Frei per la prima volta in palude, direttamente dallo
spazio. Anzi, dallo spiazzo, come dice ironicamente il titolo del suo secondo disco
da poco uscito e ormai volante per le galassie dell’underground italico: 2013
Odissea nello spiazzo. Nato sul finire degli anni settanta, Frei racconta i
sogni di bambino, rappresentati da mondi misteriosi e pianeti da visitare nel
tanto sospirato 2000, fantasie divenute quasi una malattia, grazie a foto e
documentari visti nell’ultimo periodo. Ora, che siamo nel 2013, riflette il
cantautore romagnolo, nello spazio siderale, non ci siamo ancora stati. Perché?
Erano solo storie da film di fantascienza? Per questo ha deciso di farne un
disco. Questo.
Un disco fortemente voluto da Frei, che l’ha scritto,
suonato, cantato e autroprodotto tra la Romagna e il Canada, insieme ad un gruppo magico
a partire da Enzo Cimino (sempre lui), con il quale l’ha registrato, Andrea
Rovacchi con il quale l’ha mixato, Bruno Green, con il quale l’ha mixato.
Fondamentale anche l’apporto di Dario Giovannini, che ha registrato tutti gli
strumenti, curato gli arrangiamenti e fatto con Frei la pre-produzione. Insomma una squadra di qualità, che ha donato
a questo disco un equilibrio e un gusto per la melodia veramente unica. Sembra
un disco d’altri tempi, forse il fatto di pensare al futuro (ma anche al
passato), l’ha reso così. E allora parliamone ora. Pronti?
PER CONOSCERLO MEGLIO
eccomi!
RispondiEliminaBenvenuto in palude Frei, stavo per scriverti o telefonarti, ma vedo che sei partito bene ...
RispondiElimina:-)
RispondiEliminaDevo precisare subito due cose riguardo al post: l'arrangiatore non si chiama Marco ma DARIO GIOVANNINI :-)
Poi manca il nome di un'altro componente fondamentale dalla band e del disco, la CHITARRA solista MICHELE BARBAGLI!
Corretto in pista per quanto riguarda Marco, hem Dario Giovannini ;) e poi vedremo di inserire bene anche Barbagli ...
RispondiEliminaok, ora sono tutto tuo!
RispondiEliminaGrazie (chissà da dove ho preso Marco).
RispondiEliminaAllora, faccio partire il cd e vado con le domande, solo un attimo ...
RispondiEliminaCiao a tutti, io ho già cliccato su play.
RispondiEliminaLa prima canzone mi suona molto estiva, la seconda pure :)
Partito, e allora ti chiedo, come è nato?
RispondiEliminaCiao Elle estiva (estiva come On the road)...
RispondiEliminaCome è nato “2013: Odissea nello spiazzo”?
RispondiEliminaUn po alla volta, nel corso del 2012. Canzone per canzone. Il titolo è stato il primo a nascere, a dar vita all’idea del disco, dopodichè ho iniziato a comporre le canzoni nei momenti in cui il tempo che avevo a disposizione coincideva con l’ispirazione e la voglia di scrivere.
RispondiEliminaMa la genesi vera e propria ...
con le decine di documentari che ho guardato su youtube (consiglio a tutti quelli di Morgan Freeman) e con i libri che ho letto al riguardo...
RispondiEliminaMorgan Freeman? ...sì, ha fatto dei doc di fantascienza? Cercherò in rete...
RispondiEliminaPerché questo titolo kubrikiano? … anche se, dopo quello che hai detto, posso immaginarmelo.
RispondiEliminaQuesta passione per il cosmo mi ha in qualche modo riportato subito sullo spiazzo di casa, dove le cose mi sono più chiare (la materia, le leggi fisiche e umane) e quindi mi rieesce meglio raccontarle.
RispondiEliminaIl titolo non è un omggio a Kubrik o al film. Il titolo del film è stato uno spunto per un gioco di parole che riusciva a rappresentare al meglio quello che volevo raccontare nel disco.
Anzi vi confesso una cosa:
Il film me lo sono guardato dopo che avevo deciso il titolo.
:-) :-) :-) :-)
Però! ... e dopo averlo visto, ti è sembrato un titolo giusto? Ti è piaciuto omaggiarlo, indirettamente?
RispondiElimina(eheh ho tutto su misura)
RispondiEliminaTutto su misura? ... per la stagione estiva ;)
RispondiEliminaDopo che l'ho visto una volta (noleggiato su iTunes) l'ho rivisto altre 4 nell'arco di una settimana...
RispondiEliminaun vero capolavoro gigante.
Infatti avevo cambiato idea, mi sembrava troppo rischioso menzionare un capolavoro del genere...
... poi invece ho deciso di utlizzarlo lo stesso
RispondiEliminaConcordo sul capolavoro, ma non mi sembra una cosa sbagliata, fa parte dell'immaginario collettivo, come quasi ogni film di Kubrick, da quale prendere liberamente ...
