Sarà una notte dei lunghi coltelli quella che si
annuncia questi schermi… che notte! Sì, con la voce rotta dall’emozione
annuncio l’arrivo in palude di questo nuovo soggetto musicale, atteso da molti,
annunciato come qualcosa che spacca e riapre i giochi: è qui con noi Karim Qqru
degli Zen Circus a presentare il suo nuovo progetto solista. Solista per modo
di dire, perché in Morte a credito hanno lavorato, oltre a lui, anche Izio
Orsini e Ale Demonoid Lera, e un sacco di ospiti cult, quali Nick Manzan, Diego
Pani, Emanuele Braca, Aimone Romizi, nomi già sentiti da queste latitudini.
Insomma, un progetto forte, non solo nei titoli e riferimenti, ma anche nel
gruppo.
In uscita il 22 gennaio con la Black Candy Records, label
fiorentina che ho sempre seguito ad occhi chiusi, per l’estrema semplicità nel
fare le cose belle, Morte a credito è un disco duro, adatto ai tempi duri (John
Belushi insegna). Un percorso in nove tappe dentro il lato oscuro della Storia (e
delle storie) degli uomini. Un rock denso, hardcore ed elettronico, punk e
sperimentale. Nove pezzi dove il gusto per la parola si sente, come l’autore
citato in modo esplicito nel titolo, quel Louis Ferdinand Céline sempre
maledettamente attuale. E allora porte aperte a La notte dei lunghi coltelli.
Pronti?
Buona sera.
RispondiEliminaCiao, benvenuto in palude ...
RispondiEliminaSpero sia stato un viaggio piacevole ...
RispondiEliminaGrazie mille. Devo dire che è davvero particolare fare un'intervista così. Molto bello:)
RispondiEliminaGrazie a te, è un piacere averti ospite qui...
RispondiEliminaPiacere mio.
RispondiElimina... anche perchè Morte a credito non è un disco che si ascolta tutti i giorni, e quando si inizia non si vorrebbe smettere più. Ma bando alle sviolinate, lo faccio partire e se vuoi vado con le domandone...
RispondiEliminaVai pure:)
RispondiEliminaBene, partito ... e allora ti chiedo: come è nato?
RispondiEliminaCome è nato “Morte a credito”?
RispondiEliminaMorte a credito è nato di notte in vari hotel, durante il tour di "Nati per subire" degli Zen. Volevo riprendere un discorso interrotto 10 anni fa, ovvero quando smisi di suonare la 6 corde e di cantare, con i Lillayell, il gruppo che avevo prima degli Zen.
RispondiEliminaVolevo infilare una serie di passioni, musicali (e non) in un album.
RispondiEliminaDirei che passioni ne sento e vedo parecchie, a partire da questo titolo, così grande....
RispondiEliminaPerchè questo titolo?
RispondiElimina…un omaggio chiarissimo ad un libro di culto… ma non solo.
RispondiEliminaBeh, "Morte a credito" è un libro che ha avuto un peso non da poco nella mia adolescenza. E non solo.
RispondiEliminaQuando lo lessi la prima volta avevo 13 anni. Ero abituato ad altre letture e fu come una martellata in testa.
RispondiElimina... e non solo. Anche perchè di riferimenti, vicini a questo, nel cd ne troviamo molti.
RispondiEliminaILa figura di Céline è imponente a mio avviso. È riuscito a buttare nella carta la rabbia, la morte, la storia e l'uomo come pochi.
RispondiEliminaUna martellata in testa ... potrebbe essere una buona definizione anche per il cd. Una martellata in testa salvifica.
RispondiEliminaNel disco ho provato a mescolare elementi e scrittori che riescono ad emozionarmi da anni. Céline, Camus, Tolstoj, Prévert, la Mitteleuropa, la seconda guerra Mondiale e tante altre cose.
