Anche questa sera musica senza parole, ma una musica
che lascia senza parole. Sono di scena in palude Elias Nardi Quartet, un gruppo
di confine. Confine tra generi (classica, jazz, folk, world-music, progressive),
continenti (Oriente/Occidente), mentalità. Il toscano Elias Nardi è uno
specialista dell’oud, strumento a corda di origine araba simile al liuto, che
ha studiato per anni, allievo del palestinese Adel Salameh, e che è grande
protagonista della loro musica assieme a basso elettrico, alle tastiere,
batteria... Una miscela perfettamente amalgamata in questa loro seconda uscita,
The Tarot Album, data alle stampe per Zone di Musica, come l’esordio Orange
Tree.
The Tarot Album è liberamente ispirato al Giardino dei Tarocchi dell'artista
franco-americana Niki De
Saint Phalle, un parco popolato da statue ispirate alle figure dei tarocchi (si
trova in Toscana, cercatelo in Rete, io non lo conoscevo e l’ho trovato
veramente affascinate). L’album dell’Elias Nardi Quartet, è un gioco intellettuale sui tarocchi, che
prenderà anche chi è completamente a digiuno di questa materia, come il
sottoscritto. Diciotto pezzi per sessantanove minuti di musica incantevole,
anche se non facile (forse per questo incanta) da ascoltare e riascoltare. Pronti?
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Presente!!
RispondiEliminaCiao Elias...
RispondiEliminaBenvenuto in palude.
RispondiEliminaCiao Diego, ci sono!
RispondiEliminaGrazie mille della piacevole ed originale opportunità
RispondiEliminaPerfetto, direi che ci siamo alla perfezione ;)
RispondiEliminaGrazie a te per aver accettato ...
RispondiEliminaSì, dovrei aver capito il meccanismo (forse)
RispondiEliminaE grazie per le belle parole nella presentazione!
RispondiEliminaSì, sì, allora, adesso che ti sei ambientato in palude, faccio partire il tuo cd e vado con le domade...
RispondiEliminaperfetto!
RispondiEliminaParito ... e allora ti chiedo: come è nato?
RispondiEliminaCome è nato “The Tarot Album”?
RispondiEliminaIl disco è nato dopo una visita mia e di Carlo La Manna, il bassista e mio fratello in musica, al Giardino dei Tarocchi dell'artista Franco-Americana Niki de Saint Phalle, a Garavicchio, nei pressi di Capalbio. Siamo rimasti così affascinati dalla vista di quelle sculture tematiche sui Tarocchi che abbiamo deciso di lasciarci ispirare per farne delle composizioni e quindi alla fine un disco intero, vero e proprio. Dalla componente artistica della De Saint Phalle poi siamo partiti cercando di documentarci il più possibile sui Tarocchi, partendo dal lato esoterico fino a quello storico ed arcaico, che trova le radici nelle antiche virtù e paure dell'uomo, fino alle interpretazioni più moderne dei grandi filosofi o pensatori come nel caso di Jung. Diciamo che da perfetti ignoranti in materia ci siamo ritrovati poi a fare un disco sui Tarocchi, facendoci una piccola cultura sopra...
RispondiEliminaCi credo, e chi ascolterà il disco, sarà invogliato a farsela a sua volta ... e magari ad andare a vedere l'opera della De Saint Phalle... ho visto alcune foto in Rete, ed è veramente uno spettacolo.
RispondiEliminaMa tornando al disco: perché questo titolo? ... anche se non è difficile capirlo...
RispondiEliminaDal punto di vista della realizzazione io e Carlo ci siamo esiliati in Corsica per una settimana circa, dove abbiamo buttato giù tutto il materiale, che poi abbiamo arrangiato a Trento assieme al pianista Roberto Segato. Il disco è stato poi registrato e mixato sempre a Trento durante l'estate 2011. E' rimasto poi un anno fermo prima di uscire in quanto volevamo lasciare ancora un po' di tempo al vecchio OrangeTree di fare il suo percorso. Abbiamo poi riaperto poi il mix già che c'eravamo e alla fine a preso la sua forma definitiva che ha visto la luce novembre 2012 sia in Cd che in Doppio LP che ovviamente attraverso i canali digitali online.
RispondiEliminaMah, non potevamo utilizzare "Il Giardino dei Tarocchi" per motivi di copyright. The Tarot Album non era mai stato utilizzato nonostante ci fossero già in circolazione alcuni dischi a tema, ci piaceva molto e penso che funzioni. Alla fine è un disco che offre una nostra personale lettura e riflessione sul mondo dei tarocchi. Non didascalico si intendo, perché non ne avremmo avute neanche le competenze, però devo dire che alcuni ascoltatori esperti sull'argomento hanno apprezzato la nostra interpretazione che a quanto pare risulta essere in linea con un pensiero tradizionale sui singoli Tarocchi
RispondiEliminaCosì avete aperto dei nuovi canali per la vostra musica ... come sempre l'apertura mentale nel vostro progetto.
RispondiEliminaCome è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale? ...
