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giovedì 19 agosto 2010

Intervista ai Luminal

Dobbiamo ancora incominciare e mi hanno già rubato un pezzo di pelle per farsi il cappello. Bene. Mi pareva che mi guardasse un po’ troppo con i suoi occhietti furbi ed espressivi, ma speravo che mirasse a ben altro Alessandra, la cantante del gruppo ospite questa sera, il Luminal. Luminal, come una sostanza ipnotica e antiepilettica, come quel romanzo di Isabella Santacroce, come questo giovane gruppo rock spiazzante e neosituazionsita (guardate i loro video in Piazza San Pietro o nell’ascensore di un centro commerciale e capirete cosa intendo).
Ma spiazzante e neosituazionsta è in principio la loro musica. Per capire cosa intendo vi consiglio di ascoltate il cd d’esordio, Canzoni di Tattica e Disciplina, uscito da più di un anno presso le indipendenti Black Fading e Fridge Records, prodotto non a caso dall’ex Disciplinatha Cristiano Santini. Dodici saltellanti e ipnotici pezzi di rock elettrico, con chitarre in gran spolvero, ritmo e certi attacchi alla CCCP dei nostri giorni. Dal vivo dicono siano ancora più forti. C’è da crederci. Intanto provo a sentire se sono pronti per questo live scritto. Pronti per fare qualcosa di spiazzante e neosituazionista Luminal?
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/quellocheresta

149 commenti:

  1. Siam pronti alla morte (l'italia chiamò)

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  2. Wow che partenza ... benvenuti nella palude.

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  3. Carlo con la birra, Ale scatenta/scatenante con la chitarra...tra l'altro vi ho in sottofondo.

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  4. Vai con la prima che con sottofondo del coyote mi sembra abbastanza "confondente" il che è bbuono

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  5. modalità seria on: I Luminal sono un gruppo rock. Sono un tentativo di resistere alle nostre rovine personali come individui, alla rovina di questo paese, alla rovina della razza umana. Non c’è speranza di resistere alla rovina dell’universo ma ci stiamo attrezzando, le faremo sapere grazie, ripassi più tardi.

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  6. Gente noiosa che sta tutto il tempo a parlare di musica, di letteratura e di come cambiare il mondo. Io se fossi in voi li lascerei perdere!

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  7. Perché questo nome? …vi piace Isabella Santacroce?

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  8. Il nome è una storia lunga, posso?

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  9. Facevo il quinto liceo, la mia famiglia era colassata, mia madre era andata a finire in una clinica psichiatrica e io non l'andavo mai a trovare. Avevo smesso di andare scuola, giravo giorno e notte per Roma e pensavo tutto il tempo alla morte. Poco prima del mio diciottesimo compleanno decisi di andare, mia madre mi cercava in continuazione. Quando entrai in quella specie di villetta sulla Salaria la trovai seduta su un divano con mia zia che le leggeva la Bibbia. Mia madre non mi riconobbe e mia zia m'intimò di allontanarmi per non disturbarle. Entrai nella sala ricreazione, divani e vetrate. Mi misi a sedere e rimasi a guardare il giardino. In quel momento accaddero due cose: senti per la prima volta una voce nella testa, una voce che non mi avrebbe mai più lasciato, che mi disse "tu non sei qui. tutto questo non sta succedendo, devi restare calma. tu non c'entri nulla."
    Poi, come se quella voce si fosse materializzata di colpo, mi si avvicinò un tizio storpio, epilettico, una specie di elephant man elettrico pronto ad accendersi e ad avere una crisi da un momento all'altro. Si mise a sedere vicino a me e mi raccontò la sua storia. Alla fine del suo monologo mi strinse le mani. "Guarda come sono. Loro là fuori non mi vogliono. I pazzi siamo noi o sono loro? Tu non devi fare quella fine. Nè la mia. " Non bisogna mai fare certi discorsi ad una ragazzina pronta ad esplodere.
    Non ricordo se il Luminal l'avesse appena preso o se le stesse per prendere. Ricordo un sacco di urla. Poi un notte passata per strada. I Luminal sono una medicina. I Luminal difendono la vita, quella autentica, fuori da questo mondo.

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  10. Che storia! ...devo dire, una storia così dietro al nome di una band non l'avevo mai sentita.

