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lunedì 26 settembre 2011

Due parole con i Gentless3

Gentless3 direttamente dalla Sicilia nella palude. Un lungo viaggio, che sono contento abbiano fatto perchè pure io viaggio quando ascolto la loro musica e anche voi lo farete se vi lascerete prendere dalle semplici trame sonore dei Gentless3. Post rock dal sapore internazionale, ballate tra l’alternative e il folk-rock (Wilco, se volete l’esempio più alto), quelle offerte dal primo loro cd, uscito con Wild Love Records, label indipendente di grande intensità. S’intitola I've Buried Your Shoes Down by the Garden, è contraddistinto da sette pezzi facili, intimi e coinvolgenti come un racconto di Carver.
Carlo Natoli, voce e chitarra della band, dice di aver letto molto l’autore di Cattedrale ed altri mille racconti, e si sente. Accanto a lui Sergio Occhipinti, alla chitarra acustica, Floriana Grasso al piano elettrico e Sebastiano Cataudo alla batteria. Sono quattro invece di tre come ti aspetteresti a leggere il nome, ma dal vivo sono anche di più. Natoli è il vicepresidente de L'Arsenale, Federazione Siciliana delle Arti e della Musica, presieduta da Cesare Basile, già gradito ospite nella palude. Parleremo anche di questo nell’intervista che va ad incominciare, sperando Carlo si sia ripreso dall’ultimo meeting della sua viva associazione. L’ultimo è durato da giovedì e ieri notte, mi diceva in una mail notturna. Pronti?
VAI AL LORO SITO http://www.gentless3.com/

109 commenti:

  1. Ciao Tazio ... bentornato nella palude.

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  2. Yeah! Anche io stanco morto dopo il meeting dell'arsenale a ragusa...!

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  3. Gare tipo "Non si uccido così anche i cavalli"?

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  4. Oddio....!! Aspetta Carlo e fatti spiegare da lui! ;-)

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  5. Ma Carlo, c'è? ...o è ancora a dormire?

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  6. Tazio, hai notizie di Carlo e degli altri?

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  7. mmm.... no.. fammi vedere una cosa...

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  8. Be' intanto Tazio Iacobacci, già ospite nella palude con i Feldmann, uno dei suoi numerosi progetti musicali. Con i Gentless3 cosa hai da spartire? Hai collaborato al cd? Suoni nei live ... so che i Gentless3 sono molto più di 3.

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  9. Onestamente sono qui solo di passaggio. ho letto un post di Carlo per l'intervista e mi sono detto ora passo e saluto.
    Con Gentless 3 in questo momento condivido metà della band in quanto carlo e sebastiano suonano nei Tellaro....

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  10. mi scuso con tutti ma esperisco i soliti problemi di connessioni di tutte le adsl d'italia...

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  11. ciao alligatore
    infostrada ti deve delle scuse
    (che tempismo eh?)

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  12. Cominciavo ad essere in pensiero,dopo il meeting all'Arsenale ...ma che si fa?

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  13. dunque. i meeting, il cui percorso è temporaneamente in stand-by, sono momenti d'incontro collettivo diurni, a cui si sommano incontri artistici pomeridiani e serali. in pratica discutiamo di giorno, e dal pomeriggio facciamo del sano cross-over tra musicisti di progetti diversi, o tra teatro e musica, tra pittura e cinema, e robe del genere. per due giorni di fila, di solito. molto stancante, soprattutto per chi organizza ed ospita gli eventi, ma molto coinvolgente, per chi lo fa e soprattutto per chi lo vede.

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  14. Certo, e chi è nell'organizzazione si fa tutto, prima, durante e dopo, immagino ...bella cosa. Dopo magari ne riparleremo.

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  15. Allora, parliamo a parlare del cd, “I've Buried Your Shoes Down by the Garden” ... che faccio ora partire.

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  16. magari tazio ha i miei stessi problemi telematici...

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  17. Come è nato “I've Buried Your Shoes Down by the Garden”?

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  18. Il vinile? ... c'è pure il mitico vinile?

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  19. dunque, il disco di gentless3 nasce in un momento di transizione tra le canzoni nude e crude, ed il coinvolgimento di alcuni amici in sala. considerando che lo studio, e la nostra sala prove, sono in mezzo ai monti iblei, dove d'inverno il paesaggio è meno europeo del resto del sicilia. molta nebbia, e verde dovunque. ma soprattutto una sorprendente assenza di riverbero. per cui, credo che le canzoni abbiano seguito lo stato naturale del nostro ambiente.