RispondiEliminaSe devo essere sincero sono molto contento del risultato. Sono molto critico verso i dischi ai quali prendo parte, a volte troppo...sono un rompicoglioni e spesso porto la gente all'esasperazione:)
RispondiElimina... e fai bene.
RispondiElimina;)
RispondiEliminaBeh, dipende dai punti di vista, ahaha
RispondiElimina... e allora, dimmi come è stata la genesi di "Morte a credito"? ... dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale.
RispondiEliminaAvevo delle immagini in testa. Tutto questo prima di cominciare a scrivere i brani. Con il tempo ho iniziato a buttare giù dei testi e dei riff. I primi tempi il disco stava prendemdo una piega molto più estrema come sonorità...ma era anche molto poco personale. Dopo qualche mese ho coinvolto Izio Orsini nell'arrangiamento dei brani, è stata una manna dal cielo per la parte elettronica. Dopo una preproduzione fatta nella cantina di casa mia (un posto inquietante, un sotterraneo del 1500 dove tenevano i cadaveri prima della sepoltura durante le epidemie) siamo andati in studio da Lorenzo Buzzigoli di Black Candy Records.
RispondiEliminaÈ cambiato molto in corsa dal punto di vista stilistico.
RispondiEliminaIn studio è stato fatto quasi tutto alla prima, la registrazione è durata pochissimo.
RispondiElimina... una cantina del 1500 dove tenevano i cadaveri prima della sepoltura durante le epidemie ...
RispondiEliminaHa influito questo sul disco?
Sembra una cazzata a dirla, ma in parte si. Ci sono alcune registrazioni che abbiamo tenuto in modo definitivo anche nel disco. Vedi la traccia fantasma. Diciamo che ad un certo punto io ed Izio ci siamo cagati addosso. Iggy il mio cane non voleva scendere e quando lo portavo giù guaiva e scappava. Molta suggestione eh, ma tant'è...
RispondiEliminaAh, ah, ah ... bella quella del cane.
RispondiEliminaQualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di questo cd? ... a parte questo.
RispondiEliminaPoi sia com'è, Iggy è un supercanetto coraggioso, quindi è scoppiato il panico, ahahaha
RispondiEliminaC'è stato un momento preciso durante la registrazione a Prato, nello studio di Lorenzo, durante il quale ci siamo resi conto che le cose stavano cominciando a funzionare. Vennero due ospiti a trovarci e dopo aver fatto ascoltare i primi brani registrati, notammo che erano rimasti ammutoliti per la violenza sonora del tutto.
RispondiElimina... ci credo, chiamandosi Iggy poi.
RispondiEliminaIn studio ti rendi conto che il lavoro che stai registrando funziona, da piccoli dettagli.
RispondiEliminaVeniva fuori tutto con una naturalezza molto stimolante. Ci sono stati pochissimi momenti di impasse
RispondiEliminaSì, devo dire che ha un impatto molto forte, violenza sonora, mi sembra una definizione giusta. E non sembra studiata a tavolino, ma nata in un crescendo di idee e storie... anche con la S maiuscola.
RispondiElimina... e allora domandona classica: se “Morte a credito” fosse un concept-album su cosa sarebbe? …
RispondiEliminaQuesto disco potrà giustamente anche non piacere (e ci mancherebbe altro) Ma è stato fatto con molta naturalezza, non mi sono messo a fare piani a tavolino, anche perchè quando procedi in quel modo, molto spesso il disco di merda è dietro l'angolo.
RispondiEliminaLa senzanzione è questa, di un disco nato da passioni, fatto per il gusto di farlo, e venuto così ...con naturalezza. Questa è uno dei suoi punti forti.
RispondiEliminaBeh credo che sarebbe un concept sulla lordia dell'animo umano, sui lati grotteschi e cinici che alla fine risiedono in tutti noi. Volenti o nolenti siamo fatti di carne e sangue e la paura della morte ci attanaglia. In vari modi certo, ma è un tratto comune a tutti. E la paura della morte spesso, direttamente o indirettamente sta alla base di molte delle nostre azioni e dei nostri sentimenti.L'amore, l'ego, la cattiveria, il potere, la paura.
