Ho scelto questa foto di Suz (opera del fotografo Paolo Casarini), perché rappresenta bene la sua musica: elegante senza essere snob, pop senza essere commerciale, ballabile senza essere stupida. Trip Hop è il termine giusto, fatto con gusto e intelligenza da chi se ne intende, lei, Susanna La Polla, giornalista musicale prima, militante delle posse ancora prima (nella Bologna anni ’90).
Con la sua esperienza e una voce dalle tonalità calde/rilassanti riesce a rappresentare alla perfezione un mondo musicale che pochi altri in Italia esprimono. Infatti ai primi ascolti mi chiedevo da che parte dell’Inghilterra venisse. Poi ho letto il libretto interno e …un libretto interno con alcuni disegni fantastici e un po’ inquietanti, come fantastici e un po’ inquietanti sono i pezzi di Shape Of Fear And Bravery, esordio ben calibrato, onirico, sbatticoda quanto basta (per non rovinarmela); fin dal primo pezzo dalle movenze dub, The Gathering, la mia coda non riesce a star ferma, come nel secondo, il dolce Fear e nel terzo, il notturno elettronico Shield Machine e così via per dieci pezzi dove non perde mai il ritmo.
A quanto mi dicono, questa sera dall’altra parte del blog con Suz ci sarà Ezra, dj e produttore artistico del cd (dubmaster live con lei, in un supergruppo composto da Alessiomanna dei Casinò Royale al basso, l’ex N.A.M.B. Luca Cognetti alla chitarra e David “Little Tony Negri” Nerattini alla batteria ). Ci siete voi due?
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Con la sua esperienza e una voce dalle tonalità calde/rilassanti riesce a rappresentare alla perfezione un mondo musicale che pochi altri in Italia esprimono. Infatti ai primi ascolti mi chiedevo da che parte dell’Inghilterra venisse. Poi ho letto il libretto interno e …un libretto interno con alcuni disegni fantastici e un po’ inquietanti, come fantastici e un po’ inquietanti sono i pezzi di Shape Of Fear And Bravery, esordio ben calibrato, onirico, sbatticoda quanto basta (per non rovinarmela); fin dal primo pezzo dalle movenze dub, The Gathering, la mia coda non riesce a star ferma, come nel secondo, il dolce Fear e nel terzo, il notturno elettronico Shield Machine e così via per dieci pezzi dove non perde mai il ritmo.
A quanto mi dicono, questa sera dall’altra parte del blog con Suz ci sarà Ezra, dj e produttore artistico del cd (dubmaster live con lei, in un supergruppo composto da Alessiomanna dei Casinò Royale al basso, l’ex N.A.M.B. Luca Cognetti alla chitarra e David “Little Tony Negri” Nerattini alla batteria ). Ci siete voi due?
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Eccoci!
RispondiEliminaCiao Suz, benvenuta nella palude.
RispondiEliminaciao.... eccomi....
RispondiEliminaCiao Ezra, benvenuto anche a te...
RispondiEliminagrazie!
RispondiEliminaSiete lontani,siete vicini, da voi piove?
RispondiEliminaIo a Bologna, tappata in casa, non ho la minima idea di che tempo faccia fuori
RispondiEliminasiamo lontani....e piove..... e non capisco come funziona il blog.
RispondiEliminaevviva l'analogico.....
Io sto ascoltando un cd, quindi non sento la pioggia battente fino a poco fa. Non è difficile Ezra, s'impara andando avanti, uscendo e rientrando dai commenti.
RispondiEliminacomodo è comodo.... ok capito
RispondiEliminaAggiorna continuamente la pagina dei commenti Ez
RispondiEliminaOra parto con le domande serie: chi è Suz? …o dovrei chiedere: chi sono i Suz?
RispondiEliminaChe disco stai ascoltando Alligatore?
RispondiEliminaEhm ok rispondo... Bè, Suz sarei io, Susanna. E’ il mio soprannome, ma benvenga anche il plurale, perché no?
RispondiEliminaSto ascoltando il tuo, "Shape Of Fear And Bravery"... aiuta ad entrare in sintonia.
