Numero6 in palude, abituati a questo ambiente per i
ripetuti passaggi qui (siano essi come Numero6, come Michele Mezzala Bitossi,
o, di recente come Bosio). Ora ritornano con la formazione madre, una delle più
belle realtà dell’underground italico, per parlare del nuovo disco uscito per
Urtovox venerdì scorso, Dio C’è (lo potete ascoltare in streaming gratuito qui).
Un bel cd, un concentrato del meglio di quanto la nostra musica sotterranea
abbia prodotto in questi ultimi dieci anni. Trame sonore coinvolgenti, testi
che restano, per un pop-rock esplosivo, che, come vedete anche dalla copertina,
ha fatto secchi i protagonisti.
Dio C’è non è la svolta cattolico-integralista della
band, ma il riferimento a quella scritta che negli anni ‘70/’80 si trovava sui
cavalcavia o sui cartelli stradali delle autostrade. Mi sono sempre chiesto del
perché, senza i Numero6 non l’avrei scoperto: era un sistema dei vari pusher
per segnalare la loro presenza sul territorio. Con il consueto gusto per i
paradossi e i giochi di parole, la band genovese l’ha scelto come titolo dell’album
(e pure di una delle più citazioniste canzoni in esso contenuto). Un lavoro
ricco di ospiti e trovate innovative. Per questo è un piacere ospitare ancora
una volta in palude i Numero6. Pronti?
PERCONOSCERLI MEGLIO
Ma, se sono scoppiati ci sarà qualcuno? ... almeno dall'aldilà ;)
RispondiEliminaAlmeno il cagnetto che è rimasto vivo ... guardare checccarino!!!
RispondiElimina... sento delle voci!
RispondiEliminaChe mi dicono che si stanno materializzando i Numero6 in palude... tra qualche minuto.
RispondiEliminaIntanto, se non l'avete fatto, vi consiglio di ascoltare il streaming il loro nuovo cd, da link che ho messo in homepage.
RispondiEliminaeccomi..;)
RispondiEliminaIo è la decima volta che mi vedo il video, molto divertente, con quel vecchio vinile che gira, e la band sopra ...
RispondiEliminaEcco, stavo parlando di voi, di te, Michele che giri sul vinile ...
RispondiEliminaBentornato in palude ...
RispondiEliminagrazie!..;)
RispondiEliminasì, anche a me piace molto. E' stata un'idea di Stefano Poletti, regista molto bravo con cui collaboriamo da un po'. Ha optato per questo mood molto mod, che abbiamo sposato in peno!
grazie, fa piacere essere di nuovo qui..;)
RispondiEliminaBene, allora se siete pronti, faccio partire il disco e vado con le domande ...
RispondiEliminasi vai!
RispondiEliminaCome è nato “Dio C’è”?
RispondiEliminaIn maniera oserei dire piuttosto naturale, serena e spontanea.
RispondiElimina“I love you fortissimo”, il nostro disco precedente, risale ormai a due anni fa. Nel mezzo c’è stato “Il problema di girarsi”, il mio esordio solista a nome Mezzala per cui personalmente non sono stato con le mani in mano, come mia abitudine..;)
In questi due anni come band abbiamo suonato in giro, fatto parecchie esperienze e ci siamo visti periodicamente per provare idee nuove con la grande curiosità di vedere cosa sarebbe venuto fuori, senza particolare pressione o voglia di darsi scadenze precise. Non c’è stata ansia o grande programmazione, semplicemente ci siamo resi conto di poter contare su un buon numero di canzoni che reputavamo buone, che forse sarebbero potute diventare anche ottime e, soprattutto, di aver ancora voglia di mettere anima e corpo in questo progetto. Quindi abbiamo lavorato su una ventina di canzoni che ho scritto cercando di contribuire tutti alla loro produzione, sgobbando molto sugli arrangiamenti e sul tentativo di sviluppare le idee di produzione già in qualche modo realizzate sullo scorso disco. Sia in sala prove che in studio tutto è filato via in maniera piuttosto liscia, grazie anche all’ottimo lavoro svolto da Mattia Cominotto e Ivan Rossi con cui ancora una volta abbiamo deciso di collaborare per quanto riguarda le registrazioni e i missaggi
Già, squadra che vince non si cambia, da una decina di anni, più o meno ... magari qualche nuova stella in panchina, che è entrata in alcune canzoni.
RispondiEliminaPerché questo titolo?... così forte.
