I Julie’s Haircut sono questa sera in diretta sul blog e quasi stento a crederlo. Di solito ospito giovani al primo o secondo cd, raramente al terzo (uno o due al quarto), ma loro sono al quinto, chiapperi! E non un album qualsiasi, ma un goloso doppio di novanta minuti superbamente rock e psichedelico, con innesti di elettronica mai invadente e la volontà/capacità di andare al di là del semplice concetto di canzone. Our Secret Ceremony s’intitola, ed è un album kubrickiano nella forma e nella sostanza.
Rockerilla ha dedicato loro la copertina (una delle possenti foto di Ilaria Magliocchetti, che ringrazio per l’immagine di questo post) e ha fatto bene, perché se la scena indipendente di casa nostra vuole crescere e andare da qualche parte, è nella sperimentazione sonora, nella musica che si fa immagine, nella dilatazione del suono che deve puntare, e non in comparsate televisive e/o carine compilation promozionali. E qui mi fermo, perché non m’interessa fomentare sterili polemiche, ma solo parlare di musica. La band emiliana è la più adatta per fare questo. A parlare per loro è questa “cerimonia segreta” incisa su due dischetti metallici (ma hanno fatto pure il vinile): uno più forma-canzone (ma non troppo), l’altro più liquido, acido, da Alice nel paese delle meraviglie.
Ne parleranno tanto quest’anno e pure negli anni a venire. Lo citeranno tutti. Intanto sentiamo cosa hanno da dirci i diretti interessati, o almeno alcuni di loro. Julie’s ci siete?
VAI AL LORO SITO http://www.julieshaircut.com/
VAI AL LORO MYSPACE http://www.myspace.com/julieshaircut
Rockerilla ha dedicato loro la copertina (una delle possenti foto di Ilaria Magliocchetti, che ringrazio per l’immagine di questo post) e ha fatto bene, perché se la scena indipendente di casa nostra vuole crescere e andare da qualche parte, è nella sperimentazione sonora, nella musica che si fa immagine, nella dilatazione del suono che deve puntare, e non in comparsate televisive e/o carine compilation promozionali. E qui mi fermo, perché non m’interessa fomentare sterili polemiche, ma solo parlare di musica. La band emiliana è la più adatta per fare questo. A parlare per loro è questa “cerimonia segreta” incisa su due dischetti metallici (ma hanno fatto pure il vinile): uno più forma-canzone (ma non troppo), l’altro più liquido, acido, da Alice nel paese delle meraviglie.
Ne parleranno tanto quest’anno e pure negli anni a venire. Lo citeranno tutti. Intanto sentiamo cosa hanno da dirci i diretti interessati, o almeno alcuni di loro. Julie’s ci siete?
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ASCOLTA ESTRATTI DEL NUOVO ALBUM CLICCANDO QUI
Eccomi, ciao!
RispondiEliminaCiao ci siamo
RispondiEliminaCiao Andrea, ciao Luca. Benvenuti nel blog.
RispondiEliminaChe faccia allegra Andrea...
RispondiEliminaEh si, è il mio cane... il mio alter ego virtuale.
RispondiEliminaIo sono l'uomo senza volto, invece
RispondiEliminaE io un Alligatore...
RispondiEliminaCiao Ally!
RispondiEliminaCiao J'sH! E' un amore il cucciolotto nella foto: come si chiama? :)
Anche la pecorella
RispondiEliminaKenny
RispondiEliminaMa che è il blog dei Teletubbies???
RispondiEliminaQuasi...
RispondiEliminaBene, ora che abbiamo fatto le presentazioni possiamo cominciamo con la prima. Difficilissima… È evidente, con 15 anni di pachi e 5 album ci vuole coraggio a farla, ma io ci provo lo stesso: chi sono i Julie’s Haircut?
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaun gruppo di persone per cui la musica (suonata e ascoltata) rappresenta una importante ragione di vita. Un collettivo esteso, che oltre agli elementi della band stessa comprende tanti altri "elementi" che da dietro le quinte con il loro apporto contribuiscono attivamente a questo percorso musicale.
RispondiEliminaSe Scarfo continua così serio io abbandono, ditelo subito.
RispondiEliminaanche se ho quella faccia da tonto del mio cane come avatar sono uno serio!
RispondiEliminaCon quella faccia, come puoi?
RispondiEliminaFaccio io il serio...
