Ancora una volta un gruppo italiano con etichetta straniera. Ancora una band di rock contaminato/contaminante, sono di scena questa sera i Nosound e il loro senso di perdita. A sense of loss s’intitola infatti il recente album uscito presso la britannica Kscope, un cartonato denso e stratificato con sei canzoni che vanno ben al di là del concetto di musica rock (non lo dico solo per il perfetto innesto del quartetto d’archi, il Wooden Quartet, diretto da Enrico Razzicchia e manco per il ghiottissimo dvd allegato).
Indefinibili, poco assimilabili ai gruppi della loro generazione, i Nosound fanno un tipo di musica da sempre rara nel nostro paese: progressive gli avremmo definiti nei Settanta, post-rock oggi. Pink Floyd, Sigur Rós, Porcupine Tree, Steven Wilson, Brian Eno … e via di questo passo, sono i nomi associati alla band romana, che giunta al terzo cd può ben dire di aver raggiunto una maturità e/o tipicità da far scuola lei stessa. Allora dico che i Nosound assomigliano solo ai Nosound e lascio la parola a Giancarlo Erra, se è pronto (forse in Italia, forse a Londra ...) e chi altri ci vorrà essere …
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/nosoundnet
Indefinibili, poco assimilabili ai gruppi della loro generazione, i Nosound fanno un tipo di musica da sempre rara nel nostro paese: progressive gli avremmo definiti nei Settanta, post-rock oggi. Pink Floyd, Sigur Rós, Porcupine Tree, Steven Wilson, Brian Eno … e via di questo passo, sono i nomi associati alla band romana, che giunta al terzo cd può ben dire di aver raggiunto una maturità e/o tipicità da far scuola lei stessa. Allora dico che i Nosound assomigliano solo ai Nosound e lascio la parola a Giancarlo Erra, se è pronto (forse in Italia, forse a Londra ...) e chi altri ci vorrà essere …
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/nosoundnet
Ciao e bentrovato!
RispondiEliminaCiao Giancarlo, benvenuto nella palude...
RispondiEliminaBeh in effetti qui in Inghilterra in quanto ad umidita' non si scherza, non si capisce sempre la distinzione tra pioggierellina inglese e umidita...pensi di essere asciutto arrivi a casa che sei da stendere sul termosifone..
RispondiElimina..quindi si, non dall'Italia (ormai da un po') ma dall'Inghilterra, finalmente direi.. (e purtroppo aggiungerei, ma giusto un po'..)
RispondiEliminaSe non altro è molto poetico...e magari ispira.
RispondiEliminaEheh si sicuramente..lo e' , insieme a tanti altri vantaggi e miglior vita..pero' ogni tanto un po' di sole e di buon cibo manca..il primo ci si fa poco, il secondo si recupera in casa, qui non sanno neanche cosa sia il cibo :)
RispondiElimina..in compenso ha nevicato molto, nuovo video presto in arrivo! (anteprima mondiale)
RispondiEliminaBene, un news...video sulla neve inglese...del resto ha nevicato molto pure qua, in Italia in questi giorni.
RispondiEliminaSo so...da Dicembre ho fatto parecchio avanti indietro, per lavoro, famiglia e gruppo, in vista del concerto di Venerdi 12 Febbraio!
RispondiElimina...e dove sarà il concerto il 12 febbraio?
RispondiEliminaA Roma, ho visto sul myspace...
RispondiEliminaA Roma (pochi kilometri fuori), al XRoads Live Club, uno dei locali piu' noti e di miglior qualita' a Roma per questo genere musicale. Stiamo preparando uno spettacolo unico, suoneremo con il quartetto d'archi, 9 persone su palco, riproporremo per intero il disco nuovo, ed altre sorprese..piu' un set con la band classica a 5 elementi. Per chi volesse venire, sono in vendita gia' i biglietti che danno diritto a posto riservato, ingresso al soundcheck, badge della serata etc..
