lunedì 31 ottobre 2011

Due parole con Etta Scollo

Ritorna nella palude una voce di donna, e che voce! Solo quella basterebbe per mettere sul lettore i suoi cd, ma aggiungeteci i contenuti: delle canzoni della nostra storia irraggiungibili, delle canzoni meno note, ma che insieme alle altre non sfigurano. Be’, meglio cominciare a fare alcuni nomi. Lei è Etta Scollo, ragazza di Catania in giro per il mondo a suonare. Da Amburgo a Berlino, Torino, Vienna, Palermo …queste solo alcune città toccate nel suo percorso artistico, tra musica classica e pop, cantautori, riscoperte.

Ora vive tra la Sicilia e Berlino (chissà da dove sarà collegata questa sera?), ed è qui per parlare di Cuoresenza, cd uscito recentemente per Trocadero, pieno zeppo di canzoni. C’è per esempio Canzone dell’amore perduto di De Andrè, per me la canzone d’amore più bella in assoluto, c’è Se telefonando, pezzo che ha segnato un’epoca, La cura di Battiato, altra epoca, Der Novak dal forte testo cantato in tedesco …e poi Modugno, Jannacci, Conte. Un viaggio nel tempo e nello spazio, che ora fa tappa anche nella mia palude. Pronta? Pronti? Pronto …

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http://www.myspace.com/ettascollo

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sabato 29 ottobre 2011

LIBRI: Antartide, di Laura Pugno

Se non mi fosse storto il piede in montagna, chissà quando l'avrei letto. Leggo tutti i libri di Laura Pugno, ma questo stava pericolosamente sulla pila dei libri da leggere. Un libro pieno di personaggi (sono solo a pag.53), storie che s'intrecciano, storie senza tempo. Sì, è ambientato oggi, ma non ci sono volgari contatti con la realtà, eppure non è fuori dalla realtà. Ogni pagina, anzi ogni parola è al punto giusto, e quando lo leggo tutto si fa silenzio attorno a me, come quando cade la neve. Sarà la copertina? Il titolo? Il lavoro del protagonista? Ora lo finisco ... se vi fate male, oppure siete dei lettori forti, ve lo consiglio.
Per saperne di più cliccate qua sotto

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giovedì 27 ottobre 2011

Cinema: cult-movie di oggi




La pelle che abito di Pedro Almodóvar
Uno dei migliori “manifesti” contro la vivisezione, perché ti fa sentire cosa prova l’animale (uomo, in questo caso), ad essere vittima di esperimenti di un barone universitario (il bel tenebroso Banderas), freddo e preciso, animato da vendetta e con il sogno di ri-creare la bella moglie tragicamente scomparsa. Per me, che non mi perdo un Almodóvar dal 1988 (e ho poi recuperato i primi), è uno dei suoi migliori. Un po’ ricorda Légami!, ma non si ride molto, anzi, non si ride. È un almodramma a tinte fosche, imperdibile.
Drive di Nicolas Winding Refn
Non lo volevo vedere. Credevo fosse il solito remake del cinefilo esaltato. Poi ho letto sul blog di Le recensioni di Robydick, Napoleone, Belushi, Keoma questa entusiastica rece Le recensioni di Robydick, Napoleone, Belushi, Keoma: Drive e non ho resistito. Ho fatto bene, perché è un vero e proprio cult-movie, e resterà a lungo nei nostri occhi. Di gran lunga migliore dell’originale. E come i grandi film si presta anche a visioni più ironiche, come quella dell’amico musicante Felix Lalù, leggi qui "Drive (2011)", che lo trasforma in scult.
This Must Be The Place di Paolo Sorrentino
Solo vedendo i manifesti, con Sean Penn truccato come Robert Smith, si può pensare sia un cult-movie. In effetti lo è per la prima parte, quella ambientata in Irlanda, nella villa dove la rockstar Cheyenne si è ritirata. Atmosfera eccentrica, quasi come ne Tanenbaum, una moglie spiritosa di professione pompiere (Frances McDormand al massimo delle forma, vincerà l’Oscar), un’amica dark che tratta come una figlia (è la figlia vera di Bono degli U2), dei giovani musicanti alla ricerca del segreto del successo. Poi muore il papà della rockstar, lui ritorna così nella sua New York, incontra l‘amico David Byrne (una delle migliori "cose" della parte States) e cerca di portare a termine la caccia al nazista iniziata dal padre, ebreo a suo tempo umiliato in un lager. Il film diventa un road-movie, come ne abbiamo già visti. Di culto resta Harry Dean Stanton, nella parte dell’inventore delle valige con le ruote. Sul canale YouTube ALLYDIEGO (cliccateci sopra) un David Byrne d’annata.