RispondiElimina“Our Secret Ceremony” è il vostro quinto album. Si parla di coscienza e inconscio, si cita Carl Gustav Jung. È un omaggio indiretto al decimo anniversario di “Eyes Wide Shut” di Kubrick? Oppure non ci resta che Jung?
RispondiEliminaDi Jung ci interessa quella frase che abbiamo riportato sulla press sheet che accompagnava l'album per i giornalisti. "In ogni caos c'è un cosmo, in ogni disordine un ordine segreto"
RispondiEliminaCome la musica e lo scrivere musica...
RispondiEliminaCi interessa il rapporto tra ordine e caos, è alla base anche della nostra metodologia attuale nel fare musica.
RispondiEliminaCi affascina l'idea di riuscire a ricavare strutture, melodie e armonie partendo semplicemente dall'improvvisazione.
Infatti, è questo che volevo sentire...
RispondiEliminaCome nasce una vostra canzone? Nell'inconscio?
RispondiEliminaIn un inconscio collettivo
RispondiElimina... e scaturiscono prima i suoni o le parole?
RispondiEliminaTi racconto un aneddoto del disco precedente. Una notte ho sognato di andare da Luca per dirgli che avevo trovato un titolo per una canzone, questo titolo era Sister Pneumonia, che poi è diventata realmente una canzone di After Dark.
RispondiEliminaOgnuno può anche sapere quello che sta facendo quando improvvisa, ma non può sapere cosa faranno gli altri, quindi il vero autore della maggior parte delle nostre musiche è il cosiddetto "inter-play", e il riferimento ai gloriosi colori nerazzurri è del tutto casuale.
RispondiEliminaDipende, nel caso di Sleepwalker per esempio la canzone è nata partendo dal loop di drum machine che Nicola ha fatto partire, io ci ho suonato il riff di chitarra e l'abbiamo fissata così. Poi successivamente il Reverendo ha contribuito con alcuni tocchi che hanno caratterizzato e impreziosito l'armonia, è stata lavorata ed editata e per finire Nicola ha scritto il testo.
RispondiEliminaDa sempre così? Il modo di scrivere una canzone e le modalità di farlo sono cambiati nel corso degli anni? Le moderne tecnologie hanno influito in meglio o in peggio … o per nulla?
RispondiEliminaNel nostro caso non credo più di tanto, non siamo molto legati alle nuove tecnologie...
RispondiEliminaLe tecnologie non hanno cambiato molto il nostro modo di comporre. C'è stato un deciso cambiamento della metodologia a partire da 3 o 4 anni fa, quando abbiamo iniziato a privilegiare l'improvvisazione rispetto alla scrittura tradizionale. Prima di "After Dark, My Sweet" eravamo soliti scrivere ognuno le proprie canzoni (io, Nicola e Laura) per poi rielaborarle insieme ed inciderle una volta ultimate. Ora tutto nasce in studio, lavorando d'intuito fin dal primo momento.
RispondiEliminaMa la pecorella c'è ancora?
RispondiEliminaPecorella?
RispondiEliminaC'è, in giro c'è... la sento. Poi ritorna online...
RispondiEliminaContinuando...
RispondiEliminaCome sono nate quelle del recente doppio cd? Sono nate in momenti diversi? Sono nate per far parte dello stesso doppio album?
p.s. Bravi a fare un doppio. Non lo fanno in molti oggi.
Sono nate con la stessa logica di quelle di After Dark, siamo andati in studio e abbiamo aperto i rubinetti registrando tutto. Poi su alcune c'è stato un lavoro di montaggio, editing ecc. Altre invece sono così, come sono state registrate, senza alcuna manipolazione.
RispondiEliminaCi sono ci sono... sto preparando una verifica sui dinosauri :)
RispondiEliminaJunior
RispondiEliminaParliamo del Rhedosauro, inventato da Ray Harryhausen per The bEast from 20.000 phatoms!
RispondiEliminaIl mio dinosauro preferito: http://www.youtube.com/watch?v=GcjxwXCxBBU
RispondiEliminaMagari può essere utile per la verifica
RispondiEliminaIl tubo, poi vado a vederlo. Allora il web, con Internet che rapporto avete da utenti?
RispondiEliminaIo ne sono completamente schiavo, non ne potrei fare a meno.
RispondiEliminaFratello mio allora.
RispondiElimina:D troppo divertente! ehheheh ma non è proprio il genere di dinosauro che cercavo. Comunque grazie!