RispondiEliminaBella notizia, interessante...quindi ti dividi tra Roma e l'Inghilterra. Anche gli altri componenti della band hanno fatto questa scelta? O vivono stabilmente in Italia?
RispondiEliminaNo sono l'unico, tutti gli altri hanno famiglia, ragazze e lavoro a Roma. Io da tempo, un po' per la gestione Nosound e gli sbocchi che vorrei fargli avere, un po' per insofferenze verso troppe cose che non mi piacciono dell'Italia, coltivavo il sogno di fare una vita diversa, possibile purtroppo solo all'estero. E sicuramente la strada musicale da sempre mi porta in Inghilterra...per cui appena ho potuto, mi sono trasferito qui. Ovviamente mi divido tra Italia e Inghilterra in base alle necessita', anche ovviamente per il gruppo.
RispondiEliminaIl gruppo già, ...chi sono i Nosound?
RispondiEliminaOttima domanda. I Nosound sono, oltre me (voce, chitarra), Paolo Martellacci (tastiere, voci), Paolo Vigliarolo (chitarre), Alessandro Luci (basso), Gigi Zito (batteria, voci)
RispondiEliminaPerché questo nome così particolare? Una contraddizione quasi, per un gruppo musicale ...
RispondiEliminaMmmm si in effetti si...ma credo sia tutto derivato da una idea che era comunque quella di unire la ricerca sonora di alcuna musica che da sempre mi piace, con la forma 'canzone' (in senso lato ma anche in senso semplice)..e quindi la contraddizione del Nosound era proprio azzeccata...in fondo mi piace molto giocare con i contrasti. Il nome era originariamente, anni fa, di un dominio internet che avevo comprato..e' poi diventato il nome del gruppo viste le varie coincidenze ed il significato che mi piaceva molto. Ancora non mi sono mai pentito di questo nome, credo sia molto adatto..
RispondiEliminaBe' molto curioso: prima un dominio Internet e poi il nome ... si può quasi dire che i Nosound sono l'unica vera band figlia della Rete.
RispondiEliminaSi in un certo senso si! Essendo da sempre una passione per me, nonche' anche lavoro che mi ha permesso di non piegare mai la musica ad alcuna necessita' economica (ora non ce n'e' piu' bisogno). Internet sicuramente e' talmente importante oggi nella musica, che credo veramente pochi sappiano veramente come usare al mezzo questo incredibile mezzo di promozione e contatto...senza internet non esisterebbe meta' della musica (buona o meno) di oggi credo
RispondiEliminaE la vostra musica come prende vita? ... Come nasce un vostro pezzo? Prima le parole o prima la musica?
RispondiElimina... pezzi, vorrei ricordare che vanno da cinque minuti a sette, otto, quindici...da nuotarci dentro durante l'ascolto, non oso immaginare durante la scrittura.
RispondiEliminaMmmm...in verita' credo nascano in momenti differenti. Di solito scrivo testi e musiche in momenti completamente differenti, accumulo materiale dell'uno e dell'altro, e alla fine cerco un punto in comune, tipicamente in cio' che c'era dietro quel testo o quella musica. La cosa fondamentale e' che alla fine, risentendo o rileggendo il materiale originale, devo stupirmi ogni volta di come una volta 'insieme' in effetti il risultato e' talmente superiore da domandarsi come si siano reincontrati nella loro forma originaria
RispondiEliminaSembra una cosa da alchimisti...Come sono nate le canzoni di “A Sense Of Loss”, disco uscito a fine 2009 presso Kscope?
RispondiEliminaLa lunghezza e' una cosa su cui mi piace sempre giocare..mi piace trasportare, sviluppare, e perche' no cambiare...sicuramente, anche se sembra poco credibile, non e' mai successo che un pezzo dei Nosound nascesse musicalmente da parti distinte poi riaccoppiate...come le parti soliste delle chitarre, o delle batterie o degli strumenti in generale, la parte umana tendo sempre a lasciarla integra, al costo di rifarla fino allo sfinimento.. quella buona e' quella che ha trasportato anche chi la faceva dall'inizio alla fine
RispondiEliminaIncredibile a sentire la tua musica, sicuramente un bel lavoro di concentrazione...
