Questa sera nella palude arriva un gruppo fuori dallo spazio e dal tempo come i Drunken Butterfly. Un gruppo di quelli che amano sperimentare, far confluire suoni ed esperienze diverse, incrociare le arti, quasi fossimo ancora negli anni Settanta. Prendete ad esempio la loro recente opera (non riesco a chiamarlo semplicemente cd), L’ultima risata, quarta prova in quasi dieci anni di vita, uscita presso Irma Records.
L’ultima risata, potrei dire banalmente, è la sonorizzazione dell’omonimo film muto di F.W. Murnau, progetto nato sulla spinta dell'Arci di Macerata per la rassegna MutoMaggio, proseguita come spettacolo dal vivo in tour, ora trasformatosi in disco. Un disco autonomo e godibile anche senza la visione del modernissimo film tedesco del1924 (si usò la cinepresa su di un carrello in modo nuovo, leggo sul mio vecchio Sadoul), che con tredici tracce di rock piacevolmente elettronico rilassa, inquieta, fa sognare.
Ascolto dopo ascolto, mi sono venuti in mente i Radiohead. Ma questi paragoni, come sempre, sono solo masturbazioni mentali da critico. Allora lascio la parola ai Drunken Butterfly in diretta da Bologna. Già, altri non bolognesi nella grassa, nella dotta … per fare arte. Pronti?
VAI AL LORO MYSPACE
L’ultima risata, potrei dire banalmente, è la sonorizzazione dell’omonimo film muto di F.W. Murnau, progetto nato sulla spinta dell'Arci di Macerata per la rassegna MutoMaggio, proseguita come spettacolo dal vivo in tour, ora trasformatosi in disco. Un disco autonomo e godibile anche senza la visione del modernissimo film tedesco del1924 (si usò la cinepresa su di un carrello in modo nuovo, leggo sul mio vecchio Sadoul), che con tredici tracce di rock piacevolmente elettronico rilassa, inquieta, fa sognare.
Ascolto dopo ascolto, mi sono venuti in mente i Radiohead. Ma questi paragoni, come sempre, sono solo masturbazioni mentali da critico. Allora lascio la parola ai Drunken Butterfly in diretta da Bologna. Già, altri non bolognesi nella grassa, nella dotta … per fare arte. Pronti?
VAI AL LORO MYSPACE
Yuu-uuh. C'è nessuno?
RispondiEliminapronti! sono qui...
RispondiEliminaCiao benvenuto nella palude.
RispondiEliminagrazie a te dell'ospitalità, è un piacere scambiare quattro chiacchiere insieme.
RispondiEliminaDico benvenuto, perchè a rappresentare i Drunken c'è Lorenzo, direttamente da Bologna ...forse poi ci sarà qualcun altro del gruppo in collegamento da Macerata. Dico bene?
RispondiEliminaLasciamo il mistero ...
RispondiEliminasi per ora ci sono io da bologna, forse si aggiungerà qualche altra farfalla da macerata ma, non ne sono sicuro, potrebbe essere già troppo ubriaca...
RispondiEliminaBene, allora pertiamo con la prima: chi sono i Drunken Butterfly?
RispondiEliminaI drunken butterfly nascono a macerata all’incirca una decina di anni fa, hanno al loro attivo 4 album, partecipazioni in diverse compilation e svariati tour nel suolo italico. La nostra musica è un misurato mix di rock strutturato su una potente base ritmica, psichedelia ed elettronica.
RispondiEliminaConfermo, sto ascoltando "L'ultima risata" ora...
RispondiEliminaPerché questo nome così psichedelico-etilico?