RispondiEliminaSono curioso, non vedo l'ora
RispondiEliminaLuca sul web si astiene.
RispondiEliminaMi astengo.
RispondiEliminaIn realtà non è tossico come me ma si difende anche lui in quanto ad ore di connessione...
RispondiEliminaAllora... e da musicanti, il vostro rapporto con la Rete delle Reti e le nuove tecnologie in genere?
RispondiEliminaHo un rapporto conflittuale. Ma lo uso quotidianamente per diverse ore, sicuramente troppe. Comunque come strumento informativo e comunicativo lo trovo fondamentale. E' la deriva comunicativa dei social network che non mi fa stare troppo a mio agio.
RispondiEliminaDal punto di vista musicale la rete mi ha dato il vantaggio di poter reperire strumenti di qualsiasi tipo e ovunque nel mondo. L'aspetto del P2P non mi interessa perchè ho bisogno di avere l'oggetto fisico da ascoltare, meglio se in vinile quindi non scarico musica.
RispondiEliminaEcco, come gruppo invece usiamo molto la rete e in questo senso trovo che sia uno strumento utilissimo e a basso costo per promuovere la nostra musica.
RispondiEliminaGià, sono in perefetta sintonia sull'aspetto fisico, sul supporto, sul profumo di vinile...
RispondiEliminaUna cosa concreta che si fa liquida, e non il contrario
RispondiEliminaIl nostro non va annusato troppo perchè oltre al vinile profuma alla grande la stampa della cover, visto che è serigrafica. Se lo annusi forte rischi il malore!
RispondiEliminaPsichedlica
RispondiEliminaLo puoi dire forte!
RispondiEliminaPoi in vinile si parla di un tre ante... sei facciate di inchiostro fitto...
Un vinile di culto. Per fortuna stanno ritornando.
RispondiEliminaPrima si parlava dei social network. Myspace vi sembra una cosa buona o solo una vetrinetta? ... superato da Facebook?
RispondiEliminaPer fortuna si!
RispondiEliminaIo do sempre precedenza a questo supporto se ho l'alternativa.
Inutile che ne decanti le qualità rispetto al CD, sono troppe. Si parla proprio di due cose che non possono essere messe a confronto.
Per un gruppo musicale sono vetrinette e quindi cose serie per quel che riguarda la promozione. L'utilizzo a livello personale invece un po' mi disturba.
RispondiEliminaMySpace è stato una moda che è esplosa in pochissimo tempo, ma come tutte le mode si sta esaurendo.
RispondiEliminaLa novità da avere assolutamente ora come ora è facebook ma anche in questo caso credo che ci sia un limite temporale, in attesa di qualche altro grande social network ancora più evoluto.
Di fatto Facebook è un database dei gusti, delle relazioni, delle azioni di milioni di persone in tutto il mondo. Il controllo di unas mole tale di informazioni oggi è potenzialmente pericolosissimo. Ma d'altra parte è la gente che ci si trova a proprio agio a pubblicare il proprio privato senza pudori.
RispondiEliminaA parte che ci sarebbe moltissimo da dire sul rispetto della privacy di persone che magari non vorrebbero esserci, su facebook.
RispondiEliminaGià, una versione malata del "privato è politico" anni '70 ...
RispondiEliminaOggi le informazioni valgono decisamente più dell'oro, sono in assoluto la merce più preziosa e noi le stiamo regalando a degli sconosciuti. Lo sapete che se anche cancellate il vostro account di facebook, tutto quello che avete fatto sul network rimane imagazzinato nei loro database?
RispondiEliminaPotenzialmente è un organo di controllo di enorme efficacia.
RispondiEliminaIn realtà non puoi cancellare ma solo disattivare il tuo profilo, allucinante!
RispondiEliminaUn Gande Fatello al contrario.
RispondiEliminaLa pecorella è un'esperta.
RispondiEliminaIn ogni caso, sarò retrogrado, ma per me c'è qualcosa di genuinamente pornografico nell'utilizzo che viene fatto dei social network.
RispondiEliminaA proposito, cosa ne pensate di quello che ha scritto Aldo Nove su Facebook? “…su FB non si pensa. Su FB non si inventa? Su FB si fa esattamente quello che sotterraneamente ti viene detto di fare, nell’illusione che sia tu a sceglierlo.” Insomma, una democrazia assoluta “di facciata”. Perfetta metafora della società attuale, aggiungo io …
RispondiEliminaSono assolutamente d'accordo, il fatto che tu non possa cancellare il profilo ma solo disattivarlo la dice lunga su quanto sia subdolo in realtà...
