L'isteresi, leggo sul mio dizionario, è il ritardo dell’effetto in seguito a variazione della causa. Usata in fisica, per descrivere il comportamento di alcuni materiali magnetici e ferromagnetici, e nell'elasticità, può essere utilizzata anche per descrivere fenomeni biologici ed economici. Anche politici, a pensarci bene. Isteresi è pure il nome del progetto musicale presente questa sera sul blog, il gruppo in divenire fondato da Alessandro Rocchetti. Alessandro, dopo la separazione dai Dilemma nel lontano 2001, è diventato autonomo autore delle sue musiche e dei testi, curati assieme agli arrangiamenti e alla produzione per la sua recente uscita, Transizioni.
Transizioni è un cd fatto quasi tutto da solo, cantato in italiano e realizzato con la collaborazione di Stefano Parodi (chitarre, voce in un pezzo), Stefano Marchetti (voce e cori). Transizioni colpisce per certi testi immediati e diretti, da rabbia giovane direi, e per un approccio non convenzionale alle musiche. I singoli pezzi sono stati composti partendo dalla linee di basso e parlano dei cambiamenti che avvengono ogni giorno … ma non voglio dire troppo. Lascio la parola, anzi, la scrittura ad Alessandro. Lo vedo pronto con le cuffie nello studio di registrazione…
VAI AL SUO MYSPACE http://www.myspace.com/isteresi
Transizioni è un cd fatto quasi tutto da solo, cantato in italiano e realizzato con la collaborazione di Stefano Parodi (chitarre, voce in un pezzo), Stefano Marchetti (voce e cori). Transizioni colpisce per certi testi immediati e diretti, da rabbia giovane direi, e per un approccio non convenzionale alle musiche. I singoli pezzi sono stati composti partendo dalla linee di basso e parlano dei cambiamenti che avvengono ogni giorno … ma non voglio dire troppo. Lascio la parola, anzi, la scrittura ad Alessandro. Lo vedo pronto con le cuffie nello studio di registrazione…
VAI AL SUO MYSPACE http://www.myspace.com/isteresi
Yuu-uuh. C'è nessuno?
RispondiEliminaCiao a tutti, eccomi qui!
RispondiEliminaPerfetto, ciao Isteresi...o devo chiamarti Alessandro?
RispondiEliminaAlessandro (o Ale, per brevità) va benissimo
RispondiEliminaBene Ale, benvenuto nella palude ...
RispondiEliminaAllora parto con la prima, difficile domanda ...
RispondiEliminagrazie, devo stare attento a dove metto i piedi...
RispondiEliminaCerto, e se la risposta è sbagliata rischi di cadere nelle sabbie mobili ...
RispondiEliminaAllora, chi sono gli Isteresi? … o forse dovrei dire, chi è?
RispondiEliminaIsteresi sono principalmente io, Alessandro Rocchetti, che ho scritto tutte le musiche, le melodie, gli arrangiamenti e i testi, li ho “scritti” su un pentagramma Midi, ho suonato le parti di basso. Stefano Parodi ha suonato la chitarra, cantato in una canzone e è stato lo “one man” in studio (X-Studio di Baranzate, ora trasferito a Caronno Pertusella) che ha registrato, sistemato e mixato il tutto, aiutandomi anche nella scelta dei suoni. Stefano Marchetti ha egregiamente cantato ed eseguito anche i cori.
RispondiEliminaTu quindi non canti? ...fai tutto tranne quello...
RispondiEliminaeh, non ho un gran voce e non sono intonatissimo. quindi scrivo parti melodicamente complicate e le faccio cantare ad altri. un po' sadico, lo so...
RispondiEliminaInfatti nella foto che ho messo stai facendo una sfuriata al cantante ...
RispondiEliminaContinuando ...perchè questo nome? Isteresi ...
RispondiEliminaahahah no, nessuna sfuriata! il buon Stefano stava registrando le parti vocali e io lo aiutavo ad "interpretare" le mie idee e le mie melodie.