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  11. ... ho qausi la pelle d'oca.
    Mi ha preso.

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  12. E pensa che credo sia la prima volta che viene raccontata, di solito evitiamo di rispondere o inventiamo

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  13. E' un lavoro abbastanza complesso: Io o Alessandra separatemente lavoriamo su un riff o su un testo per un tempo variabile.. alla fine con quello che abbiamo andiamo dall’altro per un parere o per un aiuto a trovare un arrangiamento. Dopo di che, se quello che è venuto fuori sopravvive abbastanza, lo portiamo in sala e lo sottoponiamo agli altri, dove verrà in linea di massima stravolto. Difficilmente il primo arrangiamento sarà quello definitivo, di live in live, di prova in prova, cambiamo correggiamo, riscriviamo. E’ un processo senza fine.. che sfinisce abbastanza chi ci segue dall’inizio! Si può dire che le nostre canzoni non nascono mai, sono in continuo divenire, è una continua nascita.

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  14. Come sono nate quelle del vostro cd “Canzoni di Tattica e Disciplina”?

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  15. Esattamente con il procedimento di cui sopra. Il disco è una fotografia di quello che eravamo e di quello che erano i pezzi in quel momento. Oggi dal vivo non suoniamo già più quasi niente di quell’album, e quasi niente in quel modo, ma ne adoro ogni particolare e credo che siamo riusciti a dare il meglio di noi per come eravamo allora.

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  16. Sì, perchè bisogna ricordare che il cd è uscito lo scorso anno.

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  17. ...e poi è vero, le versioni che ho visto in giro sono piacevolente diverse. C'è un continuo creare...

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  18. …A proposito di scrittura e ispirazione, mi ricordo quello che diceva Eddie Vedder: le idee migliori vengono nei momenti più inopportuni, quando non hai la possibilità di buttarle giù. Poi le dimentichi, e ti rimane il vago ricordo di una cosa grandissima....che rabbia.

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  19. Mai capitato? Girate con un quadernetto o un registratore?

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  20. In realtà penso esattamente il contrario: se non riesco a ricordarmi un’idea per un pezzo significa che non meritava di essere realizzata.. per quanto mi riguarda, niente bloc notes, niente appunti mentali, lavoro principalmente con la chitarra sulle melodie e sulle armonie prima, le parole vengono alla fine.. Le idee non arrivano mai da sole, mi siedo a suonare per ore finché non trovo qualcosa di interessante, ho un programma per registrare sempre pronto e un archivio infinito di bozze su iTunes che sottopongo ad Alessandra di tanto in tanto (mi odia per questo)

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  21. Aspetto che arrivi, e ovviamente arriva nei momenti meno opportuni. Ho fatto diventare miliardaria l’industria dei bloc notes (al contario di Carlo), e se non l’ho dietro mi scrivo anche addosso.

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  22. Bella questa immagine dello scriversi addosso... mi piace.

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  23. C’è una canzone in particolare che rappresenta il luminal-sound?

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  24. Bella domanda.. Credo che di sicuro dovrebbe essere un pezzo nato più “in sala” e meno “scritto a casa” per ricollegarci al discorso di prima.. Per quanto mi riguarda direi Inferno/paradiso, ma non la suoniamo nemmeno più dal vivo quindi non so quanto gli altri sarebbero d’accordo..

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  25. Fare una domanda del genere a noi quattro è come dire "Ok, adesso picchiatevi. No, che state facendo...più forte! Forza! Rotolatevi per terra! Vogliamo vedere il sangue!"
    Siamo molto umorali. Delle schegge impazzite. Delle vergini al primo appuntamento. Delle vecchie in menopausa. Possiamo difendere un pezzo per una settimana intera come degli animali inferociti e poi scappare a Lourdes per chiedere perdono per averlo fatto con la promessa di non suonarlo mai più. Devo continuare o vuoi ancora sapere qual'è il pezzo che ci rappresenta?

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  26. No, direi che sei stata chiara andando al punto ... metafore ardite, ma esplicite.

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  27. Il cd è uscito con le label Black Fading e Fridge Records. È facile per un giovane musicante trovare un’etichetta?

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  28. Voi come vi siete trovati? Come continua la collaborazione?