RispondiEliminaFai quello che "loro" vogliono tu faccia, al 100%
Ah Ah! :D
RispondiElimina"Loro"!
Scarfo "Fox" Mulder
Saremo mica troppo dietrologi?
RispondiEliminaIo mi limito a constatare i fatti. I fatti sono che lì stanno raccogliendo (regalate di spontanea volontà) informazioni su mezza popolazione mondiale.
Forse di più
RispondiEliminaNon ho dati aggiornati, forse è meglio che non lo sappia :D
RispondiEliminaE' come unìenorme indagine di mercato in continua evoluzione.
RispondiEliminaTorniamo al territorio. Venite dall’Emilia, terra fertile per la musica e la cultura in genere. Se uno non suona in una band, scrive libri, oppure fa del cinema o corre con la moto… io, abitante in una regione vicina, ma molto diversa, ho sempre invidiato questa vitalità. È un bene per un giovane musicante nascere dove siete nati voi, oppure è indifferente? O un male …
RispondiEliminaIl nucleo originario del gruppo viene da Sassuolo, che ora è agli onori delle cronache sportive grazie ad una squadra che si sta facendo rispettare nel campionato di B, ma che in realtà è sempre stat una cittadina piuttosto grigia, dove ha sempre regnato l'interesse dell'industria ceramica sopra a tutto. Ora, poi, pure quell'industria è al tracollo. Se vieni da un posto così (che abbiamo ribattezzato Zombietown) o ti adegui oppure cerchi di fare qualcosa di nuovo, di creativo. E' la vecchia storia della creatività che c'è in provincia.
RispondiEliminaConcordo sul fatto che queste zone hanno prodotto tanto a livello musicale, tante cose buone e altre meno buone. Tuttavia non credo che oggi come oggi l'Emilia abbia più spazi di quanti ne può avere ad esempio la Puglia.
RispondiEliminaCredo che da queste parti la troppa offerta degli anni precedenti abbia generato una sorta di pigrizia generale, mentre nelle regioni dove c'è meno offerta la gente è più curiosa e attenta a quello che succede.
Accipigna mi sono persa la discussione su faccialibro :(
RispondiEliminaL'Emilia è percepita come una terra molto allegra, ma io credo che le appartenga allo stesso titolo una malinconia di fondo, che è la malinconia stanca del Po e della pianura.
RispondiEliminafighissima questa idea dell'intervista in diretta nei commenti del blog! :D
RispondiEliminaciao luca, ciao scarfo!
(ciao diego e grazie per la segnalazione in tempo reale)
Ciao Paola. Grazie, grazie dell'intervento.
RispondiEliminaMitica Paola! :)
RispondiEliminaAbbiamo una nostra ex-discografica, caro alligatore, da qui in poi prende in mano le redini lei!
Ciao Pa!
RispondiEliminaChe piacere sentirti, voglio vederti presto però!!!
E' un sacco che non ti vedo, da Illuminati!
Allora ritorno a bomba,l’Emilia. Da Orietta Berti agli Offlaga Disco Pax. A proposito, avete contatti con altri artisti della vostra città o regione? Di altre? Ad esempio con gli Offlaga Disco Pax... se non sbaglio, uno di voi due (dicono) è il protagonista di una loro canzone cult?
RispondiEliminaDicono in tanti che sia io, ma non saprei, è un po' un mistero (io ad esempio non ho alcun ricordo di quella vicenda raccontata da Max). In ogni caso è il loro pezzo migliore.
RispondiEliminano, no, io sono mamma a tempo pieno. non sono autorizzata a lasciare interviste ;)
RispondiEliminaQui a Reggio dove abitiamo ora viviamop tutti nell'arco di 200 metri. Io, Scarfo, Corrado e Jukka dei Giardini di Mirò. Enrico degli Offlaga invece sta verso le montagne, è un eremita. Ci sentiamo solo per punzecchiarci calcisticamente, ma ogni tanto viene a cena a casa mia, quando sono in vena mi esibisco in gourmet etnici.
RispondiEliminaAnche Andreino dei Julies vive dietro l'angolo rispetto a casa mia e in città ci sono tanti altri musicisti, come Olivier degli Ulan Bator e anche ben più importanti di noi, come ad esempio Philip Corner.
