Fabrizio Cammarata & The Second Grace questa sera in diretta per la prima volta sul blog, una cosa che mi fa immensamente piacere: uno, perché tra i mille impegni Fabrizio ha trovato un momento per un salto in palude, due, perché il disco che sta portando in giro è veramente notevole. Si tratta di Rooms, uscito magicamente in data 11.11.11, con la bella label Via Audio Records, prodotto dal mitico JD Foster, registrato tra la sua Sicilia, New York, Portland, Tucson, Kingston. Insomma, un disco internazionale, che ha tra gli ospiti, solo per fare un nome, Joey Burns dei Calexico. Nonostante questa presentazione mainstream, Rooms ha la bellezza delle cose intime, della buona musica veramente indipendente.
Ascoltandolo, in certi momenti mi ha ricordato Nick Drake; forse per gli arrangiamenti, forse per la voce, forse perché il nome della band nasce dai versi di una sua canzone (Fly, molti amici del blog conosceranno di certo). Questo per dire della forza intima di questo disco. A tratti colorato e surreale, come la copertina con al centro Fabrizio, e dietro a lui tante storie. Rooms, per dirla con una battuta, è un disco che pensa globalmente, ma agisce localmente. Insomma mi piace e non vedo l’ora di parlarne con chi l’ha fatto: Fabrizio Cammarata & The Second Grace. Sì, proprio Grace. Pronti?
VAI AL LORO SITO thesecondgrace.com
io ci sono...
RispondiEliminaio ci sono...
RispondiEliminaBenvenuto nella palude Fabrizio.
RispondiEliminabentrovati!
RispondiEliminaFatto buon viaggio?
RispondiEliminaSono ancora in Brianza, appena reduce dalla presentazione ufficiale de disco qui in Italia e da un po' di promo.
RispondiEliminaLo so, stai girando parecchio, per questo ti ringrazio di essere passato di qua, e se sei pronto parto con la prima domanda...
RispondiEliminavai
RispondiEliminaAllora, partito il cd e...parliamo di "Rooms" ...
RispondiEliminaCome è nato questo disco?
RispondiEliminaÈ nato durante tantissimi viaggi, fatti principalmente per musica e tour nell'arco dei 3 anni che hanno seguito l'uscita del primo disco, quando ancora eravamo una band e ci chiamavamo semplicemente The Second Grace, per la prima volta ho fatto un disco che fosse l'analogo discografico del "road movie" nel cinema. Dentro ci sono mie memorie dall'Avana a NYC, da Berlino a Parigi ad Amburgo al Messico.
RispondiEliminaKerouac sarà contento.
RispondiEliminaDomanda forse superflua ...
RispondiEliminaon the road. Always. È la mia vita, errare, in tutti i sensi.
RispondiEliminaTutte le Rooms dei tuoi viaggi ...
RispondiEliminaStanze d'albergo e bettole? Anche. Ma principalmente con questo lavoro vi invito a fare un giro nelle stanze di casa mia. In questo caso casa mia è la mia anima, scandagliata per benino.
RispondiEliminaQuindi anche un viaggio interno, intimo, mentale...
RispondiEliminasì, come non avevo mai fatto. Mi vergogno anche un po' perché mi sono denudato parecchio
RispondiEliminaC’è qualche pezzo che preferisci?
RispondiEliminaQualche pezzo del quale sei più fiero?
RispondiEliminaAlone And Alive, sicuramente. Ma più di tutti forse Myriam perché mi piace così tanto che neanche mi sembra di averla scritta io.
RispondiEliminaVero, sono due gran bei pezzi, sembrano dei classici.
RispondiEliminache complimentone! grazie!
RispondiEliminaA me piacciono un sacco anche "Misery" e "Down Down".
RispondiEliminaanche a me, in verità non c'è un pezzo del disco che non adoro, la lavorazione è stata lunga e dolorosa, sono tutti figli cresciti con sacrifici e amore
RispondiEliminaBell'immagine, che capisco ...
RispondiEliminaBell'immagine, che capisco ...
RispondiElimina... è sicuramente un disco compatto, pur essendo pieno di suoni, cose, immagini.
RispondiEliminaera questo l'intento, decisamente
RispondiEliminaPotremmo parlare di concept-album allora?
RispondiEliminasì, ma l'ho scoperto ex-post. Che era un album sulla solitudine, esaminata in tutte le facce che può assumere. Quelle tristi, come la solitudine imposta, la solitudine per amore, e quelle volute, ricercate. Io per esempio sono uno che la solitudine la cerca continuamente, periodicamente mi aiuta.
RispondiEliminaVale anche per me ... forse per questo "Rooms" mi prende bene.
RispondiEliminaPerò il cd non è starto fatto in solitudine.
RispondiEliminasiamo un popolo, i solitari!
RispondiEliminaGià, tanti solitari.
RispondiEliminaRegistrato tra la Sicilia, New York City, Portland (Oregon-USA), Tucson (Arizona- USA) e Kingston (Jamaica).
RispondiEliminaTanti nomi importanti tra i collaboratori, in piccoli o grandi ruoli.
RispondiEliminaCome sei riuscito a tenere insieme tutto? Qualche episodio?
RispondiEliminasì il disco è stato fatto da una grande squadra
RispondiEliminaDurante la lavorazione del disco è semplicemente successo di tutto. Sembrava mi avessero buttato il malocchio. Credo di essere però un buon catalizzatore per tutto ciò che riguarda il mettere insieme le persone e fare team. Questo mi ha salvato.