RispondiEliminaDevo dire che la realizzazione del disco è avvenuta in tempi piuttosto rapidi. Intendo dalla prima nota composta fino alla chiusura del master (anche se poi, come già detto, abbiamo rivisto alcune cose in seguito).
RispondiEliminaAbbiamo cominciato a scrivere i brani a giugno ed a settembre le registrazioni erano già finite. E' stato un progetto che ci ha assorbito completamente durante la lavorazione, è stato intenso come approccio ma è stato anche molto bello. Devo dire che la materia e anche le opere della De Saint Phalle ci hanno fornito una tale ispirazione che la difficoltà principale è stata quella di fare una scelta tra le numerosissime idee. Per fortuna poi nel gruppo eravamo tutti in perfetta sintonia, quindi il lavoro è stato piacevole ed è andato avanti "liscio come l'olio".
... e si sente.
RispondiEliminaQualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di questo cd?
RispondiEliminaUno tra i tanti ...o anche due...
RispondiEliminaDevo deluderti...sai che temo di non ricordarne uno in particolare? Siamo stati così presi dalla nostra musica, concentrati, dediti, pieni di passione per quello che facevamo che siamo stati come dei treni in corsa. Il clima tra di noi era così disteso che qualsiasi cosa venisse fuori o accadesse era molto naturale. Ho un bellissimo e appagante ricordo generale della lavorazione a questo disco. Anche di Orange Tree, ma qua c'è stato veramente qualcosa di magico nel lavoro svolto con Carlo e Roberto. E' stato molto faticoso, ma ce ne siamo accorti alla fine.
RispondiEliminaSi può ben capire ...
RispondiElimina.. forse come è nato, è già un grande episodio a parte, con quel viaggio Giardino dei Tarocchi ...
RispondiEliminaDecisamente, quell' "episodio" è stato davvero scatenate.
RispondiEliminaSe il vostro cd fosse un concept-album su cosa sarebbe?
RispondiElimina... anche se lo abbiamo detto fino ad ora ;) o forse no...
RispondiEliminaahahahah, beh sì, in effetti ne abbiamo parlato :). Il disco è nato come esperimento, lasciandoci ispirare dal Giardino dei Tarocchi, ed è finito per essere un vero e proprio Concept Album sul mondo dei tarocchi in genere e sulle loro numerose interpretazione e rappresentazioni.
RispondiEliminaIn effetti ...
RispondiEliminaC’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo del quale andate più fieri di “The Tarot Album”? … che vi da più soddisfazione fare?
RispondiEliminaE' una domanda mooooolto difficile! Ognuno di noi poi è più affezionato ad un brano piuttosto che ad un altro, anche soltanto per le emozioni che ogni composizione ci ha offerto nella sua gestazione. Penso però che siamo tutti d'accordo nel citare la nostra mini-suite "The Magician, The High Priestess and The Wheel of Fortune" come il brano più riuscito e che più ci rispecchia, sotto molti aspetti. Diciamo che in questo brano ci siamo lasciati un po' andare alla nostra passione per il prog, condendo il tutto con il liuto arabo, per la realizzazione di una vera e propria (mini)suite che potesse strizzare l'occhio ai '70 ma che comunque mantenesse il nostro stile intatto e riconoscibile.
RispondiEliminaCerto, è uno dei momenti alti del cd, un cd difficilmente scindibile in pezzi, per la sua forma...
RispondiEliminaA me hanno colpito "Justice" e "The Empress and the Judgement" ... e poi "Death"...
RispondiElimina... ma ad ogni ascolto si sentono cose nuove. Magia dei tarocchi, magia del prog...
RispondiEliminaSì, è principalmente così. Nel senso che volevamo fare un Concept Album che avesse un senso profondo nella sua completezza. Ma in realtà, se pensiamo al fatto che ognuno degli Arcani Maggiori ha un suo significato ben definito, ogni brano preso singolarmente dovrebbe avere la possibilità di "comunicare", di essere indipendente.
RispondiEliminaUn album per ognuno degli Arcani Maggiori ...
RispondiEliminaIl cd è uscito con la label romana Zone di Musiche. Come vi siete incontrati? Come avete lavorato insieme a loro?
RispondiEliminaGuarda, Death è un brano che piace molto ed incuriosisce sempre gli ascoltatori. Trattando la morte come sulla carta dedicata, può voler dire anche rinascita. E questo ha determinato la sua parte centrale molto giocosa e allegra, come un bambino. Devo dire che anche "death" nella scultura di Niki de Saint Phalle si presta a questa interpretazione.
RispondiEliminaPer quanto riguarda le "cose nuove" che emergono ad ogni ascolto, c'è ovviamente un lavoro in questo senso. Ci sono molte informazioni nel disco, nei singoli brani. E' giusto e normale che la loro scoperta ed assimilazione possa arrivare poco a poco. Fa parte del gioco :)
RispondiElimina... devo dire che si sente quello che hai detto nel pezzo. Morte, ma anche rinascita, quasi nello stesso momento.
