È un gioiellino di film, capace di raccontare l’oggi come
pochi altri narrando semplicemente i nudi fatti. Mi ha sorpreso molto di non
vederlo incensato come si dovrebbe in giro per la blogosfera, e ho trovato le
dichiarazioni di Matt Damon a Berlino 2013, dove è stato presentato con
successo, immodeste (tra l’altro è un progetto suo, scritto da lui assieme all’attore
John Krasinski, anche lui presente nel film, doveva essere l’esordio nella
regia del bravo ragazzo americano, ma per troppi impegni ha ceduto il posto
all’amico regista). Così è diventato un film di Van Sant, tra i suoi migliori accanto
ai “minori”, da me amatissimi Da Morire, Elephant, Paranoid Park.
Ha tutte le caratteristiche per diventate un cult
dell’impegno ambientalista, questa storia con protagonista uno dei consulenti più
svegli e di successo di un’importante multinazionale dell'estrazione di gas
naturale (si chiama Global, un nome che è tutto un programma), inviato con la
sua collega (una sempre grande Frances McDormand, qui sarcasmo puro) in una
cittadina di campagna per strappare lo sfruttamento dei terreni agli
agricoltori colpiti dalla crisi. Con l’acqua alla gola accettano la magra
offerta, ma… ma questa estrazione del
gas dal terreno non è senza costi ambientali. Un professore in pensione è
l’unico a non farsi incantare, e nella palestra della scuola con tutti i
cittadini muti in attesa della partita di basket, mette i primi dubbi, parla dei danni alla flora e alla fauna
causati in altre zone e lancia un referendum.
È l’inizio di una vera battaglia contro la multinazionale,
contro i politicanti del posto comprati da questa con pochi spiccioli (la
politica ancella di un’economia malata, non mi dite che è populismo, è la
politica senza ideali di questi anni, punto), contro uno sviluppo malato, in
crisi e che trova da questa crisi alimento per continuare imperterrito a fare
danni. Spunta anche un giovane ambientalista. È simpatico, riesce a parlare con
la gente, spiegando in modo semplice e diretto cosa causano queste escavazioni
del terreno (a me è tornato in mente il terremoto in Emilia, quando si parlava
proprio dell’uso della tecnica del fracking per estrarre gas dal terreno, ma
nel film non si accenna a terremoti). L’ambientalista però … e qui mi fermo,
per non rovinarvi la sorpresa, perché Promised Land è un film con molti colpi
di scena.
A me è piaciuto molto anche perché il consulente della
Global interpretato da Matt Damon, ha tutte le caratteristiche degli anti-eroi
del Nuovo Cinema Americano anni ‘60/70. Alla fine avrebbe la possibilità di
vincere facile, ma si ribella al sistema di cui è stato complice. Lo fa perché
ha visto troppi giochi sporchi? … molto spesso la realtà propostaci non è
quella che sembra, e chi grida più forte magari è ben pagato da chi sembra
contestare. Lo fa per amore? … nel film c’è una simpatica e bella maestra del
paese, una ragazza colta che ama divertirsi e divertire. È contesa (o forse si
diverte con entrambi), dall’ambientalista e dall’operatore della Global.
Molto bella l’ambientazione negli States rurali, poco visti
al cinema, ma è tipico di Van Sant questo parlare delle periferie. Un po’
ricorda lo scontro città/campagna del cult Chiamami aquila con Belushi. La
città si vede quasi solo all’inizio, in un lussuoso albergo dove tutto ha
inizio, poi sono telefonate e messaggi per pilotare le mosse dei due operatori
Global in missione sul terreno (nel vero senso della parola). Molto centrato il
contesto sociale, con una crisi generalizzata, il modo di controllare
l’informazione da parte del potere, il controllo delle masse comprate con pochi
soldi, sagre di paese, promesse di emancipazione. Insomma, un film da vedere
assolutamente. Dopo il capolavoro di Tarantino, la migliore pellicola uscita in
Italia in questo altalenante 2013.
Buongiorno e buona domenica :)
RispondiEliminaGrazie per questa recensione..vedrò sicuramente questo film. Sono molto vicina alle tematiche ambientali. Paradossalmente, anche le tecnologie che dovrebbero servire a limitare l'impatto ambientale, per fare business, vengono utilizzate al "contrario" e non fanno altro che creare ancora più danni. L'uomo è tutto da rifare, a partire dal cervello..una bella formattazione non guasterebbe !
Accidenti ... Io questo film l'ho evitato perchè non sopporto Matt Damon ! Ora mi hai incuriosita. Vedrò di rimediare ..
RispondiEliminaBuona domenica.
Dany
Ho letto parecchie recensioni, la tua è la migliore di tutte. Bacio.
RispondiEliminaNon lo conoscevo e non ne ho sentito parlare ma seguirò il tuo consiglio.
RispondiEliminaUn abbraccio e buona domenica
anche per me è un ottimo film, parecchio sottovalutato.
RispondiEliminaresta però un gradino sotto i capolavori da morire ed elephant...
In cima alla lista di quelli da vedere. Anche se so già che il ravvedimento dell'uomo-business mi sembrerà una dolorosa presa in giro: quando mai si ravvedono quei porci?
RispondiEliminaQuelli non si ravvedono neppure davanti ai fiumi trasformati in solide discariche, neppure davanti ad analisi dell'aria che scovano remote tracce di ossigeno in mezzo alla diossina...
