lunedì 28 settembre 2009

171 canzoni Dal Profondo

Dal Profondo non è un semplice cd, sono due. Dal Profondo è un concentrato di emozioni e vibrazioni positive potenti come il suono della batteria. Dal Profondo è la ricerca della felicità sulla terra 365 giorni all’anno. Dal Profondo è una festa (della Liberazione) continua con tanti amici musicanti, alcuni dei quali passati sul blog (altri, forse, passeranno…). Dal Profondo è un cd con 171 musicisti che hanno donato un pezzo in ricordo di Paolo “Zico” Mozzicafreddo, il batterista-fantasista dei Gang dal 1997 alla sua morte, avvenuta due anni fa. Un regalo di compleanno (era nato il 29 settembre) e un regalo per gli abitanti Kenia. Il ricavato del cd infatti, servirà per costruire un pozzo nel distretto di Makueni grazie a La Locomotiva, AMREF, Latlantide e a Marino Severini. Per saperne di più, scoprire se tra i 171 c’è il vostro/a preferito/a e fare beneficenza (anche al cervello) Scarica la presentazione de Latlantide (pdf)

Etichette: , , , , , , , ,

giovedì 24 settembre 2009

Carlotto riporta l’Alligatore in vita

Oggi ho visto il papà dell’Alligatore, quello vero, Massimo Carlotto. È in tour per presentare il suo nuovo romanzo, L’amore del bandito (Edizioni e/o), e mi ha fatto l’onore di partire dalla mia città. Con lui, alla Fnac di Verona, Silvana Rigobon, preparata, impeccabile, perfetta, a presentare, interrogare, fare semplicemente letteratura.
Carlotto ha parlato di molte cose, non solo del nuovo romanzo, che vede il ritorno dell’Alligatore (finalmente), ma anche del suo amato blues, del poliziesco dal 1848 ad oggi, di come lavora (da solo o in squadra), della povertà della nostra tv gossipara (dal plastico di Cogne ad altre sozzerie), della sua letteratura come indagine sociale, giornalistica (quella che nessuno fa più, a parte Report, il manifesto e qualche altro).
Poi ha rivelato che i romanzi con l’Alligatore vengono acquistati subito dal cinema, ma poi rinunciano altrettanto velocemente a farne film, perché lo trovano poco rassicurante, inadatto alla prima serata. Anche per questo mi piace. È un dato di fatto, i suoi romanzi trattano tematiche scomode, l’Alligatore, pur avendo caratteristiche da personaggio del poliziesco classico, non è il solito investigatore tradizionale e lui non è uno scrittore da pigiama e pantofole.
Ne L’amore del bandito c’è della droga che sparisce dall’istituto di medicina di Padova (è stato il cattivo tenente di Herzog?), c’è Sylvie, la donna di Beniamino Rossini, storico collaboratore dell’Alligatore, che scompare, c’è la nuova criminalità e c’è un’indagine da sbrogliare. Silvana Rigobon l’ha definita anche una storia d’amore. A vedere la copertina e leggere le prime indiscrezioni (la Sylvie di Rossini, per esempio), ci posso credere. E poi, il poliziesco è da sempre (in particolare il Carlotto dell’Alligatore) un qualcosa sulla mancanza d’amore, quindi è anche sull’amore.
Quanto al cinema, per un impossibile film, chi vedreste bene nella parte dell’Alligatore? Qualcuno ha detto Ligabue (forse influenzato dal fatto che il Liga in questi giorni è in Arena per mastodontici concerti tuttoesaurito; l’ho sentito provare passando nei dintorni). Qualcun altro ha buttato lì Jean Reno. Meglio. Carlotto ha rivelato che ogni volta che esce un suo nuovo romanzo, lo chiama Gioele Dix per proporsi come protagonista. Io nella parte dell’Alligatore vedo bene solo uno: Massimo Carlotto. Quando leggo i suoi romanzi immagino lui e solo lui. Sotto tortura, e pensandoci bene, direi Sergio Castellitto (a meno che il torturatore non fosse Gioele Dix) o, tra i giovani, Filippo Timi. Come regista Paolo Sorrentino o Davide Ferrario. E voi, che ne dite?
Per incontrare il papà dell’Alligatore
Guarda qui tutte le date del tour di Massimo Carlotto!
PER SAPERE TUTTO SU DI LUI
http://www.massimocarlotto.it/

