Pagine

mercoledì 24 giugno 2009

Intervista ai Margareth

Ho tra le mani il loro ep da alcune settimane. Un semplicissimo cartoncino piegato, con l’elegante disegno di grossi pali di legno che si specchiano nell’acqua (la bricola) e il titolo sotto al nome della band: this town. Tutto scritto in stampatello sul bianco lattiginoso. Margareth stampato in nero, this town in grigio. Molto malinconico e decadente, un bel stile da band delle indie italiche, con una pecca: quattro sole canzoni, ne vorrei di più, molte di più. Ma a quanto leggo sul loro myspace, stanno preparando un lungo…
Uno di questi quattro pezzi, Mad Man’s Poem, è presente anche nella compilation della Canebagnato, Even Dogs Like To Dance. Un bel biglietto da visita, con un modo di cantare particolare e la tromba a creare un’atmosfera magica, come del resto tutte le canzoni create da questi cinque ragazzi dell’estremo nord-est d’Italia. Un folk-pop con venature psichedeliche che possono ricordare, trai grandi, i Wilco. Ma non voglio caricarli di eccessive responsabilità e paragoni ingombranti. I Margareth sono i Margareth: Paul, Andrea, Ale, Gibò e Niccolò. Siete pronti?
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/margareththeband

84 commenti:

  1. Cia Margareth, benvenuti nella palude.

    RispondiElimina
  2. Pensavo ci fosse acqua alta a Venezia...o Mestre, New York, Treviso...dove siete?

    RispondiElimina
  3. hehe... non siamo esattamente di Venezia, abitiamo nell'entroterra

    RispondiElimina
  4. in questo momento siamo a casa mia (di gibo)

    RispondiElimina
  5. Bene, allora possiamo cominciare... io sono sul balcone della mia palude e finalmente comincia a fare caldo. Da voi, la temperatura?

    RispondiElimina
  6. a New York c'è rimasto il nostro chitarrista.

    RispondiElimina
  7. quattro 25enni di mestre et dintorni, a cui piace molto la musica (suonata e ascoltata)

    RispondiElimina
  8. Quattro ragazzi di Mestre. Io avevo letto cinque...il quinto si è ritirato dalla band? ...è quello a NY?

    RispondiElimina
  9. sì, è quello a NY... ma in realtà non si è ritirato! Diciamo che è in aspettativa.

    RispondiElimina
  10. A parte gli scherzi, a marzo 2008 il batterista e il chitarrista sono partiti per NY per studiare musica al Collective. Niccolò è tornato a novembre scorso, mentre Andrea ha pensato bene di rimanere lì

    RispondiElimina
  11. Bene, quattro ragazzi di Mestre più uno in aspettativa. Allora perché questo nome di donna? Margareth. Non vi piacerà la lady di ferro?

    RispondiElimina
  12. Tra l’altro, se non sbaglio, la Thatcher, si scrive senza acca finale: Margaret; mentre voi con l’acca: Margarteh…

    RispondiElimina
  13. No no! Non ha nulla a che fare con la Tatcher. Abbiamo semplicemente deciso di dare un nome alla nostra band, e Margareth suonava bene. Nient'altro.

    RispondiElimina
  14. Sì, devo dire che suona bene. Ed è molto carina "la Margareth" che avete messo come logo nel vostro myspace...

    RispondiElimina
  15. si, è molto carina... ma non l'abbiamo mai vista: è una compagna di università di un nostro amico.

    RispondiElimina
  16. Bene, un saluto all'amico e alla sua amica e passimoo ad un'altra domanda.

    RispondiElimina
  17. Come nasce una vostra canzone? Prima la musica o prima le parole?

    RispondiElimina
  18. Prima la musica. Di solito Paolo porta un brano in sala prove, e noi ci lavoriamo sopra. Fino allo sfinimento.

    RispondiElimina
  19. Come sono nate quelle del recente ep?

    RispondiElimina
  20. Sono nate esattamente allo stesso modo di tutte le altre, però sono state arrangiate in tre, perché risalgono al periodo in cui Niccolò e Andrea erano entrambi a NY.
    Così io (gibo), Paolo e Ale abbiamo deciso di andare avanti lo stesso, e abbiamo fatto l'ep per avere un ricordo dei brani composti durante il periodo "trio".

    RispondiElimina
  21. Bel ricordo...vi ho ora in sottofondo.

    RispondiElimina
  22. C’è una canzone che rappresenta meglio il Margareth-sound?...tra le vecchie, come tra le nuove.

    RispondiElimina
  23. mmh... no. Come tutte le cose, siamo un'entità in movimento. Fra un mese, la canzone che ora pensiamo ci rappresenti meglio, non ci rappresenterà più.

