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venerdì 14 gennaio 2011

Intervista ai Lingalad

Come vedete i Lingalad stanno arrivando nella palude. Scenderanno giù da quel ramo uno alla volta e cominceremo l’intervista. Un’intervista all’aperto, come la loro musica, folk-rock con venature progressive, da sempre legata ai temi della natura e del tempo. Come il recentissimo La Locanda del Vento, uscito a fine 2010 con la Lizard Records, label specializzata in cose poco convenzionali, ma di spessore (vedi anche i Nichelodeon).

I Lingalad di spessore e poco convenzionali lo sono: forti come il legno dei boschi dove sono ambientate molte loro canzoni, magici come i libri del loro amato Tolkien (Voci dalla Terra di Mezzo, prima uscita della band bergamasca, è dedicato a Il Signore degli Anelli e a suo tempo suonarono alla prima mondiale del film di Peter Jackson in Canada). Del resto, a suonare fuori dall’Italia sono abituati, visto il loro ottimo seguito in altri continenti. In Italia, cosa strana, sono meno conosciti. Dopo il passaggio nella palude non sarà più così. Allora, pronti a partire con l’intervista Lingalad?

94 commenti:

  1. Eccomi, mi ero impigliato in un ramo. Sono nella palude!!!

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  2. Grazie Alligatore, pensavo fosse più umido!

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  3. Sai, ha piovuto poco negli ultimi mesi :)

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  4. La natura non è più quella di una volta ... non esistono più le stagioni di una volta :)

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  5. Il fatto è che nella valle nembra, do dove vengo, c'è una nebbia che ci puoi appoggiare la bici

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  6. Allora ti troverai a tuo agio nella palude, da una settimana o più immersa nella nebbia ...

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  7. Apri le fauci e spara la prima domanda

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  8. Sarai tu a rappresentare la banda questa sera? Arriveranno altri, o si sono persi nella nebbia?

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  9. Fabio (basso) a quest'ora dorme profondamente sul divano, Giorgio sta facendo il mammo, Claudio è in bagno e Luca si è perso. Sì, rappresento io la banda (in realtà sono tutti con le dita imbavagliate in uno sgabuzzino)

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  10. Bene, allora Giuseppe (voce, chitarra, flauto e anima dei Lingalad), faccio partire il cd e la prima domanda...

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  11. Siamo musicanti con la voglia di suonare e viaggiare (o meglio, nell'ordine: di viaggiare e suonare). Nel gruppo siamo in 5: il sottoscritto (Giuseppe), cantante e flauto traverso, Fabio il bassista, Claudio il polistrumentista squinternato (quello che ora è in bagno), Luca il chitarrista nella nebbia e Giorgio l’inossidabile “batteraio”, da poco diventato papà di Alice.
    Con Giorgio e Fabio ho iniziato a suonare già dai tempi del liceo, circa vent’anni fa. Gli altri si sono aggregati strada facendo.

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  12. Come hai accennato anche tu nell'introduzione, il nome ha a che fare con la passione per il mondo di Tolkien e del Signore degli Anelli (il libro!): in lingua elfica significa “Il Canto degli Alberi”. Lingalad è il nome del nostro personaggio guida, un viandante che ha imparato a comprendere il linguaggio segreto degli alberi e a tradurlo in musica per gli altri umani. Gli elementi naturali sono molto importanti nei nostri testi: hanno caratterizzato la nostra musica fin dal principio.

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  13. Si sente. Sto ascotlando ora "Il colpo e la cura" ...

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  14. Dunque, nel nostro primo album Voci dalla Terra di Mezzo sono nate dall’ispirazione dell’universo fantastico di Tolkien: elfi, hobbit, stregoni. Ma soprattutto dalla natura, come dicevo prima, con tutto il suo potere magico ed evocativo. I primi brani sono nati per essere suonati attorno ad un fuoco o sotto le stelle. All’inizio ero solo io a comporre musica. Poi, col passare del tempo hanno cominciato a dare il loro contributo compositivo anche gli altri Lingalad.
    A proposito del Colpo e la cura che hai citato, l'idea ci è venuta durante il viaggio per andare ad un concerto: abbiamo visto un bosco mezzo bruciato. Ci hanno detto che un fulmine aveva scatenato un incendio, ma che lo stesso temporale aveva spento le fiamme. Abbiamo pensato che l'uomo fosse come il temporale: ha il potere di distruggere ma anche quello di curare (il colpo e la cura, appunto). Dipende da come intende utilizzare la propria forza

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  15. ... e le altre canzoni di "La Locanda del Vento" come sono nate?