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  29. Trovare un’etichetta è facile, è difficile trovare un’etichetta per come la si poteva intendere 30 anni fa! Oggi praticamente tutti lavorano con contratti di licenza, coproduzioni, autoproduzioni con il “bollino” di un’etichetta.. E’ tutto molto liquido, non c’è quasi più il produttore che fa tutto e tu devi soltanto suonare, almeno nel nostro microcosmo “indie”. Ci sono ovviamente molti lati negativi e altri più positivi, e ci sono tanti accordi diversi, e soprattutto tante persone diverse.

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  30. Noi credo che possiamo considerarci più che fortunati da questo punto di vista, per come ci siamo trovati, soprattutto guardandoci intorno. Il prossimo disco uscirà con la Black Fading e sarà quasi una produzione “vecchio stampo”, Con la Fridge non collaboriamo più ma rimane comunque editore del primo disco, oltre che etichetta per “La Firma” (il nostro ultimo singolo).

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  31. Il problema non sono le etichette, il problema sono le persone. C'è troppo pressapochismo, troppa sciatteria, troppa incompetenza, troppo individualismo. Il discorso sull'industria discografica è lungo e complicato, c'è una profonda rivoluzione economica e sociale in corso e bisogna stare attenti a viverla nel modo giusto senza svuotare la musica del suo valore reale.

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  32. (un bicchiere di vino rosso alla salute dell'alligatore!)

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  33. Grazie, un bichiere di rosso alla vostra...

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  34. Un bicchere... e a che punto è il nuovo disco? Ci potete dire qualcosa d'altro? ...

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  35. Tra pochissimo sarà ufficializzata la data "dell'entrata in studio", abbiamo finito di preparare i pezzi, per l'album vero e proprio se ne parlerà l'anno prossimo.. e spaccherà i culi se verrà come deve

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  36. e se non verrà come deve spaccherà i culi uguale, di prepotenza

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  37. Con Internet che rapporto da utenti?...

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  38. Se non suonassi nei Luminal a volte credo che smetterei di usarlo. O per lo meno lo userei infinitamente meno. Internet è una cosa bellissima e importantissima ma è troppo stressante per me. C’è tutta la musica di questo mondo, ma sono mp3 iper compressi e che suonano di merda. Ci sono tutte le possibilità e le informazioni di questo mondo, ma spesso non servono a nulla per come sono costruite. C’è la possibilità di comunicare con chiunque ma spesso è un dialogo artefatto, vuoto, pornografico.

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  39. Però nonostante tutti i discorsi ci passo le notti.. spesso anche se non c'entra nulla col gruppo, provoca dipendenza (il che è bello)

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  40. … e da musicanti, il rapporto con la Rete delle Reti e le nuove tecnologie in genere?

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  41. Il discorso inverso: senza internet e senza le tecnologie non avremmo fatto un centesimo di tutto quello che abbiamo fatto, dobbiamo tutto ad internet, ai social network, alla possibilità di farci ascoltare senza intermediari. E' la prima volta nella storia che c'è la possibilità di un confronto orizzontale, la prima volta che è possibile per la gente scegliere quello che vuole senza che questo venga imposto dall'alto, ovviamente con tutti i limiti e le imperfezioni del caso, ma è un'arma incredibile

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  42. Per quanto riguarda le altre tecnologie siamo tutti abbastanza retrogradi e reazionari (tranne il nostro amico Sandrone) suoniamo amplificatori e strumenti vecchi di quarant’anni e vorremmo vivere in un paesino in campagna, litigare con le mucche, mangiare i gatti, le zanzare, quelle cose lì..

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  43. l'amico Sandrone è il nostro bassista pazzo che è solito giocare a Monkey Island sull'ipod touch tra un pezzo e un altro durante le prove (ma ho il sospetto che abbia iniziato a farlo anche durante i live)

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  44. Ci vuole uno tecnologico... uno basta
    A proposito di socialnetwork, Myspace vi sembra una cosa buona o solo una vetrinetta? ... superato da Facebook?

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  45. Anche se ormai Facebook non è più la moda del momento …fa pure cose "impegnate".

