Li vedo comodi i Ka mate Ka ora, seduti in mezzo a quel paesaggio post-industriale molto adatto a descrivere il loro post-rock per una società post-tutto. Come quella montagna di ghiaia, i tre ragazzi di Pistoia sono concreti, ma in divenire, trasformarsi in altro. I Ka mate Ka ora costruiscono sapientemente muri del suono, cioè strutture solide nella testa, che dopo averle sentite alzarsi piano, le senti cadere senza fare tonfo. Troppo complicato? Andate ad ascoltare il loro recente Entertainment in slow motion (un titolo programmatico?), prodotto assieme all’amico Samuel Katarro, e capirete tutta la mia tirata.
Mi piace ospitarli per la seconda volta (già, la seconda volta come pochi), anche perché fanno parte di quella cooperativa da sogno, di quel gruppo di musicanti Oltre Firenze, capace di fare dischi a getto continuo appoggiandosi principalmente sull’amicizia e la voglia di sperimentare. In questo secondo loro album, uscito presso la label abruzzese DeAmbula Records, con il sostegno di AbuzzSupreme, ci sono, tra i tanti, Mirko Maddaleno e Serena Altavilla dei Baby Blue a rifare un loro pezzo (Suga, dall’esplosivo esordio Come!), c’è Wassilij Kropotkin e il suo violino, c’è la chitarra e la voce di Katarro in alcuni pezzi …ma ci sono anche loro, questo è fondamentale, altrimenti perché invitarli sul blog? Ci siete anche voi? Pronti? …
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/kamatekaoraband
Mi piace ospitarli per la seconda volta (già, la seconda volta come pochi), anche perché fanno parte di quella cooperativa da sogno, di quel gruppo di musicanti Oltre Firenze, capace di fare dischi a getto continuo appoggiandosi principalmente sull’amicizia e la voglia di sperimentare. In questo secondo loro album, uscito presso la label abruzzese DeAmbula Records, con il sostegno di AbuzzSupreme, ci sono, tra i tanti, Mirko Maddaleno e Serena Altavilla dei Baby Blue a rifare un loro pezzo (Suga, dall’esplosivo esordio Come!), c’è Wassilij Kropotkin e il suo violino, c’è la chitarra e la voce di Katarro in alcuni pezzi …ma ci sono anche loro, questo è fondamentale, altrimenti perché invitarli sul blog? Ci siete anche voi? Pronti? …
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/kamatekaoraband
Yuu-uuh. C'è nessuno?
RispondiEliminaEccomi!
RispondiEliminaCiao Carlo, bentornato nella palude...
RispondiEliminaSi sta mica male, ricordo..
RispondiEliminaGià, solo un po' umida :)
RispondiEliminaIn questi giorni, l'umidità è di tutti:)
RispondiEliminaGià, l'umidità è democratica e senza pregiudizi ...
RispondiEliminaSarai tu a rappresentare la band, o siete tutti uniti sotto il tuo nome?
RispondiEliminaIo sono da solo, forse nel corso della serata ci sarà qualche apparizione. Chissà...
RispondiEliminaAllora faccio partire il disco e la prima domanda ...
RispondiEliminaChi sono i Ka mate Ka ora? …sono ancora “2 fratelli e il loro vicino di casa…” come mi disse Carlo nella precedente intervista sul blog? Aggiungiamo qualcosa?
RispondiEliminaDi nuovo c’è che adesso siamo una band che nel giro di un paio di anni ha già sfornato 2 album. Insomma partecipiamo attivamente all’affollamento del mercato discografico.
RispondiElimina... è vero, si fanno un sacco di dischi, in particolare nella vostra zona. Ma poi ci arrivo a "Oltre Firenze".
RispondiEliminaLa scelta di chiamarsi Ka mate Ka ora è stata molto casuale, mi avevate detto. Quasi d’ispirazione zen, potremmo dire.
RispondiEliminaAvete mai pensato qualche altro nome? Prima o dopo la decisione definitiva …
RispondiEliminaIn realtà no. In alcuni momenti ci siamo trovati a pensare che ci eravamo scelti un nome del cazzo, molto soggetto a storpiature. E tuttavia il fatto è che ormai ci rappresenta, e come ogni nome che si rispetti non puoi scegliere di cambiarlo, te lo porti dietro fino alla fine. E poi chi siamo noi per contraddire il Caso?
RispondiEliminaGià, chi siamo noi? ...
