Tutto nasce dal precedente album del bluesman lombardo, Blues for the Working Class, cd con i piedi piantati nella realtà italica, con dei riferimenti sicuri nella patria del blues. Una copertina con due caschi di operai, e dentro canzoni sui lavoratori delle INNSE (vi ricordate quei 4 uomini 8 giorni sul carroponte per difendere il lavoro? Uno dei momenti di questa crisi…), sulla precarietà in generale, su certi amori incasinati, più alcune cover di peso: Factory di Bruce Springsteen (nel live c’è anche Johnny 99 e Red Headed Woman), Eyes on the Prize, sostituita in questo cd dal traditional John Henry. Insomma, un sacco di cose … parliamone!
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Ciao...pronto...
RispondiEliminaCiao sei Daniele?
RispondiEliminapresente...
RispondiEliminaSiamo in "ascolto" :))
RispondiElimina;)
RispondiEliminaciao a tutti...from the working class..
RispondiEliminaCiao, allora benvenuti nella palude.
RispondiEliminasono Daniele, ciao Alligatore...
RispondiEliminaBenvenuto nella palude, questa sera piena zeppa di gente ...
RispondiEliminaSi parte?? ;-)
RispondiEliminaSi parte, si parte ...
RispondiEliminaFaccio partire il cd e vado con le domande ...
RispondiEliminaOttimo. Let the music do the talking. Lascia che parli la musica per chi l'inglese...ecco...
RispondiEliminaProblemi tecnici ...
RispondiEliminaEccomi, partito ...
RispondiEliminaCome è nato “Live For The Working Class”?
RispondiEliminaè normale. i problemi tecnici sono molto blues.
RispondiEliminanasce dalla voglia di condividere le emozioni e l’energia che uscivano ad ognuna delle 70 date del Blues for the Working Class Tour, con puntate a New York e Memphis, sia con chi ci aveva visto dal vivo sia con chi non ne aveva avuto l’opportunità diretta. siamo stati troppo bene sul palco in questo tour, e volevamo una testimonianza che lo ricordasse. questa data registrata lo fa alla perfezione
RispondiEliminaUna data con freddo e quaqlche problema tecnico, poi risolto con il caldo della musica...
RispondiEliminaOppure ho letto male?
RispondiEliminasembrava che qualcuno dall'alto dicesse "no, tu 'sta data non la registri". il giorno prima, impianto elettrico del locale ko. gelo. poi, problema risolto, ma zero prove. tutto molto blues. problemi tecnici. poi però, siamo saliti sul palco, e il risultato è quello del disco. eroici tutti quelli che c'erano nonostante freddo e gelo. il prossimo live lo registro a primavera. giuro.
RispondiEliminaPerché questo titolo?
RispondiElimina… suppongo abbia qualche attinenza con “Blues for the Working Class”…
RispondiEliminail titolo conserva il legame con il disco in studio e lo rafforza, dato che in tutto il tour abbiamo scelto, per accompagnare le nostre canzoni, delle cover che avessero direttamente a che fare con la tematica della precarietà o della ”non sicurezza” sul lavoro. Abbiamo cercato di mantenere anche dal vivo un certo rigore e il rispetto per l’idea che sta alla base del progetto Blues for the Working Class, cioè parlare del lavoro che non c’è e che spesso quando c’è può essere pericoloso. senza tralasciare il divertimento, che è alla base del suonare live. far ballare intanto che tocchi temi difficili è una bella scommessa, però succede...
RispondiEliminaGià, lavoro e non lavoro, tema centrale di chi vive. Tema decisamente Blues.
RispondiElimina.... qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero?
RispondiEliminapurtroppo sì. e oltre al lavoro non lavoro, il problema è anche rischiare o non rischiare la pelle lavorando, cosa che troppo spesso i media lasciano in secondo piano, a meno di stragi da prima serata.
RispondiEliminaLa versione di Flowers at the Gates di questo live credo sia una specie di bigino che spiega con quale spirito suoniamo e saliamo sul palco io e la Band.
RispondiElimina"Flowers at the Gates", l'ascolto ora, e stavo pensando "che vibra" ... sembra un classico al primo ascolto.
RispondiEliminaquando la suoniamo dal vivo io dico sempre che è il pezzo dove la Band mi porta da un'altra parte, forse è uno dei brani che rispetto al disco in studio ha guadagnato più impatto nei concerti
RispondiEliminaIn effeti ti porta via, si sente anche sul cd ... chissà dal vivo.
RispondiEliminaMagari qualcuno del pubblico collegato ora, e che è stato a qualche tuo live, vorrà dire qualcosa ...
RispondiEliminaA propsito di canzoni preferite, a me piace anche "49 People" ....
RispondiEliminapezzo ispirato dalla vicenda dei 49 operai della INNSE di Lambrate?
Ci vuoi raccontare come è nato? Come stanno ora quei valorosi operai?
RispondiEliminaio ti dico che sulla coda del pezzo, anche se sono sul palco e devo stare attento a non fare cazzate, mi sento un po' come fossi fuori dalla band, e mi piace molto. questo intendo quando dico che mi portano da un'altra parte.