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  46. Myspace è morto quando ha smesso di essere in grado di essere una piattaforma di networking, non ci sono più utenti, non ci sono più persone che comunicano. Facebook se non trova il modo di arginare l’esodo di tutti noi musicisti che lo inondiamo di spam farà la stessa fine. Servirebbe un sistema per regolare tutto e soddisfare le esigenze di chi si deve promuovere e di chi vuole comunicare con i propri amici, e farne di nuovi, ma mi rendo conto che non è facile.

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  47. Per non parlare del rincorrere Facebook da parte di Myspace con le grafiche.. si è passato di bruttura in delirio, con un'interfaccia diversa al giorno

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  48. ...è l'anarchia della Rete. Il bello è anche il suo limite.

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  49. Myspace, se utilizzato bene, può essere un nuon biglietto da visita per far conoscere la propria musica e il proprio lavoro in maniera semplice e veloce, con una grafica gradevole

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  50. Sì, lo trovo più da "musicisti" di facebook.

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  51. Se usato bene e senza troppi orpelli.

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  52. se poi i musicisti credono che aprendo una pagina su myspace diventano famosi, più che un vetrinetta diventa una discarica

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  53. Ciao Al, passo al volo a fare un saluto a te e ai tuoi ospiti.
    Sto ascoltando le vostre tracce: molto carine. Bravi!
    :)

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  54. Il vostro è molto interessante, con dei video particolari ... a san pietro, oppure nell'ascensore di un centro commerciale.

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  55. A proposito, cosa si può trovare nell’ascensore di un centro commerciale?

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  56. Grazie Stefania!
    Nell'ascensore di un centro commerciale si possono trovare quattro musicisti pazzi ed un regista pazzo (Felice Bagnato di Sgrang) che fanno qualcosa di delirante, sconnesso, strampalato. Di sicuro meglio di quello che si trova DENTRO un centro commerciale.. ma lascio il giudizio ai posteri http://vimeo.com/13510455

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  57. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  58. Brutta gente alla quale piace spaventare altra gente. Dovevi vedere le espressioni delle coppiette e delle famigliole quando si aprivano le porte dell'ascensore..uno spasso !

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  59. Scusate il disturbo, volevo solo dire che vi sto leggendo ed è bellissimo scoprire di avere in comune così tante cose con gente come voi (Come il fatto che, a quanto pare, le industrie dei Bloc Notes non amino solo me o i metodi per registrare le bozze delle canzoni, magari nate dopo ore e ore di suonate selvagge). Inoltre, molto interessante la storia dietro il nome della band (E spero che, comunque, poi si sia tutto sistemato e che sia andato a finire tutto bene, o che si stia sistemando tuttora).

    Complimenti anche per il blog! Molto interessante l'idea di un'intervista tramite commenti. Non ci avevo mai pensato. Un'idea del genere permette anche di far dire molte più cose di quante se ne potrebbero dire durante un'intervista radiofonica o televisiva! Cioè... veramente, oh... congratulazioni! Sia all'intervistatore che ai fondatori del blog stesso! ;)

    Che, per caso, posso fare anch'io qualche domanda? Ne avrei un paio... Però, magari aspetto che finisca l'intervista... Tanto quelle che devo fare io sono domande noiose e banali... :D

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  60. Ciao Andrea V., grazie e fai pure qualche domanda, io intanto mi bevo un bicchiere di rosso.

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  61. Ciao Andrea, benvenuto tra noialtri pazzi!

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  62. Ciao Stefania, grazie per averci ascoltato !
    Ciao Andrea, benvenuto !
    Alligatore, salute !

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  63. Andrea V. quando sei pronto dimmelo, intanto, continuo io ...ok?

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  64. ... venite da Roma. Essere nati nella capitale vi ha aiutato nel vostro lavoro, o è stato un peso?

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  65. 1' Domanda (che probabilmente vi avrà già fatto chiunque, ma io no): "La Firma" perché non è stata inclusa nell'album di Tattica e Disciplina?