Etichette: , , , , , , , , , , ,

martedì 22 settembre 2009

Intervista ai Valentina Dorme

Forse Valentina dorme (forse no, è ancora presto), ma i Valentina Dorme non dormono e manco io quando gli ascolto. Sintesi perfetta tra i nostri cantautori più amati (Conte, De Andrè, Tenco…) e il rock più vivo, il gruppo trevigiano ha finalmente fatto un nuovo cd (La carne, esplicita citazione di Marco Ferreri, al quale hanno dedicato pure una canzone) dopo alcuni anni di assenza (Il coraggio dei piuma era del 2005).
Stessa etichetta di allora, la regina delle indipendenti Fosbury Records, stessa carica intellettuale, con citazioni colte e precise, stessa grafica sorprendente (ora come allora, Paolo Carraro), ma una nuova band attorno al leader storico Mario Pigozzo Favero, voce e chitarre della band: Massimiliano Brendariol, batteria e percussioni, Mario Gentili, basso, Alberto Scapin, chitarre… e la novità della collaborazione di Giulio “Ragno” Favero (che siano parenti?), alla registrazione e missaggio, presenza fissa in tutto il buon rock sotterraneo che ho ascoltato in questi ultimi anni (inconfondibile la sua chitarra in più di un pezzo de La carne). Che dire di più?...meglio sentire i Valentina Dorme.
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/valentinadorme

Etichette: , , , , , , , , , , , , ,

sabato 19 settembre 2009

CINEMA: Il cattivo tenente di Werner Herzog

Piove in questi giorni di fine estate, chiapperi se piove. Le strade sono allagate e a guardare il cielo grigio diresti non smetterà più. Meglio riparare al cine, a vedere il remake herzoghiano de Il cattivo tenente… e piove pure al cine, anzi diluvia: siamo a New Orleans, quella tristemente finita con l’uragano Katrina. Una serpe nuota elegantemente nel fiume, la camera la segue come in un doc e lei ci porta in carcere, dove un povero detenuto rischia di morire annegato. A salvarlo ci pensa un poliziotto (dopo aver sadicamente scherzato con un collega), che così si becca un doloroso mal di schiena e la promozione a tenente. Il cattivo tenente del titolo.

Parodia acidamente rinnovata di quel famoso film di Abel Ferrara con Harvey Keitel, spesso nudo e disperato, è una discesa agli inferi kitsch e sarcastica, come solo i cineasti tedeschi sui set Usa sanno essere. Perfetto per la parte Nicolas Cage, spesso vestito elegantemente (ha pure le mutande di marca) ma altrettanto disperato, sempre pronto a farsi di tutte le droghe possibili e immaginabili come nel cult amatissimo Via da Las Vegas era sempre pronto a bere di tutto e di più.

Tra scommesse al gioco, il rapporto di complicità con l’amante/prostituta d’alto bordo (Eva Mendes, sempre imbronciata e molto tenebrosa), tirate di coca e pipate di crack, violenze e corruzioni, il tenente porta avanti un’indagine su di un triplice omicidio nato nel modo degli spacciatori. Non mancano allucinazioni con alligatori (sì, sono originario di quelle parti), iguane, l’anima di un gangster che balla dopo la sua morte. Con gli animali Herzog mantiene uno stile documentaristico, tipico del suo cinema. Surreale l’alligatore che osserva un altro alligatore schiacciato da un’auto e poi se ne va, come le simpatiche iguane che vediamo solo noi e il tenente strafatto, ma non i suoi colleghi, o l’anima del gangster appena ucciso che balla scatenata un bel blues, interrotta solo da una seconda scarica di pallottole (il film sarebbe piaciuto un sacco ad Hunter S. Thompson).

Il finale è un tripudio di happy end. Devono aver detto ad Herzog che nel cinema hollywoodiano si usa così e lui ha voluto accontentarli alla grande. Non vi dico nulla, svelo solo che quando tutto sembra andare per il verso sbagliato al cattivo tenente, tutto all’improvviso cambia: la squadra sulla quale aveva puntato al gioco incredibilmente vince e il resto segue a ruota. È stata la sua ultima allucinazione? Chi lo sa? Esco dal cine ed ha pure smesso di piovere Nel cielo si aprono ampi squarci senza nubi, nelle grosse pozzanghere non nuotano serpi e non ci sono manco iguane. Solo un alligatore solitario e pensoso si aggira per la città: cosa scrivere di questo film?

Etichette: , , , , , , , , , , , ,

martedì 15 settembre 2009

Tex contro gli alligatori … o caimani?

