La foto non tragga in inganno, gli Speedy Peones non si stanno buttando sotto alla locomotiva pur di non arrivare nella palude. È il loro modo di salire sul treno: lo aspettano su binari e poi ci saltano sopra al volo. Saranno qua in un attimo, Padova non è lontana e gli Speedy Peones sono velocissimi, come suggerisce il loro nome: una giostra scatenata/scatenante tra Joe Strummer e i Gogol Bordello, tra i Fuzztones e via adrenalizzando …veloci, velocissimi nell’esecuzione dei pezzi come i celebrati One Dimensional Man o forse ancora di più (non a caso apriranno i concerti autunnali della rediviva formazione di Pier Paolo Capovilla e Giulio Ragno Favero).
Ho in sottofondo il loro recente Karel Thole, omaggio fin dal titolo e dalla colorata cover stracult al grande illustratore olandese, noto, tra l’altro, per le copertine degli Urania. Dodici pezzi spaccacoda usciti con ben tre label del circuito indi: Shyrec, Tornado Ride, Rambla. Difficile immaginare cosa riescano a dare di più dal vivo senza immaginare un infarto. Ma non mancano di ironia e autoironia, cosa non facile in un pezzo di due minuti con la ritmica a mille, le chitarre tirate e la voce a gridare… ma questa sera solo parole scritte. Il treno è arrivato a destinazione. Benvenuti nella palude Speedy Peones …
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/speedypeones
Ho in sottofondo il loro recente Karel Thole, omaggio fin dal titolo e dalla colorata cover stracult al grande illustratore olandese, noto, tra l’altro, per le copertine degli Urania. Dodici pezzi spaccacoda usciti con ben tre label del circuito indi: Shyrec, Tornado Ride, Rambla. Difficile immaginare cosa riescano a dare di più dal vivo senza immaginare un infarto. Ma non mancano di ironia e autoironia, cosa non facile in un pezzo di due minuti con la ritmica a mille, le chitarre tirate e la voce a gridare… ma questa sera solo parole scritte. Il treno è arrivato a destinazione. Benvenuti nella palude Speedy Peones …
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/speedypeones
Bu!
RispondiEliminaCiao Federico, benvenuto nella palude ...
RispondiEliminail pilota velocissimo..
RispondiEliminaciao
RispondiEliminac'è anche Nicola!
e un tizio molesto con un nome spagnolo
RispondiElimina...ciao Nicola. E un saluto anche al tipo molesto, vecchia conoscenza ormai...
RispondiEliminamolesterrimo
RispondiEliminaAllora, visto che siete arrivati in un lampo, posso partire con la prima difficile domanda ...
RispondiEliminapaludosi.
RispondiEliminaabbiamo l'articoletto in technicolor...molto bene, però le parole in giallo scompaiono.
Alligatore, così non va...
...lo so che sei un grnade esperto di blog...volevo riprodurre i colori della copertina del vostro album.
RispondiEliminaUn po' a caso ...
RispondiEliminati lasciamo una testa di cavalluccio marino nel letto se quelle scritte non diventano perlomeno blu.
RispondiEliminaahahah!
RispondiEliminastrepitoso. allora è ottimo.
L'esperto però è federico, io sono un babbeo dei blog.
I colori di Karel Thole.
RispondiEliminamolto apprezzato!
RispondiEliminaciao de la Squeva!
Si tratta di un trucco ...uno non vede e si sforza di leggere...
RispondiEliminaciao piccole pesti
RispondiEliminabeh dai direi di passare alle domande che l'andropausa non è lontana
RispondiEliminaa procrastinare il tempo passa in modo brutale.
RispondiEliminae brutto.
Allora, chi sono gli Speedy Peones? Queste piccole pesti che pestano come un ppcapovilla o forse più ...
RispondiEliminaGli speedy sono Nicola, cantante e tastierista, Marco, batteria, drum machine e saltuariamente synth, Federico, chitarra, Alessandro, basso… personaggi che nella vita reale corrispondono a un grafico, un architetto, uno statistico e un geometra. L’impiego non è un’informazione necessaria, ma dimostra che siamo un curioso ensemble.
RispondiEliminao ctrl-v che si voglia dire
RispondiEliminaet voilà!
