Pagine

martedì 30 marzo 2010

Intervista a unePassante

Mi piace passare da un estremo all’altro perchè mi piace tutta la musica. Se la scorsa settimana ero a Bolzano in compagnia di un giovane gruppo metal, questa sera sono a Palermo, con un altrettanto giovane gruppo di dolce pop-folk-rock e una voce di donna che in(canta). Lei è Giulia, scrive e canta le sue canzoni accompagnandosi alla chitarra, ha girato l’Europa, dalla Francia all’Inghilterra non disdegnando alcune belle città italiane come Siena e Firenze, dove ha incontrato Guido, Sergio, Michele, Simone. Insieme hanno dato vita al progetto unePassante (da Baudelaire, forse? …sarà una delle domande).
Dopo tanto viaggiare, prove, concerti, idee, finalmente un bel cd, More than one in number, con la nuovissima label Anna The Granny, un cartonato dal profumo tenue di primavera (anche se è uscito a gennaio), con dei bei disegni interni, un gatto bianco e della musica celestiale. Ricorda Nick Drake, o Damien Rice questa musica, o Polly Paulusma, ma anche Ani DiFranco …insomma, quando qualche giovane musicante mi ricorda tanti grandi nomi, vuol dire che ha trovato la sua strada ed ha già una sua personalità.
Ma comincio a dare i numeri. Meglio sentire se c’è Giulia da Palermo e qualche altro amico dalla Toscana. O viceversa… o anche dalla luna, se lassù hanno una connessione internet… Pronti?
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/unepassante

165 commenti:

  1. Ciao, benvenuta nella palude...questa sera bagnatissima, e con un temporalone all'orizzone. Speriamo non salti la luce...

    RispondiElimina
  2. ah ecco, in effetti... "io" è Giulia

    RispondiElimina
  3. Ti invidio, a parte la mancanz adi sole...

    RispondiElimina
  4. Se ci siete tutti, possiamo partire...

    RispondiElimina
  5. vai! non credo che Guido e Simone potranno unirsi.. uomini impegnati!

    RispondiElimina
  6. eh sì, si stava bene a palermo, io ho dovuto accendere il riscaldamento per un'ora oggi...

    RispondiElimina
  7. Comuqnue, ogni zona d'Italia ha il clima che si merita...

    RispondiElimina
  8. non mi lamento allora, è che fino a ieri ero a palermo anch'io!

    RispondiElimina
  9. anche, ma anche per mangiare le leccornie offerte dal babbo di giulia e per un video

    RispondiElimina
  10. :) una grande domenica culinaria, in effetti!

    RispondiElimina
  11. Magari dopo ne parliamo, ora vado con la prima, difficile domanda: chi è/sono unePassante?

    RispondiElimina
  12. inziamo tosti, eh? unePassante è un progetto musicale che aggrega diverse persone: in origine c'erano le mie canzoni, scritte quasi per gioco e registrate a casa. Poi, grazie all'incontro con i musicisti che fanno parte della band e con il produttore Gianmaria Ciabattari, unePassante si è evoluto in un progetto "plurale".

    RispondiElimina
  13. Se vuoi i nomi, eccoli: Giulia Sarno (voce e chitarra), Guido Masi (chitarre), Michele Staino (contrabbasso) e Simone Sfameli (batteria)... e un'infinità di collaboratori per i quali ci vorrebbero diversi commenti qui!

    RispondiElimina
  14. Perché questo nome così particolare? Baudelaire suppongo …

    RispondiElimina
  15. questa la lascio a giulia

    RispondiElimina
  16. Sì, il nome viene da una poesia di Baudelaire, A Une Passante appunto. L'ho tradotta dal francese all'inglese ed è diventata il testo di una delle nostre canzoni (A Une Passante). Poi in verità il nome ha assunto tanti significati. Per dirne una, rispecchia una certa attitudine al vagabondaggio che mi contraddistingue... sono una senza patria.

    RispondiElimina
  17. Be', questo è molto bello...ma viaggiamo all'interno: come nasce un vostra canzone? Prima le parole o prima la musica?