RispondiElimina... e sul "cose nuove", è pure in linea con la tematica del disco.
RispondiEliminaSono persone in gamba, di cui mi fido ciecamente e degli amici ormai. Carlo aveva già avuto modo di lavorare con loro e quindi il passo è stato breve. Sono stato io a produrre il disco, con l'aiuto di Carlo e Roberto, quindi avevamo bisogno in realtà soltanto di una distribuzione e dopo i buoni risultati ottenuti con Orange Tree è stato automatico lavorare ancora con Zone di Musica.
RispondiEliminaMi fa molto piacere che anche tu riscontri queste cose su Death.
RispondiEliminaCopertina dai colori vivi, intensa e semplice allo stesso tempo.
RispondiEliminaCome è nata? Chi è l’autore? …è nata appositamente per il cd?
RispondiEliminaTutta la parte grafica è stata concepita e realizzata dal nostro amico e pittore belga Pol Bonduelle, che aveva già collaborato con noi per OrangeTree, che presenta un suo bellissimo quadro in copertina.
RispondiEliminaIn questo caso volevamo una copertina che fosse astratta. Non volevamo assolutamente richiamare le immagini dei tarocchi o le carte sulla cover. Non abbiamo fatto un lavoro didascalico sugli Arcani Maggiori, e quindi non avrebbe avuto senso. Ci piaceva sì l'idea dell'utilizzo dei colori tipici che si trovano nei Trionfi, ma utilizzati in maniera astratta, e che, nella sua parte predominante, la copertina potesse riflettere il "colore" del disco, intendo il "colore del suono" del disco. Aggiungerei anche che dona risalto alla componente psichedelica presente nel LP, e a cui sono particolarmente affezionato.
Sicuramente colori acidi, in linea con il lato psichedelico del disco... già, anche i tarocchi in copertina, sarebbe stato eccessivo.
RispondiEliminaCome e dove presenterete/avete presentato l’album? …
RispondiEliminaAbbiamo cominciato a presentare il disco all'inizio del 2012, anche in anteprima quindi. Lo abbiamo portato un bel po' a spasso nel corso degli ultimi mesi, molto in Olanda, Belgio, e Svizzera, e ovviamente in Italia. Tra poco a quanto pare andremo anche più a Nord, probabilmente in Inghilterra ed in Norvegia. E' tutto in continua evoluzione. E questo è il bello.
RispondiEliminaSeguiremo l'evoleversi del tour sui vostri spazi web allora ...
RispondiEliminaPer finire: una domanda che non vi ho fatto, un appello, un saluto, qualcosa che non abbiamo detto o qualcuno che non abbiamo ricordato, da fare assolutamente …troppe cose?
RispondiEliminaBeh sicuramente devo citare il nostro batterista Zachary James Baker, che mi pare di non aver ancora nominato, e che è stato encomiabile per come si è messo al servizio della musica durante le registrazioni del disco. E poi anche il nostro quinto elemento, il fonico e amico Giacomo Plotegher che è stato preziosissimo e paziente e col quale ormai ho una grande sintonia anche sul lavoro. Credo che una buona parte della riuscita di questo disco la dobbiamo concretamente anche a lui. Dlucis in fundo citerei anche gli ospiti che hanno arricchito il nostro lavoro: Savino Pantone alla viola, il soprano Dania Tosi, Emanuele Le Pera alle percussioni e Andrea Vezzoli al Sax Baritono e al Clarinetto Basso.
RispondiEliminaSì, perchè bisogna dire, che è un disco ricco di incontri, di personalità forti, e suoni del mondo ... da sentire e risentire.
RispondiEliminaGrazie Elias...
RispondiEliminaGrazie a te per la piacevole chiacchierata
RispondiEliminaBuonanotte e buonafortuna all'Elias Nardi Quartet ...
RispondiEliminaGrazie, anche a te! e buonanotte! ciao!
RispondiEliminalo ascolterò volentieri. Ho sbirciato tra i post, vedo che si sta bene in palude :)
RispondiEliminaGrazie Kyra :)
RispondiEliminaFinalmente riesco a trovare un po' di tempo per commentare queso post..ho fatto un giretto nel link che hai indicato, e ho ascoltato qualcosa..davvero molto interessante...mi piacciono. Meritano un approfondimento :) Grazie mille e buona serata !
RispondiEliminaGrazie a te per l'attenzione M4ry...,e, vista l'ora: buonanotte.
RispondiElimina@ Alligatore : Vista l'ora..a te buongiorno ;)
RispondiEliminaBellissimi!! (i brani)
RispondiEliminaTra la new age, l'oriente e la musica medievale, mi rilasso prima della serata ;) e a me basta la parola "suite" riferita alla musica, per mettermi comoda e chiudere gli occhi..
@M4ry
RispondiEliminaOra buonaserata/notte ;)
@Elle
Mi fa molto piacere che ti rilassi ... allora se ti incontrerò ti dirò suite, suite, suite ;)
Sì, ma non mentre guido, mi raccomando!! ;)
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