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martedì 25 ottobre 2011

Due parole con unòrsominòre.

Ritorna nella palude unòrsominòre. ed è un ritorno gradito, forte, impegnato, con i piedi nel piatto della realtà. Conosco questo musicante della mia città da alcuni anni (vi ho mai detto della mia prima intervista ufficiale fatta a lui nel 2003?) e l’ho sempre seguito con molto piacere. Oggi ancora di più: dopo l’omonimo esordio di due anni fa è da poco in giro il suo nuovo cd, La vita agra (sì, La vita agra) uscito per Lavorarestanca/Fosbury records. Un album dichiaratamente impegnato, da anni ’70 sia nella forma sia nei contenuti.

Basta snocciolare alcuni titoli per intuire di cosa stiamo parlando: La vita agra I, Storia di Giovanni Passannate, Anarchico Italiano, Ci hanno preso tutto, La vita agra II … con parole pesate, uno stile per nulla ruffiano, ma sincero, diretto. La musica è la sua, quella magica psichedelia sempre più vicina al cantautorato classico. La copertina è minimale, con lui in disparte, a destra, il nome al centro con sotto il titolo La vita agra. Significativo che oggi, anno di (dis)grazia 2011 esca un disco con un titolo così. E allora partiamo … Pronti?

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domenica 23 ottobre 2011

Emergency, musica e tessere


Mentre la barbarie trionfa nel mondo, io continuo ad ascoltare musica, cercando buone vibrazioni dove ci sono. Per esempio, mi piace l'idea di questo nuovo programma di kitchentv, con musicanti italici live, un'intervista nell'intimità di una cucina, in un caffé, in un prato ...
Tra i primi nomi: Gianni Maroccolo, Brunori Sas, I Cani, Denise, Low Frequency Club, Saluti da Saturno, Mario Conte e Corimè. Partirà a novembre, sono molto curioso. Se lo siete anche voi, cliccate e mettete tra i preferiti questo link kitchentv.tv

Il tutto in collaborazione con Emergency per il Programma Italia in favore dell'assistenza sanitaria gratuita ai migranti, con o senza permesso di soggiorno, e a tutti coloro che ne abbiano bisogno.
Emergency, che in questi giorni è in tante piazze italiane per lanciare il tesseramento 2012 Liberi e uguali, dedicata alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Sui banchetti ci sarà pure il calendario 2012 Parole contro la guerra: 12 citazioni sul tema della Pace interpretate da grafici e artisti, per ricordare ogni giorno l’insensatezza della guerra e la possibilità concreta della Pace.
Qui l’elenco delle piazze
Qui tessera 2012 di Emergency Liberi e uguali

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venerdì 21 ottobre 2011

Due parole con i Piet Mondrian

Ritornano nella palude i Piet Mondrian, ritornano con una line-up rinnovata: in fase di post-produzione del recente disco, programmaticamente intitolato Purgatorio, Caterina Polidori ha lasciato il duo, che ora è un trio, essendo arrivate Francesca Storai e Valeria Votta, accanto al fondatore dei Piet Mondrian, Michele Baldini. I temi ispirati al Purgatorio di Dante sembrano essersi intrecciati con la vita stessa della band, ora in una fase intermedia, di rinnovamento, di ricerca. Un disco-ponte dunque, dove si vedono/sentono i Piet Mondrian del passato e s’intravedono quelli del futuro.
In uscita ai primi di novembre sempre per Urtovox, Purgatorio sembra distante dal precedente Misantropicana. Se in quello predominava l’attualità, i temi banali di tutti i giorni intelligentemente frullati insieme, in questo c’è uno sguardo universale sulla vita. Nove pezzi, non facili, ciascuno dei quali intitolato ad uno dei vizi capitali, più l’apertura Paradiso Terrestre e la chiusura Antipurgatorio. Insomma, un vero e proprio concept-album, come quelli di una volta. Ci saranno molte cose da dire nella blog-intervista che sta per incominciare …pronti? Via!
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giovedì 20 ottobre 2011