    RispondiElimina
  18. Per me, cronologicamente viene quasi sempre prima la musica. Nel senso che parto da quella, da un giro armonico, da una suggestione melodica. Poi il testo vi si modella sopra. Mi capita di utilizzare parole che avevo scritto mesi, anni prima, oppure di scriverle lì per lì su indicazione della musica stessa. Comunque è sempre la musica a chiamare le parole giuste, in un certo senso...

    RispondiElimina
  19. Io al momento ho contribuito solo agli arrangiamenti quindi anche questa la lascio doverosamente a giulia

    RispondiElimina
  20. Come sono nate le canzoni di “More than one in number”? ... e gli arrangiamenti...

    RispondiElimina
  21. Sono nate nell'arco di tre anni circa. Sono passate attraverso un processo di arrangiamento che le ha portate dalla forma basilare (chitarra e voce) che avevano in origine fino alla veste complessa che hanno nel disco, passando per molti stadi intermedi. Gli arrangiamenti per l'esecuzione live, ad esempio. Ogni canzone ha avuto un suo percorso tortuoso, e continua ad averlo. L'arrangiamento in un certo senso non finisce mai, e in questo modo una canzone non smette mai di dire cose nuove.

    RispondiElimina
  22. Anche su disco sembrano ogni volta diverse ...è magico.

    RispondiElimina
  23. Per quanto riguarda gli arrangiamenti, per lo più nascono in sala, provando insieme al gruppo e tentando soluzioni diverse. Oppure riascoltando le prove di un pezzo e riflettendo su cosa non funziona e cosa no caso per caso. I miei contributi nascono spesso proprio da questa riflessione solitaria, per poi proporli al gruppo alla prova successiva.

    RispondiElimina
  24. Ispirazione: dove trovate l’ispirazione? …A proposito di scrittura e ispirazione, mi ricordo quello che diceva Eddie Vedder: le idee migliori vengono nei momenti più inopportuni, quando non hai la possibilità di buttarle giù. Poi le dimentichi, e ti rimane il vago ricordo di una cosa grandissima....che rabbia.

    RispondiElimina
  25. Mai capitato? Girate con un quadernetto o un registratore?

    RispondiElimina
  26. Sì, sono d'accordo, in questo caso abbiamo lavorato su un lavoro iper stratificato, ogni brano è passato attraverso varie mani e ha cambiato pelle molte volte. I brani del disco e quelli live hanno arrangiamenti studiati ad hoc come hai detto giustamente

    RispondiElimina
  27. Tutte le mie idee migliori sono andate perdute per sempre, temo. Non ho mai fatto nulla per cercare di fermarle...

    RispondiElimina
  28. ahahahahahahah povere idee! Quello di cui parla Vedder è l'ispirazione improvvisa, quella melodia che ti assale, o quel giro di parole... Io mi premunisco, giro sempre con un quaderno da molti anni, per le parole. Le melodie sono più difficili da appuntare: quando mi capita, e mi capita spesso quando sono in macchina per esempio, cerco di canticchiare senza sosta fino a quando non arrivo a casa e posso fissarla. Ma molto spesso si perdono, poi magari ritornano...

    RispondiElimina
  29. Da jazzista mi sforzo di tirare fuori le idee nella maniera più estemporanea possibile, senza rendermi conto di cosa stanno facendo le mie mani. E' divertente, anche se riconosco che ha i suoi limiti come processo

    RispondiElimina
  30. Il nostro sound è piuttosto variegato, come avrai notato ascoltando il disco. Non credo di poter individuare una canzone in particolare che lo possa definire... mi spiace! MIchele tu che ne dici?

    RispondiElimina
  31. Non so... per quanto mi riguarda Emotional Countdown è quella in cui mi sono sentito di aver partecipato di più all'arrangiamento e penso che abbia rappresentato un bel lavoro di squadra anche da parte di tutti gli altri.

    RispondiElimina
  32. E quella canzone sotto la doccia?...come nasce? Come è stata realizzata? Arrangiamento minimale ma molto efficace.