RispondiEliminabeh si, da qualche anno non disdegnamo affatto ospitare nelle nostre canzoni artisti che stimiamo e che riteniamo possano aiutarci ad aggiungere colori interessanti a quel che scriviamo..
RispondiEliminaQuanto al titolo del disco ho avuto l’”illuminazione” durante le registrazioni del disco. Tutti noi siamo nati a metà degli anni settanta e ricordiamo molto bene la scritta “Dio c’è” che campeggiava sui muri della periferia della nostra città, sui cavalcavia delle autostrade. Sembra fosse opera di pusher che avvertivano la loro potenziale clientela che in quel luogo si poteva trovare droga. Mi affascinava riportare in auge quel tipo di atmosfera metropolitana un po’ losca, marcia, se vuoi anche un po’ “vintage”. Non ti nascondo poi che ritengo sia importante puntare su titoli che non passino inosservati, sia per quanto riguarda le canzoni che se si parla di album. E questo, piaccia o meno, non passa inosservato. Rimanendo nell’ambito del concetto di spaccio c’è anche un significato abbastanza presuntuoso dietro a questo titolo. Ci riteniamo infatti degli spacciatori di musica molto buona.
Bella questa ... e allora uno in crisi di astinenza da buona musica, si ferma davanti al vostro cd ;)
RispondiEliminaE, visto che pure io sono nato inn quel periodo, sì, me la ricordo quella scritta ... e non sapevo la cosa del segnale dello spacciacatore ...
RispondiEliminaCome è stata la genesi del cd, dall’idea iniziale alla sua realizzazione finale?
RispondiEliminaCome ti dicevo prima tutto si è svolto in maniera piuttosto lineare e rilassata. Sia durante la preproduzione che nel corso del lavoro in studio per registrazioni e missaggi si è sempre respirato molto entusiasmo creativo. Forse questa volta più che in passato è stato davvero tangibile e significativo il desiderio di non accontentarsi di avere in mano delle buone canzoni con dei buoni arrangiamenti ma di provare invece a spingersi un po’ più in là, anche a costo di dover poi tornare indietro perchè magari si sarebbe persa la strada maestra. Intendo dire che c’è stata una cura maniacale per gliarrangiamenti, nel considerare il peso di ogni particolare, di ogni intervento strumentale e di ogni parola dei testi. Tutto ciò, d’altra parte, non ha inficiato su quella che ritengo essere una delle peculiarità maggiori di “Dio c’è”, ossia la sua freschezza e la sua positiva “leggerezza”. Insomma, forse al quarto disco siamo diventati finalmente molto bravi!..;)
RispondiEliminaSì, io che ormai ti seguo da molto, devo dire che si sente una particolare cura del testo, come di consueto, e arrangiamenti mirati, coretti, trombe, violini, violcelli, che saltano fuori con assoluta semplicità ... sto ora ascoltando proprio ora "Dio c'è" ... emblematica in questo senso, non solo per il titolo.
RispondiEliminaQualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di questo nuovo album?
RispondiEliminaCon tutti questi ospiti, chissà ...
RispondiElimina... quante.
RispondiEliminasi, hai colto bene quel che intendevo..abbiamo cercato di dare "spessore" alle canzoni: "Dio c'è" è abbastanza emblematica in tal senso..
RispondiElimina... ed episodi rappresentativi? Strani? ... da narrare...
RispondiEliminafrancamente non ricordo "episodi" più divertenti, significativi, importanti di altri. Ricordo invece un periodo davvero bello passato insieme a quelli che, di fatto, sono alcuni dei miei migliori amici, coin cui ormai da dieci anni condivido un progetto importante.
RispondiEliminaProbabilmente sono troppi, per ricordarsene uno ... e sono tutti vita.
RispondiEliminaSe fosse un concept-album su cosa sarebbe?
RispondiEliminaSullo spaccio di buona musica ;)
RispondiEliminaSullo spaccio, punto e basta ;)))
RispondiEliminano, ci saranno anche stati degli episodi bislacchi. anci, conoscendoci ci sono SICURAMENTE STATI. Mi riprometto di pensarci e di integrare in seguito l'intervista.. Alla mala parata mi invento qualcosa di particolarmente rock'n roll..;)
RispondiEliminaQuando ti vengono in mente, passa di qua e scrivili ... senza problemi. Ne faremo un piccolo libro poi ;)
RispondiEliminabeh, un concept sullo spaccio non sarebbe stato male..Dopo tutto siamo di Genova e qui nel centro storico ne succedono di tutti i colori ogni giorno..una realtà che putroppo conosciamo piuttosto bene.
