Ritornano sul blog i Primochef del Cosmo. Almeno, più di un anno fa (era l’otto aprile del 2008) così si chiamavano, ora forse solo Primochef (sarà una delle terribili domande). Ritornano con la stessa forza e ironia di allora e la voglia di rinnovare la nostra musica più amata, il rock. Sì, perché oggi suonano molto rock alle mie orecchie e alla mia coda questi cinque allegri ragazzi di Sassari. Ho da poco ascoltato il loro nuovo cd, Bouganville e mi danno questa impressione.
Più rock? Saranno le chitarre molto presenti, saranno certi pezzi diretti, che sembrano pronti da cantare/gridare insieme ad un loro concerto, sarà l’ospite di grido Giorgio Canali (voce in Siamo seduti qui, tratto da Il libro degli abbracci di Eduardo Galeano e La città dell’oblio di Renè Fregni, chitarre in Fine stagione, strumentale finale), sarà che Pier Paolo Pasolini, al quale si sono ispirati per il pezzo che ha dato il nome all’album, è stato il nostro intellettuale più rock… chissà cosa ne pensano di tutto questo i Primochef? Ci siete per dirmelo?
VAI AL LORO MYSPACE www.myspace.com/primochefdelcosmo
Più rock? Saranno le chitarre molto presenti, saranno certi pezzi diretti, che sembrano pronti da cantare/gridare insieme ad un loro concerto, sarà l’ospite di grido Giorgio Canali (voce in Siamo seduti qui, tratto da Il libro degli abbracci di Eduardo Galeano e La città dell’oblio di Renè Fregni, chitarre in Fine stagione, strumentale finale), sarà che Pier Paolo Pasolini, al quale si sono ispirati per il pezzo che ha dato il nome all’album, è stato il nostro intellettuale più rock… chissà cosa ne pensano di tutto questo i Primochef? Ci siete per dirmelo?
VAI AL LORO MYSPACE www.myspace.com/primochefdelcosmo
eccomi
RispondiEliminaCiao anonimo, chi sei?
RispondiEliminaSarò anonimo per tutta l'intervista o dici che p meglio se mi presento?
RispondiEliminaPasquale, il cantante dei Peimochef
RispondiEliminaCiao Pasquale, benvenuto nella palude...
RispondiEliminaSarai tu a rappresentare la band?
RispondiEliminaCiao Diego, un caro saluto, è un piacere tornare qui
RispondiEliminaPasquale il piacere è tutto mio. Pasquale è la voce dei Primochef.
RispondiEliminaMi sa che rappresento tutti io perchè sto in paese mentre gli altri sono a sassari, riunirci tutti oggi era un pò difficile...pensi che ce la faremo?
RispondiEliminaCerto, certo, riusciremo nell'impresa. Attendi un attimo, che tolgo il controllo delle parole, così puoi rispondere più agevolmente...
RispondiEliminaEcco fatto, ora possiamo partire veramente...
RispondiEliminaTe lo stavo per chiedere, anche perchè inserisco puntualmente la parola di verifica completamente sbagliata...
RispondiEliminaAlè
RispondiEliminaChi sono i Primochef? Sono sempre i Primochef del Cosmo? Sul nuovo album "Bouganville", vedo che vi firmate solo Primochef...
RispondiEliminaA dire il vero non saprei rispondere...Sono sempre i Primochef del cosmo nelle locandine dei concerti, nel myspace, ecc. Primochef tagliato nel disco. Diciamo che è un inizio verso il distacco dalle due paroline, ma non sono sicuro che le abbandoneremo davvero sai?
RispondiEliminaForse era dovuto a questioni di spazi sul cd, una questione estetica ...
RispondiEliminaAl di là di questo capriccio siamo sempre gli stessi Primochef, diciamo che abbiamo cercato di scoprirci un pò diversi nel nuovo disco
RispondiEliminaSì, anche musicalmente si sente.
RispondiEliminaEstetica?
RispondiEliminaSi anche o elogio alla semplicità
Forse ha influito anche la scrittura delle canzoni nel vostro rinnovamento? L’altra volta mi avevate detto che non c’era una regola fissa nello scriverle... è ancora così?
RispondiEliminaDirei che è ancora così, se mi ci fai ragionare un attimo mi viene da pensare che forse questa volta c’è stato più ordine. Quasi tutti i brani sono nati come parti suonate sulle quali è stato poi scritto un testo, forse l’unica eccezione è Bouganville che nasce suonata e cantata all’unisono.