RispondiEliminaComunque è un nome perfetto, che ben vi rappresenta.
RispondiEliminaUn alligatore scrivente e un tipo che non è in grado di rispondere a questa domanda...
RispondiEliminaDici? Allora abbiam fatto bene a non metterlo mai in discussione...
RispondiEliminaBene, benissimo, siete voi, siete i Ka mate Ka Ora e lo sarete sempre.
RispondiEliminaRiguardo la scrittura delle canzoni, mi dicevi l’altra volta: “Nella composizione della musica in realtà non abbiamo una regola fissa… alcuni pezzi nascono da improvvisazioni, altri da un riff di chitarra o da un giro di basso, altre ancora sono canonicamente scritte in solitudine da Stefano con la chitarrona acustica e successivamente arrangiate insieme. Fino ad ora nessuno di questi aspetti ha prevalso sugli altri.“
RispondiEliminaÈ ancora così?
RispondiEliminaDiciamo che continua a non esserci una regola o un procedimento costante.
RispondiEliminaMa come sono nate quelle del recente cd?
RispondiElimina... un cd molto compatto.
RispondiEliminaRisalgono più o meno tutte agli ultimi 2 anni. Diciamo che, stavolta, una buona metà nasce da improvvisazioni in sala prove, l’altra deriva da idee, spunti melodici di Stefano.
RispondiEliminaIl fratellone, chitarra e voce
RispondiEliminaC’è una canzone di Mirko Maddaleno, cantata da Serena Altavilla. Come mai questa scelta?
RispondiEliminaIl caso anche qui? …
RispondiEliminaFratellino:)
RispondiEliminaNiente caso, stavolta c’entrano i Baby Blue. Nel senso che Suga è un brano del loro primo album che noi avevamo coverizzato in occasione di un concerto di un paio d’anni fa e a cui Mirko e Serena avevano partecipato. Al momento di incidere “Entertainment in slow motion” abbiamo deciso di inserirlo ed è venuto naturale chiedere la collaborazione di Mirko e Serena. Loro hanno accettato e contribuito in modo determinante e con molta umiltà. Noi siamo fieri di averli ospitati nel disco.
RispondiEliminaSì, c'è sempre questa collaborazione tra di voi che è una cosa molto bella, e fa di voi una forza...
RispondiEliminaSamuel Katarro per esempio...
RispondiEliminaAlla co-produzione artistica c’è Samuel Katarro, vostro amico e collega di vecchia data.
RispondiEliminaCome è stata lavorare con lui a questo nuovo cd?
RispondiEliminaDa parte nostra è tutto molto naturale, penso sia bello collaborare con chi stimi sia come musicista che come persona...
RispondiEliminaL'esperienza con Alberto e stata molto istruttiva innanzitutto. Ci siamo confrontati con lui sulla struttura e l’arrangiamento di molti brani e abbiamo avuto conferma di una cosa che pensavamo già: uno sguardo esterno e competente può servire ad arricchire e migliorare la propria musica. Ovvio che alla base deve esserci fiducia reciproca. E noi ci fidiamo di Alberto.
RispondiEliminaPure io mi fido di Alberto Samuel Katarro ...
RispondiEliminaDevi!
RispondiEliminaC’è una canzone in particolare che rappresenta il kamatekaora-sound di queste nuove?
RispondiEliminaNon una in particolare, credo. La nostra idea di partenza era quella di realizzare un lavoro che, pur coerente e omogeneo, risultasse meno monolitico di “Thick as the summer stars”. Brani come Back Home o As a Night Without Moon sono a loro modo deviazioni dal nostro sound.
RispondiEliminaSì, è un cd compatto, ma con delle devizioni piacevoli...lo sto ascoltando ora. Ho in sottofondo "Just an explaniaton"
RispondiEliminaUna Cure-song molto romantica, con il violino di Was a duettare con la tua voce.
RispondiEliminaQuella che parla del serial killer!
RispondiEliminaPiacerà un sacco all'Italia in cerca di cose morbose allora...
RispondiElimina:)))
RispondiEliminaE' per quello che è nata...
RispondiEliminaSe “Entertainment in slow motion” fosse un concept-album su cosa sarebbe?
RispondiEliminaSulla volontà di non fare concept –album!
RispondiEliminaBello :)
RispondiEliminaSempre molto zen ...
RispondiEliminaResta il fatto che sarebbe comunque un concept album...
RispondiEliminaCerto.