RispondiEliminaAh, ok, fantastico, grazie
RispondiEliminagran bel disco...
RispondiEliminaGià, bello, l'ascolto da un bel po' e mi chiedevo come nascono le tue canzoni? Prima la musica e poi le parole o è il contrario?
RispondiElimina:)
RispondiEliminaI testi e le melodie vocali dell’album sono nati su alcune basi composte da El Reverendo M, già autore della colonna sonora di “Killing”, documentario sul fotoromanzo degli anni ’60 “Sadistik” del regista Sandro Sunda, basi che in seguito sono state arrangiate e prodotte da Ezra al No.Mad Studio. Tutto questo per dire che i testi vengono per ultimi insomma…
RispondiElimina“Shape of Fear And Bravery” è il tuo album di debutto come solista. Come è nato?
RispondiEliminaInizialmente eravamo in tre, io, El Reverendo M e Duccio Lombardi, arpista eccezionale. L’idea era di dar vita a un trio sperimentale voce/synth, handsonica/arpa elettrica, poi quando ci siamo rivolti a Ezra perché producesse il disco nel suo No.Mad Studio il suono si è evoluto e i pezzi sono stati arricchiti da produzione e dal contributo di vari collaboratori. El reverendo M si è lentamente staccato dal progetto, che non lo soddisfaceva più, e nel risultato finale è molto forte l’impronta di Ezra, Alessiomanna e gli altri ospiti del disco. Ezra, vuoi aggiungere qualcosa... quanto parlo
RispondiEliminaAggiungi, aggiungi Ezra...
RispondiEliminano no... per ora direi che va bene così....
RispondiEliminaAllora, continuando: c’è una canzone in particolare che rappresenta il Suz-sound?
RispondiEliminaMah, direi di no. In realtà ti dico il mio prossimo album potrebbe essere industrial o hip hop, per dire. Non c’è un sound specifico che mi rappresenti. Ezra, che dici?
RispondiEliminaChoke?
RispondiEliminaper quel che mi riguarda e per come immagino la sonorità del disco, la più rappresentativa è the gahtering.... o meglio è quella che rappresenta maggiormente il mio approccio al lavoro di Suz
RispondiEliminaNon a caso apre il cd...
RispondiEliminaSì, Choke è un brano che mi rappresenta abbastanza, ed anche The Gathering
RispondiEliminasi... bassi potenti e voce dolce.... mix perfetto di dub step e chissà cos'altro
RispondiEliminaDove trovate l’ispirazione?
RispondiElimina…A proposito di scrittura e ispirazione, mi ricordo quello che diceva Eddie Vedder: le idee migliori vengono nei momenti più inopportuni, quando non hai la possibilità di buttarle giù. Poi le dimentichi, e ti rimane il vago ricordo di una cosa grandissima....che rabbia. Mai capitato? Girate con un quadernetto o un registratore?
RispondiEliminaL’ispirazione per i testi può avere molte fonti. Alcuni brani del disco li ho scritti mentre mi trovavo negli Stati Uniti. A New Orleans e a San Francisco, certamente quei luoghi mi hanno dato input particolari, ma nel disco compaiono anche vicende legate a Bologna, la mia città natale, storie vissute magari racchiuse in una semplice ma incomprensibile frase…
RispondiEliminaEh, Vedder la sa lunga, io di solito giro con un registratorino, se lo dimentico poi mi affido al cellulare
RispondiEliminaIl cd è uscito con "No Mad Records". È una nuova label? Come vi siete trovati? Ezra ci può essere veramente d’aiuto in questo caso, se non sbaglio...
RispondiEliminaCerto, io ti posso solo dire che con Ezra mi sono trovata molto bene, ci conosciamo da quasi 15 anni e siamo buoni amici. Ovviamente ho scelto di lavorare con lui non solo per questo ma soprattutto per la stima che nutro nei suoi confronti come artista e produttore ed anche perché la nostra sensibilità musicale è molto simile.
RispondiEliminasi.... è l'etichetta che ho aperto quest'anno e il disco di Suz inaugura l'avventura....