    RispondiElimina
  33. La canzone sotto la doccia è un chiaro esempio di quello di cui parlavamo prima, l'ispirazione improvvisa. E mi è venuta in macchina, appunto! Ho iniziato a canticchiare quella che poi è diventata una parte della melodia, sono tornata a casa, ho trovato il giro armonico, ho scritto il testo... Questo è successo dopo che avevamo finito di registrare il disco credo, e la canzone non ha avuto sviluppo lì dentro. Allora ho deciso di riprodurre un po' questa cosa attraverso l'espediente della doccia.

    RispondiElimina
  34. ... ed è stata realizzata con due microfoni nel bagno del mio ragazzo, che l'ha registrata!

    RispondiElimina
  35. Be', si deve essere divertito un mondo. Un pezzo originale, che non avevo mai sentito, una bella storia.

    RispondiElimina
  36. Voglio solo aggiungere che quella parte è stata una sorpresa anche per il nostro produttore!

    RispondiElimina
  37. E sì, l'ho portata direttamente al mastering... tutti l'hanno sentita ormai a cose fatte e non hanno avuto il coraggio di opporsi!

    RispondiElimina
  38. Come minimo avrebbe subito un editing... :-)

    RispondiElimina
  39. Hanno fatto bene, c'è dello sperimentale, del rischio, non è da tutto oggi. Brava Giulia e anche al tuo ragazzo... e a chi non si è opposto.

    RispondiElimina
  40. Questo vostro primo cd è uscito con la giovane label indipendente Anna The Granny, con il supporto promozionale di ABuzzSupreme. Come vi siete incontrati? Come prosegue il rapporto con loro?

    RispondiElimina
  41. Anna The Granny è come una sorella di unePassante. Gianmaria Ciabattari, labale manager e nostro produttore, ci segue da sempre, è parte integrante del progetto. Con lui abbiamo lavorato agli arrangiamenti e alle registrazioni, all'artwork...

    RispondiElimina
  42. Con A Buzz Supreme è stato un incontro fruttuosissimo: alcuni collaboratori ci hanno parlato di loro e li abbiamo contattati, e abbiamo inziato a lavorare subito. Abbiamo un rapporto molto stretto, credo che stiano facendo un grande lavoro per noi e gliene siamo grati. E stiamo stringendo una bellissima amicizia.

    RispondiElimina
  43. Sì, è vero, me ne accorgo dai gruppi che intervisto e mi dicono che sono molto soddisaftti. O hanno paura di Andrea e Fabio, o è vero ...non gli ho mai visti, non so se sono robusti e cattivi...

    RispondiElimina
  44. tutt'altro, direi, ma fabio non so se l'ho mai visto nemmeno io..

    RispondiElimina
  45. Con Internet che rapporto avete da utenti?...a naso, mi sembra ottimo.

    RispondiElimina
  46. ahahahahahhahahahah no, credimi, è pura sincerità, nessuna minaccia! Sono due persone splendide

    RispondiElimina
  47. Un rapporto molto intenso! Io sono abbastanza dipendente. Un mondo che non ho mai esplorato veramente però è quello dei blog... magari questa intervista è l'occasione per farmi scoprire una nuova dimensione!

    RispondiElimina
  48. Amore e odio. Spesso mi sono sentito vicino a Luttazzi quando dice “che ti importa di essere connesso col mondo se non sei capace di comunicare col tuo vicino di casa?” o qualcosa di simile, non ho la citazione esatta...

    RispondiElimina
  49. Una cosa che trovo eccezionale è la possibilità offerta da youtube di imparare a suonare osservando i maestri. Mi sarebbe piaciuto averlo a disposizione quando ero più piccolo.

    RispondiElimina
  50. scusate il doppione ma mi era partito un messaggio di errore

    RispondiElimina
  51. In effetti mi viene in mente anche Guzzanti... Aborigeno, ma io e te... che cazzo se dovemo di'?

    RispondiElimina
  52. Forse era quello sì, abboriggeno!

    RispondiElimina
  53. E allora io ci metto Freak Antoni: meno internet, più cabernet...

    RispondiElimina
  54. … e da musicanti, il vostro rapporto con la Rete delle Reti e le nuove tecnologie in generale?