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  66. (Scusate il ritardo con il quale è arrivata la domanda.) :D

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  67. 1 per volta.. Intanto rispondiamo all'Alligatore:
    Dal punto di vista cinico delle opportunità e dall’ambiente discografico c’è andata sicuramente meglio che se fossimo venuti da Poggibonsi, e peggio rispetto a Milano.
    La cosa bella, ma un po’ pericolosa di Roma, è che rispetto a tante altre città italiane ha tanti locali, tante radio, tante situazioni, per cui si può fare tantissimo, suonare tantissimo ed essere una specie di celebrità in questo piccolo universo e non affacciarsi mai fuori, poi magari 10km oltre il Gra nessuno sa chi sei..

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  68. Per quanto riguarda La firma, ci sono state una serie di ragioni:
    - il tempo.. è sempre poco quando si tratta di studi di qualità, o per lo meno non è mai abbastanza
    - ero arrivato ad odiare quel ritornello più di me stesso e non riuscivo più a cantarlo
    - abbiamo gravi problemi mentali

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  69. Avete rapporti con altre band e/o musicanti della vostra città? Di altre …Poggibonsi, la bella cittadina toscana.

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  70. Confermo tutto quello che ha detto Carlo
    sottolineando il fatto che siamo pazzi

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  71. Viviamo a strettisimo contatto con alcuni gruppi, in particolar modo con i Betty Poison ed altri amici che ruotano attorno a noi e loro abbiamo creato negli anni una “Family” un collettivo di amici ed artisti praticamente autosufficienti.. possiamo conquistare il mondo e lo faremo. A Roma ci sono tanti gruppi più o meno sconosciuti che spaccano il culo a chiunque in Italia come in Inghilterra, penso ai Madame Lingerie, ai Surgery.. A Pistoia ci sono i S.u.s che conosciamo quando entrambi eravamo agli inizi, adesso è uscito il loro primo disco ed è un capolavoro.

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  72. 2' Domanda (anche questa, noiosa e banale): Com'è nato il gruppo? Di questo so molto poco e in modo molto poco chiaro (So solo varie parti, tipo che Carlo all'inizio non c'era). C'è una versione ufficiale di come siete nati? :D

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  73. Io e l'Alessandro Basso suoniamo insieme praticamente da sempre. Avevamo un altro batterista, se n'è andato, abbiamo messo un annuncio, è arrivato l'altro Alessandro e alla fine Carlo, che ho conosciuto in una sala prove. Come vedi, un modo davvero banale di formare un gruppo.

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  74. La cosa meno banale è che Alessandro batteria è stato il primo a rispondere all'annuncio e l'unico che abbiamo provato

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  75. Buono il primo, insomma ...
    Com’è la vita del giovane musicante indipendente? Come si riesce “a fare l’artista” e nel contempo vivere una vita “borghese”, con lavori e menate varie? Pochi, pochissimi, nell’alternative italico vivono di musica …

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  76. Potremmo parlarne per ore. Innanzitutto bisogna vedere cosa si intende per “vivere” di musica, e a che tenore di vita uno è abituato dalla proprie famiglia, dal proprio status sociale. Noi per ora “sopravviviamo” come gruppo, nel senso che riusciamo a ripagare le infinite spese che suonare comporta, e non avanza mai nulla per vivere, o se avanza lo reinvestiamo. Alessandro (basso) lavora come tatuatore quindi è quello messo meglio tra noi quattro, di gran lunga. Ale batteria sta finendo di studiare e dopo verrà la parte “allegra”.. io ed Alessandra molto semplicemente non siamo in grado di vivere una vita borghese, per cui resistiamo spesso in una miseria nerissima, à la Dickens, facendo lavoretti per pagare le spese e dedicando tutto quello che abbiamo al gruppo. Non ci facciamo una vacanza e non andiamo a cena fuori da… mai. Ma siamo moderatamente ottimisti e lavoriamo attivamente per migliorare la nostra condizione, ma secondo le nostre regole, non quelle del resto del mondo.

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  77. Il prezzo da pagare per essere se stessi in questo mondo è spaventosamente alto. Ma la libertà che si ottiene da un certo momento in poi è indescrivibile. Noi non viviamo una vita borghese. Per quanto mi riguarda, non solo non la vivo e non la vivrò mai, ma la rifiuto e la combatto. Preferisco avere il frigo vuoto o dormire in macchina. Già l'ho fatto, non è poi così terribile.

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  78. Ah, ma infatti... A parte Sandrone che fa il tatuatore, Ale che studia? Voi 2 che lavoretti fate?