RispondiEliminaDirei che è ancora così, se mi ci fai ragionare un attimo mi viene da pensare che forse questa volta c’è stato più ordine. Quasi tutti i brani sono nati come parti suonate sulle quali è stato poi scritto un testo, forse l’unica eccezione è Bouganville che nasce come suonata e cantata all’unisono.
RispondiElimina“Bouganville” è il titolo dell’album e anche una canzone dello stesso. “Bouganville” è nata da un pensiero di Pasolini, tratto da un film. Quale frase e quale film? Perché questa scelta?
RispondiEliminaSe tardo a rispondere è perchè la chiavetta va piano, non pensare che sia svenuto o cose del genere eh...
RispondiEliminaNessn problema ...
RispondiEliminaAhi. Mi piace rispondere alle tue domande perché sono sempre così accurate.
RispondiEliminaCome in un quiz...
RispondiEliminaPurtroppo non ricordo il film, si trattava di un testo in apertura, il pensiero di Pasolini però lo ricordo:
RispondiElimina“Siamo stanchi di diventare giovani seri, o contenti per forza, o criminali, o nevrotici: vogliamo ridere, essere innocenti, aspettare qualcosa dalla vita, chiedere, ignorare.
Non vogliamo essere subito così sicuri.
Non vogliamo essere subito così senza sogni”.
Bella, andrò a cercare il film.
RispondiEliminaAltre ispirazioni letterarie? Leggo di Edoardo Galeano …
RispondiEliminaFregni...
RispondiEliminaEdoardo Galeano si, “Il libro degli abbracci”.
RispondiEliminaUn mio amico lo ha comprato qualche settimana fa, non ha ancora ammesso di averlo preso spinto dalla curiosità mossagli dalla canzone dei primochef, ma io sospetto che sia così.
Una delle frasi di Galeano finita nel disco è la strofa ripetitiva di “Stiamo seduti qui”, il brano in cui canta Giorgio Canali sul ritornello:”Noi ora stiamo seduti qui a guardare come i sogni ci uccidono”.
Renee Fregni..."La finestra sull'Oblìo", è un noir francese molto bello secondo me.
RispondiEliminaSono libri che parlano di prigioni per certi aspetti...sia fisiche che mentali
RispondiEliminaScusami la pignoleria, ma è "La finestra sull'Oblìo" o "La città dell’oblio"? IO in rete ho trovato solo la seconda ...forse è lo stesso libro con edizioni diverse...
RispondiEliminaStai cercando il libro? ...o in Rete?
RispondiEliminaChe sia la Finestra sono sicuro, non so se siano due edizioni uguali col titolo diverso o se si tratti proprio di due romanzi diversi. Non ho il libro qua ma ricordo perfettamente il titolo e la finestrella con le sbarre in copertina...
RispondiEliminaL'ho detto io che sei accurato tu!
RispondiEliminaAndrò alla ricerca...questa sera mi carico di ricerche da fare...
RispondiEliminaIn giro si dice che è stato dopo aver sentito la vostra canzone, che Chavez ha deciso di regalare a Obama il libro di Galeano...ne sai qualcosa?
RispondiEliminaVedi che ricerche accurate faccio?
RispondiEliminaSe dovessi scoprire di aver ragione non sputtanarmi mai però eh
RispondiEliminaGuarda che poi inizio a sparare cazzate anch'io e la finiamo col vino come l'anno scorso
RispondiEliminaComunque sarebbe bella... scherzi a parte "Siamo seduti qui" è un bel rock libertario...ne abbiamo bisogno di canzoni così.
RispondiEliminaTi ringrazio molto
RispondiEliminaDove trovate l’ispirazione, oltre alle letture?
RispondiEliminaA proposito di scrittura e ispirazione, mi ricordo quello che diceva Eddie Vedder: le idee migliori vengono nei momenti più inopportuni, quando non hai la possibilità di buttarle giù. Poi le dimentichi, e ti rimane il vago ricordo di una cosa grandissima....che rabbia.
RispondiEliminaMai capitato? Girate con un quadernetto o un registratore?
RispondiEliminaE’ vero quello che diceva Vedder, a me capita spesso prima di addormentarmi, avessi avuto dei ricevitori neuronali sempre in rec, a quest’ora avrei scritto suonato e cantato brani che vanno da Iggy Pop a Fabri Fibra.