    RispondiElimina
  55. Appunto come dicevo prima, youtube può essere un ottimo strumento didattico. Per quanto riguarda la tecnologia in generale trovo strepitose le possibilità offerte dal punto di vista della registrazione, dell'effettistica, e della creazione di musica elettronica. Sono così entusiasta di Guitar Rig, che ci ho praticamente costruito un progetto su, insieme ad un amico percussionista appassionato di elettronica.

    RispondiElimina
  56. Credo che le nuove tecnologie e la rete abbiano rivoluzionato il modo di essere musicisti. La possibilità di entrare in diretto contatto con milioni di potenziali ascoltatori e con altri musicisti... la possibilità di registrare la musica in casa, a costi irrisori... Io però devo dire che sono nata come musicista quando già questo mondo era bello e pronto, quindi non posso fare grandi confronti!

    RispondiElimina
  57. Myspace vi sembra una cosa buona o solo una vetrinetta? ... superato da Facebook? Guitar Rig? è un socialnetwork per chitarrisiti?

    RispondiElimina
  58. Myspace è stata una rivoluzione, e lo è ancora. Come social network ovviamente non ha chance di sopravvivere a Facebook, che è strutturato molto meglio, ma per la musica è essenziale. Con myspace chiunque ha la possibilità di far sentire quello che fa a chiunque. Questo naturalmente genera un caos anarchico che ancora dobbiamo imparare a gestire. Ma come tutte le rivoluzioni richiede un periodo di assestamento.

    RispondiElimina
  59. No Guitar Rig è un emulatore software di qualsiasi pedaliera ed effetto un chitarrista possa mai essersi sognato di comprare. E' pazzesco

    RispondiElimina
  60. Io credo di essere l'unico del gruppo che non ha ancora aperto un profilo Facebook, quindi forse è meglio se non dico nulla sull'argomento per non rischiare di dire banalità. Su myspace sono partito (in ritardo, ovviamente...) con grandi speranze, ora temo che sia responsabile dell'abbattimento della soglia dell'attenzione nei confronti dei nuovi gruppi da parte degli utenti. Ci troviamo davanti a una proposta così sterminata che ci sentiamo in diritto di giudicare se un gruppo ci piace dopo venti secondi di una canzone. Da una parte mi spaventa.

    RispondiElimina
  61. Non credo myspace sia causa, ma piuttosto un epifenomeno di quello che dici tu Michi... comunque ancora è presto per avere le idee chiare, credo.

    RispondiElimina
  62. Palermo, Firenze, Siena, Parigi, Londra…di dove siete? Cittadini del mondo? Mi spiegate tutto questo peregrinare?

    RispondiElimina
  63. Già, epifenomeno. Mi mancava la parola! Ma penso tu abbia ragione...

    RispondiElimina
  64. Io sono palermitana, così come il batterista Simone e qualcuno dei collaboratori del disco. Michele e Guido invece sono fiorentini, così come l'etichetta. Le città che hai menzionato sono quelle in cui io ho fatto parte delle mie peregrinazioni... Come dicevo, sono una senza patria! Me ne sono andata da Palermo a 18 anni e ho girato molto, cosa che continuo a fare cercando però di tenere un piede a Palermo per vari motivi. Non riesco a trovare una collocazione stabile. Ovunque vada dopo un po' ho bisogno di scappare. Non so perché. Ma credo che la musica di unePassante tragga parte della sua linfa vitale da questo, e dal fatto che veniamo da posti diversi.

    RispondiElimina
  65. Io ho peregrinato molto poco nella mia vita, nel senso che ho viaggiato abbastanza ma non ho mai vissuto da nessun altra parte che a Firenze. Però si fa sempre più forte in me l'idea di lasciare la città e magari anche l'Italia al più presto, con il gruppo che mi segua a ruota, possibilmente!

    RispondiElimina
  66. Dimmi solo dove e quando ci vediamo...

    RispondiElimina
  67. Cittadini del mondo, è un bel messaggio... anche dal punto di vista musicale.

    RispondiElimina
  68. Ancora non so, cambio idea ogni giorno!