    RispondiElimina
  24. Dove trovate l’ispirazione? …A proposito di scrittura e ispirazione, mi ricordo quello che diceva Eddie Vedder: le idee migliori vengono nei momenti più inopportuni, quando non hai la possibilità di buttarle giù. Poi le dimentichi, e ti rimane il vago ricordo di una cosa grandissima....che rabbia. Mai capitato? Girate con un quadernetto o un registratore?

    RispondiElimina
  25. Si in effetti capita a volte di non riuscire a fissare il momento dell'ispirazione. Comunque, niente quadernetto e niente drammi. Se l'ispirazione deve uscire, uscirà.

    RispondiElimina
  26. Perché la scelta dell’autoproduzione? È stato facile autoprodursi?

    RispondiElimina
  27. Non è che sia stata proprio una scelta, è che finora è sempre stato molto più semplice autoprodurci e portare con noi gli ep durante i live. Ora siamo abbastanza maturi per intraprendere la strada del full-length... o almeno speriamo sia così!

    RispondiElimina
  28. Sì, infatti, sento molte giovani band che oggi fanno così.

    RispondiElimina
  29. “This Town” è costituito da 4 canzoni. Perché solo 4? Ne vogliamo altre. Ci sarà presto un cd più lungo? Sì, da quello che leggo e sento ...

    RispondiElimina
  30. Sì, siamo in studio proprio in questi giorni. Forse quest'estate (o poco dopo) uscirà l'album.

    RispondiElimina
  31. ...autoproduzione o con l'etichetta?

    RispondiElimina
  32. Molto probabilmente con l'etichetta.
    Stavolta si fa sul serio!

    RispondiElimina
  33. Che rapporto avete con Internet da semplici utenti?

    RispondiElimina
  34. Beh, direi un rapporto normale, esattamente come tutti.

    RispondiElimina
  35. ...tutti. C'è chi ci passa giornate intere e chi il minimo indispensabile. Chi ha blog,myspace, twitter, FB e chi legge distrattamente l'email...

    RispondiElimina
  36. … e da musicanti, il vostro rapporto con la Rete?

    RispondiElimina
  37. Beh, come gruppo usiamo MySpace, io poi sono l'unico del gruppo ad avere anche facebook. Per il resto preferiamo suonare! Il pc l'abbiamo usato principalmente in sala prove, per registrare gli ep che abbiamo fatto.

    RispondiElimina
  38. Già, avete myspace. Myspace vi sembra una cosa buona o solo una vetrinetta? Superato da Facebook?

    RispondiElimina
  39. Diciamo che è un buon mezzo per farci un po' di pubblicità. Non è molto efficace (o forse noi non siamo capaci di sfruttarlo per bene), però ci ha procurato più di qualche data.

    RispondiElimina
  40. Già, sento che funziona bene per le date.

    RispondiElimina
  41. Cosa ne pensate di quello che ha scritto Aldo Nove su Facebook? “…su FB non si pensa. Su FB non si inventa. Su FB si fa esattamente quello che sotterraneamente ti viene detto di fare, nell’illusione che sia tu a sceglierlo.” Insomma, una democrazia assoluta “di facciata”. Perfetta metafora della società attuale, aggiungo io.

    RispondiElimina
  42. …magari quello del gruppo che ha FB (chi è?) avrà le idee più chiare in proposito.

    RispondiElimina
  43. E' un'opinione abbastanza diffusa per quanto riguarda i social network, soprattutto tra chi non li usa. Io (gibo, l'unico che usa facebook) penso che ogni social network costituisca uno strumento straordinario, che rappresenta meglio di qualsiasi altra cosa la democrazia di internet. Sta poi agli utenti farne l'uso più corretto. Per esempio in questo istante sto creando l'evento "margareth live at Sherwood Festival", per informare tutti i miei amici dell'evento. E' il modo più veloce che conosco per informare tutti (se poi non vengono peggio per loro!). Se poi uno decide di usarlo solo per farti i fatti degli altri e per scrivere sciocchezze sulle pagine degli altri, faccia come gli pare.

    RispondiElimina
  44. Già, è vero. Ma i difetti di FB, più di chi lo usa, stanno all'origine: scarsa privacy, ti cancellano quando vogliono loro e chi vogliono loro... e tante altre cosucce poco democratiche e/o paicevoli.

    RispondiElimina
  45. ...è vero però, che per creare "eventi", come per segnalare concerti come il vostro, o manifestazioni, può andare.

    RispondiElimina
  46. Siete di Venezia e dintorni, anche Treviso, se non sbaglio. Per un giovane musicante è facile vivere in queste città? Nel nord-est dei “schei” (una volta…) s’investe in musica e/o cultura?