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  20. il vinile (bianco) nasce dalla fissazione di Wild Love Records per il suono analogico. tral'altro il disco è stato registrato live su un registratore a nastro 16 piste, e missato "a mano", su un banco analogico. pionieri al contrario, direi...

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  21. e poi una ventina di vecchie canzoni, che suonavo da solo da un po', da cui ho selezionato i 7 pezzi del disco..

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  22. Affasciante ... ora sono al primo pezzo e si sente la nebbia e il verde malinconico del territorio. Capisco perfettamente quello che hai detto.

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  23. I've Buried Your Shoes Down by the Garden ...

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  24. si, vivo in una zona della sicilia in cui percepisci ancora una sensazione di prepotenza della natura. anche nella sua possibilità più introspettiva

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  25. e il giardino c'è davvero.
    con tanto di scarpe seppellite.
    è stato un'inizio strano, quello del disco

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  26. è stato registrato dove abbiamo un piccolo studio in analogico e digitale, una vecchia cascina degli iblei. quando l'abbiamo affittata e cominciato i lavori, per tutto il primo periodo siamo stati circondati da strani segnali. per circa una settimana ci fù una moria di corvi. li trovavamo in riga sull'asfalto.

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  27. ... e non gli avete seppeliti, ma avete seppelito le scarpe.

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  28. poi è stato un lavoro lungo. ha attraversato l'inverno, la primavera e si è concluso in estate. in tutto quel tempo, ho chiuso definitivamente con una parte del mio passato, e mi piaceva celebrare questa nuova vita con un gesto forte, quello di seppellire al centro di questo spazio, un'enorme giardino, qualcosa di caro, di una persona che ancora oggi mi è indispensabile. roba vudù, insomma.

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  29. ahahahaha.
    i corvi con le scarpe, te l'ho appena rubata per una canzone nuova.

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  30. Be', almeno citami tra gli ispiratori ;)

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  31. C'è qualche pezzo che preferisci? Qualche pezzo del quale vai più fiero?

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  32. non ho preferenze in questo senso. sono tutti parte di una storia unica, fatta di dimenticare e ricordare. poi quasi tutti hanno una piccola e loro personale coincidenza con gli eventi piccoli e grandi di quel periodo.

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  33. ma mi contraddico subito, e ti dico invece qual'è il pezzo di cui ho più bisogno in questo periodo, perlomeno di suonarlo dal vivo. evidence. c'è tutta una storia che non si sente più sul disco, sparita nell'ultimo mix, che mi ha molto coinvolto, e che aveva a che fare con mio padre e contemporaneamente con alfredino rampi.

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  34. Ricordi privati e un ricordo generazionale forte, uniti in un pezzo ... che non a caso chiude l'album.

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  35. si. e siccome è anche una sorta di massacro personale, di solito lo mettiamo in coda alle scalette, come bis. per cui diventa davvero un momento terapeutico...

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  36. ... è struggente, cullante, veramente particolare. Con quel piano e tu che canti in un modo molto inteso. Deve essere un finale intenso, da non perdere.

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  37. chi ha il disco, e non il promo, si perde, per fortuna, le registrazioni del periodo in cui cercavano di fare comunicare sua madre ed alfredo amplificandone la voce. poi, abbiamo deciso che era troppo anche per noi. tra l'altro il testo era autonomo, in realtà, scritto prima, ma rivedendo una puntata della "storia siamo noi" mi sono accorto che quel pezzo parlava di quando da bambino, i miei genitori mi avevano praticamente abbandonato su un divano (accanto a loro, ovviamente) e tutta l'italia si era fermata con loro a guardarsi perdere l'innocenza mediatica

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  38. dal vivo, il finale di quel pezzo ha un volume diverso. una specie di esplosione generazionale.

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  39. Certo, è stato l'inzio di una certa tv, un momento nella memoria collettiva difficile da dimenticare. Essendo di quella generazione pure io, capisco ...

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  40. Se fosse un concept-album su cosa sarebbe?

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  41. Forse lo è un concept-album “I've Buried Your Shoes Down by the Garden” ...

