Pagine

venerdì 24 febbraio 2012

Due parole con i Marquez

Ancora una volta i Marquez nella palude, ancora una volta con sentimento e passione, quelli scaturiti dal loro recente cd autoprodotto e diffuso gratis come il precedente sul bello e ricco sito della band (andate e scaricate, poi mi direte). S’intitola Figlio del diavolo e sembra un disco duro e arrabbiato, da pugni in tasca, nuovamente da tenere pronti (uno dei migliori pezzi è per me, non a caso, Fossero pugni in faccia). Questa rabbia pronta ad esplodere si vede già dalla copertina, con Andrea Comandini in un angolo, barba ed occhiali da intellettuale impegnato sotto un cielo grigio. No, non sta facendo la pipì, come a prima vista si potrebbe pensare, medita sul “cosa fare noi”. 
Andrea, tra qualche minuto collegato con me in diretta, è da poco tornato da un viaggio dall’altra parte del mondo, ha scritto, suonato e prodotto Figlio del diavolo quasi in completa solitudine, con accanto alcuni fidati amici dei quali poi magari ci parlerà (Antonio Comandini, Dario Giovannini, Emanuele Bartolini, Andrea Cola) . L’ha pensato in stanze d’albergo durante i suoi viaggi di lavoro, l’ha suonato in un mese di clausura in casa sua, e poi l’ha offerto al gentile pubblico a partire dal 1 febbraio. Dodici brani cantati in italiano, a volte gridati con la chitarra come accompagnamento, con organi acidi, piani poetici, incroci di chitarre, il giusto ritmo. Un album che cresce, per dirla con una frase fatta. Pronti?

109 commenti:

  1. Forse devi ancora recuperare il fuso orario?

    RispondiElimina
  2. Ahahah, no, stranamente tutto ok con il fuso!

    RispondiElimina
  3. È venerdì per tutti, alligatori compresi...

    RispondiElimina
  4. Benvenuti nella palude Marquez, benvenuto Anndrea...

    RispondiElimina
  5. Ah, ah, ah, potrebbe essere un bel titolo per una canzone ... è venerdì anche per gli alligatori.

    RispondiElimina
  6. Ma poi rinasco, quando sento cd come il tuo/vostro ...come dire?

    RispondiElimina
  7. Ah bene, questo è molto come dire... gratificante!

    RispondiElimina
  8. Allora lo faccio partire e se sei pronto vado con la prima domanda ...

    RispondiElimina
  9. Come è nato “Figlio del diavolo”?

    RispondiElimina
  10. Sapevo che avrei fatto qualcosa di diverso dai lavori precedenti, avevo l’idea di preservare l’impasto “imperfetto” che in genere mi piace nei miei provini, di abbandonare il suono della band e allo stesso tempo conservare un impatto rock and roll.

    RispondiElimina
  11. Volevo fare qualcosa che rispecchiasse di più questa mia urgenza di fare-la-musica e per prima cosa mi sono imposto di realizzare il tutto in tempi brevissimi.

    RispondiElimina
  12. Un disco molto rock, non lento insomma ;)

    RispondiElimina
  13. Perché questo titolo? ... un titolo molto rock, anche questo.

    RispondiElimina
  14. Infatti,
    i motivi sono principalmente due

    RispondiElimina
  15. il primo è principalmente una reazione, un modo per prendere le distanze dal “politicamente corretto” che mi infastidisce in tutto, anche nella musica

    RispondiElimina
  16. Il secondo invece è l’idea di un immaginario, quello del blues più classico, quello in cui si parlava per simboli, perchè la verità non era concessa o non era per tutti.

    RispondiElimina
  17. ... è un ritorno alle origini, vista la realtà che ci circonda e non ci piace.

    RispondiElimina
  18. Come è stata la gestazione di questo cd, dall’ideazione alla scrittura e alla registrazione?

    RispondiElimina
  19. Molto più rapida del solito appunto, e vissuta con più gioia e consapevolezza.

    RispondiElimina
  20. Avendo già chiare le modalità con le quali avrei voluto lavorare bisognava solamente mettersi a testa bassa, concretizzare le idee e farle dialogare con quanto già mi ritrovavo tra le mani, processo che ha consentito a brani come “Al fuoco” o “Abbia inizio la guerra” inizialmente concepite per chitarra e voce, di prendere strade diverse, di esplorare territori meno chitarrosi, diciamo così.

    RispondiElimina
  21. Al fuoco la sto ascotando ora ... che atmosfera anni '60... stana, d'impatto.

    RispondiElimina
  22. era un brano folk abbastanza canonico... poi ho pensato ai synth di Abbey Road...

    RispondiElimina
  23. Ed è diventata qualcosa di più importante, per me almeno...ehehe

    RispondiElimina
  24. Qualche episodio che è rimasto nella memoria durante la lavorazione di “Figlio del diavolo”?

    RispondiElimina
  25. ... o anche quando l’hai scritto, in stanze d’hotel in giro.