RispondiEliminanon è una vera e propria etichetta ma piuttosto una sorta di cooperativa, o meglio consorzio, di dj, produttori e musicisti che si stanno riunendo in questo contenitore comune per far uscire i propri lavori...
Ci puoi dire qualche altro progetto futuro di No Mad Rec.?
RispondiEliminaa gennaio dovrebbe uscire il mio nuovo lavoro: "Solo".
RispondiEliminapoi toccherà al disco degli Apeiron, un duo diviso tra Piemonte e Sardegna. Poi dj Pandaj e non mi sbilancio oltre....
Già molto, già molto, grazie.
RispondiEliminaCon Internet che rapporto da utenti?
RispondiEliminaUtilizzo internet quotidianamente, sia per lavoro che per svago. Devo confessare che forse passo troppo tempo davanti al pc, ma sono curiosissima di natura, non posso farci niente…
RispondiEliminaottimo.... meno male che c'è....
RispondiEliminaottimo.... meno male che c'è....
RispondiElimina… e da musicanti, il rapporto con la Rete delle Reti e le nuove tecnologie in genere?
RispondiEliminaBe’, Internet per un musicista è certamente un ottimo mezzo di promozione. Come musicante utilizzo Myspace ma anche Facebook
RispondiEliminada musicista e produttore il rapporto è per forza di cose molto stretto. anche se continuo a preferire l'analogico... potessi registrerei su nastro e farei usare il computer ad altri....
RispondiEliminaPiù vero, meno freddo...
RispondiEliminagià
RispondiEliminaMyspace vi sembra una cosa buona o solo una vetrinetta? ... superato da Facebook?
RispondiEliminamyspace è un'ottima occasione per avere uno spazio su cui caricare musica e video senza spendere una lira.. indi ottimo.... facebook ha decisamente un'altro utilizzo..... almeno per me
RispondiEliminaCertamente Facebook in questi ultimi anni ha dato del filo da torcere a Myspace, ma a mio avviso Myspace continua ad essere uno strumento molto utile a chi fa musica. Per esempio, attraverso Myspace ho contattato Thavius Beck, produttore losangelino già collaboratore di Nin e Saul Williams, fra gli altri, che ha remixato uno dei pezzi di “Shape of Fear and Bravery”.
RispondiEliminaSì, Facebook non fa rima con musica
RispondiEliminaRipeto comunque che può essere utile come strumento promozionale
RispondiEliminaCosa ne pensate di quello che ha scritto Aldo Nove su Facebook? “…su FB non si pensa. Su FB non si inventa. Su FB si fa esattamente quello che sotterraneamente ti viene detto di fare, nell’illusione che sia tu a sceglierlo.” Insomma, una democrazia assoluta “di facciata”. Perfetta metafora della società attuale, aggiungo io …
RispondiEliminamah..... penso che sto facebook sia un pelo sopravvalutato.... serve a dire cazzate con gli amici e a vedere se sta sera o domani c'è qualcosa di interessante in città.... punto.
RispondiEliminanon starei a cercare significati reconditi o profondi...
Sono perfettamente d’accordo con quanto dice Aldo Nove, che fra l’altro mi risulta (ma non vorrei dire cavolate) sia stato “bannato” più volte da FB proprio a causa del suo essere uscito dal seminato. Sono iscritta a Fb ma spessissimo ignoro le richieste di adesione a gruppi o a pagine perché penso che quella è la mia pagina, il mio profilo e sono io a dovermi andare a cercare ciò che mi piace e non altri a dovermelo suggerire. In generale trovo troppa omologazione su Facebook.
RispondiEliminaL'ideale sarebbe cancellarsi da Facebook... ma ormai è diventato anche un ottimo modo per risparmiare su telefonate ed sms
RispondiEliminascusate ma secondo me l'errore di fondo e cercare inventiva o originalità in un contenitore che per definizione è proprio l'opposto...
RispondiEliminaSì, quello che dici è vero, e per Aldo Nove è stato cacciato più volte, confermo...causa suoi esperimenti anche per dimostrare l'antidemocraticià di FB...ma ormai si è sgonfiato da solo faccialibro, sembra.
RispondiEliminaE poi, in fondo, siamo tutti un po' lurkers, ammettiamolo...