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  42. già. si capiscono molte cose dell'informazione di oggi, riguardando le dirette da vermicino. soprattutto di come l'Italia, sia sprofondata, come profeticamente diceva Pasolini, da una dimensione di provincia ed alla buona, quindi genuina, in un inferno di provincialismo nazionalizzato, fasullo ed autodistruttivo.

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  43. non nel senso prog del termine, o di una ricerca narrativa omogenea. semplicemente nel fatto che racconta un periodo esatto della mia vita di musicista e scrittore. e per puro caso, anche i miei amici e compagni di avventura, sono scivolati nelle mie personali fobie ed ossessioni, prima fra tutte, seppellire il presente e tenercelo stretto, dimenticare il passato, onorare i nostri progenitori.

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  44. e anche contemplare i cambiamenti cliamtici...avrà piovuto per due mesi di fila, in quel periodo...

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  45. Carver come entra in tutto questo? ... se ci entra.

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  46. Ho sentito che lo hai letto molto, anche in lingua originale, se non sbaglio.

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  47. l'ho letto per anni, prima di intossicarmi di questa mania delle parole limate fino all'eccesso, quasi banali nella loro estrema semplicità. e poi ho scoperto "On writing", in un periodo in cui ero stanco della mia vita di musicista elettronico e di ricerca, di suonare musica strumentale ed asettica. volevo entrare nelle cose, ma senza farmi travolgere. ed ho usato alcuni degli esercizi di quel libro, per re-imparare a scrivere. tagliando tutto fino all'osso. ed anche di più.

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  48. carver in madrelingua è una specie di messa dei sobborghi. l'individuo sparisce come personaggio, e quindi si può permettere di dire cose apparentemente banali. ma che vengono dal midollo stesso delle cose.

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  49. Una grande lezione di scrittura ... io ho sempre letto le (buone) traduzioni. Se imparerò bene l'inlese, ci proverò un giorno ...

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  50. A produrre il cd è Wild Love Records. Perché questa scelta? Come vi siete incontrati?

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  51. dove abbiamo registrato il disco, organizziamo da circa 3 anni un microfestival. i ragazzi di wild love, tutti siculi espatriati, durante l'estate sono stati coinvolti nel festival, come espositori e musicisti avevano un giorno intero. il giorno prima avevano visto il nostro live, all'epoca senza batteria e frustrato dallo stress di gestione del festival, ma evidentemente qualcosa li ha colpiti. e poi abbiamo lavorato per produrre il vinile, una scelta di coraggio controtendenza, che loro praticano da tempo, per cui ci piaceva fare parte di un momento così forte e coraggioso.

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  52. C’è anche lo zampino de L’Arsenale, del quale ho parlato in primavera con Cesare Basile, il presidente. Come procede? … voglio sentire il parere pure del vice…

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  53. in questo momento, siamo alla fine della prima fase della federazione: ci siamo contati, abbiamo guadagnato visibilità e dimostrato che l'autogestione produce ricchezza culturale ed economica. è stato stancante ma anche facile, siamo stati in mezzo alla gente: adesso comincia la fase più difficile, quella della progettualità con i contenuti che abbiamo raccolto e catalogato. stiamo intraprendendo un percorso formale, fatto di documenti politici ed iniziative meno artistiche e più sociali; quindi prevedo difficoltà e nuovi ostacoli, ma anche crescita e passione. in ogni caso, basta guardarci in faccia, per capire quanto abbiamo bisogno di reagire alla devastazione degli ambienti culturali e dello spettacolo

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  54. cmq avrai presto novità interessanti. l'inverno sarà lungo e produttivo.

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  55. 10, 100, 1000 iniziative come queste. Bene che voi abbiate cominciato e grande onore per me aver opsitato sul blog il presidente (Cesare Basile) e il vice (Carlo Natoli).

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  56. Come sono state le prime recensioni del cd? Positive o negative che siano, ti senti capito? La critica aiuta? Capisce? Oppure vede cose che non ci sono? …

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  57. eheheh

    in realtà il presidente di arsenale è roberto cammarata dei Waines. Cesare, che ne è stato insieme ad altri, uno dei principali propositori, preferisce occuparsi in prima persona di Catania.

    in ogni caso questi ruoli, sono tutti di comodo: in federazione non trovi una persona che faccia meno o più degli altri, e tutti sono sullo stesso piano, quello della gestione diretta ed in prima persona.

