Pagine

venerdì 5 aprile 2013

Due parole con The Brain Olotester


Per la prima volta in palude The Brain Olotester, progetto musicale di Giuseppe Calignano, musicante di classe, giovane ma con molte cose di valore alle spalle (tra le tante ricordo i Muzak, gruppo compianto a livello internazionale, con il quale suonava ed ha fatto un demo e un acclamato disco ufficiale). Ora, da qualche anno, si propone come intimista one man band, e dopo l’omonimo esordio del 2008 è tornato con un nuovo grande cd, Wash your blues away, uscito in marzo con I Dischi del Minollo, label di autentico culto. Un album intimo e delicato, interamente dedicato, pensate, alla moglie. Sì, alla moglie, e, ad ascoltarlo, credo sia una donna fortunata.
Undici tracce di folk psichedelico, dolci ma non dolciastre, con voce maschile spesso intrecciata con quella femminile (Giuliana Negro, Sara Cappai), ospiti di tutto riguardo quali Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione, Valerio Cosi, Giorgio Tuma, Nicolas Joseph Roncea (minolliano come lui), i Diverting Duo e alcuni componenti degli Airportman. Questo per dirvi quanto la definizione one man band sia limitante, possa trarre in inganno: un uomo solo con la chitarra. The Brain Olotester è invece un grande gruppo, con organi acidi e molti archi, trombe, il moog, il banjo, il mandolino, e ovviamente un giganteggiare di chitarre (acustiche, elettriche …).  Insomma, grande festa in palude anche questa sera.  … pronti?

89 commenti:

  1. Te l'ho detto che sono imbranato!

    RispondiElimina
  2. Eccovi!
    Io ho iniziato ad ascoltare.. e ad invidiare la fortunata moglie.. Ciao a tutti!

    RispondiElimina
  3. Innanzitutto, grazie per avermi invitato.

    RispondiElimina
  4. Grazie a te di aver accettato.
    Ciao Elle, ah, ah, ah, è verissimo.

    RispondiElimina
  5. Be', già che ti vedo ambientato, faccio partire il cd e vado con le domande ...

    RispondiElimina
  6. Cd partito ... e ti chiedo allora come è nato.

    RispondiElimina
  7. È nato dal desiderio di realizzare un nuovo disco dopo un po' di anni di assenza ed è scaturito dal desiderio di raccontarmi in maniera diversa rispetto al passato. Ricordo che quando alcuni amici hanno ascoltato per la prima volta i provini sono rimasti alquanto sorpresi; probabilmente non si aspettavano che potessi realizzare un lavoro così - seppur obliquamente - “pop”.

    RispondiElimina
  8. ...obliquamente - “pop”? Mi sembra una bella definizione ...

    RispondiElimina
  9. Perchè questo titolo? Wash your blues away.

    RispondiElimina
  10. Si, insomma, nel disco ci sono delle belle melodie, tante armonie vocali, degli arrangiamenti barocchi, non mancano i ritornelli. Ma non è un disco "pop" nel senso tradizionale del termine. Tu che ne pensi?

    RispondiElimina
  11. Per quanto riguarda il titolo, trovai questa frase in un libro che descriveva gli effetti nefasti della globalizzazione. “Wash Your Blues Away” è stato per qualche tempo lo slogan del Prozac. L'origine dell'ispirazione, pertanto, ha poco a che vedere con le sensazioni e il messaggio che l'album intende esprimere.

    RispondiElimina
  12. Si tratta di un disco pop-folk, con dei momenti acidissimi ...

    RispondiElimina
  13. Forse per questo c'è un titolo così straniante, rispetto alle canzoni ... quindi ci sta tutto ;)

    RispondiElimina
  14. "Straniante" è un aggettivo che mi piace parecchio!

    RispondiElimina
  15. Sto pensando ai Belle and Sebastian, se non ti dispiace il paragone ...

    RispondiElimina
  16. Affatto, li adoro! Ho sempre seguito con grande interesse quella scena, dai Pastels in avanti.