RispondiEliminaNon c'è dubbio...siamo un popolo di lurkers
RispondiEliminaOddio, dici? Io sapevo che gli iscritti aumentano in maniera esponenziale di mese in mese...
RispondiEliminaconfesso.... lo sono.... però preferisco andare al bar che stare in chat
RispondiEliminaAllora torniamo al territorio...
RispondiEliminaE pensare, che quando ti ho conosciuto eri praticamente astemio...
RispondiEliminaok ok, pronti
RispondiEliminaNon ci resta che bere...
RispondiEliminaahahahahaha vero....
RispondiEliminaUn Sangiovese o un Barbera?
RispondiEliminaSangiovese!
RispondiEliminaho scoperto il chianti durante una data a prato.....
RispondiEliminanon lo avevo mai considerato... sublime....
Tsk, pivellino!
RispondiEliminaPreferisoco i vini piemontesi, ma il Chianti ha il suo fascino...ma è un argomento che ci porterebbe lontano.
RispondiEliminaahahahahaha..... il vino non l'ho mai capito tanto.... ma sto recuperando.... comunque il sangiovese no... bocciato
RispondiEliminaSe venite dalle mie parti vi farò assaggiare il Valpolicella...ma tornando a bomba, tu sei di Bologna Suz, emiliana, terra fertile per la musica e la cultura in genere. Se uno non suona in una band, scrive libri, oppure fa del cinema o corre con la moto… io, abitante in una regione vicina, ma molto diversa, ho sempre invidiato questa vitalità. È un bene per un giovane musicante nascere dove siete nata tu, oppure è indifferente? O un male
RispondiEliminaOk, non divago più, ma vedi che il Chianti è fatto con le uve del Sangiovese
RispondiElimina…Ezra, se non sbaglio di Torino, altra città culturalmente viva, che invidio per altre cose. La domanda vale pure per lui dunque...
RispondiEliminaNon credo sia un male, anzi! L’unico problema è che se sei circondato da persone che suonano, se due su tre delle persone che conosci suonano o cantano in una band, inizi a dare un po’ per scontato quello che stai facendo, perdi la sensazione di star facendo una cosa bellissima e speciale, fare musica.
RispondiEliminaEsperta anche di vini, Suz. Mi piace...anche questa apertura culturale è tipica della tua zona, che invidio molto.
RispondiEliminaE' un modo carino per darmi dell'ubriacona? ;)
RispondiEliminatorino per questo è una città fantastica. molte delle persone che frequento fanno musica o sono appassionate, quindi è una situazione molto stimolante.... e poi devo dire che il livello ultimamente è molto alto. tra jazz, elettronica, cantautori c'è da perdersi.... grazie a dio.
RispondiEliminanon riuscirei a vivere in un'altra città
No, di solito gli ubriaconi non sanno cosa bevono ...
RispondiEliminati ha già capita Suz
RispondiElimina:-)
RispondiEliminaSì, Torino è davvero un posto fantastico
RispondiEliminaps. grazie della precisazione :)
Avete rapporti con altre band e/o musicanti delle vostre città? Di altre ...
RispondiEliminaEh, qui sarò un po' lunga perché negli anni ho avuto la fortuna di conoscere ottimi musicisti, coi quali ho collaborato, o che ho semplicemente seguito da fan. Nell’ambito rock, punk rock per esempio ho cantato con Yu Guerra! ma anche Riccardo Pedrini. Poi ci sono ovviamente Alessiomanna, Katzuma, Godzilla, Bruno Briscik, ma anche Massimo Carozzi e Manuel Giannini col loro progetto Weight And Treble e tanti altri. Un caso a parte è Papa Ricky, che ora è ritornato a Lecce, col quale ho iniziato a cantare quando ero ragazzina e che per me negli anni è sempre stato come un fratello. Fuori Bologna invece mi vengono subito in mente il cantautore livornese Luca Faggella, insieme al quale ho scritto un pezzo per il suo ultimo album, ma anche David Nerattini, che suona la batteria con noi, a Torino Paolo Spaccamonti, uno straordinario chitarrista, Ale Soresini, Luca Cognetti, Davide Compagnoni, Marco Alonzo e tutti quelli che hanno collaborato al disco. Da fan. parlando di artisti della mia città, ultimamente tifo per TayOne, Egle Sommacal e i Blake E/E/E.