Auguri Giù la testa

Il 20 ottobre del 1971 usciva in Italia Giù la testa, film culto di Sergio Leone. Oggi compie dunque quaranta anni, ma non li dimostra. Se non l'avete visto, che aspettate? Io ho il videoregistratore fuori uso da quando ho dovuto mettere quel c... di decoder per il digitale terrestre, altrimenti l'avrei ommaggiato come si deve guardandolo tutto il giorno. Mi accontento di mettere un frammento significativo tra i miei preferiti sul canale YouTube ALLYDIEGO (cliccateci sopra) ... e buona visione.

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martedì 18 ottobre 2011

Due parole con News For Lulu

Buone vibrazioni questa sera: per la prima volta nella palude arrivano i News For Lulu con un disco, lo dico subito, che sto consumando a forza di ascoltare. L’espressione di estasi della ragazza della copertina del loro They Know, qua sopra, tra il mistico e sensuale, è anche la mia. L’etichetta è ancora una volta Urtovox, quella di Mezzala, …A Toys Orchestra, solo per dire le recenti uscite, che sta ridisegnando l’alternative-rock italico assieme a poche altre, spesso ospiti da queste parti.
I News For Lulu sono cinque ragazzi di Pavia, che dopo il buon esordio del 2006, Ten Little White Monsters targato Zahr Records, hanno partecipato a svariati progetti in Italia e fuori, riportando ora tutto a casa con profitto: melodie incantevoli, ballate crepuscolari, impegno e ironia, produzione analogica del mitico Bruno Germano, fiati celestiali, piani e organi blues (nessuno come loro in Europa), un cantato in inglese impeccabile … insomma buone notizie per Lulu. Difficile scrivere al pc e muovere ritmicamente la coda. Meglio iniziare la blog-intervista. Pronti?
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domenica 16 ottobre 2011

Falso Movimento

Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri.

Forse a pensare male si fa peccato, ma le immagini degli scontri alla Manifestazione del 15.10.2011 a Roma, che hanno cancellato tutto il resto nei telegiornali, mi hanno fatto ripensare a queste frasi di una delle ultime interviste di Cossiga. Infiltrati?... o giovani che pensano di cambiare il mondo così? Di certo non bloccheranno la mia voglia di cambiamento, di un mondo migliore, di un impegno nel nome della propria responsabilità di essere umano sempre ...
Immagine tratta dal sito di Mauro Biani

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venerdì 14 ottobre 2011

Due parole con i Captain Mantell

Ritornati sulla terra i Captain Mantell fanno subito un salto nella palude. Un gradito ritorno (mi sarei offeso, altrimenti) anche perché il loro nuovo cd, Ground Lift, chiude una sorta di trilogia. Per chi non si ricorda, i Captain Mantell prendono il nome dal Capitano Thomas Mantell (quasi omonimo del cantante/bassista Tommaso Mantelli), il primo pilota della storia morto all’inseguimento di un UFO. A questo inseguimento era dedicato Long Way Pursuit, loro disco del 2007. Tre anni dopo il secondo capitolo della saga, Rest In Space, a raccontare l’esito dell’inseguimento: la scoperta di uno spazio siderale pieno di ricordi, illusioni, aspirazioni.
Ground Lift, in uscita ancora con Hypotron/Irma Records (il 10 ottobre in digitale, il 28 in carne ed ossa), segna il ritorno sulla terra dopo il viaggio nello spazio. Sembrano aver ritrovato il nostro pianeta cambiato, dicono. Oppure il viaggio interstellare di Captain Mantell, Doctor Ciste, Sergente Roma, ha cambiato le loro personalità e il modo di guardare le cose? Di sicuro è un disco che si sente scoppiare in testa. Si sente l’impatto, si sente la differenza tra i suoni dello spazio, elettrici e volatili, con quelli più hard della terra, del loro impatto con essa. Ma non voglio anticipare nulla. Saranno loro a raccontarci tutto … o quasi. Pronti? Questa sera parliamo di dischi … volanti e no.
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giovedì 13 ottobre 2011

30: andavamo al cinema ...

