dedicati, indaffarati all'esterno dell'anima, al culto della confusione e del rumore, pensando di vivere quando ascoltavano loro stessi, credendo di amare quando si imbattevano nell'esteriorita' dell'amore. Vivere ci faceva male perche sapevamo di essere vivi; morire non ci atteriva perche avevamo perso la nozione normale della morte.
Ma altri, Razza del Fine, limite spirituale dell'Ora Morta, non hanno avuto neppure il coraggio della negazione e del rifugio in se stessi.
Quello che hanno vissuto e' stato in negativo, nella scontentezza e nella consolazione.
Ma lo abbiamo vissuto dentro di noi, senza gesti, sempre chiusi, perlomeno nel tipo di vita, tra quattro pareti di una stanza e i quattro muri del non saper agire"
Fabio
film stupendo!recensioni non giuste a mio avviso...
RispondiEliminaIl film l'ho massacrato anch'io, se può interessarti; a dispetto di ciò il mondo lo esalta ma io continuo a pensarla come te. p.s. consideralo un post retroattivo.. ahah..
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