RispondiEliminamoltissimi.... con molte band di torino, dagli Stearica ai NAMB, LNripley.... e con molti musicisti. Da Paolo Spaccamonti a Deian fino a tutta la scena dei cantautori e a molti dj
RispondiEliminaMolti bei nomi...
RispondiEliminaIl primo disco/cassetta della vostra vita?...quello acquistato, intendo.
RispondiEliminanon mi ricordo assolutamente
RispondiEliminaOddio, fammici pensare… qualcosa di cui vergognarsi probabilmente. Il primo 45 credo fosse “Amoureux solitaire” di Lio, il primo 33 “Tug of War” di Paul Mc Cartney ma ti parlo di quelli acquistati appositamente per me dai miei su mia richiesta perché in casa mia abbondavano vinili e cassette di tutti i generi musicali, in particolare folk americano e jazz ma, per dire, in casa c’erano anche “In the Flatfield” e “Mask” dei Bauhaus che ho letteralmente consumato. Il primo disco che ho acquistato da me invece non lo ricordo… forse “A broken frame” dei Depeche Mode…Il primo concerto però me lo ricordo bene, erano i Lotus Eaters al teatro Tivoli qui a Bologna.
RispondiEliminaperò ho un sospetto:
RispondiEliminaKid Creole and the Coconuts
Ahahahah, l'hai comprato solo per le Coconuts, dì la verità
RispondiEliminaBe' è difficile da ricordare, io ho un vago ricordo di una cassetta di Jannacci, pensate voi.
RispondiEliminaforse si.... ero già sensibile a certe suggestioni...
RispondiEliminaJannacci? Mica male
RispondiEliminaMa torniamo all'oggi...
RispondiEliminaLa copertina di “Shape Of Fear And Bravery” è molto fantasiosa. C’è un gatto con una strana coda a forma di serpente con la lingua biforcuta. E anche i disegni del libretto interno sono abbastanza surreali. Di chi sono opera? Hanno qualche relazione con il contenuto delle canzoni?
RispondiEliminaPrego
RispondiEliminaPreghi?
RispondiEliminaOra?
RispondiEliminaNo, intendevo, Prego, proceda pure
RispondiEliminagrazie
RispondiEliminaGrazie, si figuri...
RispondiEliminaForse si è persa la domanda: la copertina di “Shape Of Fear And Bravery” è molto fantasiosa. C’è un gatto con una strana coda a forma di serpente con la lingua biforcuta. E anche i disegni del libretto interno sono abbastanza surreali. Di chi sono opera? Hanno qualche relazione con il contenuto delle canzoni?
RispondiEliminaAh, ok, scusami, mi ero persa la domanda... I disegni sono di Francesco Eppesteingher, un caro amico, bravissimo grafico ed illustratore. http://enjoyfalling.blogspot.com è il suo blog, che merita di essere visitato. I disegni sono legati alle canzoni, certo. Dal gatto/serpente della copertina di “Shape of Fear and Bravery”, emblema dell’animale dalle due facce che portiamo dentro di noi (Battiato mi perdoni), creatura combattuta fra paura e coraggio (qualcuno direbbe paura e amore forse). Ma anche le altre illustrazioni all’interno del booklet rappresentano visioni evocate dai testi dei brani del disco.
RispondiEliminaDopo andrò di sicuro a vedere il blog.
RispondiEliminaCi troverai anche tutte le illustrazioni di "Shape"
RispondiEliminaIl MEI n. 13 è passato da qualche giorno,mi è appena arrivata una mail con il bilancio e le date del 2010. Si tratta ancora di qualcosa di utile? Si trova lì la musica indipendente italica? Pregi e difetti?