    RispondiElimina
  17. Ma tornando al cd ...Come è stata la suagenesi, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?

    RispondiElimina
  18. La scrittura è stata molto piacevole, la realizzazione più complessa. Ho utilizzato molti studi per registrare il disco, dal mio studiolo personale ad altri decisamente più professionali in cui ho registrato soprattutto le parti di archi, fiati e batteria. Paolo Bergese, mio carissimo amico, ha fatto un lavoro straordinario in fase di produzione: è riuscito a tenere “legati” tanti ambienti e stili di registrazione così differenti tra di loro e a tirare fuori un suono a mio avviso incredibile.

    RispondiElimina
  19. Ascoltandolo, devo dire, deve essere stato un bel lavoro impegnativo ...

    RispondiElimina
  20. Molto. Tanti ospiti e tantissimi strumenti da registrare: non è stata un'impresa semplice, nemmeno dal punto di vista logistico. Una faticaccia, ma sono davvero felice del risultato che siamo riusciti ad ottenere.

    RispondiElimina
  21. Ci credo, lo sto ascoltando ora...sono a Four Years Ago.

    RispondiElimina
  22. I piatti tipici piemontesi che preparava la mamma di Paolo nelle poche pause che ci concedevamo in fase di missaggio e i tanti bei momenti trascorsi con tutte le persone che mi hanno dato una mano a realizzare il disco. Ho avuto la fortuna di lavorare con persone dal talento e dalle qualità umane fuori dal comune; davvero una gran bella fortuna!

    RispondiElimina
  23. Sìm credo che di espisodi ne avrai tantissimi, difficile sintetizzare... ma la cucina va benissimo ;)

    RispondiElimina
  24. Nell'ultima risposta mi riferisco agli episodi accaduti nel corso della lavorazione, ovviamente!

    RispondiElimina
  25. Piemontese poi, molto particolare, strana, magica ...ed è uscito un disco così anche pr questo ;)

    RispondiElimina
  26. Si mangia benissimo da quelle parti. Peccato soltanto che io non sia un amante del vino...

    RispondiElimina
  27. Conosco bene e apprezzo quela cucina e qei vini ...poi tu alla fine hai il vantaggio che guidi tranquillo.

    RispondiElimina
  28. Se Wash your blues away fosse un concept-album su cosa sarebbe?

    RispondiElimina
  29. ... anche se qualcosa possimao immaginare, visto l'intro dove parlavo la dedica alla moglie ;)

    RispondiElimina
  30. Concordo che la cucina tipica (di qualsiasi luogo) è sempre un'ottima partenza per gli aneddotti memorabili (meglio se innaffiata da vino tipico, ma va bene anche un amaro, dai).

    RispondiElimina
  31. In effetti, in un certo senso “Wash Your Blues Away” è un concept-album. Racconto l'amore per mia moglie e provo ad immaginare come le nostre vite sarebbero state se io e lei non ci fossimo mai incontrati. I temi dell'album sono l'amore, la caducità delle nostre esistenze, il tempo che passa, le inaspettate traiettorie determinate dagli eventi.

    RispondiElimina
  32. Be', veramente un bel concept-album ... originale il tema, e come l'hai trattato.

    RispondiElimina
  33. C’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri del cd? … che vi piace di più fare live?

    RispondiElimina
  34. Te la pongo al plurale, perchè lo sento il cd di una band, mi è difficile pensarti da solo ... e in effetti non sei per nulla solo ;)

    RispondiElimina
  35. Mi piacciono tutti, naturalmente! Però se devo indicartene uno, ti dico la title-track in cui canta mia moglie Giuliana. Ho desiderato che fosse lei a chiudere il disco, la persona con cui tutto ha avuto inizio.

    RispondiElimina
  36. Io invece ascoltando la musica (senza capire un'acca delle parole) m'ero fatta tutta un'altra idea: canzoni da viaggio, per chi viaggia da solo ma ad ogni tappa ha degli amici da andare a trovare..