RispondiEliminaProvo a schiacciarlo dopo ctrl-v...insomma, un gruppo di matematici o quasi.
RispondiEliminapiù quasi direi
RispondiEliminaed io che amavo immaginarvi gelatai pistacchisti...
RispondiEliminamatematica è la mia avversione per la matematica.
RispondiEliminaBuono il psitacchio, meglio della matematica ...
RispondiEliminaPerché questo nome? ...Speedy Peones.
Ha una genesi poco romantica: al quarto concerto, dopo aver cambiato tre nomi il cui solo ricordo causa imbarazzo, Nicola ha scoperto di avere un giocattolo (una sgraziata automobilina con il testone di un messicano con tanto di sombrero sulla capotta) di nome Speedy Peones e, beh, questa è la genesi. Suonava bene.
RispondiEliminaUn oggetto notevole.
RispondiEliminaDirei di sì ... molto indicato poi. Richiama la velocità.
RispondiEliminaCon forme pulite e colori violenti.
RispondiEliminaE poi è spagnoleggiante come de la Squeva...
RispondiEliminarichiama anche una certa componenete di casualità
RispondiEliminae non a caso.
RispondiEliminaCome nasce un vostra canzone? Prima le parole o prima la musica?
RispondiEliminaLe due cose sono slegate.
RispondiEliminaIn genere nasce prima la musica e poi pesco da un bacino di versi che alimento col tempo...si tratat
di idee che metto da parte: cerco di adattarle al pattern musicale che mi sembra interessante...poi
nascono nuove idee e si perviene alla canzone.
pattern...
RispondiEliminapoi alle prove le idee subiscono la manipolazione di tutti...è ovvio.
RispondiEliminaGenerale pattern...
RispondiEliminaavrei potuto dire anche struttura.
RispondiEliminaNo, bello pattern...
RispondiEliminaCome sono nate le canzoni di “Karel Thole”?
RispondiEliminaAlcune sono nate tempo prima per altre registrazioni, ma in genere sono tutte canzoni che
RispondiEliminami hanno coinvolto da subito. Sono nate dall'ultimo periodo in cui ero studente...avevo moltissimo
tempo e lo dedicavo quasi tutto alla stesura. Poco dopo la chitarra sono subentrate le tastiere e altre
modalità di approccio alla scrittura.
A proposito, perché questa esplicita dedica proprio a Karel Thole, grande illustratore olandese? … tra le altre cose Urania, anche se è riduttivo, forse …
RispondiEliminasta dicendo che non studiava
RispondiEliminaè un disco piuttosto omogeneo, no?
RispondiEliminaDirei che è compatto e rapido...denso però.
RispondiEliminaSiamo tutti e quattro dei "visivi" in misura diseguale. La maggior parte del gruppo ha letto
RispondiEliminaromanzi Urania e alcuni numeri ("La ragione dei Granchi" in particolare) ci hanno ispirato. L'album Karel Thole non nasce
per celebrare l'artista, ma semanticamente sintetizza con humour la nostra musica...e lo fa dal punto
di vista visivo. Ci è sembrato fosse un titolo che comunicava bene.
Sì, e pure la copertina è molto in tono ... così stracult.
RispondiEliminal'artwork celebra Karel Thole e l'immaginario del fumetto nero italiano. un immaginario consueto e divertente.
RispondiEliminaSe “Karel Thole” fosse un concept su cosa sarebbe?
RispondiEliminaSul tempo.
RispondiEliminaMi sono soffermato ad ascoltare "Die Neu Kindheit" ...in che lingua canti?
RispondiEliminalingue!
RispondiEliminaper lo più è inglese.
RispondiEliminama ci sono dei versi in francese.
fa ridere.
Ora ho "Voiture Tempo", magnifica lingua....
RispondiEliminain realtà quando lo senti cantare in italiano non canta in italiano canta in latino moderno
RispondiEliminaIspirazione: dove trovate l’ispirazione? …A proposito di scrittura e ispirazione, mi piace citare Eddie Vedder: le idee migliori vengono nei momenti più inopportuni, quando non hai la possibilità di buttarle giù. Poi le dimentichi, e ti rimane il vago ricordo di una cosa grandissima....che rabbia.