Van Sant non ha sbagliato un film che sia uno.Personalmente lo adoro e non mi perderò nemmeno questo.Grazie per la recensione e la segnalazione.
RispondiElimina@m4ry
RispondiEliminaLe tematiche ambientali sono mie da sempre, legate a tutte le altre indissolubilmente. Il film racconta bene la nostra società a partire da queste... grazie e buona domenica a te (quella che resta).
@La Dany
Sono qui per questo: per incuriosire ;) ... ne vale la pena, è un film che sembra già un classico. Grazie e buona domenica a te (quella che resta).
@Eva
Troppo buona... io non ne ho letto molte, ma nessuno lo esaltava a dovere... sì, un piccolo grande film. Bacio a te...
@Kyl
Grazie e buona domenica anche a te (quella che resta).
@Marco Goi
Finalmente un giovane cinefilo...mi fa piacere il tuo commento. Da morire era uno dei miei film preferiti, l'ho voluto rivedere in tv e un po' mi ha perso (ma conservo una gran bella visione al cine, quando lo vidi per la prima volta ... anche lì, raccontava perfettamente le periferie). Grandissimo anche Paranoid Park.
@Zio Scriba
Siamo pur sempre nel cinema americano, anche se indi, anche se impegnato e di parte ...sono dei bambinoni questi americani, non possono farsi mancare il lieto fine, ma è un lieto fine con l'amaro in bocca (e un po' di romantico, che non guasta).
@Blackswan
Concordo, Gus Van Sant non sbaglia un film ...
Mi trovi d'accordo con te, Al!
RispondiEliminamah, mi è sembrato un film didascalico, Gus van Sant va in folle senza guizzi speciali.
RispondiEliminase qualcuno si ricorda di "Local hero", stesse tematiche, ma altra visione, altra fantasia di sceneggiatura, portà fare un confronto.
a "Promised land" darei un 6, per il mestiere, nulla più
@AdrianoMaini
RispondiEliminaImmaginavo ... se non l'hai ancora visto, vai a vederlo, merita proprio.
@Ismaele
Benvenuto in palude, credo che abbiamo visto due film diversi, se parliamo di voti, per me è 8 pieno. Racconta quello che ha davanti, senza guizzi, ma non lo definirei didascalico. Andrò a cercare notizie su Local hero non lo conosco, grazie.
Alli, spero l'influenza mi abbandoni presto, e poi me lo vado a vedere :) la tua descrizione mi fa venire in mente erin brockovich, ma anche Milagro ... Grazie ***
RispondiEliminaErin Brockovich e Milagro? ... direi di sì, per il lato impegno ambientalista, per una comunità (o parte di essa), che lotta contro una multinazionale... ma c'è anche l'eroe anti-eroe, di monto cinema precedente, che si ribella, quando vede cosa ha fatto o potrebbe fare. Non è però, a mio modo di vedere un finale consolatorio, perché verrà sostituito da altri.
RispondiEliminaAuguri per l'infuenza ***
Interessante, cercherò di vederlo, bel commento ... molto convincente .... miaooùùùùùùù
RispondiEliminaIn effetti è un film che mi ha molto convinto, volevo farne un post da un po', ed è uscito dopo molta mediatazione ieri. Dimmi quando lo vedrai... miaooùùùùùùù
RispondiEliminaAh, se non avessi ormai praticamente interrotto la mia frequentazione dei cinema causa serate passate a lavorare (sgrunt), questo lo andrei a vedere senz'altro. Lei, soprattutto, mi piace tantissimo.
RispondiEliminaCon lei, penso tu intenda la McDormand (sempre grande, sempre uguale, ma sempre in ruoli diversi, un personaggio, credo anche nella vita). Bello anche il personaggio di un altra lei, la maestra disinibita divertita/divertente, interpretata da Rosemarie DeWitt, attrice che ho visto ancora, ma non ricordo dove (mi piace anche lei).
RispondiEliminaOttima recensione. Mi intriga questo film, le tematiche ambientali sono attualissime e il titolo è tutto un programma! Ciaooo
RispondiEliminaGrazie Chiaretta, dici bene, tematiche attualissime e film intrigante... ben fatto.
RispondiEliminaMi fido di te, lo metterò in lista tra quelli da vedere :) fino ad adesso il 2013 non mi sembra un granchè, cinematograficamente parlando. In cambio "ti passo", se non lo hai già visto, Holy motors(2012)per me strepitoso.
RispondiEliminaGrazie per essere passato, per il commento sul mio blog e per la tua .... incondizionata fiducia :)
Ciao
Francesca
Concordo con te, il 2013 non è un granché al cinema: Tarantino grande, immenso, poi questo di Van Sant, il Lincoln di Steven Spielberg e poco altro ... anche io mi fido di te, e se è strepitoso per Francesca, lo sarà anche per me Holy Motors, di Leos Carax ;)
RispondiEliminaVorrei vederlo: per il tema, per Matt Damon, per il progetto, e per quella bella citazione a Chiamami aquila che mi commuove al solo pensiero...
RispondiEliminaGran fil Chiamami aquila, romantico, impegnato, divertente ... questo si avvicina.
RispondiEliminaMe lo sono perso al cinema, ma in dvd non mi scapperà!
RispondiElimina... anche ad un cinemino sotto le stelle la prossima estate ;)
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