    RispondiElimina
  37. ... un gran finale, l'ho appena sentita. Pure io me le sono segnate tutte, e non saprei dirti un pezzo. Pensavo di dirti, quelli che canti in coppia con lei, oltre a questa My Timeless Present, e poi A day in 1999, cantata con Cerasuolo ...

    RispondiElimina
  38. In effetti, può essere visto anche come un viaggio ... nel tempo e nello spazio Elle ...o dico male?

    RispondiElimina
  39. "A Day in 1999" è la canzone che ho scritto con Giorgio Tuma. Uno che ha collaborato con Laetitia Sadier e Michael Andrews - giusto per fare due nomi - e in Italia non conosce quasi nessuno. Un autore incredibile. Che peccato...

    RispondiElimina
  40. Sì, intensa e romantica Lazy Man con archi protagonisti ...

    RispondiElimina
  41. Anche secondo me "Lazy Man" è un bel pezzo: mi piace la sua costruzione e la fluidità. Grazie, Elle!

    RispondiElimina
  42. Piace anche a me...ma faccio fatica a dire una che non mi piace.

    RispondiElimina
  43. Il cd è uscito con la giovane label I dischi del Minollo. Come vi siete incontrati? Come avete lavorato con loro?

    RispondiElimina
  44. Avevo letto e sentito dire ottime cose de “I Dischi del Minollo” e mi piacevano molto gli album che aveva pubblicato per loro Nicolas Joseph Roncea, al quale avevo chiesto di collaborare al disco.
    Quando ci siamo incontrati in studio a Cuneo per registrare le sue parti vocali, abbiamo parlato dell'opportunità di fare ascoltare i brani - ancora non masterizzati - a Francesco Strino. Dopo soltanto qualche giorno ho ricevuto la sua risposta affermativa. Lavorare con “I Dischi del Minollo” è la cosa migliore che possa capitare ad un musicista di area indipendente: hanno passione, competenza e sono delle persone estremamente serie e disponibili.

    RispondiElimina
  45. Fluidità, esatto: è una canzone che accompagna. E, sì, accompagna lungo il tempo e lo spazio.

    RispondiElimina
  46. Sì, e pensare che Lazy Man vuol dire uomo pigro ;)

    RispondiElimina
  47. Copertina tra l’antico e il moderno: c’è un pc ma solo lo schermo con un cappello, c’è una donna con in mano un libro, che, come colori, assomiglia al libretto interno con i titoli ... chi è l’autore? Come l’hai scelta?

    RispondiElimina
  48. Davvero? ahaha.. allora viaggia con la fantasia, ma solo se costretto ;)

    RispondiElimina
  49. Hai colto perfettamente l'intento della copertina! Attraverso una simbologia che fa riferimento ad oggetti ed eventi estremamente personali, desideravo condensare passato e futuro; antico e moderno, per l'appunto. Due elementi da cui sono allo stesso modo affascinato. I disegni sono stati realizzati dalla pittrice Michela Gelsomino: è stato incredibile come già dalla prima bozza sia stata capace di interpretare alla perfezione ciò che avevo in testa. Di certo continueremo a collaborare anche nel prossimo futuro.

    RispondiElimina
  50. Be', e che il titolo, con quella frase emblematica, sia scritta sul pc, è molto interessante ...e inquietante, per noi che viaggiamo spesso sulle cosìdette autostrade dell'informazione. Il pc come il prozac?

    RispondiElimina
  51. Avrai notato, dunque, che il monitor è quello di un vecchio Olivetti. Passione per il vintage...

    RispondiElimina
  52. Be sì, schermi così sono decisamente superati ;)

    RispondiElimina
  53. ... e non è che siano passati millenni ;)

    RispondiElimina
  54. Ti dico comunque, che te la stai cavando bene … vedo che non ami i web, il tuo facebook lo aggiorni poco… hai un sito? Mi sembra di no, ma dopo questa sera potrai aprire un blog ;)

    RispondiElimina
  55. Beh, insomma, un paio di anni equivalgono ad un'era geologica nel campo delle apparecchiature elettroniche. Ma forse stiamo un po' divagando, giusto?

