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venerdì 1 aprile 2011

Cinema: La fine è il mio inizio

Ho voluto vedere subito questo film per diversi motivi. Sono un pacifista integrale, lo sapete, anche perché circa dieci anni fa ho incontrato Terzani mentre leggeva le sue Lettere contro la guerra. La pellicola, uscita oggi, ritrae il Terzani degli ultimi giorni di vita, quando chiamò accanto il figlio Folco per scrivere insieme a lui l’ultimo libro, La fine è il mio inizio.
Bruno Ganz interpreta Terzani, e devo dire la verità, è una mezza delusione. Per interpretare il giornalista fiorentino avrei visto bene solo Terzani stesso. Gigionesco, capace di giocare con le parole, raccontare le sue storie, dal Vietnam alla Cina, dagli States nel ’68 all’URSS in disfacimento, dalla malattia all’Afghanistan e alle guerre del nuovo millennio (grave malattia del genere umano), Terzani era un grande personaggio. Una grande connotazione fisica la sua: negli ultimi anni vestito sempre di bianco come la sua lunga barba, gesticolante, pieno di vita, di prorompente vitalità. Ganz cerca di copiarlo, ma esagera, come può fare uno straniero cercando di imitare la gestualità italica.
Nonostante questo il film è da vedere. Penso allo splendido scenario dell’Orsigna, nella piccola casa di campagna con delle montagne vicine molto somiglianti all’Oriente amato da Tiziano. Non l’avevo mai vista l’Orsigna, ma ben immaginata leggendo il libro La fine è il mio inizio. Era così. Penso all’interpretazione di Elio Germano, per me il più grande attore italiano in circolazione (l’ho già scritto sul blog, prima del premio a Cannes dello scorso anno). È lui il figlio Folco, richiamato dal padre per registrare con un semplice microfono le sue ultime parole. Germano riesce a mantenere la pellicola in carreggiata grazie alla sua recitazione “a togliere”. Misurato, senza cedimenti, è perfetto e se La fine è il mio inizio non deraglia il merito è in gran parte suo.
Del resto era un film atteso e rischioso. Un film in uno scenario unico, con un padre che parla al figlio della sua vita, mentre un cancro lo uccide poco a poco. Vicino c’è la moglie, poi verso la fine arriverà la bella figlia e i nipoti, invitati dal nonno ad avvicinarsi ad un grande albero con gli occhi (messi da lui stesso, perché imparino che la natura è viva e bisogna rispettarla). Insomma, si rischiava di fare di Terzani un santino, con buone idee, ma dal punto di vista cinematografico retorico, poco interessante per chi non l’ha conosciuto e superfluo per chi l’ha letto. Credo invece che vada visto, anche come invito alla sua lettura, a partire da Lettere contro la guerra (e il pensiero va ai bombardamenti sulla Libia quando parla delle ultime guerre contro le quali si è battuto: Terzani domani sarebbe con Gino Strada a Roma).
Ho qui vicino quel libro, con la dedica del grande scrittore vergata con l’inchiostro viola, il suo colore preferito. Il colore della sua sciarpa dentro la quale stanno le sue ceneri nell’ultima scena del film. Il figlio le porta sulle montagne dell’alta toscana per disperderle nel cielo come da sua ultima richiesta. Una scena che non mi ha fatto scattare la lacrimuccia (a differenza di altri spettatori), ma sorridere, quasi ridere, come voleva lo stesso Terzani, consapevole dell’essere parte della natura, consapevole della reincarnazione come verità fisica ineluttabile.