RispondiElimina...e "A Sense Of Loss"?
RispondiEliminaCome nasce?
RispondiEliminaEh...beh diciamo che non sono molto incline a spiegare cio' che la musica, credo, ed i testi soprattutto, spiegano da soli. Il senso del distacco, voluto o subito, e quindi delle cose che passano, dei dolori che creano, dei contrasti che fanno vivere, insomma siano tutte tematiche che sono da sempre nei Nosound...sono sempre stato convinto che la musica, quella bella per il mio gusto personale, sia quella che riesce a trasformare in bello, in arte, la malinconia ed i dolori dell'animo umano...
RispondiElimina..anche da ragazzetto, anche con un gruppo dei miei preferiti come i Pink Floyd, mi faceva rabbia come non avevo mai un disco intero che andasse sempre, costantemente ma variando, ma sempre in quel senso dell'espressione artistica..non l'unica ne la migliore, solo quella che io sento..e con i Nosound, che molti scherzano definendo slowtempo o sicuramnte non allegri, sono riuscito in un certo senso a fare da solo cio' che volevo sempre ascoltare dai miei gruppi preferiti
RispondiEliminaBe', è una gran bella soddisfazione...sicuramente è un disco che non ti lascia facilmente, una volta che ti ha preso... "A Sense Of Loss" è il titolo giusto.
RispondiElimina..considera che a me, risuonarlo, ricantarlo o riascoltarlo, fa ancor piu' male...e' in un certo senso come aver congelato una cicatrice nel disco...ogni volta la sua forza e bellezza e' quella di riaprirla..ma in fondo qualcosa di negativo deve esserci nella fortuna di poter fare un disco e realizzare con i Nosound il sogno di una vita
RispondiEliminaMa da dove nasce? Insomma, l'Ispirazione: dove trovare l’Ispirazione?
RispondiEliminaMai capitato? Giri con un quadernetto o un registratore?
RispondiElimina..mm da dove viene, direi dalla vita reale..dalla capacita' di saper parlre talmente approfonditamente e sinceramente (o spietatamente) con se stessi da potersi anche scrivere qualcosa, avere il coraggio di scrivere cio' che si prova, cosi come qualcuno lo dovrebbe dire a noi per esprimere e spiegare quello che proviamo..
RispondiElimina..quadernetto e registratore? Come dicevo prima credo che la tecnologia moderna aiuto molto (per quanto io sia un patito di cose vintage etc..)..personalmente giro quasi sempre con il macbook, in ogni caso quando non ho quello ho da sempre un iphone su cui puoi scrivere, registrare, anche fare volendo un piccolo demo a voce...credo che almeno un paio di cose dell'ultimo disco siano nate cosi. Ho tutti i vari appunti musicali e di testi sull'iphone ovviamente, per cui e' semplicemnete riascoltare o rileggere, e quindi continuare a scrivere o magari registrare idee, linee melodiche etc..
RispondiEliminaGià, è un bel modo di spiegarsi, di comunciare qualcosa a qualcuno ...pure a se stessi.
RispondiEliminaC’è una canzone che rappresenta meglio il sound dei Nosound?
RispondiEliminaDifficile, credo ...
RispondiElimina...si credo che, anche se viene dal disco precedente (Lightdark), abbia la capacita' di rappresentare cio' che siamo stati e cio' che sara'..Kites, di cui esiste anche un video (forse per questo mi piace cosi tanto, essendo questa musica molto immaginifica mi piace molto curarne anche gli aspetti grafici, fotografici o visuali). Del disco ultimo non saprei cosa scegliere...credo ci rappresentino tutte, ognuna in un modo leggermente diverso indica quali potrebbero essere le evoluzioni future
RispondiEliminaImmaginavo... del resto il ricco cartonato, con foto, video, notizie, è una soluzione ottimale per voi. Per fortuna avete trovato l’inglese Kscope, capace di produrre un supporto così. Come vi siete incontrati? Come procede il vostro rapporto?