RispondiEliminaNonostante abbia deciso quasi sempre di utilizzare la prima persona singolare nei testi questo è un disco in cui raramente utilizzo riferimenti autobiografici. Già in “I love you fortissimo” avevo iniziato, sollecitato dai miei compagni, ad aprirmi all’esterno provando per la prima volta a raccontare storie, a essere maggiormente narrativo rispetto a un passato in cui, pur non rinnegando nulla, forse talvolta ho peccato di autocompiacimento e di autoreferenzialità. Canzoni come “storia precaria”, in questo senso, rappresentano per me un percorso di crescita come scrittore di canzoni. Una crescita avvenuta grazie anche, lo voglio ripetere, a un “gioco di squadra” in cui i miei compagni di avventura sono stati fondamentali. Senza il loro pungolo forse non avrei trovato nuovi stimoli nell’approccio alla scrittura e avrei forse finito per “sedermi” affidandomi a un mestiere che, di fatto, ho maturato. Per le introspezioni e per non dover dare conto a nessuno c’è il mio progetto solista come Mezzala…I Numero6 funzionano anche perchè si sono venuti a creare equilibri importanti, una serie di “regole” da osservare. Tipo non frequentarsi troppo, non fare scorregge in furgone, non usare la parola “indie”, e altre ancora. Ora c’è anche quella per cui devo cercare di evitare, nei testi, di essere troppo “menoso”.
Ah, ah, ah, regole fondamentali per fare un sacco di cose e poi ritrovarsi ...come dei calciatori che poi si ritrovano nella loro nazionale, la vostra è Numero6.
RispondiElimina... e a prpoposito di "Storia precaria" è un gran bel pezzo, il mio prferito dell'intero cd.
RispondiEliminaE il vostro pezzo preferito? ... o i vostri?
RispondiEliminaBeh mi fa piacere quel che dici su "storia precaria". Anche a me piace parecchio, soprattutto per come è costruito, ossia in due parti clamorosamente diverse tra loro che coesistono in sette minuti.
RispondiEliminaPer esempio sono legatissimo a “’66”, che contraddice pienamente quel che ti ho appena detto a proposito dei testi, ma insieme a “Un mare” si tratta degli unici esempi. Parla di mio padre, scomparso improvvisamente tre anni fa. Già in “Il problema di girarsi” di Mezzala c’era “heypa” dedicata a lui. Tuttavia se là c’era una buona dose di disperazione qui sono riuscito a essere maggiormente sereno, a tratti credo anche ironico. Potere dell’elaborazione. Comunque, davvero, potrà sembrare banale e scontato ma queste tredici canzoni le sentiamo davvero tutte importanti dalla prima all’ultima. Per la prima volta siamo convinti che in un nostro album nulla sua fuori posto, e questo è frutto certamente di un grande coinvolgimento ma anche di un lavoro duro e appassionato.
Sì, su "Sessantasei" sei intenso e ironico allo stesso tempo, e pure in "Un mare" spensierato e solenne (personale sì, ma che arrangiamento caspita ...)... e poi, si sentono molte voci femminili, di due Giulie in molti pezzi.
RispondiEliminaGiulia Kramers dei Kramers, passati in palude di recente, e Giulia UnePassante, passati di qui qualche anno fa ...
RispondiEliminasì, ci sono degli ospiti. Il nostro acro amico Colapesce su "Un mare", Giulia "Une passante" Sarno su "A chi è infallibile" e Giulia Sarpero di Kramers su "Storia precaria" e, ai cori, in un'altra manciata di pezzi. Ci piaceva l'idea, come ti dicevo, di dare una certa varietà cromatica al disco, non solo per quanto riguarda le trame strumentali ma anche sulle voci.
RispondiEliminaDirei, idea riuscita ...
RispondiEliminaA produrre il cd è Urtovox, label tra le regine della scena underground. Come ti trovi in questa squadra? … è forte a calcetto?
RispondiEliminaIl riferiemto, voluto, è anche a quel campionato di calcetto delle etichette underground ...c'eravate? E se sì, con chi hai giocato? Il ruolo lo conosco ...