RispondiEliminapur essendo un cantante molto preparato a volte non riusciva a capire le mie intenzioni e la mia presenza accanto a lui in sala di registrazione lo ha aiutato nel capire la direzione da prendere.
Beh, mi sono sempre piaciuti i nomi così “astratti”, specie se suonano nello stesso modo (o quasi) nelle varie lingue.
RispondiEliminaHai introdotto alcune definzioni del termine "isteresi". quella che preferisco è “fenomeno presentato da un sistema il cui stato in un certo istante dipende anche dai suoi stati precedenti”.
Quindi dal mio punto di vista il nome rappresenta lo stato d’animo nel momento del cambiamento, o quello appena precedente, quello in cui viene presa una decisione, insignificante o fondamentale che sia.
Interessante, devi aveci pensato bene quando hai deciso per quedto nome ...
RispondiEliminasì, mi è venuta in mente la parola e cercandone i vari significati ho sviluppato questo mio personale concetto-guida, da cui prendono ispirazione i titoli ed i concetti delle varie canzoni.
RispondiElimina... già, le canzoni. Come nasce un tua canzone? Prima le parole o prima la musica?
RispondiEliminaPrima la musica. Anzi, prima la linea di basso (essendo io principalmente un bassista) e su quella ci costruisco tutto il resto.
RispondiEliminaPrima la batteria, poi il giro d’accordi di tastiere o chitarra, di seguito gli abbellimenti, gli stacchi, le note ad effetto, l’arrangiamento insomma, e per ultima la melodia della voce: su questa trovo le parole che “calzano” meglio per il concetto che ho in mente e per le note della melodia stessa e la musicalità generale.
In qualche occasione la canzone nasce addirittura partendo da un particolare effetto sonoro… un po’ come la nota di piano passata nell’eco di “Echoes” dei Pink Floyd.
Come sono nate le canzoni di “Transizioni”?
RispondiEliminaMusicalmente tutte nello stesso modo appena descritto. Concettualmente, pur avendo delle idee e dei concetti abbastanza chiari che volevo esprimere, in alcuni casi sono quasi “venute da sé”… nel senso che quando cercavo le parole da “adattare” alle melodie, venivano piuttosto fluidamente, quasi naturali, nonostante le melodie non siano troppo “accademicamente costruite” e le parole non siano banali.
RispondiEliminaIn altri casi mi venivano in mente delle parole che esprimevano bene il concetto da esporre, ma che foneticamente e metricamente non erano adatte; quindi ho cercato sinonimi o parole dal significato leggermente differente, che danno un punto di vista un poco diverso rispetto all’originale.
Inoltre ho cercato di usare parole che abbiano più di un significato, in modo che il testo possa essere interpretato in maniera differente a seconda delle esperienze e della sensibilità dell’ascoltatore.
Sto ascoltando ora "Segnale nello Spazio", e capisco cosa intendi...
RispondiEliminaSe “Transizioni” fosse un concept su cosa sarebbe?
RispondiEliminaBeh, in parte lo è… è un disco che parla dell’uomo e dei processi mentali (che a volte possono “passare” anche dal cuore, beninteso…) che regolano la sua esistenza e quella di tutti.
RispondiEliminaA volte sono riflessioni sul passato e sul fatto che una persona è tale grazie all’accumulo delle sue esperienze e dei suoi incontri (Stati Precedenti – Presenza Sfumata – Vite a Incastro); a volte è il tentativo di capire quand’è che “scatta l’interruttore” che ci fa comportare in maniera differente rispetto alla routine (Crepuscolare); a volte è solo immaginazione di un modo di vita diverso, sia personale (Domini di Domani – Senza Impegno) che “mondiale” (Come un Automa – Segnale nello Spazio – Tecnopaganesimo); ogni tanto è solo il ricordo di un attimo preciso (L’Esatto Momento) o la figurazione di cosa si pensi riflettendo su un’esistenza (Presenza Sfumata) o su un episodio traumatico (Nova Solaris) che potremmo definire “comuni” ma comunque “interessanti” e “particolari”.