RispondiEliminaMah, come con ogni etichetta ci sono sempre risvolti positivi e negativi, anche se con loro per ora e' quasi tutto positivo. L'incontro e' avvenuto tramite i rapporti del nostro manager con loro, e la nostra collaborazione precedente con il cantante Tim Bowness. La scelta era comunque studiata, abbiamo rifiutato diverse offerte prima di Kscope, ho sempre preferito andare verso l'autopromozione e distribuzione (la produzione cosi come la direzione artistica e' tuttora solo mia, di contratto!). Purtroppo la realta' italiana e' triste, troppo per chi non vuole farsi fregare ad ha intenzioni serie, ha investito molti soldi e si e' costruito da solo una rete di contatti e fan che le piccole e medie etichette italiane non vogliono far altro che prendere gratis, cosi da non rischiare nulla
RispondiEliminaNon a caso, voi siete la terza band con label non italiana che intervisto in questo scorcio di 2010 sul blog, e sto ascoltando altri cd di giovani (o meno) band, che escono con label straniere o si autoproducono. È un caso? Una crisi delle etichette italiche? Oppure la Rete ha rotto i confini?
RispondiEliminaCredo una combinazione delle varie cose, sicuramente non un caso. La rete permette a tutti di bypassare il potere dall'alto, dei pochi eletti, e la crisi artistica italiana (che non comincia certo ora) finalmente esce allo scoperto..la speranza e' sempre quella che crolli defintivamente presto, cosi da poter almeno sperare in una rinascita. Il problema di questa situazione, paradossalmente, e' che cio' unito alla tecnologia musicale permette a quasi tutti di produrre musica di qualita' tecnica accettabile, ed il mercato e' saturato. Questo crea una situazione con molte band valide, che pero' non riescono ad uscire..oggi e' cmbiato il mestiere, non si e' piu' solo musicisti, si e' imprenditori di se stessi in un certo senso, bisogna saper e voler fare tutto, la musica e il fare musica e' forse il 20% della mia attivita' per i Nosound! E le etichette, come Kscope, guardano a questo...hanno soldi da investire ma solo in chi sanno che non si siedera' subito lasciando a loro il lavoro..il tempo dell'artista servito e' finito, bisogna prenderne atto
RispondiEliminaCon Internet che rapporto da utente? …direi ottimo( sento quando l’intervistato ha dimestichezza o meno; meglio di te forse solo Michele dei Mariposa …).
RispondiElimina..rapporto con internet direi che da quando e' arrivato in Italia e' stato uno dei miei lavori e passioni, che qui in inghilterra e' diventanto un tuttuno con la musica (lavorando per una casa discografica online..!)
RispondiEliminaSempre con la musica, da un altro punto di vista dunque… e da musicante, il tuo rapporto con la Rete delle Reti e le nuove tecnologie in generale?
RispondiEliminaCome dicevo prima, credo sia assolutamente inscindibile la musica dalla rete. Tantissima gente piu di prima conosce la musica con i download illegali, ma dall'altra parte esistono rivoluzioni come Spotify (che incredibilmente e' talmente rivoluzionario da far storcere il naso sia ad alcuni artisti miopi sia ad alcuni utenti troppo tirchi). Su internet e' possibile raggiungere chiunque, conoscere chiunque, fare promozione ovunque, ma e' un lavoro, molto impegnativo e non facile, non si puo' improvvisare. La rete e' un posto dove da utente e da musicista si estendono mani e mente
RispondiEliminaCerto, capisco nel profondo cosa intendi...
RispondiEliminaMyspace ti sembra una cosa buona o solo una vetrinetta? ... superato da Facebook? Anche se ora FB appare ridimensionato, non è più la moda del momento, fa pure cose impegnate, manifestazioni …come sono le cose in Inghilterra?