RispondiEliminaBasterebbe levarmi dal letto?
Impossibile, perché mi vengono proprio quando sono lì lì che collasso.
Comunque, cazzate a parte, male male me le scrivo sul telefonino, servirà a qualcosa di buono?
RispondiEliminaCerto, il telefonino è come il coltellino svizzero...ha mille utilità.
RispondiEliminaC’è una canzone che rappresenta meglio il primochef-sound?
RispondiElimina“Spia”, credo
RispondiEliminaMi sembra il brano in cui ognuno suona semplicemente quello che gli riesce più naturale ed è quello che ha subito meno cambiamenti dalla nascita alla registrazione. Riassume quello che la band aveva già chiesto a quel pezzo, come lo intendeva a livello di ascolto, il sound che si aveva in mente e più o meno quello che si ritrova nel disco.
RispondiEliminaSì, hai una voce molto ispirata in "Spia", la ritmica è pulsante, ci sono delle belle chitarre, tastiere...un pezzo che vedrei bene live, nonostante sia intima...intimista direi.
RispondiEliminaLive suona molto bene, faccio pure i balletti
RispondiEliminaGrande!
RispondiEliminaGiorgio Canali canta in un pezzo (“Siamo seduti qui”, come detto prima) e suona la chitarra in un altro (lo strumentale in coda “Fine stagione”). Come è nata la collaborazione con questo duro dal cuore tenero? È così duro come si vede?
RispondiEliminaNon ho un rapporto così personale con Giorgio per poterti dare delle informazioni caratteriali che lo riguardino, quello che ti posso dire è che lo conoscevamo già da tempo per alcuni concerti in cui avevamo diviso il palco, ci ho parlato di musica, di artisti amici in comune, di ferrara e di sassari, di diverse cose insomma...
RispondiEliminaGli abbiamo chiesto se aveva piacere di fare un salto in studio da mauele fusaroli, essendo lui ferrarese e quindi a pochi chilometri dal luogo in cui si registrava il disco ed ha accettato subito di venire, dicendoci che sarebbe stato li a distanza di pochi giorni, nel week end.
RispondiEliminaHa sentito un po’ tutti i brani in fase di chiusura, si è complimentato con la precisazione che non sentendo benissimo i missaggi della voce poteva trattarsi davvero di un bel disco o di una cagata a seconda di cosa dicessi nei testi. Ha preso la sua chitarra e i suoi pedali e ha voluto suonare su un pezzo ancora aperto che è diventato poi Fine stagione, ha letto un foglio sul mixer dove era scritto il ritornello di Stiamo seduti qui (la Galeano song) e sembrava incuriosito.
RispondiElimina“Lo canti? “
Gli chiediamo.
“Si però ci metto galera al posto di prigione, vi scoccia?”
“No, fai pure”.
E lo ha cantato alla prima.
Con Internet che rapporto da utenti?
RispondiEliminaUltimamente intrattenimento e letture, ma soprattutto lavoro.
RispondiEliminaBella la storia di mettere "galera" al posto di "prigione"... la rende più forte.
RispondiEliminaTra l'altro da un paio di mesi sto in paese da mia madre e non ho l'adsl perchè tutte le linee utili della mia zona sono state occupate da un callcenter di infostrada?...nervoso, secondo te?
RispondiEliminaE' vero quello che dici a proposito di "galera", aggiungo che in bocca a Canali sta ancora meglio, io sono troppo love-love per cantare parole così...
RispondiEliminascherzo.
Be' dai, non mi accorfo delle limitazioni web...
RispondiEliminaContinuando...e da musicanti, il rapporto con la Rete delle Reti e le nuove tecnologie in genere?
RispondiEliminaMi fai una domanda interessante e mi viene da andarci giù bello che prolisso...
RispondiEliminaVai...
RispondiEliminaAbbiamo un po’ mollato la presa sul fronte rete. Non c’è un vero motivo, quanto credo un senso generale di svogliatezza. Negli ultimi due anni myspace ha favorito molto la crescita di visibilità di gruppi come il nostro, oggi non c’è quasi più ma ci sono altri sistemi, esiste ancora la possibilità di essere visibili in rete, ma c’è una tale confusione che io inizio a non averne più tanta voglia di farne un uso da self-promoter.