    RispondiElimina
  26. bè nelle stanze di hotel l'ho pensato...
    avevo questa idea di realizzarlo in giro, ma non ci sono riuscito, non l'ho trovato così poetico

    RispondiElimina
  27. quindi ho riportato l'idea a casa...
    credo che l’intero progetto per me rimarrà qualcosa di cui ricordarsi con piacere.

    RispondiElimina
  28. Per la prima volta ho realizzato tutto da solo, dalla fase di scrittura alla attuale (e mica tanto riuscita!) fase di promozione e affrontando una serie di insicurezze latenti ho concretizzato questo desiderio che avevo da molto tempo.

    RispondiElimina
  29. Nello specifico mi sono veramente gustato l’aver registrato tutto senza cuffie ad un volume smodato nella stessa stanza di regia come si trattasse di un live, con i “rientri” e i disturbi del caso.

    RispondiElimina
  30. Riportando tutto a casa, in modo libero ...la fase di promozione è dura, mi dici.

    RispondiElimina
  31. Credo lo sia anche perchè gira molto materiale in giro. E trovare spazio non è semplice.

    RispondiElimina
  32. Ahahah, esatto, riportando tutto a casa!

    RispondiElimina
  33. Un disco prodotto e distribuito in modo abbastanza originale, almeno per l’Italia. È in download gratuito dal 1 febbraio. Come mai questa scelta? Quali sono i riscontri?

    RispondiElimina
  34. Si c'è tanto materiale in giro e molto valido...

    RispondiElimina
  35. Non parlerei di scelta...
    credo che piuttosto si tratti di sfruttare i pochi mezzi a disposizione per far sì che la propria musica arrivi un po’ più in là del proprio appartamento.
    Per me non è poi un discorso così nuovo, già nel ‘90 facevo fotocopie e incollavo a mano le copertine per i demo-tapes degli Mwb che poi sarebbero stati venduti ai concerti o resi disponibili per l’ascolto di riviste e fanzine.

    RispondiElimina
  36. È l’idea del diy rapportata al mondo della comunicazione dei social network.
I riscontri sono gli stessi di vent’anni fa, nel senso che se c’è una buona produzione che ti spinge (e per buona intendo magari anche ricca) allora c’è anche la possibilità di andare oltre la cerchia di amici e quella degli amici di amici, altrimenti si potrà parlare di resistenza musicale fatta per lo più si situazioni povere, di ingegni conseguentemente aguzzati e magari di piccoli-grandi risultati.

    RispondiElimina
  37. In questo senso internet è una buona occasione

    RispondiElimina
  38. Certo,che tu sai ben sfruttare da sempre ... consiglio un giro sul tuo sito.

    RispondiElimina
  39. Per scaricare e sentire quello che hai da dire ...

    RispondiElimina
  40. Si ci si può trovare un bel po' di materiale da scaricare

    RispondiElimina
  41. Nell'epoca di facebook, con tanti che abbandonano il sito, fa piacere vedere un bel sito ... complimenti.

    RispondiElimina
  42. Ti confesso che sto mangiando pizza mentre ascolto A love supreme a lume di candela....

    RispondiElimina
  43. per controbilanciare l'epoca di facebook....
    :-)
    si credo sia importante, ti ringrazio

    RispondiElimina
  44. Io invece sto ascoltando "Fossero pugni in faccia", altro pezzo d'impatto, molto rock... si mi sa che questo è un disco rock.

    RispondiElimina
  45. se io mi immaginavo un complimento bello per questo disco era proprio questo, ti ringrazio con un certo rispetto!

    RispondiElimina
  46. Volevo con tutte le forze che fosse un disco rock

    RispondiElimina
  47. Se fosse un concept-album su cosa sarebbe?

    RispondiElimina
  48. Se proprio ci dovessi trovare un comune denominatore forse sarebbe la “ciclicità”, intesa come loop, come tempo ciclico. Dal punto di vista musicale ci sento molto questa ossessione (spesso ho usato gli strumenti suonati come generatori di pattern “elettronici”) e anche nei testi credo si sentano queste ripartenze, queste palingenesi delle quali per la verità anche io mi sono reso conto solo dopo, a lavoro ultimato.

    RispondiElimina
  49. E dele canzoni che mi dici? C’è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero?

    RispondiElimina
  50. Una delle mie preferite è “Meno male che non dormo quasi mai” perchè è il brano italianissimo che da tempo cercavo di fare, una sorta di “standard” per così dire, del quale mi piacciono l’esplosione armonica del ritornello e il testo, che esplora un altro modo di scrivere, sempre all’interno della semplicità che ricerco ostinatamente

    RispondiElimina
  51. Sì, “Meno male che non dormo quasi mai” è anche uno dei miei preferiti.

    RispondiElimina
  52. un respiro in mezzo alla tensione invece più comune al disco

    RispondiElimina
  53. Oltre alla già citata "Fossero pugni in faccia".

