Avere per due sere di seguito la possibilità di vedere un concerto rock in uno scenario splendidamente bello com’è il Teatro Romano, di solito sede di recite shakespeariane (la mia è la città di Giulietta e Romeo), è una fortuna non da poco. Una sera i Marlene Kuntz, un’altra gli Afterhours, con Godano ospite in tre pezzi, mica palle. Troppa grazia. Così, dopo un sabato pomeriggio passato ad un dibattito di presentazione del candidato alla presidenza della provincia di Verona per la sinistra unita (esperimento unico in Italia: Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Sinistra e Libertà, insieme “dal basso” nel nome di un grande uomo di sinistra, Campagnari), sono corso in città e ho trovato uno degli ultimi 20 biglietti disponibili.
A differenza della sera prima con i Marlene Kuntz, quando ero in terza fila, con gli Afterhours mi sono trovato più lontano, in gradinata non numerata. Ma il Teatro Romano non è immenso, e a parte le foto che vedete piccole piccole, ho goduto di una buona visione unita ad un ottimo ascolto. Il Teatro Romano ha un’acustica invidiabile, spero che molti altri del rock passino di qui.
Anche la band di Manuel Agnelli, ha dimostrato forza e umanità. Più di pancia e meno di testa dei Marlene (ma i Marlene sono anche di pancia... e anche gli After sono un po' di testa), con Manuel infortunato alla mano sinistra, comunque energico/energetico, erotico/eretico come sempre. Sanremo non l’ha rammollito, forse un po’ ingrassato (tanto, dalle mie foto non si vede).
In apertura una sorpresa annunciata: Cristiano Godano viene chiamato sul palco dal cantante degli Afterhours e canta Il paese è reale, per suggellare l’unione dell’alternative italico maturo. È una bella versione la sua, forse migliore, non me ne voglia Manuel, di quella del suo autore. Ed è bello vedere questa vicinanza tra i due. Poi gli Afterhours cominciano ad infiammare il palco, sfornando un’ottima versione di Ballata per la mia piccola iena (la canto a squarciagola pure io), alcune perle dello stesso disco (per me il loro vertice), con Agnelli che ogni tanto abbandona il centro del palco per suonare le tastiere, con impeto e follia. Da infarto al miocardio Male di miele, cantata assieme a tutto il pubblico, come altri pezzi sempre più intensi. Nel finale, una cover di What a Wonderful Love poco armstronghiana, molto più vicina invece a quella avinazzata di Nick Cave e Shane McGowan. Come prima tappa del Voglio far qualcosa che serva tour può andare. Perdonato il loro passaggio sanremese.
A fine concerto una grande sorpresa per me. Vedo l’amico scrittore Gianluca Morozzi e lo saluto. Sembra un’entrata fantastica da film di Woody Allen. Morozzi l’avevo intervistato anni fa per Smemoranda, gli scrivo ogni tanto e lui qualche volta è passato sul mio blog, ma non l’avevo mai visto in carne ed ossa. È come nei suoi romanzi. Un grande. Ci scambiamo opinioni sul concerto (lui la sera prima aveva visto sempre gli After, a Taneto di Gattatico, che stia pensando ad un romanzo su Agnelli Manuel e compagni?), pareri sulle nostre squadre del cuore salve per un pelo (il mio Chievo già da una settimana, il suo Bologna chissà…ancora non c’era la certezza matematica ieri notte), i concerti che vedremo quest’estate (lui, finito il campionato, ritornerà ad inseguire il Boss) e condividiamo il parere su Cristiano Godano: in forma strepitosa (questa sera ha ricantato Impressioni di settembre, avevo ancora la pelle d’oca dalla sera precedente…). Insomma, un sacco di motivi per dire che anche questo concerto è da incorniciare.
SITI E MYSPACE AFTERHOURSIANI
http://www.afterhours.it/it/
http://www.myspace.com/weareafterhours
MYSPACE MOROZZIANO
http://www.myspace.com/gianlucamorozzi
A differenza della sera prima con i Marlene Kuntz, quando ero in terza fila, con gli Afterhours mi sono trovato più lontano, in gradinata non numerata. Ma il Teatro Romano non è immenso, e a parte le foto che vedete piccole piccole, ho goduto di una buona visione unita ad un ottimo ascolto. Il Teatro Romano ha un’acustica invidiabile, spero che molti altri del rock passino di qui.
Anche la band di Manuel Agnelli, ha dimostrato forza e umanità. Più di pancia e meno di testa dei Marlene (ma i Marlene sono anche di pancia... e anche gli After sono un po' di testa), con Manuel infortunato alla mano sinistra, comunque energico/energetico, erotico/eretico come sempre. Sanremo non l’ha rammollito, forse un po’ ingrassato (tanto, dalle mie foto non si vede).