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  79. sarebbe peggio avere la macchina vuota e dormire nel frigo

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  80. Alessandro sta finendo Economia.. Noi facciamo un po' di tutto, se hai bisogno di qualcuno che ti metta a posto casa sai chi chiamare!
    Il mio lavoro preferito in assoluto è stato distribuire i giornali in giro per roma, 3 ore per strada a chiacchierare con chiunque, ascoltare musica e non fare generalmente niente (anche se spesso con meteo spiacevole)

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  81. Il prezzo da pagare per essere se stessi in questo mondo è spaventosamente alto,condivido e brindo alla vostra forza e determinazione.

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  82. Oh madonna. Credo di aver fatto qualsiasi tipo di lavoro. Mai più di un giorno.

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  83. ... è molto libero/libertorio. Un modo di fottere l'elasticità imposta dall'alto. Il discorso darebbe lungo.

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  84. Volevo dire la flessibilità... non mi veniva la parola.

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  85. Ah, ma quindi non avete una sorta di lavoro fisso? E come fate? Poi, in che senso avete fatto ogni tipo di lavoro? E durante questi giorni? Cosa state facendo per racimolare? (Casomai, vi vengo a trovà al lavoro! :D )

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  86. ah guarda, per quanto riguarda fottere la flessibilità imposta dall'alto possiamo parlarne per ore. E' il mio argomento preferito.

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  87. No posto fisso.. sì tanti lavori variopinti e colorati, che durano qualche settimana, pagano le bollette e ti lasciano libero di stare su internet a fare le interviste neo-situazioniste quando serve.. se vuoi venirci a trovare sul lavoro vieni in sala prove, è quello il nostro Lavoro

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  88. Ma torniamo alla musica: tra i CCCP e i Marlene Kuntz, tra i Disciplinatha e gli Offlaga Disco Pax … questo a leggere alcune recensioni e a sentirvi suonare. Sono solo le solite masturbazioni mentali della critica oppure qualche contatto lo sentite? Altri, più nascosti e imprevedibili?

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  89. Molto semplicemente, noi come loro ci siamo ispirati alle stesse cose.. alla new wave inglese fine ’70 e ’80 e alla gigantesca tradizione italiana, letteraria, artistica e musicale. I Cccp come gli altri li abbiamo ascoltati pochissimo e non li ascoltiamo da anni.
    Per me sono stati fondamentali gruppi abbastanza sconosciuti come i Mclusky prima e i Future of the left poi, e forse da lì è nato il malinteso che ci perseguita riguardante i Cccp (l'hanno detto in tantissimi)..
    Adoro il blues rock anni ’70 inglese dei primissimi Fleetwood Mac, dei Bluesbreakers. Le atmosfere dei Madrugada, dei My midnight creeps. Gli Shellac, i Future of the left, i Jesus Lizard. Noi quattro condividiamo l’amore per Editors ed Interpol, per gli Zen Circus, per una quantità infinita di altra roba, ascoltiamo tantissima musica.

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  90. I giornalisti fanno il loro mestiere, e farlo oggi è sicuramente più complicato di trent'anni fa. Ci hanno paragonato a chiunque, e se fossimo davvero la sintesi di tutti quei gruppi probabilmente saremmo dei geni. Nei nomi che hai citato io non ci vedo nulla dei Luminal, ma tant'è. I miei riferimenti si trovano molto più nella letteratura che nella musica. Potrei iniziare a parlare di libri, potrei citare Hemingway, S. King, Buzzati, Pirandello, Orwell, Calvino e Bukowsky, con il risultato che su questo blog non viene più nessuno e noi non vendiamo più un disco.
    Ops.

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  91. No, no, i nomi che citate sono molto apprezzati in questo blog ...però il discorso si farebbe lungo...

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  92. Capita spesso che si facciano di nomi che la band stessa non conosce ... ognuno parte dal suo vissuto. Io ci ho sentito pure una vicinanza ai S.U.S., che, tornando a quello che hai detto prima, hanno fatto un disco bomba...