RispondiEliminaSono stata al MEI solo ieri, domenica, per la prima volta. Credo che vi si trovi una buona fetta della scena musicale indipendente e la proposta di gruppi dal vivo era ricchissima, con tante esibizioni live in concomitanza, cosa che però purtroppo ha fatto sì che alcune band suonassero davanti a pochissime persone. Certo non so dirti però se la proposta fosse esaustiva o meno perché immagino che molte band del sottobosco underground probabilmente potrebbero trovare il MEI mainstream. Non so nemmeno dirti quanto sia utile. Buono che esista comunque, anche se in tutta onestà trovo molto discutibile la scelta di Sangiorgi di ospitare all’interno del MEI lo stand del figlio di Bossi e delle giovani band padane…
RispondiEliminaragazzi scusate ma mi chiude l'internet point......
RispondiEliminaperdonatevi ma vi devo abbandonare....
a presto e grazie di tutto.
peace
Già, una realtà poco musicale...
RispondiEliminaAh, Diego, a proposito di MEI, ti porto i saluti di Michele Orvieti che invece, mi dice, si è fatto tutta la tre giorni
RispondiEliminaSiamo alle battute finali, ciao Ezra, è stato un piacere. Fatti sentire.
RispondiEliminaCiao Ez, a dopo o a domani!
RispondiEliminaGrazie dei saluti di Michele...è stato un bell'ospite sul blog...bolognese pure lui.
RispondiEliminaCiao Ez.
RispondiEliminaEh sì, ho letto
RispondiEliminaSaltato il satellite of love...
RispondiEliminaIl satellite che mi consente di fare le interviste sul blog.
RispondiEliminaPerché fai musica? Per liberarti dai demoni interiori? Per essere amata? Perché ti piace?
RispondiEliminaBen, ovviamente mi piace, altrimenti non avrebbe senso fare musica oggi. Diciamo che la musica è la mia prima amante e cerco quanto più posso di portarle rispetto. Tutto qui.
RispondiEliminaSatellite of love, yes
RispondiEliminaPrima che ci lasci il satellite of love, una penultima domanda...
RispondiEliminaCosa si muove nella scena indipendente? Gli Afterhours vanno a Sanremo e poi fanno un cd con molti nomi della scena indipendente. Qualche grosso giornale scopre l’acqua calda, il sottobosco indipendente. Wow! Dove sono stati in questi ultimi quindici/venti anni? Cosa ne pensi di tutto questo?... da giornalista e da musicante.
RispondiEliminaPenso che troppo spesso le scelte editoriali della stampa musicale italiana, e parlo per esperienza personale, siano dettate dalle majors e anche che molta stampa musicale porti avanti artisti solo se già collaudati dalle Bibbie musicali internazionali (“questa band è comparsa sulla copertina di NME per due settimane di fila = dobbiamo dedicarle assolutamente un servizio”) e magari il supertalento della porta accanto nemmeno viene degnato di uno sguardo. Perché la stampa musicale generalista e non di nicchia si accorgesse degli Afterhours, una band sulla scena da anni e anni, ci è voluto un concerto del primo maggio in diretta televisiva durante il quale migliaia di ragazzi nel pubblico cantavano insieme a Manuel Agnelli i loro brani a memoria... che ti devo dire... per fortuna sembra che le cose stiano cambiando
RispondiEliminaGià, quello che dici è vero...speriamo sia così, sulle cose che stanno cambiando.
RispondiEliminaUna domanda che non ti ho fatto, una risposta e poi tutti a nanna ... (anche se è presto in effetti).
RispondiEliminaE' presto ma io devo ancora cenare (!). Se proprio devo farmi una domanda e darmi una risposta procedo marzullianamente: Avete date in programma? Sì! il 19 dicembre al Locomotiv di Bologna, insieme a Letherdive e Swayzak.
RispondiEliminaBella domanda e bella riposta...ora puoi cenare. Grazie del sacrificio...
RispondiEliminaNooou, non fraintendemi ti prego. E' stato un piacere, anzi, ti ringrazio moltissimo!
RispondiEliminaIl Satellite of love si sta allontanando dalla nostra prospettiva, gira, gira…grazie Suz è stato un vero piacere mio ...
RispondiEliminaBuona notte e buona fortuna, ma anche buona cena! Ovviamente non dimenticare il Sangiovese.
RispondiElimina