Se ne è andato in silenzio, come il suo cinema, come la sua recitazione a togliere. Se ne è andato troppo presto, manco 49 anni, a conferma del detto “se ne vanno sempre i migliori”. Se ne è andato in questa timida primavera, come lui, sempre a parte, capace di lavorare lontano dai clamori e senza pose da divo.
Eppure il suo cinema era forte, raccontava storie come fosse una cosa normale, come prendere un caffé. Nei miei vecchi quaderni sui film visti, sorta di antenati di questo blog, ho cercato note su di lui senza trovarne (eppure ci sono, le troverò dopo aver pubblicato questo post, in particolare su Gli occhi stanchi, reportage politico/poetico da vedere, come tutto di Corso).
Eppure il suo cinema era forte, raccontava storie come fosse una cosa normale, come prendere un caffé. Nei miei vecchi quaderni sui film visti, sorta di antenati di questo blog, ho cercato note su di lui senza trovarne (eppure ci sono, le troverò dopo aver pubblicato questo post, in particolare su Gli occhi stanchi, reportage politico/poetico da vedere, come tutto di Corso).
Faceva documentari? Film di finzione? Poesie sotto forma di celluloide? ...
Forse l’ultima che ho scritto.
Il mio ricordo va al suo folgorante esordio come attore, Il muro di gomma, anche se forse è sbagliato (Corso è tante altre cose dopo). Ogni volta che rivedo la scena della telefonata con la quale detta quel famoso articolo sui perché della strage di Ustica, mi corre un brivido dietro la schiena. Per questo l’ho messa tra i preferiti sul mio canale YouTube ALLYDIEGO e vi invio a rivederla.
Con Corso Salani un’altra Italia era possibile …
Il mio ricordo va al suo folgorante esordio come attore, Il muro di gomma, anche se forse è sbagliato (Corso è tante altre cose dopo). Ogni volta che rivedo la scena della telefonata con la quale detta quel famoso articolo sui perché della strage di Ustica, mi corre un brivido dietro la schiena. Per questo l’ho messa tra i preferiti sul mio canale YouTube ALLYDIEGO e vi invio a rivederla.
Con Corso Salani un’altra Italia era possibile …
:(
RispondiEliminaRIP
Doppio dispiacere: per Corso, e per la vergogna di stato appena rivissuta in quella così toccante scena.
RispondiEliminaUn saluto silenzioso.
l'ho saputo ieri mattina. ti ringrazio per il ricordo.
RispondiElimina@ReAnto
RispondiEliminaNon conosco bene il significato delle faccine, ma presumo che oggi il sole non rida (da me è sparito)... è scomparso pure Saramago.
@Zio Scriba
Già, continuiamo a morire in silenzio e non ce ne rendiamo conto.
@Harmonica
Grazie a te del passaggio. Corso ha rappresentato molto per il nostro cinema, il minimo ricordarlo.
Niente sole, niente sorrisi, niente primavera. Che giorni tristi, così zuppi di pioggia e perdite.
RispondiElimina@Marte
RispondiEliminaGià, sembrano i versi di un bel blues...
un grande che ci lascia.. mai banale, film e docu-film impegnati che ci lascia in eredità.
RispondiEliminagrazie corso
@Cappellaio
RispondiEliminaGià, un grande, che lascia molto al nostro cinema...
Rivista! Ripercorso il momento tragico!
RispondiElimina@petrolio
RispondiEliminaGià, tragico come molte storiacce della nostra povera patria...quando rivedo quella scena mi viene la pelle d'oca (immagina l'effetto sulla pelle di un alligatore).