RispondiEliminaSto ascoltando ora la nuova versione di "Suga" ... diversa dall'originale, molto intensa. Un gioiellino che s'incastra perfettamente nel cd.
RispondiEliminaIl cd è uscito con label indipendente abruzzese Deambula Records. Come vi siete incontrati con loro? Come prosegue il rapporto?
RispondiEliminaMarco Campitelli di Deambula ci contattò la prima volta per dirci che aveva apprezzato il nostro primo album e che avrebbe voluto lavorare con noi. Per noi essere usciti per Deambula costituisce un valore aggiunto, perché ci riconosciamo nella linea e nell’estetica dell’etichetta. Poi con Marco siamo sempre in contatto, ci scambiamo pareri consigli e frustrazioni varie. E’ una persona molto appassionata e disponibile.
RispondiEliminaUn saluto a Marco "Deambula Records" ...chissaà che non faccia un salto sul blog.
RispondiEliminaMi associo.
RispondiEliminaA proposito di contatti, con Internet che rapporto avete da utenti?
RispondiEliminaOrmai Internet, per la nostra generazione, e forse ancor più per quelle successive, ha un ruolo fondamentale.E’ il luogo dove fai cose, ti informi, conduci di fatto parte della tua esistenza. Bene o male che sia, non si torna indietro, le cose stanno così. Praticamente per tutti.
RispondiElimina… e da musicanti, il vostro rapporto con la Rete delle Reti e le nuove tecnologie in genere?
RispondiEliminaMyspace, facebook ...
RispondiEliminaAnche qua, è difficile dare una risposta univoca. Con la rete ti ci devi confrontare anche come musicista. E’ innegabile che offra delle opportunità, permette visibilità in modo piuttosto immediato. Allo stesso tempo non si può negare che l’avvento della rete abbia di molto banalizzato il modo di approcciarsi alla musica e fruirne.
RispondiEliminaCome band rischi di restare imprigionata in un mare informe, come fruitore rischi di affogarci.
Già, può diventare una palude :)
RispondiEliminaPerò nella palude si sta bene, te l'ho detto!
RispondiEliminaTorniamo al territorio ...
RispondiEliminaIl mio è la plaude, il vostro Pistoia...
RispondiElimina... provincia di Pistoia, città lontana dai grandi centri, ma sicuramente vicino alla cosiddetta scena Oltre Firenze … anzi, è uno dei punti più vivi. Esiste questa scena? E se esiste, quali i punti forti?
RispondiEliminaLa provincia della provincia...
RispondiEliminaSinceramente non credo che esista una vera e propria scena. Ci sono molte band che fanno cose interessanti, ma in un modo molto slegato tra loro, a dispetto di quanto possa sembrare dall'esterno. Artisticamente questo può significare libertà assoluta di fare la propria cosa. Allo stesso tempo però manca quasi del tutto un pubblico di non-musicisti che supporti la faccenda. Probabilmente una situazione stilisticamente meno schizofrenica favorirebbe il supporto di un seguito costante. O probabilmente no.
RispondiEliminaAvete contatti con altri artisti della vostra città o regione? Di altre? Oltre ai già citati Samuel Katarro, Baby Blue …
RispondiEliminaSi, l'altra faccia della medaglia è che la Toscana è molto prolifica in questo periodo, ci sono un sacco di realtà di grande valore. C’è un gusto molto eterogeneo : la distanza dall’industria musicale, anche da quella indipendente, porta ad essere svincolati dalla moda del momento così come da un suono specifico. A Pistoia, per esempio, ci sono i S.U.S., che oltre ad essere amici, sono una grande band. Poi, in questo periodo abbiamo avuto modo di conoscere e apprezzare molte altre realtà in giro per l’Italia, come gli stessi Marigold o i nostri amici romani La Calle Mojada, Crimen e Sea Dweller. Ma la lista sarebbe lunghissima… I siciliani Nico And the Gentless 3, meravigliosi…
RispondiEliminaConcordo, tra l'altro i S.U.S., che sono una forza della natura, sono stati graditi ospiti sul blog.
RispondiEliminaMi sento anch'io un po' toscano, ormai :)
Una domanda che mi è venuta ora, guardando il vostro facebook. Ho visto nella sezione foto un fumetto pubblciato in Italia su Linus. C'è il gatto protagonista di Get Fuzzy che dice
RispondiEliminaKA MATE!
KA MATE!
KA ORA!
KA ORA!
Dove lo avete pescato? ... è un omaggio di Darby Conley a voi? ...o ancora una volta il caso?