Altro "capitolo" del mio 30, un romanzo e-pistolare formato da uno scambio di email tra due amici nel 2001/2002. In questa mail, tra le altre cose, si parla di un film molto importante per quell'anno ... vorrei rivederlo oggi.


Da: jacopo@30.it

A: lorenzo@30.it

Data invio: sabato 13 ottobre 2001 17.12

Oggetto: P.S.

Ciao, Lorenz, sono ancora io.

Le ho appena telefonato per chiederle se voleva uscire anche questa sera. Ha detto che ha da fare. Dice che è impegnata in una traduzione importante.

"Ne sentemo più avanti ..."

Lorenzo, ho sbagliato qualcosa? Dimmi tu se ho sbagliato qualcosa. Per favore quando hai tempo leggi attentamente la mia precedente e-mail, vedi se secondo te ho commesso qualche errore. Mandami critiche, suggerimenti per il futuro (ci sarà un futuro?), altro… Telefono, messaggi, posta ordinaria, e-mail, e-piccione, tutto.

Dovevo forse baciarla nel buio della sala cinematografica? Certo, il tema del film non aiutava, con questa giornalista canadese che ritorna nella sua Kandahar per cercare di fermare la sorella che ha promesso di suicidarsi; durante il suo viaggio, nascosta dietro al burka d’ordinanza, incontra uomini senza gambe, donne schiavizzate, bambini disposti a tutto pur di guadagnare qualche soldo, capi talebani capaci di sottomettere al loro volere la popolazione affamata. Potevo baciarla?

Se un merito ha il film, è quello di mostrare cosa stanno bombardando gli americani con la scusa di cercare il loro amico Bin Laden (in affari con la famiglia Bush da una vita); miseria, malattia, nulla eterno. Capisco perché la sorella della giornalista decide di farla finita. In più ci hanno tagliato anche il finale. Potevo baciarla?

Teresa alla fine della proiezione ha chiesto informazioni alla cassa, ma non le hanno saputo dare risposta.

"Questa è la copia che ci hanno mandato. Non savemo el perché manchino i titoli di coda".

Censura? Autocensura del regista per dirci che oltre non si può andare? Lo sapremo mai?

Ciao.

Cinejac

P.S.

A proposito, il regista della pellicola è Mohsen Makhmalbaf, autore anche de Il silenzio. Ti ricordi quando lo abbiamo visto io, te e Silvia al Centro Marziano? Quand’è che ritorniamo ad andare al cine assieme? Al marziano fanno un sacco di buoni film. Una bionda che lavora con me mi passa spesso il bolletino mensile col programma. È da una vita che non ci vado. E voi?

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martedì 11 ottobre 2011

Due parole con Francesco Di Fiore

Questa sera arriva nella palude Francesco Di Fiore, compositore e musicista siciliano. Un viaggio lungo dunque, fatto per parlare non di un semplice disco, ma di un progetto in divenire, Miniature 2011. Francesco, infatti, propone da alcuni mesi sul web una sua composizione (una ogni settimana), da condividere liberamente con tutti e aperta a contributi esterni. Collaborano con lui il compositore olandese Douwe Eisenga, che crea di volta in volta la versione audio virtuale delle miniature, e l'artista italiano Giorgio Gristina, che su ogni miniatura crea una trascrizione figurata (una è l’immagine qui sopra).
Un diario musicale in rete, lo potremmo definire, con delle pagine da vivere nella loro interezza multimediale collegandosi al sito di Francesco (www.francescodifiore.com), per scaricare musica, immagini, lo spartito e altre novità. Miniature 2011 proseguirà in questa forma fino al 31 dicembre 2011, e a quella data ci saranno ben 53 composizioni per pianoforte. Un programma molto ambizioso, da seguire in diretta, per vedere dove e a cosa potrà portare: un album? … dei concerti? …una serie infinita di composizioni? Saranno solo alcune delle domande della blog-intervista di questa sera. Pronti?
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domenica 9 ottobre 2011

Afghanistan, solo 10 anni

Nella hall dell'albergo dove arrivo a fare colazione è già accesa la televisione. La prima notizia, all'alba, non è più la guerra in Afghanistan, ma l'annuncio fatto a Washington del "più grande contratto di forniture belliche nella storia del mondo". Il Pentagono ha deciso di affidare alla Lockeed Martin la costruzione della nuova generazione di sofisticatissimi aerei da caccia: 3000 pezzi per un valore di 200 miliardi di dollari. Gli aerei entreranno in funzione nel 2012.
Tiziano Terzani, Lettera da Peshawar 27.10.2001
(dal libro Lettere contro la guerra, Longanesi & C.)

