Mio nipotino mi chiede chi è Stanley Kubrick e io, come se fosse la cosa più ovvia del mondo:
“Kubrick, è il più grande cineasta vivente.”
“Be’, è morto”, dice lui
Insomma, io penso ancora che Kubrick sia il più grande cineasta vivente. I suoi film sono attualmente vibranti, dal primo all’ultimo. L’ultimo poi, quasi come un presagio di morte, gli contiene tutti, chiudendo una vita artistica esemplare donata alla perfezione dell’immagine in movimento. L’ultimo è l’estremo omaggio al cinema fatto dal Cinema in persona.
Il film segue pedissequamente il libro, a parte il cambio d’epoca e città. Traumnovelle è ambientato nella Vienna anni ’20, EWS nella New York di fine secolo perfettamente ricostruita in studio: la bella mogliettina di uno stimato medico confessa al marito un tradimento pensato ma mai messo in atto. Lui si sente umiliato, le racconta a sua volta un desiderio simile per “pareggiare il conto”, però rimane inquieto. Di notte va alla ricerca di una “vendetta” che non riesce a soddisfare. Tra l’incontro con una prostituta non consumato e un’orgia dalla quale viene cacciato perché non invitato, l’uomo ritorna a casa ancora più umiliato. Temendo che lei scopra qualcosa (cosa?), confessa tutto, venendo dalla moglie perdonato.
EWS è quindi un banale film sul rapporto di coppia e sul ritirarsi nel nido di famiglia, nonostante tradimenti, violenze, falsità e ripicche? Morale da Family Day? Direi di no. Kubrick faceva cinema, non sociologia spiccia. EWS è un raffinato gioco sulla psicanalisi, parente stretta del cinema. Schnitzler, amico di Freud, sosteneva la presenza di qualcosa di più palese dell’inconscio. Una via di mezzo tra il conscio e l’inconscio, un sognare ad occhi aperti. Questo suo romanzo, è lo svolgimento pratico delle sue teorie. “Nessun sogno è interamente sogno” dicono alla fine i due protagonisti.
È il cinema, come non capirlo? Il Cinema! Chi, meglio di Kubrick, lo sapeva?
FOTO TRATTE DAL SITO http://www.archiviokubrick.it/ MOLTO RICCO DI IMMAGINI, FILMATI E APPROFONDIMENTI. WOW!
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RispondiEliminaUn maestro. Insuperabile: nessuno è stato in grado di raccogliere la sua eredità.
RispondiEliminaPS: Off topic. Grazie per avermi fatto conoscere i Julie's Haircut, sono fantastici. Dopo un'ascolto oggi ho già acquistato il loro CD doppio. Non vedo l'ora che mi arrivi.
(Riscritto il commento per erroraccio ortografico).
Sei un perfezionista come Stanley, che ripeteva fino alla noia (ma non ci sia annoaiva mai a girare con lui, credo)i ciak. Quanto ai Julie's Haircut è stato bello averli sul blog proprio con questo loro gioiellino. Direi al massimo della loro forma, proprio kubrickiani. Sono felice ti siano piaciuti.
RispondiEliminaIl dottor Stranamore e Full metal jacket sono i film di Kubrick che ho amato di più.Un genio del cinema di cui si sente la mancanza.
RispondiElimina@JAENADA
RispondiEliminaSarà un caso, ma in un film visto in questi giorni ("The Watchmen", dalle critiche controverse, ma a me è piaciuto), si cita molto "Il dottor Stranamore", pellicola pacifista importantissima. "Full Metal Jacket", pure questo film pacifista integrale, è uno sguardo diverso dal solito sulla sporca guerra. Immenso. Nessun Stanley-movie mi ha mai deluso. Ho trovato EWS un gradino sopra tutti, e, vuoi per le scene di sesso, vuoi perchè il final cut (per ovvie ragioni) non è stato suo, risulta in parte incompreso. Vorrei tanto contribuire a ri-valutarlo, a ri-vederlo, a ri-leggerlo.
p.s. il final cut (cioè il controllo totale del film, che solo i grandi cineasti hanno), non suo causa morte, è da discutere; un cineasta dalla forte personalità, che programmava fin dall'inizio ogni cosa, secondo me, ha il final cut anche da morto. Mancava solo qualcosa in fase di montaggio e qualcosa riguardo le musiche. Ma chi ha completato l'opera (tra questi Pollack, uno che ci sapeva fare) ha sicuramente operato come avrebbe operato Stanley, secondo le sue ferree disposizioni. Qualcosa da dire sulle ombre ridicole messe nella scena dell'orgia per il mercato Usa, sempre timorso di venir turbato da immagini di sesso. Ma questo è un altro discorso (in proposito si veda l'interessante filmato nel sito che ho indicato in fondo al mio post).
@LaMentePersa
RispondiEliminaLa novella di Schnitzler la lessi solo dopo aver visto il film, grazie a Kubrick. Mi piacerebbe vedere/leggere "La signorina Else", film muto del 1928 di Paul Czinner tratto da un altro romanzo di Schnitzler (pellicola musicata alcune volte dai Marlene Kuntz, l'ultima delle quali al festival della montagna di Trento dello scorso anno); mai letto/visto "La signorina Else"?
La Vienna anni 20 ha dato molto alla cultura e all'immaginario del secolo scorso, anche al cinema Usa (negli States si rifugiarono un sacco di autori costretti alla fuga dal nazismo);
Kubrick è vivo e lotta insieme/dentro a/di noi...
@LaMentePersa BIS
RispondiEliminaHo da sempre una simpatia particolare per le onde e andrò sicuramente a vedere quel film, anche se ho sentito giudizi contrastanti. Il tuo m'incoraggia.... come del resto "The Watchmen", altro film dai giudizi contrastanti, per me molto interessante.
Ma sai che anche io ho molto rivalutato Eyws Wide Shut dopo averlo visto al cinema? lì per lì mi era sembrato uno svarione del genio, poi, invece, riflettendoci...perfino la battuta finale della Kidman ha un perchè !(come vedi io sento per Kubrick quello che tu senti per Bukowski, altro che bigliettini della spesa...) ;-)
RispondiElimina@ReginaMadry
RispondiEliminaIl cinema va visto al cinema, a tutti i costi, in particolar modo film come quelli di Kubrick, pensati, creati, ripensati per il grande schermo. Mi rifiuto di vederlo sulla piccola tv di casa (sempre troppo piccola per me).
Quanto ai biglietti della spesa, ci vuole talento anche per scrivere quelli, credimi.