RispondiEliminaspero sia un ascolto piacevole... :)
RispondiEliminala scelta del nome è stata determinata da due fondamentali motivazioni: la prima è che si tratta del titolo di una canzone dei sonic youth, un gruppo al quale siamo profondamente legati, non tanto dalla musica quanto dalla mentalità, e che ha segnato in maniera importante la nostra crescita musicale; la seconda è che i due termini contrastanti, ovvero la leggerezza della farfalla e la pesantezza dell’ubriacatura, si adattano particolarmente e rappresentano bene quella che è la nostra musica. in particolare io ed andrea rappresentiamo la leggerezza (la psichedelia delle chitarre e delle tastiere), mentre fabrizio e giorgio rappresentano l’ubriacatura (la pesantezza della sezione ritmica). ovviamente sto scherzando: siamo tutti e quattro dei grandi ubriaconi.
RispondiEliminaSì, sì lo è ...
RispondiEliminaIntendevo dire, lo è... piacevole l'ascolto.
RispondiEliminaNon posso sapere se sia o siano ubriaconi...
RispondiEliminaComunque bella come risposta ...mi piacciono le farfalle e io sono un ubriacone, questo posso darlo per certo.
RispondiEliminascherzavo, ma non sul fatto del contrasto sonoro che producono i nostri strumenti.
RispondiEliminaallora andiamo molto daccordo :))
RispondiEliminaCerto, gusti molto simili.
RispondiEliminaComunque bello questo paragone e molto centrato...
RispondiEliminaMi fai venire in mente un racconto di Hemingwey, il "Carrarmato e la farfalla", uno dei miei prefeiti ... meglio Drunken Butterfly però.
RispondiEliminabeh sicuramente più pacifista, ma non per questo meno guerrigliero.
RispondiEliminaTornando alle domande: come nasce un vostra canzone? Prima le parole o prima la musica?
RispondiEliminain questo ultimo disco non ci sono parole, la voce è stata utilizzata come un vero e proprio strumento che emette dei suoni, senza che venga utilizzata una lingua in particolare. questa scelta è stata fortemente voluta, in quanto rende ancora più internazionale il nostro progetto. per rispondere alla tua domanda, per quanto detto sopra va da sé che è arrivata prima la musica.
RispondiEliminaSì, infatti è una scelta originale, spiazzante magari... la voce usata come uno strumento.
RispondiElimina... e allora, come sono nati i pezzi di “L’ultima Risata”, questo vostro nuovo cd?
RispondiEliminai pezzi sono nati dopo aver guardato fino allo sfinimento il film di murnau, in particolare abbiamo cercato di comporre una musica apposita per ogni singola scena del film. è stato un lavoro lungo e complesso ma siamo molto soddisfatti del risultato e devo anche aggiungere con orgoglio che la risposta da parte di critica e pubblico finora è stata ottima.
RispondiEliminaSì, perchè come detto prima, “L’ultima Risata” non è un classico cd rock, ma è la sonorizzazione dell’omonimo film del regista tedesco W.F.Murnau, un film del 1924.
RispondiEliminaCome è nata questa scelta e come si è sviluppata?
RispondiEliminatutto è nato dalla richiesta dell’a.r.c.i. di macerata di sonorizzare questo film nell’ambito della rassegna mutomaggio, che riguarda appunto la sonorizzazione live di capolavori del cinema muto. fino a quel momento i film non erano mai stati sonorizzati da un vero e proprio gruppo rock, inteso nel senso classico del termine, ma piuttosto da quartetti d’archi, pianisti, oppure da artisti che lavorano con l’elettronica per cui per noi si è trattato di una vera e propria scommessa che abbiamo accettato con entusiasmo, abbiamo trovato la proposta estremamente interessante e stimolante.
RispondiEliminaSì, in effetti è una cosa nuova. Avevo sentito solo i Marlene Kuntz, non so se prima o dopo e nello stesso periodo (il film era "La signorina Else", sempre di un regista tedesco del muto), fare una cosa simile. Però, se non sabglio, non hanno fatto un cd poi.
RispondiEliminaInfatti, altra scelta orginale vostra, è farne un cd, che si ascolta indipendetemente dal film...