In apertura una sorpresa annunciata: Cristiano Godano viene chiamato sul palco dal cantante degli Afterhours e canta Il paese è reale, per suggellare l’unione dell’alternative italico maturo. È una bella versione la sua, forse migliore, non me ne voglia Manuel, di quella del suo autore. Ed è bello vedere questa vicinanza tra i due. Poi gli Afterhours cominciano ad infiammare il palco, sfornando un’ottima versione di Ballata per la mia piccola iena (la canto a squarciagola pure io), alcune perle dello stesso disco (per me il loro vertice), con Agnelli che ogni tanto abbandona il centro del palco per suonare le tastiere, con impeto e follia. Da infarto al miocardio Male di miele, cantata assieme a tutto il pubblico, come altri pezzi sempre più intensi. Nel finale, una cover di What a Wonderful Love poco armstronghiana, molto più vicina invece a quella avinazzata di Nick Cave e Shane McGowan. Come prima tappa del Voglio far qualcosa che serva tour può andare. Perdonato il loro passaggio sanremese.
A fine concerto una grande sorpresa per me. Vedo l’amico scrittore Gianluca Morozzi e lo saluto. Sembra un’entrata fantastica da film di Woody Allen. Morozzi l’avevo intervistato anni fa per Smemoranda, gli scrivo ogni tanto e lui qualche volta è passato sul mio blog, ma non l’avevo mai visto in carne ed ossa. È come nei suoi romanzi. Un grande. Ci scambiamo opinioni sul concerto (lui la sera prima aveva visto sempre gli After, a Taneto di Gattatico, che stia pensando ad un romanzo su Agnelli Manuel e compagni?), pareri sulle nostre squadre del cuore salve per un pelo (il mio Chievo già da una settimana, il suo Bologna chissà…ancora non c’era la certezza matematica ieri notte), i concerti che vedremo quest’estate (lui, finito il campionato, ritornerà ad inseguire il Boss) e condividiamo il parere su Cristiano Godano: in forma strepitosa (questa sera ha ricantato Impressioni di settembre, avevo ancora la pelle d’oca dalla sera precedente…). Insomma, un sacco di motivi per dire che anche questo concerto è da incorniciare.
SITI E MYSPACE AFTERHOURSIANI
http://www.afterhours.it/it/
http://www.myspace.com/weareafterhours
MYSPACE MOROZZIANO
http://www.myspace.com/gianlucamorozzi
Un pochino d'invidia ce l'ho...
RispondiEliminaCiao :)
@LaMentePersa
RispondiEliminaGià, è bello fare il turista nella propria città.
Quanto al nome, diciamo di sì, ho letto tutti i romanzi di Carlotto, un maestro, e il nome deriva proprio da lì. C'è dietro una storia lunga, forse un giorno la racconterò ...
@Gaz
Non invidiarmi, vola a qualche concerto, ne fanno tanti... Se è per il Moroz, questa sera sarà a Mestre per un reading, finalemnte libero di sorridere per il suo Bolgna salvo (si è tolto un peso, dice...).
Che invidia!
RispondiEliminanon so che avrei dato per esserci anch'io, ma lo sai. quello che non sai che un mio racconto è in mostra a verona fino al 15 giugno. ed io verrò a visitarla il weekend del 13... :-P
RispondiElimina@ReAnto
RispondiEliminaInvidiato pure dal sole che ride... questo è troppo!
@Manu
Chiapperi, anche tu? Be', bisogna proprio che scenda in città. Ma è già in mostra? Dove?, se non sono indiscreto.
Io non ti invidio, però mi fai venire voglia di tornare indietro di qualche mese e rimettere a posto lo scenario del concerto.
RispondiEliminaInvidiato dagli uccelli, invidiato dal sole, ma per fortuna non da Marte...avrei cominciato a preoccuparmi. Be', tu hai avuto il natale con gli After, io il ponte della Festa della Repubblica, chiapperi. A proposito, hai visto che i nostri saranno oggi ricevuti dal Presidente Napolitano? Non ci diventeranno delle rockstar istituzionali alla Bono vox? Mi sento male al solo pensiero.
RispondiEliminaSai gli Afterhours non sono mai riuscito tanto a digerirli fin dagli esordi. I marlene invece li adorai per i primi due dischi, consumai le cassette a furia di ascoltarli, poi piano piano li persi di strada.
RispondiEliminaAlly, secondo me i nostri conoscono bene i meccanismi istituzionali e mediatici. Che sia il Presidente della Repubblica e o il Festival di Sanremo.
RispondiEliminaNon corrono il rischio di istituzionalizzarsi, quanto piuttosto quello di non rispettare sempre e per sempre l'immaginario indipendente/alternativo in cui si sono sempre perfettamente mossi. Io credo che saranno al massimo delusi i finti alternativi, quelli da "sabato in barca a vela lunedì al Leoncavallo".
Tu invece, t(r)emi?