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  58. devo dire che sono sorpreso. non mi aspettavo che un disco in qualche modo così semplice e diretto, avesse questo peso immaginifico sugli ascoltatori. lo speravo, sinceramente. per ora, abbiamo solo avuto pareri stra-entusiasti; ma più che questo, pareri di ascoltatori, più che giornalisti. C'è una grande immedesimazione, e spesso mi sorprende come i paesaggi immaginati e gli scenari suggeriti, somiglino ai nostri.

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  59. Un saluto a Roberto Cammarata allora ... e starò in ascolto.

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  60. Copertina molto originale, fuori dal tempo… di chi è opera? È nata prima la copertina o prima il vinile?

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  61. prima il vinile. avevo già in mente di usare quella foto, e l'ho cercata in mezzo a quintali di altre. è la foto di fidanzamento dei miei bisnonni, lei ha 16 anni e lui 20, sono felici, ma compressi nella serietà dei primi del '900. mi piaceva perchè chiudeva il circuito di debito con le storie dei nostri progenitori che ti dicevo prima. abbiamo pagato un debito.

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  62. Come e dove presenterete “I've Buried Your Shoes Down by the Garden”?

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  63. la grafica, come tutti i dischi Wild Love, è opera di Danilo Garro, chitarrista di Mashrooms ed A Soft Cloud, un caro amico ed insopportabile calciofilo (per buttare una frecciatina anche all'amico Mezzala Bitossi :-)

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  64. abbiamo già cominciato una serie di concerti questa primavera. adesso parte il tour autunnale, un mese e passa di concerti in tutt'italia. l'anno prossimo, da gennaio, faremo un giro all'est ed in europa. tutte le date sono su www.gentless3.com

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  65. il come, è uno spettacolo essenziale e senza fronzoli. chitarre-batteria-piano ed organo, canzoni e basta.

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  66. Bene, seguiremo il sito, che ho pure linkato nella presentazione ...

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  67. Per finire: una domanda che non ti ho fatto, una risposta e poi tutti a nanna … è la classic domanda a piacere.

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  68. ah, e poi sta per uscire un video nuovo. un'esperimento narrativo a cura di un giovane e sconsiderato film-maker siciliano, giovanni tomaselli, l'uomo dietro i video de L'arsenale.

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  69. Qualcosa che non abbiamo detto, o un saluto/battuta finale ...

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  70. con risposta a piacere?
    o rispondi tu?
    sarebbe anche più interessante...

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  71. Come vuoi, tema libero ... ma il video nuovo è relativo ad un pezzo del tuo disco?

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  72. il video sarà un'esperimento letterario-cinematografico di cui ancora sconosco i dettagli, basato su "Peggy+The Houses".

    ti faccio una domanda io, se permetti, in duplice copia: che vuol dire per te, nell'epoca della comunicazione totale e telematica, ascoltare dischi e scriverne?

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  73. Una cosa incredibile solo una quindicina di anni fa, che ascoltavo dischi in vinile nella mia cantina leggendo il mucchio selvaggio. Forse mi sono addormentato in cantina e sto sognando tutto questo ... incredibile.

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  74. mi sa che siamo due.
    non è che per caso mi avevi invitato e per colpa del monossido di carbonio siamo entrambi in coma?

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  75. Sì, credo sia successa una cosa così ... o forse del tabacco strano della mia pipa che fumavo allora.

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  76. No, veramente, è una cosa impensabile, incredibile, per noi nati con il vinile e tutto il resto ...

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  77. più che altro, mi pare inaccettabile l'idea di randomizzare l'ascolto. il resto potrebbe, se non fosse inascoltabile per deficienza di qualità audio, anche molto pratico...

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  78. quindi per contraddirmi produrremo una compilation in chiavetta usb...


    scherzo. no, cmq, nient'altro da dichiarare. solo grazie della chiaccherata.

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  79. Concordo... è un discorso applicabile in molti ambiti, tra l'altro ... discorso lungo.

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  80. Grazie a te ... e a Tazio, che ha aperto provvidenzialmente l'intervista. Sia capitato a caso? Mah ...Grazie Carlo.

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  81. Buonanotte e buonafortuna ai Gentless3.

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  82. grazie e buonanotte all'alligatore.
    e copriti, che la palude è umida.

    .car

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  83. Leggo la prima riga del tuo post, e... beh, dalla Sicilia alla palude! Va bene proprio e solo perché è la tua, Ally, altrimenti molto meglio l'isola! ;-)

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