RispondiElimina...interessante come cucina.
RispondiEliminaAnche Daniele degli Offlaga e il nostro Andreino abitano in centro storico, a poche centinaia di metri da qui. Il centro di Reggio è un francobollo. Corrado Nuccini ad esempio è a 50 mt da dove stiamo scrivendo.
RispondiEliminaEppoi i RIO!
RispondiEliminaE, ovviamente, il Lucianone nazionale, che da poco è tornato a vivere qui.
Stiamo dando troppe informazioni private...peggio di facebook.
RispondiEliminaLuciano è vicinissimo pure lui, saranno ... 150 metri?
RispondiEliminaLui ha pure lo studio in casa, il fortunello!
Peccato che con tutti sti artisti in citàà in realtà non succeda mai nulla. Corrado per organizzare il suo bel festival di elettronica Ctrl+C è dovuto andare a Carpi.
RispondiEliminaAnche io ho lo studio in casa... Ma qualcosa mi dice che il suo è un po' meglio.
RispondiEliminaNon lontanissimo poi ...sempre terra fertile.
RispondiEliminaIl cd è uscito con l’indipendente A Silent Place. Come vi siete incontrati/trovati?
RispondiEliminaIl tutto è nato perchè avevamo materiale che volevamo pubblicare, preferibilmente in vinile, materiale inedito delle session di AfterDark con Sonic Boom. Luca ha segnalato l'ottimo lavoro fatto dai ragazzi di ASP insieme ai Jennifer Gentle.
RispondiEliminaLi abbiamo contattati, a loro il materiale è piaciuto e l'hanno pubblicato.
Successivamente abbiamo suonato nella loro città, ci siamo conosciuti, in quella occasione ci hanno visto dal vivo e abbiamo iniziato a parlare della possibilità di lavorare ancora con loro.
Cosa che poi è andata effettivamente in porto.
La copertina di Luca Lumaca è stata da voi direttamente ispirata. Anche qui l’inconscio ci gioca molto. A me ricorda, in parte, “Freaks”, di Tod Browning. Quel film mostruosamente bello. È così, o c’è dell’altro dietro? Altre suggestioni cinematografiche? O di altro tipo …
RispondiEliminaE' un pò difficle dire com'è nata. Nicola ha raccolto alcune immagini su cui voleva lavorare, Luca ha iniziato a maneggiarle e fotomontarle insieme.
RispondiEliminaLa cosa ha iniziato a prendere forma e una sera dal mio ufficio abbiamo fatto la selezione e definito la logica di montaggio finale che poi Luca Lumaca ha realizzato generando i file definitivi.
E' nata un po' come il disco, da una specie di improvvisazione collettiva, partendo da alcuni elementi e combinandoli in maniere diverse.
RispondiEliminaVi sentite più una band da studio o da live? Oppure, in analisi finale, non c’è grande differenza …
RispondiEliminaC'è molta differenza, ma noi non prediligiamo un aspetto sull'altro.
RispondiEliminaDirei 50 e 50.
RispondiEliminaPersonalmente non potrei rinunciare a nessuna di queste due realtà, fondamentali entrambi per una band.
Voi bazzicate da un bel po’ la scena indipendente italica. Come la vedete in questo periodo? Si parla in giro, di crisi economica ... nella scena indi non sono mai girati soldi. Quindi non cambia nulla, per noi indipendenti?
RispondiEliminaBah. Noi non è che apparteniamo veramente a nessuna scena. Ci sono gruppi di musicisti ai quali siamo legati da amicizia, ma le scene sono un'altra roba. Sulla crisi economica sarebbe ora che ci si rimboccasse le maniche ci si inventasse maniere nuove e valide di fare le cose invece di continuare a piangersi addosso.
RispondiEliminaLa cosa che cambia è che purtroppo ho la sensazione che ci sia meno interesse per la scena indipendente.
RispondiEliminaLa gente fa fatica a staccare il culo dal divano per venire a vedersi un concerto e non credo sia colpa della crisi.
Se a questo ci aggiungi che i dischi ormai non li compra quasi più nessuno fai presto a tirare le somme.
Il nocciolo è che quasi nessuno di noi può fare solo il musicista.
Sarei curioso di capire se farlo full time possa rappresentare un beneficio o piuttosto un danno in termini di qualità musicale.