In qualche caso ho preferito provare a costruire una “storia” più o meno verosimile e/o autobiografica (Cedevole – Hai Paura delle Mie Parole – Miss Vendetta).
Le canzoni suonano diverse tra loro ed i testi sono molto vari, ma ascoltando tutto il disco si ha un’idea di coesione. Almeno, io ce la sento!
Sicruamente ... si sente.
RispondiEliminaIl disco è stato autoprodotto. È stato facile farlo? Da consigliare ad altri giovani musicanti?
RispondiEliminaNo, non facile, lungo e se vogliamo anche relativamente dispendioso. Da consigliare se si ama lavorare da soli e si crede nella propria capacità musicale e voglia di sperimentare e di pensare anche per gli altri musicisti.
RispondiEliminaSe al contrario si ama provare insieme con altri persone e si ha voglia di farsi “influenzare”, è sconsigliato.
Io volevo creare qualcosa di “totalmente mio” e quindi ho cercato meno interazioni possibili. Ovvio che ho dovuto un minimo “scendere a patti” con i due Stefani e con Lorenzo Pasqua, che ha creato la grafica della copertina seguendo le mie indicazioni, ma dove ho potuto mi sono arrangiato da solo, ad esempio per l’impaginazione, il layout del libretto e delle parti grafiche; anche la collaborazione con l’azienda che ha materialmente realizzato il cd, il libretto e la confezione ha avuto il suo peso, dato che ci sono state delle incomprensioni a livello tecnico non preventivate.
Problemi tecnici non preventivati per la confezione ... lasciamo cadere, ma teniamolo come punto importante per chi si autoproduce il cd (e sono sempre di più).
RispondiEliminaC’è una canzone che rappresenta meglio l’isteresi-sound?
RispondiEliminaMah, difficile da dire… credo che dei 14 pezzi cantati ognuno potrebbe sceglierne una diversa… io sono particolarmente affezionato a Stati Precedenti, L’Esatto Momento e Miss Vendetta.
RispondiEliminaIspirazione: dove trovare l’ispirazione?
RispondiEliminaA proposito di scrittura e ispirazione, mi piace citare Eddie Vedder: le idee migliori vengono nei momenti più inopportuni, quando non hai la possibilità di buttarle giù. Poi le dimentichi, e ti rimane il vago ricordo di una cosa grandissima....che rabbia.
RispondiEliminaUhmmm, no, di solito se mi viene una buona idea non mi scappa più...
RispondiEliminaanche perché il lavoro di composizione musicale è avvenuto col basso in mano e davanti al computer.
anche per la scrittura dei testi, col metodo di comporre che uso io, è stato necessario lavorare al PC, far suonare a ripetizione e battuta per battuta il “pentagramma Midi” e scovare le parole adatte e perfettamente in metrica per la melodia.
Con Internet che rapporto hai da utente?
RispondiEliminaMolto attivo, lo uso costantemente per molteplici scopi, sia comunicativi che informativi, ludici, culturali e lavorativi.
RispondiElimina… e da musicante, il tuo rapporto con la Rete delle Reti e le nuove tecnologie in generale?
RispondiEliminaMyspace?... superato da Facebook?
RispondiEliminaAnche qui molto attivo, ricordo anni fa quando col vecchio gruppo caricammo le nostre canzoni su Audiogalaxy.com, poi Vitaminic.it... il fatto che potessero essere ascoltate ovunque fu incredibile.
RispondiEliminaSecondo me Myspace rimane (o dovrebbe rimanere) più dedicato ai musicisti ed agli artisti che Facebook, che rimane più per uso “privato” e “personale”. Chiaramente però, spesso i confini sono facilmente valicabili.