RispondiEliminaQuesta vostra esperienza con il cinema si ripeterà? Vorreste sonorizzare altri film? Collaborare alla colonna sonora della pellicola di un qualche cineasta attuale?
RispondiEliminahanno realizzato un dvd live, ma in realtà i marlene, per loro stessa ammissione, improvvisano ogni volta che propongono la sonorizzazione al pubblico, per cui direi che si tratta di un progetto concettualmente diverso, pur trattandosi sempre di una sonorizzazione.
RispondiEliminane stiamo discutendo molto tra di noi in questo ultimo periodo proprio perché proveniamo da esperienze diverse, e dobbiamo riconoscere che questo progetto della sonorizzazione sta riscuotendo molto più successo di quanto ne abbiamo mai avuto con i nostri precedenti dischi, per cui non so ancora bene se questo sta a significare che, in qualche modo, abbiamo trovato la nostra strada. in ogni caso, se le cose dovessero continuare così, credo proprio che prenderemo molto seriamente in considerazione l’ipotesi di sonorizzare un altro film dell’epoca del muto. per quanto riguarda una collaborazione con un cineasta attuale, per me sarebbe un sogno che diventa realtà creare una colonna sonora per un film di sorrentino.
RispondiEliminaCerto, Sorrentino, un grande cineasta rock...non solo per il suo ultimo grandissimo film. Sarebbe bello.
RispondiEliminaIl Divo...
RispondiEliminaIspirazione: dove trovate l’ispirazione?
RispondiEliminaA proposito di scrittura e ispirazione, mi piace citare Eddie Vedder: le idee migliori vengono nei momenti più inopportuni, quando non hai la possibilità di buttarle giù. Poi le dimentichi, e ti rimane il vago ricordo di una cosa grandissima....che rabbia.
RispondiEliminaMai capitato? Girate con un quadernetto o un registratore?
RispondiEliminaso già che quando i miei “compari” leggeranno questa tua domanda mi seppelliranno con una risata. sono un tipo molto preciso, metodico e meticoloso e, proprio perché sono convinto della veridicità delle parole di eddie vedder, giro sempre con una piccola moleskin e con il blackberry che mi permette di registrare delle note vocali. A questo proposito però devo raccontarti un dettaglio che mi fa particolarmente incazzare: mentre dormo spesso sogno delle melodie, dei giri di pianoforte o di chitarra ma, al momento del mio risveglio, il ricordo è tutto appannato e confuso e, purtroppo, in quella circostanza non ho potuto “fissare” le idee che, inevitabilmente, vanno perse per sempre. forse dovrei sottopormi a qualche seduta di ipnosi che recuperi tutto il materiale perso. forse dentro di me c’è nascosto il disco campione d’incassi ed io neanche lo so.
RispondiEliminaNo, comuqnue è bella la cosa, molto in linea con quanto diceva Vedder... e bella pure l'idea di fare un disco sotto ipnosi.
RispondiEliminaDall'ispirazione di un film muto al mondo dei sogni ...il passo è breve.
RispondiEliminaC’è una canzone che rappresenta meglio il vostro sound?
RispondiEliminase intendi una nostra composizione, le amiamo tutte alla follia, sono le nostre piccole creature, per cui non riesco proprio a dirti quale rappresenta meglio il nostro sound. se, invece, fai riferimento ad una canzone di qualche altro gruppo, ti rispondo che siamo accaniti fruitori di musica, ascoltiamo di tutto e ci piacciono moltissimi gruppi, anche molto diversi tra loro. a patto che si tratti di gruppi che abbiano dei contenuti.
RispondiEliminaSì, sì, intendevo la vostra, ma hai risposto benissimo.
RispondiEliminaE quando la critica parla di Blonde Redhead, Radiohead, Badalamenti ... cosa pensi. Siamo fuori? ...paragoni che ci possono stare?
RispondiEliminanon faccio fatica ad ammettere che quelli che hai citato sono tra i miei gruppi preferiti, ma dentro la nostra musica ci sono davvero tantissime altre influenze.