    RispondiElimina
  56. Stiamo arrivando alle ultime due ... ma hai un sito?... o solo il facebook che non aggiorni e il myspace (che è molto vintage di suo).

    RispondiElimina
  57. Ho un buon rapporto con il web, ma non ho il culto di me stesso. Non so a quante persone possa interessare quello che The Brain Olotester sta facendo, pensando, ascoltando. Probabilmente ho il timore di essere invadente e poco interessante. Per questo non aggiorno e non curo più di tanto il mio profilo Facebook...

    RispondiElimina
  58. E allora torniamo a Wash Your Blues Away ...

    RispondiElimina
  59. Come e dove presenterai/hai presentato l’album? … chi c’è con te?

    RispondiElimina
  60. Quanto prima, però, mi faccio costruire da qualcuno un sito internet come si deve. Promesso!

    RispondiElimina
  61. Ah, ah, ah, promesso in palude è come da un notaio ;)

    RispondiElimina
  62. Come e dove presenterai/hai presentato l’album? … chi c’è con te?

    RispondiElimina
  63. Fin qui, da quando esiste The Brain Olotester, mi sono sempre presentato da solo sul palco con chitarra – elettrica o acustica – un paio di sintetizzatori, una drum machine, delay e campionatore. Ma stavolta credo che a breve sarà concreta la possibilità di suonare dal vivo con gli Airportman come backing band. Ne abbiamo già parlato e ci stiamo organizzando. Purtroppo loro vivono a Cuneo e io a Santa Maria di Leuca e per questo i tempi non saranno brevissimi. Ma per l'autunno, se tutto va bene, dovremmo farcela!

    RispondiElimina
  64. Penso che sarà un gran bell'autunno... vi incontrete a centro Italia, e poi un po' in su, un po' in giù ...

    RispondiElimina
  65. Per finire: una domanda che non vi ho fatto, un appello, un saluto a qualcuno, qualcosa che non abbiamo detto o qualcuno che non abbiamo ricordato, da fare assolutamente … troppe cose?

    RispondiElimina
  66. Credo che i primi concerti saranno in Piemonte. Faremo un paio di "test" e se le reazioni saranno positive potremmo pensare di riproporre l'esperimento anche altrove. Ma sono molto fiducioso perché loro sono dei musicisti sopraffini.

    RispondiElimina
  67. Risposta all'ultima domanda: comprate il disco e aiutate Francesco e I Dischi del Minollo a rientrare delle spese!

    RispondiElimina
  68. Giusto , non si vive di solo amore ;)

    RispondiElimina
  69. Ma è giusto sostenere dischi fatti con amore ...

    RispondiElimina
  70. Grazie Giuseppe... abbiamo detto molto questa sera.

    RispondiElimina
  71. E grazie anche ad Elle, e chi ci ha letti e/o ci leggerà...

    RispondiElimina
  72. La "chat-intervista" è davvero una bellissima idea. Complimenti! Mi sono divertito anche se mi rendo conto di dover migliorare i tempi di "battuta" e di "inserimento"... Mi alleno nel frattempo e se mi inviterai di nuovo mi farò trovare pronto!

    RispondiElimina
  73. Grazie a te. Buonanotte.

    RispondiElimina
  74. Certo, ti invito già ora al prossimo disco ...e, devo dire, è andata più che bene. Ancora grazie.

    RispondiElimina
  75. Buonanotte e buonafortuna a The Brain Olotester.

    RispondiElimina
  76. Sì scusate, un intoppo, ma sono qui, leggo e ricambio saluti e ringraziamenti :) Al prossimo disco!

    RispondiElimina

AAAATenzione, il captcha (il verificaparole) è finto, non serve immetterlo. Dopo il vostro commento, cliccate direttamente su PUBBLICA COMMENTO. Se siete commentatori anonimi, mi dispiace, dovete scrivere il captcha ...