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  16. La genesi della locanda è un po’ diversa: l’elemento Natura è sempre presenta, ma più marginale. È un album centrato su storie di umane, che abbiamo raccolto qui e la per l’Italia. Storie dimenticate dai più. Vicende sospese tra presente e passato, tra progresso e tradizione. Molte le abbiamo raccolte lungo i nostri viaggi, altre riguardano persone più vicine a noi (come in Lio, che narra le vicende del nonno di Giorgio, il nostro batterista/compositore).

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  17. Storie d'Italia, intime, personali ...

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  18. Se “La Locanda del Vento” fosse un concept-album su cosa sarebbe?

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  19. In fondo lo è: immagina un uomo che entra in una vecchia locanda, quelle che si trovano (o si trovavano) nei paesini di montagna. Fuori il vento è gelido e sferza i vicoli di pietra. Siediti accanto al focolare con un bel bicchiere di vino e ascolta le storie che gli altri avventori hanno da raccontare. E, quando ti sarai scaldato il cuore e la lingua, prova a raccontarne qualcuna anche tu. La nostra locanda è così.

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  20. Sì, infatti sono storie, narrate da voi con la musica giusta. Sto ascoltando la mitica "Lio" ...parole e musica perfettamente legate.

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  21. C’è una canzone che rappresenta meglio il lingalad-sound?

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  22. C’è una stroria che rappresenta meglio il lingalad-sound?

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  23. È una domanda davvero difficile. Credo che, in fondo, sia la canzone che porta il nome del gruppo, contenuta nel primo album e, riarrangiata, anche nel cd Lo Spirito delle Foglie. È il nostro manifesto. Unisce il sound folk degli strumenti acustici e un ritmo rock, tipico soprattutto della nostra ultima produzione. E nel testo, racconta della possibilità di dare nuova linfa al nostro rapporto con la Terra.

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  24. Credo che Toni il Matto sia quella a cui siamo più legati

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  25. Molto filmica, come tante altre dell'album del resto.

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  26. Il cd è uscito con label indipendente Lizard Records con il sostegno promozionale di Synpress44. Come vi siete incontrati con loro? Come prosegue il rapporto?

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  27. Ci siamo incontrati per caso, anche se personalmente credo che il caso non esista. Preferisco pensare che certi incontri siano scritti nel destino. Loris Furlan, il patrono della Lizard, scrisse tempo fa un bell’articolo sulla nostra musica, che inserimmo nella biografia dei Lingalad (Edita da Bastogi). Da allora siamo rimasti in contatto e abbiamo cominciato ad apprezzare la sua competenza e le idee che muovono il suo progetto discografico. Quando abbiamo deciso di realizzare La Locanda, ci è venuto spontaneo affidarci a lui e alla sua etichetta. Ci ha lasciato ampia libertà espressiva, cosa che abbiamo apprezzato molto. La Synpress, invece, è capitanata dall’ottimo giornalista Donato Zoppo (e dalla bravissima moglie Francesca). Donato ha curato la nostra biografia e negli anni è nata un’amicizia e un’affinità che sono sfociate naturalmente anche in un rapporto professionale con la Synpress.

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  28. Sì, gran bella bio quella di Donato, grande coppia musicofila la Synpress, etichetta particolare la Lizard ...

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  29. Lizard, label anche dei Nichelodeon, passati già due volte sul blog (una recente).

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  30. …A proposito di scrittura e ispirazione, mi ricordo quello che diceva Eddie Vedder: le idee migliori vengono nei momenti più inopportuni, quando non hai la possibilità di buttarle giù. Poi le dimentichi, e ti rimane il vago ricordo di una cosa grandissima....che rabbia.

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  31. Girate con un quadernetto o un registratore?