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  93. E fateme sapè luogo, ora, giorno in cui andate a provare, così ve vengo a fà stalking! :D

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  94. I S.u.s sono speciali, abbiamo gli stessi gusti di Alessio, il loro cantante, il che ci lusinga, visto che a mio avviso è un genio (parola di solito abusata, ma in questo caso non la uso a caso)

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  95. Il primo disco/cassetta della vostra vita?...quello acquistato, intendo.

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  96. Andrea, quando vuoi sei invitato :)
    Il primo disco.. quello di cui ho un ricordo più vivo è Amnesiac dei Radiohead, perché è stato il primo disco davvero “mio” scelto e acquistato con i miei soldi. L’ho detestato ai primi ascolti rimpiangendo ogni lira. Col tempo poi è diventato uno dei miei preferiti.

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  97. Unplugged in New York dei Nirvana. Una folgorazione.

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  98. L'unplegged è stato tipo il mio secondo..

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  99. Be', delle prime volte molto belle...alla fine.

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  100. Vabbè, ma con gli album dei Radiohead succede sempre così. Non sono mai immediati (e ciò può essere sia un pregio che un difetto, per me è un difetto, ovviamente!). :)

    (Allora, aspetterò con tantissima ansia ansiosa che mi facciate sapere voi quando provate! :D )

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  101. Perché fate musica? Per liberarvi dai demoni interiori? Per essere amati? Perché vi piace?

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  102. Per quanto mi riguarda è una vocazione, faccio musica perché non ho altra scelta, perché non so fare nient’altro, perché sennò muoio. Può sembrare romantico o eccessivo ma purtroppo o per fortuna per me è una verità ormai banale.

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  103. (in effetti con In Rainbows è stata la stessa cosa)

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  104. Suono perché è quello che voglio fare, è quello che so fare ed è quello che devo fare. Ti posso dire che non è la cosa che "mi fa stare bene", ma è quella che mi fa meno male. Ho scelto il periodo e lo stato sbagliato, e probabilmente finirò pazza come Van Gogh. Se ti verrà recapitato un brandello sanguinolento di orecchio, sai chi è che ti mandato gli auguri di Natale.

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  105. Già mi hai strappato un pezzo di pelle per farti il cappello ...

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  106. Hai ragione.. spero di non averti fatto troppo male..

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  107. No, ho la pelle dura...poi ricresce in fretta.

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  108. (A me è successo con Kid A, ma d'altronde, non c'è nessun album dei Radiohead che io riesca ad apprezzare al 100%.)

    Noooo!!! L'orecchio di Ale lo volevo io!!! :(

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  109. L'orecchio di Ale ...sembra il titolo di una canzone.

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  110. Voglio l'orecchio di Ale ... no tu no! Perchè no'?!

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  111. Concludiamo allora, con la marzullata finale: fatevi una domanda, datevi una risposta e poi tutti a nanna …

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  112. E' un bel titolo ma il mio orecchio non è un argomento molto interessante temo eheh

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  113. Domanda: Ma che fine avrà fatto Marzullo? Risposta: fa sempre gli stessi orridi programma viscidi di mezzanotte sulla Rai. Alla faccia della meritocrazia, del buon senso, e di ogni logica: chist’è o paese d’o sole chist’è o paese d’o mmar.
    Buon nulla!

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  114. Le domande sono le risposte di cui potresti avere bisogno.
    Grazie all'Alligatore per averci concesso un po' di spazio nella sua palude, è stato davvero un piacere!

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  115. L'orecchio è molto interessante, ma ti serve per suonare/cantare. Tienilo stretto, attaccato alla testa e grazie....

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  116. Grazie anche a Stefania 248, Andrea V.

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  117. Grazie ai Luminal, in particolare quelli presenti, Alessandra e Carlo …

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  118. Buona notte e buona fortuna anche a te Alligatore, lunghe notti e piacevoli giorni!

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  119. Buona notte e buona vita Alligatore, e speriamo di rivederci presto, in qualche palude o per qualche concerto.

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  120. Buonanotte a tutti!!! :)

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  121. Tiro avanti come posso caro Alligatore e ti leggo sempre.
    ciao

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  122. @Stefy248
    Grazie a te, nottambula...piaciuti i Luminal?
    @And
    Grazie del passaggio ... abbiamo tutti nostalgia dei tuoi commenti. Tira, tira, un gol lo farai ... anche due. Se è "robba buona" anche tre.

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