RispondiEliminaHa senso realizzare uno sforzo coordinato e continuativo nella tua promozione online, però devi avere qualcuno che sta attaccato mezza giornata al pc per fare tutto ciò che c’è da fare, parlare di te nei social network, uplodare in tutti i portali del caso immagini e contenuti audio video che ti riguardano, realizzare video a vario titolo, insomma, ce n’è da fare.
RispondiEliminaAlcuni gruppi slegati dalla grossa distribuzione ce la fanno, ma creandosi al loro interno una piccola struttura di comunicazione, aumentando la propria credibilità attraverso i live, e c’è comunque sempre un sacco di lavoro da fare.
RispondiEliminaE qui la chiudo se no ti dai per svenuto tu adesso!
Interessante quello che dici...diventa un lavoro a parte.
RispondiEliminaAllora torniamo al territorio.
RispondiEliminaAvete rapporti con altre band della vostra Sardegna? …di altre regioni?
RispondiEliminaEsatto Diè!
RispondiEliminaQuesta me l’avevi già fatta caro Diego, allora ti dico che abbiamo più o meno gli amici di sempre, forse qualcuno in più ma che in generale dovremmo essere un po’ più amici tutti, anche e soprattutto per aiutarsi nello sforzo si continuare a suonare, essere ascoltati, riuscire a trovare date.
RispondiEliminaA volte siamo tutti un po’ chiusi nei nostri progetti e dovremmo invece pensare di mischiarli un po’ con quelli degli altri, ma è una mia sensazione.
Be', insieme avete fatto quel bel progetto per Emergency, unico in Italia.
RispondiEliminaUn progetto dove etica ed estetica combaciano.
RispondiEliminaMi fa piacere se qualcuno te lo ha fatto avere.
RispondiEliminaSi, quella era una buona iniziativa, non è nata però dallo slancio emotivo dei gruppi ma da un paio di ragazzi di emergency e della facoltà di scienze politiche di sassari.
"Fuorisessione 2008", 20 pezzi di band sarde per Emergency.
RispondiEliminaChe hanno raccolto tutte le band che a loro piacevano in una pubblicazione...comunque una figata, hai ragione
RispondiEliminaSì, venti pezzi ottimi, di giovani band sarde e alcuni grandi d'Italia, come il già citato Giorgio Canali, Yo Yo Mundi, Bandabardò ... e i Primochef con "Non esistono più i soldatini di una volta".
RispondiEliminaTorniamo a "Bouganville"
RispondiEliminaLa copertina delcd è divisa in due: in alto un volto di donna che ci fissa (forse un pezzo di un dipinto?) e sotto dei frammenti di un albero, che accompagnano poi il libretto interno. Di chi sono opera questi disegni?
Sai che da poco mi è venuto in mente di cercare in rete se si parlava del nostro brano e ho trovato diverse note super positive?
RispondiEliminaNon l'avrei detto perchè per noi era un arrangiamento fuori dall'estetica dei primochef, pur essendo tutti molto affezzionati a quel brano
Ok, risincronizziamoci con domande e risposte
RispondiEliminaCopertina di Bouganville...
RispondiEliminaL’ha disegnata per noi Antonello Becciu, un fumettista sassarese molto bravo che collabora con varie riviste straniere. Le piante sono il tema di questo disco, unite a quel volto di donna che è la donna di Bouganville, quella che vuole "ridere, essere vera, aspettare qualcosa, chiedere…ignorare".
RispondiEliminaPensavo che fosse un dipinto preesistente.
RispondiEliminaNo no, l'ha disegnata sulla lavagnetta digitale mentre era sottoposto all'ascolto forzato di Bouganville
RispondiEliminaBella questa cosa...
RispondiElimina"Bouganville" è prodotto da Kuntra; ha una distribuziione? ...o, per ora, lo si trova ai concerti?
RispondiEliminaAllora, qua devo spiegarti meglio questa cosettina...
RispondiEliminaSpiega, spiega ...
RispondiEliminaBouganville è prodotto dai Primochef, sia a livello artistico (con l'aiuto di Manuele Fusaroli) che esecutivo. Kuntra è un booking-promoter nonchè un amico; risponde alla persona di Fabio Carta che oggi è uno dei più attivi organizzatori di eventi in sardegna e che lavora in una direzione che noi apprezziamo e condividiamo.