RispondiEliminapassando a 49 People, il brano è nato nei giorni in cui i 49 della INNSE lottavano contro la polizia antisommossa che impediva loro di andare a lavorare GRATIS dopo che lo avevano fatto per 14 mesi, solo per conservare il posto di lavoro. Io ero in vacanza in Sardegna, leggevo i giornali e guardavo i tg e mi sentivo una merda solo a prendere il sole. Ho scritto il brano in agosto, l’abbiamo inciso ad ottobre facendo slittare l’uscita del disco prevista per settembre, a gennaio del 2010. Poi, il disco è arrivato alla INNSE, ho avuto l’onore di conoscere molti di loro, di vedere con loro i posti dove hanno lottato, e siamo ancora in contatto. Alcuni di loro sono venuto anche a un paio di nostri concerti. Cose che non dimenticherò mai. L’azienda è salva, produce, i 49 sono diventati più di 50. Se vi chiedessero cosa vuol dire Classe Operaia nel 2011, i 49 della INNSE di Lambrate possono essere un’ottima risposta…
RispondiElimina"Se vi chiedessero cosa vuol dire Classe Operaia nel 2011, i 49 della INNSE di Lambrate possono essere un’ottima risposta …"
RispondiEliminaEvidenziamola bene questa, mi piace.
RispondiEliminaguarda, hanno scelto una forma di lotta che è pazzesca. cioè, io lavoro gratis, per salvare il lavoro in sè. io, un'etica del lavoro così, me la sogno. sono onorato di averli conosciuti e sarebbero qualcosa da far studiare.
RispondiElimina… può essere un live anche un concept-album?
RispondiEliminaBeh, più o meno ti ho risposto prima…il progetto Blues for the Working Class è un concept-album su cosa vuol dire lavorare nel terzo millennio, abbiamo mantenuto la stessa impostazione anche per il live. Si può fare, solo che non so quanti abbiano voglia di uscire dall'ottica "Album=insieme di pezzi da cui estrarre forse ma dico forse potenziali singoli" e provare a usare la musica come veicolo di comunicazione del disagio sociale. io me ne fotto, e vado avanti a farlo, e lo farò anche nel prossimo disco in studio.
RispondiEliminaNel live ci sono tre pezzi di Springsteen. Come gli hai scelti?
RispondiEliminaNel precedente cd c’era solo “Factory” se non ricordo male … e poi c’è “Breach in the Levee” di Andy J.Forest, e a chiudere “John Henry”, traditional Usa.
RispondiEliminaTutto materiale che si sposa bene con i tuoi pezzi.
RispondiEliminacome ti dicevo prima le cover scelte sono nel segno della coerenza con il progetto e della continuità delle tematiche. Con Springsteen, se parli di coerenza e di lavoro, e di credibilità dei pezzi che scrive, vai sul sicuro. L'eccezione è la divagazione amoroso-sessuale di Red Headed Woman, un po' di leggerezza nel concerto. Nel tour abbiamo suonato anche altri pezzi, se vuoi più di lotta, o di protesta, come “I’m on my way” di Mavis Staples ad esempio, o “Eyes on the Prize”, che è presente anche in Blues for the Working Class.
RispondiEliminaA produrre il cd c’è Route 61, di Ermanno Labianca. Come vi siete incontrati?
RispondiEliminaCome prosegue il rapporto con questa etichetta?
RispondiEliminaL’incontro con Ermanno, a parte la questione Springsteen-mania (su Bruce lui probabilmente ha dimenticato più di quello che io so da quanto conosce l’artista in profondità), è nato dalla mia partecipazione a “For You 2”, doppio album tributo a Bruce uscito l’anno scorso dove oltre alle mie versioni di Factory e Eyes on the Prize ci sono contributi di Modena City Ramblers, Riccardo Maffoni, Brando, Cheap Wine, Andrea Parodi, Miami and the Groovers, Antonio Zirilli per citarne alcuni. Io avevo in cantiere il live, se ne è parlato e in maniera molto naturale si è deciso di collaborare. Io sono molto contento di come ci stiamo muovendo insieme, spero altrettanto lui, e vedremo in futuro che succederà…
RispondiEliminaCopertina nera come il blues, rotta dalla tua chitarra bianca mentre fai un assolo, credo.
RispondiEliminaDi chi è questo scatto?
RispondiEliminaNel cd precedente, mi ricordo quei mitici caschi da lavoro degli operai …sempre strumenti di lavoro sono, alla fine…
RispondiEliminaIn realtà nella foto sto “chiudendo” un finale saltando, gli assoli grazie a dio sono di competenza di altri nella Band…lo scatto è di Cristina Arrigoni, bravissima. Ha colto l’energia dei nostri show e quando dovevamo decidere una copertina, quella è stata LA foto, fin da subito.
RispondiEliminaI caschi di Blues for the Working Class arrivano dall’ANMIL, Associazione Mutilati e Invalidi sul Lavoro, ai quali abbiamo donato “He’s Working” all’uscita di Blues for the Working Class. Tutti strumenti di lavoro, verissimo.