30 commenti:

  1. Ho letto tre libri di Terzani non La fine è il mio inizio, perchè avrei voluto farlo a coclusione non so neanche di cosa, ora c'è il film e sono titubante in genere sono sempre stato deluso dagli accostamenti libro film...
    Hai incontrato Terzani? Affascinante!! Cosa trasmetteva aldilà delle parole?
    Un saluto

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  2. Sì Mark, l'accostamento libro/film è sempre problematico. Una legge non scritta del cinema dice che da buoni libri nascono pessimi film, mentre da pessimi libri ottimi film. Questo è un caso limite. Non è un film riuscito (e infatti il libro è importante), ma ha dei bei momenti (Elio Germano ha una forza incredibile, è un attore che adoro e secondo me ha letteralmente salvato il film). Consiglio la lettura come la visione della pellicola (prima, dopo, fai tu), io che di Terzani ho letto quasi tutto (ho cominciato da "Lettere contro la guerra", libro che mi ha fatto conoscere Terzani). L'ho incontrato in un periodo molto bello e intenso, quando presentava questo libro. Magari un giorno ne scriverò, è stato per me un incontro magico. Banalmente potrei dire che Terzani ispirava buone vibrazioni... e poi diceva cosa da me totalmente condivise, e le diceva in modo bello.

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  3. Ho letto un paio di libri di Terzani e rimanere indifferenti è davvero impossibile. In genere non guardo mai prima un film di cui esiste un libro... mi toglie tutto il gusto quando mi dedico, poi, al cartaceo. Credo che farò un ecezione :)
    p.s. Ho adorato da subito Terzani in quanto vegetariano :)))

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  4. Si, avevamo già intenzione di andarlo a vedere al cinema...Dopo il tuo invito ancor di più. Anche "Sorelle mai" di Bellocchio sembra carino, no?
    Magari si riesce ad andare lunedì!

    Buona gironata Ally,
    sempre in forma! ;)

    p.s. ieri, con la prima giornata "estiva" ho rimesso la mia adorata borsa verde con la tua spilla. Quando me l'hanno vista addosso hanno tutti esultato:"hai la spilla dell'Alligatore!!! Dove l'hai presa???"
    Sei diventato famoso ormai =) ehehe!

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  5. Non vedo l'ora di vederlo, ma ero un po' titubante.
    Mi rincuori! Avevo una gran paura di rimanere deluso. Ho letto il libro e l'ho amato, come del resto il personaggio, grande esempio di dignità, saggezza e profondità. Sono queste le persone che ancora ci rendono fieri di vivere nel nostro Paese.

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  6. Mi tocca, ho letto tutti i libri di Terzani, l'ultimo 'Lettere contro la guerra' riletto da poco! ;)

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  7. @Maraptica
    Non so cosa consigliarti. A me non è dispiaciuto, pur vedendone alcuni limiti. L'ideale sarebbe avere letto tutto Terlani, riuscendo così a capire bene certe cose, mancanze o eccessi. Ma per leggerlo tutto ti mancano troppe pagine, e allora, vallo pure a vedere. Certo, Terlani era un vegetariano, e amava molto gli animali. Bella la scena con un gattino.
    @Silvia
    ...è sempre un piacere vederti passare di qui. Sì, ho in programma anche il film di Belloccio, molto interessante. Buona giornata a te ...sempre in forma io? ... spero di tornarci presto, con la bella stagione (spero).
    p.s. ;)
    @Lucine
    Concordo sul giudizio su. Sul film, lo ripeto, non è riuscito totalmente, ma vale una visione di sicuro: Elio Germano e l'Orsigna il motivo principale ...
    @petrolio-muso
    Non c'è dubbio, ti tocca ;)
    Se hai letto tutto Terlani sei la spettatrice ideale, che potrà capire ...

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  8. Continua il tuo omaggio a Terzani e capisco perché. Anche a me capita di citarlo spesso ( ricorro a volte ai suoi libri, in particolare a "Lettere contro la guerra" quando voglio proporre ai ragazzi una riflessione da sviluppare in un tema). Ti trascrivo quella che ricordo a memoria: " Negare l'umanità del nemico è il segreto della disumanità di tutte le guerre".
    Naturalmente cercherò di vedere il film, anche se è difficiletto accettare un interprete di Terzani.
    Un bacio.

