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martedì 5 luglio 2011

Intervista a Paolo Rigotto

Cerco di mettere a fuoco Paolo Rigotto, da poco arrivato in palude, ma non ci riesco: è cantautore o uno che si diverte con l’elettronica? È un solista o una band? Probabilmente è queste cose insieme, in diversi momenti (a volte anche insieme). È un cantautore degli anni uno, conscio della storia, ma immerso (come non potrebbe?) nella musica costruita con le macchine: testi scritti bene con l’uso intelligente ed ironico delle nuove tecnologie.

Paolo è giovane, ma musicalmente di strada ne ha fatta. Un sacco di collaborazioni, come quella con la Banda Elastica Pellizza, con la reunion dei Syndone, con il cantautore Francesco Stabile, con Freak Antoni … sì, dopo tutte queste esperienze è nato il suo progetto solista, e poi il primo cd a suo nome Corpi Celesti. Si tratta di un buon album autoprodotto, dove il sarcasmo sulla nostra società viene aiutato dall’uso del pc, che diventa quasi un altro strumento musicale (provate ad ascoltare Scheda Madre, premiata non a caso con La musica elettronica italiana nel 2061). Pop cantautorale elettronico, come definizione potrebbe andare… comincio a mettere a fuoco Paolo, forse perché si è avvicinato. E allora può partire la blog-intervista …pronto?

VAI AL SUO MYSPACE http://www.myspace.com/paolorigotto

103 commenti:

  1. Ciao Alligatore! Sono qui!

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  2. Nessun probelema, l'acqua è bassa e limacciosa ...

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  3. Tocchi con i piedi, sei fuori almeno dal collo in su per rispondere ...

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  4. Bella storia l'intervista via blog... posso fare finta di parlare tramite un palmare da Formentera?

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  5. Ti sento pieno di energia, di ottime vibrazioni Paolo ... direi di partire.

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  6. Ok, sono pronto, spero lo sia anche il mio pc...

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  7. Allora faccio partire il cd e vado con la prima ...

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  8. Sono innanzitutto un essere umano, da molti riconosciuto come tale. Un musicista autodidatta che ha cominciato giovanissimo a maltrattare sintetizzatori e registratori. Poi ho studiato batteria, perchè non si devono imparare le scale. Questo mi ha aperto la conoscenza di musicisti di varie astrazioni e mi ha permesso di imparare molte cose. Che ho in gran parte dimenticato.

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  9. L'importante è imparare cose, tenerle dentro e rielaborarle ...come mi pare fai tu.

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  10. Prima la musica e poi le parole o è il contrario?

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  11. Qualcosa del genere, sì... Spesso mi tornano utili cose che nemmeno mi ricordavo di conoscere...

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  12. Secondo me è come chiedere se nasce prima l'uovo o la gallina. Una frase (letteraria) di un certo tipo chiama inevitabilmente una melodia e un arrangiamento che la evochi. Di solito quando invento (o scopro) una canzone, so già che suono complessivo dovrà avere. Infatti alla fine sarà totalmente diversa da come l'avevo immaginata.

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  13. Come sono nate le canzoni di”Corpi celesti”?

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  14. A raffica, nell'ordine in cui appaiono nel disco e in un lasso di tempo molto breve. Avevo voglia di divertirmi con la musica, e sicuramente io mi sono divertito...

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  15. Ci si diverte molto pure ad ascoltarlo.

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  16. C’è una canzone in particolare che rappresenta il paolorigotto-sound?

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  17. Eh Eh ... figo... allora ci sono riuscito...

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  18. In “Corpi Celesti” c'è in effetti un pacco di roba, ma, se parliamo di sound, credo che “Il Capo” e “La fine del mondo” musicalmente mi identifichino molto. Sono uno fricchettone anacronistico e la puzza di psichedelia prog non me la leverò mai di dosso.

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  19. Belle, difficile prenderne una ... ora sto ascoltando "Madama Dorè", molto attuale come testo.

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  20. ... e anche per l'uso dell'elettronica.

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  21. In realtà ho preceduto la storia... pochi ci credono ma gli eventi nazional popolari di cui parlo nel testo in gran parte non si erano ancora manifestati quando la scrissi...

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  22. se si è troppo attuali si rischia di passare di moda in fretta... :)

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  23. Se “Corpi celesti” fosse un concept-album su cosa sarebbe?

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  24. L'ho scoperto dopo averlo finito. È un disco che parla di ambizioni umane. Nelle accezioni positive e negative del termine. Carriera, benessere, predominio eccetera... fino all'inevitabile Fine del Mondo...

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  25. ... sì, potrbbe essere una giusta lettura del cd.