RispondiElimina“L’ultima Risata” esce con Irma Records. È il primo cd che fate con la label di Bologna, se non sbaglio. Come vi siete incontrati? Come prosegue il rapporto con loro?
RispondiEliminai primi contatti li abbiamo avuti quando mi sono trasferito a bologna e stavo cercando una produzione che fosse interessata al nostro nuovo disco. non per fare sviolinate, ma in irma abbiamo trovato finalmente una struttura completa, competente e affidabile, nonché composta da persone squisite anche dal punto di vista umano. senza voler togliere nulla alle precedenti label con cui abbiamo lavorato in passato, irma è un’etichetta discografica vera e con la e maiuscola. spero che il nostro rapporto possa proseguire ancora a lungo e possa regalare delle belle soddisfazioni ad entrambi, seppur in un momento in cui il mercato discografico non gode di ottima salute.
RispondiEliminaGià, Irma è molto solida. Senza perdere la dolcezza.
RispondiElimina... e per la crisi del settore, questo è verissimo: una fase di passaggio negativa come molti altri settori, ma per la musica c'è qualcosa di diverso. C'è un cambio di supporti, dato anche dalla rete. Una responsabilità enorme.
RispondiEliminaA proposito, con Internet che rapporto avete da utenti?
RispondiEliminaper in tempi che corrono direi che ormai internet è diventato imprescindibile nella vita di ciascuno di noi. oddio, potresti ovviamente anche vivere senza, ma secondo il mio punto di vista saresti fortemente penalizzato rispetto alla grande maggioranza che lo utilizza quotidianamente per le cose più disparate. ci sono delle cose che caratterizzano fortemente il periodo storico che si vive, come l’automobile, la lavatrice e via dicendo, tutte cose che prima non c’erano ed oggi, nel momento in cui sono divenute di uso comune, fanno la differenza. per quanto mi riguarda, internet fa parte di una di queste cose.
RispondiEliminaPure per me ... e un po' mi fa paura.
RispondiElimina... e da musicanti, il vostro rapporto con la Rete delle Reti e le nuove tecnologie in generale?
RispondiEliminabeh, quello che ho appena detto ha ancora più valore e significato se rapportato all’ambito musicale. prima per poter far ascoltare la tua musica a qualcuno dovevi necessariamente farti vedere in un concerto, oppure far comprare il tuo disco in un negozio, oggi con un semplice clic chiunque può conoscerti ed apprezzare quello che fai, anche dalla parte opposta del mondo. certo, questo ha creato anche un sovraffollamento ma basta saper scremare adeguatamente e scegliere bene. tra l’altro a me piace moltissimo il concetto del musicista/artista che vive in mezzo ai suoi fan, che chatta con loro e si scambia opinioni quasi quotidianamente; in questo senso l’esempio di pierpaolo capovilla de il teatro degli orrori credo che sia significativo e credo anche che, in qualche modo, abbia spazzato via quell’aura da rock star che si portano dietro i vari cristiano godano e manuel agnelli.
RispondiEliminaSicuramente Capovilla è spiazzante e salutatare per la scena rock italica.
RispondiEliminaMyspace ti sembra una cosa buona o solo una vetrinetta? ... superato da Facebook?
RispondiEliminaAnche se ora FB appare ridimensionato, non è più la moda del momento, fa pure cose impegnate, manifestazioni …
RispondiEliminapienamente d'accordo...
RispondiEliminaper capovilla intendo...
RispondiEliminamyspace secondo me ormai ha compiuto il suo corso ed è composto per la grande maggioranza da gruppi musicali di giovanissimi che cercano di “sfondare” e credono ancora nell’illusione che un contratto con una casa discografica possa permettere loro di vivere di musica. facebook lo vedo molto meglio, composto per lo più da persone fisiche, un potente strumento che permette di veicolare le proprie idee in territorio aperto. certo, poi il mondo è anche pieno di coglioni, per cui ti becchi un po’ tutto ma, anche in questo caso, basta saper scegliere.
