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venerdì 10 dicembre 2010

Intervista ai Mytho

Ecco i Mytho, pronti ad entrare nella palude dell’Alligatore. Sembrano indugiare, ma io li invito ad entrare. La loro è una musica rara alle nostre latitudini, quel progressive-rock in Italia sempre sottovalutato, ma linfa vitale per tutto il miglior rock mondiale. Spesso purtroppo, i nostri più valenti musicanti prog sono più conosciuti e apprezzati all’estero e altrettanto spesso se ne devono andare lontano per cercare fortuna. Spero che il passaggio sul blog di questa sera porti bene ai Mytho e scongiuri questa ingiustizia.
Giovani di Roma, da poco usciti con il loro primo cd targato BTF, In The Abstract (copertina strana e coloratissima con un particolare anello al centro) vantano un ospite di culto come John Payne, autore ed esecutore assieme a loro di un dei nove pezzi del cd (il complesso e affascinate New Gemini’s Rising). Un bel traguardo a soli tre anni dalla fondazione del gruppo, con un ep alle spalle, concerti e varie collaborazioni. Mancava solo il passaggio sul blog dell’Alligatore. Pronti Mytho?
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/mythoband

83 commenti:

  1. Ho visto che hai fondato un blog per l'occasione...

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  2. Grandi Mytho! Vi ho visto al Crossroads. Volevo farvi i complimenti per la qualità delle canzoni! Di livello superiore alla media!!

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  3. Sì, chissà che in futuro mi venga in mente di scriverci qualcosa...

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  4. Allora rappresnterai tu la band oggi, o c'è anche qualcun altro in giro?

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  5. Grazie Carlo! Sono felice che il concerto ti sia piaciuto. Anche gli altri del gruppo, sicuramente, ne saranno contenti.

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  6. Ci sono io, ma chissà, magari agli altri verrà in mente di partecipare più tardi.

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  7. Allora possiamo partire con l'intervista ...

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  8. I Mytho nascono dalle ceneri di una band metal (di culto, a quanto pare), gli Heraldry. Di quel gruppo è rimasto il nucleo rappresentato da me e i miei due fratelli, Antonio e Fabrizio (rispettivamente chitarra e batteria), e Enzo Ferlazzo (chitarra). Siamo nati nel 2007 e da allora non ci siamo fermati un attimo.

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  9. Abbiamo trovato questo nome subito molto accattivante, "imperante", che evoca mondi lontani (come ha suggerito la mia ragazza). Inoltre è molto diretto, semplice da ricordare. Questi sono i motivi principali.

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  10. Mal'avete scelto voi insieme?... o la tua ragazza?

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  11. L'abbiamo scelto noi insieme, anzi, l'idea credo sia stata di mio fratello Antonio... la mia ragazza ha condiviso un'opinione e io ho pensato di condividerla anche con te e i lettori :)

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  12. Direi che ha ragione, è molto interessante, unisce l'antico, il classico, con il moderno, il pop ...

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  13. è vero, è proprio quello a cui volevamo rimandare, apprezzo molto che tu l'abbia colto!

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  14. Di solito ci troviamo in sala prove, e partiamo da un riff di chitarra, o di basso. O magari da un titolo, da una melodia... lo spunto può essere di qualsiasi natura. Quello che succede dopo non è facilmente spiegabile, a parole. Improvvisiamo finchè il brano non assume una forma più definita. Cerchiamo di affinare l'idea e di renderla speciale, in qualche modo.

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  15. Come sono nate quelle del vostro cd “In The Abstract”?

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  16. Il processo creativo è stato quello che ti ho descritto sopra. L'intento era quello di sviluppare il discorso intrapreso con il nostro mini cd d'esordio. Un'evoluzione di quel sound, e l'evoluzione continuerà anche nel prossimo lavoro.

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  17. Già, ma per questa evouluzione serve molta ispirazione. Dove trovarla?

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  18. A proposito di scrittura e ispirazione, mi ricordo quello che diceva Eddie Vedder: le idee migliori vengono nei momenti più inopportuni, quando non hai la possibilità di buttarle giù. Poi le dimentichi, e ti rimane il vago ricordo di una cosa grandissima....che rabbia.