RispondiEliminaquest'estate sono stato in Francia (Bretagna, Normandia, Parigi, etc...).
RispondiEliminaIl francese mi sembra piuttosto divertente, per quanto mi sforzassi di parlarlo correttamente (io non conosco la lingua) venivo sempre preso per il culo e corretto.
sulla pronuncia ad esempio.
i francesi che ho incontrato sono stati piuttosto simpatici.
pardòn...asincronia da blog.
RispondiEliminaora rispondo..
Un tempo (proprio quando ero studente) non mi capitava di scordare idee interessanti.
RispondiEliminaOra sì. Ho un piccolo registratore e ho della carta dove prendo appunti, ma spesso sono comunque
inutili.
... è il bello della diretta.
RispondiEliminae comunque quell'accento su pardon non ci va...
RispondiEliminadiretta a parte odvrebbe essere tutto ricostruibile.
RispondiEliminahai cercato su google eh?
RispondiEliminaqueste cose non le puoi fare alla radio!
no, "uso word reference"
RispondiElimina...però alla radio mica si sarebbe visto l'accento...
era una trappola
RispondiEliminaMettiamo l'accento sulle vostre canzoni... c’è una canzone che rappresenta meglio lo speedypeones-sound?
RispondiEliminaNel nostro piccolo abbiamo avuto una produzione piuttosto eterogenea quindi direi di no. Certamente Die Neuhe Kindheit, che hai appena citato, mostra chiari i segni del punk da cui siamo partiti, del garage che ci è sempre piaciuto e delle influenze elettro-analogiche (!!!) che ci accompagnano ultimamente. Ed è un singolone, probabilmente uno di quelli che ci renderanno famosi. Postumi.
RispondiElimina... è un classico già al primo ascolto.
RispondiEliminalo era ancora prima di essere scritta.
RispondiEliminaCome "Grand Arab Ok Ok".
RispondiElimina“Karel Thole” è uscito con le indipendenti Shyrec, Tornado Ride, Rambla... detta così sembra strano, mi rifersico al cd e alle etichette, ovvio ...
RispondiEliminaCome vi siete incontrati? Come prosegue il rapporto con loro?
RispondiEliminaE' strano infatti! Sono tre realtà parecchio diverse tra loro: i ragazzi della Shyrec sono nostri amici/sostenitori da molto, è stato piuttosto naturale finire a pubblicare con loro e sono sicuramente i più attivi dei tre nella promozione. La Tornado Ride produceva l’altro gruppo di Nicola (Supersexyboy1986, R.I.P.) e ha deciso di dare una mano anche a noi; infine la Rambla: non è affatto un’etichetta, ma un’associazione culturale con sede a Curtarolo (organizzano fra le cose il Curtarock) e ci offre un aiuto molto spassionato. Tutti cari figliuoli.
RispondiEliminaI rapporti con tutte queste entità proseguono con cadenza settimanale...sono amici molto affezionati.
RispondiElimina... de la Squeva tace e acconsente.
RispondiEliminaCon Internet che rapporto avete da utenti?
RispondiElimina... fede è un blogger che seguo da alcuni anni ... anche se ora il suo blog mi sembra "privato" ... è un privè, o sbaglio? ... o è chiuso?
RispondiEliminaBeh, ci sono sostanziali differenze fra noi 4 che si riassumono nel fatto che io sono un po' nerd gli altri no... certamente come gruppo non abbiamo sfruttato al meglio le possibilità che la rete propone. Non siamo esattamente dei campioni del viral marketing e, più in generale, col marketing non ce la caviamo molto.
RispondiEliminachiuso
RispondiEliminanon so chi sia
RispondiEliminail marketing ci tiene lontani...non siamo mai stati bravi a farci pubblicità.
RispondiEliminaKarel Thole.
RispondiElimina... e da musicanti, il vostro rapporto con la Rete delle Reti e le nuove tecnologie in generale?
RispondiEliminaCome musicanti siamo decisamente assestati su tecnologie che precedono gli anni ’90. Siamo piuttosto analogici.
RispondiEliminaSiamo più giovani dei nostri strumenti
RispondiEliminaStrumenti esperti.
RispondiEliminaMyspace vi sembra una cosa buona o solo una vetrinetta? ... superato da Facebook? Anche se ormai Facebook non è più la moda del momento …
RispondiEliminaper un periodo alcuni strumenti vecchi sono stati economici...è stato un affare.