RispondiEliminaCome è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale? …
RispondiEliminapoi ho letto che Kubrick disse che ognuno poteva trarne liberamenete le sue conclusioni...
RispondiElimina... poi hio visto che un suo collega fece liberamente il meno fortunato "2010: l'anno del contatto"
che secondo me ha totalmente deviato il discorso di 2001
Io il film non l'ho mai visto, ma se posso chiedere un'altra cosa sul titolo.. prima hai scelto il titolo, poi ci hai fatto ruotare attorno le canzoni, ho capito bene? Cioè ti sei ispirato.. a te stesso per scriverle, o avevi comunque già in mente il tema delle canzoni?
RispondiEliminaBella domande Elle, vai con quella che vuoi Frei ...
RispondiEliminaDopo aver scritto canzoni sparse qua e la durante svariati periodi dell'anno, mi sono concentrato sul lavoro per una settimana intensiva, solo, ad agosto, chiuso in casa, quando tutto il mondo era in ferie e nessuno scassava la ...
RispondiEliminascua elle, non avevo visto la domanda, ora ti rispondo...
RispondiEliminaAvevo in mente una "cornice" nella quale sviluppare le canzoni, dovuta alla fissa dei documentari sul cosmo, quindi ho immaginato, provato a dare un titolo provvisorio, possibile, (che poi alla fine è stato definitivo)
RispondiEliminaper dare una direzione ai lavori:
2013: odissea nello spiazzo mi sapeva un po di parodia, quindi mi dava spunto per scrivere(e descrivere)
RispondiEliminasituazioni personali con un taglio ironico
Una cornice sul cosmo, bello..
RispondiElimina... e tornando alla realizzazione, qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione del disco?
RispondiEliminapoi c'era la parola odissea, spunto per scrivere una serie di episodi che dessero vita ad un personaggio che vive la sua, nel suo piccolo spiazzo di casa
RispondiEliminafammici pensare...
RispondiEliminaSì, una tematica ampia, partendo dal proprio vissuto ...
RispondiEliminaah si ..
RispondiEliminastavamo facendo editing, io ed Enzo, verso le sette di sera...
RispondiEliminaeravamo quasi in dirittura di arrivo prima di consegnare il materiale registrato allo studio che avrebbe fatto il Mix...
RispondiEliminae come mi accade spesso nella vita, v'era una cosa che avevo tralasciato e non avevo ancora risolto...
RispondiEliminaovvero lo "special" della title track
RispondiElimina2103: odiss...
...hmmm! In inglese...
RispondiEliminaavevo pensato di far fare ad un mio amico una parte Rap a cappella, o come voleva lui, solo che abitava lontano, i tempi erano stretti e tra una cosa e l'altra avevo sempre rimandato, dimenticandomi, e mi ritrovai quela sera senza lo special di voce nella canzone.
RispondiEliminaAndiamo a mangiare qualcosa nella cucina della casa/comune dove stavamo registrando
e ci troviamo a tavola du tipi americani ospiti della Desireè, la ragazza di "Pol" (il nostro amico, inquilino, compagno di viaggi)
RispondiEliminainsomma per farla breve, chiacchierando salta fuori che sono due Rapper di New York
... cucina romagnola, ovviamente.
RispondiElimina... sì, due rapper di New York.
RispondiEliminafinita la cena li portiamo al piano di sopra, gli spiego il viaggio della canzone e del disco, e in una mezzora hanno scritto il testo in inglese e l'anno registrato con un microfonaccio che avevamo in stanza...
RispondiElimina...
loro sono i TALIBAM!
RispondiEliminahttp://www.facebook.com/pages/Talibam/102564367491?ref=ts&fref=ts
Be', un incontro fortuito che ha dat molto ...
RispondiEliminala sera prima erano a suonare a cesena, e siccome Pol faceva il fonico, li ha ospitati a casa sua...
RispondiEliminaGià, i TALIBAM, alias Kevin Shea & Matt Mottel ... da ascoltare, nel cd di Frei, o nel loro facciabuco ...
RispondiEliminaNo! Avete sostituito l'amico rapper così!!
RispondiEliminaLa cucina romangola è così, decisa e indimenticabile, cara Elle...
RispondiEliminaah non c'era più tempo, o così o niente
RispondiEliminaSe “2013: Odissea nello spiazzo” fosse un concept-album, su cosa sarebbe? … forse lo è.
RispondiEliminaAnzi senza se em senza ma …
C’è un filo comune che lega le varie canzoni, il nostro vivere quotidiano, le cose che succedono nelle nostra quotidianità… le canzoni sono episodi che ho cercato di unire insieme, dando vita ad una piccola odissea terrena, casalinga, dove ogni tanto ci si rispecchia nelle immagini del cosmo e ci si pongono delle domande esistenziali apparentemente superficiali, ma che fondamentalmente ossessionano l’uomo da moltissimi anni: chi sono, perché sono qui, cosa c’è fuori dal pianeta, e soprattutto che cos’è.