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  32. Sia per mettere giù qualche idea musicale al volo, sia per prendere qualche appunto vocale per i testi o per i miei romanzi. Infatti, il più delle volte, le idee mi vengono in macchina, mentre guido. Forse molti nostri fan si immaginano il sottoscritto che scrive un nuovo brano all’ombra di un faggio secolare. In realtà (sono dolente di deluderli) la maggior parte delle idee mi vengono durante i viaggi in auto o in treno. A onore del vero, però, bisogna anche aggiungere che la maggior parte delle mie idee prendono spunto da esperienze vissute direttamente, il più delle volte in luoghi naturali e selvaggi (sono riuscito a salvarmi in corner…).

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  33. E riesci a trovare ancora luoghi naturali e selvaggi? ... nella campagna di Bergamo...

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  34. Assolutamente sì. Ci sono un sacco di luoghi naturali in cui non va più nessuno, anche a pochi km dai centri abitati. Lì, lentamente ma inesorabilmente, la vita selvatica sta tornando padrona. Proprio poche ore fa ho visto una volpe aggirarsi fuori da casa mia

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  35. ...e poi hai trovato un alligaotre nella palude :)

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  36. Abbandoniamo la natura per un momento.

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  37. Personalmente utilizzo Internet il minimo indispensabile, anche se ne apprezzo le potenzialità. Come musicista, invece, è tutta un'altra storia

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  38. Sì, com'è da musicanti il vostro rapporto con la Rete delle Reti e le nuove tecnologie in genere?

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  39. ...devo ammettere che senza Internet il nostro progetto non sarebbe mai decollato con forza. Un esempio: l’organizzatore della prima mondiale del film Il Signore degli Anelli ci scoprì sulla rete. Senza quel colpo di fortuna non saremmo mai andati a suonare in America alla premier del film. Per quanto riguarda le nuove tecnologie, anche quelle ci sono venute in soccorso, soprattutto per le registrazioni dell’ultimo cd “La Locanda del Vento”. Ci siamo “costruiti” un discreto studio digitale e siamo riusciti a registrare il nostro ultimo cd tutto “in casa”, con risultati equiparabili ai nostri precedenti lavori, realizzati in studi professionali. Questo ci ha permesso di abbattere enormemente le spese e di investire di più nella promozione.

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  40. Facebook vi ha toccati o lasciati indifferenti? Ci siete?

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  41. Facebook mi ha lasciato quasi del tutto indifferente. Ho una pagina mia, è vero, ma non la frequento mai. Come Lingalad, so che Giorgio ha creato una pagina del gruppo. No, il film non l’ho visto.

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  42. Sì, è un grande film, da un grande regista visonario.

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  43. Il vostro rapporto con Tolkien e “Il signore degli anelli”. Vogliamo parlarne? Almeno un cenno …quando siete stati alla prima mondiale del film di Jackson, per esempio.

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  44. Un’esperienza indimenticabile e che ci ha dato molto. Sbarcare in America, respirare un entusiasmo che raramente abbiamo trovato in Italia, è stato molto bello. Al concerto di Toronto c’era un gruppo di ragazzi texani con le nostre magliette. Incredibile! Inoltre quell’esperienza è stata anche un trampolino di lancio: innanzi tutto ne hanno parlato i giornali in Italia (il Corriere della Sera, in primis) e poi ci ha dato la possibilità di suonare molto all’estero, da New York a Bruxelles, da Amsterdam all’Inghilterra. Anche conoscere alcuni degli attori di Peter Jackson è stato emozionante. Con Craig Parker e Bruce Hopkins (Haldir e Gamling nel film) ci scriviamo ancora oggi. Pochi mesi fa Bruce ci ha addirittura ospitato (solo via telefono, purtroppo) nella trasmissione radiofonica che conduce in Nuova Zelanda, su Radio Live. E pensare che in Italia le radio non ci filano di striscio!

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  45. Siete di Bergamo, città media di una grande e ricca regione. Questa ricchezza economica, almeno nel recente passato, ha aiutato la musica?

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  46. O era meglio nascere in altri luoghi per fare il musicista?