RispondiEliminaInsomma, Kuntra lavora alle nostre date e ci sostiene in vari modi, noi ci sdebitiamo come possiamo.
Perché fate musica? Per liberarvi dai demoni interiori? Per essere amati? Perché vi piace?
RispondiEliminaIl disco non è distribuito. Lo si trova ai concerti...Si era pensato di premere con Audioglobe perchè lo distribuisse pur non avendo ne editori ne produttori, ma sai che alla fine non è che cambi tanto?
RispondiEliminaNe abbiamo venduto qualche centinaio attraverso l date estive, abbiamo la mano facile e molti li regaliamo...con Audioglobe ne avremo venduti forse 12 o 13 in più...forse la cosa più interessante che ci viene a mancare in questo caso è la promozione che Audioglobe fa di solito con lavori alla nostra portata. Perchè comunque un centinaio di spedizioni a costo zero Audioglobe le fa ed avresti quindi un pò di promozione "a gratis"...ma stiamo cercando di ovviare anche a questo, come hai accertato, a te ti è arrivato comunque il disco...
Vanessa Ladinetti Santa Subito!
Scusami Diè oggi sono logorroico come non mai e finisce che mi ritrovo la domanda nuova mentre sto ancora rispondendo alla vecchia.
RispondiEliminaCerto, santa subito, infaticabile promoter...
RispondiEliminaCosa mi chiedi nella nuova...perchè suoniamo, giusto?
RispondiEliminaAllora...
...è il bello della diretta, direbbe Minà.
RispondiEliminaQuesta è una domanda collettiva e meriterebbe cinque risposte singolari…
RispondiEliminaPer quello che mi riguarda credo di scrivere e di fare tutto quello che ne consegue semplicemente perché ne ho bisogno.
E’ qualcosa di più simile ad una necessità che ad un vezzo. Potrei anche decidere di non voler scrivere ma so che alla fine i brani verrebbero fuori da soli, magari alla guida o in fila alle Poste...
...Ti dico anche che a periodi tutto ciò che riguarda il suonare dal vivo e che non riguarda la composizione, rischia pure di non piacermi. Insomma, a me piace davvero lavorare sul “fare le canzoni”, ok al discorso live, energia, sfogo e tutte le emozioni che ci ruotano intorno, ma in assoluto quello che più mi realizza è scrivere un brano e sapere che è la cosa più sentita e meglio congeniata che avrei potuto tirar fuori in quel momento.
RispondiEliminaUna poetica Zen direi...da Jack Kerouac.
RispondiEliminaUna domanda che non ti ho fatto, una risposta e poi tutti a nanna che stasera ho tosse e febbre ...
RispondiElimina"Sulla strada" per poco non mi faceva scappare di casa a 15 anni e mezzo per rincorrere la libertà e la poesia on the road...chiedilo a mia madre se ama la beat generation
RispondiEliminaUn grande libro quello, una grande madre beat...complimenti.
RispondiEliminaE non potevi dirlo da subito che non stavi bene?
RispondiEliminaAvrei cercato di accorciare...
Dai, allora ti mollo, se no mi sento pure mezzo in colpa...
Scherzi, sono nel letto, con il portatile sul leggio...
RispondiElimina… è la prima intervista con la febbre, ma mi sembra di essere andato bene lo stesso. Mi sembra una gran bella intervista grazie a Pasquale dei Primochef…
RispondiEliminaLa domanda è:"Che libro leggi?"
RispondiEliminaLa risposta:"Lettere dal Carcere" di Gramsci...
perchè sono una persona allegra e piena di vita...
tu riprenditi e cerca di guarire in fretta, ti saluto da parte di tutti e ti ringrazio di cuore per il tuo interesse
Gran bel libro pure quello.
RispondiEliminaNon sentirti in colpa, è stato un bell'incontro sul blog, che spero vi porti fortuna perchè il cd merita.
Grazie Pasquale, buonanotte e buonafortuna.
RispondiEliminae ricorda che la febbre non è una malattia, ma lo stadio finale della guarigione...
RispondiElimina...a te e ai Primochef del Cosmo.
RispondiEliminaNotte Diego, grazie ancora
RispondiEliminaCiao...
RispondiEliminaero in polonia e tu sei inarrestabile. :-*
RispondiEliminaSperiamo Manu, speriamo. Ho perso il conto ormai...potevi collegarti da Varsavia, da radio Varsavia.
RispondiElimina