RispondiEliminaDopo metto la foto della copertina come faccio di solito...
RispondiEliminaTra i problemi tecnici dell'ultima ora c'era pure quello di non trovare la foto della copertina ;)
RispondiEliminaè blues. troppo blues. problemi tecnici = blues...
RispondiEliminaSerata in tema, decisamente ...
RispondiEliminaCome, dove e con chi presenterai il cd?
RispondiEliminaQualche data …
RispondiEliminaSiamo già in giro da Ottobre, io e la Band (Pablo Leoni, Luca Tonani, Heggy Vezzano, Leo Ghiringhelli) che ha inciso Blues for the Working Class e mi ha accompagnato nel tour relativo.
RispondiEliminaProssime date, 5 novembre, Teatro Civico di Vercelli, con Riccardo Maffoni e Lorenzo Semprini, 12 Novembre, Bloom di Mezzago per “Bloom in Blues”, una serata con oltre a noi Paolo Bonfanti, Francesco Piu e Guitar Ray and the Gamblers. Tutte le date le trovate aggiornate sul mio sito www.danieletenca.com.
RispondiEliminaProssime date, 5 novembre, Teatro Civico di Vercelli, con Riccardo Maffoni e Lorenzo Semprini, 12 Novembre, Bloom di Mezzago per “Bloom in Blues”, una serata con oltre a noi Paolo Bonfanti, Francesco Piu e Guitar Ray and the Gamblers. Tutte le date le trovate aggiornate sul mio sito www.danieletenca.com.
RispondiEliminaPerfetto, ora la copertina c'è ... grazie a chi me l'ha mandata ;)
RispondiEliminaCambio al volo ...
RispondiElimina;-))
RispondiEliminaUna copertina da classici del blues, merita la visione ... brava Cristina Arrigoni.
RispondiEliminaSiamo stati veloci questa sera, il cd è ancora al primo giro, ed abbiamo quasi finto ... abbiamo detto quasi tutto.
RispondiEliminameglio non dilungarsi troppo...come ho scritto all'inizio, let the music do the talking...
RispondiEliminaC'è qualcosa che non abbiamo detto, che vorresti aggiungere? ...
RispondiElimina...o se qualche fans silenzioso (alti i contatti questa sera), che vuole dire qualcosa... o chiederti qualcosa.
RispondiEliminaprima di tutto grazie Alligatore, per lo spazio che dai a certa musica.
RispondiEliminaGrazie a certa musica che si butta in palude e non si butta via ...
RispondiEliminaPoi, solo qualche dato.
RispondiEliminaNel 2010, 980 morti sul lavoro, circa 3 morti al giorno lavorativo. Un disco non è abbastanza. Ricordiamocelo sempre.
Grazie di cuore, un abbraccio e buonanotte!!!
RispondiEliminaStay Blues!!!!
Be', con questo abbiamo detto molto, che non si dice quasi mai ...
RispondiEliminaIl disco, si è chiuso ora, sembrano studiati a tavolino i tempi, ma è stato un caso ...grazie a te Daniele.
RispondiEliminaBuonanotte e buonafortuna a Daniele Tenca.
RispondiEliminaGrazie ancora!! Alla Prossima!!!
RispondiEliminaDaniele
Avevo ascoltato ( apprrezzandola ) la musica di Daniele Tenca per cromosomica predisposizione al genere.E il suo progetto artistico mi ha convinto ancor di più leggendo questa bella intervista.
RispondiEliminaQuesti incontri via blog-post sono una grande idea, non solo conosciamo musicisti veri,ma anche i loro percorsi artistici che sconfinano naturalmente in quelli personali. Complimenti
RispondiElimina@Blackswan
RispondiEliminaGrazie, fa piacere questa tua dichiarazione. Pure a me la musica di Daniele è molto vicina e pure il suo progetto ...
@Felintà
Grazie ... sono cominciati qualche anno fa (febbraio 2008?...) e continuo a divertirmi anche per quello che hai detto tu. Saranno 300 circa, finche mi diverto vado avanti ...
Bellissima flowers at the gates. Come dici tu, sembra un classico al primo ascolto. :-)
RispondiElimina@giacy.nta
RispondiEliminaGrazie ... è una mia frase di repertorio, ma la sento perfetta per questo pezzo, infatti ho guardato un paio di volte sul libretto se l'aveva scritta lui o era una cover; l'ha scritta lui, ho riguardato ancora ;)
ciao
RispondiEliminaciao
RispondiEliminaciao
RispondiEliminaok
RispondiEliminaci vediamo giovedì
RispondiElimina@Sugarpie
RispondiEliminaCiao Sugarpie ...prove fatte alla grande, ci sentiamo giovedì ...
p.s. Per chi non ha capito, il gruppo ospite giovedì prossimo, mentre fa le prove di chat: Sugarpie and the Candymen ;)
Bene, adoro il blues... ottimo consiglio!
RispondiEliminaAdriana, il tuo sorriso è blues ...
RispondiElimina