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  47. No, non credo proprio che abbia aiutato. Anche perché non basta la ricchezza: ci vuole la mentalità di promuovere Cultura, cosa che manca a Bergamo come in gran parte d’Italia. Credo che si possano organizzare eventi di grande spessore anche con pochi soldi. Certo, se poi si preferisce costantemente affidarsi alle tribute band… Credo che questo fenomeno, ormai dilagante, sia uno degli aspetti più tristi e patetici del mondo live. Ragazzi che si vestono e si atteggiano esattamente come i gruppi ai quali dedicano il loro tributo. La ricerca di idee nuove non viene minimamente apprezzata, anzi è mortificata dagli organizzatori di eventi.

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  48. Già, c'è una palude creativa creata ad arte, sembra. In laboratorio.

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  49. Grazie ... forse si è persa: avete contatti con altri artisti della vostra città o regione? Di altre?

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  50. Altri artisti? Su tutti direi Davide Camerini, che ha prestato la sua voce nel brano Toni il Matto. Lui è Veneto. Un artista davvero sorprendente, oltre che un’ottima persona. Siamo inoltre “gemellati” con i bergamaschi Terre Miste, il gruppo folk nel quale milita il nostro polistrumentista Claudio Morlotti.

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  51. Il supporto del cd è in plastica, ma con dei disegni che sembra legno. Perché questa scelta estetica? Di chi è opera?

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  52. La fretta...ho scritto Davide Camerini...Camerin, intendevo.

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  53. Tornando al supporto del cd...abbiamo collaborato con una giovane e valida artista, Alessandra Simonini, che ha saputo interpretare perfettamente quello che volevamo trasmettere. Ha tradotto le nostre storie in disegni originali che ha eseguito a matita su tavole di legno. Ne è nato un originale parallelismo: noi abbiamo affidato le nostre storie al vento affinché il passato non perdesse la sua voce, e lei ha affidato i suoi disegni alle trame del legno, imbrigliandoli per sempre in un materiale unico, ambivalente: sa di passato ma è straordinariamente vivo, caldo e presente.

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  54. Quindi, tutti quei magici disegni sul libretto interno, la copertina, e anche sul cd stesso, hanno l'originale in legno? E dove sono?

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  55. Sono appesi in casa mia, ovviamente :-) Tavole 30cm x 30 cm. Matita colorata su legno d'abete.

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  56. Be', invidia e complimenti a Alessandra Simonini ...

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  57. Com’è la vita del giovane musicante indipendente? Come si riesce “a fare l’artista” e nel contempo vivere una vita “borghese”, con lavori e menate varie?

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  58. Pochi, pochissimi, nell’alternative italico vivono di musica …voi?

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  59. Vivere di musica? Niente da fare, nemmeno per noi. Ma chissà, forse è un bene. Prima di tutto, perché così non siamo vincolati alla necessità di fare cassa con la nostra musica, cosa che ci costringerebbe a compromessi non da poco. Inoltre, se facessi il musicista a tempo pieno, sono certo che avrei l’ispirazione costantemente a zero. La linfa e il bisogno di scrivere la trovo proprio dalla vita borghese, come l’hai chiamata tu.

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  60. Il primo disco/cassetta della vostra vita?...quello acquistato, intendo.

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  61. Il tuo ... quello degli altri se te l'hanno confessato.

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  62. Era un disco del Boss: the River. Una pietra miliare che mi ha accompagnato per molti anni. Quando l’ho visto dal vivo a San Siro ho pianto come un bambino!
    Gli altri? Glielo chiedo alle prove, giovedì prossimo :-)

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  63. Per finire: una domanda che non vi ho fatto, una risposta e poi tutti a nanna…

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  64. Quella classica: progetti per il futuro? Concerti (li trovate sul myspace Lingald), un nuovo dvd con una seconda raccolta di nostri video, e un nuovo cd acustico l'anno prossimo, ancora ispirato a Tolkien. Un omaggio alle origini sul quale abbiamo già qualche idea. Grazie delle domande, Alligatore. Non sarà facile uscire dall'acqua, dopo due ore mi ero acclimatato. Ma è ora di attraversare la nebbia, l'unica via per raggiungere il letto. Buonanotte a te e a tutti gli abitanti della palude!

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  65. vedi quante cose può scoprire una poco musicista, ma molto tolkieniana, navigando nella palude?! grazie!

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  66. @'povna
    ... io sono poco tolkieniano e molto musicante. Dovrò venire da te a colmare la lacuna allora ;)

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