RispondiEliminaAllora ho pensato: forse una spiegazione a tutto ciò sta nei nostri piccoli gesti? nelle nostre manie? nel nostro piccolo vivere?
RispondiEliminaNon lo so, questo disco non ha risposte, ma racconta.
E come ci ha insegnato il buon Kubrick, lascio all'ascoltatore totale libertà di interpretare il disco come meglio crede
Lo è, lo è ...;)))
RispondiEliminaC’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero dell’intero album?
RispondiEliminaSi lo è, in una maniera un po atipica
RispondiElimina"L’universo da qui", perché è quello più passionale e viscerale, più attuale, più 2013!
RispondiEliminaE’ il centro del disco, il momento in cui spazio e spiazzo si incontrano attraverso la rete, attraverso un iPhone.
Dove il personaggio mostra la sua curiosità.
Con una leggerezza spiazzante parte per un'esplorazione cosmica proporzionata alle sue capacità, ma non per questo inferiore a quella di un filosofo o di scienziato (secondo me)
Forse si è persa: c’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero dell’intero album?
RispondiEliminaNo, non si era persa, hai risposto in contemporanea alla mia ripetizione della domana ... è il bello della diretta, come direbbe Minà ;)
RispondiElimina:-)
RispondiEliminaSì, L’universo da qui piace molto anche a me (c'è poi la citazione beatlesoniana).
RispondiEliminaquale?
RispondiEliminaPoi mi piace molto Angela, pop-rock classico italiano (a tratti sembri Jannacci), Scappo da casa tua, perfetto bozzetto, Ho visto gli alieni, discorso sugli alieni, anche in senso lato ...
RispondiEliminaHo visto gli alieni è quello più ambiguo, volutamente ambiguo, e riesce a raccontare più cose in una volta sola
RispondiEliminaA me piace 2013: odissea nello spiazzo (anche se ora conosco questa storia dell'amico fatto fuori dai newyorkesi..) ;)
RispondiEliminaAh, ah,ah, detta così sembra un film di Abel Ferrara ;)
RispondiEliminaE anche Ho visto gli alieni.
RispondiElimina... quando canti "a guardare l'universo da qui", mi sembra di sentire echi fab four, o mi sbaglio? ... riguardo L’universo da qui ... più che citazione, echi, forse ;) dimmi ...giusto?
RispondiEliminahahahaha
RispondiEliminama no, non è stato fatto fuori, è stata colpa mia, mi sono ridotto all'ultimo e ho dovuto prendere la palla al balzo...
ho dovuto prendere quello che c'era subito
si si è vero, è quello!
RispondiEliminaed è stata la mano del grande Andrea Rovacchi, del Bunker Studio di Rubiera, il "Man" che ha mixato il disco
Certo, grandi collaboratori, come dicevo nell'intro, ma questo è anche un disco per il quale hai fatto molte cose da solo: dai testi alle musiche, dall’artwork alla produzione. Un disco fatto in casa, in un certo senso. Quali sono state le difficoltà più grosse? Le cose che ti hanno dato più soddisfazione?
RispondiEliminaLa prima difficoltà è stata nel risparmiare più soldi possibili, non spendere niente, stare attento anche ad andare a mangiare la pizza un volta in più, per non rimanere senza soldi e trovarti costretto a fermare i lavori. Poi il tempo. Riuscire a strappare un’ora in più alle 24 che hai a disposizione, stare dalla mattina alla sera al computer a organizzare tutto, sito internet, farmi da "booking" da solo, fare la grafica del disco, trovare il fotografo, trattare il prezzo, trovar il posto e il tempo dove fare le foto. domani piove, facciamo la sett. prox...
RispondiEliminaOrganizzare il lancio promozionale, chiamare più volte al giorno l'ufficio stampa, prenotare e trattare i preventivi con le stamperie e studi di mixaggio, di master ecc…
che delirio!
RispondiEliminaUn delirio creativo ... una volta passato, diventa leggenda.
RispondiEliminaMentre le cose che mi hanno dato più soddisfazione sono state: gli arrangiamenti di Dario Giovannini, le chitarre soliste di Michele Barbagli, le batterie di Mocambo e Enzo, il sound e l’esperienza tecnica da studio di Enzo Cimino.
RispondiEliminaAltra grande soddisfazione è stato il lavoro del fotografo FILIPPO VENTURI! http://www.filippoventuri.it/
Poi, dopo, anche le belle recensioni che sono uscite
In copertina ci sei tu che sembri atterrare su di un pianeta sconosciuto, con degli alberelli sullo sfondo … quindi non è così sconosciuto. O mi sbaglio. Come è nata questa idea? … ovviamente cresciuta insieme al cd. O no?
