Reality di Matteo Garrone
Un vero capolavoro, e potrei fermarmi qui. Ci sono delle
facce, ma delle facce, dei corpi, dei corpi…. delle storie poco viste (o, se si
sono viste, mai così). L’intreccio è semplice, quasi banale, una scusa solo per
fare del Cinema: c’è un bel tipo che ha un banco del pesce in un povero
quartiere di Napoli. Assieme alla bella moglie arrotonda con delle truffe, ma
questa vita
la sente troppo stretta. È un tipo brillante, che alle feste di
matrimonio (tipo quella grossolana e kitsch in apertura del film), si traveste
da donna per far divertire amici e parenti. Potrebbe andare in televisione,
quella di oggi, strapaesana e volgare, per questo coglie al volo le selezioni
per entrare ne Il Grande Fratello. È la sua occasione per cambiare vita. Supera
la selezione nella sua città, lo chiamano a Roma e crede di avercela fatta, ma
è solo una pia illusione. Inizia così
una discesa nella follia pura, che lo porterà a vendere la sua attività,
allontanandosi sempre di più da moglie, figli, amici… Divertente il suo donare
tutto ai poveri, credendo così di riuscire ad entrare nella casa del Signore,
cioè de Il Grande Fratello. Garrone, qui in forma strepitosa (altro che
Gomorra), è geniale nel suggerire analogie tra fede religiosa e questa fede,
anzi, illusione di una vita migliore. Viene in mente il Rossellini de Il
Miracolo (quante volte l’ho visto a Fuori Orario di Grezzi/Giusti), vengono in mente certi episodi di Bresson. Guardandolo si è tentati
di fare della sociologia spicciola, ma il film parla da solo, vuole essere
guardato e basta. Molte sono le scene da antologia, a cominciare dalla fine,
quando il pover’uomo entra finalmente nella Casa. Entra? Oppure è ancora una
sua illusione? La speranza di una vita dorata? E qui viene in mente quella
frase del maestro Monicelli: la speranza è una trappola … colpo di coda al quadrato.
Bella
addormentata di Marco Bellocchio
Cinema moralmente forte, come ci ha abituati da sempre Maro
Bellocchio, uno dei nostri pochi cineasti ancora capaci di mettere le mani nel
piatto della realtà italica. Bella addormentata non è semplicemente il film su “il
caso Englaro”, piuttosto è il tentativo di raccontare, con un film ad episodi, l’Italia
dei fronti contrapposti, in questo caso il fronte laici/cattolici. Come succede
spesso nella nostra povera patria, certi confini sono però labili, causa
compromessi al ribasso. Ecco che un senatore di origini socialiste, si trova
ingabbiato in un partito dove c’è dentro di tutto, e inevitabilmente entra in
crisi quando il capo supremo della sua formazione impone una scelta
integralista (vi ricordate la tragicommedia di quei giorni?). Memorabile l’incontro
in sauna tra Toni Servillo/senatore Roberto Herlitzka/psichiatra dei
parlamentari. La figlia del politico è invece una cattolica convinta, che va a
pregare di fronte alla clinica dove c’è la povera Englaro. Si innamora di un
ragazzo sul fronte opposto, ed è sesso a prima vista, alla faccia della
coerenza niente sesso prima del matrimonio (generoso l’incontro Alba Rohrwacher/Michele
Riondino).
Fredda e mai così snob, Isabelle Huppert, ricca madre
fervente cattolica, che da anni mantiene in vita la figlia con l’ausilio di
macchinari: è questa un’altra tragica bella addormentata. Episodio
apparentemente staccato dalla realtà, ma invece molto vicino al vero dramma.
Ancora più staccato, l’episodio con Maya Sansa, tossica e
ladra, un personaggio dal sapore squisitamente bukowskiano, surreale come
spesso riesce ad essere Bellocchio. Il caso vuole, si trovi a passare in
ospedale proprio in quei giorni, e un bravo medico la “salva” anche se lei non
vorrebbe. Anche lei è una bella addormentata …ma si risveglia. Forse.
Il rosso
e il blu di Giuseppe Piccioni
Liberamente
ispirato dall’omonimo libro di Marco Lodoli, ha come punto di forza il cast, a
partire dai giovani studenti per arrivare ai tre attori: Roberto Herlitzka,
cinico anziano professore di Storia dell’arte, Riccardo Scamarcio, giovane
idealista supplente di Lettere, Margherita Buy, preside nevrotica. Ognuno di
questi porta avanti il proprio episodio (vanno forte i film ad episodi oggi),
anche se legato insieme dal luogo d’azione, la scuola. Non dice cose
rivoluzionarie, ma è godibile, in particolare il personaggio di Herlitzka, in un
ruolo finalmente (quasi) comico. Di culto la scena dei colloqui con i genitori,
che sa strappare delle risate, forse facili, ma vere. L’episodio più semplice,
quasi didascalico, è quello con la preside alle prese con un ragazzo solo e
malato. Lo segue all’ospedale, e non riesce a liberarsene più. Non strappa
risate di forza, ma fa riflettere. Carino.