    RispondiElimina
  47. … o è meglio emigrare a Nuova York?

    RispondiElimina
  48. La seconda che hai detto: emigrare a NY!
    Qui, purtroppo, sebbene la scena musicale sia tutto sommato molto vivace (nel senso che ci sono molte band che fanno musica di qualità), è sempre più difficile trovare spazi per esprimere questa qualità.

    RispondiElimina
  49. Avete contatti con altri musicanti della vostra città? Di altre?

    RispondiElimina
  50. Sì, i contatti ci sono, e nella Mela c'è pur sempre Andrea... Chissà se torneremo oltreoceano tutti insieme...

    RispondiElimina
  51. Ho trovato un vostro pezzo anche nella compilation di musica indie della Canebagnato. Come mai questa scelta? Come vi siete incontrati?

    RispondiElimina
  52. Quanto abbiamo registrato la prima demo, due estati fa, ne abbiamo spedite un bel po' di copie, una anche alla canebagnato. Da lì è nato un rapporto che ci ha portati a suonare a Milano un paio di volte in un piccolo circolo ARCI, dove abbiamo conosciuto i ragazzi che gestiscono la Canebagnato (che secondo noi meriterebbe più attenzione da parte dei circuiti di distribuzione).

    RispondiElimina
  53. La Canebagnato è una bella realtà, lo testimonia la raccolta, oltre ai dischetti fatti finora.

    RispondiElimina
  54. La vostra canzone, nella complilation Canebagnato, è "Mad Man’s Poem", veramente un gran bel pezzo. Sospeso, con una tromba magnifica, la voce al meglio, un coretto molto fab four …da film, da film. Qualche giovane regista dovrebbe prenderla subito.

    RispondiElimina
  55. Suonatela al prossimo festival di Venezia ...

    RispondiElimina
  56. A proposito di scena indipendente e di complilation, cosa si muove nelle indie italiche? Gli Afterhours vanno a Sanremo e poi fanno un cd con molti nomi dell’underground. Qualche grosso giornale scopre l’acqua calda, il sottobosco indipendente. Wow! Dove sono stati in questi ultimi quindici/venti anni? Cosa ne pensate di tutto questo?

    RispondiElimina
  57. E' sicuramente positivo quello che hanno fatto gli Afterhours, anche se personalmente nutriamo qualche dubbio sul fatto che questo evento cambierà la percezione che l'Italia ha della musica indipendente.

    RispondiElimina
  58. Non molti anni fa l'indi, per motivazioni storiche ed economiche, era arrivato ad insidiare il mainstream. Penso al lavoro dei CSI e del Consorzio Produttori Indipendenti. Soperiamo ritornino occasioni così. Tentar non nuoce.

    RispondiElimina
  59. Anche l'idea della Canebagnato, mettere insieme 18 gruppi underground (tutti di buona qualità), non è da poco...

    RispondiElimina
  60. Tornando all'arte: perché fate musica? Per liberarvi dai demoni interiori? Per essere amati? Perché vi piace?

    RispondiElimina
  61. La musica è il modo più efficace per esprimersi, spesso più efficace del linguaggio parlato. Vogliamo esprimerci in questo modo perché è quello che ci emoziona di più.

    RispondiElimina
  62. E allora Margareth, per esprimervi con parole: fatevi una domanda, datevi una risposta e poi tutti a nanna.

    RispondiElimina
  63. Cosa succederà ai Margareth?
    Beh, il disco andrà benissimo, faranno un featuring con Santana che infiltrerà la sua chitarra in ogni secondo, anche nello spazio tra un charleston e l'altro. Poi qualcuno esagererà con la droga, e troverà la donna sbagliata. Finirà a coltelli in una stanza di motel lungo la riviera adriatica.
    Qualcuno aprirà un negozio di qualcosa.

    RispondiElimina
  64. Chi l'avrebbe detto, sembrava una così brava ragazza Margareth...

    RispondiElimina
  65. Grazie di esservi fermati un po’ nella palude ragazzi. Ora potete tornare in laguna.

    RispondiElimina
  66. Buona notte e soprattutto buona fortuna…

    RispondiElimina
  67. loro mi sembrano ancora un po' acerbi...

    RispondiElimina
  68. Non direi acerbis, per la loro età poi. Hanno ancora buoni margini di crescita, questo è sicuro, ma sembrano avere già uno stile proprio e le idee chiare.

    RispondiElimina

AAAATenzione, il captcha (il verificaparole) è finto, non serve immetterlo. Dopo il vostro commento, cliccate direttamente su PUBBLICA COMMENTO. Se siete commentatori anonimi, mi dispiace, dovete scrivere il captcha ...