RispondiEliminaVisto che roba? Sarebbe figo musicare fumetti!
RispondiEliminaVisto, sarebbe una bella idea, certo. Ma l'avete pescato in rete così?
RispondiElimina... o vi piaceva quel fumetto?
RispondiEliminaIn realtà noi ignoravamo la sua esistenza. Quel fumetto ce lo ha inviato un appassionato. Di fumetti.
RispondiElimina... è una striscia molto divertente, tra le mie preferite, ha fatto bene.
RispondiEliminaE' un regalo!
RispondiEliminaVedo ora la scritta "regalino" moltosimpatico ... chissà che non nasca una nuova canzone intitolata "Get Fuzzy"... o un disco.
RispondiEliminaBella questa! Me la segno!
RispondiEliminaContinuando, perché fate musica? Per liberarvi dai demoni interiori? Per essere amati? Perché vi piace?
RispondiEliminaParlerà di un alligatore che scrive e legge fumetti.
RispondiEliminaPerché aspiriamo a fare una manciata di dischi destinati a passare inosservati o quasi ai più, e ad essere rivalutati una volta esaurito il progetto:)
RispondiEliminaBello, mi piace l'idea della canzone e l'idea di passare inosservati ...facendolo solo per il piacere di farlo. Sempre filosofia zen...
RispondiEliminaIl primo disco/cassetta della vostra vita? Quello acquistato intendo.
RispondiEliminaIl tuo, a meno che non sappia anche quello del fratellino e di Alberto...
RispondiEliminaProbabilmente è presuntuoso, ma se credo che se fai qualcosa devi cercare di farlo in primo luogo per lasciare almeno un piccolo seme. Il qui ed ora è molto meno interessante.
RispondiEliminaIn questo caso parlo per me e vado a memoria: una cassetta di Louis Miguel, quello di “noi ragazzi di oggi noi”. Ricordi? Che merda:)
RispondiEliminaRicordo, purtroppo ... la prima volta è sempre una cosa un po' vergognosa...non ti preoccupare. Per fortuna non ha lasciato segno nella vostra musica.
RispondiEliminaCom’è la vita del giovane musicante indipendente? Come si riesce “a fare l’artista” e nel contempo vivere una vita “borghese”, con lavori e menate varie?
RispondiEliminaCi si riesce a patto di un sacco di sacrifici, economici ma anche fisici, il più delle volte mal ripagati. Ma qualcosa ti impedisce di smettere di farlo. Non so ancora dirti cosa sia. Quando lo capiremo sarà la volta buona che la piantiamo lì.
RispondiEliminaBella filosofia di vita.
RispondiEliminaDa film mitico, da "Chiamami acquila"...
RispondiEliminaZen?
RispondiEliminaChi è la più grande truffa del rock’n’roll?
RispondiEliminaAnche zen...:)
RispondiEliminaDato che ci sono la sparo grossa: i Doors!
RispondiEliminaMolto grossa, però è un'opinione rispettabile...
RispondiEliminaUna domanda, una risposta e poi tutti a nanna anche se è presto ...
RispondiEliminaAvete progetti per il futuro? Riuscire a restare asciutti quando fuori piove.
RispondiEliminaUna bella impresa in questi giorni ... bravi!
RispondiEliminaGrazie Carlo...
RispondiEliminaPer ora non ci siamo riusciti però!
RispondiEliminaGrazie a te! E' stato bello!
RispondiEliminaGrazie a te.
RispondiEliminaBuonanotte e buonafortuna Ka mate Ka ora ...
RispondiEliminaAltrettanto Alligatore! A presto!
RispondiEliminaAl vostro terzo cd: "Get Fuzzy"...
RispondiEliminaI KA MATE KA ORA sono uno dei fiori all'occhiello della DeAmbula Records...
RispondiEliminaLe due produzioni 2010
Amaury Cambuzat e Ka Mate Ka Ora ci stanno dando ottime soddisfazioni!
M.
Concordo, sono cresciuti bene e ne sentiremo parlare ancora dei Ka mate Ka ora, di Amaury Cambuzat e della DeAmbula Rec...
RispondiEliminaben detto Alligatore!
RispondiEliminanon male davvero
RispondiEliminaprova
RispondiElimina@DeAmbula Rec
RispondiElimina:)
@Manfredi
Tra i migliori di quest'anno ... lo dico nonostante sia incapace di fare classifiche.
@Nichelodeon
Prova di qua ...