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  26. Mai capitato? Giri con un quadernetto o un registratore?

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  27. Bravo Vedder. Infatti se non avessi avuto un telefonino dotato di memo elettronico gran parte delle canzoni non avrebbero visto la luce (vedi ghost track). Cercare ossessivamente l'ispirazione porta gli stessi risultati che dà il cercare ossessivamente una donna. Non trovi mai quella giusta. Poi, quando meno te lo aspetti, è seduta al bancone del bar e se non la porti subito in spiaggia a fare l'amore è perduta.

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  28. Ah, ah ... bisogna saperla prendere quando arriva...

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  29. Vale per entrambi i casi...

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  30. Il cd è stato da te autoprodotto. È stato facile farlo?

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  31. Lo consiglieresti ad altri giovani musicanti?

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  32. L'autoproduzione è oggi l'unica via possibile. Bisogna spenderci molto tempo ed energie, bisogna documentarsi ed imparare ad usare software ed apparecchiature, ascoltare molta musica e confrontare il proprio lavoro con quello delle grandi produzioni. Ma alla fine hai realizzato il prodotto che volevi tu, e comunque penso che oggi le etichette, di fronte ad un prodotto già ben realizzato, siano più disposte ad interessarsi di te, se non devono spendere di tasca loro i soldi di una produzione discografica.

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  33. Già, e tu di esperienze, come dicevo nell'intro nei hai avute ...

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  34. Questo cd rappresenta il tuo primo progetto solista. Tu sei coinvolto già in altri progetti, tra i quali ricordiamo la Banda Elastica Pellizza e i Syndone.

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  35. Continuerai a farlo, oppure questo disco è l’inizio di un nuovo percorso musicale da cantautore?

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  36. Non posso e non voglio fare a meno di collaborare con i nomi che hai citato, ai quali aggiungerei il talentuoso cantautore Francesco Stabile. Suonare in un gruppo mi gratifica e mi permette di confrontarmi con realtà musicali diverse dalla mia. E soprattutto pone un freno ai miei periodi di autismo autocelebrativo.

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  37. Certo, e con Internet che rapporto da utente?

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  38. Vorrei intervenire dicendo che Rigotto è un gran bel figo, mi sembra che faccia pure il musicista ma non ne sono sicura... un bacio a Paolo e all'Alligatore.

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  39. E' un giocattolo straordinario, l'importante è non farne l'unico mezzo di comunicazione con il mondo. E' solo un mezzo, straordinario, ma il mondo, per fortuna, è ancora lì fuori. (scusate l'intrusione delle fans)

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  40. Ciao Bilancina '81 ... benvenuta nella palude.

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  41. … e da musicante, il rapporto con la Rete delle Reti e le nuove tecnologie in genere?

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  42. Ci sono tecnologie che mi incuriosiscono e catturano come una droga, tecnologie prevalentemente informatiche. In generale cerco di non farmi eccessivamente fagocitare da queste, o è la fine. Non posso rinnegare internet, questa intervista, ad esempio, è possibile grazie alla sua esistenza.

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  43. Tu sei di Torino, città lontana dai grandi centri, però musicalmente e culturalmente viva.

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  44. Cosa ne pensi di questo. È un bene per un giovane musicante crescere a Torino?

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  45. Oggi sì, assolutamente. Credo che Torino sia in questo momento uno dei principali grembi della nuova musica alternativa degli anni 10. Un po' come la Genova degli anni '60 o la Bologna dei '70. il fermento creativo, la collaborazione artistica, specialmente tra i giovani, che vi si respira è troppo importante per passare inosservata. Bisogna far conoscere queste realtà, smuovere i media, mandare segnali di fumo, insomma, fare qualcosa.

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  46. Hai contatti con altri artisti della tua città o regione? Di altre?

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  47. Un artista senza relazioni con altri artisti è un segaiolo dell'arte. Oltre alle collaborazioni di cui abbiamo già parlato, sono in buoni rapporti con Bologna ed in particolare con il maestro Freak Antoni degli Skiantos. Lode al Sommo.

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  48. Lode a Freak Antoni ...meno internet, più cabernet.

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  49. Subconscio di Rigotto5 luglio 2011 alle ore 22:24

    Sono il subconscio di Paolo Rigotto. Meglio che non vi dica ciò che so.

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  50. Perchè mai, svuota il tuo subinconscio ... svuota nella limacciosa palude.

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  51. Subconscio di Rigotto5 luglio 2011 alle ore 22:26

    Lui non sa che sono qui. come al solito mi trascura. Fate come se non ci fossi.