    RispondiElimina
  69. Purtroppo l'atmosfera che si respira in Italia in questo periodo non è esaltante, ne abbiamo avuto conferma oggi... Non so se avete visto la foto della Polverini che fa il saluto romano per festeggiare la vittoria...

    RispondiElimina
  70. Non ho ancora avuto il piacere.

    RispondiElimina
  71. No, per fortuna non l'ho ancora vista, ma posso immaginare.

    RispondiElimina
  72. Beati voi, vi siete risparmiati un attacco di nausea

    RispondiElimina
  73. Io mi sono preso un libro che s'intitola "Scappo via", quando l'avrò letto vi dirò...e la librai mi ha detto che è un libro che va a ruba. Non credo sia un buon segno 8a parte per l'editore).

    RispondiElimina
  74. Che è un piccolo editore, non Lui...

    RispondiElimina
  75. Facci sapere, soprattutto la méta!

    RispondiElimina
  76. La copertina è delicata, un cartonato che sembra quello di un vinile. E dentro c’è un bel disegno con raffigurati i componenti della band all’interno di un treno affollato. Giulia ha un bel gattone bianco in braccio (l’immagine che ti sei scelta nel blog), c’è pure Bobo dal taschino di Michele (qualche parentela con Sergio?) …di chi è opera tutto questo? Cosa rappresenta? Voi sempre in viaggio? …

    RispondiElimina
  77. L'artwork del disco è della designer Benedetta Ciabattari. L'illustrazione di cui parli è dell'artista Mauro Maraschi. E' tutto in carta riciclata... per dare un messaggio di sotenibilità ambientale. L'immagine rappresenta la pluralità del progetto unePassante: sono i ritratti di quasi tutte le persone che hanno collaborato al disco. More Than One In Number è proprio questo: una folla di gente che si ritrova insieme in un posto un po' stretto, ognuno col proprio spazio ma a contatto con gli altri.

    RispondiElimina
  78. Su Bobo, creazione di mio babbo, sento di dover spendere due parole. Si tratta di una sorpresa che il buon Mauro mi ha voluto fare e l'ho vista solo a libretto già stampato. L'ho trovato un gesto simpatico, anche se per me ormai Bobo e il suo mondo rappresentano da molto tempo anche un impegno lavorativo e quindi non sono per me necessariamente legati solo a ricordi affettuosi. Non che ce l'abbia con loro però, sai com'è, quando una cosa diventa il tuo impegno lavorativo quotidiano, per quanto un impegno che svolgo con passione e piacere, credo che la percezione sia per forza diversa da quella di un lettore esterno.

    RispondiElimina
  79. E Giulia può confermare i livelli di stress che raggiungo quando devo fare la vignetta tra uno spostamento in macchina e un soundcheck!

    RispondiElimina
  80. Altissimi livelli di stress! Soprattutto quando siamo in macchina, con tutti gli strumenti... e il computer aperto sulla testa! :)

    RispondiElimina
  81. Stretti come nel disegno della cover...

    RispondiElimina
  82. Bobo è un'opera d'arte, e conoscere Sergio è stato per me un onore... forse non te l'ho mai detto Michi!

    RispondiElimina
  83. No, il gatto in realtà è Mauro stesso...

    RispondiElimina
  84. Dai non esagerare, poi penso che mi hai preso nel gruppo solo per questo!

    RispondiElimina
  85. Ma come, non c'eri arrivato? Era talmente ovvio...

    RispondiElimina
  86. Diabolica come Lisa in The Room...

    RispondiElimina
  87. Ah, ah,ah, bella questa...comuqnue una bella storia...e io ho insistito per averti per questo qui stasera. Un saluto a Sergio.

    RispondiElimina
  88. Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaha

    RispondiElimina
  89. Totniamo alla musica: il primo disco/cassetta della vostra vita? Quello acquistato intendo.

    RispondiElimina
  90. Scusa sai ma siamo diventati due "roomies" di recente...

