Propongo la pagina relativa alla morte, non certo accidentale, di Carlo Giuliani a dieci anni da quei tragici fatti. A volte la "trasfigurazione artistica" è più vera del vero ...
Da: jacopo@30.it
A: lorenzo@30.it
Data invio: sabato 21 luglio 2001 10.00
Oggetto: Quando hanno ucciso quel ragazzo io giocavo a tennis
Lorenzo, quando a Genova hanno ucciso quel ragazzo io giocavo a tennis. Non me lo perdonerò mai. Era da una vita che volevo giocare a tennis. Fin da bambino. Mi piace esteticamente. Dico soprattutto i colori: il campo arancione, le righe bianche, le palle gialle, le racchette delle più diverse tonalità a seconda dei gusti del tennista. E poi è un gioco da snob, e a me piace sentirmi un po’ snob. Non dire, come alcuni miei amici, che è un gioco di destra. A parte il fatto che di destra o di sinistra esistono solo le zucche (a meno che tu non legga i sondaggi estivi di qualche noioso rotocalco), il tennis ha molti praticanti di sinistra. Tanto per dirne una, nel torneo giornalisti vincono quasi sempre quelli de il manifesto, il mio giornale preferito. Vorrà dire qualcosa? Insomma, ho sempre adorato il tennis. Finalmente quest’anno mi sono iscritto al club di G*** e ho cominciato a prendere lezioni. Ieri pomeriggio, quando è successo quello che è successo, proprio nelle stesse ore dell’assassinio di quel giovane, io imparavo come tenere in mano la racchetta, come colpire la palla di dritto o di rovescio. E intanto dalla jeep dei carabinieri partiva il solito colpo per fermare il Movimento; o mettono le bombe in qualche stazione o giustiziano in piazza qualcuno. Insomma, non credo che giocherò più a tennis. Come posso dopo questo? Ogni volta che prenderò in mano la racchetta avrò di fronte l’immagine di quel ragazzo col passamontagna immerso in un mare di sangue. Quanto vorrei essere stato al suo posto.
Con profonda indignazione.
bellissimo...proponilo a www.cdse.it, scrivi sono un amico di fabio cuzzola vorrei pubblicare un libro...
RispondiEliminaPuoi ancora pubblicarlo, tu non mollare... "tutto" il resto dove possiamo leggerlo?
RispondiEliminaL'indignazione rimane anche se il tempo passa, per certe cose il tempo è fermo, in eterno.
Il fatto è che molti sono tornati a giocare a tennis, da allora
RispondiEliminaCi pensavo l'altro giorno, è incredibile, sono passati già dieci anni...
RispondiEliminaBel pezzo Ally, mi piacerebbe leggere anche il resto.
Questa è delicata onestà..Anche a me piacerebbe leggere il resto delle pagine..
RispondiEliminaè un libro assolutamente da proporre!
RispondiElimina@Cirano
RispondiEliminaGrazie Cirano, ma ormai ho rinunciato a vederlo pubblicato, dopo anni e troppi tentativi falliti. Era destino rimanesse inedito, come molti (in Italia si scrive troppo e legge troppo poco).
@Maraptica
Grazie per l'incoraggiamento, ma per ora rimane nel cassetto. Qualche pagina, forse lo pubblicherò sul web. Il resto è disperso in molti file, rivisti troppe volte ...la ferita di Genova è sempre fresca.
@Baol
... è una chiave di lettura interessante, è vero, molti hanno mollato e la verità su Genova 2001, storicamente e giornalisticamente accertata con film,servizi giornalistici, inchieste, non ha avuto una chiarezza politica, nella sede istituzionale deputata, cioè il Parlamento. Io aspetto ancora la commissione d'inchiesta...sono un utopista?
@Silvia
Ci penso spesso a quei giorni, a quel terribile anno, pieno di fermenti nati nel decennio precedente, uccisi da un piano che sembra preordinato ... grazie per i complimenti, qualche altro pezzo forse lo pubblicherò sul blog.