RispondiEliminaBene, li ascolterò! Adoro film, musica e libri. Poco fa mi han consigliato un film, adesso ho un gruppo da scoprire.
RispondiEliminaSpero nel prossimo blog di avere un titolo nuovo da leggere così per il giorno di riposo sono a posto! :D
Ciao!
Ciao Lindalov....ecco, la Rete che irrompe nella vita.
RispondiEliminaEsattamente, proprio questo...ed e' bello allo stesso tempo sia da attore che da spettatore...sono ruoli connessi e non sempre definiti
RispondiEliminaCiao Lindalov!
RispondiElimina...come diceva Minà, è il bello della diretta.
RispondiEliminaIl fatto di essere di Roma, il centro politico-culturale d’Italia, ti aiuta o ti ha aiutato nella tua professione di musicisti? …o è meglio stare lontani dal centro?
RispondiEliminaOra sei a Norwich, se non sbaglio, vicinissimo al centro musicale d’Europa possiamo dire …quindi ancora meglio…
RispondiEliminaEsattamente, non amo vivere nelle grandi citta' (essendo cresciuto e vissuto da sempre a Roma), qui sono abbastanza vicino al centro, ben contornato da quella cultura (sociale oltre che musicale), ma vivo nella verde East Anglia in un centro dove c'e' la dimensione uomo ma non manca nulla della civilta' e societa' moderna
RispondiEliminaIl cd ha una copertina dal forte impatto, con quei piccioni morti sulla strada. Sembra una scena da film di macabro Dario Argento (torniamo a Roma, per un attimo)...di chi è opera?
RispondiEliminaMi occupo personalmente di ogni cosa, dal design grafico alle foto ai video ai dvd etc.. (oltre alla parte musicale per intero). Mi piace pensare ad un prodotto artitico come ad un unicum...quella foto in verita' non sono piccioni morti, ma e' una angolatura molto particolare e con uno zoom molto lungo, quindi tende a schiacciare la prospettiva. L'effetto lo danno questi piccioni schiacciati in prospettiva e le loro ombre..la feci tempo fa a Milano, da un piano alto di un albergo, non ricordo bene dove!
RispondiEliminaMi fa piacere che non siano morti...ora la guardo bene.
RispondiElimina...è vero, sono vivi. Bella questa, veramente bella, come guardare le cose e non vederle...se non da prospettive diverse.
RispondiEliminaSisi vedrai che non sono morti, anzi volavano ed anche forte!
RispondiEliminaPsichedelia...
RispondiEliminaOltre al cd, c’è un dvd con foto, video, note.... Un prodotto completo e ricco. Come mai questa scelta? Anche qui un lavoro autarchico?
RispondiEliminaEsattamente...questo e' un disco nato non da una raccolta di pezzi ma da una idea ben precisa, sin dall'inizio...abbiamo raccolto molto materiale durante e dopo le registrazioni, ed abbiamo voluto comunicare cio' che c'era dietro...un package ricercato, il dvd con il materiale connesso, e' un prodotto a 360 gradi che e' specchio dei nosound non solo quando ascolti il disco. Credo che oggi nel mondo dei download (legali o no), chi compra un prodotto (a 15 euro massimo) deve comunque essere privilegiato, invogliato, deve avere qualcosa che gli altri non hanno prendendolo da internet, e il risultato e' un prodotto bello...ricorda i tempi del vinile, non casualmente.
RispondiEliminaGià, ricorda il vinile, questa carta forte e resistente, la cura nei particolari...a proposito, il primo disco della tua vita?
RispondiEliminaDifficile ricordare...il primo che ho comprato io era the division bell in cd dei pink floyd..ma a casa con mio padre i beatles e tante colonne sonore da sempre giravano in vinile!
RispondiEliminaPink Floyd, forse non è un caso ...