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  19. Mai capitato? Girate con un quadernetto o un registratore?

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  20. sembrerà una banalità, ma l'ispirazione nasce nella vita di tutti i giorni. situazioni di disagio, di attesa, di forti emozioni (nel bene e nel male). Ma gli stimoli sono tanti: ognuno di noi ha tante passioni. un film, un libro, o l'ascolto di un particolare disco possono scatenare ondate di creatività.

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  21. Personalmente, giro con un piccolo quadernetto sul quale appunto delle idee, sì. A volte capita di avere un'illuminazione, se sono a casa registro subito una versione grezza (spesso orribile) per metterla al sicuro...

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  22. C’è una canzone in particolare che rappresenta il mytho-sound?

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  23. Direi "Luna", ma parlo per me. Credo che ognuno nel gruppo darebbe una risposta diversa! Ultimamente mi piace particolarmente "Dawn of a New Beginning"... ma vado un pò a periodi. Sono i brani in cui secondo me si mescolano meglio i suoni "tradizionali" con quelli generati dai guitar synth.

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  24. Sì, anche a me piace molto "Luna" e anche quella dopo, "Alpha Centauri" ...

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  25. Il cd è uscito presso la label BTF, con il sostegno promozionale di Synpress44.

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  26. Come vi siete incontrati e come prosegue il rapporto con loro.

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  27. sì, "Alpha Centauri" di solito viene molto apprezzata... :) grazie

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  28. Il rapporto è molto buono con entrambi. La BTF è un riferimento per tutti gli appassionati di musica progressive in Italia. Matthias è una persona squisista e ha mostrato molto entusiasmo verso la nostra proposta... per quanto riguarda la Synpress, ho sempre stimato il lavoro di Donato Zoppo, ho anche collaborato per un periodo con Movimenti Prog. Siamo molto felici di lavorare con lui e sua moglie Francesca, due persone stupende. Si stanno dando da fare!

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  29. “In The Abstract” c’è la collaborazione di John Payne, cantante dei GPS e degli ASIA.

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  30. Cosa ha fatto nel vostro cd e come l’avete incontrato?

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  31. Avevamo "New Gemini's Rising" senza una melodia vocale, e un giorno in sala prove, suonandola, abbiamo pensato: "Questa sarebbe perfetta per un cantante come John Payne". E poi ci siamo detti: "Perchè non proviamo a contattarlo?" Allora gli abbiamo scritto una e-mail allegandogli il brano, per vedere cosa ne pensava. Insomma, per tastare il terreno. E lui ha risposto poco dopo, dicendosi disposto a collaborare. Non ci aspettavamo una risposta tanto immediata! E soprattutto positiva. Dopo pochi giorni ha mandato il pezzo nella sua forma definitiva. Ovviamente è stato un grande onore per noi...

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  32. E allora, con Internet che rapporto da utenti?...

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  33. Personalmente, lo uso moltissimo. E' la mia fonte primaria di informazione...

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  34. … e da musicanti, il rapporto con la Rete delle Reti e le nuove tecnologie in genere?

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  35. Ecco, uso Internet soprattutto per mantenere i contatti con altri musicisti, o per allacciarne dei nuovi. Ultimamente lo utilizzo molto per promuovere "In The Abstract"...

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  36. e le nuove tecnologie sono utilissime per poter registrare la tua musica ovunque, quando vuoi. Senza spendere una fortuna in costosissimi studi di registrazione!

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  37. Myspace vi sembra una cosa buona o solo una vetrinetta?

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  38. ... superato da Facebook? Anche se ormai Facebook non è più la moda del momento.

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  39. Myspace secondo me ha dei pro e dei contro, così come Facebook, d'altronde. Myspace è molto buono per collaborare con altri musicisti. Grazie a Myspace sono riuscito a contattare Pat Mastelotto dei King Crimson, con il quale ho registrato due brani per un mio futuro progetto. Ma ho avuto la possibilità di ascoltare e di collaborare con artisti meno noti ma non per questo meno talentuosi. Il lato negativo, secondo me, è la quantità disumana di musica che Myspace ti mette a disposizione. Ne vieni sopraffatto, in un certo senso, e dopo un pò non riesci più a focalizzare la tua attenzione su niente.