Sono sempre in ritardo con le mie letture. In questi giorni mi sono letto il texone dello scorso anno (anche perché mi sono preso quello di quest’anno e la pila dei libri/giornali sul comodino si faceva pericolosa). Non sono un lettore abituale di Tex (il Dylan Dog di Sclavi è stata la mia lettura per anni, mentre sul versante western Ken Parker rimane insuperabile), ma da alcuni anni a questa parte non riesco a rinunciare all’albo gigante. Forse è proprio il formato che mi affascina, ma anche le storie, spesso fatte bene (meglio, lo devo ammettere, del Dylan Dog gigante), come questo Seminoles. I disegni, di Lucio Filippucci (tra l’altro, matita di Martin Mystère) sono fantastici: la natura selvaggia delle Everglades, le paludi della Florida infestate da alligatori (già, proprio quelli, e Tex ne uccide un bel po’…mi sono sentito male), il popolo fiero e pacifico dei seminoles, spostato dalla propria terra e rinchiuso da politicanti a caccia di voti. In questa storia, ne troviamo uno con dei baffetti stupidi e la faccia orribile, che accusa ingiustamente dei seminoles di un delitto e vorrebbe impiccarli per ottenere la poltrona di governatore del Texas (mi ricorda qualcuno). Ma aquila della notte, che dovrebbe catturarli, non ubbidisce, e assieme ad uno schiavo da poco libero, aiuta i due a fuggire. Darà quel che si merita al politicante, più pericoloso degli alligatori (forse un caimano).
Una storia poco tradizionale, con Kit Carson, abituale compagno d’avventure di Tex, che abbandona quasi all’inizio, perché ferito. L’ha scritta Gino D’Antonio, storico scrittore di personaggi avventurosi, poco prima di morire. Un bel testamento.

Etichette: , , , , , , , ,

venerdì 11 settembre 2009

Che cavolo è? LA SOLUZIONE

Ecco la soluzione del quiz: quelli nella foto del post del 5 settembre sono Aggeggi non funzionali, una linea di prodotti "avanzati" per la stimolazione dell'ozio. Come non capirlo? E' l'opera che si è aggiudicata la terza edizione del concorso-laboratorio DeIndustria, un'iniziativa in provincia di Urbino in cui alcuni artisti vengono invitati ad elaborare un'opera partendo dagli scarti delle industrie locali. Tema del concorso di quest'anno era l'ozio.
Claudio Beorchia, giovane artista trevigiano (autore pure delle mie pins, tra le 1000 cose…), ha pensato così di dar nuova vita agli scarti elaborando una serie di dispositivi, ovviamente ironici, per la stimolazione dell'ozio. Ecco quindi trovare spazio in questa linea di prodotti, aggeggi quali il reggisbadigli, l'incrociatore di braccia, la dormisveglia, il sigillapalpebre da viaggio, il grattapancia atomico...
Da buon lettore di Bertrand Russell e del suo Elogio dell’ozio, e di Paul Lafargue e del suo Il diritto all’ozio (due opere da rileggere proprio oggi), mi hanno subito colpito.
Nella foto TransHumanza, altra orginale opera di Claudio, presente in questi giorni a Potenza (dal 4 al 13 settembre) per Pubblicinvasioni, concorso-esposizione ideato dall’associazione lucana Amnesiac Arts, che si propone di indagare il rapporto, a volte controverso, a volte fin troppo trasparente, tra arte e pubblicità nella società contemporanea. Riprendiamoci l’ozio, chiapperi! …

Etichette: , , , , , , , , , , ,

martedì 8 settembre 2009

Intervista a UROSS & gli UNARTISTI

Ritorna l’intervista in diretta con l’Alligatore. Ritorna dopo una breve pausa estiva. Ritorna proprio con un gruppo, UROSS e gli UNARTISTI, che ha dedicato alla bella stagione (la mia preferita), un ep: Soliloquio d’estate, appunto. Un dischetto con sei tracce registrate in proprio come le precedenti prove di UROSS (che nome strano? ci spiegherà…) e gli UNARTISTI (una?... anche questo ci spiegheranno).
Testi ironici cantati in italiano, momenti musicali forti da sembrare immagini, titoli/citazione come L’urlo o L’eternauta a significare riferimenti alti e pregnanti come abbiamo giustamente bisogno in questo momento storico bislacco echi di cantautori originali tipo Capossela o Cesare Basile. Provate ad ascoltarli sul loro myspace, questi giovani di Monopoli e mi direte: Uross, Deji, L’Ingegnere, Mr Patterson, FredFallo. A leggerli (e pure a vederli) sembrano i protagonisti di un western stracult. Marco Giusti ne sarebbe entusiasta. E allora facciamoli parlare. Pronti a spaccare?
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/uross

Etichette: , , , , , , , , ,

sabato 5 settembre 2009

Che cavolo è?

Quiz di fine estate (purtroppo), o quasi. Guardate la foto e ditemi che cavolo è. Chi ci riesce per primo si merita un paio di pins dell’Alligatore. C’è tempo fino al prossimo post e potete dare una sola risposta...

Etichette: , , ,