@Mr Hyde
Il protagonista del libro è un giovane idealista, troppo onesto e fragile per reggere molte cose...anche a te dico che qualche altro pezzo forse uscirà, per rivedere quel 2001 molto vicino all'odissea, prevista da Kubrick.
@Ernest
Grazie, troppo buono come gli altri... lo proporrò a pezzi sul blog. Autoproduzione pura... a km zero.
In questa Italia credo sia così, sì, aspettiamo commissioni d'inchiesta per cose anche più vecchie ma non arriva nulla e quando arriva sono commissioni che non fanno un cacchio, e poi si inventano commissioni d'inchiesta bufala come quella sul caso Mitrhokin (o come cacchio si scrive) fatta apposta per gettare fango.
RispondiEliminaE' bello però, sperare ;)
Condivido totalmente Baol, pensa solo al terrorismo, quanti anni sono passati ...
RispondiEliminaQualsiasi cosa stessimo facendo sono stati momenti terribili. Io ero appena tornato da un viaggio negli States e rimasi scioccato.
RispondiEliminaCome ho scritto nel post, veramente mi trovai in grossa difficoltà con mio figlio: era un ragazzino e aveva già l'età per capire tante cose, ma veramente era troppo complicato e doloroso spiegargli quello che accadeva nel suo Paese. Mi ricordo che si era appena esaltato studiando a scuola il Risorgimento e la Resistenza e all'improvviso era esploso un clima da guerra civile in cui i giovani e gli inermi venivano massacrati dalla polizia di uno stato fascista.
nei giorni di Genova io ero altrove. per scelta. nonostante mi sentissi vicina, molto vicina, a tutto quello che a Genova veniva discusso allora dai movimenti, avevo preso la mia decisione. ovviamente quella decisione è un rimpianto, ma solo ex post. per essere stata così lontana da non poter tornare il 21 che è, a mio avviso, il giorno della sospensione dello stato di diritto (avallato da Ciampi che copre le spalle, ovviamente): la Diaz e Bolzaneto. Dopo (ma che cosa è dopo?), ho visto gli amici tornare, ho visto foto di secchi pieni di denti, e tutto quello che sappiamo. In Italia si è fatto molto per mandare impuniti i responsabili, anche se, va detto, la casualità dell'11 settembre ha molto aiutato, per così dire...
RispondiEliminaSono passati dieci anni, e ancora c'è chi non capisce la gravità di quello che è successo a Genova, uno scambio (in senso ferroviario) della storia patria che ha mandato il treno qui e non altrove.
@Lucien
RispondiEliminaNon ho esperienze come padre, e non so cosa avrei detto a tuo figlio... io ero un giovane, non ancora trentenne, che per caso non era andato a Genova. Mi ricordo il dopo, come un periodo di attivismo politico forte, almeno per qualche anno (la grande manifestazione della cgil nel marzo seguente, molte manifestazioni per la pace, le bandiere ai balconi, Terzani ...). Nel bel pezzo che segnali sul tuo blog, ho trovato una frase significativa, che ho già scritto da te: "A voler tagliere i concetti con l’accetta, andrebbe detto che quella repressione feroce centrò in pieno il suo scopo." Volevano fermare il Movimento, scout e disobbedienti insieme (per semplificare), e, a quanto pare, ci sono riusciti. Ma la Storia non si ferma ...
@'povna
Condivido il tuo pensiero, immagini ed emozioni, e ovviamente, l'analisi finale: hanno deviato, come con una bomba, il treno della Storia e molti sono diventati capostazione ...
Avevo 13 anni.
RispondiEliminaLo ricordo benissimo.
Ho collegato poi quello che era realmente successo.
Sinceramente, in libreria, io potrei complarlo un libro come quello che è nel tuo cassetto.
Quello che ho pututo leggere nel post mi ha invogliato ad andare avanti nella lettura.
Un saluto.
Non mollare che riuscirai a pubblicarlo.
@Astronauta.
