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sabato 21 febbraio 2009

Il Premio Dardos e gli Afterhours a Sanremo


Ho vinto un’altra volta il Premio Dardos. Quest’anno è la già la seconda amica blogger che me lo assegna. Il premio è per i blog “che hanno dimostrato impegno nel trasmettere valori culturali, etici, letterari o personali". Ringrazio l’amica Jane (Pancrazia) Cole e visto che mi ha messo di peso alla guida del suo jAne-TEAM (LEGGI Secondo premio, secondo post) ne approfitto per lanciarmi in una avventura impossibile. Ritornare indietro nel tempo di qualche giorno e rapire Manuel Agnelli, prima di vederlo salire sul palco del cosiddetto festival, della cosiddetta musica della cosiddetta Italia.
L’amico Manfredi sul suo blog ha analizzato con la giusta freddezza la loro esibizione (LEGGI Il paese è reality), ma io non ci riesco, vivo troppo le cose di pancia e mi chiedo continuamente perché Manuel Agnelli sia andato su quel palco, ma non trovo una risposta; dopo averlo rapito, in nome dei valori del Premio Dardos, lo chiederei a lui.
Perché dopo anni di militanza nell’alternative italico hai deciso di metter piede nel tempio della canzone nazionalpopolare? Per conquistare la casalinga di Voghera? Per dimostrare che siamo diversi, ma in fondo uguali? Perché in tempi di crisi è meglio allargare il proprio pubblico? Non ci credo.
Certo, su quella scena, dalla metà degli anni Novanta in poi, qualche scheggia di rock impazzita è arrivata, qualche nome della scena indipendente è giunto, ma l’inventore del Tora! Tora! no, non doveva, non poteva, non si doveva sognare! Cosa ne direbbe Demetrio Stratos, da te interpretato in Lavorare con lentezza, di Giudo Chiesa?
Andare lì per fare una provocazione tipo dare fuoco al palco, colpire con un uppercut Povia e scatenare una megarissa, bestemmiare in diretta o prendere a sberle Pupo fino a farlo piangere, sarebbe controproducente, stupido, poco educato. Faresti solo il gioco degli sponsor e di tutto il baraccone lottizzato (non si usa più questa espressione, manco Pannella la usa più, chiapperi). Bonolis non aspetta altro. Per questo ti ha voluto. L’unica sarebbe prenderli in contropiede e davanti a politicanti incravattatati e signore impellicciate, cantare Ballata per la mia piccola iena. Pensa alle parole
Nel tuo piccolo mondo/
Fra piccole iene/
Anche il sole sorge/
Solo se conviene.
Sembrano versi scritti per quel luogo, dove regna il Re del cinismo. E poi a Carnevale, ogni scherzo vale. O no?

5 commenti:

  1. Sarebbe stata la canzone ideale per quel luogo. Mi aspettavo una cosa sintonizzata su queste frequenze anzi ancora più provocatoria nel testo. Alcuni hanno parlato di occasione persa. Comunque rispetto per loro.

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  2. per me hanno fatto una grande cavolata ad andare al festival.

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  3. C'è da dire a loro difesa che la canzone non era per nulla sanremese...

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  4. Non so se la casalinga di Voghera li abbia apprezzati, ma alla pensionata di Torino (mammaCole) sono molto piaciuti...mia madre è una fonte inesauribile di sorprese O_o

    Non ho proprio capito il perché della loro partecipazione al Festival. Probabilmente è una banale questione di mercato e pecunia...che tristezza...

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  5. complimenti per il premio
    non ho seguito san remo

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