@And
RispondiEliminaSe a uno non piacciono, rischiano di rimanere sullo stomaco, è indubbio, come lo stinco di maiale che Manuel dice di aver mangiato prima del concerto. Alcune loro canzoni vecchie mi fanno andare fuori di zucca e ho amato molto "Ballate per piccole iene", un disco perfetto, in giusto equilibrio tra ragione e sentimento. Ho sempre trovato interessanti i concerti dei Marlene, momenti molto conviviali, veri, come tutta la loro musica. I Marlene ci sono prima, durante e dopo. Gli After bruciano tutto in diretta. Pure io avevo perso di vista entrambi da un po' e mi ha fatto piacere rivederli così. Una sorpresa, anche perchè dei loro concerti l'ho saputo all'ultimo momento, quasi per caso.
@Marte
Io sono un finto tonno, non vado in barca, nuoto appena nella mia palude. Certo, gli After conoscono bene i meccanismi istituzionali e mediatici, ma questo può pure essere buono. Anzi, utile.
Avevo letto "io sono un finto tonto", e non riuscivo a decifrare il messaggio nascosto da interpretare...Dislessia portami via.
RispondiEliminaCiao Alligatore, Speravo di leggere qualcosa di questi concerti. Sono rientrato ora da un ponte di Relax ma fa immenso piacere che la nostra città abbia ospitato due gran bei concerti. La prossima volta che passan di qua spero d'esserci anch'io.
RispondiEliminaCiao Luka
beato te.
RispondiEliminaIo ero in un punto del Teatro dove l'acustica faceva schifo, anzi no: faceva cagare.
Niente basso (se non un'onda anomala di ovatta e ghost-note), niente rullante, a lasciare che Prette sudasse per nulla.
Un vero peccato perché la band sembrava in forma.
Poi devo dissentire anche su un'altra questione: Il teatro Romano NON è posto da concerto rock. Come si fa, dico io, ad ascoltare "Male di Miele" seduti su una seggiola? Eppure sabato sera erano tutti seduti.
NO! Al teatro romano solo jazz e teatro. Il rock deve andare da un'altra parte!
Ciaooo
J
@Marte
RispondiEliminaNo, no, quello ancora no...
@Rosalita is Out Tonight!
Hai fatto male ad andare via in questi giorni,sono successe un sacco di cose nella nostra città (non tutte belle come questi due concerti).
@Joyello
Disaccordo totale su tutta la linea, ma, come diceva quel tale: non sono d'accordo con te ma darò la vita perchè tu la possa esprimere...mi fa piacere sentire un parere diverso dal mio. Stiamo in contatto.
grazie del consiglio...;)
RispondiElimina@Sapevatelo
RispondiEliminaGrazie a te per aver messo il video dei BABY BLUE - Silently, molto lynchano...io non riesco a mettere video (meglio così, e poi ci sei tu che sei specializzato).
gli after sono una mia gran passione... me li devo ancora vedere da quando è uscito l'ultimo album.. purtroppo vado di rado ai concerti.. non mi sta bastando una vita, vecchio alligatore.. ah! sai che quest'autunno dovrebbe uscire il prossimo libro di carlotto sul nostro Buratti????
RispondiEliminaio invece invidio soprattutto il fatto che li' da te sin.e.lib, com.it. e rif.com. si presentano insieme!
RispondiEliminacome ai vecchi tempi..(se poi il Pd si spacasse in due e la parte più sinistrorsa confluisse pure li'... mmmhhh!)
oh: tutti a votare, eh? non facciamoci prendere dalla deriva astensionistica...
@maurone
RispondiEliminaGià, le giornate sono troppo corte per noi blogger...ma un concerto ogni tanto possiamo concedercelo. Quanto al libro ne ho sentito parlare, spero esca presto.
@indierocker
Non sono un fans dell'unità a tutti i costi, ma qui si è realizzata su contenuti forti, con un candidato veramente di sinistra, che piacerà a chi di sinistra vera ne sente il bisogno. E sappiamo tutti quanto ce ne sia bisogno: ambientalista, per i diritti del lavoro, gira con la spilletta antinucleare (e sappiamo bene come sia importante ritornare a dirsi antinuclearisti) e con la spilletta del film "Milk". Un candidato decisamente rock. Già sindaco con dp.
Sul voto sono totalmente d'accordo con te: l'astensione è un nemico da battere. Invito pure io ad andare tutti a votare.
Non andrò a votare invece per il referendum, sperando siano in tanti ad astenersi quel giorno. Proprio per il bene della democrazia (o di quel poco che resta).
Anch'io come and non sono un'amante degli Afterhours ma t'invidio comunque, è un pò che non mi capita di assistere ad un bel concerto...
RispondiEliminaagli savi scaligeri. spero che tu abbia ricevuto la mia email e che, in qualche modo, troveremo il modo di conoscerci in quell'occasione... :-)
RispondiElimina@Silvia
RispondiEliminaTutta sta invidia...
@Manu
Certo che ho letto la tua mail, e ti ho anche risposto.