RispondiEliminaMyspace attualmente è frequentato solo da Tom, che sta seduto davanti al monitor e piange. Ma nessuno lo sa perché Tom non aggiorna mai il suo status su facebook.
RispondiEliminaIn realtà Myspace è il primo social network con cui siamo venuti a contatto ed è stato estremamente utile, permette di creare pagine sufficientemente complesse da risultare accattivanti e ha aiutato molte band, fra cui noi, a trovare date e gruppi amici. L’interfaccia è sempre stato macchinoso e un profilo su quel sito ha senso solo se si ha qualcosa da “esporre”, tutto ciò lo ha reso prima “di nicchia”, poi succube di facebook (dove un babbuino potrebbe tranquillamente avere centinaia di amici e rimorchiare anche belle ragazze). Ora Myspace sta semplicemente tirando le cuoia, bisogna prenderne atto.
RispondiEliminaMa per la musica è rimasto qualcosa: dalle date ad alcuni pezzi da ascoltare ... è un po troppo macchinoso,ma più "puro" di faccialibro... o no?
RispondiEliminaCHECcO MERDeZ vi fa gli auguri per l'intervista...ho letto sul vostro myspace.
RispondiEliminadevo ancora creare un account su facebook...myspace non mi è mai sembrato complicato. poco logico sì però...
RispondiEliminaassolutamente sì.
RispondiEliminaMyspace, lo ripeto, ha un senso.
...Questo affermazione sottintende il giudizio su fb...
ti leggi anche il myspace ora?
RispondiEliminae quante cose fai assieme?
Siamo in due/tre ... facciamo cose strane.
RispondiEliminaSiamo al terzo ascolto di "Karel Thole"
RispondiEliminacominci a diventare inquietante
RispondiEliminae quindi siete persone di dubbio gusto in fatto di musica.
RispondiEliminaMi si cominciano a materializzare davanti le copertine di Karel...
RispondiEliminaUno di noi sta scrivendo la recensione, per questo ascolto il cd più volte... anzi, ascolta.
RispondiEliminase lo ascolti quattro volte potresti ritrovarti dentro a "Quinto, uccidi il padre e la madre"
RispondiEliminaA proposito, siete come me veneti, della città dell’Alligatore (quello vero), una zona dove girano o giravano i schei (i soldi, per chi non avesse capito).
RispondiEliminaTutto questo giro di schei ha portato qualche investimento in musica e/o cultura? Domanda retorica? …o era meglio nascere da qualche altra parte per “fare gli artisti”?
RispondiEliminaIl fatto che per”fare gli artisti” sia meglio nascere da altre parti è una triste quanto inequivocabile realtà, testimoniata dal fatto che i “grandi artisti” non sono italiani (qualcuno ce ne sarà, ma pochi). Se poi si pensa a quante band di successo sforna la Svezia, che ha tanti abitanti quanti la Lombardia, c’è da incazzarsi. Per dire, ci sono paesi in cui danno sussidi di disoccupazione ai musicisti che non hanno date, e siamo più lontani noi da quella situazione che il Burundi dalla nostra.
RispondiEliminaCon questo non ci voglio implicitamente definire artisti. Per carità.
Probabilmente per fare i musicisti sarebbe bene spostarsi. Un posto interessante (se si hanno cose da
RispondiEliminadire) potrebbe essere Brooklyn...ma nemmeno lì è così facile vivere di quello che si ama fare.
Non sono così pessimista sui natali che bisognerebbe avere avuto, credo che ora quasi tutti possano
trovare la loro fortuna, il problema è che manca in molti casi la sostanza.
Com’è la vita del giovane musicante indipendente? Come si riesce “a fare l’artista” e nel contempo vivere una vita “borghese”, con lavori e menate varie?
RispondiEliminaPochi, pochissimi, nell’alternative italico vivono di musica …
RispondiElimina… e noi infatti non viviamo di musica nemmeno alla lontana. E’ una passione, per trasformarla in qualcosa di professionale ci vogliono un coraggio e un’intraprendenza fuori dal comune e, non ultimo, culo.