RispondiEliminavolevo precisare che io in cantina non ho avuto paura ! saluti dal cage
RispondiEliminaContraccambio i saluti ... direi che è stata una discesa agli "inferi", sia fisica che mentale... se avessi avuto paura tu, non sarebbe uscito nulla di buono.
RispondiEliminaIzio, non mentire:) Ci stavamo per tenere la mano e piangere, ahahah
RispondiEliminaun po' si lo ammetto !
RispondiEliminaBe', in certi momenti, credo sia stato necessario, per andare avanti in questo cuore di tenebra ... ma siete in due ora? Colllegati dalla cantina?
RispondiEliminaAhahaha, no, io sono a Forlì, lui a Livorno.
RispondiElimina...e allora, ditemi se c’è qualche pezzo che preferite? Qualche pezzo che rappresenta meglio tutto il cd? ... tra Forlì e Livorno, tra la via Emilia e l'inferno ...
RispondiEliminaE non si offenda nessuno, l'inferno è bello per la compagnia.
RispondiEliminasi sono a livorno , izio from cage theatre, stasera lavoro, infatti vi ho fatto un saluto volante , senno mi brontolano se sto su internet ! magari dopo mi rintrometto ! ciao amici ! w iggy , il canino tanto carino ( l'unico cane mio amico )
RispondiElimina... e anche la via Emilia.
RispondiEliminaSecondo me i tre pezzi più rappresentativi sono "La nave marcia" e "La notte dei lunghi coltelli" Fanno un bel quadro dell'album a livello musicale e testuale. Ma anche D'isco deo.
RispondiEliminaHo capito, grazie della visita volante ...
RispondiEliminaCiao caro. Iggy è qui accanto e ti saluta..
RispondiEliminaSì, "D'isco deo" è il pezzo cantato in sardo, e mi ha molto colpito, accanto ai pezzi da te citati, ma anche alla title-track e a "Levami le mani dalla faccia" ... uno dei pezzi che più spacca con entusiasmo contagioso.
RispondiEliminaD'isco deo è uno dei pezzi a cui tengo di più. Parla della Sardegna, che è la mia terra. Ed è tra i miei testi preferiti.
RispondiEliminaLevami le mani dalla faccia ha il testo scritto da Amone dei fask. E ci voleva un pezzo più sbarazzino per alleggerire il tutto, onde evitare di impiccarsi con il filo del telefono:)
RispondiEliminaAimone, pardon.
RispondiEliminaPer aprire la strada a "La notte dei lunghi coltelli" ...
RispondiElimina“Morte a credito” è uscito con la mitica Black Candy Records, label toscana da sempre capace di rinnovarsi e rinnovare il nostro rock più vivo. Come mai questa scelta? Come avete lavorato insieme?
RispondiEliminaSi. È stato il primo testo scritto, la base per spiegare gli umori e le sfumature del nome stesso della band. Musicalmente è stato uno dei brani più arrangiati del disco. Ci saranno 60 tracce aperte, moltissimi strumenti e roba campionata.
RispondiEliminaSì, ha del demoniaco, non solo nella voce ;)
RispondiEliminaLorenzo Buzzigoli di BC è il fonico di palco degli Zen. E l'altra metà, Leonardo Giacomelli, lo conosco da anni. Quando entrammo in studio stavamo ancora valutando le offerte, poi, una volta sentiti i brani ci hanno chiesto di lavorare insieme all'album. È stata una questione di 10 minuti accettare l'offerta.
RispondiEliminaBlack Candy ...direi perfetta come scelta.
RispondiEliminaHanno nel roster band che amo, come gli Appaloosa ed i Bad Love experience.
RispondiEliminaSì, conosco il gruppo da 10 anni, hanno sempre avuto stile ...
RispondiEliminaDecisamente:)
RispondiEliminaAnche la copertina dell'album ha un certo stile ...