RispondiEliminaSul vostro myspace leggo che siete di Macerata e di Bologna.
RispondiEliminaSiete dei marchigiani in trasferta a Bologna, città dove non ci sono più bolognesi, come mi diceva Moretto degli… A Toys Orchestra, ascoltando i vecchietti al bar?
RispondiEliminaMi sembra una città musicalmente molto viva, con un bel viavai di musicanti la Bologna di oggi, o sbaglio?
RispondiEliminasiamo tutti originari di macerata ed io mi sono trasferito a bologna da qualche anno. macerata è una piccola provincia, bologna è una vera e propria città per cui le differenze sono tanto ovvie quanto fondamentali. in effetti quando giri per la città senti parlare con ogni tipo di accento tranne quello bolognese, era una cosa che avevo già notato in diverse occasioni. musicalmente direi che si tratta di una città molto viva, penso ad enzo dei toys, un’altra emigrata eccellente beatrice antolini, i settlefish, my awesome mixtape, yuppie flu, un bel giro insomma. comunque ci tengo a precisare che, pur essendomi trasferito e apprezzando tutti i vantaggi che ne sono derivati, mi piace mantenere vive le mie radici. credo che nelle piccole città di provincia ci sia molta introspezione, molto malessere interiore e dove c’è sofferenza l’arte si esprime sempre ai massimi livelli.
RispondiEliminaCompriendo, compriendo bene...
RispondiEliminaAvete contatti con altri musicanti della vostra città o di altre? Bologna, appunto ...
RispondiEliminacome dicevo prima, siamo nel giro da una decina di anni quindi abbiamo fatto tante esperienze e conosciuto tanti altri artisti. con i toys abbiamo condiviso i nostri inizi in quanto eravamo entrambi su fridge records, beatrice antolini è originaria di macerata e mio fratello andrea ha studiato nel suo stesso liceo. abbiamo diviso il palco con i marlene kuntz, giorgio canali, settlefish, verdena, bud spencer blues explosion e tanti altri. nell’estate del 2004 abbiamo fatto uno stupendo tour estivo insieme alla gang, lo storico gruppo dei fratelli severini.
RispondiEliminaTutta bella gente musicalmente parlando... e da alligatore dico di invidiare molto tuo fratello.
RispondiEliminaQuali sono le vostre esperienze con concorsi musicali e rassegne dedicate a gruppi giovani? Quali consigliereste? Qualche esperienza e/o episodio che ricordate con piacere?
RispondiEliminanel 2000 siamo arrivati alle semifinali di rock targato italia ed abbiamo vinto le selezioni di arezzo wave come gruppo rappresentante la regione marche: questi sono i due festival che ci hanno aperto la strada verso qualcosa di serio. i concorsi organizzati dai vari enti locali ed associazioni, soltanto per fare cassa, li abbiamo sempre lasciati perdere. musicultura in questi ultimi anni è diventato un affare serio, anche se credo che il target non coincida con il tipo di musica che proponiamo noi.
RispondiEliminal'esperienza di arezzo è stata stupenda, anche se oggi il festival è ben lontano da quello che era una volta.
RispondiEliminaCerto, non solo nel nome e nella città.
RispondiEliminaIl primo disco/cassetta della vostra vita? Quello acquistato intendo... il tuo, ovviamente, a meno che tu non conosca anche quello degli altri.
RispondiEliminaesatto
RispondiEliminasono cresciuto con il giradischi e gli lp di mio padre, la musica dentro casa mia è stata sempre un elemento imprescindibile e sono infinitamente grato ai miei genitori per questo. mia madre una volta mi ha detto che sono stato concepito con il sottofondo di in the court of the crimson king dei king crimson, cosa chiedere di più?!? la mia collezione personale, invece, è iniziata con l’acquisto di due cd: zooropa degli U2 e superunknown dei soundgarden.