    RispondiElimina
  91. Oddio... qua siamo allo sputtanamento massimo! Il primo cd che ho posseduto è stato Hanno ucciso l'uomo ragno... ma è stato un regalo (da me fortemente sollecitato...) Io ho due fratelli molto più grandi di me, quindi ho inziato saccheggiando le loro collezioni. Con Bjork, i Massive Attack, e poi il grande amore... i Radiohead. Non dimenticherò mai il giorno che è uscito Amnesiac, sono andata a comprarlo, sono tornata a casa e l'ho ascoltato sdraiata sul letto a occhi chiusi...

    RispondiElimina
  92. Io da bambino avevo solo due idoli: i Beatles e Edoardo Bennato. Il film Yellow Submarine lo guardavo letteralmente tutti i giorni. Però i loro dischi ce li avevo già in casa perchè piacevano anche ai miei genitori e alla mia sorella più grande. La prima cassetta comprata da me probabilmente è stata quella di The Soul Cages di Sting del 1991, a undici anni circa. Poi ho scoperto, in ordine, i Police, i Pink Floyd, i Primus (le tre P) e i Red Hot Chili Peppers.

    RispondiElimina
  93. Io le cassette neanche me le ricordo... :P

    RispondiElimina
  94. Per Giulia: lo sputtanamento per il primo disco è di molti (io avevo Nikka Costa, pensa te...non commentiamo).
    Per Mic: Yellow Submarine lo adoro...i biechi blu, quei colori... il doppio dei Beatles (blu e rosso) è tra i miie primi acquisti.
    Ottimi i vostri, grandi i Radiohead.

    RispondiElimina
  95. Ancora oggi è tra i miei film preferiti

    RispondiElimina
  96. Eh sì, oggi sono imbarazzanti ma sono stati un grande amore

    RispondiElimina
  97. Michele si scalda sempre suonando i Red Hot al contrabbasso... e cantandoli...

    RispondiElimina
  98. Meglio scrivere, disegnare, registrare, suonare dal vivo? …a proposito, avete qualche vostro concerto da segnalarci per i prossimi giorni?

    RispondiElimina
  99. Eh sì lo ammetto, ho questa perversione..

    RispondiElimina
  100. Meglio fare tutte queste cose! Ognuna di queste dimensioni della musica ha il suo enorme fascino, la sua magia. Concerti nei prossimi giorni non ce n'è, ricominciamo a fine aprile a Firenze, poi faremo un giro più a sud, poi a nord... ma ancora niente che possa essere annunciato.

    RispondiElimina
  101. Al contrabbasso....wow. Californication....

    RispondiElimina
  102. ... e girare un video? Come è andata?

    RispondiElimina
  103. Registrare non mi piace particolarmente, ancora non mi sento a mio agio in studio. La mia dimensione ideale è il live, ed esibirmi sul palco è ancora la principale ragione per cui suono, data anche la mia mezza anima di jazzista. Un giorno mi piacerebbe poter dire la stessa cosa della scrittura. Per quanto riguarda i disegni, quelli che mi sono riusciti meglio purtroppo li ho sempre abbandonati sulle tovagliette dei ristoranti, un po' come gli spunti musicali di cui sopra.

    RispondiElimina
  104. Hai fatto felice qualche gestore di pizzeria, dai...
    Il video abbiamo finito di girarlo... proprio oggi ho fatto l'ultima scena con il regista, Gabriele Gismondi di Mon Amour Film. Questa domenica abbiamo girato una grande scena, ci siamo divertiti tantissimo... Ah, il pezzo è Bats Rats And Cats, per la cronaca.

    RispondiElimina
  105. Spero di vederlo presto ...mi iscriverò al vostro youtoube...

    RispondiElimina
  106. Sarà pronto verso la metà di Aprile

    RispondiElimina
  107. Tra Ani DiFranco e Tracy Chapman, tra Suzanne Vega e Michelle Shocked, Marta Collica, Nick Drake … questo a leggere alcune recensioni e a sentirvi suonare. Sono solo le solite masturbazioni mentali della critica oppure qualche contatto lo sentite? Altri, più nascosti e imprevedibili?