    RispondiElimina
  54. bè, se la metti così a me piacciono tutte...

    RispondiElimina
  55. io sono contento, ecco
    ci sono molte canzoni che avrei voluto scrivere io in questo disco
    :-)

    RispondiElimina
  56. che è una frase che ha sempre il suo charme

    RispondiElimina
  57. Copertina molto particolare, con un taglio d’inquadratura alla Orson Welles, direbbe il cinefilo che è in me. Di chi è opera? È nata prima la copertina o prima il cd?

    RispondiElimina
  58. mi piace che ad ogni nostro incontro ci scappi un riferimento cinematografico, mi piace proprio!

    RispondiElimina
  59. Le fotografie che sto utilizzando, compresa quella della cover sono di Claudia Simonetto che verrà senza dubbio messa al corrente del complimento; lei oltre ad essere la mia famiglia è una creativa mica da poco e io sapevo che sarebbe stata l’unica in grado di venire a capo dello zibaldone che avevo in mente.

    RispondiElimina
  60. Quella figura lì senza respiro, che in realtà va contro ogni logica d’inquadratura fotografica, è allo stesso tempo incredibilmente cinematografica e questa sua natura paradossale, insieme alla “gravità” che trasuda, la rende perfetta per l’immaginario di “Figlio del diavolo”.

    RispondiElimina
  61. E pensare che abbiamo iniziato a scattare ridendoci in faccia con la mia affermazione: "sapevo che non avrebbe funzionato!"

    RispondiElimina
  62. Un saluto a Claudia, che ha saputo cogliere ...

    RispondiElimina
  63. Come e dove presenterai il cd?
    Gli amici di sempre che hanno suonato con te nel cd, ci sono, ci saranno in qualche occasione?

    RispondiElimina
  64. loro sono sempre preziosi e queso magari è un buon momento per ringraziarli di cuore. Toto, Bart, Dario e Cola sono amici e ottimi musicisti...

    RispondiElimina
  65. Io però sto vivendo il periodo lavorativamente più intenso della mia vitae la cosa che rende veramente difficile fare programmi in questo senso.

    RispondiElimina
  66. Ancora non ci ho pensato per benino, ma mi piacerebbe organizzare qualcosa, un evento unico magari, come avevamo fatto per “Il rumore migliore”...
per ora mi accontento di essere arrivato fino a qui, alla sua realizzazione che per gli stessi motivi è stata gravemente in dubbio fino alla fine.

    RispondiElimina
  67. In effetti è stat dura trovare una serata per questa blog-intervista ...

    RispondiElimina
  68. Per finire: una domande che non ti ho fatto, una risposta e poi tutti a nanna ...anche se è presto e abbiamo detto tutto, mi pare.

    RispondiElimina
  69. si, ma andava fatta e ci siamo riusciti! e prendo anche al balzo l'occasione per ringraziarti...

    RispondiElimina
  70. ho scoperto Edipo attraverso le tue pagine, mi piace proprio. Qualcuno che dice qualcosa, perdio!
    io ne ho bisogno...

    RispondiElimina
  71. Fa piacere questi incontri qua in palude ... anche lui è uno che ama l'autoproduzione.

    RispondiElimina
  72. E anche tu, anzi, voi Marquez, qualcosa da dire avete ...

    RispondiElimina
  73. eh ho visto...e infatti non ha mica peli sulla lingua quello lì

    RispondiElimina
  74. Il disco mi ha colpito subito, consiglio a tutti di passare da te per scaricarlo, sentirlo e poi magari dire cosa ne pensa qua ...

    RispondiElimina
  75. si, per me è importante che se piace venga passato a un amico...

    RispondiElimina
  76. E questa sera l'abbiamo usata ... grazie Andrea.

    RispondiElimina
  77. Se non haio altro da dichiarare, chiudiamo qui ...

    RispondiElimina
  78. Grazie a te, il tuo è un blog prezioso

    RispondiElimina
  79. No, direi che è tutto anche per me, grazie davvero.

    RispondiElimina
  80. Grazie a te, spero di continuare ad esserlo ...

    RispondiElimina
  81. ... e allora, buonanotte e buonafortuna ai Marquez.

    RispondiElimina
  82. Buonanotte a te Alligatore, è sempre un piacere

    RispondiElimina
  83. Sempre piacevole passare in palude e trovare queste chiacchere interessanti con persobaggi veri.
    La foto dell'album è magnifica, complimenti.
    Miagolii affettuosi Ally

    RispondiElimina
  84. Grazie Fel. Sì, foto molto suggestiva, colpisce e affonda. Miaooooo...

    RispondiElimina

AAAATenzione, il captcha (il verificaparole) è finto, non serve immetterlo. Dopo il vostro commento, cliccate direttamente su PUBBLICA COMMENTO. Se siete commentatori anonimi, mi dispiace, dovete scrivere il captcha ...