RispondiEliminaNon mi piace la vita divisa tra questo e quello. Non mi posso dedicare pienamente per
RispondiEliminaraggiungere l'indipendenza da musicista, ma è il cane che si morde la coda perchè il lavoro non me
lo permette...i soldi sono pochi e ora come ora da musicista non ci sarebbero proprio, temo.
troverò la soluzione di certo comunque.
Siamo sulla buona strada ...
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaIl primo disco/cassetta della vostra vita? Quello acquistato intendo.
RispondiEliminaUn breve summit della band nel pomeriggio ci ha permesso anche per gli assenti: Io ho cominciato con Fear of the dark degli Iron Maiden, e se stai per dire “ma no, gli Iron!”, sappi che Marco ha optato per “Walthamstow” degli East 17. Già, East 17. Ambasciator non porta pena. Alessandro invece si comprò “abbi dubbi" di Edoardo Bennato, ma penso lo abbia fatto solo per il suo gusto demenziale per i giochi di parole, che poi ha affinato con gli anni. Scrive “Umplee” al posto di amplificatore, tanto per dire.
RispondiEliminao è preveggente o nicola ci ha appena sputtanati sul fatto che sapevamo già le domande.
RispondiEliminaio ho risposto prima perchè ho ascoltato karel thole sei volte di seguito quindi ho poteri decisamente interessanti.
RispondiEliminaPerò non leggo quello che hai scritto, qualcuno è intervenuto ...il fantasma di Karel ...o Karol. Miracolo...
RispondiEliminaKarel Thole santo subito.
RispondiEliminaFederico ascolta Baglioni
RispondiEliminaAppetite for destruction, G'n'R Lies – Guns and Roses: mio fratello maggiore comprò le cassette in una sola volta dividendo la spesa con me.
RispondiEliminatemo tu debba rifare ctrl-v defe, ha cancellato il commento
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina... è vera la storia di Baglioni?
RispondiEliminaCiao Anonimo veneziano.
RispondiEliminabaglioni?
RispondiEliminaUna provocazione situazionista.
RispondiEliminafederico non ascolta baglioni. era baglioni che si faceva ascoltare da federico.
RispondiEliminaho smesso con i primi peli sotto le ascelle.
fede brucia il 2cv
RispondiEliminaTra Jesus Lizards e Arctic Monkeys, tra One Dimensional Man e Fuzztones, Stooges, Mc5 … questo a leggere alcune recensioni e a sentirvi suonare. Sono solo le solite masturbazioni mentali della critica oppure qualche contatto lo sentite? Altri, più nascosti e imprevedibili?
RispondiEliminaMi piace anonimo veneziano. E anche provocazione situazionista. Effettivamente sto compiendo la mia dèrive serale e l'oggetto artistico karel thole è il sottofondo più adatto.
RispondiEliminaDa quando ho smesso con gli east 17.
Diverse sono sicuramente masturbazioni mentali. Spesso le recensioni sentono chiarissime influenze di gruppi che conosce solo il recensore, spesso ti abbinano a gruppi improbabili o che non ti somigliano per nulla. Quelli che nomini ad esempio non mi sembrano proprio il nostro background, anche se sicuramente sono (esclusi gli Arctic Monkeys) gruppi che abbiamo ascoltato tutti e 4. Banalizzando i Ramones e il punk hanno segnato i nostri inizi, il garage ci ha influenzato per anni, i Devo sono stati a loro modo importanti… e, insomma… non è facile riassumere le influenze. Ci sono anche una montagna di gruppi locali che ci hanno accompagnati in questi anni, che pesano molto.
RispondiEliminaah
RispondiEliminaè quell'hippie del batterista in anonimato
Ciao Marco...
RispondiEliminagli Stooges sono il mio gruppo preferito, ma non credo che ci sia qualcosa di loro nella musica che facciamo. Mentre chiaccheriamo ascolto "outrageous" di Kim Fowley. Mi piacerebbe essere così brillante.
RispondiEliminaEffettivamente è ricorrrente che il recensore scriva gruppi che la band non ri-conosce...fanno parte del suo vissuto. E di One Dimensional Man?, con i quali vi aspetta un bel giro di concerti ad ottobre?
RispondiEliminasituazionario!