RispondiElimina.... molto semplice e diretta, dal sapore intellettuale. Di chi è opera e come è stata scelta? Nata insieme al cd? Prima, durante, dopo?
RispondiEliminaÈ in tema con l'album, è molto simbolica. Inizialmente volevamo fare una confezione fatta a libro, come i vecchi romanzi della Bur. Ma economicamente era una follia.
RispondiEliminaDirei che da quel senso di spontaneità e spinta dal basso, in linea con il disco ...
RispondiEliminaÈ stata pensata da me ed Izio e l'ha finalizzata il bravissimo grafico Daniele Bertelli. Sinceramente l'idea intera del lavoro che ho è un pò distante dalla sfera intellettuale. Non ho lo spessore:) La storia e la letteratura sono due mie grandi passioni, ma amare lo stile di un palazzo non fa di te un architetto:)
RispondiEliminaHai detto benissimo, è perfettamente in linea con il disco.
RispondiEliminaCome e dove presenterete/avete presentato l’album? …
RispondiEliminaIl tour partirà a metà febbraio e toccherà tutta la penisola.
RispondiEliminaSaremo in tre sul palco: Io, Izio ed Ale Demonoid Lera.
RispondiEliminaAllora staremo attenti al web ... non oso pensare all'effeto live di queste 9 (+1), canzoni spacca-coda.
RispondiEliminaPer finire: una domanda che non ti ho fatto, un appello, un saluto, qualcosa che non abbiamo detto o qualcuno che non abbiamo ricordato, da fare assolutamente …troppe cose?
RispondiEliminaInfileremo un altro paio di cosette oltre alla tracklist del disco. Sarà un live breve e senza pause. 50 minuti secchi.
RispondiEliminaBeh, volevo ringraziare gli ospiti che hanno dato una pennellata a questo disco: Nicola Manzan, Aimone Romizi, Emanuele Branca e Diego Pani.
RispondiEliminaMolto puntuali i loro interventi ... un saluto a loro.
RispondiElimina... e devo dire, per dovere di cronaca, che tu avevi accanto un cane, mentre io, come al solito, un gatto. Quindi anche in questo, si sentiva la tensione … una tensione da notte dei lunghi coltelli.
RispondiEliminaOvviamente si scherza.
RispondiEliminaAhahahahaha, se non ci fossero gli animali, retorica a parte, sarebbe un mondo molto più triste:)
RispondiEliminaQuesta sera è stato molto allegro allora, cani, gatti, un alligatore ;)
RispondiEliminaGrazie Karim, grazie anche all’intervento voltante di Izio from Cage Theatre …che magari tornerà dopo, e potrà aggiungere quello che crede su questa nostra chiacchierata giunta al termine.
RispondiEliminaGrazie a te! Ciao e buona serata.
RispondiEliminaGrazie altrettanto ... buonanotte e buonafortuna a La notte dei lunghi coltelli.
RispondiElimina:)
RispondiEliminaottime idee, cantina rinascimentali e misteriose, suoni distorti, rock potente, casa discografica cult! Insomma ci sono tutti i presupposti porgerò l'orecchio.
RispondiEliminaBel riassunto ... porgi, porgi l'altro orecchio ;)
RispondiEliminaAscoltata l'anteprima su rockit almeno una ventina di volte. Aspettavo una cosa del genere da tanto. Qualcosa di nuovo finalmente. Una ventata di aria fresca. Le idee che ci sono in questo disco (musica e testi) alcuni le spargono in 5 dischi. Personalita' da vendere e testa colta e molto umile(a differenza di alcuni personaggi dell'indie nostrano, senza fare nomi, che non fanno altro che sboroneggiare ed atteggiarsi ad intellettuali) Se il resto del disco e' all'altezza dei 4 pezzi in download siamo davanti, per me, ad un piccolo capolavoro. Ciao, Martino. P.s. Ma karim abita a forli'? Nel caso contento di essere suo concittadino.