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  9. @giacy.nta
    Capisco perchè capisci, e fa piacere sapere di insegnanti come te. Frase significativa quella che citi: negare l'umanità a chiunque è una grave ingiustizia, pure ad un animale, ad un albero ... (io ricordo sempre "... la prima vittima della guerra è la verità, nella guerra all'Afghanistan non ha fatto in tempo manco a nascere..." cito a memoria, quella corretta forse l'ho scritta in un post sul blog).
    Sul film tanto dubbi, che avevo anche prima (forse è il suo libro meno filmabile), ma non ho resistito, sono corso a vedere la prima proeizione possibile.

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  10. ...anch'io raccolgo il tuo consiglio... andro'!

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  11. @unanuovaluce
    Direi che per i terzaniani de fero come me è stata una cosa irrinunciabile; se lo sei anche tu...
    Comuqnue sia, benvenuto nella palude.
    @indierocker
    Vai, Terzani era molto indie-rock ... e a proposito di musica, è di Ludovico Einaudi.

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  12. Credo sia impossibile inquadrare in schemi (così non può che essere per un film, per quanto grande sia) la prorompente personalità di Terzani. Io personalmente amo soprattutto il Terzani grande reporter. E ho appena fatto uno ... schema ... (sic!)

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  13. @AdrianoMaini
    Sì, come dicevo, la scommessa di fare un film su Terzani era perdente in partenza: impossibile racchiuderlo in una pellicola. Nonostante questo, alla fine ho visto un film godibile, anche se non riuscitissimo. Apprezzi di più il grande reporter? Sì, anche qui c'è a volte una divisione tra i suoi estimatori, però alla fine credo sia difficile scindere il grande reporter (di guerre) dal grande pacifista. Io l'ho conosciuto con la barba bianca che parlava di pace e si scagliava contro la follia della guerra post-11 settembre, ed è il mio preferito. Poi ho letto i suoi libri precedenti sul Vietnam, la Cina, l'amata Asia (a parte il Giappone, che trovava soffocante), l'Urss alla fine. C'era sempre dove la Storia accadeva ... spero di leggere presto il tuo schema Adriano.

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  14. ho avuto la fortuna di essere amica di persone che di Terzani erano state compagne di studi, ricerche o altro, e quindi di sentirmene raccontare e conoscerne di persona: un grandissimo, anche più direttamente, secondo me, che nella scrittura. da letterata (contrariamente a quanto si potrebbe credere) non guardo all'accostamento libro/film come a un delitto, né penso di partenza che uno sarà necessariamente peggiore dell'altro (pensiamo a Kubrick!), ma cerco di guardare a entrambi come testi diversi... se arriva nella piccola città in uno dei giorni che ci sono anche io, quasi quasi...

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  15. Ero sicura di trovare la tua recensione freschissima su questo film. Mi piace questo tipo di prevedibilità. ;)
    Se riesco vado a vederlo domani pomeriggio prima dell'appuntamento di Emergency allo Smeraldo. Sarebbe un programma perfetto.

    Ciao Ally.

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  16. @'povna
    Fortunate quelle persone che l'hanno conosciuto dal vivo, io l'ho letto molto e incontrato solo un pomeriggio durante la sua presentazione del libro "Lettere contro la guerra" (il giorno dopo il mio trentesimo compleanno) e subito dopo per un po'. Kubrick è un caso a parte per l'annosa questione letteratura/cinema, comunque è vero, si possono "leggere" sempre i testi in maniera autonoma. Nel sito dedicato a Terzani (vedi link in fondo al post), ci sono tutte le indicazioni delle sale che lo proiettano, magari c'è anche quella della tua piccola città.
    @Ross
    ... ;)
    Programma perfetto quello per domani, ma attenta, da Gino Strada ci sarà il pienone, non arrivare all'ultimo momento, altrimenti rischi di restare fuori come il sottoscritto a Rovereto.