Facebook …prima criticato perché contro la privacy, contro le libertà, ora mezzo usato per manifestazioni, quindi demonizzato dal potere (che come sempre non capisce le nuove tecnologie).
RispondiEliminaTu ci sei? Come lo usi?
RispondiEliminaIo ci sono ma lo uso più per tenere i contatti che per esprimere qualsiasi cosa mi passi per la testa... non sono uno di quelli che condivide “mi sono alzato tardi” “in colonna in tangenziale” “oggi ho poca fame”... penso che non interessino granché... ma magari mi sbaglio!
RispondiEliminaNo, no, non ti sbagli, purtroppo a volte le cazzate più cazzate hanno successo ...
RispondiEliminaRivendico il diritto alla cazzata, diceva Ugo Tognazzi nei primi anni '80... oggi, cosa direbbe?
RispondiEliminamah... forse "rivendico il diritto alla taggata"? :-)
RispondiEliminaForse scriverebbe così pure il tognazz... e allora parliamo di cinema: va di moda sonorizzare film del cinema muto. Quale film o cineasta del passato ti piacerebbe sonorizzare?
RispondiEliminaUhm, domanda molto complicata.. ci dovrei pensare veramente molto e (ri)vedere molti film del passato per decidere... così al volo direi "Metropolis" dato il mio amore per la fantascienza.
RispondiEliminaA volte invece mi capita di vedere qualche film (o scena di film) attuale e pensare “qui ci avrei messo un bel pezzo cattivo di...”. Per esempio per Matrix avrei insistito più sul metal / industrial... ma i gusti come sempre sono gusti...
Be' citi due film non da poco. Molto importanti per me, ma ci perderemmo ...
RispondiEliminaVieni da Milano, un tempo la capitale morale d’Italia, dicevano. Un tempo, si diceva, l’unica metropoli italiana. Paroloni? Questo ti ha aiutato e ti aiuta nel “lavoro” di musicante?
RispondiEliminaMah, bisogna avere molta fortuna e molte conoscenze. Ci sono pochi posti in cui un gruppo o un musicista (che porti la sua musica) vengono presentati e valorizzati.
RispondiEliminaSpesso sono più graditi i “gruppi juke box” come li chiamo io, quelli che suonano una cover dietro l’altra. Spesso addirittura viene scelta solo la musica di sottofondo.
Ci sono delle felici eccezioni ma non è sempre facile riuscire a proporsi. Credo che sia ancora fondamentale il passaparola, anche se in alcuni casi risulta incomprensibile come siano ignorati gruppi molto validi o invece come “facciano strada” artisti mediocri o comunque che propongono cose già sentite alla nausea.
Hai contatti con altri artisti, buoni, della tua città o regione? Di altre?
RispondiEliminaSì, con musicisti e amici di Milano e dintorni. Fuori di Milano e provincia poco o niente. Quando suonavo col vecchio gruppo e facevamo un po’ di date, capitava di conoscere anche qualcuno che veniva da più lontano.
RispondiEliminaA proposito di concerti: come sarà presentato live questo disco?
RispondiElimina"Transizioni"...
RispondiEliminaQuesto è tutto da scoprire nel senso che per suonare live avrei bisogno di un batterista, di un chitarrista (Stefano Parodi ha già troppi impegni) e un tastierista (eventualmente sostituibile con le basi). L’unico “arruolato” è lo Stefano cantante. Ma con solo basso e voce è un po’ dura!
RispondiEliminaVediamo se l’autunno porterà musicisti ambiziosi che vogliano provare a suonare quello che propongo. Al momento non credo che prima dell’estate siano possibili prove e concerti.
... e allora lanciamo l'appello: musicanti cercasi per progetto Isteresi.
RispondiEliminaIl primo disco/cassetta della tua vita? Quello acquistato intendo.
RispondiEliminagrazie, speriamo che qualcuno accolga l'appello!