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  40. ... sì, è il bello e il limite della Rete.

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  41. Venite da Roma. Essere nati nella capitale vi ha aiutato nel vostro lavoro, o è stato un peso?

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  42. Qualche volta ci incrociamo con i commenti, ma è il bello della diretta :)

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  43. Non è stato assolutamente un peso, ma neanche particolarmente d'aiuto. Non si può negare che Roma dia tanti stimoli, in tutti i sensi. Anche solo fare una passeggiata regala emozioni fortissime (e tanti spunti che poi tornano utili quando componi una canzone). Ma sono dell'idea che bisogna lavorare sodo, sempre, non importa da dove vieni.

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  44. Avete rapporti con altre band e/o musicanti della vostra città? Di altre ...

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  45. Sì, conosciamo tanti musicisti della zona, e capita anche di suonare insieme in dei progetti estemporanei/collaterali.

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  46. Com’è la vita del giovane musicista indipendente? Come si riesce “a fare l’artista” e nel contempo vivere una vita “borghese”, con lavori e menate varie? Pochi, pochissimi, nell’alternative italico vivono di musica …

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  47. Non ci si ferma un attimo. Come dicevo prima, bisogna lavorare sodo, rimboccarsi le maniche. E' la passione che ti rende capace di far questo, di stringere i denti anche nei momenti più difficili. Siamo contenti di quello che facciamo e soprattutto ci piace, questa è la cosa più importante.

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  48. ... il tuo, ma anche quello dei fratelli se lo ricordi.

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  49. mmm... credo che il primo disco che io abbia comprato di tasca mia sia stato Moving Pictures dei Rush, il gruppo che ha sconvolto la mia esistenza (e continua a farlo). Per quanto riguarda i miei fratelli, direi un disco degli Iron Maiden. Non so esattamente quale... comunque, sono cresciuto circondato dai loro dischi degli Iron Maiden. Non saprei dirti quale sia stato il primo disco per Enzo... se magari è on-line può svelarci lui stesso il mistero.

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  50. Già, anche domani ... l'intervista è sempre aperta ... interminabile.

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  51. Perché fate musica? Per liberarvi dai demoni interiori? Per essere amati? Perché vi piace?

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  52. Scusa, la connessione mi ha abbandonato per un attimo... :)

    tutti nel gruppo abbiamo delle cose da raccontare, delle emozioni da esprimere, e la musica è un ottimo mezzo per farlo. Nel mio caso, sono sempre stato un ragazzo piuttosto timido, riservato, e la musica ha sempre rappresentato una valvola di sfogo. Grazie alla musica sono riuscito a rilassarmi, ad essere meno impacciato.

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  53. Perché fate musica progressive, in Italia? ...

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  54. Non lo so. O meglio, la risposta ovvia è "perchè amiamo il progressive". Suoniamo la musica che ci piacerebbe ascoltare. O almeno, ci proviamo. In realtà, non sono uno che ama molto etichettare la musica. Ogni disco è un'esperienza diversa, unica, e può regalarti qualcosa, a prescindere dal genere. E' inutile porre delle barriere nell'ascolto. Può piacerti o può farti schifo, punto. Una volta mi è stato chiesto: siete più progressive o siete più AOR? Non so come rispondere. In fondo, facciamo solo canzoni. Proviamo a scrivere belle canzoni.

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  55. Già, sono cofnini che si possono attraversare liberamente.

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  56. Una domanda che non ti ho fatto, una risposta e poi tutti a nanna anche se è presto ...

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  57. "Marco, pensi che l'intervista con l'Alligatore sia stata piacevole?"

    "Moltissimo."

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  58. Grazie a te. E' stato un vero piacere. Buonanotte e a presto!

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  59. Già, ragioni storiche e/o antropologiche? ... indagheremo.

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