    RispondiElimina
  108. A me fa molto piacere quando i critici ci accostano ad altri artisti, anche se spesso è gente di cui ho ascoltato un pezzo distrattamente e niente più. La cosa che mi fa ridere è che se una donna fa musica viene accostata necessariamente ad altre donne. Io ascolto molta più musica fatta da uomini che non da donne. E non credo francamente che il fatto che io sia donna condizioni la mia musica più del fatto che, che ne so, sono nata nel 1983 a Palermo. Comunque sono paragoni lusinghieri, quindi non mi lamento!

    RispondiElimina
  109. Confermo è stato molto divertente da girare, ora aspettiamo di vederlo finito...

    RispondiElimina
  110. Sì, è una cosa strana, quello di accostarti a donne perchè sei donna. Scrivendo la domanda, lo pensavo pure io... infatti sento anche Nick Dtrake e Damien Rice, o gruppi solo maschili...

    RispondiElimina
  111. Perché fate musica? Per liberarvi dai demoni interiori? Per essere amati? Perché vi piace?

    RispondiElimina
  112. Beh, sta di fatto che ho ascoltato molto di più Nick Drake e Damien Rice (soltanto "O" però) che Suzanne Vega e Ani Difranco!

    RispondiElimina
  113. La seconda che hai detto. La risposta è dentro di te, e però è sbagliata.

    RispondiElimina
  114. Ok, ho capito che spetta a me la risposta seria alla domanda bollente... Credo che chi fa arte lo faccia per un milione di motivi insieme. C'è una sorta di catarsi, è vero. Un modo di superare, elaborare le esperienze, riflettere, e trasmettere tutto questo agli altri. Comunicare.

    RispondiElimina
  115. Un modo di mettere giù quello che ci rimbalza addosso dal mondo... Neutralizzarlo e amplificarlo insieme.

    RispondiElimina
  116. E poi, detto fra noi: non sappiamo fare nient'altro.

    RispondiElimina
  117. Che è la cosa migliore, non saper far altro ...

    RispondiElimina
  118. Una domanda che non vi ho fatto, una risposta e poi tutti a nanna che qui ha cominciato a tempestare ...sturm un drang, aiuto, vengo nella calda Sicilia (prima passo in Toscana a prendere Mic per conoscere Sergio, ovviamente ...)

    RispondiElimina
  119. la marzullata la lascio a giulia...

    RispondiElimina
  120. Grazie Michele!
    Beh, intanto ti ringrazio per non averci fatto la classica "progetti per il futuro?", che mi blocca sempre... (sto prendendo tempo...)

    RispondiElimina
  121. La domanda a piacere è sempre temibile...

    RispondiElimina
  122. Beh, potrei chiedermi: cosa dici nei tuoi testi? Un grosso autogol, perché anche questa è una domanda a cui non so mai rispondere, ma prima o poi dovrò imparare, quindi...

    RispondiElimina
  123. Mi sono divertito, grazie UnePassante...

    RispondiElimina
  124. I miei testi parlano della mia relazione mai facile col mondo, con le persone, con le idee. E lo fanno cercando di spiegarlo innanzitutto a me. Mi piacerebbe che qualcuno li analizzasse, e mi spiegasse cosa penso e come lo dico.

    RispondiElimina
  125. Anche io mi sono divertita molto, grazie davvero!

    RispondiElimina
  126. Bello, magari un giorno uscirà un bel tomo ...

    RispondiElimina
  127. Un libro di analisi dei testi di unePassante ...non dico chi farà i disegni ...

    RispondiElimina
  128. Buonanotte e buonafortuna unePassante. Grazie Giulia e Mic...

    RispondiElimina
  129. Buonanotte Alligatore! Grazie e a presto

    RispondiElimina
  130. Sempre bello leggere queste interviste che fanno conoscere nuove realtà.

    RispondiElimina
  131. @Daniele Verzetti il Rockpoeta®
    Grazie Daniele, spero siano utili e trasmettano buone vibrazioni come è successo a me con unePassante.
    @LaMentePersa
    Grazie Gio'...finalmente ti rivedo, ed è una bella cosa.

    RispondiElimina

AAAATenzione, il captcha (il verificaparole) è finto, non serve immetterlo. Dopo il vostro commento, cliccate direttamente su PUBBLICA COMMENTO. Se siete commentatori anonimi, mi dispiace, dovete scrivere il captcha ...