Colpo di coda
Quasi colpo di coda
Garrone è uno dei più grandi del cinema italiano attuale.
RispondiEliminaMi è piaciuto anche "Bella Addormentata", anche se un gradino sotto: Bellocchio a dir poco coraggioso ad affrontare un tema del genere, anche se c'è un cappa di pesantezza micidiale. L'argomento probabilmente non lascia scampo, però forse serviva almeno un episodio un po' più leggero sulla scia di Herlitzka psichiatra.
Stasera vado a vedere "Il comandante e la cicogna"; la sett. scorsa ho visto "Tutti i santi giorni" di Virzì che non è male, anche se non uno dei suoi film migliori. E' un buon momento per il cinema italiano.
Concordo su Garrone e anche sul giudizio che dai al film di Bellocchio (altro grande). "Il comandante e la cicogna" l'ho già visto (e allora non ti dico nulla, ma anticipo solo che sarà il primo film di Cinema Italico atto II, un altro post dedicato alle molte uscite del cinema italiano di questo periodo). "Tutti i santi giorni" non mi è piaciuto molto, a parte il personaggio di Thony, veramente bello. Direi un film codì-codì (Virzì fa un film buono e uno no alternando).
RispondiEliminaCome avrai capito ho un ritmo folle tutto mio come tempistica per vedere i films, ma li tengo sempre a mernte quelli " degni " e viene sempre il loro momento, specialmente quello di Garrone è un titolo che annoto. Miaooùùù
RispondiEliminaSì, ti piace guardare con calma ... direi che accanto a "Reality", anche "Bella addormentata" è da non perdere. Miaooùùù!
RispondiEliminaAnnoto anch'io il primo. Credo comunque che gli altri due mi interesserebbero...
RispondiEliminap.s. devi fare un legendina su numeroalligatori= giudizio.
Ciao!
Sì, tutti e tre valgono un passaggio al cine .... o, se preferisci, in tv (magari nell'ordine da me dato). Quanto alla legenda, hai ragione, una volta la mettevo, ora, per paura di appesantire il pezzo no ... provo ad aggiornare mettendola.
RispondiEliminaEcco fatto Mr Hyde ;)
RispondiEliminaalli, non visti :( ma un salutino te lo faccio, smack!
RispondiEliminaDa recuperare presto, presto ;)
RispondiEliminaSMACK!!!
eh eh, ora è tutto piu' chiaro!
RispondiElimina... pure io ora, ho la mia legenda ;)
RispondiEliminaè vero che sembra un buon momento per il cinema italiano e la cosa mi fa piacere, detesto leggere quasi solo titoli in inglese, colossal in 3 D e quant'altro.., però credo che su Bellocchio passereò, argomenti tristi a novembre mi pare un accanimento :) salutone!
RispondiEliminaSì, mi sono capitate davanti una bella serie di pellicole, con nomi quali Bellocchio, Bertolucci, Garrone ... tutte nel giro di qualche settimana, da non crederci (e tutte di buon livello, se non ottimo). Bellocchio allora, recuperalo in estate, magari all'aperto se non te la senti ora(ma a parte l'episodio con la Huppert, non è così "triste").
RispondiEliminaE adesso come faccio a vederli? Vabbe' che qui non mancano i film in lingua originale.. E adesso che scusa ho per non vederli??
RispondiEliminaApprezzo moltissimo tutti e tre i registi indicati, seppur nella loro diversità. Concordo con Lucien e sull'ottimo stato di salute attuale del cinema italiano.
RispondiEliminaPer quando riguarda te, la legenda è a dir poco eccezionale, rido da dieci minuti. Baci.
@Elle
RispondiEliminaSei in trappola ;)
@Eva
Sì, è una stagione ricca, incredibilmente ricca, di film italici. Perchè? Un caso? Vedremo di indagare ... ridi per la mia legenda? Ormai una leggenda ;)***
Garrone e Bellocchio mi intrigano molto; il film di Piccioni purtroppo ha un difetto per me insormontabile: c'è Margherita Buy.
RispondiEliminaP.s. scanso anche i film con la Angiolini.
Ed io che ero in dubbio se andare a vederlo. Bene, ora sono convinta!
RispondiElimina@Harmonica
RispondiEliminaAh, ah, ah, io sono onnivoro, mi mangio entrambe ;)
@Adriana
Non avere dubbi, sono due film imperdibili, e uno da vedere con calma ...
Garrone per primo, non ho molta sempatia per Bellocchio,esile Piccioni!
RispondiEliminaCiao Alli!
Direi che la classifica che hai fatto è perfetta, a parte Bellocchio, uomo di cinema rigoroso, che magari può risultare non simpaticissimo, ma imprescindibile (passa sopra la simpatia, e vedi tutti i suoi film, ascolta un amico).
RispondiEliminaHanno sostituito il video con uno in HD. Subito aggiornato! Grazie della segnalazione :-)
RispondiEliminaPoi mi dici che ne pensi?
Vista ... dico,Adri, che mi sembra una bella intervista; colta ed elegante, ottima risposta a chi dice che il jazz non è cultura ;)
RispondiElimina