RispondiEliminaGrazie, fa piacere sapere che anche chi allora non poteva essere direttamente coinvolto, magari per questioni anagrafiche, poi abbia capito, si sia interessato e si interessi (non tutto è morto). Quanto al libro, grazie dell'incoraggiamento, ma, come ho scritto anche ad altri, oggi non la sento una priorità, non sento la classica urgenza espressiva (mi è servito scriverlo a suo tempo, e pubblicare oggi questo frammento, anche perchè è sempre difficile trovare le parole per parlare di Genova 2001).
Anche Ustica e tutte le altre cose di cui non sapremo mai niente...
RispondiEliminaPenso spesso a che cosa sarebbe potuto succedere se Genova fosse andata, in uno dei due o tre bivi che la storia ha messo in mezzo in quell'estate folle, in modo diverso.
RispondiEliminaOggi anche io la ricordo su Slumberland (a modo mio)
@Baol
RispondiEliminaCi sarebbe da farne un post al giorno ... sui misteri italici.
@'povna
Già, poteva andare tutto liscio, niente morti, vigliacche umiliazioni, pestaggi fascisti, i grandi della terra che ammettevano i loro errori e cambiavano l'agenda economica prima dello sfascio economico-sociale-ecologico venuto dopo, ma che noi già sapevamo e sentivamo ...
In dieci anni e un giorno ho cambiato case, domicili, lavori e a volte persino amici.
RispondiEliminaHo cambiato idea, pagina, e persino modo di mangiare.
Non sono cambiati però certi ricordi, certe paure miste di rabbia.
Il ricordo di quella notte insonne a lanciare telefonate come ami per ripescare i dispersi a km di distanza.
Ricordo doloroso e rabbia ancora molto sentita. Rabbia non violenta..rabbia interiore che è difficile, molto difficile da smaltire.
RispondiEliminaFacendo un salto nella metafora, anch'io come Jacopo, da quel giorno non gioco più a tennis.
Io il tuo libro vorrei leggerlo..
Poi fai te...
Ciao, AllyWriter :)
@Marte
RispondiEliminaQualcosa ho cambiato pure io in questi dieci anni e un giorno, non il disgusto di come è stato trattato il popolo colorato, che gridava "Un altro mondo è possibile", vigliaccamente pestato per ordini venuti dall'alto ...ecco perchè siamo in questa situazione di totale precarietà e crisi economico-morale-sociale-politica-ecc.
@Grace
Già, la rabbia giovane, pure io l'ho sentita e la sento ogni volta che vedo quelle immagini con Carlo a terra, e poi le violenze dei giorni seguenti... Grazie per l'incoraggiamento. Ora ho altre priorità, ma non è detto che qualcosa altro di leggibile esca.
Mi piace la tua scrittura.
RispondiEliminaGrazie, me lo dicevano anche le insegnanti di lettere alle superiori, e i miei compagni di classe malignavano di una tresca con loro (magari).
RispondiEliminaporca puttana (che se una puttana non fosse porca non sarebbe meritoria del titolo di puttana) io ero in germania. e venni cazziato da alcuni conservatori tedeschi per quelle che l'italia aveva (appena cominciato a fare) fatto al suo futuro. dieci anni dopo, ancora e più sempre, mi vergogno di essere italiano.
RispondiEliminaHai ragione su tutta la linea, quella è ora di cominciare a chiamarla con il suo nome: macelleria italiana, altro che brava gggente ...
RispondiEliminaquesta settimana la redazione di radiopop insieme a quella di E (e come emergency, giassai) si sono trasferiti a genova per il decennale del merdaio del g8. bene, cioè male, ho sentito decine di interviste flash a decine diventenni sul g8 e sono rimasto sconvolto. tipo che c. giuliani è stato identificato come quelle buttato giù dalla finestra dopo piazza fontana.. e parlo di universitari di oggigiorno.. poi dice che uno bestemmia.
RispondiEliminaCulturalmente siamo stati sempre molto indietro, non mi meraviglio più ... forse per questo possono succedere cose come quelle successe a Genova 10 anni fa ...
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