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  17. Ti ringrazio per le dritte.Non sto leggendo molto, un po' per stanchezza, per lavoro, per pigrizia, per "blogghizzia" ma questo libro "s'ha da leggere.." visto l'argomento.

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  18. Pure io leggo pochissimo per tutti i motivi che hai detto tu, in particolare per blogghizzia, ma direi che tutto Terzani è da leggere (per fortuna allora non avevo il blog). Io comincerei da "Lettere contro la guerra", breve, intenso, e purtroppo sempre attuale.

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  19. Lo devo ammettere Alli, io leggo meno di molti di voi, il che è purtroppo anche dovuto al fatto che io leggo da matematico, e quindi di un libro ho bisogno di divorare e ricordare (ahimè) ogni singola riga, cosa che rende molto più difficile per me riuscire a leggere più libri contemporaneamente o, meglio, riuscire a impiegarci per leggerne uno meno di una settimana, come fa Maria (beata lei).
    Detto ciò, ti dico anche che io spesso faccio il contrario. Vedo prima un film e, dopo (a seconda di quanto il film mi ha preso), vado a leggere il libro (in questo modo l'esercizio del ricordare tutto mi viene molto più semplice e veloce).
    Grazie a te, penso che sarà così anche stavolta! Andrò prima a vedere il film quando torno da New York.
    A presto amico mio, un abbraccio

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  20. il nome di Terzani e un grande (sottovalutato?) attore come Ganz bastavano già per farmi desiderare di vederlo. Ma tu rincari la dose, amico carissimo... Aggiudicato! :-))))

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  21. @nico
    Pure io leggo pochissimo in questo periodo (in passato no, ero nella media Maria), e la questione letteratura/cinema non me la pongo mai, nel senso che vado al cinema una o due volte a settimana e vedo il film indipendentemente da aver letto o meno il libro. Film come questi mi fanno correre subito ... dopo New York Terzani film e poi libro.
    @Zio Scriba
    Due grandi, Terzani e Ganz, direi ora entrambi valutati nella giusta misura (Terzani dovette andare all'estero, al tedesco "Der Spiegel", per diventare quel reporter internazionale conosciuto da tutti).
    @Tutti
    Aspetto vostre reazioni ...

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  22. Mi lasciano sempre un po' spaesato operazioni simili. Spero sia stato supervisionato dalla moglie. Un giorno lo vedrò, dopo il libro magari.

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  23. @Hol
    Non so dirti come sia stata coinvolta la moglie, ma la sceneggiatura è dello stesso Folco Terzani (interpretato sullo schermo dal più grande attore italiano vivente, cioè Germano), la produzione è tedesca e nel complesso mi pare abbia fatto una cosa seria. Prima o dopo non ha importanza per la visione del film, però mi raccomando i libri, libri fondamentali per capire il '900 e il passaggio nel nuovo millennio orribile (fino ad ora...).

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  24. In ogni caso non vedo l'ora di andare a vederlo... :-)

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  25. allora consigli di non vederlo, alla fine, il film? meglio che me ne resti col ricordo dei suoi libri?

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  26. @Adriana
    Lo sapevo, avevo letto un bel post di "lancio" sul tuo blog ... da terzaniana quale sei (mi pare di capire), vai tranquilla.
    @Silvana
    Non credo che un film, anche se non completamente riuscito (vuoi perchè troppo limitato per racchiudere Terzani, vuoi perchè Ganz gigioneggia troppo), possa rovinare il ricordo così forte degli scritti di Terzani. Vai a vederlo, poi al limite, se delusa, mi tirerai la coda.
    p.s. Benvenuta nella palude, è un vero piacere.

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  27. io a dire il vero nella palude ci sguazzo da un po'..
    abbiamo un'amica in comune (mardin).

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  28. @Silvana
    Mi fa molto piacere sentire questo ... Sì, è vero, abbiamo un'amica in comune, mardin, e forse anche la passione per l'Alligatore, quello vero, quello dei libri di Carlotto ;)

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