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  52. Ci proverò ...vado allora con una domanda molto materiale.

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  53. Paolo, sei fighissimo.
    Eliza

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  54. Grazie Eliza. Spero di rivederti presto.

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  55. Com’è la vita del giovane musicante indipendente? Come si riesce “a fare l’artista” e nel contempo vivere una vita “borghese”, con lavori e menate varie? Pochi, pochissimi, nell’alternative italico vivono di musica …

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  56. è un bel casino. Ho fatto l'educatore in comunità psichiatrica fino a poco tempo fa, e non escludo di ricominciare un giorno a farlo. Tirando la cinghia, rinunciando a vacanze, abbonamenti sky e legna per il riscaldamento sto cercando di fare solo il musicista. Se avrò troppo freddo ricomincerò a lavorare con i mattacchioni.

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  57. Grande, così si fa ... concedersi al sogno, senza riserve (e con un posto di riserva dietro l'angolo).

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  58. La canzone "Due di notte" è autobiografica?... si basa sulla tua esperienza in ospedale?

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  59. Come paziente? no, no... ho solo voluto fare il verso a certa musica d'autore con cui sono un pò in dissenso. Insomma, è il brano con cui vorrei che i miei ascoltatori facessero all'amore. Il musicista ha un destino da voyeur.

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  60. Però la donna che lavora alla pressa è ispirata ad una mia amica. Ciao Nadia.

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  61. In copertina, come nel libretto interno ci sono delle sculture di Tiziana Adorni, ironiche, forse, come le tue canzoni. È un caso?

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  62. È nata prima la copertina o prima il cd?

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  63. Nell'ordine: è nato prima il titolo, poi le canzoni, poi l'idea della copertina. Sono sculture che lasciano la libertà di farsi interpretare come si vuole, spesso sono abbozzi di idee sfociate in qualcosa di totalmente diverso, proprio come le mie canzoni. Per questo mi piacciono.

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  64. A nove anni ho comprato “Aqualung” dei Jethro Tull. Tra i miei compagni di scuola ero un emarginato culturale.

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  65. Grande, Jethro Tull a nove anni ... così poi si diventa cantautori. Era la fine degli anni '80. Ottima scelta.

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  66. Perché fai musica? Per liberarti dai demoni interiori? Per essere amato? Perché ti piace?

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  67. Devo dire che i gusti di mio fratello mi hanno un tantino influenzato... il secondo disco, sempre a nove anni... è stato Lizard dei King Crimson..

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  68. Faccio musica perchè è la cosa che in assoluto mi piace di più fare. Quando ti dedichi a qualcosa (nel mio caso scrivere e registrare canzoni) e dopo un po' guardi l'orologio e scopri di essere al lavoro da sei-otto ore, evidentemente quello è ciò che devi cercare di fare nella vita.

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  69. Paolo Rigotto come Jim Morrison in palude.
    Eliza
    p.s.
    bacio anche ad Alligatore.

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  70. Bacio anche ad Eliza ... è quello che mi capita al pc. Capisco.

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  71. Paolo Rigotto come Jim Morrison in palude, già Eliza... l'intervista sta per finire.

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  72. ... e allora una domanda che non ti ho fatto, una risposta e poi tutti a nanna.

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  73. non mi hai chiesto se c'è qualcosa di nuovo all'orizzonte...

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  74. La risposta è sì: oltre ai live che sto portando in giro con i miei musicisti (Felice Sciscioli, Silvio Vaglienti, Francesco Borello e Roberto Cannillo) c'è un nuovo disco, già registrato e pronto per la ricerca di una produzione discografica “ufficiale”. Ho dedicato più di sei mesi alla sua realizzazione e credo che meriti di vedere la luce. Datemi un'etichetta, ma non etichettatemi.

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  75. C'è qualcosa di nuovo all'orizzonte?

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  76. Mi sembra ci sia ...e spero che questa blog-intervista ti porti fortuna.

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  77. Etichetta per Paolo, ma non etichette ;)

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  78. Lo farà! Grazie mille a te, Alligatore. E' stato un vero piacere!

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  79. io sono un chiacchierone, se non mi fermi...

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  80. Un grazie a Paolo, e a chi è passato di qua Anonimo, Bilancina '81, Eliza ...

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  81. E ovviamente al mio subconscio. A volte lo noto.

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  82. Buonanotte e buonafortuna a Paolo Rigotto e al suo subconscio.

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  83. Subconscio di Rigotto5 luglio 2011 alle ore 22:59

    Io non dormo mai. Notte.

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  84. ;) questo è vero.... e allora solo buonafortuna al subconscio.
    Buonanotte e buonafortuna al conscio.

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