RispondiEliminaLa copertina è bella, all'inizio a me sembrava una camicia bianca e tu che esci dal colletto..
RispondiEliminasi, mentre cercavo idee di dove e come andare le foto, mi sono imbattuto in una pagina facebook (quella di Filippo Venturi) dove c'era una sua foto fatta ad un skater sospeso in aria sullo sfondo di uno skate park (quello di cesena)
RispondiEliminaed ho pensato che...
.. che?
RispondiEliminaera il luogo ideale, surreale e reale al punto giusto da poter rappresentare l'immagine del disco.
RispondiEliminaAnche il fatto che lo skater fosse sospeso rimandava ad una assenza di gravità...
Poi l'idea geniale di farmi fare un saltello e scattare la foto con un lampione dietro è stata di Filippo :-)
Che potesse essere una buona idea...
RispondiEliminainfatti la copertina è uno scatto reale, non è un fotomontaggio
RispondiEliminaGeniale, direi...
RispondiEliminaA me piace quella di profilo in cui hai il sole dietro e l'aereo in mano. Però è più "terrestre".
RispondiEliminaMi piacciono le foto in controluce!
RispondiElimina:-)
RispondiEliminaquel pomeriggio allo skate park sembravamo due dementi
era pieno di bambini (a cui stavamo scassando la m...)
Sul fatto che a prima vista possa sembrare, il colletto di una camicia, come ha suggerito Elle, è sempre un gioco citazionista con il cinema fantsy, e i doc futuristici ...
RispondiEliminaio facevo ripetutamente dei saltelli in mezzo alla pista ...
RispondiEliminaUn bel modo di mantenersi in forma ;)
RispondiEliminaChissà i bambini che avranno pensato di voi ...
Situazione decisamente buffa...
RispondiEliminache eravamo due rimastoni
RispondiEliminaAvranno detto "ma in che mondo viviamo.."
RispondiEliminapoi .. abbiamo acceso i razzi (petardi) sotto lo shuttle di plastica
RispondiElimina..e invece facevate tutto per il cosmo intero
RispondiEliminaed ha preso fuoco... un fumo della madonna..
RispondiEliminasti bambini che scappavano via.. i genitori incazzati
:-) :-) :-)
RispondiEliminaBe', altro episodio cult nella realizzazione del cd, in senso lato ...
RispondiEliminaCome e dove presenti il 2013 Odissea nello spiazzo? …
RispondiElimina
RispondiEliminaIl 23 febbraio all'EX MACELLO (circolo 360)
a Gambettola (Forli-Cesena)
tutte le altre date del tour in corso le trovate qui
http://www.freifreifrei.com/www.freifreifrei.com/live.html
c'è un locale dalle vostre parti dove mi potete raccomandare?
opure, se volete, potremmo fare un secret concert a casa vostra ...
RispondiElimina;-)
Ci penso, e poi ti mando una mail per quanto riguarda locali ...
RispondiElimina... si, ma se è secret, non bisogna dirlo ;)
RispondiEliminacazzo è vero!
RispondiEliminaIo ascolto la musica su internet.. direi che non sono molto informata sui locali ;)
RispondiEliminaPer finire: una domanda che non ti ho fatto, un appello, un saluto, una cosa da dire assolutamente, un tazebao … quello che vuoi.
RispondiEliminaGrazie a tutta la banda che mi accompagna e che mi ha aiutato a realizzare il disco:
RispondiEliminaDARIO GIOVANNINI - MICHELE BARBAGLI - ENZO CIMINO - MOCAMBO
Alla mia ragazza - LESLIE - per essersi ciucciata ore ed ore di documentari sul cosmo per più di un anno
A TUTTI VOI CHE VI CIUCCERETE IL DISCO, LA COPERTINA E IL TITOLO!
FREI
Posso chiedere come si pronuncia Frei?
RispondiEliminaGrazie Frei, grazie Elle ... grazie a chi ha letto in silenzio, e magari leggerà in seguito e commenterà ...
RispondiEliminaCosì, come si scrive
RispondiEliminaBuonanotte e buonafortuna a Frei.
RispondiEliminagiusto
RispondiEliminaGrazie a voi!
RispondiEliminaE' sempre un piacere parlare di "se"
grazie Alligatore grazie Elle, alla prossima!
Frei
:-)
Bene, grazie. Buonanotte Frei e buonanotte Alli.
RispondiEliminaBuonanotte e buonafortuna a Frei.
RispondiEliminail " secret concert " casalingo è fantastico miaoooooùùùùù
RispondiEliminaGrazie, nelle blog-interviste escono cose così ;)
RispondiEliminaMiaooùùùùùùùùùù