RispondiEliminaWow, cosa chiedere di più?
RispondiEliminaL'ultima: perché fate musica? Per liberarvi dai demoni interiori? Per essere amati? Perché vi piace?
RispondiEliminaricordo ancora bene l'emozione nel togliere il cellophane e nello sfogliare il booklet...
RispondiEliminaEra ancora una cosa fisica, non musica liquida...
RispondiEliminafare il musicista, almeno per noi, non è un lavoro in quanto non ci mantiene, non è un hobby in quanto sarebbe davvero limitativo definirlo così. si tratta di una vera e propria vocazione: o ce l’hai o non ce l’hai. è per questo che mi fa davvero sorridere il fatto che oggi creare un gruppo sia diventata una moda, suona praticamente chiunque, ogni mese vengono pubblicati non so quanti dischi dalle etichette più improbabili. tra l’altro questo ha provocato anche una sproporzione enorme tra l’offerta esagerata di gruppi da un lato, e la domanda da parte di promoter, organizzatori di eventi e gestori di locali dall’altra, con il risultato che anche il mercato live, oltre a quello dei dischi che ormai è morto e sepolto, è saturo e svilito.
RispondiEliminaSì, questo è un problema che investe molti ambiti del creare, dalla scrittura al giornalismo, forse il cinema, molto la musica.
RispondiElimina...ma il discorso si farebbe troppo complesso per qust'ora.
RispondiEliminaE allora, visto che le altre farfalle si sono ubriacate (con del Sangiovese o del vino marchigiano?), una domanda che non ti ho fatto, una risposta e poi tutti a nanna ...
RispondiEliminapiù che una domanda e una risposta mi piacerebbe porre l’attenzione sul fatto che oggi in italia abbiamo tanto bisogno di contenuti, di gruppi seri che portino avanti concetti profondi. questo è un periodo storico in cui imperversano programmi come x-factor e amici che, nonostante non abbiamo il minimo valore culturale, determinano quelli che sono i nuovi personaggi musicali del momento. è un gioco al ribasso che appiattisce tutti di fronte alla televisione, e questo vale tanto per la musica quanto per qualunque altra forma d’arte; ci siamo ridotti al punto in cui la massima ambizione delle adolescenti è quella di diventare una velina. bisogna ribellarsi a questo stato delle cose, a chi ci vuole rimbecilliti e senza cultura, e provare a fare qualcosa di concreto ognuno nel nostro piccolo. se vogliamo, anche questo è stato il senso che ci ha spinto a sonorizzare una pellicola neorealista tedesca del 1924: l’ambizione di creare qualcosa che avesse dei contenuti ed un minimo di valore culturale.
RispondiEliminaConcordo, bisogna alzare il livello culturale o non ci si esce più.
RispondiEliminaGrazie farfalla ubriaca...
RispondiEliminaDi Sangiovese ...
RispondiEliminanon c'è di che alligatore, è stato un vero piacere, tra l'altro in una formula molto simpatica ed innovativa! grazie per averci (mi) ospitato.
RispondiEliminaGrazie a te ...buonanotte e buonafortuna Drunken Butterfly.
RispondiEliminabuona notte a tutti...
RispondiEliminaniente male i drunken butterfly
RispondiEliminaCerto, per essere ubriache queste farfalle non sono niente male ...
RispondiEliminaBuondì! Ho ascoltato qualcosa sul loro myspace...Mi piacciono :) originale l'esperienza con il cinema...
RispondiEliminaE poi io lo dico sempre che un po' di vino fa bene alla salute.
Sì, l'esperienza con il film muto è una strada interessante, che può portare cose nuove nel rock italico, nuove ispirazioni, nuovi spettacoli e perchè no, interesse verso il cinema del passato...
RispondiEliminaQuanto al vino,per me è un vero toccasana, lo dico sempre; io vado oltre al -un po'-(e che si fottano i limiti e i proibizionisti).