RispondiEliminaSalve a tutti. Scusate l'intromissione in tarda ora, ma la confessione del primo disco comprato mi pesa davvero sulla coscienza.
RispondiEliminaNon sono certo un gruppo che mi ha influenzato.
Personalmente, quando ascolto un gruppo, sono attratto dai dettagli.
Mi piace lo stile del batterista degli Arab on radar. Mi piace il suono della chitarra di Steve Albini. Mi piace il taglio di capelli di Cindy Lauper.
One Dimensional Man: gruppo che mi massacrò le orecchie e che capitò in un momento di grande ricerca. Un grande gruppo sotto molti aspetti. Non ultimo, per i tempi in cui li vidi live, la comunicazione.
RispondiEliminaragazzi lascio momentaneamente la postazione e cedo a marco l'incombenza
RispondiEliminadoveste esseri più lesti di me a finire vi saluto.
@Nicola
RispondiElimina... è vero, hanno un impatto fisico che non sembrano manco italiani.
@AnonimoCarlo
Intervieni pure e aggiungi ritmo all'intervista...
@Fede
Grazie per essere intervento.
Ora ho le ultime due domande...
RispondiEliminaPerché fate musica? Per liberarvi dai demoni interiori? Per essere amati? Perché vi piace?
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda è una normale necessità...nessun desiderio di liberazione, ma allo stesso
RispondiEliminamodo è un'urgenza.
Una domanda che non vi ho fatto, una risposta e poi tutti a nanna …anzi, a vedere Stracult!...
RispondiEliminaPrima però sistemo i colori della presentazione. Sarò più sobrio.
RispondiEliminaAmmetto un pò di egoismo. Faccio musica perchè mi piace. Trovo soddisfacente il mio ruolo di metaintrattenimento, mentre intrattengo il pubblico intrattengo me stesso. E se al pubblico offriamo lo spettacolo della band, visivo e sonoro, io sono intrattenuto dal pubblico.
RispondiEliminaPer questo credo che i concerti migliori vengano quando c'è il giusto sentimento fra le due parti.
D- dove vorresti essere adesso?
RispondiEliminaR- A San Francisco, vorrei passeggiare, bere e sorridere qualche giorno prima di andare a L.A.
eccomi
RispondiEliminaNon mi hai chiesto perchè ho comprato la cassetta degli east 17.
RispondiEliminaBeh, mi piaceva il cappello di uno della band.
I dettagli...
oh no sono arrivato a "fatevi una domanda e rispondete"
RispondiEliminaci provo:
- Dove ti sembra di essere ora federico?
- Da Marzullo Nerd.
Perfette direi, perfette, diverse nella loro perfezione.
RispondiEliminaLa vita è un sogno, o il web aiuta a vivere meglio?
RispondiEliminaUna questione un tantino forzata no?
RispondiEliminaMarzullo se fosse nato vent'anni dopo non la penserebbe così.
RispondiEliminaabbiamo fatto una certa ora eh?
RispondiEliminaricordo che avevo delle ambizioni, dei sogni, quando questa intervista è iniziata. Ora sono in casa di riposo.
Se Marzullo fosse nato vent'anni dopo sarebbe stato sconfitto dai troll!
RispondiEliminaIl web non esiste. Esiste un bicchiere di vino rinfrescato dalla brezza di una città in riva al mare.
RispondiEliminaQui vorrei suonare.
Non nel web.
Vi siete impaludati...anche se veloci, nella palude sono sempre minimo due orette...
RispondiEliminaW il vino e il il mare ...
RispondiEliminaGrazie agli Speedy Peones, grazie Federico, Nicola e Carlo ( e anche Ale, che non c’era …ma non dormiva se c’era) e ovviamente a de la Squeva…
RispondiEliminaAssolutamente.
RispondiEliminaMarzullo no però...
Ciao, grazie a te!
RispondiEliminaGrazie a te.
RispondiEliminaBuonanotte.
(Marco)
grazie a te , una situazione davvero curiosa.
RispondiEliminaCiao!
Karel Thole avrebbe apprezzato...
RispondiEliminaBuonanotte e buonafortuna Speedy Peones …
RispondiEliminaCiao Diego :)
RispondiElimina@ReAnto
RispondiEliminaBentornato tra noi ... ti vedo abbronzato.