Siamo una Nazione sul divano.
RispondiEliminaVisti certi risultati, forse il full time è un danno.
RispondiEliminaQuanto al divano, avreste mai pensato di vedere gli Afterhours a Sanremo? Un segno dei tempi? Una cosa che lascia il tempo che trova?
RispondiEliminaNon ho considerato la loro presenza e la loro canzone così rivoluzionaria, di certo atipica per il palinsesto del festival ma francamente non saprei dirti se questa partecipazione gli ha fatto bene o no.
RispondiEliminaPer me hanno fatto bene ad andare, ma non credo che siano venuti fuori come avrebbero voluto o comunque come io credo che avrebbero meritato, a dirla tutta. San Remo non è proprio fatta per il rock. Ma se si fossero presentati con una di quelle ballate che Manuel sa scrivere, tipo "Quello che non c'è", per dire... avrebbero perfino potuto spaccare
RispondiEliminaIntendo dire... sfondare anche presso un pubblico che tradizionalmente non li ascolta, ecco.
RispondiEliminaSì, è una sensazione diffusa questa.
RispondiEliminaParliamo di cose belle. Perché fate musica? Per liberarvi dai demoni interiori? Per essere amati? Perché vi piace?
RispondiEliminaPerò ci sono andati con dignità e hanno fatto quello che volevano fare. Cercando di dare visibilità non solo a se stessi ma anche ad una scena sotterranea completamente sconosciuta al grande pubblico televisivo.
RispondiEliminaMah, no so.
RispondiEliminaHanno testi troppo intelligenti per San Scemo...
Continuo ad avere qualche dubbio che gente che manda in finale Povia, Sal Da Vinci e Marco Carta li possa davvero capire.
Già, per me è un segno di questi tempi senza più nulla
RispondiEliminaPerchè il ruolo del musicista ha sempre avuto grande fascinazione e ho sempre avuto forte il desiderio di farlo, fin da bambino.
RispondiEliminaMi è sempre piaciuto parecchio insomma e mi reputo fortunatissimo per le possibilità che ho con i Julie's.
Problemi con la connessione. Forse Manuel Agnelli tenta di sabotarmi … scherzo, scherzo.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la musica, potrei girarci intorno, ma la verità è che per me è un'ossessione. Io non penso praticamente ad altro, anche quando parlo con le persone. Direi che è una patologia.
RispondiEliminaLa mia droga si chima Julie...
RispondiElimina...la tua music
RispondiEliminaConcludiamo allora, con la marzullata finale: fatevi una domanda, datevi una risposta e poi tutti a nanna ...
RispondiElimina:-)
RispondiEliminaCosa vorresti ti succedesse (musicalmente parlando) nei prossimi anni?
RispondiEliminaVorrei poter far scrivere "musicista" sulla carta di identità.
Luca è scappato a casa, i suoi doveri di futuro papà lo chiamano...
RispondiEliminaTi ringrazio anche da parte sua per lo spazio e per la chiacchierata... a prestissimo Alligatore!
RispondiEliminaBene. Sarà un pesce come me, probabilmente. Ciao e grazie Julie’s Haircut, nella persona di Luca Giovanardi e Andrea “Kenny” Scarfone. È stato bello! E poi un grosso ciao e grazie a Press Sheep (pecorella) e ai suoi dinosauri, a Paola Homesleep (la press-mamma) … e chi ci ha letto e ci leggerà. Buona notte.
RispondiEliminaBuona notte a tutti!
RispondiEliminaCiao ragazzi! :) Ciao Ally!
RispondiEliminaBuona notte
grande gruppo...l'ultimo disco non l'ho ascoltato ma deve essere ostico a quanto si dice in giro"!
RispondiEliminaPotete ascoltare estratti dal nuovo album qui:
RispondiEliminahttp://www.julieshaircut.com/oursecretceremony/
@And
RispondiEliminaOstico non mi sembra il termine giusto. Ostico e agnostico, diceva Trapattoni nella sigla di "Mai dire gol!" di qualche anno fa.
Mi sembra un album che si stacca dalla media, si alza in volo, osa di più, straborda, inonda ... psichedelico, direi. Sì, rende bene quello che è: psichedelico.
@LaMentePersa
Gio non avevo dubbi in proposito. Musica per menti perse come noi.
@Superlove
Grazie della precisazione, sei un amore, anzi, un superamore ...
Non oso immaginare questa musica su vinile.