RispondiEliminaDurante la lavorazione del disco è semplicemente successo di tutto. Sembrava mi avessero buttato il malocchio. Credo di essere però un buon catalizzatore per tutto ciò che riguarda il mettere insieme le persone e fare team. Questo mi ha salvato.
RispondiEliminaRieccomi, scusa probeli tecnici ...
RispondiElimina...parlando del malocchio.
RispondiEliminaContinunado ...
RispondiEliminahahahaha
RispondiEliminaProduttore è il mitico JD Foster (Calexico, Marc Ribot, Vinicio Capossela)...
RispondiEliminaCome mai questa scelta? Come è stato lavorare con lui a questo cd?
RispondiElimina(Momento veramente terribile, ma alla fine tutto risolto, ci possiamo ridere sopra).
RispondiEliminaQuando si trattava di cominciare a lavorare al disco, ho preso tutti i dischi recenti e non che mi piacevano, e ho visto chi li aveva prodotti.
RispondiEliminaDa una decina di nomi poi il cerchio si stretto attorno a JD, ed è stata una scelta fortunatissima, un sodalizio di quelli rari in musica, fra me e lui.
RispondiEliminaIl cd è uscito con la label Via Audio Records. Come è avvenuto l’incontro con loro? Come hai collaborato e continuerai a farlo?
RispondiEliminaSono amici da parecchio tempo, e credono tantissimo nella mia musica. Sto licenziando il disco nei vari Paesi con label diverse, loro si occupano dell'Italia. Per il resto ogni disco ha una sua storia, la produzione esecutiva dei dischi è sempre stata mia, quindi mi riservo di volta in volta di sceglierne il destino.
RispondiEliminaNe parli come un vero prodotto artigianale, a km zero come si dice oggi. Molto bello questo.
RispondiEliminaParticolare la copertina con delle coppie dietro a te in atteggiamenti strani, molto diversi: chi litiga, grida, si bacia, simpatizza … sembrano personaggi di un racconto, di canzoni.
RispondiEliminaDi chi è opera? È nata prima la copertina o prima il cd?
RispondiEliminain qualche modo lo è. Per il resto penso sia un disco fatto "all'antica", pensando al prodotto discografico in sé e non a quanto può farti girare in tour facendo il "buzz" su un argomento più o meno attuale. Nessuno oggi ha la pretesa di entrare nella storia della musica. Secondo me averla è una cosa giusta, ovviamente io non ci entrerò mai, ma lavoro per questo, e grandi obiettivi è più facile che generino buoni risultati. Mai volare basso.
RispondiEliminaLa copertina è l'ultima cosa che ho fatto. Il concept è mio, volevo una cover che già apparisse come un classico, e volevo una composizione pittorica, con degli atteggiamenti enfatizzati tipo quadro del '700. infatti la foto l'ha fatta un grande pittore nonché mio carissimo amico, Igor Scalisi Palminteri.
RispondiEliminaMi segno questo nome, veramente un bel lavoro. Non una semplice foto.
RispondiEliminaE un altro grande nome compare sulla copertina, in parte, sul lato sinistro ...
RispondiEliminaSul lato sinistro della copertina c'è una frase di Ada Merini: “Non sanno che io piango, che ho una solitudine bambina.” …
RispondiEliminaÈ una delle mie poetesse preferite, e questa frase descrive benissimo il concept che - a posteriori - ho ritrovato come fil rouge nel disco. La mia è una solitudine bambina.
RispondiEliminaFantastico, il cerchio sembra chiudersi ...
RispondiEliminaCome e dove presenterai “Rooms”? Qualche data ...
RispondiEliminail disco in tialia è stato presentato al Tambourine di Seregno, adesso iniziano un po' di giri per il Paese intervallati da festival all'estero, Belgio e Olanda. Primavera chissà....
RispondiEliminaPer finire: una domande che non ti ho fatto, una risposta e poi tutti a nanna ...
RispondiEliminaAnche se è presto (abbiamo detto tutto in breve tempo).
RispondiEliminaLa domanda marzulla è la più difficile, lo so ...
RispondiElimina"Quanta Palermo c'è nel tuo lavoro?"
RispondiElimina"Più di quanto non sembri"
"E quanta America?"
"Meno di quanto non sembri"
Infatti, è quello che pensavo pure io: sei partito per un grande viaggio, per ritrovare te stesso, e, sembra, almeno per lo spazio di queste 10 canzoni, ci sei riuscito.
RispondiEliminaGrazie Fabrizio.
RispondiEliminaGrazie a te Alligatore, è stato più che un piacere.
RispondiEliminaPiacere mio.
RispondiEliminaBuonanotte e buonafortuna a Fabrizio Cammarata & The Second Grace.
RispondiEliminasplendida musica....davvero.
RispondiEliminablog e corda fanno sentire il proprio corpo in due differenti modi...non rinuncerei a nessuno dei due per percepirmi.
@Marta
RispondiEliminaConcordo, e non è una battuta ;) Benvenuta nella palude.
Letto tutta l'intervista..le stanze di Cammarata sono senza dubbio da visitare..
RispondiEliminaCome chi sono, oh?
Sono The FIRST Grace IO :P
Ah, ah, ah,impossibile non pensare a te, Grace, che poi hai colto il senso della chiacchierata: cercare the second Grace, e farla dialogare con la first. Questo il senso.
RispondiEliminaaccidenti...leggendo quello che scrivi si resta incuriositi e non si può non ascoltare il disco...:-)
RispondiEliminaL'intervista e la tua presentazione mi hanno incuriosito molto.Parto alla scoperta dell'artista :)
RispondiElimina@Bruja
RispondiEliminaGrazie.
@Blackswan
Sempre molto attento, grazie anche a te.