Segnalo il pezzo dell'amica Ross sul suo blog, per ricordare questi fottuti dieci anni di sporca guerra, come sempre completo, ricco di dati, da leggere assolutamente...
Afghanistan, dieci anni di guerra

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mercoledì 5 ottobre 2011

Il Male e Frigidaire …

Sì, Il Male è tornato, quello vero però. L’unico e inimitabile, brutto, sporco, cattivo, senza padroni e senza padrini. La satira non ha padroni, quindi sta bene sotto ogni padrone, mi è venuta in mente questa frase, di Moretti, leggendo l’editoriale di Sparagna, duro e puro come nel suo stile. Non risparmia nessuno, a partire dai suoi ex compagni di satira Vincino e Vauro. A me Vauro piace, è noto, mentre non seguo più da anni Vincino (ho scoperto ora che collabora con Il Foglio … orrore e disgusto), ma credo possibile la pubblicazione del Male solo con un editore indipendente, lontano dai grandi gruppi (i padroni). Quindi, diffidando delle imitazioni, prendo Il nuovo Male, con una splendida copertina di Giuliano e aspetto mi arrivi la copia di Frigidaire n. 237, per leggere le mie recensioni; quattro questo mese (mi sono superato): Le Luci della Centrale Elettrica, Maciunas, Tiziano Mazzoni, Vegetable G.

PER ALTRE INFO

http://www.frigolandia.eu/

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lunedì 3 ottobre 2011

Due parole con … A Toys Orchestra

Midnight (R)evolution quando? Sempre, per essere vera dovrebbe essere così. Ne parleremo sul blog dell’Alligatore con … A Toys Orchestra, autori di Midnight (R)evolution, appunto, il loro nuovo cd che scoppierà ufficialmente il 18 ottobre, grazie ad Urtovox e Ala Bianca. Dico scoppierà perché non è un semplice album, ma un digipack da leccarsi i baffi (conterrà un dvd con la storia della band dagli inizi ad oggi, pieno di immagini, videoclip, testimonianze, e chi più ne ha …) ad un prezzo politico imposto da loro. Musicalmente l’album è molto vicino al precedente magnifico Midnight Talks. Non a caso i Toys hanno scritto/provato/testato i pezzi durante quel (già) mitico tour.

Dunque, dalle parole siamo passati alla rivoluzione? Di sicuro c’è l’impegno forte, come si può ben vedere dalla significativa copertina del giovane fotografo Alessandro Tricarico (autore anche delle foto interne del libretto), dal video della title-track, che ho messo oggi sul canale YouTube ALLYDIEGO (cliccateci sopra) per i pochi che ancora non l’hanno visto, e dalle splendide 11 canzoni. Una rivoluzione gaudente, fatta di lucidità e consapevolezza (la speranza è una trappola?... come c’è scritto sulla chitarra di Enzo Moretto), di una presa di posizione precisa sui problemi del Paese. In analisi finale un omaggio (in)diretto a Mario Monicelli. Branca, branca, leon leon …pronti?

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domenica 2 ottobre 2011

Julian Assange a fumetti

L'ignoranza, mi sono detto, è l'anello debole della catena. Posso colpire l'ignoranza, accendere dei riflettori.
E questa è una bella sfida, davvero. Una sfida che vale una vita.

Forse è il centro del libro, forse e il senso della vita di Julian Assange, al quale la sempre più meritoria BeccoGiallo ha dedicato uno dei suoi recenti libri a fumetti. L'ho letto oggi con vera soddisfazione.
PER INFO SUL LIBRO CLICCATE QUI SOTTO

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