RispondiEliminaTra i Pink Floyd e i Sigur Rós, tra i Porcupine Tree e Steven Wilson, Brian Eno… questo a leggere alcune recensioni e a sentirvi suonare. Sono solo le solite masturbazioni mentali della critica oppure qualche contatto lo senti? Altri, più nascosti e imprevedibili?
RispondiEliminaMmm tutti riferimenti azzeccati...altri potrei citare bark pschosys, ulver, underbyen, the last harbour, matt elliott e tantissimi altri sconosciuti, nche molto piu' sconosciuti di noi, ma decisamente ispiratori..
RispondiEliminaPerché fai musica? Per liberarti dai demoni interiori? Per essere amato? Perché ti piace?
RispondiEliminaCredo sia principalmente per i demoni interiori...per cristallizzarli, come dicevo prima per cercare di renderli quasi belli...e come sempre prima raccontavo, per fare cio' che h sempre voluto sentire...faccio la musica che mi piace ascoltare, non mi pongo il problema di chi ascolta...chi ascolta e gli piace vuol dire che ha provato o prova o sente cio' e come lo sento io
RispondiEliminaDecisamente una bella cosa riuscire a fare ciò che piace, la vita a modo mio...e anche trovare questa coesione mentale tra musicista e ascoltatore, che in questo caso non sarà certamente passivo ...
RispondiEliminaAssolutamente si...come dico sempre, io ascoltatore non esisterei senza il musicista, e il musicista non esisterebbe senza ascoltatore...come e' bello e giusto che il musicista sia al cnetro dell'attenzione dei tanti ascoltatori, cosi i tanti ascoltatori devono essere al centro del musicista..
RispondiEliminaUn anello perfetto!
RispondiEliminaUna domanda che non ti ho fatto, una risposta e poi tutti a nanna ...
RispondiElimina... che ore sono a Norwich?
RispondiEliminaLe 11 pm....li la mezzanotte mi sa!
RispondiEliminaSì, infatti, c'è un ora di differenza, confermato.
RispondiEliminaTroverai ancora i Pub aperti...
RispondiEliminaSi qui in effetti i pub sono comunque sempre aperti...pero' mancano i bar, ogni tanto il pomeriggio ci starebbe meglio!
RispondiEliminaHai una domanda che non ti ho fatto, o diamo appuntamento a tutti per il 12 febbraio a Roma?
RispondiEliminaSicuramente diamo appuntamento a tutti il 12, mi farebbe piacere se qualcuno si fa vedere dicendomi che e' stato incuriosito da questa blogintervista! Una cosa vorrei dirla, le domande le hai fatte tutte ed anche decisamente interessanti :) Vorrei sottolineare l'attenzione, come si vede sul dvd, a tutti i componenti del gruppo..a prescindere da chi e' l'autore o ideatore o produttore, credo che dopo ormai 4 anni tutta la band (amici prima che Nosound e professionisti della musica) abbia contribuito in modo unico alla definizione di cio' che siamo oggi...e credo che il 12 tutti lo potranno vedere :)
RispondiEliminaMi fa piacere, da un senso di completezza...
RispondiEliminaSono contento, era cio' che volevo...come sempre una mente non puo' nulla senza il resto
RispondiEliminaUna chiusura perfetta...grazie Giancarlo di essere stato sul blog.
RispondiEliminaGrazie a te per questa bella ed insolita intervista, spero davvero che i tuoi lettori saranno incuriositi e magari di incontrarne qualcuno il 12!
RispondiEliminaSperiamo, dimmi se succederà...
RispondiEliminaGrazie a te e buonanotte anche se a Norwich la notte è ancora piccola...ci sta giusto una bella birra, prima di dormire, nel Pub all'angolo.
RispondiEliminaCertamente ti faro' sapere, berro' un birra alla salute del blog dell'Alligatore da Norwich! Ciao, grazie e spero a presto :)
RispondiEliminaIo contraccambierò con del vino...alla prossima.
RispondiElimina