RispondiElimina
RispondiEliminaOrmai sono tre anni che collaboriamo attivamente con Paolo Naselli, ossia con Urtovox.;)
Da parte mia esisteva stima incondizionata anche prima di instaurare un rapporto ufficiale con lui sui Numero6, perchè ho sempre seguito e apprezzato il suo lavoro su band come gli A Toys Orchestra, per esempio. E’ una persona genuina, sinceramente appassionata di musica e molto ma molto onesta e autentica. Adesso, fra l’altro, posso dire di considerarlo un amico. Si è instaurato un rapporto molto bello tra di noi, basato sulla fiducia e sulla totale condivisione. Capita anche di farsi delle belle titigate, ma perchè siamo entrambi delle belle teste di cazzo.. e comunque sempre partendo da presupposti costruttivi. Siamo molto contenti del team con cui lavoriamo, di cui fa parte anche Valentina Bellè, una persona straordinaria, oltre che un’amica e una professionista esemplare. A calcetto ce la caviamo piuttosto bene, devo dire. Nell’ultima edizione di “Tutto molto bello”, pur non essendo riusciti a superare la fase a gironi abbiamo totalizzato quattro buoni punti in tre partite, facendo vedere anche qualche ottima giocata..;). Parlo ovviamente della squadra di Urtovox..
Be', sì, a quel campionato mi riferivo, e quanto ai personaggi che hai citato, conosco bene pure io da alcuni anni ormai ... con uno dei due sono stato pure a cena. Ma non dico chi ...
RispondiEliminaE sul "litigare" ne faccio molte pure io con collaboratori vari ...poi si fa pace.
RispondiEliminaCopertina con voi a terra, sembra non molto vivi … a parte un cane? Cos’è stato?
RispondiEliminaUn trip andato male? …un’anticipazione del capodanno Maya? Come è nata questa copertina?
RispondiElimina
RispondiEliminaE’ nata per caso, come spesso ci succede. Eravamo nel pieno di un servizio fotografico col nostro amico Luca Saini, autore sia sìa di questo scatto che di tutte le nuove foto promozionali. Avevamo la sensazione di avere in mano del buon materiale ma di poter “osare” di più, realizzando un immagine davvero evocativa e forte. Allora a Stefano Piccardo (che insieme a me suona la chitarra nei Numero6) è venuta l’idea di noi sdraiati per terra, come precipitati dal quarto piano. In realtà non siamo morti, stiamo solo dormendo…Brina, il cane di Pietro (il bassista) che ci passa accanto, è poi un gran tocco di classe.
Ah, ah, ah, sì, il cane di Bosio deve essere piombato lì all'imporovviso, dando quel senso di freschezza ... come il cd, studiato, ben arrangiato, ma allo stesso tempo spontaneo, improvvisato ad ogni ascolto.
RispondiEliminaVedi, ho trovato alla fine la metafora perfetta ...tra disco e copertina.
RispondiEliminaCome e dove avete presentato l’album? … prossime date?
RispondiEliminabravssimo! la tua recensione alla copertina è addirittura esaltante!..;)
RispondiEliminaFaremo una data di anteprima e “riscaldamento” l’11 novembre al Magnolia di Milano. Qualcosina ancora a novembre e dicembre ma il vero e proprio tour inizierà col nuovo anno. Abbiamo deciso infatti di prendercela con calma. Abbiamo sicuramente molta voglia di suonare in giro ma vogliamo farlo in una certa maniera quando la promozione avrà fatto il corso che ci aspettiamo e quando i tempi saranno a nostro avviso davvero maturi per uscire con un gran concerto.
Be' allora da tenere sotto stretta osservazione il sito, che ho linkato nell'intro ... tra l'altro molto ricco di cose da vedere e ascotare, a partire dal bel video citato all'inzio.
RispondiElimina... e pe finire, una domanda che non vi ho fatto, una risposta e poi tutti a nanna.
RispondiEliminaok
RispondiEliminahai sonoo?
si, parecchio
allora buona notte!.;)
Allora è proprio il caso di dirlo:
RispondiEliminabuonanotte e buonafortuna ai Numero6.
Grazie Michele, alla prossima ...
RispondiEliminagrazie a te, alla prossima!
RispondiEliminaNon conoscevo, niente male davvero. Grazie per l'imbeccata. Ciao
RispondiEliminaA me l'aveva spiegata Filippo, la vera ragione del "Dio c'è" :-)
RispondiElimina@Roscio
RispondiEliminaSì, ed io che seguo il gruppo da un po' di anni, ti dico che hanno fatto il loro migliori disco ...o uno dei loro migliori dischi.
@@Adri
Fil è sempre un passo avanti, io non la sapevo, ho dovuto attendere questo disco ;)
:-)
RispondiElimina;)))))))))))... genovesi come te.
RispondiElimina