RispondiEliminaCiao Marti, benvenuto in palude... concordo con le tue considerazioni. Tra i pezzi su Rockit c'è D'isco deo, che è il pezzo preferito da Karim, e anche dal sottoscritto, come la stessa Morte a credito, ma anche le altre due ben rappresentano un disco che non ha momenti di cedimento. Sì, dico che anche il resto è all'altezza. Karim a Forlì? Chi lo sa? Direi che viaggia molto, tra Sardegna e Toscana, tra la via Emilia e la cantina demoniaca ...
RispondiEliminaSono più entusiasta del progetto di Karim che di quello di Appino... Ho sentito una robina così ma non mi ha entusiasmato... V.
RispondiEliminanon e' molto carino fare paragoni
RispondiEliminaAndrò ad ascoltarli anche solo per il riferimento al mio amato scrittore francese.
RispondiElimina@Eva Aiko
RispondiEliminaNon saprei dirti, per ora ho ascoltato solo La notte dei lunghi coltelli, ti dirò quando sentirò anche quello di Appino. Grazie di essere passata in palude, bello il tuio avatar e il nome del tuo blog (molto interessnte).
@Anonimo
;)... l'intervista continua, ed è,come vedi, molto viva.
@And
Immaginavo, immaginavo, ho pensato a te appena ho visto la copertina del cd ...
bene mi piacciono le discussioni aperte e molto vive! e complimenti per il format ! la palude ci piace un sacco !
RispondiEliminaKarim, convinci anche UFO a fare un disco solista!! Comunque non ho nemmeno ascoltato l'EP su Rockit, solo il singolo, ho proprio voglia di ascoltare tutto l'album senza rovinarmelo! Sono molto entusiasta perché è qualcosa di totalmente differente dal sound del Circo Zen! =D
RispondiEliminaah, ma e' gia' uscita qualche anteprima del disco di Appino? qualcuno puo' darmi il link, sono curiosissimo di sentire! comunque secondo me la notte dei lunghi coltelli sta destando tutto questo interesse perche' e' stata una sorpresa, non se l'aspettava nessuno. e' raro che un batterista (per quanto bravissimo) di una band abbia questa bravura anche al di fuori del proprio strumento ed una padronanza di questo tipo sia testuale che musicale. ha usato generi che esistono da decenni, ma li ha combinati in una maniera nuova ed originale. la cosa che mi ha preso di più e' stata l'immaginario forte che e' riuscito a creare, mettendo insieme un certo tipo di letteratura, la storia e alcuni lati neri dell'uomo. se sommi questo al frullatone musicale dell'album ne viene fuori qualcosa di nuovo. e di questi tempi non e' poco.il tratto fondamentale poi per me e' l'umilta del tutto. si sente che non e' un atteggiamento intellettuale, ma passione pura e' da tanto che aspetto con trepidazione l'uscita di un disco italiano. ciao, martino
RispondiEliminaBel disco interessante Ally, anzi RIVOLUZIONARIO!
RispondiEliminaGrazie a tutti, vedo che Morte a credito è un album molto atteso, per quello di Appino, rimando @Marti al web (ci sono alcune anticipazioni, uscirà a marzo, da quello che vedo), per ora mi concentro su La lunga notte dei coltelli, e dico che non c'è competizione, ma belle novità. Aggiungo per @Marti, e per chi non lo sa, che Karim, suona la batteria dal 2000, ma prima è stato il cantante e chitarrista in altri bei gruppi, tipo LWE e Lillayell. Infine dico a @George, che sì, appare all'orizzonte qualcosa di nuovo, quindi qualcosa di RIVOLUZIONARIO ...
RispondiEliminaCredo sia un genio solo per il titolo. Un bacio carissimo.
RispondiEliminasono sempre interessanti le tue bloginterviste musicali Ally. miao
RispondiElimina@Eva
RispondiEliminaGià, è così.
Bacio.
@Fel
Grazie per l'attenzione ... miaoo.