RispondiEliminaPrego, lo spero veramente...
RispondiEliminaForse si è persa: perché fai musica? Per liberarti dai demoni interiori? Per essere amato? Perché ti piace?
RispondiEliminaDunque: Audiocassetta originale: “The Wall”, Disco un bootleg dei Pink Floyd, CD originale “Delicate Sound of Thunder” sempre dei Pink Floyd.
RispondiEliminaDai 14 ai 19 anni ci sono stati quasi solo loro per me, musicalmente parlando.
No, ho confuso le domande, comunque non si era persa ... interssanti ascolti.
RispondiEliminaI Pink Floyd...
RispondiElimina...e The Dark Side of the Moon?
RispondiEliminaSenza dubbio faccio musica perché mi piace. Le cose che non mi piacciono le faccio solo se sono obbligato! :-)
RispondiEliminama faccio musica per mettermi alla prova, forse anche per essere amato, o quantomeno apprezzato. E anche per esprimere una parte di me che altrimenti non uscirebbe.
... da molti venerato, per altri meno, anzi ...
RispondiEliminaSi sono incrociate le domande...
RispondiEliminaAlmeno nel finale posso dire: è il bello della diretta...
RispondiEliminaBeh "The Dark Side of The Moon" è IL DISCO.
RispondiEliminapersonalmente credo sia il punto più alto a cui potrei aspirare, non tanto per il successo commerciale, ma per la sua immortalità, la sua attualità anche 35 anni dopo... e sarà attuale anche tra 135 anni.
io personalmente amo questo tipo di dischi, non quelli che parlano della persona famosa in questo momento o del "fatto di oggi" che tra 2 anni nessuno ricorderà neanche chi o cosa fossero.
... e allora, giunti a quest'ora: una domanda che non ti ho fatto, una risposta e poi tutti a nanna ...
RispondiEliminaLa domanda a piacere è sempre la più difficile ...
RispondiElimina... rischi di cadere nelle sabbie mobili ... proprio con l'ultima.
RispondiEliminaAle è caduto nella palude, con il buio sarà dura trovarlo ... c'è pure una luna molto dark che non aiuta.
RispondiEliminaUhm… direi: “Musicalmente, ma non solo, qual è il confine tra azzardo e genialità?”
RispondiEliminaRisposta: “Avere aspettato un secondo in più quando sarebbe stato giusto o un secondo in meno. O viceversa” :-)
Isteresi.
RispondiEliminami sa che si era impantanata una mia risposta... :-)
RispondiEliminaIn realtà Ale ha avuto problemi tecnici, forse il caldo del pc...non rieisciva a leggere la mia ultima domanda, e ha risposto solo leggendola tramite email, ecco spiegato il lungo tempo. Ho consigliato di spegere e riaccendere il pc, a volte funziona... e ha funzionato.
RispondiEliminaTutto è bene, quello che finisce bene ...poteva rimanere offeso il suo pc .
RispondiEliminaBene, se ora mi leggi ti ringrazio e saluto Ale...
RispondiElimina:-D
RispondiEliminaforse la copertina del mio cd si è sentita chiamata in causa!
tra la luna piena che fa trasparire un feto unmano, le falene, i gemelli siamesi che tentano di dividersi... bloccati nel paesaggio quasi marziano e cristallizzati in un attimo di un tempo indefinito...
hanno fatto bloccare il mio pc!
grazie a te Diego per la piacevole chiacchierata e per lo spazio concesso.
RispondiEliminaa presto!
Un incantesimo...
RispondiEliminaGrazie Ale .. e rinnoviamo l’appello: cercasi musicanti per Isteresi.
RispondiEliminaMa qui ve la suonate e ve la cantate fra di voi. Scusate il disturbo.
RispondiEliminaNo, non ti devi scusare Alberto, qui l'intervista è aperta a tutti: prima, durante e dopo ...
RispondiElimina